I VARI TIPI DI DOJI CANDLESTICK Una doji è un tipo di candela giapponese che ha un corpo molto piccolo o quasi inesistente, con prezzi di apertura e chiusura praticamente uguali. Questo crea una linea sottile che ricorda una croce o un segno più (+). Le doji indicano incertezza sul mercato, suggerendo che non c'è un vincitore tra acquirenti e venditori.
Ci sono diversi tipi di doji , tra cui la standard doji , la long-legged doji , la dragonfly doji e la gravestone doji . Ogni tipo ha un significato specifico e può indicare potenziali inversioni di trend.
STANDARD DOJI :
Una Standard Doji è una candela giapponese che si forma quando il prezzo di apertura e il prezzo di chiusura sono quasi uguali indicando incertezza e indecisione nel mercato.
LONG LEGGED DOJI :
Una Long Legged Doji è una candela giapponese con ombre lunghe e un corpo molto piccolo o inesistente indicando un'alta volatilità e indecisione nel mercato.
DRAGONFLY DOJI :
Una Dragonfly Doji è una candela giapponese che ha un corpo molto piccolo o inesistente, un'ombra inferiore lunga e nessuna o quasi nessuna ombra superiore, indicando una potenziale inversione rialzista dopo un trend ribassista.
GRAVESTONE DOJI :
Una Gravestone Doji è una candela giapponese con un corpo molto piccolo o inesistente, un'ombra superiore lunga e nessuna o quasi nessuna ombra inferiore, indicando una potenziale inversione ribassista dopo un trend rialzista.
Idee della comunità
PERCHE' SI CHIAMANO CANDELE GIAPPONESI? Le candele giapponesi sono chiamate così perché questo metodo di rappresentazione grafica dei prezzi
è stato inventato in Giappone nel XVIII secolo. Questo sistema fu sviluppato dai commercianti di riso
giapponesi per tracciare i prezzi di mercato e i movimenti quotidiani delle scorte di riso.
Le candele giapponesi sono uno strumento potente per visualizzare l'azione dei prezzi e comprendere il sentiment del mercato. Ogni candela rappresenta un intervallo di tempo specifico (ad esempio, un giorno, un'ora) e mostra il prezzo di apertura, il prezzo di chiusura, il prezzo massimo e il prezzo minimo in quel periodo. (OHLC = Open /High / Low / Closed. La parte centrale della candela è chiamata "corpo" o "body", mentre le linee sottili sopra e sotto il corpo sono chiamate "ombre" o "shadow".
Questa tecnica è diventata popolare nel trading moderno perché fornisce una rappresentazione visiva
chiara e dettagliata dei movimenti di prezzo, aiutando i trader a prendere decisioni informate.
MARTINAGALA E ANTI-MARTINGALA | DIFFERENZEMARTINGALA : Il Martingala è un sistema di scommesse in cui si raddoppia la puntata ad ogni perdita. L'obbiettivo è recuperare tutte le perdite precedenti con una sola vincita.
PRO : Può funzionare in teoria su brevi periodi.
CONTRO : Richiede un budget infinito, rischioso sul lungo termine poiché le perdite possono accumularsi rapidamente.
ANTI-MARTINGALA : L'anti-Martingala è un sistema opposto alla Martingala.
Si raddoppia la puntata dopo una vincita anziché dopo una perdita.
PRO : Limita le perdita durante le serie negative e sfrutta le serie vincenti.
CONTRO : Può comunque portare a grandi perdite se non si stabilisce un limite alle scommesse.
Sia la Martingala che l'anti-Martingala cercano di gestire il rischio e aumentare i guadagni, ma lo fanno in modi opposti.
Tu da che parte stai? Usi uno o tutti e due di questi metodi nella tua operatività?
La Cina Pianifica Emissioni di Debito per 10 Trilioni di YuanNegli ultimi giorni, si è registrato un rialzo significativo sia nel prezzo di Bitcoin che in quello dell'oro, e alcuni analisti ritengono che questo movimento sia correlato alle indiscrezioni riportate da Reuters. Secondo queste voci, la Cina starebbe valutando un piano per emettere oltre 10 trilioni di yuan (circa 1,4 trilioni di dollari) in titoli di debito, con l’intento di potenziare l’economia e sostenere il sistema bancario.
Se confermato, questo piano rappresenterebbe un impegno sostanziale e duraturo da parte della Cina, orientato ad aumentare la liquidità globale. L'incremento della liquidità, infatti, ha dimostrato di favorire le tendenze rialziste negli asset e nei mercati internazionali. Questa potenziale emissione di debito, accompagnata dal sostegno alle banche cinesi, potrebbe quindi fornire uno slancio a lungo termine non solo ai mercati asiatici, ma anche a quelli globali, sostenendo indirettamente gli asset di valore come Bitcoin e l’oro, considerati rifugi sicuri dagli investitori in periodi di espansione monetaria.
CRYPTO: Operazioni e spiegazioni per principianti.CRYPTO: Operazioni e spiegazioni per principianti.
Ecco una spiegazione dettagliata dei concetti chiave relativi alle criptovalute:
Criptovaluta
Le criptovalute sono valute digitali decentralizzate che utilizzano la crittografia per proteggere le transazioni. A differenza delle valute tradizionali, non sono emesse da un’autorità centrale come una banca.
Le principali caratteristiche delle criptovalute sono:
-Esistono solo in formato elettronico
-Le transazioni vengono effettuate direttamente tra gli utenti (peer-to-peer)
-Utilizzano la tecnologia blockchain per registrare le transazioni
-Il loro valore varia in base alla domanda e all'offerta
Blockchain
Blockchain è la tecnologia sottostante che consente alle criptovalute di funzionare.
Le sue caratteristiche principali sono:
-È un registro distribuito e decentralizzato che registra tutte le transazioni
-Ogni transazione forma un "blocco" che si aggiunge alla catena esistente
-I dati sono crittografati e impossibili da modificare una volta salvati
-Funziona senza un'autorità centrale grazie ad una rete di computer
Il dimezzamento
L'halving è un evento programmato che riguarda alcune criptovalute come Bitcoin.
Le sue caratteristiche principali sono:
-Dimezza la ricompensa data ai minatori per la creazione di nuovi blocchi
-Di solito si verifica ogni 4 anni circa (ogni 210.000 blocchi per Bitcoin)
-Il suo obiettivo è controllare l'inflazione riducendo gradualmente l'emissione di nuove quote
-Può avere un impatto sul prezzo della criptovaluta riducendone l'offerta
________________________________________________________________
I diversi tipi di angoli
Esistono diverse categorie di criptovalute:
Bitcoin: la prima e più famosa criptovaluta
Altcoin: tutte le criptovalute diverse da Bitcoin (ad esempio Ethereum, Litecoin)
Token: token creati su blockchain esistenti, spesso legati a progetti specifici
Stablecoin: criptovalute il cui valore è indicizzato a una valuta fiat o a un asset stabile
Memecoin: una criptovaluta che deriva da un meme di Internet o che trae origine da una caratteristica umoristica, ironica o da uno scherzo.
Ogni tipo di moneta ha le sue caratteristiche e i suoi usi, ma tutti si affidano alla tecnologia blockchain per operare in modo decentralizzato.
10 minuti fa
Commento
Ecco un elenco delle principali altcoin, memecoin e stablecoin da conoscere nel 2024:
Principali Altcoin:
-Ethereum (ETH)
-Cardano (ADA)
-Solana (SOL)
-Polkadot (DOT)
-Ripple (XRP)
-Litecoin (LTC)
-Collegamento (LINK)
-Poligono (MATIC)
-Valanga (AVAX)
-Tron (TRX)
Memecoin popolari:
-Dogecoin (DOGE)
-Shiba Inu (SHIB)
-Pepe (PEPE)
-Bonk (BONK)
-Libro dei Meme (BOME)
Principali stablecoin:
-Tether (USDT)
- Moneta USD (USDC)
-Frax (FRAX)
-Dai (DAI)
-VeroUSD (TUSD)
-Primo USD digitale (FDUSD)
-USD decentralizzato (USDD)
Gli “Altcoin” sono criptovalute alternative al Bitcoin, che spesso offrono funzionalità o casi d’uso specifici.
I "memecoin" sono criptovalute inizialmente create per scherzo ma che occasionalmente hanno guadagnato popolarità.
Gli “stablecoin” sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile, solitamente ancorato a una valuta fiat come il dollaro statunitense.
Ogni categoria ha le sue caratteristiche:
-Le principali altcoin spesso mirano a risolvere problemi specifici o a fornire piattaforme per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate.
-I memecoin sono generalmente supportati dalla loro comunità e possono sperimentare un'elevata volatilità.
-Le stablecoin cercano di offrire la stabilità delle valute tradizionali pur mantenendo i vantaggi delle criptovalute.
È importante notare che il mercato delle criptovalute è molto dinamico e la popolarità e il valore di questi token possono variare rapidamente.
Volume Profile, parte 3: sacche di aria caldaBenvenuti alla puntata finale della nostra serie in tre parti sull'analisi del Volume Profile. Nelle parti precedenti, ci siamo soffermati sugli elementi essenziali del Volume Profile e sulle tecniche per scovare i livelli occulti di mercato. In quest’ultima parte, approfondiremo come operare sui breakout mediante il concetto di sacche di aria calda, ossia quelle aree in cui il mercato si muove efficacemente da una zona a elevato volume a un'altra.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
Il concetto di sacche d'aria calda
Le origini del concetto delle sacche d’aria calda sono da ricercarsi nell’efficienza del mercato. Un mercato efficiente cerca incessantemente l’equilibrio spostando il prezzo verso livelli con una più elevata attività di trading. In pratica, il mercato fluttua da un’area a elevata partecipazione a un’altra, stando alla larga da quelle zone a basso volume dove l’accettazione dei prezzi è meno consolidata.
Per sacche di aria calda si intendono gli spazi di prezzo tra queste zone ad alto volume in cui non si è ancora sviluppato un marcato consenso nel mercato. Tali aree possono fungere da zone a transito rapido in cui i prezzi fluttuano rapidamente, con il mercato che passa da un’area ad alto volume a quella successiva.
Tecnica: trading sui breakout tra zone ad alto volume
Step 1: mappa le aree ad alto volume con l'indicatore SVP HD
Applica l'indicatore SVP HD: inizia applicando l'indicatore Session Volume Profile High Definition (SVP HD) a un grafico orario a candele. Questo indicatore aiuta a individuare le aree a elevato volume mostrando la concentrazione dell'attività di trading all'interno di ciascuna sessione.
Identifica le zone ad alto volume: osserva dove si concentrano più punti di controllo (Points of Control - POC) in diverse sessioni. Tali cluster indicano le aree con un elevato volume di trading e rappresentano le zone ad alto volume.
Grafico orario a candele del greggio Brent con l’indicatore SVP HD
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Step 2: prova a fare trading sui breakout con l’ausilio dei catalizzatori tecnici
Rimuovi l’SVP HD per maggiore chiarezza: per focalizzarti meglio sulle opportunità di trading, rimuovi l'indicatore SVP HD dal tuo grafico. Ciò agevola la rappresentazione visiva dell’andamento dei prezzi e dei pattern tecnici senza che i dati sul volume ingenerino confusione.
Individua i pattern di breakout: ricerca pattern tecnici che segnalano un breakout, tipo il triangolo simmetrico dell'esempio seguente.
Grafico orario a candele del greggio Brent: pattern di consolidamento di un triangolo all'interno di una zona a elevato volume
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Step 3: opera sui breakout
Entrata: una possibile applicazione consiste nell'entrare nell’operazione quando il prezzo fuoriesce dal pattern e si sposta verso la successiva zona a elevato volume. Questo approccio sfrutta la tendenza del mercato a spostarsi in maniera efficiente tra aree ad alto volume.
Grafico orario a candele del greggio Brent: breakout del triangolo
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Grafico orario a candele del greggio Brent: target colpito
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Conclusioni
Ci auguriamo che la nostra miniserie sull'analisi del Volume Profile abbia aperto il campo a nuove riflessioni e approfondimenti per le tue strategie di trading. Soffermandosi sulla distribuzione del volume di trading a diversi livelli di prezzo, l'analisi del Volume Profile consente di spingersi oltre le tradizionali dinamiche dei prezzi, individuando livelli occulti di supporto e resistenza che non sono immediatamente visibili.
La mappatura delle zone ad alto volume attraverso indicatori quali SVP HD e VRVP può aiutare a scovare aree chiave del mercato in cui si verifica una sostenuta attività di trading. Comprendere il modo in cui i mercati si muovono in maniera efficiente tra queste zone offre preziose opportunità di breakout, soprattutto con l’ausilio dei catalizzatori tecnici.
Integrando questi metodi in una routine di trading, è possibile migliorare il proprio processo decisionale, prevedere le oscillazioni di mercato più accuratamente e gestire il rischio in maniera efficace. Grazie per averci seguito in questo viaggio nell'analisi del Volume Profile: ti auguriamo un trading più consapevole e ricco di successi!
Disclaimer: La finalità del presente post è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
Volume Profile, parte 1: le nozioni di baseBenvenuti alla prima puntata della nostra serie in tre parti sull'analisi del Volume Profile, una tecnica che è in grado di aggiungere una nuova dimensione al price action trading. Iniziamo esaminando le nozioni di base dell'analisi del Volume Profile, i suoi componenti essenziali e perché è uno strumento indispensabile nell’arsenale di un trader.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
Capire l'analisi del Volume Profile
L'analisi del Volume Profile rivela la distribuzione del volume di trading a diversi livelli di prezzo in un dato periodo. A differenza dei tradizionali grafici del volume, che lo aggregano in base a intervalli di tempo, il Volume Profile si focalizza sulla distribuzione del volume tra i vari livelli di prezzo. Questo metodo fornisce un peculiare spaccato dei punti in cui si verifica una sostenuta attività di trading, aiutando i trader a localizzare livelli chiave di supporto e resistenza.
Tipi di indicatori di Volume Profile
Sebbene siano disponibili numerosi indicatori di Volume Profile su TradingView, la nostra serie si soffermerà in particolare sui seguenti due:
1. Visible Range Volume Profile (VRVP)
Descrizione: l'indicatore VRVP mostra la distribuzione del volume all'interno del range visibile del grafico. Aiuta a rilevare le aree ad alto e basso volume in base all'intervallo di prezzo visibile in un dato momento.
Utilizzo: ideale per comprendere la distribuzione del volume su archi di tempo più lunghi. È un indicatore estremamente flessibile, in quanto è in grado di localizzare le sacche ad alto e basso volume nell'intervallo visibile sul grafico, indipendentemente dal timeframe selezionato.
Indicatore VRVP: Grafico orario a candele di FTSE 100
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
2. Session Volume Profile High Definition (SVP HD)
Descrizione: l'indicatore SVP HD fornisce dettagliati profili di volume nell’ambito di date sessioni di trading. Calibra il livello di dettaglio in base al grado di zoom del grafico, offrendo uno spaccato ad alta definizione del volume di attività intraday.
Utilizzo: è utile per analizzare il volume di attività intraday, ponendo particolare enfasi su specifiche sessioni di trading. Fornisce una panoramica dell'evoluzione giornaliera del volume dei mercati.
Indicatore SVP HD: Grafico orario a candele di FTSE 100
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Componenti chiave dell'analisi del Volume Profile
Value Area (Va): la Value Area rappresenta l'intervallo di prezzo in cui ha luogo circa il 70% del volume totale di trading. Indica il range all'interno del quale si concentra la maggior parte degli scambi. Rispecchia l'equilibrio del mercato e rivela dove si è svolta la maggior parte dell'attività di trading.
High Volume Node (HVN): gli HVN sono livelli di prezzo segnati da un'elevata attività di trading, che indicano aree con sensibile congestione dei prezzi e liquidità. Gli HVN possono fungere da rilevanti livelli di supporto o resistenza in funzione del rispettivo volume storico di trading.
Point of Control (POC): il Point of Control è il livello di prezzo con il più alto volume di trading durante un dato periodo. Rappresenta sovente il “prezzo equo” in cui si è verificato il maggior numero di scambi. Il POC funge da punto di riferimento chiave per potenziali supporti o resistenze, evidenziando dove è stato raggiunto il consenso nel mercato.
Low Volume Node (LVN): gli LVN sono livelli di prezzo caratterizzati da un'attività di trading alquanto bassa, che rappresentano aree con una congestione minima dei prezzi.
Indicatore VRVP: Grafico giornaliero a candele del greggio Brent
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Perché l'analisi del Volume Profile è fondamentale
L'analisi del Volume Profile offre diversi e importanti vantaggi che possono migliorare la comprensione dei mercati e il processo decisionale.
1. Individuare i livelli chiave di prezzo:
Uno dei principali vantaggi dell'analisi del Volume Profile è la sua capacità di evidenziare le aree caratterizzate da un ingente volume di scambi. Tali aree sono cruciali perché rivelano dove si sono verificate grandi quantità di acquisti e vendite, che spesso fungono da evidenti livelli di supporto e resistenza. Individuando questi livelli chiave di prezzo, i trader possono prevedere meglio potenziali inversioni o continuazioni di prezzo. Ad esempio, un livello di prezzo con un volume elevato indica che vi è consenso tra gli operatori di mercato, il che ne fa un probabile candidato per un futuro supporto o resistenza. Questi dati consentono ai trader di inserire ordini stop-loss più puntuali, individuare punti di ingresso strategici e posizionare target di profitto con maggiore disinvoltura. Approfondiremo come fare tutto ciò nella seconda parte!
2. Rivela il sentiment di mercato:
Il Volume Profile non si limita a evidenziare dove si è verificata l'attività di trading, ma fornisce anche indicazioni sul sentiment di fondo del mercato. Osservando la distribuzione del volume a vari livelli di prezzo, i trader possono dedurre se il mercato è dominato da un sentiment rialzista o ribassista. Ad esempio, una concentrazione di volumi a livelli di prezzo più elevati potrebbe indicare un forte interesse all'acquisto, ossia che il mercato è rialzista. Invece, un rilevante volume a livelli di prezzo più bassi potrebbe essere indicativo di pressione di vendita, ovvero che il mercato è in una fase ribassista. La comprensione del sentiment del mercato attraverso il Volume Profile consente ai trader di stimare l’intensità dei trend in atto e di individuare potenziali punti di inversione in cui il sentiment potrebbe mutare direzione.
3. Migliora le decisioni di trading:
Grazie agli spunti offerti dall'analisi del Volume Profile, i trader possono prendere decisioni più consapevoli in merito alle loro operazioni. Comprendendo dove si è avuta una frenetica attività di trading, è possibile valutare meglio la validità dei livelli di prezzo, decidere quando entrare o uscire dalle operazioni e gestire il rischio in maniera più efficace. Ad esempio, se un trader si accorge che il prezzo si sta avvicinando a un nodo ad alto volume (High-Volume Node - HVN), potrebbe prevedere un rallentamento delle fluttuazioni dei prezzi o una potenziale inversione, rivedendo opportunamente la propria strategia. Di contro, i nodi a basso volume (Low-Volume Nodes - LVN) possono indicare aree in cui il prezzo potrebbe oscillare rapidamente, offrendo opportunità per effettuare operazioni su breakout.
Conclusioni
In sostanza, l'analisi del Volume Profile fornisce ai trader un quadro più chiaro del contesto del mercato, consentendo loro di prendere decisioni fondate su una migliore comprensione dell'andamento dei prezzi e delle dinamiche volumetriche.
Nella seconda parte vedremo come individuare i livelli occulti di mercato che non balzano immediatamente agli occhi sui tradizionali grafici di prezzo. Analizzeremo i livelli più profondi della struttura del mercato e scopriremo come applicare questi spunti al price action trading.
Disclaimer: La finalità del presente post è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
Primi passi verso l'analisi ciclica con tradingviewIn modo semplice e il piu chiaro possibile mi avventuro nel fissare i principi dell'analisi ciclica facendo vedere come utilizzo tragingview per capire il comportamento del mercato. La finalità è esclusivamente di studio e di approfondimento e sono graditi i commenti. Per mettersi in contatto diretto potranno essere utilizzati gli strumenti e la messaggistica messa a disposizione da tradingview. Sono graditi i commenti anche critici.
Strategie di swing trading, parte 2: inversioniNella prima parte abbiamo analizzato una strategia di continuazione del trend per lo swing trading. Passiamo ora a esaminare una strategia di inversione che si sofferma sui punti di svolta del mercato ricorrendo a un pattern di fakeout. Questo metodo sfrutta i breakout non riusciti, offrendo opportunità di trading sulle inversioni a livelli chiave di resistenza.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
Panoramica della strategia
Obiettivo: individuare e fare trading sulle inversioni a livelli chiave di resistenza facendo leva sul pattern di fakeout.
Componenti chiave:
Individuare il livello chiave di resistenza: identifica un livello rilevante di resistenza che il prezzo ha fatto fatica a superare in passato. Potrebbe trattarsi di una linea orizzontale dai massimi precedenti o di una trendline che il prezzo non ha disatteso.
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
Pattern di fakeout: prova a localizzare un pattern di fakeout, che si verifica quando il prezzo rompe al di sopra del livello di resistenza per poi chiudere al di sotto di esso. Ciò può accadere sia all'interno della stessa candela che nella candela successiva. Il pattern indica che il breakout era falso e fa pensare a una possibile inversione.
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Entrata e posizionamento dello stop:
Ai fini dell'entrata, si potrebbe prendere in considerazione il prezzo di chiusura della candela di fake-out e quindi aprire una posizione per sfruttare la potenziale inversione.
Sebbene esistano molti modi per piazzare uno stop-loss utilizzando il fake-out, uno di questi scenari prevede di piazzare un ordine di stop-loss al di sopra del massimo della candela di fake-out per proteggersi potenzialmente da movimenti di prezzo inaspettati.
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Perché questa strategia è efficace
Il pattern fakeout è efficace perché tiene conto del fenomeno del breakout mancato. I trader che erano lunghi durante il fakeout sono spinti a chiudere le loro posizioni quando il prezzo inverte, fornendo un potenziale punto di ingresso per i trader. Se qualcuno entra nel mercato appena sotto la candela del fakeout, ha l'opportunità di allinearsi a questa inversione e di capitalizzare un potenziale movimento del prezzo verso il prossimo livello di supporto.
Limiti della strategia
Sebbene il pattern di fakeout possa essere efficace, è fondamentale avere consapevolezza dei suoi limiti. Non tutti i fakeout si traducono in rilevanti inversioni, ed è possibile che si verifichino falsi segnali. Inoltre, la strategia può avere meno efficacia nei mercati che esibiscono un trend evidente, nel quale i livelli di resistenza vengono costantemente oltrepassati. I trader devono anche prestare attenzione alle notizie e agli eventi di mercato in grado di innescare repentine oscillazioni di prezzo.
Conclusioni
Le strategie di inversione basate sui pattern di fakeout consentono di fare trading sui punti di svolta del mercato. Soffermandosi sui livelli di resistenza e sui segnali di fakeout, i trader possono entrare nelle operazioni con un piano ben definito e un livello di rischio prestabilito. Acquisire padronanza delle strategie di continuazione e di inversione consente ai trader di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato, migliorando l’approccio generale all’attività di trading.
Disclaimer: La finalità del presente post è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 83,51% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.
LE VARIE TIPOLOGIE DI ENTRATA 🤯STOP
Lo STOP è quell'ordine che piazziamo quando ci aspettiamo che il prezzo arrivi in un punto e poi prosegua nella direzione dalla quale arriva.
Se arriva dall'alto (quindi un trend ribassista) ci aspettiamo che al raggiungimento del livello da noi pre-impostato continui verso il basso.
Se arriva dal basso (quindi un trend rialzista) ci aspettiamo che al raggiungimento del livello da noi pre-impostato continui verso l'alto.
MERCATO
L'ordine a MERCATO è quell'ordine che si apre immediatamente appena facciamo click sul tasto compra o vendi.
LIMITE
L'ordine limite (Buy/Sell) è quell'ordine che piazziamo quando ci aspettiamo che il prezzo al raggiungimento di un certo livello inverta. Se arriva dall'alto (quindi un trend ribassista) ci aspettiamo che al raggiungimento del livello da noi pre-impostato inverta al rialzo.
E viceversa se arriva dal basso (quindi un trend rialzista) ci aspettiamo che al raggiungimento del livello da noi pre-impostato inverta al ribasso.
STOP LOSS
Lo STOP LOSS è quell'ordine che piazziamo sopra o sotto (a seconda del tipo di entry se Buy o Sell) il livello di entrata per tutelarci nel caso il prezzo ci vada contro.
TAKE PROFIT
Il TAKE PROFIT è quell'ordine che piazziamo sopra o sotto il livello di entrata e determina la chiusura della posizione in guadagno all'eventuale raggiungimento da parte del prezzo.
Ci credono fessi o lo siamo davvero?Da tempo, media online e istituzioni diffondono l'insegnamento e l'avvertimento che gli investitori dovrebbero essere informati. Naturalmente, ognuno di essi afferma di fornire la migliore informazione, specialmente le cosiddette "raccolte risparmio" dove gli esperti di mercato mostrano di avere una conoscenza approfondita, almeno nel linguaggio. Le redazioni generalmente fanno affidamento non solo sui propri giornalisti, ma anche su amici professionisti o collaboratori in contatto diretto con le piazze finanziarie, presumibilmente sempre al corrente della situazione. Martedì scorso ho avuto un'esperienza interessante. Le borse europee hanno registrato un notevole rialzo nell'apertura, suscitando commenti entusiastici alla radio, in TV, sul web e sui siti specializzati del tipo "le piazze europee festeggiano" o "le borse salgono sull'ottimismo di un soft landing", e così via. Dopo la pausa pubblicitaria, tuttavia, le borse europee hanno bruscamente invertito la tendenza nel giro di un'altra ora, scendendo al di sotto dell'apertura e annullando completamente il rialzo iniziale, alcune addirittura in territorio negativo. I commenti successivi erano del tipo "le borse europee perdono lo slancio sui timori di bla... bla... bla...". Ora mi chiedo: è questa l'educazione finanziaria che ci viene fornita? Sono questi gli esperti che dovrebbero educare gli italiani all'investimento informato? I timori che hanno causato la discesa dei mercati un'ora dopo l'entusiasmo iniziale non erano forse presenti un'ora prima? È davvero a questi esperti che gli italiani dovrebbero affidare i propri risparmi e, di conseguenza, le proprie speranze? Ognuno è naturalmente libero di trarre la risposta che ritiene opportuna.
Il grafico parla da solo, o meglio ancora... verba volant scripta manent.
🌊ElliottWave📈Expanding TriangleTriangolo di Espansione (Expanding Triangle)
Il triangolo di espansione è una formazione tecnica che è composta da una serie di massimi e minimi crescenti e decrescenti che si allontanano l'uno dall'altro.
È chiamato "espansione" perché i massimi e minimi successivi sono ad una distanza crescente gli uni dagli altri, creando una forma di triangolo con linee di tendenza divergenti.
Questo modello suggerisce una crescente volatilità e incertezza sul mercato e potrebbe indicare un'inversione di tendenza imminente.
[ COME DIVENTARE UN PRO SCALPER ] - Segui questi 6 consigliQuindi vuoi diventare uno scalper migliore? Sei stanco di non avere successo? Qualunque sia il caso, ho buone notizie sono qui per aiutarti, voglio darti cinque o sei consigli che ti faranno diventare uno scalper professionista o almeno uno scalper migliore, detto questo:
Consiglio n°1:
INIZIARE LENTAMENTE
Quando dico di iniziare lentamente intendo dire: non avere fretta di fare trading, devi davvero prendere le cose con calma, che si tratti di un conto demo o reale con una bassa quantità di denaro, in modo da non danneggiare la tua psicologia.
Devi sentirti bene e fiducioso, non solo entrare in un grafico a un minuto e andare a comprare vendere fino a impazzire, so che vuoi fare soldi, ma fidati di me vengo da 4 anni di trading, tre dei quali sono stati fallimentari.. DEVI iniziare lentamente.
Consiglio n°2:
NON AVERE PAURA DI PERDERE
Perdere va bene, perdere è normale, tutti coloro che fanno trading, non importa chi sia il tuo mentore preferito, perdono trades, oppure sono solo trader demo che ti mentono dicendo che non perdono.
Con il money management ( link dello script qui sotto) potrai perdere una, due o forse tre operazioni in un colpo solo e con una sola operazione essere in profitto.
Quindi, se hai un buon money management e un buon risk reward, avrai successo, e se perderai qualche trade, non preoccuparti perché fa parte del gioco.
Consiglio n°3:
DISCIPLINA
Imponiti dei limiti quando fai trading, soprattutto per gli scalper, è molto importante: non si può uscire dal nulla e fare 30 operazioni in un solo giorno, non danneggiare la tua psicologia, a fine giornata danneggi il tuo successo a lungo termine, quando ci si brucia con il trading è molto difficile tornare a tradare.
Quando guardi il grafico a un minuto e vedi una perdita di 10 pips, non puoi dire: "Ho perso 10 pips, rientrerò", "Ho perso 20 pips, rientrerò", perché queste sono piccole perdite ma aumenteranno molto rapidamente se perdi il controllo, quindi sii disciplinato.
Massimo 3 trades al giorno, se ne perdi due passa al giorno successivo.
Consiglio n°4:
TRACCIA LE TUE OPERAZIONI
Screenshot dei risultati e screenshot dell'inizio, scrivi il motivo per cui si è effettuata quell'operazione, cosa si è visto e cosa è successo alla fine dell'operazione.
Il motivo è che questo imprimerà le cose nella tua mente: hai perso il trade perché si è verificato questo schema? Scrivetelo, la prossima volta che questo schema apparirà sai già come è andata a finire e potrai preservare il tuo capitale da una perdita di 10 pips.
Quindi, ogni volta controlla le tue perdite e le vittorie, ti aiuterà nel lungo termine.
Consiglio n°5:
TROVA UNA STRATEGIA E RISPETTALA
Non girare su vari siti web, cercando strategie, corsi e venditori di pattern / libri miracolosi, tutto quello che devi fare è seguire una strategia, quando l'hai trovata non tornare più a cercare strategie perché se approfondisci per esempio la mia, poi guardi un video e inizi ad applicare anche quella, magari il giorno seguente ti esce un reel dove ti svelano la strategia che ti renderà milionario ed inizi ad applicare anche quest'ultima non stai facendo altro che danneggiare ancora di più la tua psicologia, inizi anche a creare pensieri distruttivi perché magari sei poco profittevole. ( mi è successo )
Quindi utilizza una singola strategia, applicala tutti i giorni con costanza e fidati che arriverà il tuo momento.
Consiglio n°6:
UTILIZZA TIMEFRAMES MULTIPLI
So che vuoi diventare uno scalper e che secondo te timeframes come il Daily o H4 sono troppo grandi, ed è vero, ma servono per capire in che tipo di trend ti trovi:
- devo cercare prima opportunità in buy o sell?
- mi trovo in una situazione di Range? ( consolidamento )
Quindi utilizza il tuo Daily o H4 per la struttura di mercato e guarda i fondamentali.
( ho creato uno script a riguardo )
Questo è l'ultimo consiglio che ho da darti, se hai apprezzato il contenuto spacca il tasto del boost ( like ) per farmelo sapere e commenta se vuoi che in futuro parlo di qualche argomento specifico!
Idee correlate nei commenti. ⬇️
Buon Trading!
L' ANALISI FONDAMENTALE E' IMPORTANTECiao trader, oggi voglio parlarti di un'argomento molto sottovalutato, ( l'ho fatto anche io ) sto parlando dell'analisi fondamentale.
Cosa fa l'analisi fondamentale?
A differenza dell'analisi tecnica dove si va ad analizzare il prezzo futuro di un titolo basandosi sugli aspetti tecnici/matematici derivati esclusivamente dai grafici, l'analisi fondamentale studia tutti gli eventi micro e macroeconomici che hanno un qualche impatto sul paese preso in esame.
Ti elenco i principali indicatori economici da tenere sott'occhio:
- TASSI DI INTERESSE ( interest rates ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ( Employment situation ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- TASSO DI DISOCCUPAZIONE ( Unemployment rate ): Una lettura superiore alle previsioni è generalmente negativa (ribassista),
mentre una lettura inferiore alle previsioni è generalmente di supporto (rialzista).
- OCCUPAZIONE NON AGRICOLA ( NFP: non farm payroll ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- BILANCIA COMMERCIALE ( Trade Balance ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- INDICE PREZZI AL CONSUMO ( C.P.I. ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- VENDITE AL DETTAGLIO ( Retail sales ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- INDICE DIRETTORI DEGLI ACQUISTI ( P.M.I. purchasing managers index ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- PRODUZIONE INDUSTRIALE ( industrial Production ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
E' anche importante capire i simboli presenti nel calendario economico:
🔈: DISCORSO
🅿️: RILASCIO PRELIMINARE
📄: RECUPERO DATI
📑: REPORT
⭐️: BASSA VOLATILITÀ ATTESA
⭐️⭐️: MODERATA VOLATILITÀ ATTESA
⭐️⭐️⭐️: ALTA VOLATILITÀ ATTESA
Buon Trading.
I principali indici americaniNel ventesimo secolo gli Stati Uniti hanno subito due guerre mondiali ed altri conflitti militari traumatici e costosi, la depressione, una dozzina di recessioni e periodi di panico finanziario, shock petroliferi, una epidemia di influenza e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow Jones è salito da 66 a 11.497...
Warren Buffett.
In questo articolo, voglio condividere con voi alcune delle informazioni che ho appreso nel tempo molto utili se si vuole operare su alcuni indici americani come il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500. Trovo interessante relazionare quali sono le caratteristiche, le somiglianze e le differenze di questi indici, che rappresentano la salute dell'economia e del mercato statunitense. Penso che sia importante avere una visione d'insieme di ciò che succede sui mercati finanziari, perché influisce anche sul comportamento del nostro strumento di trading preferito. Non possiamo ignorare le dinamiche globali che muovono i prezzi.
L'S&P 500 è l'indice che contiene le maggiori 500 aziende per capitalizzazione statunitensi, se invece parliamo del Nasdaq (100) intendiamo l'indice con le 100 maggiori imprese quotate non finanziarie, infine il Dow Jones è l'indice che rappresenta il valore medio di 30 blue chip americane. Questi indici riflettono le performance di diversi settori e tipologie di aziende quotate in borsa negli Stati Uniti, vediamo quindi cosa significano e come si calcolano questi indici, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di investire su di essi. Per molti lettori scriverò cose banali, per altri concetti assolutamente nuovi da apprendere, ma ricordo sempre che il mio obbiettivo mira ad educare finanziariamente e formare chiunque approccia il trading.
Gli indici azionari sono dei prodotti finanziari che rappresentano il valore di un gruppo di azioni scelte in base a determinati criteri. Essi ci consentono di investire in un settore o in una categoria di aziende senza dover comprare ogni singola azione. Gli indici azionari sono composti da azioni che possono appartenere a più indici contemporaneamente e che possono cambiare nel tempo in base alle loro performance e alla loro capitalizzazione di mercato. Gli indici azionari sono utili per valutare la tendenza generale del mercato e per confrontare il rendimento di una singola azione con quello del suo settore di riferimento. Ad esempio, possiamo dire che un'azione ha una performance superiore o inferiore al suo indice se il suo prezzo sale o scende più di quello dell'indice.
Gli indici azionari sono uno strumento fondamentale per valutare le performance dei mercati finanziari. Ma esistono due tipi di indici, a seconda di come trattano i dividendi. Si tratta dei Total Return Index e dei Price Index, che hanno caratteristiche e vantaggi diversi.
I Total Return Index sono indici che non subiscono variazioni quando le società che li compongono distribuiscono i dividendi ai loro azionisti. In altre parole, i Total Return Index reinvestono i dividendi nel calcolo del valore dell'indice, come se fossero parte integrante del rendimento del capitale.
I Price Index, invece, sono indici che si riducono proporzionalmente al valore dei dividendi distribuiti dalle società che li compongono. Questo significa che i Price Index riflettono la perdita di valore delle azioni dovuta al pagamento dei dividendi, come se fossero una spesa per gli investitori.
Quindi è molto importante sapere su quale indice andiamo ad operare dovendo tener conto di questo particolare rilevante. Se vuoi avere un'idea precisa del valore effettivo delle azioni, puoi scegliere un Price Index, che ti mostra l'impatto dei dividendi sul prezzo delle azioni. Se invece vuoi confrontare il rendimento complessivo, che include sia i guadagni di capitale che i pagamenti in contanti, puoi scegliere un Total Return Index, che ti mostra il rendimento totale delle azioni.
In ogni caso, è importante sapere che esistono questi due tipi di indici e che hanno effetti diversi sulle performance dei mercati finanziari.
A loro volta, gli indici, hanno diversi metodi di calcolo per valutare l'importanza di un titolo all'interno del paniere. Alcuni indici sono ponderati per capitalizzazione, cioè assegnano un peso maggiore alle azioni con una maggiore capitalizzazione di mercato. Altri indici sono ponderati per prezzo, cioè assegnano un peso maggiore alle azioni con un prezzo più elevato. Esistono anche indici che utilizzano altri criteri, come il volume degli scambi, la liquidità o la qualità delle aziende. Gli indici azionari sono strumenti utili per gli investitori, in quanto consentono di avere una visione sintetica e comparativa delle performance dei mercati e dei settori.
- Indici ponderati per il prezzo di mercato: cosa sono e come funzionano: un classico esempio possiamo trovarlo nel Dow Jones o il Nikkei 225. Ma cosa sono esattamente e come si calcolano? Cercherò di spiegarlo in modo semplice e chiaro. Un indice ponderato per il prezzo di mercato è un tipo di indice azionario che assegna un peso maggiore alle azioni con un prezzo più alto, indipendentemente dalla loro capitalizzazione di mercato. In altre parole, le azioni più costose hanno un impatto maggiore sull'andamento dell'indice rispetto a quelle più economiche. Per capire meglio, facciamo un esempio. Supponiamo di avere un paniere di tre azioni: X, Y e Z. Se noi ipotizziamo un'azione X a 50$, una Y a 30$ ed una Z a 20$, il titolo X in quel paniere varrebbe il 50% dell'indice, indifferentemente dalla dimensione relativa (capitalizzazione) della società quotata. Questi indici vengono a volte criticati perché una semplice oscillazione di prezzo può influenzare in modo significativo l'indice, essendo il solo prezzo la forza trainante dell'indice stesso. Ad esempio, se l'azione X sale a 60$, l'indice aumenterà del 10%, anche se le altre due azioni rimangono invariate. Al contrario, se l'azione Z scende a 10$, l'indice diminuirà del 5%, anche se le altre due azioni rimangono invariate. Tuttavia, questi indici hanno anche dei vantaggi. Innanzitutto, sono facili da calcolare e da comprendere, poiché basta sommare i prezzi delle azioni e dividerli per il numero delle azioni. Inoltre, riflettono la percezione del mercato sulle aziende più importanti e prestigiose, che tendono ad avere prezzi più elevati.
- Cosa sono gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato e perché sono importanti? Quali sono i più noti? Quali svantaggi e quali vantaggi presentano? Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato sono degli indici che misurano la performance di un gruppo di azioni in base al loro valore di mercato, ovvero alla capitalizzazione. La capitalizzazione si ottiene moltiplicando il prezzo di una singola azione per il numero totale di azioni in circolazione. Più alta è la capitalizzazione, più peso ha l'azione nell'indice. Questo significa che le azioni più grandi e più quotate hanno un'influenza maggiore sull'andamento dell'indice rispetto alle azioni più piccole e meno quotate. In altre parole, se le azioni più grandi salgono o scendono, l'indice segue la stessa direzione, mentre se le azioni più piccole salgono o scendono, l'indice ne risente poco o niente. Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato sono i più diffusi e i più seguiti nel mondo. Alcuni esempi sono lo S&P 500 e il Nasdaq negli Stati Uniti, il FTSE 100 nel Regno Unito, il CAC 40 in Francia, il DAX in Germania e il MIB in Italia. Questi indici sono considerati dei buoni indicatori della salute economica e finanziaria di un paese o di un settore. Tuttavia, gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato hanno anche dei limiti e dei rischi. Il principale è che tendono a essere dominati da poche aziende molto grandi, che possono rendere l'indice poco rappresentativo della realtà e vulnerabile a shock o crisi che colpiscono quelle aziende.
Voglio condividere con voi alcune riflessioni. Nel corso della mia esperienza di trading, ho assistito a molti traders che si lamentavano della sfortuna, della truffa del broker di turno, o del fatto che i mercati fossero ostili e ingannatori nei confronti del trader principiante che aspirava a guadagnare con questa professione. Ma analizzando meglio la situazione, mi sono reso conto che, spesso, questi traders non avevano una conoscenza approfondita del sottostante che stavano tradando, come nel caso di un indice azionario. Per fare un esempio pratico: "risultati trimestrali negativi per il titolo X, l'indice precipita, secondo la logica degli indici ponderati per prezzo di mercato, e il trader impreparato non capisce il motivo..." Ora, io sono il primo sostenitore dell'analisi tecnica a scapito della fondamentale, ma la conoscenza è superiore a entrambe le forme di analisi, ed è per questo che mi spendo da tempo per educare e nella speranza che prima di buttare i vostri soldini acquisite la conoscenza e le competenze per operare sui mercati.
Nel mondo dei mercati finanziari, tutto è interconnesso. Questo significa che ogni argomento che affronto nei miei articoli ha delle implicazioni sugli altri. Un tema centrale è la politica monetaria delle banche centrali e il suo effetto sui tassi d'interesse. Come sapete, il rialzo dei tassi penalizza le aziende, perché aumenta il costo del debito e riduce i profitti e il valore delle azioni. Questo fenomeno è stato ampiamente discusso dai media, sia specializzati che generalisti in questo ultimo anno. Per questo motivo, ho voluto dedicare una breve sezione a questa dinamica, che influisce direttamente sui prezzi dei tre indici che sto relazionando e non solo.
Analizziamo le differenze tra i principali indici azionari americani: il Nasdaq, lo S&P 500 e il Dow Jones. Questi indici riflettono le performance di diversi tipi di aziende: quelle growth, che puntano su una forte crescita futura, ma che sono più rischiose e volatili, e quelle value, che offrono una maggiore stabilità e sicurezza agli investitori. Le aziende growth sono più presenti nel Nasdaq e nello S&P 500, mentre le aziende value sono più rappresentate nel Dow Jones. Per esempio, nel Nasdaq troviamo molte aziende tecnologiche innovative, mentre nel Dow Jones troviamo banche e società industriali consolidate.
La rotazione settoriale è il fenomeno per cui gli investitori spostano il loro capitale da un settore all'altro in base alle condizioni di mercato e alle aspettative economiche. Un fattore chiave che influisce sulla rotazione settoriale è il livello dei tassi d'interesse, che sono determinati dalle politiche monetarie delle banche centrali. In generale, quando i tassi d'interesse sono bassi, gli investitori preferiscono le aziende growth, che possono beneficiare di un accesso al credito più facile e di una maggiore domanda dei consumatori. Quando i tassi d'interesse sono alti, invece, gli investitori si orientano verso le aziende value, che offrono rendimenti più elevati e costanti e che sono meno sensibili alle fluttuazioni del mercato.
Quindi, possiamo osservare che il Nasdaq e lo S&P 500 tendono a salire quando i tassi d'interesse sono bassi, mentre il Dow Jones tende a faticare e viceversa. Questo spiega perché a volte vediamo divergenze tra questi indici, (basti osservare i grafici esposti in presentazione dell'articolo), che riflettono le diverse strategie degli investitori. Tuttavia, è importante ricordare che la rotazione settoriale non è un fenomeno lineare o prevedibile, ma dipende da molti altri fattori, come le aspettative sulle prospettive di crescita delle singole aziende, le valutazioni di mercato, gli eventi geopolitici e le preferenze dei consumatori.
Le azioni growth sono quelle di società che crescono più velocemente del mercato e che offrono la possibilità di guadagnare di più. Tra queste, le azioni tech sono molto popolari, ma anche molto sensibili ai cambiamenti dei tassi d'interesse. Infatti, le società growth si finanziano spesso con i prestiti, contando di poterli ripagare grazie ai loro elevati profitti futuri. Ma se i tassi d'interesse salgono, i prestiti diventano più costosi e meno convenienti. Questo fa calare la domanda di azioni growth e favorisce le azioni value, che sono quelle di società più stabili e meno rischiose, come le blue chip. Queste ultime sono meno soggette alle fluttuazioni dei tassi e offrono una maggiore sicurezza agli investitori.
Le azioni value sono un'opzione interessante per gli investitori che cercano una fonte di reddito costante e una maggiore stabilità nel mercato azionario. Queste azioni appartengono a società mature e consolidate, che operano in settori tradizionali come il finanziario, l'assicurativo e l'immobiliare. Queste società hanno una solida posizione competitiva e una generazione di flussi di cassa prevedibile, che permette loro di distribuire dividendi regolari e consistenti ai loro azionisti. Inoltre, le azioni value tendono a beneficiare di un aumento dei tassi di interesse, che migliora i margini e la redditività delle attività finanziarie. Pertanto, le azioni value offrono un profilo di rischio-ritorno più favorevole rispetto alle azioni growth, che sono più esposte alle fluttuazioni del mercato e alla volatilità dei prezzi.
Con questo articolo, ho voluto offrire un aiuto a chi si avvicina al nostro settore per approfondire le varie opportunità di trading, ma anche una buona occasione di ripasso per chi, invece, ha già esperienza e conosce bene questi principi fondamentali e semplici. Vi auguro buon tutto e vi aspetto al prossimo articolo che pubblicherò.
Le correlazioni nel ForexIl professionista cerca di fare la cosa giusta, piuttosto che focalizzarsi sul guadagno: egli ben sa che il profitto altro non è che la conseguenza di una serie di azioni corrette.
Jesse Livermore.
L'argomento delle correlazioni è molto importante per i traders che operano con l'hedging. Esistono due tipi di correlazioni: intermarket e intramarket. Le correlazioni intermarket si riferiscono alla relazione fra due mercati diversi, come ad esempio una commodity e una valuta. Le correlazioni intramarket si riferiscono alla relazione fra due asset dello stesso mercato, come ad esempio due coppie di valute.
L'esposizione che vi presento è il risultato dell'analisi di Saverio Berlinzani, un noto trader e consulente finanziario nel mercato valutario. Saverio Berlinzani ha elaborato queste correlazioni tra coppie di valute basandosi sulla sua esperienza di market maker in banca. Queste correlazioni possono essere utili per proteggere il proprio capitale in caso di operazioni sfavorevoli, a condizione che siano eseguite correttamente. La correlazione nel forex è uno strumento utile anche per gestire il rischio e diversificare il portafoglio.
La correlazione classica nel forex si basa sull'idea che il dollaro americano abbia un'influenza dominante sulle altre valute e che quindi se si apprezza rispetto all'euro, dovrebbe fare lo stesso rispetto alle altre. Questo tipo di correlazione è prevalente nella maggior parte delle fasi del ciclo economico, tranne che nelle fasi estreme di euforia o di crisi, dove si verifica la correlazione atipica . La correlazione specifica , invece, dipende da fattori esterni al mercato, come eventi geopolitici o shock di domanda e offerta, e può manifestarsi in qualsiasi momento.
Il ciclo economico è l'alternanza di fasi di crescita e di calo dell'attività economica. Le quattro fasi principali del ciclo economico sono: espansione, recessione, depressione e ripresa. Vediamo cosa significano e come si manifestano.
L'espansione è la fase in cui il PIL reale aumenta rapidamente, la disoccupazione diminuisce e i prezzi tendono a salire. Questa fase è favorita da una domanda elevata di beni e servizi, da una maggiore disponibilità di credito e da una fiducia ottimista degli agenti economici. L'espansione può portare a un surriscaldamento dell'economia, con un'inflazione eccessiva e un indebitamento insostenibile.
La recessione è la fase in cui il PIL reale diminuisce per almeno due trimestri consecutivi, la disoccupazione aumenta e i prezzi si stabilizzano o diminuiscono. Questa fase è causata da una contrazione della domanda, da una restrizione del credito e da una perdita di fiducia degli agenti economici. La recessione può sfociare in una crisi finanziaria, con il fallimento di imprese e banche dovuta anche all'intervento delle banche centrali in ragion del fatto che aumentano i tassi d'interesse per diminuire l'inflazione.
La depressione è la fase in cui il PIL reale ristagna o continua a diminuire, la disoccupazione si mantiene a livelli elevati e i prezzi scendono ulteriormente. Questa fase è caratterizzata da una domanda insufficiente, da una scarsità di credito e da una fiducia pessimista degli agenti economici. La depressione può durare a lungo e richiedere nuovamente l'intervento delle banche centrali per stimolare l'economia.
La ripresa è la fase in cui il PIL reale inizia nuovamente a crescere, la disoccupazione inizia a diminuire e i prezzi iniziano a salire. Questa fase è sostenuta da una ripresa della domanda, da una maggiore offerta di credito e da una fiducia crescente degli agenti economici. La ripresa può essere accelerata da politiche monetarie espansive e da politiche fiscali anticicliche.
Un esempio di ciclo economico si può osservare nella situazione attuale, ove vi è stato il surriscaldamento dei prezzi, soprattutto a livello energetico, causati anche in parte dal conflitto fra Russia ed Ucraina, quindi con le banche centrali che stanno aumentando i tassi d'interesse per raffreddare l'economia e conseguentemente i prezzi, con l'obbiettivo di riportare l'inflazione su livelli accettabili.
La teoria di Berlinzani si basa sull'analisi delle correlazioni tra le valute in base al ciclo economico e alle condizioni di mercato. Secondo questa teoria, le correlazioni possono essere classificate in tre tipi: classiche, atipiche e specifiche . Le correlazioni classiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico si espande o rallenta in modo omogeneo tra le diverse aree geografiche. Le correlazioni atipiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico è in euforia o in depressione, e quindi le valute reagiscono in modo diverso alle stesse variabili macroeconomiche. Le correlazioni specifiche sono quelle che si verificano per effetti esterni alle normali dinamiche del ciclo economico, come ad esempio shock geopolitici, crisi finanziarie o eventi eccezionali. Queste ultime possono sovrapporsi alle altre due, creando delle situazioni complesse e imprevedibili per il trader. La teoria di Berlinzani propone delle tecniche di trading basate sull'identificazione e sull'utilizzo delle correlazioni tra le valute, con l'obiettivo di massimizzare i profitti e ridurre i rischi.
L'analisi della correlazione tra EURUSD e GBPUSD mostra che queste due coppie di valute tendono a muoversi nella stessa direzione, perché entrambe hanno il dollaro americano come valuta di riferimento. Il dollaro è la valuta incerta, perché il suo valore dipende dalle fluttuazioni del mercato trovandosi al denominatore, mentre l'euro e la sterlina sono le valute certe, perché il loro valore è fisso per unità e si trovano al numeratore. La correlazione tra EURUSD e GBPUSD è diretta, ma non perfetta, perché ci sono altri fattori che influenzano il comportamento delle due coppie di valute, come le condizioni economiche e politiche delle rispettive aree geografiche. Un esempio è la Brexit, se si analizza quel periodo si nota la perdita della correlazione fra le due coppie.
I cambi originali sono quelli che si basano sul valore del dollaro rispetto alle altre valute. Tra questi, ci sono alcune coppie di valute che sono influenzate dalle materie prime, come AUDUSD, NZDUSD e USDCAD. Queste sono le valute di paesi che esportano prodotti come petrolio, oro e agricoltura. Le coppie di valute più importanti sono chiamate majors.
Le coppie di valute che hanno il dollaro al numeratore hanno una correlazione diretta tra loro, cioè si muovono nella stessa direzione. Al contrario, le coppie di valute che hanno il dollaro al denominatore hanno una correlazione inversa tra loro, cioè si muovono in direzioni opposte. Questo dipende dal fatto che il dollaro è la valuta di riferimento nel mercato dei cambi.
Questo concetto è utile per capire le dinamiche del mercato e per gestire il rischio di esposizione al dollaro. Se si opera su più coppie di valute, bisogna tenere conto della loro correlazione per evitare di sovrapporre posizioni simili o contrarie.
Un altro aspetto delle correlazioni riguarda le coppie valutarie generate da due coppie originali contro il dollaro. Per esempio, se abbiamo EUR/USD e GBP/USD, possiamo ottenere il cross EUR/GBP. Questo è un errore comune tra i principianti, che usano i termini coppie e cross in modo intercambiabile, senza considerare la differenza. I cross sono derivati dalle valute originali, che sono sempre in rapporto al dollaro. Il cross non avrà mai il dollaro sia come numeratore che come denominatore. Il cross, inoltre, è un demoltiplicatore di volatilità significa che quando il mercato è volatile, tende ad avere una variazione minore rispetto alle altre valute. Questo può essere vantaggioso per gli investitori che vogliono ridurre il rischio di perdite dovute a forti oscillazioni dei prezzi.
Adesso come calcoliamo l'andamento del cross EURGBP rispetto ai due cambi originali?
EURGBP è il risultato matematico del comportamento dei due cambi originali che lo hanno creato.
EURUSD sale 1% e GBPUSD scende 2% avremo: +1% - (-2%) = EURGBP +3%
EURUSD sale 1% e GBPUSD sale 2% avremo: +1% - (+2%) = EURGBP +1%
In breve il risultato di un cross è sempre dato dalla differenza dei due cambi originali che lo generano. Questo esempio l'ho applicato a questo tris di valute ma è applicabile su tutte le coppie originali, finché il ragionamento verte sulle correlazioni classiche ed atipiche. Un evento esterno che colpisce l'andamento di un unica e sola valuta, (quindi parliamo di una correlazione specifica), esula tutto il ragionamento espresso.
La correlazione inversa tra due coppie di valute indica che esse si muovono in direzioni opposte. Per calcolare l'andamento del cross, si deve:
EURUSD +1% USDJPY -2% quindi +2% + (-2%) = EURJPY -1% ancora nel caso non fosse classica
EURUSD +1% USDJPY +2% quindi +1% + (+2%) = EURJPY +3%.
In generale se osservate i due cambi originali saprete come si muove il cross, viceversa se guardate il cross saprete come si stanno muovendo i due cambi originali.
Come ho già annunciato sul sito, voglio condividere con voi le diverse sfaccettature del trading, senza nascondere nulla. Per esempio, anche se parlo spesso di analisi fondamentale e di hedging, non li uso nel mio trading plan, perché seguo una disciplina rigorosa e perché ho le mie convinzioni personali. Tuttavia, ritengo che sia mio dovere farvi conoscere questa disciplina a 360 gradi.
Gold e Silver, curiosità importanti."Le materie prime hanno influenzato l'intera storia umana, hanno causato guerre, portato la pace, stimolato spedizioni in terre sconosciute, dato vita a incredibili operazioni di spionaggio, stabilito nuovi equilibri fra paesi e uomini".
Antonio Giraudo.
Chiunque, io per primo, rileggendo articoli che liquido per scontati, scopro che molte volte c'è sempre qualcosa che ancora devo apprendere. Ma il lavoro svolto, è in particolar modo indirizzato a chi approccia il mondo finanziario-economico ed il trading on line, offrendo una didattica semplice nel linguaggio e facile da comprendere per approcciare l'operatività.
Premessa dovuta per consigliare, al compimento dei primi passi, di iniziare studiando pochi, pochissimi strumenti finanziari per comprenderne a fondo tutti gli aspetti. Troppi asset assieme non permettono, o quantomeno confondono, l'apprensione dello strumento. Questo non vuol dire evadere il tanto lavoro che viene richiesto per poter trarre profitto da questa disciplina. Quando iniziai non vi era tutto il materiale che oggi si reperisce in rete, studiai libri, (non ricordo quanti), rimasi sveglio giorno e notte per osservare il minimo movimento dei prezzi nei grafici e comprenderne le motivazioni, osservarne i modelli che si ripetevano con sistematicità. Voglio dire che scegliendo uno o due asset e approfondendoli, non si rischia di perdere il focus principale. Nulla vieta, a seguire, di aggiungere ed acquisire la conoscenza di nuovi strumenti.
Oro e Argento sono due metalli preziosi, correlati fra loro, ma se dovessimo trovare una differenza in campo analitico fondamentale potremmo definire l'argento più industriale dell'oro. Di conseguenza si evince che l'argento risponde bene sia visto come bene rifugio che come materia prima industriale. Per far comprendere quanto l'argento possa essere legato anche ad un analisi di carattere fondamentale basti vedere la discesa avuta l'11 maggio 2023, all'uscita di trimestrali sotto le attese, di aziende che ne fanno domanda.
L'argento rispetto all'oro è un mercato tendenzialmente più volatile e bisogna sapere che è 4 volte più piccolo per dimensione, (sappiamo quanto è preziosa la volatilità per tutti i colleghi traders). In qualsiasi caso sono due metalli molto legati al fattore domanda/offerta. L'argento viene utilizzato in una miriade inimmaginabile di campi: vi sono i vettori spaziali che lo utilizzano in maniera importante, le autovetture ne posseggono buona quantità, se poi consideriamo le automobili elettriche ancor più; viene utilizzato nella depurazione dell'acqua, negli specchi, all'interno dei pannelli fotovoltaici, nell'elettronica, in campo odontotecnico, l'argento viene utilizzato quasi dappertutto. Qual è la differenza rispetto all'oro? L'Argento viene recuperato in minima parte, mentre l'oro come ben si può immaginare ha un recupero importante. Basti pensare che a parte qualche tonnellata affondata assieme ai galeoni spagnoli, la quasi totalità dell'oro estratto è a tutt'oggi fruibile.
Guardiamo cosa influenza sensibilmente questi due metalli.
- Non credo di dover spendere molte parole sui tassi d'interesse, è materia dei giorni nostri. Stiamo osservando come l'aumentare dei tassi da parte delle banche centrali per combattere l'inflazione stia influenzando gli interi mercati azionari, obbligazionari, delle valute e non fanno sicuramente eccezione i mercati delle commodities.
- Molto importante domanda e offerta, una forte domanda fa lievitare il prezzo mentre scarsa domanda lo abbassa. Stesso discorso per l'offerta, se vi è gran quantità di prodotto il prezzo è basso, se il prodotto scarseggia, se la produzione è bassa, il prezzo aumenta.
- L'avversione al rischio è facilmente spiegabile con l'apprezzamento dell'oro quando vediamo mercati molto nervosi, ancor più se vi sono motivazioni geopolitiche. L'oro è la materia prima per eccellenza che negli anni si è sempre continuata ad apprezzare, di conseguenza quando gli investitori non vogliono rischiare, acquistano oro. Lo S&P 500 possiamo affermare che è il benchmark per eccellenza dell'azionario, (riskon), se sale, per le dinamiche spiegate in precedenza, scende l'oro, se scende, viceversa, sale l'oro (riskoff). Non dimentichiamo che è strettamente correlato inversamente anche al Dollaro americano; l'oro si paga in dollari, un dollaro debole rafforza l'oro, un dollaro forte indebolisce l'oro.
- I prezzi energetici non credo si prestino a particolari domande. E' normale che se aumenta il prezzo del petrolio, del gas, del carbone, necessari all'estrazione, il trasporto e la lavorazione dei metalli preziosi, di conseguenza viene impattato il costo della materia prima.
- Quello che magari bisogna approfondire un po' è la stagionalità, mentre con altre commodities ha un impatto diretto, con i metalli è soprattutto legata al precedente fattore elencato, ovvero i prezzi energetici, per la stessa ragione che se aumenta il gas impatta oro e argento. Esempio: il gas vive di costi in base alla stagionalità. In estate vi è poca domanda che cresce d'inverno. Come si evince è tutto collegato; ma tutto estremamente importante al fine di fare le proprie valutazioni operative.
Se si vuole fare del trading la propria professione, (io affermo sempre, un aiuto al vostro stipendio mensile sicuro, o ancora, una forma d'investimento alternativo), tutte questi meccanismi di mercato bisogna farli propri.
Il Dollaro americano, valuta di riferimento.Apro l'articolo affermando: " Il Dollaro Americano non è una valuta, è la valuta".
Il Dollaro Americano è la valuta di riferimento negli scambi mondiali nell'87% dei casi circa, anche se lo Yuan inizia ad avanzare e la stessa Cina ambisce a prendere il controllo mondiale, gli stessi analisti ed altre figure del settore finanziario si chiedono se e fino a quando questa egemonia possa durare. Per onesta dovuta a chi legge, bisogna moderare questi rumors.
Se è vero che a livello economico la Cina è il player che concorre agli gli Stati Uniti, quindi in disputa per la leadership, a livello di riserve globali lo Yuan, a tutt'ora, ha ancora numeri più che modesti, un vero e proprio ruolo marginale non solo come riserva di valore, ma anche come moneta di scambio. Inoltre lo Yuan, per poter realmente ambire al ruolo ricoperto oggi dal Dollaro, dovrebbe abbandonare il suo meccanismo di tasso di cambio, posso dire "artificialmente manipolato".
Il dollaro ha ancora uno status di egemonia, a seguire si trova l'Euro.
Parlando di Dollaro, non parlo solo di una moneta, (nel forex le coppie originarie sono contro Dollaro), ricordo che il Dollaro è la valuta di scambio per eccellenza delle materie prime; ma anche la valuta di riferimento per il più grande mercato azionario, quello degli Stati Uniti, inoltre utilizzato come riserva di valore, ecco perché inserisco un articolo dedicato esclusivamente al tema, il trader non può esimersi dal conoscere quanto concerne il Dollaro.
Riassumendo credo nessuno possa obbiettare che il Dollaro oggettivamente non abbia insidia alcuna da parte delle altre valute.
Snocciolati i dati sopra bisogna capire da dove proviene la supremazia del dollaro, ovviamente dagli Stati Uniti intesi come emittente della valuta. I punti di forza sono le dimensioni della sua economia, anche se ultimamente si è ridotta, detiene pur sempre un 25% circa del PIL globale. Poi vi sono i mercati americani che sono i più liquidi, l'azionario e l'obbligazionario sono i più grandi del globo, poi vi sarebbe la credibilità delle istituzioni, ho coniugato il condizionale perché proprio in questi giorni qualche appunto si potrebbe anche redigere ed, infine, la potenza militare statunitense. Annoto che oggi vi è un modo diverso di affrontare le dispute, grazie a Dio, intendo le sanzioni economiche che eludono interventi bellici.
Sulla scia della guerra Russo-Ucraina si vede, appunto, l'avvento delle sanzioni, (ad oggi), hanno evitato un conflitto di dimensioni globali, tentando di punire chi, ha invaso uno stato indipendente. Su questo argomento metto il punto, il mio compito è informare, ma non mi addentro in discorsi che potrebbero sfociare nel politichese e dare adito a dibattiti nei quali non desidero addentrarmi. La mia passione è il trading, ma in generale l'economia e la finanza, quindi devo analizzare per poter operare ma lungi da me le polemiche.
Aggiungo, (a volte dimentico le cose che ritengo banali), sempre per rimanere ad oggi, che il Dollaro, alla pari dell'oro, è una valuta rifugio nei tempi "difficili", è sotto gli occhi di tutti l'apprezzamento del dollaro contro tutte altre valute, anche se, ultimamente, vi è stato qualche rimbalzo di prezzo.
Riprendendo il discorso della guerra Russo-Ucraina ribadendo che analizzo per scopi didattico-operativi e non esprimo opinioni; riconnettendolo al ruolo della Cina che ambisce a scalzare gli Stati Uniti come emittente del Dollaro come valuta di riferimento globale, bisogna prestare attenzione. E vero che i numeri sopra descritti non lasciano alcun dubbio sul fatto che il Dollaro sia egemone, ma vi sono diversi fattori, che iniziano a far scricchiolare le basi di questa tesi.
Questi giorni ho avuto modo di notare la difficoltà degli USA nel rendersi credibili, (sia le istituzioni che la FED), notare quanto accaduto con il debito ed il piano da approvare per mantenere i propri obblighi finanziari verso gli investitori in titoli di stato USA scongiurando il default. Il PIL cinese si prevede che nel 2030 diventi superiore a quello statunitense, infine, non di poco conto, la guerra Russa contro l'Ucraina che ha fortemente rinsaldato l'asse Russo-Cinese sotto tutti i punti di vista, economico, politico, etc. Insomma un quadro da monitorare attentamente.
La domanda finale è: "Qual è l'asset liquido, disponibile in grandi quantità, ma soprattutto, sostenuto da un emittente con un solido sistema finanziario"? Che ci possa piacere o non piacere ancora oggi queste son le caratteristiche che troviamo nel Dollaro Americano. L'Euro avrebbe potuto ambire, i grafici dimostrano in tutte le analisi che il Dollaro è seguito dall'Euro, ma anche la valuta Europea deficita di alcuni particolari rilevanti che denunciai sin dalla nascita e non ancora risolti. Intendo politiche fiscali differenti da paese a paese, non esiste una governance univoca. Senza dilungarmi, mancano molte delle caratteristiche elencate ad inizio articolo alle altre valute che rendono il Dollaro e gli USA ancora un "impero".
Chiudo l'articolo riprendendo un'affermazione di inizio pagina. Il trader non può non conoscere queste dinamiche perché fondamentalmente ci troveremo nelle condizioni di tradare un azione denominata in dollari, tradare lo stesso indice o un indice americano coinvolto dalla valuta, o, ancora tradare le coppie di valute e, ricordo, l'USD lo si ritrova in tutti i cambi originali, (da non confondere con i cross, (come molti erroneamente fanno), proprio in ragione del fatto che i mercati, per quanto detto sopra, sono dollaro-centrici:
- EURUSD
- USDJPY
- GBPUSD
- USDCHF
- AUDUSD
- USDCAD
- NZDUSD
Uno strumento utile, definisco un faro guida, per tradare il Dollaro è proprio il suo indice, DXY. Aumenta all'aumentare del valore del Dollaro rispetto alle altre valute e viceversa. Ricordo che vi sono i future sul DXY, quindi è possibile tradare lo strumento. Utile sapere che il DXY è calcolato dal:
- 57.6% EUR
- 13.6% JPY
- 11.9% GBP
- 9.1% CAD
- 4.2% SEK
- 3.6% CHF
si può evincere che è quasi la lettura della coppia EURUSD ma con correlazione inversa, purtroppo qui non riesco o non so postare ulteriori immagini, sul blog che ho creato da pochi giorni, in costruzione, vi è sia il prospetto delle riserve bancarie sopracitato, sia le immagini dei grafici con la perfetta correlazione inversa, se interessati troverete il link a fondo pagina. è ovvio che analizzare questo indice è di grande utilità su tutte le coppie originali.
Tipologie di alert su TradingView ⏰Ciao a tutti! 👋
Gli alert hanno un potenziale pazzesco quando si parla di gestione del proprio trading.
Purtroppo però, nonostante questo, restano poco utilizzati, perché spesso non se ne capisce a fondo il funzionamento, il quale può sembrare un po’ macchinoso, soprattutto all’inizio.
Gli alert possono trasformare l'esperienza di trading da un’iniziale costante ricerca di occasioni (con l’ansia di perdersi sempre qualcosa), in uno stato di relax e paziente attesa che le proprie condizioni (pre-approvate) si inneschino per poi semplicemente agire.
In breve, gli alert possono renderti molto più preparato.
In questo post, esamineremo i due distinti tipi di alert disponibili sulla nostra piattaforma.
Al momento infatti ci sono principalmente due tipologie di alert:
- Alert di prezzo
- Alert tecnici
Ora, potresti chiederti quale sia la distinzione tra alert di prezzo e alert tecnici. Cosa distingue questi due? Immergiamoci nelle loro specifiche per ottenere una migliore comprensione delle loro caratteristiche e vantaggi.
Alert di prezzo
Un alert è considerato di prezzo quando sono soddisfatte le seguenti due condizioni:
1) Nell’alert viene utilizzato solo un simbolo (per qualsiasi tipo di grafico: barre, Renko, PnF, ecc.) e un valore di prezzo.
2) Una delle seguenti viene selezionata come condizione di attivazione:
- Incrocio
- Incrocio al rialzo/ribasso
- Maggiore/Minore di
Ad esempio, il seguente alert su un grafico a candele sarebbe considerato un alert di prezzo:
Alert tecnici
Un alert è considerato tecnico se si verifica una delle seguenti condizioni:
1) L’alert utilizza un secondo simbolo aggiunto al grafico, un indicatore, un disegno o una strategia.
2) Una delle seguenti viene selezionata come condizione di attivazione:
- Entrata/Uscita dal canale
- Dentro/Fuori dal canale
- Variazione a rialzo/ribasso
- % variazione al rialzo/ribasso
Ad esempio, il seguente alert verrà considerato tecnico poiché la condizione di attivazione è impostata su "% variazione al rialzo".
Speriamo che questo post ti abbia fornito una comprensione più chiara dei diversi tipi di alert disponibili su TradingView. Tuttavia, se hai bisogno di ulteriore assistenza per impostare o gestire i tuoi alert, ti consigliamo di visitare il nostro Centro di supporto .
Grazie per la lettura letto, speriamo che sia stato utile.
Alla prossima. 🙂
– Team TradingView
Sentiti libero di spiarci su Instagram e Twitter per contenuti più fantastici! 💘
Come Seguire Le Notizie Economiche Come Un Pro 🗞️Come membro di TradingView, hai accesso a più di 100 fornitori di notizie, e questi, in maniera eccellente, coprono ogni asset class. Imparare a gestire le notizie di mercato è un importante vantaggio informativo che richiede tempo e pratica, ma quando padroneggerai questa conoscenza, potrai rimanere sempre informato sulle ultime storie sui tuoi simboli preferiti ed essere al corrente di ciò di cui parlano i trader.
In questa idea, vogliamo condividere alcuni suggerimenti per gestire il tuo flusso di notizie. 🗞️🎯
Prima di iniziare, ricordiamo a tutti come abbiamo recentemente migliorato le nostre notizie, dando ai nostri membri l'accesso a una delle principali organizzazioni di notizie al mondo: Dow Jones Newswire, tra cui Wall Street Journal, Marketwatch, Barron's, Dow Jones Commodity Trader e altro ancora.
Dove trovare le notizie su TradingView 📰
Per iniziare con le notizie, assicurati innanzitutto di aver effettuato l'accesso al tuo account. Una volta effettuato l'accesso, ci sono diversi modi per accedere alle notizie. Diamo un'occhiata a ciascun metodo.
- Le pagine dei simboli hanno sezioni di notizie dedicate che trattano quel simbolo in modo molto dettagliato. Ad esempio, ecco tutte le storie importanti su Apple ed ecco le ultime notizie su Tesla . Vai a qualsiasi pagina di simboli di tua scelta, fai clic su Notizie e inizia a leggere.
- Dai un'occhiata alla nostra pagina del flusso di notizie globale che riunisce tutte le nostre fonti in un unico posto. Una volta lì, filtra in base alla classe di asset che preferisci.
- La nostra pagina di notizie aziendali riunisce acquisti e vendite di informazioni privilegiate, comunicati stampa aziendali e documenti finanziari ufficiali in un'unica pagina. In qualità di trader o investitore azionario, questa pagina ti terrà aggiornato sugli eventi chiave che accadono nel mondo aziendale.
Come trovare le notizie sul grafico 📈
È inoltre possibile accedere alle notizie direttamente dal grafico. Come tutti sanno, le ultime notizie possono avere un impatto sui mercati in vari modi. Apri il grafico e guarda prezzo, volume e notizie tutto in una volta. Questa è un'efficace combinazione di strumenti che combina i titoli più importanti con l'attività di trading reale. Ecco come iniziare:
- Apri la tua watchlist, seleziona un simbolo, quindi cerca il titolo delle ultime notizie come mostrato nell'immagine qui sotto. Fai clic sul titolo per aprire un feed di notizie dedicato per quel simbolo. E proprio così avrai le notizie sui mercati e il grafico aperto in una volta:
- Un altro modo per aggiungere notizie al grafico è aprire il menu Impostazioni, fare clic su Eventi, quindi selezionare la casella "Ultime notizie". Questa casella mostrerà le ultime notizie di mercato direttamente sul grafico che hai aperto. Segui le istruzioni mostrate nell'immagine qui sotto per iniziare.
Approfondisci con notizie specifiche per le tue esigenze 🌐
A seconda del tuo stile di trading o della classe di attività desiderata, ci sono ulteriori risorse di notizie da sfruttare. Controlla l'elenco qui sotto per ulteriori pagine in cui è possibile trovare notizie di mercato:
- Notizie sul mercato obbligazionario
- Notizie sul mercato futures
- Notizie sul mercato globale
Leggi le notizie da ovunque con la nostra app 📱
L'app mobile ufficiale di TradingView per iOS e Android può essere scaricata gratuitamente e le notizie di mercato sono disponibili per tutti i membri. Una volta scaricata, puoi seguire le notizie del mercato globale o le notizie sui tuoi simboli preferiti. L'app ti consente di ordinarle in ordine di importanza, rispetto alla classe di attività e all'economia mondiale.
Se ancora non hai la nostra app, scaricala qui !
Grazie per aver letto quest’idea!
Speriamo che questo post ti aiuti a diventare un maestro del mercato per seguire le ultime notizie. Fateci sapere se avete domande o commenti.
5 consigli per la gestione delle operazioni in perditaLe operazioni perdenti possono capitare. Fanno parte del percorso. Non esiste un trader o un investitore che vince sempre. Tutti gli investitori o trader famosi che conosci hanno perso molte volte nella loro carriera. È perfettamente normale. Lo sapevi che il famoso gestore di hedge fund Ray Dalio ha perso tutto a 30 anni? È andato in bancarotta. Ha dovuto ricominciare da zero.
In questo post ci occuperemo di cosa significhi realmente subire delle perdite e di come affrontarle.
Prima di iniziare, è bene sottolineare un'ovvietà:
- Fai attenzione alle persone che affermano di non subire perdite.
- Evita le persone che sbandierano percentuali di successo nei trade semplicemente impossibili da raggiungere.
- Le operazioni perdenti capitano a tutti! Non sei solo.
Parliamo ora di cosa rappresentano i trade negativi e di 5 consigli per gestirli:
Numero 1: Un'operazione in perdita è cosa diversa da un'operazione sbagliata
I trader più esperti sono ben consapevoli del rischio che corrono prima di effettuare un'operazione. Ogni trade perdente è una piccola componente di un processo più ampio che si riferisce a un sistema, un piano o una strategia che è stata accuratamente testata e studiata. Per i trader esperti, un'operazione in perdita è un evento calcolato. Hanno definito il loro rischio, la dimensione della posizione, lo stop loss e l'obiettivo di profitto.🎯
Un trade sbagliato è qualcosa di molto diverso. In questo caso, si tratta di un'operazione che implica che qualcuno abbia rischiato il proprio denaro senza un piano o un metodo. Un cattivo trade è sconsiderato e avventato. Questo accade spesso ai nuovi investitori o ai trader che non hanno ancora compreso il tempo, lo studio e la ricerca necessari per elaborare un piano solido. Non dimenticare la differenza tra un'operazione calcolata e perdente e un'operazione sbagliata senza un piano o un processo.
Consigli di TradingView: ci sono diversi modi per cominciare ad usare un piano, un sistema o un metodo preciso. Il paper trading, il backtesting e/o la collaborazione con trader esperti che forniscono preziosi feedback sono tutti approcci utili. Non rischiare il tuo denaro senza prima aver fatto le dovute ricerche.
Numero 2: ogni perdita fornisce dati per migliorarsi
Come abbiamo detto più volte, le operazioni perdenti capitano a tutti. Ricorda che ognuna è sempre ricca di informazioni e dati utili a migliorarsi. Si può imparare molto dall'analisi dei trade perdenti.🔍
Alla fine di ogni giornata, settimana o mese di trading, i trader esperti analizzano in dettaglio le operazioni perdenti. Quali sono i pattern che si manifestano? Cosa hanno in comune? Perché si sono verificati? Grazie a queste informazioni, un trader o un investitore può modificare la propria strategia in base a ciò che ha scoperto.
Numero 3: non lasciare che le operazioni in perdita abbiano un impatto sulla tua salute
La tua salute mentale e fisica è importante quanto la tua salute finanziaria. Non permettere alle perdite nei trade di influire su nessuna delle due.
Se il tuo sistema di trading è in crisi o se diverse operazioni perdenti iniziano ad avere un impatto sulle tue emozioni, allontanati dal computer o dal telefono. Spegni tutto e allontanati. I mercati sono aperti da centinaia di anni e non spariranno. Quando sarai pronto a tornare, saranno lì.
Alzati, prendi una boccata d'aria e torna nell'arena non appena sarai pronto.
Numero 4: condividi le tue esperienze con gli altri
I trader e gli investitori di tutto il mondo vogliono imparare dalle tue esperienze e dalle tue operazioni perdenti. Si tratta di esperienze preziose che condividiamo tutti. I social network permettono di chattare, condividere e incontrare persone che stanno vivendo esperienze simili. Possiamo tutti imparare gli uni dagli altri.
Certo, la tentazione di condividere i propri successi o di comportarsi come il miglior trader mai esistito è allettante 😜, ma è anche vero che impariamo e miglioriamo solo quando condividiamo le lezioni che ci arrivano dalle sconfitte. È qui che si trovano le intuizioni più profonde e insieme possiamo crescere come comunità di trader che cercano di sovraperformare il mercato.
Condividi richiedendo un feedback costruttivo!
Numero 5: continua ad andare avanti
I mercati sono un gioco di apprendimento, riapprendimento e progresso. Ogni giorno appaiono e scompaiono nuovi temi, tendenze e storie. Il viaggio è lungo e non si ferma mai. Quando si implementa un piano di trading o di investimento, è importante farlo pensando al lungo termine. Una o due operazioni perdenti in un solo giorno o in una sola settimana sono una piccola parte di ciò che accadrà nei mesi e negli anni a venire.🌎
Prosegui. Continua a costruire. Continua a perfezionare il tuo piano. Studia i dati.
Speriamo che questo post ti sia piaciuto!
Ci auguriamo che tu possa aver imparato qualcosa di nuovo o di istruttivo!
Lascia i tuoi commenti qui sotto e il nostro team li leggerà.
- TradingView ❤️
William Delbert GannSCARICO DI RESPONSABILITÀ.
Le informazioni fornite e le opinioni espresse nel corso del presente argomento sono finalizzate esclusivamente a fornire informazioni di carattere generale sulla mia metodologia di trading, sul mio andamento basato sul mio trading plan e non hanno lo scopo di consiglio operativo, acquisto o vendita riguardo le operazioni che espongo, oppure, riguardo alla mia personale gestione del Money Management. Pertanto, nulla di quanto viene esposto è da considerarsi appropriato alle caratteristiche individuali di chi legge riguardo la sua conoscenza/esperienza del trading, alla situazione finanziaria individuale ed ai personali obbiettivi che ogni singolo individuo si pone.
Riassumendo quanto sopra, non posso essere considerato responsabile di alcuna perdita futura, ne direttamente e tanto meno indirettamente da operazioni effettuate sulle basi di quanto espresso in questo studio o esposizione.
Bene… Mie care amiche e amici traders, a distanza di tempo mi ritrovo a pubblicare un articolo inerente la mia costante ricerca, (da inizio anno), di un sistema performante, dopo aver preso atto che quello applicato diverso tempo, non tornava i risultati attesi.
Molte volte nella vita mi è capitato che, come uso comune cita: “chiusa una porta si apre un portone”. Forse, anche questa volta, nel trading on line, accadrà?
In queste settimane, nelle quali son stato assente, mi sono imbattuto fra i tanti libri, articoli e altra documentazione, in William Delbert Gann. Io mi sono letteralmente innamorato di lui, approfondendo quanto più ho potuto i suoi metodi, regole e strumenti applicati ai grafici. Non sono io che devo dire a voi che assieme ai vari Fibonacci, Elliott, Dow e chi più ne ha più ne metta, egli è uno dei padri della nostra amatissima disciplina. Personalmente, credo, che esso è colui che ben racchiude gli altri in un unicum. Proprio questo mi ha letteralmente rapito fino a rubare anche le ore al sonno per divorare quanto più ho potuto su di lui.
I metodi, le regole utilizzate, ho scoperto che non sono altro che l’amplificato di quanto ho applicato negli anni in piccolissima parte, anche se in modo rigido. Tutto ciò ha suscitato nell’immediato e senza pensarci più di tanto, a tirare una riga con il passato, ricreando l’intero trading plan.
Proseguendo in questo articolo descrivo le sue regole ed alcuni degli strumenti, da lui forniti, che applico sull’intero trading plan, ma mi sembra doveroso, per chi si imbatte per la prima volta oppure ha solo letto il nome di Gann, sulle piattaforme, nonché per chi ha solo letto alcune tecniche, fornire una breve biografia, giusto per far comprendere la grande caratura dell’uomo.
Gann nasce nel 1878 a Lufkin in Texas. E’ considerato, come dicevo, uno dei dei trader di maggior successo. Ad oggi molti considerano l’applicazione dei suoi metodi, rapiti, (come me), dal fascino del personaggio, ma anche da un alone di mistero che lo avvolge in quanto applica uno studio ai grafici basato su leggi naturali. Viaggia in paesi come l’Egitto, applicando, esempio, tramite lo studio della piramide di Cheope, il quadrato del 9. Su test effettuati, mediamente torna livelli di supporto e resistenza ottimi per l’80% delle volte. Ovviamente quando riparleremo di come lavoro con Gann non mancherò di ricordare che bisogna anche saper applicare gli strumenti.
Ma torniamo alla grande storia di Gann, perché vedete cari colleghi, molti possono credere che il trading on line, è solo chart, ingressi, guadagni, profitti, perdite, notizie macroeconomiche, quindi analisi fondamentale o tecnica, ma il trading è tanto di più. Il trading, per chi lo ama ed è appassionato come me e voi che leggete, è composto di tante grandi storie, non solo di trader. Ci sono le grandi storie delle nascite delle contrattazioni di alcune fra le commodities più note, vedi petrolio, oro, hanno anche girato film. La nascita, la storia e l’evoluzione borsistica è un altro esempio. Io, esempio, nasco con gli ordini su azioni impartiti alla mia banca tramite cellulare verbalmente, poi al primo portale bancario con un collegamento internet a 56K, (chi ricorda tutti quei suoni striduli per collegarsi dopo vari tentativi e minuti alla rete)?
Scusate l’excursus, dicevo...
La sua famiglia arrivò in Texas dalle isole britanniche in cerca di fortuna. William era il primogenito di ben undici fra fratelli e sorelle. Il padre Sam e la madre Susan gli impartirono una rigorosa educazione religiosa, pensate che a 21 anni, William, conosceva la Bibbia alla perfezione, il desiderio dei genitori consisteva nel vederlo avviarsi alla carriera ecclesiastica. Fortuna per noi non fu così. Però la storia ci riporta che proprio grazie allo studio approfondito della Bibbia trasse vantaggio cominciando a riflettere sui cicli del tempo, il talento naturale verso geometria e matematica fecero il resto.
La passione finanziaria nacque quando ancora ragazzo, vendeva sigari e giornali nei vagoni ferroviari, ascoltando con attenzione, le discussioni di affari dei suoi clienti. Fu così che William si iscrisse ai corsi serali ad una business school.
La sua prima operazione di borsa la fece a 24 anni, nel 1902, nel settore del cotone. Un po' come successe per noi, questa sua prima operazione sancì la sua passione irreversibile per l’attività di trading. Nel 1906 iniziò a lavorare per una compagnia di brokeraggio, che come conseguenza lo fece entrare a contatto diretto con i mercati finanziari, cominciando ad operare per conto proprio e per i clienti della compagnia. Nel 1909 la rivista Ticker Magazine iniziò a monitorare la sua attività di trading per venticinque giorni e scrisse un ottimo articolo al riguardo, i risultati delle sue operazioni avevano dell’incredibile, l’elevata percentuale di successo ne decretò definitivamente la meritata fama. Di 286 operazioni 264 le chiuse in gain e solo 22 in loss, vale a dire il 92,3% in profitto con una media di 11 operazioni giornaliere.
Trasferitosi a New York nel 1919, all’età di 41 anni, iniziò a pubblicare un report giornaliero, acquisendo altrettanto successo fino ad arrivare alla pubblicazione del suo primo testo nel 1923, “Truth of the stock tape”.
Pensate a come noi oggi esaminiamo un asset… Lui per poter analizzare approfonditamente i prezzi delle azioni e delle commodities, si reco al British Museum di Londra, dove esaminò tutti i titoli trattati dal 1820 in poi e lo storico degli ultimi quattro secoli delle principali commodities.
Riflettete ATTENTAMENTE su quanto mi accingo a scrivere adesso, perché racchiude il senso della maggior parte degli aforismi da lui citati ed è un mantra mio e di tantissimi trader affermati quando si dice che nulla vale quanto quello che Gann afferma: “amava ripetere, il successo è il risultato di molti anni di ricerche e di attente osservazioni del mondo borsistico”. Tradotto, mi verrebbe da dire, nulla vale quanto l’attenta osservazione dei movimenti del prezzo sul grafico, con costanza, perseveranza, fino allo sfinimento, nonché lo studio approfondito dello storico, e notate bene, come ho scritto sopra c’è una bella differenza sul lavoro che dobbiamo svolgere noi e quello che svolgeva William per queste analisi.
Noi oggi utilizziamo programmi che lavorano per noi con infiniti calcoli al secondo, William lavorava i grafici ed applicava i suoi strumenti su carta millimetrata.
Viaggiò tanto, Inghilterra, India Egitto, proprio qua, come ho scritto sopra, studiò la piramide di Cheope, da qui le basi per l’ispirazione al quadrato del 9, (una spirale sequenziale di numeri, che se osservata attentamente vi torna proprio l’immagine di una piramide), queste le basi del suo metodo ed il primo dei suoi strumenti che mi ha totalmente coinvolto e rapito, non l’unico preciso, seguendo ancora l’articolo lo scoprirete. Rimane da dire che per tanto tempo William si rifiutò di svelare le proprie tecniche matematico/geometriche, ma alla fine e con nostra buona gratitudine si decise a scrivere alcuni importanti testi che le svelano.
Nel 1927 scrisse: “Tunnel thru the air or looking back from 1940”, lo scritto conteneva importanti previsioni su azioni, commodities ed altri asset. Quest’opera ha la particolarità che la si legge come fosse un romanzo. Nel 1930 scrisse, “Wall Street Stock Selector”, revisione e aggiornamento del suo primo libro, continuò a scrivere sino al 1949 quando al culmine della sua carriera fatta di esperienza e fama come trader, scrisse “45 year in Wall Street”, la sua vita vissuta direttamente operando sui mercati finanziari.
Gann sostiene, (e qui provo tanto piacere nello scrivere), che la speculazione è professione. Solo chi dedica tutto il tempo necessario nella conoscenza del mercato in cui opera, può sperare di riuscire, e non è detto. Diversamente si ha una considerevole perdita di tempo ma soprattutto di denaro, che poi è collegato e correlato strettamente alla perdita tempo. La conoscenza viene ancora prima dei capitali che abbiamo a disposizione.
Dopo aver scritto delle basi del suo metodo, ovvero il quadrato del nove, bisogna anche citare la sua scoperta fondamentale, la legge naturale della vibrazione.
La legge governa i cicli temporali del mercato, che seppur parliamo di mezzo secolo fa, conserva la sua validità ai giorni nostri.
William la descrive così: “Attraverso la legge della vibrazione ogni titolo azionario quotato in un mercato rimane in una propria e precisa sfera d’attività per quanto riguarda l’intensità, il volume e la direzione. Tutte le qualità essenziali della loro evoluzione sono caratterizzate dalla propria parte di vibrazione. I titoli e le azioni sono centri d’energia, quindi possono essere controllati matematicamente. Essi si creano il proprio campo di azione e potere, potere di attrarre e respingere, che spiega perché certi titoli e certe azioni a volte guidano il mercato e altre volte cambiano completamente direzione. Per speculare scientificamente è necessario seguire la legge naturale. La vibrazione è fondamentale, nulla sfugge alla sua legge. È universale e quindi applicabile ad ogni tipo di fenomeno della terra. Ogni tipo di fenomeno, sia in natura sia nel mercato, deve essere soggetto alle leggi universali di campo, armonia e vibrazione”.
Signore… Signori… state iniziando a comprendere di chi vi sto scrivendo?… Adesso avete compreso perché mi ha rapito? No?… L’avete voluto voi, vado avanti con William Delbert Gann.
Attualmente quasi la totalità delle tecniche sono basate sulla Price Action che fino a ieri era anche la mia fede, o almeno sino a quando non ho testato le basi e le tecniche di Gann, che dovrò ancora studiare e approfondire. Il metodo fornito da Gann, vi assicuro che non è una “passeggiata di salute”, è basato su basi temporali, questo rende possibile determinare sia quando il mercato cambierà direzione sia il miglior timing in ingresso ed in uscita da un asset. Ho personalmente effettuato backtest e posso dire che ancora oggi è validissimo con un ritorno percentuale ottimo, per come sono riuscito ad applicarlo.
William ha speso 35 anni della propria vita e moltissimi soldi allo studio degli indici e dei mercati azionari, egli voleva un metodo pratico e soprattutto funzionale. Tutto quanto ha scoperto lo insegnò solamente a pochissimi trader selezionati, anche perché i costi dei suoi corsi non erano semplicemente elevati, ma di più. All’epoca 5.000 dollari, immaginate un po voi il valore odierno. Da qui l’onestà di chi come me, afferma che non ci sono vere conoscenze delle tecniche a livello applicativo sul grafico, solo conoscenza degli strumenti.
Troverete in rete, tantissimi trader anche affermati, che confermano quanto ho scritto, chi al contrario, dimostra perfetta conoscenza dimostra in verità di non conoscere perché nulla è stato rivelato se non a quei pochi fortunati.
Cosa sosteneva Gann fra le tante cose, erano massime che tutt’oggi veleggiano fra noi, tanto come le sue regole, che molti di noi citano a memoria senza neanche sapere che sono parte delle sue 28 regole stilate.
Egli nelle sue lezioni sosteneva che vi sono tre ragioni fondamentali per le quali la grande maggioranza di chi opera nel trading perde il proprio capitale:
1. Si spinge troppo la speculazione rispetto al proprio capitale.
2. Non si applica un corretto Stop Loss e si esce prematuramente dal mercato pensando che un profitto è sempre un profitto.
3. Soprattutto, si manca di conoscenza.
Letteralmente ha detto:
«La maggior parte degli investitori comprano un’azione perché sperano che salga per fare dei profitti. Comprano su suggerimento di un amico senza nessuna concreta sicurezza che l’azione salirà, così facendo entrano nel mercato al momento sbagliato e non riconoscono i loro errori o non cercano di correggerli prima che sia troppo tardi. Alla fine vendono perché temono che l’azione scenderà troppo e spesso ai minimi, andandosene proprio nel momento peggiore commettendo due errori: l’essere entrati nel momento sbagliato ed essere usciti nel momento sbagliato. Un errore poteva essere evitato, potevano uscire in modo corretto dopo aver sbagliato il timing d’ingresso. Essi non comprendono che operare con azioni e titoli è un’occupazione o una professione che richiede la stessa accuratezza che un medico utilizza per la sua diagnosi. Puoi diventare un trader di successo se studi e impari le regole matematiche che determinano il trend delle azioni e delle commodities. La bibbia dice: “Se conosci la verità, la verità ti renderà libero”. Quando avrai imparato la verità sulle azioni non comprerai più con la speranza o venderai per la paura, ma affronterai la verità e sarai libero di agire con giudizio basandoti su regole che hanno sempre funzionato e sempre funzioneranno. Io ho pagato il prezzo in tempo e denaro per scoprire, testare e provare delle regole che siano pratiche e diano risultati.
Sarete d’accordo con me nel sostenere che trentacinque anni d’esperienza sono preziosi in ogni tipo di professione e che dopo aver speso tutto questo tempo nello studio e nella ricerca io sia in grado di insegnarvi le regole che toglieranno al trading la fama di gioco d’azzardo e lo renderanno un affare sicuro e vantaggioso. L’uomo che dedica tutto il suo tempo in una professione imparerà più dell’uomo che invece ne dedica una piccola parte. Se un uomo avesse speso solo le prime poche centinaia di dollari che ha perso nel mercato nell’istruirsi ed apprendere le regole per comprare e vendere al momento giusto, avrebbe poi guadagnato... e non perso».
Adesso avrete capito perché William Delbert Gann grazie alle sue capacità è divenuto uno dei più grandi trader che la storia ci ha consegnato. Possiamo con assoluta tranquillità sostenere che Gann sia una leggenda, un mito al quale almeno io ho deciso di dedicare il mio tempo ed il mio denaro. Tutt’ora, ricordo ancora, parte delle sue tecniche sono segrete, ma questo aiuta ad aumentarne il fascino e quell’alone di mistero sulla persona.
La sua carriera è durata cinquant’anni con un patrimonio capitale di cinquanta milioni di dollari, per l’epoca penso sia veramente tanti.
Sono giunto a fine biografia romanzata… Avete compreso perché dall’approfondire questo personaggio ho deciso di voltare totalmente pagina con il mio trading plan? Ancora no?
Allora, proseguo con le sue 28 regole, anch’esse romanzate, quindi se dovete andare al bagno o prendere un caffè, fatelo ora, poi sedetevi comodi, potrò farvi comprendere che quanto letto e sentito ad oggi fra le ferree regole, in verità proviene tutto da Gann, non è frutto dei vari siti che indottrinano al trading. Non solo, avrei voluto fare in modo che ci arrivaste da soli ma vi aiuto ulteriormente, se farete vostra questa lista, se leggerete fra le righe di quanto scritto, se imparerete con gli anni a disciplinarvi psicologicamente rispettandola rigorosamente punto per punto, avrete all’interno di essa, il completo trading plan.
Proprio così, essa detta la tecnica da applicare, la psiche e disciplina emotiva da gestire, il money management e tutto quanto vi serve per operare, compresa la gestione del trade, non manca proprio di nulla.
Quindi seppure a fine del mio articolo, (che mi spiace deludervi, non si limita con l’esaustiva lista di regole), non vorrete applicare gli strumenti di Gann, oppure troverete molto difficile il percorso, credetemi che questa lista di regole la potrete applicare a qualsiasi tecnica voi vogliate applicare; sia che sia Price Action, che sia Analisi Tecnica o altro.
Avete fatto un break? Allora partiamo.
1) “Dividi il capitale di riferimento per 10 e investi 1/10 di esso” . Affinché si possa mantenere un buon rapporto “Risk per Trade” Gann consiglia di utilizzare al massimo il 10% del capitale per ogni trade . Se il trader avesse colto consecutivamente 2 Stop Loss, allora deve fermare l’operatività, in quanto quel mercato preso in considerazione non ha direzionalità, oppure non si è studiato un buon piano di trading. In seguito si dovrà ricalcolare il capitale rimanente per il successivo trade ed utilizzarne al massimo 1/10. Naturalmente il fatto di utilizzare al massimo il 10% non significa che sia frequente, ma rappresenta l’eccezione.
2) “Utilizza sempre gli Stop Loss da 1:3 mai più di 5”. Gann consiglia di utilizzare un livello ideale per ogni Time Frame. Naturalmente è solo un concetto categorico, in quanto la quantità di punti rappresentativi dello Stop Loss dipendono da moltissimi fattori, in particolar modo dallo stadio di avanzamento di un mercato orso o toro.
3) “Limita l’operatività”. La semplice regola di fermarsi dopo due Stop Loss consecutivi evita di andare in stato di margin call, quando siamo in un ciclo negativo di operatività.
4) “Non permettere che un operazione in profitto si trasformi in una perdita”. Lo Stop Loss, che serve per proteggere il nostro capitale di riferimento, deve essere trasformato in Stop Profit. Dopo aver calcolato il segnale temporale, ed inserito l’ordine, si attenderà che i prezzi rompano il massimo al rialzo. Si alzerà lo Stop Loss sul minimo successivo al Set Up temporale. In seguito ad ogni rottura rialzista ulteriore si alzeranno gli Stop, (ora saranno chiamati Stop Profit e non più Stop Loss). Quindi se il mercato dovesse invertire la direzione del trend, si sarà comunque salvaguardato il nostro profitto.
5) “Studiare l’operazione da eseguire”. L’entrata e l’uscita da un mercato devono essere sempre coerenti con il nostro piano di trading studiato in precedenza. Si dovrà redigere una mappa temporale in cui verranno trascritti tutti i Set Up nelle varie scale temporali ed operare in base ad essi.
6) “Non operare nel dubbio”. Nel caso in cui il piano di trading non disponga dei dati necessari al suo perfezionamento, è meglio non operare o cambiare asset.
7) “Non operare su mercati attivi”. Il mercato a volte entra in una fase di alta volatilità che si trasforma in trading range. Dovremmo evitare tale fasi di lateralità perché determinano numerosi Stop Loss.
8) “Bilanciare l’operatività”. Poiché in determinate circostanze i mercati non hanno direzionalità, o sono in laterale positivo/negativo, è meglio studiare contemporaneamente più mercati per avere sempre un outlook generale su quelli più direzionali.
9) “Non utilizzare un livello di entrata prestabilito”. Ogni momento storico di un mercato ha le sue peculiarità, pertanto in alcune occasioni non è possibile comprare ad esempio sulla debolezza, ma sarà necessario comprare sulla “forza”, ossia con un ordine a mercato appena avviene la rottura rialzista o ribassista.
10) “Non uscire dal mercato senza una buona ragione”. Regola fondamentale: rimanere in tendenza il più a lungo possibile. Ecco perché non si deve uscire dal mercato se non per un dato oggettivo previsto dal nostro piano preparato in partenza. Il risultato dei guadagni è proprio una conseguenza di mantenere le posizioni per tutto il trend. Per raggiungere un tale target non basta solo la tecnica: è necessario anche uno sviluppo psicologico da parte del trader.
11) “Accantona una riserva”. Quando si realizzano dei profitti è buona regola lasciare un 20% dei guadagni sul conto, che va ad aumentare il capitale di riferimento.
12) “Non entrare nel mercato per trading di scarso profitto”. Si è visto sopra che bisogna entrare nel mercato e rimanere in tendenza il più possibile, al contrario di coloro che operano per pochi tick di profitto.
13) “Mai mediare una posizione”. La mentalità di mediare una perdita va contro la strategia che si è costruita in precedenza. Dal momento che sono stati inseriti gli Stop Loss, non abbiamo bisogno di mediare nulla con mercati che hanno beta diversi o hanno performance inverse all’indice di riferimento.
14) “Non farsi condizionare psicologicamente”. Ciò significa che non bisogna ascoltare le notizie. Tutto ciò che dobbiamo sapere è legato al nostro piano di studi basato sulla serie storica del mercato.
15) “Evitare scarsi guadagni e grosse perdite”. Non dobbiamo entrare a mercato sapendo che la prospettiva sarà di pochi tick. Le grosse perdite si verificano quando si eliminano gli Stop Loss.
16) “Non eliminare lo Stop Loss inserito all’apertura delle posizioni” . Si verificano dei casi specifici in cui è possibile cambiare gli Stop Loss senza eliminarli. È il caso in cui si decide di trasformare una posizione da un time frame ad un altro, o di trasformare lo Stop Loss in Stop Profit.
17) “Evitare di uscire ed entrare spesso da una posizione”. È questo il caso margin call cui ho accennato sopra. È un azione che trasmette insicurezza e che si verifica quando si è anticiclici, o perché non si è sicuri del proprio piano di trading.
18) “Evita gli schemi fissi dell’acquisto e della vendita”. Per il Trader è fondamentale l’elasticità mentale. In effetti nel mercato possono esserci quelle che comunemente vengono chiamate “Bull Trap” e “Bear Trap”, in cui alcuni investitori inizialmente danno avvio ad un trend di mercato, che li portano in seguito ad essere schiacciati da una maggiore moltitudine di speculatori che invertono la direzionalità dei prezzi. In queste circostanze il trader preparato, opera uno Stop and Reverse per poter trarre profitto seguendo il giusto movimento di mercato, senza avere traumi psicologici.
19) “Non comprare o vendere perché i prezzi sembrano profittevoli”. Il trader si attiene scrupolosamente al piano programmato precedentemente, non alle sensazioni. In Aprile 2020 il petrolio ha toccato il minimo assoluto storico dei prezzi ovvero lo 0. Bisogna capire che non esiste un livello statico dei prezzi profittevole, in quanto i mercati si possono anche azzerare.
20) “Incrementare le posizioni con prudenza tramite il Pyramiding”. Incrementare le posizioni solo dopo che il mercato abbia infranto i livelli di Supporto/Resistenza statici dei Set Up.
21) “Pyramiding”. Incrementare le posizioni nella fase del mercato che si dimostra più forte. Da una base di esposizione inizialmente più ampia e proseguendo sempre più bassa a formare una piramide. Naturalmente ogni esposizione avrà i giusti livelli di Stop Profit.
22) “Hedging”. Evitare di usare due strumenti finanziari l’uno opposto all’altro per mediare una temporanea perdita. È sbagliato mediare i prezzi e bisogna sempre attenersi al proprio piano di azione.
23) “Non uscire dal mercato o cambiare posizione senza una ragione pratica”. Si è già affrontato il tema del condizionamento psicologico. A meno che no si accorga di aver sbagliato dei calcoli matematici sull’entrata oggettiva nel mercato, nessun altra ragione sarebbe giustificabile.
24) “Non intensificare il numero dei trading dopo una lunga fase di operazioni in guadagno”. Si è parlato del ciclo del trader a cui nessuno sfugge. Pertanto sarebbe opportuno in alcuni momenti essere Flat sul mercato.
25) “Non indovinare i massimi o minimi di mercato”. Si ha la tendenza spesso a pensare che per massimizzare i profitti sia bene chiudere le posizioni ad un particolare livello di prezzo, credendo che sia un massimo o un minimo. In realtà ci si accorgerà che nel 90% dei casi non è così. Dovrà essere il mercato ad indicarci quale sarà il massimo o il minimo.
26) “Non ascoltare le notizie”. Si è visto sopra quanto il condizionamento psicologico potrebbe influenzare il nostro piano di trading. Se il buon Gann fosse fra noi ai giorni nostri nostri aggiungerebbe di non copiare altri traders o farsi condizionare dai giudizi altrui sul proprio studio e piano di trading. E’ giusto confrontarsi, discutere e approfondire con altri utenti, ma come citato più volte nelle regole tirare dritto applicando il proprio piano.
27) “Al primo Stop Loss ridurre l’operatività”. Si è trattato sopra del fenomeno ciclico di borsa e dell’operatore. Pertanto se alla successiva operazione scatta un secondo Stop, occorre fermarsi per due o tre unità temporali.
28) “Evitare l’entrata e l’uscita da un mercato sbagliando entrambi i sensi”. Se l’ingresso in un mercato è motivato solo dalle nostre emozioni e dalle notizie, capiterà sicuramente di sbagliare di continuo.
Ho concluso la lista delle regole, i più attenti avranno notato che questa lista in se è un trading plan completo di gestione psicologica, (da allenare se ai primi passi), gestione del trade, gestione del Money Management etc.
In ultimo come scritto sopra, vi dico che personalmente applico rigidamente le regole, l’allenamento psicologico non deficita dopo 14 anni di trading on line, quello che manca è l’approfondimento degli strumenti al quale non mancherò.
Al momento non applico indicatori o altro sul grafico, ma strumenti di valutazione di Gann, preferibilmente disegno io gli strumenti, anche se tutte le migliori piattaforme hanno insiti gli stessi.
Troverete il ventaglio, il quadrato, la griglia etc. Io per esperienza, con diversi altri strumenti, ho notato la diversa precisione rispetto alla manualità. Ovviamente a favore della manualità.
Ripeto, devo approfondire e studiare tanto, ma per quanto testato, funziona tutto molto bene.
Mi rendo conto di essere stato, sicuramente logorroico, spero non confuso nell’esposizione. Voglio concludere avvisando che quanto pubblico, (sin dal mio primo articolo), non è esaustivo di un argomento.
Vuole essere in primis un aiuto a tutti gli utenti, maggiormente a chi approccia il trading. A chi non conosce l’argomento trattato, una fonte d’ispirazione, di sollecito, di curiosità all’approfondimento dell’articolo trattato, diciamo un eccitante alla continua ricerca e studio delle nozioni di questa meravigliosa disciplina che tutti noi amiamo.
In ultimo, come sempre un ringraziamento a TradingView che ci permette questa crescita comune.
Buon tutto.