Senza QE della Fed, gli altcoin resteranno deboliLa Federal Reserve statunitense (FED) ha ridotto il tasso dei federal funds al 3,75% e ha annunciato l’inizio di una fase di Quantitative Easing tecnico (QE tecnico), cioè l’acquisto di obbligazioni a breve termine per garantire la liquidità del mercato monetario e del mercato interbancario.
Siamo ora in una situazione di equilibrio tra l’obiettivo di inflazione e quello relativo al mercato del lavoro. Va inoltre ricordato che il programma di Quantitative Tightening (QT) è in pausa da lunedì 1° dicembre. In altre parole, la FED è pronta a utilizzare il proprio bilancio per assorbire qualsiasi tensione nei mercati monetario e interbancario, e per evitare che i rendimenti obbligazionari diventino un freno per le finanze pubbliche e per le imprese.
In questo contesto, l’analisi del rapporto Altcoins/Bitcoin (vedi grafico allegato) assume pieno significato: le fasi di sovraperformance degli altcoin rispetto al Bitcoin sono strettamente correlate alla traiettoria del bilancio della FED. Ed è evidente che un semplice “QE tecnico” non è sufficiente: solo un vero programma di QE classico riaccende realmente il mercato degli altcoin.
È fondamentale distinguere i due strumenti. Un QE tecnico non rappresenta un ciclo sostenuto di creazione monetaria: il suo impatto sui tassi a lungo termine è limitato. Fornisce soprattutto liquidità temporanea per garantire la fluidità del mercato monetario —operazioni repo, aggiustamenti transitori del bilancio, interventi mirati in caso di tensioni. Ciò impedisce un improvviso rialzo dei tassi a breve, ma non costituisce una vera politica espansiva.
Al contrario, un QE classico ha effetti potenti: comprime l’intera curva dei rendimenti, stimola il credito e avvia un vero ciclo di appetito per il rischio. Il QE tecnico funge da ammortizzatore, non da motore. Previene crisi di liquidità, ma non crea l’impulso strutturale necessario affinché gli altcoin ritrovino una dinamica rialzista.
Ecco perché le indicazioni della FED sull’evoluzione futura del suo bilancio saranno decisive per la tendenza degli altcoin nel 2026.
Il grafico evidenzia un punto essenziale: dal 2022, il rapporto Altcoins/Bitcoin scende all’interno di un ampio cuneo discendente, quasi come riflesso della contrazione del bilancio della FED. La sincronizzazione è impressionante: ogni massimo del rapporto coincide con l’inizio di una fase di QT. Al contrario, la fine dei cicli di QT ha permesso una stabilizzazione del rapporto, ma è stato il QE del marzo 2020 a provocare l’esplosione rialzista degli altcoin.
Oggi, il rapporto sta nuovamente testando il limite inferiore di questo cuneo pluriennale —un livello di compressione estrema che spesso precede importanti inversioni… ma solo se la liquidità sistemica ritorna, cioè con un vero programma di QE e non con un semplice QE tecnico.
In sintesi: il grafico conferma ciò che la macroeconomia suggerisce da tempo: gli altcoin potranno davvero ripartire soltanto quando il QE tornerà a essere uno strumento pienamente attivo della politica monetaria statunitense.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Idee della comunità
S&P 500 — QE tecnico vs. QE classicoLa Federal Reserve degli Stati Uniti (FED) ha annunciato ieri la sua ultima decisione di politica monetaria dell’anno, con un taglio del tasso dei federal funds al 3,75%. Jerome Powell ha tenuto una conferenza stampa e la FED ha aggiornato le sue proiezioni macroeconomiche per il 2026.
C’è ormai un equilibrio totale tra l’obiettivo sul tasso di disoccupazione e quello sull’inflazione. Ricordiamo anche che il programma di Quantitative Tightening (QT) è sospeso dal lunedì 1° dicembre e che la FED è pronta a utilizzare lo strumento del proprio bilancio per ridurre ogni tensione emergente nel mercato interbancario e monetario e per garantire che i rendimenti obbligazionari non mettano sotto pressione lo Stato o le imprese.
Mentre l’indice S&P 500 si muove sui suoi massimi storici e occorre giustificare un livello di valutazione senza precedenti, un “QE tecnico” della FED nel 2026 sarebbe sufficiente per contenere i tassi d’interesse a lungo termine e sostenere il mercato azionario?
È fondamentale comprendere che un “QE tecnico” non è un programma classico di Quantitative Easing (QE) e che il suo impatto sui tassi a lungo termine resta limitato. In questo senso, un QE tecnico apporta liquidità a breve termine, ma non rappresenta un sostegno strutturale.
Concretamente, un QE tecnico consiste soprattutto nel stabilizzare il funzionamento del mercato monetario: operazioni di repo, aggiustamenti temporanei del bilancio, interventi mirati in caso di tensioni. Ciò impedisce che i tassi a breve schizzino all’improvviso, ma non implica che la FED entri in un ciclo massiccio di allentamento. Gli investitori devono quindi evitare di sovrainterpretare il termine “QE”: qui l’obiettivo è operativo, non macroeconomico.
Mentre un QE classico comprime l’intera curva dei rendimenti, stimola il credito e alimenta un vero ciclo di appetito per il rischio, un QE tecnico funge da “ammortizzatore” più che da motore. Previene una crisi di liquidità, ma non crea un nuovo slancio strutturale. Per un mercato azionario già sui suoi massimi storici, la sfumatura è fondamentale.
Va quindi minimizzato? Non proprio. In un contesto in cui le valutazioni sul mercato USA sono molto elevate e in cui il minimo stress sui tassi può innescare prese di profitto violente, la semplice capacità della FED di intervenire in modo chirurgico per calmare i mercati può bastare a mantenere un clima di fiducia. Un QE tecnico non è carburante per una nuova gamba rialzista, ma può impedire turbolenze che indebolirebbero gli indici americani.
In sintesi, mentre un QE classico crea un ambiente espansivo, un QE tecnico crea soprattutto un ambiente stabile. E per un S&P 500 sui massimi, la stabilità potrebbe già essere un sostegno non trascurabile.
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I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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Rally di fine anno: effetto stagionale senza illusioniRally di fine anno: effetto stagionale senza illusioni
Il “rally di fine anno” sembra un regalo del mercato, ma non è un bonus garantito.
Si tratta di un effetto stagionale che a volte aiuta a migliorare le operazioni e a volte porta solo a forzare ingressi.
L’obiettivo è capire cosa si può davvero chiamare rally, quando tende a comparire e come inserirlo in un sistema di trading già esistente.
Che cosa si intende per rally di fine anno
In genere si parla di rally di fine anno quando, tra gli ultimi giorni di dicembre e i primi di gennaio, si vedono più sedute consecutive con chiara prevalenza dei compratori.
Segnali tipici:
varie chiusure vicino ai massimi giornalieri
superamento dei massimi locali su indici e titoli leader
maggiore appetito per il rischio
tentativi di inversione ribassista senza seguito reale
Nel mercato cripto il quadro è meno ordinato, ma la logica è simile: verso la fine dell’anno l’interesse per gli asset rischiosi tende ad aumentare.
Perché la fine dell’anno spinge al rialzo
Le ragioni sono molto concrete.
Fondi e bilancio annuale
I gestori vogliono mostrare un bilancio finale decente. Rinforzano le posizioni sui titoli forti e tagliano quelli chiaramente deboli.
Fisco e pulizia del portafoglio
Dove la tassazione è legata all’anno solare, alcuni chiudono le posizioni in perdita prima e rientrano vicino alle feste con portafogli aggiornati.
Clima di festa
Con un flusso di notizie neutro o leggermente positivo, le buone notizie su tassi, inflazione o utili vengono assorbite con più facilità.
Liquidità ridotta
Molti operatori sono in ferie. Il book è più sottile e basta meno volume per spostare i prezzi.
Quando ha senso cercarlo
Sui mercati azionari tradizionali il rally di fine anno viene osservato soprattutto:
negli ultimi 5 giorni di borsa di dicembre
nei primi 2–5 giorni di borsa di gennaio
Nel mondo cripto il calendario è meno rigido. Conviene seguire:
il comportamento degli asset principali
eventuali cambi di dominanza tra “asset guida” e resto del mercato
lo stato del trend: esausto oppure ancora in buona salute
Un esercizio utile è segnare sul grafico la zona dicembre–gennaio per diversi anni e vedere che cosa è successo davvero su quel mercato.
Come non trasformarlo in una lotteria
Prima di aprire un’operazione “per il rally di fine anno”, può aiutare una breve lista di controllo:
su timeframe alti esiste un trend rialzista o almeno una pausa chiara del precedente ribasso
indici principali e asset chiave si muovono in direzione coerente
sopra il prezzo non c’è una resistenza recente e forte
rischio per trade definito in anticipo: stop, dimensione, percentuale del conto
piano di uscita con livelli di presa di profitto e punto di invalidazione precisi
Se uno di questi elementi manca, il rally rimane solo contesto di mercato, non un segnale operativo.
Errori comuni sul rally di fine anno
entrare solo perché il calendario dice “fine dicembre”
aumentare troppo la size “per sfruttare il movimento prima delle feste”
comprare in cima all’impulso, quando la distribuzione è già iniziata
togliere lo stop pensando che “a Natale il mercato non crollerà”
Nessun effetto stagionale può sostituire la gestione del rischio. Una strategia fragile in marzo non diventa robusta a dicembre.
Una nota sugli indicatori
Molti trader non hanno voglia di ridisegnare a mano l’intero quadro ogni dicembre. Indicatori che mettono in evidenza trend, zone chiave e forza del movimento permettono di ridurre il lavoro ripetitivo e concentrarsi sulla decisione finale. In questo modo il rally di fine anno diventa solo uno dei tanti scenari all’interno di una struttura stabile, e non una storia isolata legata al calendario.
Metodo della Candela AncoraMetodo della Candela Ancora: Leggere Tutto il Movimento da una Sola Barra
Molti trader riempiono il grafico di linee e pattern. Lavorare attorno a una sola “candela ancora” rende la lettura più pulita.
L’idea è semplice: il mercato spesso costruisce un intero impulso intorno a una candela dominante. Se segni bene i suoi livelli, ottieni una struttura chiara per leggere trend, ritracciamenti e false rotture.
Cos’è una candela ancora
La candela ancora è una candela di ampio range che avvia o rinnova un movimento. Di solito fa almeno una di queste cose:
Rompe un massimo o un minimo importante
Avvia un movimento deciso dopo una fase di lateralità
Trasforma una struttura confusa in un impulso direzionale
Caratteristiche tipiche:
Range chiaramente più grande rispetto alle candele vicine
Chiusura vicina a un estremo del range (in alto in impulso rialzista, in basso in impulso ribassista)
Compare dopo compressione, range o avanzamento lento
Non serve una definizione rigida in punti o percentuale. La candela ancora è soprattutto uno strumento visivo. Lo scopo è individuare la candela attorno alla quale il resto del movimento “si organizza”.
Come trovarla sul grafico
Per un singolo strumento e timeframe:
Definisci il bias di breve su un timeframe superiore (per esempio H1 se operi su 5–15 minuti).
Passa al timeframe operativo.
Identifica l’ultimo impulso chiaro nella direzione di quel bias.
All’interno dell’impulso, cerca la candela con il range più evidente.
Verifica che abbia fatto qualcosa di “rilevante”: rottura di range, pulizia di un massimo/minimo locale o avvio della gamba.
Se nulla spicca davvero, lascia stare. Il metodo funziona meglio su impulsi puliti, non su fasi molto sovrapposte.
Livelli chiave dentro la candela ancora
Una volta scelta, traccia quattro livelli:
Massimo della candela
Minimo della candela
50 % del range (linea mediana)
Chiusura della candela
Ogni livello ha una funzione precisa.
Massimo
In una candela ancora rialzista, il massimo tende a essere la zona dove i compratori in ritardo restano bloccati. Se il prezzo supera il massimo e poi rientra velocemente nel range, spesso si tratta di falsa rottura o di raccolta di liquidità.
Minimo
In un’ancora rialzista, il minimo è l’area di invalidazione strutturale. Chiusure nette al di sotto indicano che l’impulso iniziale è stato assorbito.
Linea mediana (50 %)
La mediana divide il controllo. In contesto rialzista:
Prezzo sopra il 50 % mantiene il vantaggio ai compratori
Chiusure ripetute sotto il 50 % mostrano che i venditori prendono il comando
Chiusura
La chiusura mostra chi ha vinto il confronto all’interno della candela. Se il prezzo reagisce spesso vicino a quel livello, significa che il mercato “riconosce” quella ancora.
Scenari base attorno a un’ancora rialzista
Assumiamo trend rialzista e candela ancora rialzista.
1. Continuazione del trend dalla metà superiore
Schema tipico:
Dopo la candela ancora, il prezzo ritraccia nella metà superiore
Il ritracciamento resta sopra la mediana
Volatilità e volume calano sul ritracciamento, poi entra nuova domanda
Possibili ingressi:
Reazione chiara in acquisto sulla mediana
Break di un piccolo massimo locale dentro la metà superiore
Lo stop spesso va sotto il minimo della candela ancora o sotto l’ultimo minimo locale interno.
2. Falsa rottura e inversione dal massimo
Schema:
Il prezzo rompe il massimo dell’ancora
Rientra rapidamente nel range
Le candele successive chiudono dentro o sotto la mediana
Segnale ricorrente di compratori stanchi. Per chi cerca l’inversione:
Attendere una chiusura pulita di ritorno dentro la candela
Usare il massimo dell’ancora come livello di invalidazione dello short
3. Perdita completa dell’impulso sotto il minimo
Quando il prezzo entra nella metà inferiore, chiude sotto il minimo e ci rimane, l’impulso perde forza in modo evidente.
Uso pratico:
Chiudere i long che dipendevano da quell’impulso
Pianificare short sui retest del minimo dal basso, come nuova resistenza
Candela ancora ribassista: stessa logica al contrario
Per una candela ancora ribassista:
Il minimo diventa area di trappola per venditori in ritardo
Il massimo è il livello di invalidazione
La metà superiore della candela è zona privilegiata di vendita
Chiusura e mediana restano utili per valutare chi controlla la candela
La struttura speculare, la lettura non cambia.
Routine pratica ripetibile
Una checklist compatta:
Definisci il bias sul timeframe superiore
Sul timeframe operativo trova l’ultimo impulso chiaro in quella direzione
Scegli la candela ancora che rappresenta l’impulso
Traccia massimo, minimo, 50 % e chiusura
Osserva dove si trova ora il prezzo rispetto a questi livelli
Concludi: continuazione, falsa rottura o struttura compromessa
Il metodo non elimina il dubbio, riduce solo il rumore a pochi punti fissi.
Errori comuni con le candele ancora
Considerare ancora ogni candela un po’ più grande dentro un range caotico
Ignorare il bias del timeframe superiore e tradare ogni segnale in entrambe le direzioni
Trattare ogni tocco di livello come segnale, senza guardare il contesto
Restare legati alla stessa ancora quando il mercato ha già creato un nuovo impulso
Le candele ancora invecchiano. Gli impulsi più recenti di solito offrono informazioni migliori.
Nota sugli indicatori
Molti trader preferiscono segnare a mano queste candele e i relativi livelli, altri si affidano a indicatori che individuano automaticamente le candele a largo range e tracciano le zone. Il lavoro manuale allena l’occhio, mentre gli strumenti automatici fanno risparmiare tempo quando si seguono molti strumenti e diversi timeframe in parallelo.
Il mercato azionario europeo resta interessante in valutazioneMentre il mercato azionario statunitense si trova su un massimo storico in termini di valutazione—trainato dalla forte performance del settore tecnologico—il mercato europeo potrebbe rappresentare nei prossimi mesi un’opportunità di recupero relativo, sia sul piano tecnico sia su quello fondamentale. Dopo un decennio dominato dai titoli statunitensi, l’Europa appare ora come un’area in cui la combinazione di valutazioni nettamente inferiori e di una politica monetaria più accomodante da parte della BCE genera un’interessante opportunità relativa. Esaminiamo la situazione più da vicino.
1) Valutazioni: un divario storico con gli Stati Uniti
Uno degli argomenti più convincenti a favore delle azioni europee resta la loro valutazione, nettamente inferiore rispetto al mercato americano. Il CAPE ratio (PE di Shiller), un indicatore di valutazione su base decennale, illustra perfettamente questo differenziale. Negli ultimi decenni, il CAPE europeo è stato generalmente inferiore a quello statunitense, ma il divario attuale ha raggiunto livelli raramente osservati.
Il CAPE statunitense si colloca su livelli storicamente elevati, superando talvolta 35–38 a seconda dei periodi recenti, ricordando i massimi precedenti allo scoppio della bolla tecnologica o al ciclo 2021–2022. Al contrario, il CAPE europeo rimane contenuto, oscillando intorno a 20/22. In altre parole, le azioni europee trattano con uno sconto vicino al 40–50 % rispetto allo Shiller PE degli USA.
Questa divergenza è spiegata da vari fattori: una composizione settoriale più orientata verso industria e finanza, una minore esposizione alla tecnologia, una crescita strutturale più debole e una percezione di rischio geopolitico maggiore. Tuttavia, per un investitore alla ricerca di punti d’ingresso ragionevoli, questo divario apre uno spazio di opportunità: è raro osservare un mercato sviluppato che combini bilanci solidi, buona visibilità degli utili e un simile sconto relativo rispetto al mercato statunitense.
2) Analisi tecnica: l’EuroStoxx 50 supera un livello storico chiave
Dal punto di vista grafico, anche l’EuroStoxx 50 invia un segnale positivo. Dopo aver incontrato resistenza per oltre vent’anni nella zona dei massimi situata intorno ai 5525 punti, il principale indice europeo è finalmente riuscito a superare stabilmente tale livello, raggiunto inizialmente nel marzo 2000 nel pieno della bolla tecnologica.
Questa rottura, confermata sul timeframe mensile, rappresenta un segnale tecnico importante. Nell’analisi chartistica, superare una resistenza storica di lungo periodo conferma la prosecuzione di un trend rialzista strutturale. Ciò suggerisce che il mercato possa entrare in una nuova fase di apprezzamento, sostenuta da revisioni degli utili e da una migliore percezione del ciclo europeo. Naturalmente, ciò non esclude correzioni di breve periodo.
Con valutazioni attraenti, un divario storico rispetto al mercato americano e un segnale tecnico di lungo termine incoraggiante, le azioni europee offrono oggi un profilo d’investimento favorevole. La prudenza resta comunque necessaria: la crescita europea rimane fragile e i rischi geopolitici permangono. Tuttavia, in un’ottica di costruzione di un portafoglio diversificato, l’Europa torna a essere una regione difficile da ignorare.
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Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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Bitcoin: segnali rilevanti dal DSS BressertL’analisi tecnica propone indicatori di follow-up della tendenza e indicatori destinati a misurare la “salute” di una tendenza — i cosiddetti indicatori di momentum. Un trend ribassista che si indebolisce rappresenta sempre la prima fase di una possibile inversione rialzista, e un trend rialzista che perde forza è il primo passo verso una possibile inversione al ribasso. Oggi propongo un approfondimento sull’indicatore tecnico DSS Bressert, che coglie piuttosto bene queste fasi di transizione tra tendenza ribassista e tendenza rialzista, soprattutto sul timeframe settimanale, utile per proiettarsi su diverse settimane.
1) Come funziona il DSS Bressert?
Il DSS Bressert (Double Smoothed Stochastic) è una variante avanzata dello stocastico classico. Il suo obiettivo è misurare la posizione del prezzo all’interno del suo intervallo massimo/minimo su un determinato periodo, filtrando allo stesso tempo le oscillazioni troppo brevi. Mentre lo stocastico tradizionale può essere molto reattivo — talvolta troppo — il DSS utilizza due fasi successive di smoothing, consentendo al segnale di riflettere meglio le reali rotazioni del momentum.
Oscilla tra 0 e 100.
• Sopra 80 ci si trova generalmente in una zona di potenziale eccesso rialzista: non un segnale automatico di vendita, ma l’indicazione che il trend rialzista potrebbe essere maturo.
• Sotto 20 si entra in una potenziale zona di ipervenduto, spesso associata a fasi finali di cicli ribassisti o a zone di accumulazione.
L’incrocio tra le due curve (veloce e lenta) fornisce informazioni aggiuntive sulle inversioni. Sul grafico settimanale questi segnali risultano più affidabili, poiché si sincronizzano con i grandi movimenti del Bitcoin, molto meno rumorosi rispetto al timeframe giornaliero.
2) Perché il DSS Bressert si adatta bene ai cicli del Bitcoin?
Storicamente — in base agli ultimi cicli visibili sul grafico settimanale — il DSS Bressert ha ben accompagnato i massimi e i minimi del Bitcoin. Nei picchi principali, l’indicatore si trovava sistematicamente in zona alta, talvolta in divergenza con il prezzo prima delle correzioni. Allo stesso modo, i minimi di mercato hanno quasi sempre coinciso con un DSS sceso sotto quota 20 prima di un incrocio rialzista.
Nella situazione attuale, il DSS sembra muoversi nuovamente in una zona bassa, tipica delle fasi di consolidamento del mercato. Ciò non garantisce ovviamente un’inversione immediata, ma la combinazione prezzo + momentum suggerisce un contesto più favorevole a un rimbalzo nelle prossime settimane, anche perché il Bitcoin continua a essere sostenuto da medie mobili settimanali orientate al rialzo, in particolare dalla media mobile esponenziale a 100 settimane.
Questa lettura tecnica deve comunque essere interpretata con cautela. Il prossimo appuntamento con la Fed, previsto per mercoledì 10 dicembre, rappresenta un rischio importante: un cambiamento nel discorso monetario potrebbe alimentare la volatilità a breve termine e invalidare temporaneamente i segnali tecnici. Il DSS offre una lettura ciclica, ma non può anticipare shock macroeconomici e monetari.
In sintesi: le condizioni tecniche sono favorevoli a uno scenario di rimbalzo, ma la prudenza rimane essenziale mentre il mercato attende la riunione della Fed di mercoledì 10 dicembre.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Come scegliere in cosa investireCome scegliere in cosa investire: una check-list pratica per trader e investitori
Molti iniziano con “Che cosa compro oggi?” e dimenticano la domanda “Che ruolo ha questo denaro nei prossimi anni della mia vita?”.
Così il portafoglio diventa un insieme casuale di operazioni e screenshot.
Questo testo propone un filtro per scegliere gli strumenti. Non una lista magica di ticker, ma un modo per verificare se un’azione, un ETF o una crypto è davvero adatta al tuo orizzonte temporale, al tuo rischio e alla tua esperienza.
Prima la vita reale, poi il grafico
La scelta dello strumento nasce prima del grafico. Per prima cosa bisogna capire dove si colloca quel denaro nella tua vita.
Tre punti utili:
Quando potresti aver bisogno di quei soldi: fra un mese, un anno, cinque anni.
Quanto ti farebbe male un calo del 10, 30 o 50 % sul conto.
Quante ore alla settimana dedichi davvero al mercato.
Esempio. Fra sei mesi devi versare l’anticipo per una casa. Un drawdown del 15 % ti toglie il sonno. Due ore di grafici a settimana. In questo contesto, altcoin molto aggressive o leva alta sono più una fonte di stress che uno strumento d’investimento.
Altro caso. Orizzonte di dieci anni, versamenti regolari, reddito stabile, calo del 30 % sopportabile. In questo profilo entrano anche asset più volatili, sempre con limiti chiari.
Filtro 1: capire lo strumento
Primo filtro: devi essere in grado di spiegare lo strumento a una persona fuori dal mondo finanza in due frasi.
Che sia azione, ETF, token o future conta meno. Importa capire da dove arriva il rendimento. Crescita degli utili aziendali. Cedola di un’obbligazione. Premio per il rischio in un mercato volatile. Commissioni di rete e ricompense di staking.
Se l’unica spiegazione è “sale perché comprano tutti”, siamo più vicini alla magia che a un piano. In quel caso meglio togliere lo strumento dalla lista.
Filtro 2: rischio e volatilità
Il mercato non si adatta al tuo stato d’animo. Tu puoi adattare la scelta degli asset alla tua tolleranza allo stress.
Punti da guardare:
Escursione media giornaliera rispetto al prezzo. In molte crypto un 5–10 % al giorno è normale. Su molte large cap azionarie i movimenti sono più contenuti.
Drawdown storici durante crolli e fasi di panico.
Sensibilità alle notizie: trimestrali, regolatori, grandi player.
Più l’asset è nervoso, minore dovrebbe essere il peso nel portafoglio e più prudente la dimensione della posizione. Lo stesso titolo può andare bene per un profilo aggressivo ed essere ingestibile per uno prudente.
Filtro 3: liquidità
La liquidità appare davvero al momento dell’uscita.
Conviene verificare:
Volume medio giornaliero. Per un trading attivo è meglio lavorare con strumenti in cui il volume giornaliero è molte volte superiore alla tua size abituale.
Spread. Uno spread ampio mangia rendimento in entrata e in uscita.
Profondità del book. Un book sottile trasforma un ordine grande in una piccola valanga.
Filtro 4: numeri di base e storia
Anche con un approccio molto tecnico, pochi numeri aiutano a evitare gli estremi.
Per azioni ed ETF:
Settore e modello di business. L’azienda genera cassa con un’attività chiara, non solo con una parola alla moda nelle slide.
Debito e margini. Strutture molto indebitate e margini sottili soffrono nei periodi difficili.
Dividendi o buyback, se il tuo stile punta al ritorno di cassa verso l’azionista.
Per crypto e token:
Ruolo del token nell’ecosistema. Un token che serve solo a speculare tende a durare poco.
Emissione e calendari di unlock. Grandi unlock spesso pesano sul prezzo.
Uso reale della rete: transazioni, fee, progetti costruiti sopra il protocollo.
Costruisci la tua check-list personale
Con il tempo è comodo trasformare questi filtri in una check-list breve da passare prima di ogni operazione.
Esempio:
Orizzonte. So per quanto tempo posso restare dentro e come questo asset si inserisce nel mio piano complessivo.
Rischio. Il rischio per singola operazione non supera X % del capitale, e il drawdown massimo previsto sul portafoglio resta gestibile.
Comprensione. Mi è chiaro da dove viene il rendimento e cosa può annullare lo scenario.
Liquidità. Volume e spread permettono entrata e uscita senza slippage eccessivo.
Piano di uscita. Ho livelli per invalidare lo scenario e livelli per prendere profitto, anche a scaglioni.
Collegare la lista al grafico
Su TradingView hai grafici e informazioni di base nello stesso posto, il che rende più semplice applicare questa struttura.
Flusso tipico:
Usare uno screener per cercare strumenti allineati al tuo profilo per paese, settore, capitalizzazione, volatilità.
Aprire il grafico su timeframe alti e vedere come l’asset ha reagito nelle crisi passate.
Controllare la liquidità con volume e spread.
Solo dopo andare a caccia di un setup d’ingresso coerente con il tuo metodo: trend, livello, pullback, breakout, ecc.
Prima di inviare l’ordine, rileggere la check-list.
Errori frequenti nella scelta degli asset
Alcune abitudini che rovinano anche una buona gestione del rischio:
Entrare su un titolo solo perché qualcuno l’ha suggerito in chat, senza sapere realmente che cosa sia.
Concentrarsi su un unico settore o una sola moneta.
Usare leva elevata con poca esperienza e orizzonte molto corto.
Mediare al ribasso senza un piano scritto e senza limiti precisi.
Ignorare rischio cambio e imposte.
Questo testo ha solo scopo educativo e non è una raccomandazione di investimento. Ogni decisione sul tuo denaro resta sotto la tua responsabilità.
Leggere il regime di mercatoLeggere il regime di mercato: trend, laterale o caos su un unico grafico
Molti trader guardano ogni grafico allo stesso modo. Stesso pattern, stesso stop, stesse aspettative. Una settimana tutto funziona, la settimana dopo lo stesso pattern brucia il conto.
Spesso il problema non è il pattern. Il problema è che lo stesso pattern ha probabilità diverse a seconda del regime di mercato.
Prima si legge il regime. Poi ci si fida del pattern.
Questo testo propone un metodo semplice per classificare il grafico in tre regimi e adattare ingressi, stop e target all’ambiente.
Cosa significa “regime di mercato” nella pratica
Per un trader discrezionale, il regime di mercato è il modo in cui il prezzo tende a muoversi negli ultimi swing su quel grafico.
Tre categorie sono sufficienti:
Trend: massimi e minimi crescenti o decrescenti. I ritracciamenti rispettano la struttura precedente o una media mobile. I breakout hanno spesso continuazione.
Laterale (range): il prezzo oscilla tra una zona di supporto e una di resistenza ben definite. I falsi breakout sono frequenti. Le strategie di ritorno alla media funzionano meglio dei breakout.
Caos: candele con lunghe ombre, corpi sovrapposti, falsi segnali in entrambe le direzioni, struttura poco chiara. Liquidità discontinua e frequenti cacce agli stop.
L’obiettivo non è avere un’etichetta perfetta. L’obiettivo è evitare di usare un “piano da trend” in una fase caotica e un “piano da range” in pieno trend.
Tre controlli rapidi per ogni grafico
Prima di aprire un’operazione, esegui tre controlli sulle ultime 50–100 candele.
1. Direzione degli swing
Individua visivamente gli ultimi 3–5 massimi e minimi importanti.
Se massimi e minimi avanzano chiaramente in una direzione, il mercato è in trend.
Se si ripetono nelle stesse zone, il mercato è in laterale.
Se gli swing si sovrappongono, il contesto è più caotico.
2. Reazione del prezzo ai livelli
Seleziona zone evidenti testate più volte dal prezzo.
Test puliti con rifiuto chiaro e continuazione rafforzano l’idea di range.
Brevi pause e poi proseguimento della direzione iniziale rafforzano l’idea di trend.
Lunghe ombre che attraversano i livelli senza un vero seguito indicano caos.
3. Rumore dentro le candele
Osserva la dimensione di corpi e ombre.
Ombre moderate e corpi “regolari” compaiono spesso in trend stabili.
Molte doji e ombre lunghe da entrambi i lati segnalano un ambiente rumoroso.
Dopo questi tre controlli, etichetta il grafico nel diario: trend, laterale o caos. Niente complicazioni. Una sola etichetta per trade è sufficiente.
Adattare il trade al regime
Lo stesso segnale va eseguito in modo diverso a seconda del contesto.
Regime di trend
Direzione: operare solo a favore della direzione principale degli ultimi swing.
Ingresso: puntare sui ritracciamenti verso la struttura o verso zone dinamiche invece di inseguire il breakout.
Stop: oltre l’ultimo swing o oltre la struttura che invalida l’idea di trend.
Target: lasciare spazio almeno per 2R finché la struttura di trend rimane intatta.
Regime laterale
Direzione: comprare vicino al supporto, vendere vicino alla resistenza. Evitare il centro del range.
Ingresso: attendere un rifiuto chiaro al bordo del range, per esempio un falso breakout o una lunga ombra.
Stop: oltre il bordo del range, dove l’idea di laterale viene chiaramente invalidata.
Target: il lato opposto del range oppure una zona centrale se la volatilità è bassa.
Regime di caos
Dimensione: ridurre il rischio per operazione o restare fuori.
Timeframe: salire di timeframe per filtrare il rumore o cambiare strumento.
Obiettivo: proteggere il capitale e limitare costi e slippage.
Usare il diario per scoprire il proprio regime migliore
Aggiungi una colonna “regime” al diario di trading. Per ogni operazione, scegli l’etichetta prima di entrare.
Dopo 30–50 trade, raggruppa i risultati per regime. Molti trader si accorgono che:
Gran parte del profitto arriva dai trend.
I laterali danno guadagni piccoli ma costanti.
Il caos erode lentamente la performance.
Quando questa relazione appare nei numeri, rispettare il regime smette di essere una teoria astratta e diventa un filtro operativo molto concreto.
Conclusione
Un pattern senza filtro di regime è mezza strategia.
Inizia ogni analisi classificando il grafico come trend, laterale o caos. Poi applica il piano più adatto a quell’ambiente, invece di pretendere che il mercato si comporti ogni giorno allo stesso modo.
Federal Reserve – Riunione del 10 dicembre: shakeout in vista?L’ultima riunione monetaria della Fed del 2025 si terrà mercoledì 10 dicembre e le aspettative del mercato sono elevate. Sebbene un taglio del tasso dei federal funds sia ampiamente atteso, le vere implicazioni vanno ben oltre un movimento già prezzato. Conta soprattutto ciò che verrà comunicato per il 2026: traiettoria dei tassi, nuove proiezioni macroeconomiche, dinamiche interne del FOMC e direzione futura del bilancio. Ecco i punti chiave che gli investitori dovranno monitorare.
1) Il taglio del tasso: previsto, quindi secondario
I mercati derivati prevedono quasi unanimemente una riduzione di 25 pb. Ma essendo già incorporata nei prezzi, la decisione avrà impatto solo se accompagnata da un tono più restrittivo del previsto (“hawkish cut”) o, al contrario, dall’idea di un ciclo più rapido.
La chiave sarà la traiettoria dei tassi per il 2026 indicata nel dot plot.
2) L’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche sarà il fattore dominante
Tre variabili saranno centrali:
• Inflazione (PCE e core): La Fed crede ancora nel ritorno al 2% entro il 2026 nonostante i dazi?
• Disoccupazione: La Fed teme un aumento significativo tale da imporre tagli più rapidi?
• Tassi direttivi 2026: Essenziali per sostenere le elevate valutazioni dei mercati azionari.
Il dot plot sarà il vero punto di svolta della politica monetaria convenzionale.
3) L’equilibrio interno del FOMC
La riunione mostrerà anche il rapporto tra falchi e colombe. Dopo due anni di pressioni inflazionistiche, la linea Powell è contestata da chi teme il rallentamento del mercato del lavoro e la contrazione del credito.
Il tono del comunicato offrirà indizi sulle linee dottrinali che potrebbero dominare nel 2026. Per un taglio servono 7 voti su 12.
4) Un “shadow Fed Chair” già presente: Kevin Hassett
A cinque mesi dalla fine del mandato di Powell (maggio 2026), i mercati anticipano già l’orientamento del futuro presidente. Kevin Hassett è spesso citato nelle analisi, fino a essere considerato un possibile “shadow Fed Chair.”
La sua impostazione più pro-crescita e la maggiore flessibilità nell’uso del bilancio influenzeranno la reazione dei mercati, soprattutto quando Trump annuncerà ufficialmente il nuovo presidente della Fed.
5) Il bilancio: dalla fine del QT verso un possibile mini-QE tecnico?
Altro punto cruciale è il bilancio. Il QT della Fed è ufficialmente terminato lunedì 1 dicembre 2025. La Fed lascerà intendere la possibilità di un mini-QE tecnico nel 2026 per stabilizzare la liquidità e il mercato repo?
Un simile segnale sarebbe molto positivo per gli asset rischiosi.
Questa riunione non chiude solo il 2025: apre già il ciclo monetario del 2026. Per i mercati, tutto dipenderà da proiezioni, dinamiche del FOMC e politica di bilancio – molto più che dal taglio dei tassi già previsto.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
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Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Fine del QT della Fed: quale impatto sul dollaro USA?Dal lunedì 1° dicembre 2025, il QT avviato nel 2022 è stato interrotto. L’evoluzione del bilancio della Fed ha sempre avuto un forte impatto sugli attivi finanziari, soprattutto sul mercato valutario. Attraverso quali meccanismi? E quale impatto attendersi sull’USD?
Dal lunedì 1° dicembre 2025, la Federal Reserve statunitense (Fed) ha ufficialmente posto fine al ciclo di quantitative tightening (QT) iniziato nel 2022. Questa decisione rappresenta una svolta nella politica monetaria americana: la contrazione del bilancio —che aveva irrigidito le condizioni finanziarie per oltre tre anni— termina qui. Storicamente, i movimenti del bilancio della Fed influenzano significativamente i mercati finanziari, in particolare l’indice del dollaro (DXY). Tuttavia, la fine del QT non equivale all’inizio di un programma di quantitative easing (QE).
Interrompere la riduzione del bilancio significa che la Fed smette di drenare liquidità dal sistema finanziario. In teoria, questo è neutrale o leggermente ribassista per il dollaro. Con una minore pressione sui tassi reali, l’attrattiva del USD diminuisce, soprattutto rispetto alle valute con carry più elevato. In passato, quando il QT si concludeva —come nel 2012 o 2019— il dollaro tendeva ad indebolirsi progressivamente. La semplice stabilizzazione del bilancio allenta leggermente le condizioni finanziarie e favorisce un ritorno verso attivi più rischiosi o più remunerativi fuori dagli Stati Uniti.
È però fondamentale chiarire un punto spesso mal compreso: la fine del QT non equivale affatto all’inizio del QE. Nel QE, la Fed acquista grandi quantità di obbligazioni, immettendo liquidità in modo abbondante e regolare. Ciò esercita una pressione al ribasso sui rendimenti a lungo termine e indebolisce il dollaro in modo più marcato. Quando il QT termina, la Fed non aggiunge liquidità: semplicemente non ne ritira più. Il bilancio si stabilizza —a volte con lievi oscillazioni— ma non si espande automaticamente.
La differenza è quindi sostanziale:
• Fine del QT = stabilizzazione, impatto moderato, spesso neutrale o leggermente ribassista per l’USD.
• Inizio del QE = espansione del bilancio, impatto chiaramente ribassista per via dell’aumento dell’offerta di dollari.
In sintesi, la fine del QT a dicembre 2025 può rendere l’ambiente leggermente meno favorevole al dollaro, ma l’effetto rimane limitato senza segnali di un vero passaggio al QE. I prossimi mesi dipenderanno più dai tassi di interesse, dall’inflazione e dalle aspettative di politica monetaria che dalla sola fine del QT.
DISCLAIMER GENERALE:
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Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Fine del carry trade in yen: quale rischio per la borsa?Per oltre due decenni, il “carry trade in yen” è stato un pilastro discreto ma potente della finanza globale. Questo meccanismo si basa sul prendere in prestito in yen a costi molto bassi — grazie ai tassi ultra-bassi della Bank of Japan (BoJ) — e investire tali fondi in attività estere più remunerative (azioni, obbligazioni, mercati emergenti…). Il gioco era allettante: basso costo di finanziamento + alto rendimento = profitto.
Ma stimare l’ampiezza reale del fenomeno è difficile. Le operazioni coinvolgono prestiti, obbligazioni, derivati e istituzioni varie, e i dati sono frammentati. Secondo le fonti, il carry trade globale attivo potrebbe rappresentare alcune centinaia di miliardi di dollari (200–300 miliardi in una stima prudente), mentre valutazioni più ampie — includendo debiti, finanziamenti e esposizioni derivate — parlano di 500–800 miliardi o anche di più.
Ciò che rende il fenomeno preoccupante è che questo flusso di liquidità a basso costo ha agito come un motore globale per gli asset rischiosi, sostenendo mercati azionari, obbligazionari ed economie emergenti dipendenti da capitali “importati” via yen.
Ma questo motore si sta esaurendo. La BoJ ha iniziato ad alzare i tassi e lo yen si è rafforzato, aumentando i costi di finanziamento in yen e riducendo i margini del carry trade. In questo contesto, molti investitori hanno già iniziato a chiudere le loro posizioni, poiché i rendimenti obbligazionari giapponesi sono in forte aumento dal 2024, come mostra il grafico seguente.
Un arresto o un rallentamento significativo del carry trade può avere diverse conseguenze: riduzione dei flussi verso asset rischiosi, vendite forzate, volatilità, diminuzione della liquidità globale e costi di finanziamento più elevati per attori dipendenti da capitali esteri. Se 300–500 miliardi di dollari dovessero uscire, ciò rappresenterebbe un deflusso significativo rispetto ai flussi abituali e potrebbe provocare correzioni marcate sui mercati rischiosi.
Tuttavia, questo scenario non implica necessariamente un “crollo”. Si tratta piuttosto di un aggiustamento globale: normalizzazione del finanziamento, ridefinizione delle valutazioni e possibile stabilizzazione dei mercati dopo la purga delle posizioni più fragili. Inoltre, anche se i tassi giapponesi stanno salendo, restano molto inferiori a quelli statunitensi o europei.
In sintesi: il carry trade in yen ha agito come ammortizzatore — e talvolta come stimolo — per i mercati globali. Il suo reflusso segna una fase di transizione. È un cambiamento strutturale, non un rischio sistemico, poiché i volumi restano sotto controllo. In ogni caso, la futura politica monetaria della Bank of Japan, in particolare la decisione attesa per venerdì 19 dicembre, avrà un impatto sugli asset rischiosi in borsa.
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Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Fine del QT della Fed: quale impatto sull’S&P 500?La Federal Reserve statunitense (Fed) dovrebbe porre fine al suo programma di quantitative tightening (QT) il 1° dicembre 2025. Questo passaggio segna l’interruzione della riduzione del suo bilancio, dopo anni dedicati a ritirare liquidità dal sistema finanziario per combattere l’inflazione post-COVID. Storicamente, la fine di un ciclo di QT ha spesso coinciso con un miglioramento della tendenza dell’S&P 500. Tuttavia, pur essendo un segnale piuttosto favorevole, merita un’analisi sfumata, in un contesto in cui l’indice si trova già a livelli di valutazione storicamente elevati.
1) Uno sguardo alla storia: un punto di svolta spesso favorevole
Nei precedenti episodi, in particolare nel 2012 e nel 2019, la fine del QT ha coinciso con una stabilizzazione e poi una progressiva accelerazione dei mercati azionari. La logica economica è abbastanza intuitiva: quando la Fed smette di ridurre la liquidità, la pressione sulle condizioni finanziarie diminuisce. Gli investitori anticipano quindi un ambiente monetario più prevedibile, talvolta preludio di un ciclo di allentamento. Questo miglioramento del sentiment ha spesso sostenuto gli indici statunitensi nei mesi successivi.
Non si tratta di un legame meccanico, ma di una tendenza osservata: la fine del QT funge da sollievo, eliminando un fattore di restrizione monetaria che pesava sui multipli di valutazione.
2) Perché restare prudenti nonostante questo segnale?
Il contesto attuale differisce per diversi aspetti. Innanzitutto, alla fine del 2025 l’S&P 500 mostra livelli di valutazione vicini ai suoi record, sostenuti da poche grandi capitalizzazioni tecnologiche. Questa concentrazione implica che una parte del potenziale rialzo futuro è già scontata nei prezzi. Inoltre, anche se la Fed pone fine al QT, ciò non garantisce né un rapido calo dei tassi né un immediato ritorno a una politica monetaria molto accomodante. La banca centrale potrebbe preferire mantenere una postura restrittiva finché l’inflazione non convergerà in modo duraturo verso il suo obiettivo.
Infine, gli investitori dovranno affrontare incertezze persistenti: rallentamento della crescita globale, margini sotto pressione in alcuni settori e tensioni geopolitiche che potrebbero generare volatilità.
3) Perché mantenere un orientamento ottimista?
Nonostante queste cautele, diversi elementi giustificano un cauto ottimismo. La fine del QT elimina un significativo vento contrario per le azioni. Se l’inflazione continua a normalizzarsi, la Fed disporrà di maggiore flessibilità, il che potrebbe migliorare le prospettive economiche e sostenere gli utili aziendali. In sintesi, la fine del QT non è una garanzia, ma rappresenta un catalizzatore positivo in un contesto in cui è presente il rischio di valutazioni di mercato eccessive.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
7 voti per un taglio dei tassi il 10 dicembre?!Avvicinandoci all’ultima riunione di politica monetaria dell’anno, prevista per mercoledì 10 dicembre, l’incertezza rimane elevata. Lo strumento CME FedWatch indica ora una probabilità predominante di un taglio dei tassi di 25 punti base, ma questa probabilità può variare notevolmente di giorno in giorno in funzione dei dati macro ritardati che verranno pubblicati prima della riunione della Fed di mercoledì 10 dicembre.
La ragione è semplice: la decisione non dipende più solo dai dati macroeconomici, ma anche — e soprattutto — dagli equilibri interni del FOMC, l’organo deliberativo della Federal Reserve. Per approvare un taglio, servono almeno 7 voti sui 12 membri votanti. Tuttavia, il Comitato appare oggi profondamente diviso, sia nelle diagnosi sia nelle preferenze di politica monetaria.
I dati economici: necessari ma non sufficienti
I prossimi dati sull’inflazione PCE, la misura preferita dalla Fed, avranno un ruolo cruciale. Se il regime dei prezzi resterà sotto controllo, ciò rafforzerà l’argomento per un allentamento monetario. Anche la crescita moderata e alcuni segnali di indebolimento del mercato del lavoro sostengono questa posizione.
Ma nonostante questi segnali, il contesto rimane ambiguo: diversi membri ritengono che la disinflazione non sia ancora solidamente radicata o che i rischi di un rimbalzo siano ancora troppo elevati. Da qui la prudenza persistente, anche di fronte a una probabilità di mercato chiaramente favorevole a un taglio.
Un FOMC frammentato: la vera chiave del suspense
È davvero la composizione interna del FOMC a rendere così incerto l’esito della riunione. Il Comitato raramente è stato così eterogeneo nelle sue posizioni. I profili si dividono in tre blocchi:
1. Il blocco dovish, favorevole a un rapido allentamento.
Alcuni membri sostengono chiaramente un taglio, forse anche uno più ampio. Ritengono che l’inflazione stia rallentando abbastanza.
2. Il blocco hawkish, contrario a un taglio imminente.
Per loro, la Fed deve rimanere vigile, mantenere i tassi alti e non allentare troppo presto la politica, a rischio di riaccendere pressioni inflazionistiche.
3. Il blocco centrale, prudente, esitante e probabilmente decisivo.
Questi membri “neutrali” o “lievemente dovish” determineranno il voto finale.
Oggi la distribuzione delle opinioni mostra che bastano poche voci per far pendere la bilancia. Il Presidente Jerome Powell, solitamente figura di consenso, si mostra particolarmente prudente, complicando ulteriormente la lettura delle dinamiche interne.
Una decisione aperta, nonostante i segnali dei mercati
In sintesi, anche se il CME FedWatch attribuisce una probabilità maggioritaria a un taglio dei tassi il 10 dicembre, la realtà politica interna al FOMC richiede prudenza. Non è solo una questione di numeri economici, ma di un equilibrio delicato tra posizioni divergenti all’interno dell’istituzione.
Per il momento, c’è un’unica certezza: qualsiasi dato macroeconomico o dichiarazione di un membro della Fed influenzerà immediatamente le aspettative. La decisione finale sarà presa nella complessa arena del voto interno, dove ogni voce conterà.
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Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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Le 2 Vere Resistenze Che Bloccano l'Inversione1. La Trappola delle 2 Resistenze Principali
La Price Action di EURUSD è controllata da due barriere fondamentali che definiscono il Bias Ribassista strutturale:
R1: Resistenza Statica (1.1481): Questo livello orizzontale è il Tetto Statico Finale (Major Static Resistance). La sua funzione storica è cruciale: il prezzo deve stabilmente chiudere sopra R1 per invalidare il controllo ribassista.
R2: Resistenza Dinamica (Canale Crescente): Questa resistenza deriva dalla linea di supporto rotta del Canale Primario (il trend di più lungo periodo). R2 è considerata la Resistenza Dinamica Strutturale più forte sul grafico.
2. Perché il Trend è Ancora Ribassista
Il trend è considerato ribassista (Bearish) perché il prezzo è intrappolato tra le Resistenza R1 e R2.
Dominanza di R2: La Resistenza Dinamica R2 (Canale Crescente) è la dominante. Il rigetto (rejection) da R2 confermerebbe che il grande trend rialzista storico è terminato, rafforzando la visione ribassista.
Ruolo Secondario: Il Canale Secondario (Decrescente) funge solo da guida attuale del movimento. La sua rottura è necessaria, ma non sufficiente, per battere le due vere Resistenze strutturali (R1 e R2).
In Sintesi:
L'inversione di tendenza è interamente condizionata dal superamento definitivo e stabile di entrambe le Resistenza R1 e R2. Fino a quando questo non accade, la pressione ribassista strutturale mantiene il controllo del mercato.
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Bear Market del Bitcoin: cosa ne sappiamoSotto l’ipotesi credibile – e ormai ampiamente discussa – che l’ultimo ciclo rialzista del Bitcoin si sia concluso lunedì 6 ottobre, con un picco intorno ai 126.000 dollari, diventa logico considerare che il mercato abbia allora avviato il suo nuovo bear market ciclico. Questo bear market si inserisce, come sempre, nella dinamica del noto ciclo quadriennale, direttamente legato al meccanismo dell’halving, che dimezza il premio di mining e riduce meccanicamente la nuova offerta di BTC. In altre parole, il mercato segue una respirazione strutturale: quattro anni scanditi da uno shock dell’offerta, da un’accelerazione rialzista e infine da una fase di normalizzazione marcata da un mercato ribassista.
Registrando un massimo ciclico a inizio ottobre, Bitcoin ha quindi confermato, in modo quasi chirurgico, che la meccanica del ciclo quadriennale rimane pienamente attiva. Oggi disponiamo di sufficiente prospettiva statistica per capire non solo come si comporta la fase rialzista di un ciclo, ma anche come si sviluppa il bear market ciclico, con regolarità abbastanza solide da costituire un quadro analitico efficace.
Ecco ciò che sappiamo dei principali fattori tecnici di questo bear market:
• Durata media: un bear market ciclico del Bitcoin dura circa 12 mesi. È una costante sorprendentemente stabile da un ciclo all’altro.
• Struttura dei prezzi: il mercato ribassista è generalmente composto da tre grandi onde. Una prima onda impulsiva e fortemente negativa (quella in cui saremmo entrati dal 6 ottobre), seguita da una fase di rimbalzo tecnico, spesso definita dead cat bounce, e infine una terza e ultima gamba ribassista, che porta al vero minimo del ciclo.
• Ampiezza del drawdown: da un ciclo all’altro, la profondità massima della discesa tende a diminuire. Tuttavia, anche in calo, il drawdown rimane storicamente notevole e deve essere interpretato come una correzione importante, non come un semplice arretramento. (Per chi desidera approfondire, rimandiamo alla nostra analisi di lunedì 17 novembre 2025.)
Partendo quindi dall’ipotesi di lavoro secondo cui il bear market ciclico è effettivamente iniziato il 6 ottobre, la logica vorrebbe che esso prosegua fino a settembre o ottobre 2026. Dovrebbe articolarsi attorno alle tre sequenze tecniche citate, prima di registrare eventualmente un drawdown finale compreso tra il 50 % e il 70 % dal massimo di 126.000 dollari.
Naturalmente, questo scenario resta teorico. Si basa unicamente sulla presunta validità del ciclo quadriennale. Se quest’ultimo si rivelasse solo un’illusione statistica, un artefatto storico o un fenomeno ormai superato, allora anche questo intero quadro analitico cadrebbe. Ma finché i dati continuano ad allinearsi, questo scenario rimane oggettivamente il più coerente.
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Perché guardare i grafici ogni 5min ti rovina sonno e salute...Buona serata a tutti,
Il primo dei tre video di questa sera lo voglio dedicare a un tema che mi è particolarmente a cuore e che probabilmente toccherà molti di voi, come ha toccato anche me ormai diversi anni fa: parliamo di ansia, di sonno che manca, di giornate cariche di stress. Parliamo di quella stramaledetta over-esposizione ai grafici che il più delle volte può portare a un disequilibrio nella nostra vita che è poi difficile scrollarsi di dosso.
In questo video c'è anche parte della mia storia passata, e del perché io abbia deciso di lasciare stare i timeframe bassi, quelle candele a 5, 15, 30min che nient'altro non fanno - per noi investitori - che tanto rumore.
Auguro a tutti un buon ascolto, con la speranza che il contenuto possa essere utile a tanti all'interno della Community.
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Qualora il contenuto fosse di vostro interesse vi inviterei a iscrivervi al canale, azione totalmente gratuita per voi, ma che mi permetterebbe di far crescere in maniera rilevante la community che mi segue, continuando a darmi una forte motivazione ad andare avanti nella creazione di questi contenuti gratuiti, e spero educativi.
Trading di Futures su Bitcoin, Pattern di Stop-Hunting (Whipsaw)Trading di Futures su Bitcoin, Pattern di Stop-Hunting (Bull Trap, Bear Trap, Whipsaw, False Breakout)
In questo articolo, analizzeremo più in profondità i cosiddetti pattern di “stop-hunting” che frustrano i trader retail nel mercato dei futures su Bitcoin — whipsaw e varie trappole, tra cui bull trap, bear trap e false breakouts. Per sopravvivere in questo ambiente ad alta volatilità e persino identificare opportunità, è essenziale comprendere chiaramente la natura di questi pattern e come reagire ad essi.
📊Perché lo Stop-Hunting avviene così frequentemente nei Futures su Bitcoin?
Il mercato dei futures su Bitcoin è attraente perché la leva finanziaria e il trading 24/7 permettono ai trader di puntare a grandi profitti anche con capitale ridotto. Tuttavia, come una lama a doppio taglio, queste stesse caratteristiche creano un ambiente in cui i grandi player — i cosiddetti “whales” — possono facilmente sfruttare la concentrazione di ordini stop-loss dei trader retail.
In molti casi, il prezzo viene spinto intenzionalmente verso aree in cui gli ordini stop-loss sono concentrati, scatenando una cascata di liquidazioni. Molti trader entrano nelle posizioni pensando che stia iniziando una nuova tendenza, solo per essere liquidati pochi secondi dopo — un’esperienza che la maggior parte dei trader ha vissuto almeno una volta.
🏸Differenze tra Whipsaw e Pattern di Trappola
Molti trader confondono whipsaw e bull/bear trap. Sono strettamente correlati, ma la loro natura e le condizioni in cui appaiono differiscono sottilmente. Comprendere queste distinzioni è il primo passo per elaborare una strategia di risposta adeguata.
Whipsaw: Turbolenza senza direzione
Natura: Un whipsaw si riferisce a movimenti bruschi e rapidi del prezzo in entrambe le direzioni in un breve periodo — simile al movimento di una sega. Attiva ripetutamente segnali di acquisto/vendita, creando confusione costante.
Quando i trader assumono una posizione in una direzione, il prezzo si inverte rapidamente causando perdite, e poi si inverte nuovamente quando cambiano direzione — una sequenza continua di oscillazioni imprevedibili.
Condizioni tipiche: Periodi di bassa liquidità, prima/dopo importanti annunci economici o durante mercati laterali senza trend chiaro.
Punto chiave: Un whipsaw si concentra sulla volatilità imprevedibile stessa, non sul fatto che livelli di supporto/resistenza vengano violati.
Bull Trap: Una falsa rottura mascherata da rally
Natura: Un bull trap si verifica quando il prezzo sembra superare un livello chiave di resistenza, attivando un segnale di acquisto, ma presto non riesce a mantenersi e torna sotto la resistenza — intrappolando i trader in posizioni long.
Psicologia del trader: “Questo è l’inizio di un grande trend rialzista!”, “Non posso perdere questo movimento, devo comprare ora!” (FOMO)
Segnali sul grafico: Rottura con volume forte (o sospettosamente debole), seguita da una chiusura rapida della candela sotto la zona di resistenza.
Punto chiave: Un pattern di stop-hunting causato dal fallimento di una rottura di resistenza.
Bear Trap: Una falsa rottura al ribasso mascherata da crollo
Natura: Un bear trap si verifica quando il prezzo sembra rompere sotto un supporto chiave, attivando un segnale di vendita, ma poi si inverte e risale sopra il supporto — intrappolando i venditori allo scoperto.
Psicologia del trader: “Questo è l’inizio di un grande crollo!”, “È il momento di shortare e guadagnare!” (FUD)
Segnali sul grafico: Rottura con volume forte (o sospettosamente debole), seguita da una rapida chiusura della candela sopra il supporto.
Punto chiave: Un pattern di stop-hunting causato dal fallimento della rottura del supporto.
False Breakout: Un concetto più ampio che comprende le trappole
Natura: Un false breakout si riferisce a qualsiasi situazione in cui il prezzo si muove brevemente sopra/sotto un supporto, resistenza o trendline, ma poi ritorna al range precedente.
Bull trap e bear trap sono semplicemente le forme più comuni di false breakout.
Riepilogo: Relazione tra Whipsaw e Pattern di Trappola
I pattern di trappola (bull/bear trap) si verificano a livelli specifici e sono progettati per ingannare i trader inducendoli a entrare in posizioni nella direzione sbagliata.
I whipsaw descrivono condizioni di mercato più ampie dove il prezzo si muove in modo imprevedibile in entrambe le direzioni.
Bull/bear trap spesso causano movimenti simili a whipsaw, o emergono all’interno di condizioni whipsaw.
In breve: le trappole sono una delle cause dei whipsaw e anche pattern che appaiono negli ambienti whipsaw.
💡Strategie pratiche per sopravvivere allo Stop-Hunting
Vediamo ora come proteggere il capitale e persino sfruttare questi pattern manipolativi.
Segui rigorosamente il trading basato sulla conferma:
Non entrare mai in una posizione solo perché il prezzo “ha rotto” supporto o resistenza.
Aspetta almeno una o due chiusure di candela sopra (dopo rottura della resistenza) o sotto (dopo rottura del supporto) del livello.
Questo è il filtro più fondamentale ed efficace contro i false breakout.
Il volume dice sempre la verità:
Una rottura significativa è sempre accompagnata da un forte aumento di volume.
Rotture senza volume hanno alta probabilità di essere false.
Controlla sempre il volume della candela di rottura.
Lo stop-loss è la tua linea di vita:
Imposta lo stop-loss nel momento in cui entri in posizione.
Non spostarlo per emozione.
Il trading si basa sulla probabilità, non sulla certezza — dobbiamo accettare che la nostra analisi possa essere sbagliata.
Gli stop-loss sono l’unico scudo per limitare le perdite quando sbagliamo.
Gestisci il rischio regolando la leva:
Durante mercati laterali o prima/dopo eventi chiave, riduci la leva per evitare liquidazioni dovute a movimenti improvvisi.
Alto leverage amplifica il danno anche di piccoli whipsaw.
Osserva il mercato da timeframe più alti:
Whipsaw e false breakout si verificano molto più spesso su grafici a timeframe bassi (1m, 5m).
Usa grafici 1H, 4H o giornalieri per identificare trend principali e livelli chiave, così da non farti scuotere dal rumore a breve termine.
Usa indicatori e verifica divergenze:
Strumenti come RSI, MACD e Stocastico aiutano a individuare divergenze tra prezzo e momentum.
Se il prezzo fa un nuovo massimo mentre gli indicatori mostrano indebolimento, questo può essere un precursore di un bull trap.
Registra e rivedi ogni trade:
Documenta ogni operazione — specialmente quelle in perdita — e rivedile costantemente.
Individua quali pattern causano perdite ripetute e comprendi i tuoi punti deboli per evitare di ripetere gli stessi errori.
✔️Conclusione
Il mercato dei futures su Bitcoin rimane un luogo pieno di opportunità e rischi. I pattern di stop-hunting possono sembrare progettati per scoraggiare i trader, ma offrono anche preziose lezioni che ci aiutano a comprendere la struttura del mercato e a crescere come trader.
Con le strategie discusse oggi, spero che tu possa reagire con maggiore saggezza e proteggere il tuo capitale, invece di diventare vittima della manipolazione.
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Bitcoin: quale drawdown storico in un bear market?Dopo aver raggiunto il massimo di 126.000 USD il 6 ottobre, Bitcoin ha accumulato diverse sedute correttive. Questo ritracciamento solleva una domanda chiave: si tratta di una semplice fase di consolidamento in un mercato rialzista, oppure dell’inizio di un vero bear market?
Ricordiamo innanzitutto che, se il ciclo si fosse davvero concluso lunedì 6 ottobre, ciò sarebbe coerente con il classico ciclo temporale quadriennale, con una durata che rientra nella media multicriterio dei cicli precedenti (vedi la mia tabella sotto).
A questo stadio, il trend ribassista non è confermato, poiché i supporti chiave — in particolare la nuvola Ichimoku nel settimanale — non sono stati rotti. Questo livello rappresenta la frontiera decisiva tra una correzione ciclica normale e un’inversione profonda.
Finché il prezzo rimane sopra il Kumo, il ciclo rialzista iniziato nel 2022 resta strutturalmente valido. Storicamente, Bitcoin entra in bear market solo quando le candele settimanali chiudono sotto la nuvola e la chikou passa anch’essa sotto il prezzo. Una configurazione simile segnerebbe un deterioramento duraturo della dinamica per i mesi successivi.
Se tuttavia questa zona dovesse cedere, sarebbe opportuno passare a una lettura di mercato ribassista. Per stimare un eventuale punto minimo, lo strumento più utile resta l’indicatore di drawdown dai precedenti massimi storici, che misura la percentuale di discesa rispetto al precedente ATH. Il grafico mostra chiaramente una tendenza di lungo periodo: i minimi di drawdown seguono una diagonale crescente dal 2011, mentre l’intensità delle discese diminuisce progressivamente ciclo dopo ciclo.
I dati storici lo confermano:
• 2011: –93 %
• 2015: –86 %
• 2018: –84 %
• 2022: –77 %
Questa attenuazione riflette la maturazione del mercato e una capitalizzazione crescente. Proiettando questa tendenza, la zona teorica del prossimo minimo si colloca tra –70 % e –76 %.
Applicando questi rapporti al massimo di 126.000 USD, si ottiene:
• –50 % → 63.000 USD
• –65 % → 45.000 USD
• –70 % → 37.800 USD
• –73 % → 34.000 USD
• –76 % → 30.200 USD
Questi livelli rappresentano dunque una probabile fascia di minimo nello scenario — ancora non confermato — di un bear market. Corrispondono inoltre a importanti zone tecniche spesso osservate nelle fasi di transizione dei cicli.
Infine, la durata media dei bear market di Bitcoin — tradizionalmente circa 12 mesi — suggerisce che il minimo teorico potrebbe verificarsi verso la fine del 2026, qualora il massimo di ottobre 2025 fosse effettivamente un picco ciclico.
In sintesi:
Non siamo in un bear market finché i supporti tecnici principali resistono. Il mercato si trova chiaramente a un bivio tecnico. Ma se avvenisse una rottura, la storia dei drawdown permette di stimare un minimo statistico tra 40.000 e 60.000 USD in un orizzonte temporale di circa un anno.
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Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
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Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
La mappa segreta dei Mercati: il misterioso ciclo di BennerDa oltre un secolo, nella finanza compaiono grafici che sembrano più strumenti divinatori che vere analisi economiche. Tra i più noti c’è la “stampa di Benner”, una tabella che pretendeva di indicare con largo anticipo gli anni di boom e quelli destinati ai ribassi più violenti.
Ciclo di Benner: cos’è e cosa significa per il mercato oggi
Il Ciclo di Benner (Samuel T. Benner, 1875) è una griglia storica che individua anni di panic, good times e hard times sulla base di ripetizioni temporali (es. 16–18–20 anni per il grande panico; 8–9–10 anni per i picchi).
A prima vista la tabella di Benner può sembrare un cimelio d’altri tempi. Eppure, nei suoi primi decenni, stupì per la capacità di anticipare molte delle principali turbolenze americane.
Diversi anni indicati come “panic years” coincisero infatti con crisi reali:
• 1873, il Panic of 1873 vissuto direttamente da Benner.
• 1884, la crisi bancaria di New York.
• 1893, una delle recessioni più profonde del XIX secolo.
• 1907, il celebre Panic of 1907 che aprì la strada alla nascita della Federal Reserve.
• 1930 e 1937, due momenti chiave della Grande Depressione.
• 1973, lo shock petrolifero che travolse l’economia globale.
• 1987, il crollo del Black Monday.
Per anni la stampa apparve quasi una bussola misteriosa, così affidabile da finire appesa alle pareti di molti operatori finanziari dell’epoca.
I limiti della previsione
Il quadro però cambiò con la globalizzazione, il ruolo crescente delle banche centrali e la trasformazione tecnologica dell’economia. I cicli legati a ferro, agricoltura e prezzi delle materie prime persero centralità, e l’accuratezza del modello iniziò a ridursi:
• Il 1995, indicato come anno critico, fu invece un periodo di pieno boom tecnologico.
• La crisi del 2008, la più grave dagli anni ’30, non rientrava affatto nelle sue previsioni.
Oggi la tabella è più un documento storico che un vero strumento operativo (ammesso che lo sia mai stato). Rimane però affascinante: rappresenta uno dei primi tentativi di leggere i mercati attraverso cicli ricorrenti.
Perché è utile ma non magico
Benner fornisce contesto di rischio strutturale — non un calendario di crash. Può aiutare a tarare l’asset allocation e il position sizing: nei periodi identificati come più rischiosi conviene ridurre la leva e preferire la liquidità; nei periodi favorevoli si può avere maggiore esposizione azionaria, ma sempre con gestione attiva del rischio.
Secondo le ricostruzioni contemporanee del ciclo di Benner, il 2026 rientra in una fase di transizione: il ciclo segnala una maggiore probabilità di terminare una finestra favorevole entro il periodo 2024–2026 e di avvicinarsi a una fase meno espansiva nei successivi anni. Questo non è un’oracolo di fine bull-market, ma un segnale di “maggiore prudenza” statistica: aspettatiamoci una probabilità aumentata di maggiore volatilità e di rendimenti mediamente inferiori rispetto ai migliori anni del ciclo, senza però escludere picchi locali o continuazioni del trend rialzista guidate da fattori fondamentali.
Pertanto:
1) non usare Benner come trigger operativo
2) considerare opportunità di accumulo disciplinato se i fondamentali locali lo supportano
3) Attenzione alle elezioni americane di mid-term nel novembre 2026
Guida essenziale a Supporti e Resistenze(Linee di Tendenza, FVG)Guida essenziale a Supporti e Resistenze (Volume, Linee di Tendenza, FVG, MA)
1️⃣ L’importanza dei Supporti e delle Resistenze nei mercati cripto ad alta volatilità
Il mercato delle criptovalute è aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno e presenta una volatilità molto più elevata rispetto ai mercati finanziari tradizionali.
Questa volatilità offre grandi opportunità di profitto, ma allo stesso tempo genera forti emozioni di paura e avidità, esercitando enorme pressione psicologica sui trader.
I livelli di supporto e resistenza fungono da punti di riferimento chiave in questo contesto caotico, indicando le aree dove è probabile che il prezzo reagisca.
Non si tratta solo di strumenti tecnici: riflettono la psicologia collettiva del mercato.
Capirli è fondamentale per avere successo nel trading di criptovalute.
2️⃣ La natura di supporti e resistenze e la loro base psicologica
I supporti e le resistenze si formano nei punti in cui le forze di acquisto e di vendita si scontrano con forza, rallentando o fermando il movimento del prezzo.
Supporto:
È il livello in cui i compratori considerano l’asset “abbastanza economico” e iniziano ad acquistare, creando una barriera psicologica e tecnica contro ulteriori ribassi.
Inoltre, i trader rimasti bloccati in posizioni perdenti potrebbero vendere al punto di pareggio, rafforzando ulteriormente il supporto.
Resistenza:
È il livello in cui i venditori ritengono l’asset “troppo caro” e decidono di chiudere le proprie posizioni.
I trader intrappolati a livelli alti possono vendere con la mentalità del “meglio tardi che mai”, limitando così il movimento verso l’alto.
※ Significato dei breakout e dei “fakeout”:
Quando un livello di supporto viene rotto, i compratori possono entrare nel panico e chiudere le posizioni, accelerando la discesa.
Quando una resistenza viene superata, nuovi compratori entrano, rafforzando la tendenza.
Tuttavia, alcuni breakout sono falsi, creati per sfruttare la psicologia dei trader.
Evita di inseguire i movimenti senza conferme.
3️⃣ Analisi dei principali modelli di supporto e resistenza
📈 Linee di tendenza e zone di consolidamento: la psicologia dietro l’ordine del mercato
Linee di Tendenza:
Rappresentano graficamente l’aspettativa condivisa che il prezzo segua una determinata direzione.
Quando il prezzo tocca una linea di tendenza rialzista, si attiva la psicologia del “comprare a buon prezzo”;
quando tocca una linea ribassista, emerge il sentimento del “non può salire più di così”.
Zone di Consolidamento (Box):
Sono aree in cui la pressione di acquisto e vendita è bilanciata.
I trader attendono il “breakout” di queste zone per catturare il prossimo movimento importante.
📈 FVG (Fair Value Gap): inefficienza del mercato e tracce dello smart money
Gli FVG si verificano quando il mercato si muove troppo rapidamente, lasciando un “vuoto di prezzo” — un’area dove ci sono state poche o nessuna transazione.
Spesso riflettono l’attività improvvisa di grandi investitori o istituzioni.
Chiusura del gap:
Il mercato tende naturalmente a “riempire” questi vuoti di prezzo.
Quando il prezzo ritorna nella zona FVG, gli operatori che avevano causato il movimento iniziale possono chiudere o riaprire posizioni, creando nuovi livelli di supporto o resistenza.
Per i principianti, gli FVG possono essere letti come le impronte dello smart money e usati come guida strategica.
📈 Medie Mobili (MA): psicologia collettiva e direzione del trend
Le medie mobili rappresentano il prezzo medio percepito dal mercato in un determinato periodo.
Poiché sono ampiamente osservate, agiscono come forti livelli psicologici di supporto e resistenza.
MA a breve termine (es. 50MA):
Riflette il sentiment dei trader di breve periodo.
Quando il prezzo scende al di sotto della 50MA, nasce il timore che la tendenza sia finita;
quando si trova sopra, prevale l’ottimismo.
MA a lungo termine (es. 200MA):
Indica la direzione della tendenza principale.
Quando il prezzo è sotto la 200MA, domina la paura di un trend ribassista di lungo periodo;
sopra la 200MA, cresce la fiducia in un trend rialzista sostenuto.
Le medie mobili sono considerate un punto di consenso psicologico nel mercato.
📈 POC (Point of Control) – Profilo del Volume: il consenso del mercato
Il POC rappresenta il livello di prezzo con il volume scambiato più alto in un determinato periodo.
È il punto in cui il mercato mostra il maggiore accordo sul valore del prezzo.
Prezzo sotto il POC: il POC agisce come resistenza.
I compratori intrappolati vendono per uscire in pareggio e i venditori difendono attivamente la zona.
Prezzo sopra il POC: il POC funge da supporto.
I compratori credono che “il prezzo non scenderà sotto questo livello”, mentre i venditori possono persino cambiare lato.
Il POC rappresenta il “prezzo atteso” del mercato e la zona di maggiore intensità psicologica.
📈 Fibonacci: ordine naturale e aspettativa umana
I livelli di ritracciamento di Fibonacci si basano sulla sezione aurea, indicando i punti in cui il prezzo tende a invertire la sua direzione.
Questi livelli funzionano perché molti trader pianificano le loro operazioni su di essi, generando reazioni reali del mercato.
I livelli 0,5 (50%) e 0,618 (61,8%) hanno un significato psicologico particolare: vengono visti come opportunità di acquisto o vendita.
Il comportamento di massa in queste zone crea veri e propri supporti e resistenze.
📈 Gap della CME: movimenti istituzionali e tendenza del mercato a colmare i vuoti
I gap della CME si verificano nei futures sul Bitcoin, dominati dagli investitori istituzionali, quando il mercato spot si muove durante il weekend mentre i futures sono chiusi.
Chiusura del gap:
I gap rappresentano aree di inattività istituzionale, e il mercato tende a tornare per “normalizzare” queste zone anomale.
Molti trader credono che “i gap vengano sempre chiusi”, rendendo queste aree forti supporti o resistenze previste.
4️⃣ Gestire la psicologia del trading con supporti e resistenze
Anche gli strumenti migliori sono inutili senza disciplina psicologica.
Bias di conferma e disciplina dello stop-loss:
Ignorare le perdite a causa della speranza porta al fallimento.
Quando un supporto viene rotto, è importante riconoscere l’errore e chiudere la posizione.
Psicologia dell’ipercomprato/ipervenduto e FOMO:
Evita di entrare per paura di “perdere l’occasione” quando il prezzo sale troppo.
Durante i crolli, non vendere nel panico.
Basa le tue decisioni su regole tecniche, non su emozioni.
Gestione parziale delle operazioni:
Non acquistare tutto in un unico livello di supporto né vendere tutto in una sola resistenza.
Dividere le operazioni su più livelli riduce lo stress psicologico e l’impatto degli errori.
5️⃣ Formazione di strategie complete e consigli pratici
Confluenza di più livelli di supporto/resistenza:
Quando diverse zone coincidono (es. Fibonacci 0.618 + 200MA + POC + fondo FVG), si crea un livello molto forte.
Queste aree riflettono l’accordo collettivo dei trader e offrono operazioni ad alta probabilità.
Analisi del volume e forza del livello:
Un alto volume conferma la validità del livello.
I breakout affidabili sono accompagnati da un volume forte, segno di reale partecipazione del mercato.
Crea il tuo piano di trading personale:
Non seguire ciecamente ogni modello o indicatore.
Scegli le tecniche più adatte al tuo stile e formula regole precise.
La coerenza e la disciplina sono le vere chiavi del successo a lungo termine.
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#AN029: USA, Shutdown Terminato, Trump Firma il Deal.
Dopo 43 giorni di blocco totale dell’amministrazione federale, il più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti, il governo è ufficialmente tornato operativo. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader nonchè autore di "The Institutional Code of Forex, 14 Steps to Read the Markets Like a Bank", con oltre 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Donald Trump ha firmato il funding bill approvato dal Congresso, ripristinando il finanziamento temporaneo delle agenzie federali e garantendo gli stipendi arretrati ai dipendenti federali.
Ma il mercato lo sa: questa non è una soluzione, è una tregua.
🔍 Cosa è stato approvato davvero
Il pacchetto firmato da Trump è un continuing resolution che finanzia il governo solo fino alla fine di gennaio.
Nessuna soluzione sul nodo centrale — le sovvenzioni dell’Affordable Care Act — solo la promessa di un voto futuro.
In altre parole: il shutdown è finito, l’incertezza no.
📉 Impatto economico a breve termine
Le prime stime parlano di un costo tra 10 e 15 miliardi di dollari in produttività persa, minori consumi e appalti congelati.
Nel breve periodo assisteremo a:
- Rimbalzo tecnico dei consumi: ripartono stipendi, arretrati e contratti federali.
- Ripresa dei servizi pubblici: TSA, USDA, CDC, NIH tornano pienamente operativi.
- Dati macro distorti: molte pubblicazioni economiche sono state rinviate e ora usciranno concentrate, rendendo difficile una lettura pulita del momentum economico reale.
Il rischio?
Un altro shutdown fra poche settimane, se il Congresso non trova un compromesso vero.
Rame/Oro: il rapporto del ciclo economico1) Comprendere i rapporti azionari: un indicatore di performance relativa
In finanza, un rapporto azionario è uno strumento semplice ma potente per confrontare la performance relativa di due asset, indici o titoli. Si calcola dividendo il prezzo o il valore dell’asset A per quello dell’asset B. Il vantaggio principale è mostrare quale dei due componenti sta sovraperformando l’altro.
Se la curva del rapporto è rialzista, il numeratore sovraperforma il denominatore: l’asset A cresce più velocemente o perde meno durante le fasi ribassiste. Al contrario, una curva ribassista indica che il denominatore prende il sopravvento. Questa analisi aiuta gli investitori a scegliere tra asset, settori o aree geografiche e a identificare rotazioni di mercato.
2) Focus sul rapporto Rame/Oro: un barometro del ciclo economico
Il rapporto Rame/Oro è seguito come indicatore avanzato del ciclo economico e dell’appetito per il rischio. Il rame, metallo industriale per eccellenza, riflette la domanda globale e la crescita economica: più l’economia è forte, più sale il prezzo del rame. L’oro è un bene rifugio e tende a salire in periodi di incertezza economica o finanziaria.
Un rapporto Rame/Oro rialzista indica che il rame sovraperforma l’oro, segnalando fiducia e crescita. Una curva ribassista indica prudenza e aumento del rischio. Questo rapporto permette di anticipare le fasi di espansione o contrazione del ciclo economico globale e di adattare l’esposizione al rischio.
3) Situazione attuale: minimo con divergenza rialzista in formazione
Il rapporto Rame/Oro è vicino ai minimi ciclici, ma si sta formando una divergenza rialzista prezzo/momentum. Se confermata, potrebbe rappresentare un segnale positivo per gli asset rischiosi in borsa.
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Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
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Fine dello shutdown 2025: impatto immediato sulla liquiditàLa riapertura del governo statunitense alla fine dello shutdown del 2025 dovrebbe accompagnarsi a un rapido ritorno di liquidità nei mercati finanziari. Questo fenomeno, osservato dopo ogni chiusura, avrà questa volta un’intensità diversa a causa delle condizioni specifiche del Tesoro USA (TGA) e della struttura attuale del finanziamento federale.
1) Un contesto fiscale molto diverso dai precedenti shutdown
Negli episodi precedenti, come quello del 2019, il Tesoro usciva dallo shutdown con riserve molto basse, tra 100 e 200 miliardi di dollari. Per ricostituirle, era costretto a emettere titoli a breve termine, drenando liquidità dal sistema bancario.
Nel 2025 la situazione è opposta: il Tesoro dispone di un livello elevato di liquidità, stimato tra 850 e 900 miliardi di dollari, poiché il conto del governo presso la Fed (il TGA) è stato riempito a fine settembre. Ciò consente di finanziare le spese pubbliche senza ulteriori emissioni, evitando pressioni sui mercati monetari.
2) Iniezioni di liquidità sin dalla riapertura
Con ampie riserve disponibili, il Tesoro può riprendere rapidamente i pagamenti sospesi —stipendi, contratti pubblici e programmi federali—, rappresentando iniezioni dirette di liquidità nel sistema finanziario.
In passato, questo processo iniziava dopo tre o quattro settimane; nel 2025 potrebbe cominciare già nella prima o seconda settimana, accelerando la normalizzazione della liquidità.
3) Effetti moderati ma positivi sui mercati
Questo ritorno più rapido di liquidità dovrebbe portare a:
• rendimenti obbligazionari stabili o leggermente inferiori;
• un dollaro leggermente più debole, segnale di condizioni finanziarie più distese.
Nel complesso, ciò suggerisce una normalizzazione più rapida e ordinata del sistema monetario rispetto al 2019, con effetti positivi a breve termine sugli asset rischiosi.
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