[HAI MAI SENTITO PARLARE DI HELICOPTER MONEY?]Probabilmente lo hai visto solo nei film. Un supereroe o un Robin Hood del momento passa con un elicottero sopra la tua città e lancia soldi in strada a tutto il popolo.
Da qui nasce proprio il concetto di Helicopter Money (Lanciare i soldi da un elicottero) ma fino ad ora probabilmente non sapevi che si trattasse di una proposta anticonvenzionale di politica monetaria che è stata discussa più volte dalle Banche Centrali. Praticamente un Quantitative Easing molto alternativo.
Questo estremo tentativo di politica monetaria espansiva nasce nel 1969 da una provocazione fatta dall’economista Milton Friedman, che sostenne per la prima volta in una conferenza pubblica che se tutte le strategie convenzionali di politica monetaria non avessero funzionato, al peggio si sarebbe potuti ricorrere alla distribuzione di denaro “lanciandolo direttamente da un elicottero” in modo da aumentare l’inflazione.
Chiaramente l’ipotesi di questo economista prevede che le persone non possano tenere per sé i soldi ricevuti in regalo bensì dovranno usarli per muovere l’economia e le leggi di domanda e offerta.
Nel pratico, la Banca Centrale stampa moneta e invece di acquistare titoli e passare tramite banche istituzionali per mettere a disposizione la liquidità da dare in prestito alla popolazione, arriva direttamente al popolo distribuendo nei conti correnti il denaro precedentemente stampato.
E' bene sapere che di questa teoria ci sono molti sostenitori e altrettante persone che sono a sfavore.
Le obiezioni più discusse sono infatti la possibilità dell’insorgere di una forte inflazione, lo sconfinamento della banca centrale nelle politiche fiscali (che non sono tra i suoi compiti), la poca praticità, soprattutto Europea, in quanto il finanziamento monetario esplicito è vietato dai trattati e per ultimo, ma non per importanza, la possibilità che i governi si possano approfittare di questo strumento per scopi elettorali.
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In questi ultimi tempi, si è tornato a parlare dell’argomento proprio perché il CoVid-19 sta mettendo alle corde le varie economie Europee e le politiche monetarie tradizionali sembrano non fornire risposte efficaci.
L’helicopter money, come detto in precedenza, toglierebbe il lavoro al Q.E, ma c’è un punto cruciale, identificato prima, che impedisce a questi elicotteri di alzarsi in volo.
Per distribuire Euro agli europei, la BCE dovrebbe segnare sul suo bilancio una passività che andrebbe coperta con un pari ammontare di debito: in pratica dovrebbe poter emettere un bond. Un Euro-bond in questo caso. Si tratterebbe, in definitiva, di uno strumento fiscale che non è previsto nell’Eurozona e che tutte le volte che è stato proposto negli anni precedenti, è sempre stato bocciato.
Anche se in questi periodi non si possono mai dare per scontato le soluzioni che potrebbero adottare i vari enti centrali per arginare il fenomeno che sta penalizzando il vecchio continente, a Hong Kong, l’helicopter money sembra poter diventare una realtà, difatti la crisi da CoVid-19 ha spinto il governo locale a una soluzione in fase di attuazione che ha dell’eclatante: tutti i residenti maggiorenni riceveranno un assegno di 10.000 HK dollari (1.280 USD). La provenienza di questi fondi da distribuire però è ben diversa dall’ipotesi Europea, difatti non ci sarà incremento del debito pubblico con emissioni di titoli di stato, poiché la misura verrà finanziaria attingendo alle riserve nate dei surplus di bilancio degli anni passati, tradotto in parole povere: dall’eccesso di tasse.
Cosa ne pensi di questa pratica? Ne avevi già sentito parlare? 👇
Idee della comunità
Stili di trading e accenni di risk management per principiantiBuongiorno,
ormai nelle chat se ne vedono e leggono di tutti i colori. C'è chi ha la palla di vetro, chi si professa luminare, chi spara numeri a caso, chi non sa nemmeno riconoscere se un trend è negativo o positivo. Nel mio piccolo vorrei fare un po' di chiarezza per chi è proprio alle primissime armi.
Partiamo dal presupposto che si può operare sui mercati in diversi modi. Ma solo uno è quello giusto: quello che ti fa andare in gain nel computo annuale delle tue operazioni. Attenzione: alcune perdite nel trading sono fisiologiche. Un "mostro" come Warren Buffet, che di finanza ci capisce sicuramente più di me e di te professionista o novizio che stai leggendo, è in perdita del 20% (si hai letto bene, VENTI) da Gennaio 2020 ad oggi con uno dei suoi fondi di investimento. Sicuramente recupererà nel corso dell'anno ma la curva di gain non è mai sempre verso l'alto. Quindi la morale è che nel trading non guadagni sempre e costantemente ed anzi nel 70/80% dei casi i traders vanno in perdita, facendo un bilancio annuale.
C'è però una percentuale di trader, professionisti o meno, che riescono ad avere una buona equity ed essere mediamente in gain nell'arco temporale annuale.
Ma quale è quindi il metodo "giusto" di trading? Ogni metodo ha i suoi punti di forza e, semplificando parecchio, nel trading ci sono delle macrocategorie quali studio fondamentali, analisi tecnica, analisi ciclica, ai quali si applicano altri sottostanti metodi tra i quali ad esempio lo swing trading, il carry trading, lo scalping e molti altri.
Oltre all'analisi del prezzo, che tutti fanno ed è la base, vi sono una miriade di strumenti tecnici che aiutano i traders nelle proprie strategie operative. Elencarli tutti è impossibile ma i principali sono medie mobili, analisi dei volumi, divergenze su vari strumenti, oscillatori, indicatori vari.
Per capire cosa meglio potrebbe adattarsi alle nostre esigenze, dobbiamo concentrarci su che tipo di operatività desidereremmo avere: intraday di breve durata con diverse aperturre/chiusure di posizione? Swing trading "cavalcando" l'onda della direzionalità del momento? Trading di posizione holding-style (o trading cassettista in italiano) tenendo posizione anche per mesi?
In base al tempo che potremo dedicare al trading, al rischio che siamo disposti ad assumerci e non ultimo alla piattaforma sulla quale andremo a operare. ..potremmo iniziare a fare una scelta.
Va da se che, di norma, più operazioni tendiamo ad aprire avendo poca esperienza, più andremo ad aumentare il rischio sul capitale.
Un consiglio che mi sento di dare ai meno esperti, a prescindere di quale sarà l'operatività scelta, è di non aprire posizioni in leva e di non aprire ogni singola operazione con più del 10% del capitale (se possibile anche meno). Meglio sempre dividere il rischio su più operazioni a capitale ridotto.
Un'altra cosa da tenere in considerazione è l'aspetto psicologico. Credo che anche ai più esperti, soprattutto nelle prime fasi operazionali, prenda sempre il batticuore quando c'è qualche ritracciamento e il trend non prosegue nella direzione auspicata! Quindi per fare trading occorre PAZIENZA e SANGUE FREDDO. Non ci si nasce con queste 2 doti, vanno esercitate. L'esperienza è fondamentale nel trading ma...bisogna pur iniziare giusto?
Un buon inizio, a basso costo, potrebbe essere leggere delle pubblicazioni al riguardo. Ma non vi affidate a roba random scaricata qua e la dalla rete, non sapete chi l'ha scritta e soprattutto rischiate solo di confondervi le idee e perdere tempo e soldi. Compratevi il "vecchio" libro di carta, sempre consultabile al volo , comunque economico e soprattutto redatto da gente esperta e qualificata (se cercate tra quelli della casa ed. Hoepli ci sono diversi autori).
Ci sarebbe tanto da dire e approfondire ma è solo un spunto di riflessione per i "beginner".
Buon trading a tutti!
BACKTEST: La mia Strategia Intraday con MomentumOscillatorSTATISTICHE:
Periodo: 03/10/2019 - 12/03/2020
TradeTotali: 90
TradeVinti: 45
TradePersi: 45
Win%: 50%
SeriePositiva: 9
SerieNegativa: 9
Regole Applicate:
1. StopLoss: ATR Sopra/Sotto il Segnale di Ingresso;
2. TakeProfit: Doppio Rispetto allo SL;
3. Lo StopLoss non deve essere mai all'interno della banda dinamica;
4. Se c'è un'operazione in corso e si ricevono altri segnali di ingresso, questi segnali saranno ignorati, fino alla fine dell'operazione in atto.
Logica del Sistema:
Lo scopo del sistema è operare sempre a favore di trend, approfittando di segnali e parametri operativi meccanici per evitare di incorrere in errori emotivi, tali parametri sono inoltre fondamentali per un backtesting oggettivo.
L'indicatore serve allo scopo individuare segnali di ingresso ad alta probabilità che possano essere seguiti da un movimento direzionale duraturo o comunque esteso.
Lo StopLoss anche se meccanico, scatta sempre sotto una fascia dinamica di supporto/resistenza, rispettando la logica richiesta da uno stop loss.
Il Take Profit è regolato in maniera conseguente, in base alla stessa logica.
Pro e Contro:
P) Si annullano problemi relativi all'emotività, alla discrezionalità, si opera con segnali precisi calcolati su parametri oggettivi che hanno dimostrato una buona profittabilità su un discreto numero di trades. Tale approccio rimuove gli svantaggi del TF m15, il quale potrebbe far incorerre in errori di analisi dati da fretta ed inesperienza.
C) La strategia necessita di ulteriore backtesting, il timeframe applicato è molto caotico. Le size potrebbero risultare in alcuni casi molto consistenti, per questi motivi si potrebbe valutare una sua applicazione su TF più ampi, come l'H1.
Lasciate un like se volete altre idee di approfondimento su questa strategia ed un commento per farmi sapere che cosa ne pensate.
Grazie e buon trading a tutti!
FTSE Mib - Recap del 13/03 - Partenze a "V "o a "W"Buona sera,
Come state?
Io energizzato da un'altra giornata notevole.
Qualche "opportunità" con il broker, ma... tutto a meraviglia!
Nel riassunto della giornata parliamo ancora un secondo di swing, poi ddi partenze a "V" ed a "W".
Le conoscete?
Se la risposta è negativa... avanti con la formazione!
Buona serata.
Jacopo
Perché è utile essere pessimistiIl giorno 20 di questo mese saranno 20 anni da consulente finanziario ed in questo lasso di tempo sono stato spettatore di molta roba ma, come gli eventi di questi giorni dimostrano, non credo abbastanza.
Agli esordi era un periodo in cui ero “costretto” a confrontarmi, è tutto vero, col punto di vista macroeconomico e finanziario di clienti macellai, dipendenti di Alitalia, psicologi, impiegati del catasto, dentisti, avvocati, garagisti egiziani, operai meccanici, tecnici informatici, tecnici di post produzione televisiva, addetti allo scheduling di tv satellitari, professori universitari di economia, poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, medici, uscieri.
Ho usato il termine costretto non a caso perché le brillanti performances dei mercati in quel periodo avevano radicato in costoro la convinzione che, tutto sommato, non fosse così complicato far crescere i propri investimenti e pianificare i propri obiettivi finanziari nel tempo.
Ciò aveva evidentemente gonfiato a tal punto la loro overconfidence che si addentravano in ambiti obiettivamente molto specialistici e con notevole disinvoltura si esibivano in doppi e tripli salti mortali, carpiati e non, per poi atterrare dove capitava.
Era il periodo delle privatizzazioni e delle ipo di molte aziende che si quotavano per finanziare la loro crescita. Capitava che titoli assegnati a 100 nel giro dei primi due o tre giorni di quotazione raddoppiassero il loro valore.
Quando ciò accade è un attimo passare a convincersi che i brillanti risultati ottenuti siano possibili perché particolarmente bravi sul piano della analisi finanziaria e della tecnica di trading.
Ricordo che mio zio, funzionario del ministero del lavoro, mi parlava delle virtù di un suo collega che pare fosse un “veggente finanziario”, bravissimo addirittura nel valutare la bontà delle ipo che di volta in volta si affacciavano sul mercato. Uno specialista insomma. Nel parlarmi di lui ricordo lo faceva con tono un pò sottovoce, posizione del corpo posto a trequarti nei miei confronti e, con tanto di colpetto del suo gomito sul mio, mi diceva: <<...no perchè...sai...lui è specializzato nelle ipo...>>.
Era il periodo della c.d. “new economy” che faceva sognare tutti con i primi assaggi di come la tecnologia avrebbe potuto scompaginare la nostra vita quotidiana di li a poco. Nelle borse mondiali tutto ciò che aveva una qualche assonanza con la tecnologia saliva. In Italia è capitato che gli operatori (macellai, operai, funzionari...) ad un certo punto, come squali in preda a frenesia alimentare, si siano scaraventati su un povero titolo vittima del suo stesso nome: Basicnet. Azienda operante nel settore tessile fu scambiata per un titolo tecnologico e, contro la sua volontà, spedita alle stelle.
Questo è ciò che può accadere quando sale tutto. Non si era avuto nemmeno l'accortezza di capire a che settore appartenesse, figurarsi se qualcuno ne avesse sfogliato il bilancio.
Tuttavia, il bubbone scoppiò amabilmente poco dopo.
Di queste persone poche sono diventate miei clienti, che seguo tuttora, perché hanno ritenuto non necessario avvalersi della consulenza di un professionista ed io ero (e rimango) poco flessibile quando si tenta di mettere in discussione il valore aggiunto che può offrire la mia professione.
Rimasi però sorpreso da come, nel pieno del calo dei mercati, tutte quelle stesse persone che fino a poco tempo addietro pensavano da esperti investitori, in occasione di successivi contatti con loro, fossero accomunati dalla identica risposta alla domanda su come andassero le cose: <<...sai...non ho più il tempo di occuparmi della borsa come prima, ma appena posso...>>.
Ma, come una foresta devastata da un incendio risorge più rigogliosa che pria, ricominciarono i rialzi che ci hanno accompagnato fino alla grande crisi finanziaria del 2008.
Quando si è sull'orlo del burrone difficilmente c'è coscienza generalizzata del pericolo imminente. Francamente non è facile capirlo con sufficiente anticipo, ciò che ci garantirebbe una comoda via di fuga uscendo tranquillamente dal palazzo che tra poco sarebbe avvolto dalle fiamme addirittura col tempo di prendere il soprabito e darsi anche una sistemata davanti allo specchio prima di chiudere la porta e buttare anche la spazzatura.
La crisi del 2008 sui mercati fu una stilettata: veloce e profonda. Le conseguenze sull'economia reale ancora si sentono in alcuni paesi come l'Italia, mentre in altri sono un lontano ricordo con la ricchezza nazionale che è superiore a quella pre-crisi. I rialzi nei vari mercati iniziati nel marzo 2009 ci portano ai nostri giorni consegnandoci ufficialmente il ciclo espansivo più lungo della storia. In molti mercati in questi anni si è potuto navigare al rialzo quasi col pilota automatico.
Oggi siamo agli episodi di panic selling da coronavirus dove capita di vedere che aziende che abbiano assonanza col nome del virus subiscano cali inusuali nelle vendite: pare che in America da un recente sondaggio il 38% delle persone non comprerebbe più la famosa birra messicana Corona. Le conseguenze sono qualche centinaio di milioni di dollari di fatturato che andrà, senza una ragione, in fumo.
Quale filo rosso unisce la vicenda di Basicnet a quella della birra Corona? Lo stato emotivo: di overconfidence ed esuberanza irrazionale da un lato, irrazionalità e sfiducia generalizzata nell'altro.
Entrambi sono affezioni note della sfera emotiva, virus molto pericolosi perché attaccano direttamente la parte razionale di noi mettendola progressivamente sotto pressione fino a farla tacere definitivamente lasciando campo libero alle follie più disparate.
Ora vorrei tenere un ragionamento con il nostro alter ego ragionevole presente in noi, quello razionale intendo, che anche se non si scorge lui è presente. Certo offuscato dalla esuberanza dell'omologo irrazionale ma nascosto da qualche parte c'è. Le conseguenze economiche e sociali di quello che sta avvenendo credo non siamo in grado, o almeno io non ne sono capace, di capire che portata avranno. Il motivo è che, innanzitutto, è tutto ancora in divenire e poi impattando tutte le attività umane in modo assolutamente trasversale crea un quadro obiettivamente difficile da inquadrare e perimetrare per cercarne di valutare il costo economico-sociale.
Per quel che attiene ai mercati finanziari, il fenomeno è nient'altro che l'ennesimo episodio di volatilità della storia. Non è l'apocalisse. Per capire se si tratterà dell'ennesimo incidente di percorso lungo la strada del rialzo iniziato nel 2009 o qualcosa di più serio non vi è alternativa al “senno del poi”. Cioè aspettare qualche mese e scoprirlo.
Troppo comodo. Noi siamo oggi sul ponte della nave sballottata dalle onde e sferzati dagli spruzzi di acqua e con scarsa visuale, e siamo chiamati a discernere ed agire oggi. Come? In modo razionale. Almeno se sbaglieremo saremo tranquilli perché avremo fatto ciò che era meglio fare con le informazioni e gli strumenti disponibili.
La prima cosa che possiamo dire è che il trend di lungo dello S&P500, leader tra i mercati, non è compromesso. Alla fine potrebbe segnare l'ennesimo minimo relativo e ripartire. Occorre monitorare per individuare punti di stabilizzazione e costruire ipotesi di ingresso ben congegnati. Che si intende ben congegnati? Dicesi operazione ben congegnata quella in cui se le cose non dovessero andare come io ho pregato che fosse non mi faccio male, quindi stabilire in anticipo quale sia la perdita che accuserei nel malaugurato caso che il long fallisse ed accertarsi che non turberà il mio umore per i prossimi giorni, cioè che sia sopportabile.
Tuttavia, a mio modo di vedere le cose, questo non è lo scenario dominante per il semplice fatto che siamo difronte ad un caso che si fa fatica a circoscrivere. Avere a che fare col rischio di una possibile pandemia più o meno diffusa in diversi paesi rende incerto dal punto di vista temporale l'individuazione di un possibile punto di stabilizzazione e quindi di ingresso.
Se oggi ci facessimo una domanda: cosa è più probabile tra una più o meno imminente inversione del trend di breve, e quindi ripresa di quello rialzista di medio-lungo, e la prosecuzione di quello short di breve, io non ho dubbi nell'abbracciare razionalmente lo scenario ribassista di breve.
Sulla base delle conoscenze del fenomeno coronavirus e della capacità attuale degli operatori che a diversi livelli di competenza sono chiamati a contenerlo, circoscriverlo e ricacciarlo indietro, mi induce a ritenere che non siamo vicini alla soluzione e che anzi sono sempre possibili episodi di sfiducia ricorrenti che si tradurranno in altrettanti episodi di volatilità nei mercati.
Sappiamo bene come in momenti di incertezza in cui domina il pessimismo i movimenti al ribasso siano più veloci e profondi rispetto a quelli contrarian.
Nella misura in cui queste considerazioni ci dovessero convincere, cosa dovrebbe indurmi a prendere posizioni contro il trend di breve? Continuando a rivolgerci alla parte ragionevole di noi stessi conviene concentrare gli sforzi per individuare opportuni punti di ingresso short fissando opportuni stop indolori sperando di conseguire interessanti rapporti di reguard/risk.
Potrebbe anche capitare che “il mercato” se ne infischi di tutto ciò e riparta tranquillamente al rialzo ma, se questo dovesse avvenire, dobbiamo solo sperare che siamo stati bravi ad individuare il punto di ingresso long saltando a bordo in corsa altrimenti rimarremo semplicemente col rammarico di avere sbagliato analisi ed assorbire l'unico colpo di dovere attendere la prossima fermata del treno per cercare di salire a bordo anche noi.
Questo atteggiamento dovrebbe garantire un equilibrato approccio che eviti di prendere posizioni drastiche senza o una inadeguata rete di protezione. Per essere chiaro, non ci si deve fare prendere dalla pericolosa idea che il mercato sia sceso tanto e quindi ora deve risalire.
Ancora una volta a guidarci dovrebbe essere solo ciò che vediamo e non altre suggestioni. Diventare bravi in questo permette di fare un sostanziale up grade del nostro trading perchè ci colloca su un piano più elevato verso una operatività più professionale, meno umorale ed improvvisata.
Ad oggi non vedo occasioni per ingressi long ragionevoli, sarebbe utile attendere che i mercati riducano la volatilità. Potremmo facilmente assistere a frequenti fasi di rialzi veloci seguiti da altrettanti cali.
Altro discorso sarebbe per lo scalping che in questi contesti trova il suo habitat ideale ma, per ovvie ragioni di time frame, non sarebbe possibile parlarne in tale sede.
Mentre scrivo i futures americani preannunciano un vigoroso rimbalzo e molti mercati sono in posizione di possibile rimbalzo anche loro. Si tratta di EURUSD, Gold, Treasury, USDJPY, Gilt e Petrolio.
VIX - 5 - 9/03/2020 - AltissimiBuona sera,
Propongo un nuovo aggiornamento sulla VIX.
Siamo davvero a livelli altissimi.
Quindi si rischia molto a valutare operazioni long.
Attenzione all'apertura che avremo domani.
Future tutti sparati a ribasso come questa mattina presto prima dell'apertura.
In questi giorni dovreste valutare la valenza di usare SEMPRE degli stop loss nei vostri trade.
Viceversa non operate a mercato.
Doppie divergenze che creano un canale ascendente.
Buona serata.
Jacopo
FTSE Mib - Pianificare i trade e andare in gain con l'EvolutaBuongiorno,
In questo intervento didattico vi segnalo che operazione ho dichiarato che avrei fatto oggi a chi mi dedica più tempo e nella chat pubblica Azioni e Indici.
Cosa ho fatto?
Sono andato SHORT nonostante si sia già scesi così tanto e la giornata in cui solitamente ci si ferma a osservare cosa fanno i mercati e si rimbalza.
Target?
Dato anche quello e chiaro per chi conosce anche solo la ciclica base.
Cosa è successo?
Lo scoprirete passo a passo con questa Analisi Ciclica Evoluta.
Fantastic trade!
Un suggerimento: non confondete capacità e autorevolezza con la vanteria.
Soprattuto se i risultati parlano per le analisi e se l'intento è di formare le persone per evitare che prendano cantonate e perdano soldi.
Tutti i video che faccio qui sono gratuiti e a disposizione di tutti.
Volete essere giocatori e capire come si fa o fare da spettatori e/o carta da parati?
A ognuno il suo, io non giudico mai.
Buona giornata: per me, come detto sta mattina, è splendida!
Jacopo
FTSE Mib - ***Recap fondamentale per la situazione attuale***Buon pomeriggio,
Volete sapere se lunedì rimbalzeremo o meno?
Volete ragionare non solo sul FTSE Mib, ma anche sull'SPX?
Allora questa analisi è fondamentale per capire a che punto siamo arrivati del Ciclo Annuale T+5.
Buon ascolto.
Jacopo
OVERNIGT FINITOIil future sta in questo momento segnando un rialzo di 1.6 con un massimo a 22.065 ... se com'è possibile ed "auspicabile" alle 9.00 si inizia a scendere sarà decretata - grazie ai nuovi orari di contrattazione - la fine dell'overnigt.
"auspicabile" sarà chiarito nel corso della giornata....
Siamo investitori o scommettitori?Gli episodi di esplosione della volatilità ci obbligano, quindi nostro malgrado, ad un fastidioso esercizio di cui vorremmo sicuramente fare a meno: riflettere circa la bontà del nostro modo di operare sui mercati.
I mercati finanziari sono un luogo estremamente democratico, tollerante ed inclusivo. In fondo l'unico sforzo che ci è richiesto è quello di decidere il modo in cui starci.
Sarebbe molto pertinente approfondire, ma tralascio per necessità di sintesi, come sia accaduto che un luogo per lunghissimo tempo sostanzialmente inospitale, ombroso e con rilevanti barriere all'ingresso (soprattutto in termini di capitale necessario per operare) si sia velocemente trasformato in un ambiente sempre equatoriale, pieno di luce, accessibile e senza segreti.
Il fenomeno è perfettamente in linea con l'affermazione della globalizzazione da una parte e dell'avvento di internet e dei social media dall'altra. Una prova potrebbe essere la circostanza che io sia qui a scrivere.
Una tendenza oggettivamente positiva e coerente con la trasversale ed inesorabile tendenza a rendere tutto accessibile: sempre ed a chiunque. A qualunque costo (sempre più basso).
Il trading on line per tutti è uno dei frutti di questo complesso albero, cresciuto molto velocemente se paragonato ai tempi che, nei decenni passati, si rendevano necessari per portare alla portata di chiunque una nuova tendenza strutturale.
Tuttavia, a volere trovare un lato debole alla suddetta tendenza non ho dubbi nel citare la tumultuosità con cui i fenomeni si affermano. Questa modalità mi porta alla mente, per restare in ambito finanziario, il processo di integrazione economico-monetario avvenuto in Europa. Un fenomeno certamente apprezzabile e portatore di molte suggestioni, sogni e speranze sul piano sociale.
Tuttavia, come l'integrazione monetaria in Europa si è chiaramente dimostrata anacronistica rispetto alla necessaria, quanto insufficiente, integrazione economica/politica/finanziaria/sociale, similmente la finanza per tutti ha generato qualche effetto collaterale evidente a tutti.
Il termine “evidente” è quantomai preciso e pacificante perché poggiando su dati oggettivi permette di fare considerazioni con la tranquillità di non essere contraddetto.
L'Italia ha la virtù di essere uno dei paesi meno indebitato al mondo. Insieme ai giapponesi siamo i migliori risparmiatori sulla Terra. Tuttavia il rovescio della medaglia è che, tra i paesi OCSE per esempio, siamo all'ultimo posto in tema di educazione finanziaria.
Come cartina di tornasole al riguardo potrebbe essere citata la circostanza che abbiamo 1.300 miliardi di euro parcheggiati sui conti correnti per soddisfare l'esigenza del “non si sa mai”, più della metà del patrimonio ingessato in immobili mentre l'accrescimento della ricchezza anno su anno deriva quasi esclusivamente dal nuovo risparmio accantonato e non dall'investimento dello stock di capitale. In questo i virtuosi sono i paesi dell'Europa del nord.
Ancora, su scala mondiale siamo tra i paesi che più spende i soldi in giochi e lotterie. Con la tolleranza compiaciuta dello Stato che incassa in tasse ogni anno circa 8 miliardi di euro. Praticamente una mezza finanziaria.
Un tassello del puzzle è anche il trading on line circa il quale possiamo partire da un dato non confutabile. Circa un 75% dei traders non professionisti perde soldi. Come nella Settimana Enigmistica esiste il gioco che invita ad unire i puntini per scoprire la vignetta che di li a poco si materializzerà sotto i nostri occhi, allo stesso modo i broker, analizzando il quadro complessivo, avranno fatto 2+2 individuando un business a scarso impiego di capitale fisso e con il tacito benestare di un insufficiente quadro normativo di riferimento.
Allora, se un calo del ftse mib del 14% a spanne, consumatosi fulmineamente, manda in paranoia i traders qualche domanda è lecita porsela.
Una doverosa distinzione va subito fatta tra chi investe con orizzonte temporale da cassettista (leggasi lungo) ed allora, se comunque si ha una strategia ugualmente chiara, il recente calo non dovrebbe togliergli il sonno anzi probabilmente è occasione per fare fine tuning.
Se invece si facesse trading di breve e non si avesse un piano B rispetto alla continua marcia dei mercati nella nostra direzione abbiamo qualche problema. Col calo di questi giorni gli stop loss ed i trailing stop dovrebbero essere scattati a piene mani. E' Così? Se non avevamo stop loss di alcun tipo, che avrebbero rappresentato la prova che qualche ragionamento sul contenimento del rischio lo abbiamo imbastito, allora c'è da fare una seria riflessione. Ma di quelle grosse, marzulliane (per i più giovani cerare su Google Gigi Marzullo) direi. Siamo investitori o scommettitori?
La differenza è facile e pur sostanziale. Investe chi si pone l'obiettivo di una rivalutazione del capitale coerente con il contesto economico/finanziario del momento e con una idea chiara di quale sia l'attitudine a mettere in discussione il capitale.
Ciò porta a ragionare di quanto si possa ragionevolmente aspettare di conseguire come rendimento, tenuto conto della propria capacità finanziaria, attitudine a sopportare il rischio/volatilità, orizzonte temporale ed importanza dell'obiettivo.
Questo è compatibile col comprare il titolo x sul ftse mib e sperare di guadagnare? Gli obiettivi da investitore dipendono da ciò?
A me pare che le statistiche sul trading on line siano coerenti con le caratteristiche dell'investitore medio così come dipinto dalle statistiche prima ricordate. Numeri che narrano, seppure da angolazioni di volta in volta diverse, di uno stesso fenomeno.
Allora se stiamo demandando al trading on line la costruzione del nostro futuro, più o meno prossimo, dobbiamo prima accertarci di essere stabilmente nella élite del 25% circa che fa costantemente crescere il proprio capitale. Facciamo parte di questi? Se la risposta fosse no, necessariamente dobbiamo adattare il nostro approccio a questo tipo di attività, a tutti gli effetti fattibile in modo imprenditoriale, considerandola per quel che è, giostra fonte di sicure emozioni, il cui costo del biglietto da pagare per parteciparvi sia assolutamente compatibile con la nostra situazione finanziaria.
Per coloro che stanno nella cerchia del 25% bisogna ancora andare a fare le pulci perchè si potrebbe farne parte come trader marginale, cioè sempre prossimo al proprio break even point realizzando magari 1% all'anno o come fuoriclasse raddoppiando il capitale ad ogni cambio di calendario appeso al muro.
Detto ciò, è disponibile una polizza assicurativa molto conveniente il cui premio si paga non tutto in un'unica soluzione ma frazionato giornalmente. Questa copertura anche se non ci garantisce di tradare senza perdere i soldi permette di limitare drasticamente il rischio.
Non è distribuita da alcuna compagnia di assicurazione ma ogni trader può attivarla in autonomia: si chiama Money Management, cioè la quantità di equity line che sono disposto a mettere a rischio in ogni operazione. Tutti lo conoscono e probabilmente viene nausea al solo sentirlo, ma pochi evidentemente lo praticano efficacemente. Perché? Per avere la risposta bisogna ricominciare a leggere da qualche capoverso addietro. Cioè torniamo sempre al punto di partenza.
La disciplina è difficile da tenere, ma fa la certamente la differenza tra fallire e perdere in modo controllato.
Soffermiamoci su un aspetto pratico del concetto. Se ci ponessimo lo 0,5% del nostro capitale come massima perdita che sono disposto a sopportare per ogni trade, nella apocalittica circostanza che sbagliassimo ogni operazione impiegheremmo 1.840 operazioni per vedere bruciato il nostro conto di trading.
Immaginando 100 di capitale di partenza:
100x0,995=99,50
99,50x0,995=99,00
99,00x0,995=98,50
… …...............=.......
1840. 0,01x0,995=0,00
Lo so che lo 0,5% di capitale genera una size che potrebbe non regalare emozioni sufficienti, ma occorre farsi una ragione che investire è terribilmente noioso. E' scommettere che regala emozioni a spaglio. E' una scelta di campo da fare sin da subito.
Se la vogliamo vedere da un'altra angolazione diciamo che se la mia tecnica di trading permette di realizzare, al netto delle perdite, 4% in un mese posso anche decidere di fermarmi per il resto dell'anno perché avrei già conseguito il doppio di quello che un titolo di stato italiano mi darebbe in 30 anni, quattro volte un BTP a 10 anni e così via. Basta osservare la yield curve dei nostri titoli di stato.
Il segreto sta nell'interesse composto che agisce in modo benefico sia al rialzo che al ribasso. Al ribasso lo 0,5% di perdita massima consente di mettere a rischio una quantità nominale via via decrescente del mio capitale. Ciò che spiega i 1840 trades perdenti di fila necessari per azzerare un conto di trading.
Allo stesso modo in caso di crescita del capitale lo 0,5% messo a rischio sarà un valore monetario crescente. Messo su un piano cartesiano, con numero di trades sulle ascisse e capitale sulle ordinate, la faccenda si mostrerebbe con un andamento quasi asintotico rispetto alle ascisse in caso di perdite continue ed esponenziale in caso di continui trades vincenti.
Comunque il numero di 1840 è da considerarsi minimo perché se dovessi inanellare la serie catastrofica di loss da un livello di guadagno questo sarebbe più alto.
Soltanto questo accorgimento sarebbe sufficiente, ancora statisticamente, a garantirci che non perderemmo “mai” l'intero capitale. Perché? Perché difficilmente avremmo la tenacia e la forza di aprire 1840 operazioni mal concepite di fila, ci stancheremmo sicuramente prima rinunciando ad andare avanti e di fatto evitando l'azzeramento del conto.
La finanza comportamentale ha accertato che negli investitori il dolore che provoca una perdita “x” ha valore doppio rispetto ad una stessa “x” di guadagno. Questo porta ad una distorsione della realtà innanzitutto convincendoci che le cose siano andate peggio di quel che in realtà sono, ma anche a capire perché chi fa trading on line in modo non corretto e che stabilmente è tra il 75% dei perdenti mediamente non sia un investitore.
Se lo fosse, statistiche sulle performances alla mano, avrebbe già abbandonato il campo per l'insopportabilità procurata dal dolore delle perdite!
Importanti considerazioni [S&P 500]Nella scorsa settimana abbiamo assistito a uno dei cali piu' rapidi della storia dello S&P500.
Dopo aver segnato i massimi assoluti a 3390 infatti in meno di 10 sedute il prezzo ha segnato un crollo complessivo di circa il 13 % toccando livelli percorsi due anni prima , nel 2018.
In questi momenti e' normale essere in difficolta perche' la nostra parte azionaria in portafoglio potrebbe essere in perdita , o addirittura in forte perdita.
Ci piace particolarme una frase detta de Warren Buffett , il piu' esperto investitore della storia , ''sii avido quando gli altri hanno paura !''.
Vorrei spostare l'attenzione sul grafico postato , rappresenta il Weekly dell'S&P500.
Il grafico parla da se, si puo' vedere come agli inizi degli anni 90 quotasse 361, ad inizio 2000:926, nel 2010: 1178 e ora siamo a 2934.
Questo per dimostrare come una corretta diversificazione (ricordiamo che stiamo parlando dell'indice azionario americano che raggruppa le 500 aziende piu' capitalizzate d'America) in un orizzonte temporale rilevante (10 anni) ha sempre portato rendimenti positivi.
SARA' CAPITATO ANCHE A VOI.... - Aggiornamento maps IPurtroppo per me - o per fortuna- mi sono passati sul groppone parecchi anni ed ho conosciuto e valutato tanta gente.
La maggior parte brave persone, dedite al lavoro e con una moralità intrinseca inattaccabile.
Ne ho conosciute altre invece, malsane e false, alcuni veri delinquenti che provano a metterti le mani nel potafogli con gentilezza e “savoir faire” ma che in definitiva una volta smascherati si ritirano in buon ordine cercando altre piazze.
In verità però non mi era mai capitato il peggio di quanto abbia mai potuto immaginare, probabilmente a causa dell'esiguità dei terreni di pascolo nell'immensità dell'agorà virtuale del web.
Qui, e non me lo sarei mai immaginato, è invece capitato a me e...sarà capitato anche a voi???
- di trovare soggetti con atteggiamenti melliflui tesi solo a carpire la tua buona fede;
- di subire tentativi di adescamento ai primi passi mossi in questo spazio;
- di trovare ad un primo superficiale approccio “interessanti” metodologie di lettura innovative;
- di subire interminabili soliloqui che richiamano improbabili successi passati;
- di assistere ad asserzioni di infallibilità di nuovi medoti di lettura del mercato;
- di appurare, per fortuna dopo pochi giorni, fallimenti e madornali errori;
- di sentire lo sconcerto nascere in me quando non ne capivo le giustificazioni;
- di non avere mai nessun segnale di riconoscimento degli errori commessi;
- di avere la netta sensazione di aver incontrato utenti con una spaventosa arroganza, estremamente maleducati e senza alcun
pudore....maledettamente marci dentro;
- di trovare qualcuno, senza alcuna dignità, che pur di capire le tue strategie di approccio al mercato crea falsi profili e stupidamente prova a
chiedere spiegazioni in un presunto anonimato ha... ha ...ha ….
Ma tutto ciò mi ha pure consentito di trovare altre brave persone che come me aborrono certi soggetti, e con le quali è iniziato e si sta consolidando un percorso di crescita umana e professionale che mi auguro duri a lungo, trovando nella “lotta al male” un collante, anzi un cemento.
Per queste ragioni ho elaborato e brevettato un meccanismo rivoluzionario:
il Maps che con un semplice pollice che appare sul display a volte rosso altre verde, mi consiglia – senza obbligarmi – a dar retta ad uno si e all'altro no.
GRAZIE MAPS, grazie di esistere
VIX - 2 - 29/02/2020 - ECABuongiorno,
Nel video trovate un angolo didattico atto a ragionare sulla situazione attuale.
La VIX, l'indice della paura, è ancora molto alta e sopra i 30. Per cui il ragionamento è semplice anche per un trader alle prime armi.
Ha senso valutare operazioni long e per di più contro trend?
La risposta ce l'hanno data l'S&P500, il DAX ed il FTSE Mib negli scorsi giorni... NO.
Anche da queste cose potete riuscire a distinguere facilmente un trader capace da uno in erba.
Ragionate sempre combinando le cose. Paga anche se solo in paper trading come con lo short proposto ieri nelle chat pubbliche.
Contano sempre i fatti, ricordate? ;)
Buon ascolto e buone riflessioni.
Jacopo
PAGO IL COPYRIGHTPago il copyright a @MrMagoo
Il segnale operativo si ottiene quando il prezzo chiude oltre una delle due bande e l’oscillatore RSI è posizionato in uno dei due estremi 80 e 20.
• Posizione long: si acquista quando il prezzo chiude sotto la banda inferiore e l’RSI si presenta sulla quota 20 o inferiore.
• Posizione short: si vende quando il prezzo chiude sopra la banda superiore e l’oscillatore RSI è posto a quota 80 o superiore.
In altri termini possiamo spiegare la strategia nel seguente modo:
semplicemente valutare l’investimento in base alle fasi di ipercomprato e di ipervenduto del prezzo. In entrambi i grafici devono combaciare tutti e due gli indicatori. Quindi andremo ad agire esclusiviste quando i due indicatori danno un unico segnale; di conseguenza avremo:
Rsi in ipervenduto + bande di bollinger in iper-venduto: ci indicano quando posizionarci long.
Rsi in ipercomprato + bande di Bollinger in iper-comprato: ci indicano quando posizionarci short.
Infine, sia nel caso in cui tu operi al ribasso, oppure opti per una strategia al rialzo, ti consiglio di attendere che il prezzo formi un max/min assoluto, per poi poter entrare a mercato con più sicurezza.
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
RI_Psicologia del TraderRI_pubblico integralmente senza aggiungere altro, ma semplicemente invitando tutti coloro che ne avranno voglia di aggiungere altre tipologie di loro conoscenza che al momento mi sfuggono ad eccezione dell'ultima che aggiungo personalmente in calce.
Feb 24
Oggi voglio proseguire l'analisi psicologica di noi piccoli operatori di borsa, riservandomi un approfondimento relativo ai fdp .
Il trader fa un lavoro difficile nel quale la formazione è fondamentale e, come detto, un lavoro atipico nel quale il guadagno non è affatto scontato.
Ma allora perchè noi tutti perdiamo ore ed ore al pc , studiamo e mettiamo i nostri soldi a rischio?
Ognuno ha le sue motivazioni buone o cattive che siano tutte rispettabili.
Come in ogni categoria di lavoratori anche tra i trader ci sono tante tipologie di persone, perchè il trader prima di ogni cosa è una persona, con tutti i pregi e/o i difetti che noi umani abbiamo: ci sono le brave persone, le cattive, quelle insignificanti, quelle altruiste ect...ma ci sono anche i "trader stupidi" ed io di questi voglio parlare sperando di non farne parte, perchè non posso io ad escludermi a priori da questa categoria ma solo gli altri possono giudicare come siamo fatti in base alla loro sensibilità e cultura.
Farò una descrizione assolutamente manchevole ed incompleta di quel che io , dal mio fallace punto di vista, vedo e classifico come un trader stupido e, chiedo scusa a quanti si vedranno descritti in queste poche righe, ma la mia è una generalizzazione assolutamente impersonale.
- Il "trader stupido" è generalmente una persona arrogante ed egoista;
- Il "trader stupido" non ha molti amici, troppo pieno di se' non riesce ad intavolare un rapporto complicato come l'amicizia;
- Il "trader stupido" è un bugiardo...non riesce a confessare nemmeno a se stesso i propri inevitabili errori;
- Il "trader stupido" è infallibile per gli stessi motivi di cui sopra;
- Il "trader stupido" non cerca il confronto con gli altri , ma assume spesso un'aria da professorino saccente;
- Il "trader stupido" è talmente pieno di sé che ritiene il suo trading l'unico praticabile e nemmeno gli sfiora l'idea di aprire la sua piccola mente a
cose nuove mai considerate a causa della sua inevitabile ignoranza ( nel senso socratico del termine);
- Il "trader stupido" non è simpatico e litiga con tutti;
- Il "trader stupido" non riesce a vedere la propria stupidità in quanto obnubilato da una falsa visione di sé;
- Il "trader stupido" non si rende conto di quanto gli altri ridano di lui;
- Il "trader stupido" non diventerà mai una persona degna del rispetto altrui.
Il "trader stupido" infine, non sa neanche far l'amore: troppo concentrato su se stesso non riesce a soddisfare il proprio partner e quindi rischia pure di essere cornuto .
- Il "trader stupido" è colui che dopo aver visto la parte destra del grafico - quindi a distanza di ore o anche di giorni - ti sciorina la sua infallibile tecnica e ti congeda col più laconico, malinconico e triste "...te l'avevo detto io!"