Migliorare l'operatività osservando i tassi d'interesse: Parte 4Ciao a tutti! 👋
Questo mese abbiamo voluto approfondire il tema dei tassi di interesse: cosa sono, perché sono importanti e come si possono utilizzare nel trading. Si tratta di un argomento su cui i nuovi trader di solito sorvolano quando iniziano a operare, quindi ci auguriamo che questa sia una serie utile e fruibile anche per i nuovi trader che vogliano saperne di più sulla macroeconomia e sull'analisi fondamentale!
Si può pensare ai mercati dei tassi in tre dimensioni.
1.) Assoluta
2.) Relativa
3.) Nel corso del tempo
In altre parole;
1.) Come vengono scambiati i tassi su base assoluta? Ovvero, offrono un rischio/rendimento interessante per gli investitori?
2.) Come vengono scambiati i tassi su base relativa? Ovvero, cosa distingue i prezzi delle obbligazioni tra i diversi Paesi?
3.) Come vengono scambiati i tassi nel tempo? Ovvero, cos'è la "curva dei rendimenti"?
Nel primo post abbiamo analizzato come trovare informazioni sui tassi di interesse su TradingView e come i tassi fluttuano sul mercato aperto. Nel secondo post abbiamo analizzato alcune delle decisioni che gli investitori devono prendere quando si tratta di investire in obbligazioni (tassi) rispetto ad altri asset. Nel terzo post , abbiamo analizzato i tassi su base relativa tra i vari paesi.
Nel post finale di oggi analizzeremo il modo in cui i tassi vengono scambiati nel tempo - in altre parole, la curva dei rendimenti. Quali informazioni si possono ricavare dall'analisi della curva dei rendimenti? Come può aiutare il vostro piano di trading? Facciamo un salto e scopriamolo!
Prima di tutto, diamo un'occhiata alla curva dei rendimenti:
Questo grafico contiene un paio di asset diversi, quindi vediamo di scomporli rapidamente.
L'area bianca/blu è il tasso di interesse che si riceve per le obbligazioni a 2 anni quando le si acquista.
La linea arancione rappresenta il tasso di interesse che si riceve per i titoli di Stato a 5 anni quando li si acquista.
La linea verde è il tasso di interesse che si riceve per i titoli di Stato a 7 anni quando li si acquista.
La linea gialla rappresenta il tasso di interesse che si riceve per i titoli di Stato a 10 anni quando li si acquista.
La linea viola rappresenta il tasso di interesse che si riceve per i titoli di Stato a 30 anni quando li si acquista.
Come si può notare, le diverse scadenze delle obbligazioni pagano rendimenti diversi nel tempo.
Se acquistaste un'obbligazione a 2 anni all'inizio del 2021, guadagnereste lo 0,15% di rendimento ALL'ANNO.
Allo stesso tempo, se acquistaste un'obbligazione a 30 anni all'inizio del 2021, guadagnereste l'1,85% di rendimento ALL'ANNO.
Da allora la situazione è cambiata. In questo momento:
Se acquistate un'obbligazione a 2 anni, guadagnate il 3,56% di rendimento ALL'ANNO.
Se acquistate un'obbligazione a 30 anni, guadagnate un rendimento del 3,45% ALL'ANNO.
In altre parole, la situazione si è completamente ribaltata.
Perché è successo?
Ci sono diversi motivi, legati a molti degli argomenti trattati negli ultimi post. Vediamo di analizzarli.
1.) Rischio del tasso sui fondi della Banca Centrale
2.) Rischio inflazione
3.) Rischio di credito
4.) Rischio di mercato
Per cominciare, dall'inizio del 2021 ad oggi, la banca centrale ha aumentato il tasso di finanziamento in modo sostanziale. Ciò significa che i titoli di Stato devono vedere aumentare il loro rendimento. Perché prestare denaro al governo, se si ottiene di più mettendo i propri contanti in un conto di risparmio?
In secondo luogo, l'inflazione è aumentata. Questo è stato il risultato dello shock sull'offerta di materie prime e servizi in tutto il mondo. A causa della scarsità e della domanda costante o in crescita, l'aumento dei prezzi dei beni di uso quotidiano ha portato le obbligazioni a breve termine a "recuperare" i rendimenti delle obbligazioni a più lunga scadenza.
In terzo luogo, con la contrazione del PIL negli ultimi due trimestri, aumenta il rischio che il governo statunitense non sia in grado di ripagare il proprio debito attraverso il gettito fiscale e l'emissione di obbligazioni.
Infine, come abbiamo detto nel secondo post:
Quando le azioni sovraperformano le obbligazioni, la domanda istituzionale di azioni è più elevata, il che indica che le persone si sentono bene e vogliono correre dei rischi. Quando le obbligazioni superano le azioni, può essere indicativo del fatto che le persone preferiscono detenere strumenti di investimento "privi di rischio" rispetto alle azioni di società con prospettive economiche in peggioramento .
La domanda di obbligazioni si manifesta attraverso la curva dei rendimenti. La domanda di asset "privi di rischio" aumenta con il peggiorare delle prospettive economiche, il che significa che la curva dei rendimenti è indicativa di come gli operatori di mercato pensano che la situazione del mercato si evolverà in un determinato periodo di tempo. Se il rendimento delle obbligazioni a 2 anni è superiore a quello delle obbligazioni a 10 anni, gli operatori di mercato, attraverso i loro acquisti e le loro vendite, affermano di aspettarsi che i prossimi due anni saranno più rischiosi dal punto di vista economico rispetto ai prossimi dieci. In altre parole, si aspettano una sorta di rallentamento dell' economia.
Questo è estremamente utile per diversi tipi di trader:
I titoli azionari sono legati all'economia: se i tassi dicono qualcosa sulle prospettive economiche, è bene prestare attenzione, in quanto possono influenzare il processo di selezione degli asset e lo stile di trading.
Il Forex è intimamente legato ai tassi: se i tassi si muovono, il Forex ne subisce sicuramente l'impatto.
Storicamente, le criptovalute hanno mostrato un'elevata correlazione inversa con l' "ease of money index". Se i tassi salgono, le criptovalute che non pagano interessi diventano meno interessanti.
Ad ogni modo, questo è tutto per la nostra serie sui tassi di interesse!
Grazie mille per la lettura e buon fine settimana.
- Team TradingView ❤️
Idee della comunità
Il SEQUENTIAL di T. DeMarkLe cose fatte male o con sufficienza non mi piacciono, il fatto che abbia lavorato quando ero stanco, è la riprova che bisogna staccare e riprendere riposati.
Questo per dire che pubblico nuovamente l'articolo rivisto, nonché la stessa slide lavorata molto meglio e mi scuso con tutti voi dei precedenti errori, si fosse potuto avrei deletato tutto il precedente, purtroppo il regolamento lo impedisce e forse, meglio così, un ennesimo errore che mi rimane come monito per il futuro. non si finisce mai di sbagliare ed imparare.
Finora ho tentato di riassumere brevemente, (per quel che sono riuscito), il mio lavoro passato e le mie conoscenze da condividere con voi tutti della comunità di Tradingview. Adesso, mi pongo l’ambizioso obbiettivo di condividere, allo stesso modo, il mio lavoro futuro, meglio detto come i miei studi e l’applicazione su grafico.
Questa settimana mi ha impressionato favorevolmente un articolo pubblicato sul gruppo di lavoro del quale sono membro, riguardante il SEQUENTIAL DI THOMAS DEMARK.
Il mio lavoro si suddividerà in tre fasi, lo studio su base storica del grafico sulle coppie di valute Majors del Forex, l’applicazione in Real su conto demo della nostra piattaforma, gentilmente offerta da Tradingview, infine su Real con i miei brokers, del tutto vi terrò costantemente aggiornati con successive pubblicazioni.
Oggi vi spiego il concetto espresso, ovviamente sintetizzato di DeMark.
Premetto, tanti gentilissimi e collaborativi utenti hanno creato infiniti indicatori allo scopo, quindi senza farvi impressionare da quanto andrò a esplicitare, per effettuare il conteggio potrete tranquillamente applicare uno dei tanti. Io sono un ossessivo maniaco dei miei concetti e lavoro barra per barra calcolando da me l’applicazione del SEQUENTIAL. Devo anche dire, (per onestà), che effettuando la mia applicazione, ho notato diverse discrepanze con gli indicatori pubblicati, questo non toglie la bravura che io non ho nel creare i suddetti, che potrei anche io sbagliare qualche cosa, ma soprattutto l’applicazione di chi li crea e il mettersi a disposizione di tutti noi.
Altra piccola parentesi, detto e ridetto, amo e mi affascinano tutti gli strumenti che nel mio lavoro possono anticipare il movimento futuro del prezzo, prova ne sono le mie precedenti pubblicazioni, detesto gli indicatori convenzionali visti, (non solo da me), come lettura del movimento passato, per questo credo basti il grafico, non a caso ogni fine settimana, da sempre, lavoro sullo storico del grafico, studio il movimento del prezzo di ogni coppia, se avrete voglia di applicarvi, noterete che ogni coppia ha movimenti consolidati nel tempo che ci aiutano in fase di ingresso, gestione ed uscita dal trade. Ma veniamo a noi..
Fino ad oggi, seguendo la corrente ed essendomi dichiarato, (anche qua con voi), un trend follower, ho seguito tutto quel che poteva creare un ingresso a favore del trend in corso. La mia ossessività mi ha sempre più portato alla ricerca di strumenti che potessero individuare movimenti ciclici in modo sempre più oggettivo ma altresì discrezionale sino a trovare la mia dimensione odierna con i pattern grafici.
DeMark ha catturato la mia attenzione sovvertendo questi miei, (e di molti altri), principi. Egli ha creato il SEQUENTIAL che individua, sempre in maniera oggettiva i movimenti ciclici, ma anche meccanica, non discrezionale. Come ho accennato, sino ad ora i miei ingressi erano caratterizzati dopo aver individuato un trend sul mercato, questo strumento opera in direzione opposta. Prego di non prendermi per pazzo o eretico…
Egli con questo sistema individua l’esaurimento di una fase rialzista o ribassista potendo entrare a mercato in direzione opposta nella fase finale del movimento.
Anche nei principi, (perché ricordo che bisogna sempre operare pensando a cosa muove un indice, quali sono le azioni che scaturiscono un movimento di prezzo), quindi, lui afferma l’opposto di quelle che sono state le mie convinzioni maturate negli anni, Quando il prezzo sale non sono i compratori che hanno impresso maggior pressione, ma sono gli stessi venditori che hanno diminuito la loro pressione, quando l’ultimo dei venditori ha venduto, ecco il prezzo che sale e viceversa se scende. Seguendo fedelmente il Sequential potremo così, individuare, con obbiettività, l’inizio e la fine di ogni movimento.
Il Sequential si divide in tre parti ben distinte e con alcune regole supplementari, non è discrezionale e non bisogna applicarlo con sufficienza, ecco perché lavoro manualmente. Sugli indicatori ho visto ingressi quando ancora non erano concluse le tre fasi, oppure omesse alcune regole. Potrete sempre usarli, per il calcolo dei periodi in fase di Set Up, in quel caso ho denotato precisione, io comunque preferisco operare manualmente.
La prima fase è il Set Up, la seconda l’Intersezione e la terza ed ultima il Countdown.
IL SET UP BUY
Affinché la fase di set up possa iniziare è necessario che la barra prima del giorno d'inizio della fase abbia una chiusura maggiore o uguale alla chiusura di quattro barre prima. Dalla barra successiva dovremo avere nove chiusure minori di quella registrata quattro barre prima consecutivamente.
IL SET UP SELL
Affinché la fase di set up possa iniziare è necessario che la barra prima del giorno d'inizio della fase abbia una chiusura minore o uguale alla chiusura di quattro barre prima. Dalla barra successiva dovremo avere nove chiusure maggiori di quella registrata quattro barre prima consecutivamente.
L’INTERSEZIONE BUY
L’intersezione prevede che il massimo dall’ottava barra in poi del Set Up si sovrapponga al minimo di una delle tre o più barre precedenti.
L’INTERSEZIONE SELL
L’intersezione prevede che il minimo dall’ottava barra in poi del Set Up si sovrapponga al massimo di una delle tre o più barre precedenti.
IL COUNTDOWN BUY
Verificatesi le due precedenti fasi iniziamo il conto alla rovescia, iniziando da 0 ed arrivando a 13. Dovremo calcolare come barra valida ogni barra nella quale la chiusura è inferiore a quello di due barre precedenti. Il segnale d’ingresso viene generato al raggiungimento della tredicesima barra. Al contrario del Set Up le barre non devono essere consecutive.
IL COUNTDOWN SELL
Verificatesi le due precedenti fasi iniziamo il conto alla rovescia, iniziando da 0 ed arrivando a 13. Dovremo calcolare come barra valida ogni barra nella quale la chiusura è superiore a quella di due barre precedenti. Il segnale d’ingresso viene generato al raggiungimento della tredicesima barra. Al contrario del Set Up le barre non devono essere consecutive.
CONDIZIONI PER LE QUALI IL COUNTDOWN DEVE RITENERSI ANNULLATO
1. La chiusura della barra nella quale abbiamo il verificarsi del countdown cioè la tredicesima deve essere inferiore o uguale alla chiusura dell’ottava e della seconda barra del countdown per l'ingresso buy.
2. La chiusura della barra nella quale abbiamo in verificarsi del countdown cioè la tredicesima deve essere superiore o uguale alla chiusura dell’ottava e della seconda barra del countdown per l'ingresso sell.
3. Una chiusura, durante la fase di countdown che sia superiore al massimo più alto durante la fase di Set Up invalida il countdown Buy.
4. Una chiusura, durante la fase di countdown che sia inferiore al minimo più basso durante la fase di Set Up invalida il countdown Sell.
5. Il completamento di Sell Set Up durante la fase di countdown del nostro Buy Set Up lo invalida, in questo caso prende la precedenza il Sell Set Up e viceversa.
6. Il completamento di un Buy Set Up durante la fase di countdown del nostro Buy Set Up, anche in questo caso viene annullato ed avrà precedenza il nuovo Buy Set Up e viceversa.
Al punto 5 e 6 verificato che l’intersezione sia valida potremo ripartire con il nostro countdown dallo 0.
Per chi interessato il testo di studio è: "Market Timing: tecniche innovative per operare in sincronia con il mercato" autore T. DeMark.
Vi auguro un buon lavoro, mentre io eseguirò il mio e vi assicuro che non mancherò di pubblicare i risultati di tutte le fasi allo studio per avere sia io traccia, essendo che le la sezione delle idee è divenuta anche un mio “diario di trading” personale, condiviso con voi, nonché la speranza di poter essere d’aiuto anche a voi che leggete per un più proficuo lavoro avendo dati e spiegazioni a disposizione per poter operare nel miglior modo possibile, ricordando sempre a tutti che i mercati non sono una scienza esatta, ma un calcolo delle probabilità sullo studio dei movimenti passati, quindi altamente a rischio e che, tutto quello che ho pubblicato sino ad ora e che pubblicherò non vuole essere in alcun modo una forma di incitamento ad investire ma semplicemente ad uso didattico.
Il SEQUENTIAL di T. DeMarkFinora ho tentato di riassumere brevemente, (per quel che sono riuscito), il mio lavoro passato e le mie conoscenze da condividere con voi tutti della comunità di Tradingview. Adesso, mi pongo l’ambizioso obbiettivo di condividere, allo stesso modo, il mio lavoro futuro, meglio detto come i miei studi e l’applicazione su grafico.
Questa settimana mi ha impressionato favorevolmente un articolo pubblicato sul gruppo di lavoro del quale sono membro, riguardante il SEQUENTIAL DI THOMAS DEMARK.
Il mio lavoro si suddividerà in tre fasi, lo studio su base storica del grafico sulle coppie di valute Majors del Forex, l’applicazione in Real su conto demo della nostra piattaforma, gentilmente offerta da Tradingview, infine su Real con i miei brokers, del tutto vi terrò costantemente aggiornati con successive pubblicazioni.
Oggi vi spiego il concetto espresso, ovviamente sintetizzato di DeMark.
Premetto, tanti gentilissimi e collaborativi utenti hanno creato infiniti indicatori allo scopo, quindi senza farvi impressionare da quanto andrò a esplicitare, per effettuare il conteggio potrete tranquillamente applicare uno dei tanti. Io sono un ossessivo maniaco dei miei concetti e lavoro barra per barra calcolando da me l’applicazione del SEQUENTIAL. Devo anche dire, (per onestà), che effettuando la mia applicazione, ho notato diverse discrepanze con gli indicatori pubblicati, questo non toglie la bravura che io non ho nel creare i suddetti, che potrei anche io sbagliare qualche cosa, ma soprattutto l’applicazione di chi li crea e il mettersi a disposizione di tutti noi.
Altra piccola parentesi, detto e ridetto, amo e mi affascinano tutti gli strumenti che nel mio lavoro possono anticipare il movimento futuro del prezzo, prova ne sono le mie precedenti pubblicazioni, detesto gli indicatori convenzionali visti, (non solo da me), come lettura del movimento passato, per questo credo basti il grafico, non a caso ogni fine settimana, da sempre, lavoro sullo storico del grafico, studio il movimento del prezzo di ogni coppia, se avrete voglia di applicarvi, noterete che ogni coppia ha movimenti consolidati nel tempo che ci aiutano in fase di ingresso, gestione ed uscita dal trade. Ma veniamo a noi...
Fino ad oggi, seguendo la corrente ed essendomi dichiarato, (anche qua con voi), un trend follower, ho seguito tutto quel che poteva creare un ingresso a favore del trend in corso. La mia ossessività mi ha sempre più portato alla ricerca di strumenti che potessero individuare movimenti ciclici in modo sempre più oggettivo ma altresì discrezionale sino a trovare la mia dimensione odierna con i pattern grafici.
DeMark ha catturato la mia attenzione sovvertendo questi miei, (e di molti altri), principi. Egli ha creato il SEQUENTIAL che individua, sempre in maniera oggettiva i movimenti ciclici, ma anche meccanica, non discrezionale. Come ho accennato, sino ad ora i miei ingressi erano caratterizzati dopo aver individuato un trend sul mercato, questo strumento opera in direzione opposta. Prego di non prendermi per pazzo o eretico…
Egli con questo sistema individua l’esaurimento di una fase rialzista o ribassista potendo entrare a mercato in direzione opposta nella fase finale del movimento.
Anche nei principi, (perché ricordo che bisogna sempre operare pensando a cosa muove un indice, quali sono le azioni che scaturiscono un movimento di prezzo), quindi, lui afferma l’opposto di quelle che sono state le mie convinzioni maturate negli anni, Quando il prezzo sale non sono i compratori che hanno impresso maggior pressione, ma sono gli stessi venditori che hanno diminuito la loro pressione, quando l’ultimo dei venditori ha venduto, ecco il prezzo che sale e viceversa se scende.
Seguendo fedelmente il Sequential potremo così, individuare, con obbiettività, l’inizio e la fine di ogni movimento.
Il Sequential si divide in tre parti ben distinte e con alcune regole supplementari, non è discrezionale e non bisogna applicarlo con sufficienza, ecco perché lavoro manualmente. Sugli indicatori ho visto ingressi quando ancora non erano concluse le tre fasi, oppure omesse alcune regole. Potrete sempre usarli, per il calcolo dei periodi in fase di Set Up, in quel caso ho denotato precisione, io comunque preferisco operare manualmente.
La prima fase è il Set Up, la seconda l’Intersezione e la terza ed ultima il Countdown.
Senza che mi dilungo, spiegherò un operatività per un ingresso BUY, se invece l’ingresso è SELL basterà eseguire le medesime operazioni in senso opposto ovviamente.
IL SET UP
Affinché la fase di set up possa iniziare è necessario che la barra prima del giorno d'inizio della fase abbia una chiusura maggiore o uguale alla chiusura di quattro barre prima. Dalla barra successiva dovremo avere nove chiusure minori di quella registrata quattro barre prima.
L’INTERSEZIONE
L’intersezione prevede che il massimo dell’ottava barra del Set Up si sovrapponga al minimo di una delle tre o più barre precedenti all’ottava. Ossia HIGH>=LOWEST LOW.
IL COUNTDOWN
Verificatesi le due precedenti fasi iniziamo il conto alla rovescia, iniziando da 0 ed arrivando a 13.
Dovremo calcolare come barra valida ogni barra nella quale il minimo è inferiore a quello di due barre precedenti, (C<L ). Il segnale d’ingresso viene generato al raggiungimento della tredicesima barra.
Al contrario del Set Up le barre non devono essere consecutive.
Altre discrepanze che ho notato con diversi indicatori e premetto che non li ho analizzati tutti. I segnali vengono generati anche quando non vengono soddisfatte determinate condizioni che lo stesso DeMark consiglia per un effettivo valore del Sequential. Le elenco di seguito.
CONDIZIONI PER LE QUALI IL COUNTDOWN DEVE RITENERSI ANNULLATO.
1. La chiusura della barra nella quale abbiamo il verificarsi del countdown deve essere inferiore o uguale alla chiusura dell’ottava e della seconda barra del countdown.
2. Una chiusura, durante la fase di countdown che sia superiore al massimo più alto durante la fase di Set Up invalida il countdown.
3. Il completamento di Sell Set Up durante la fase di countdown del nostro Buy Set Up lo invalida, in questo caso prende la precedenza il Sell Set Up.
4. Il completamento di un Buy Set Up durante la fase di countdown del nostro Buy Set Up, anche in questo caso viene annullato ed avrà precedenza il nuovo Buy Set Up.
Al punto 3 e 4 verificato che l’intersezione sia valida potremo ripartire con il nostro countdown dallo 0.
Per chi interessato il testo di studio è: Market Timing: tecniche innovative per operare in sincronia con il mercato di autore T. DeMark.
Adesso come ogni volta vi auguro un buon lavoro, mentre io eseguirò il mio e vi assicuro che non mancherò di pubblicare i risultati di tutte le fasi allo studio per avere sia io traccia, essendo che le la sezione delle idee è divenuta anche un mio “diario di trading” personale, condiviso con voi, nonché la speranza di poter essere d’aiuto anche a voi che leggete per un più proficuo lavoro avendo dati e spiegazioni a disposizione per poter operare nel miglior modo possibile, ricordando sempre a tutti che i mercati non sono una scienza esatta, ma un calcolo delle probabilità sullo studio dei movimenti passati, quindi altamente a rischio e che, tutto quello che ho pubblicato sino ad ora e che pubblicherò non vuole essere in alcun modo una forma di incitamento ad investire ma semplicemente ad uso didattico.
Trading TIPSCiao Trader, oggi voglio elencarti dei consigli che potrebbero aiutarti nel tuo percorso.
Iniziamo subito:
1. PRIMA DI APRIRE UNA POSIZIONE VALUTA SEMPRE COSA STAI RISCHIANDO SIA IN TERMINI PERCENTUALI CHE DI CASH ($):
Il motivo per il quale devi sempre fare questa valutazione è che nel momento in cui prendi la piena consapevolezza di quanto stai rischiando hai messo sul tavolo anche questa opzione (perdita) ed hai scelto TU di mettere a rischio una determinata somma, quindi è quello che sei disposto, per motivi x, a perdere.
Questo ti aiuterà ad accettare eventuali perdite. Inoltre il ragionamento devi farlo sia in % che in cash, perchè nel momento in cui prendi la perdita la vedrai in ottica di denaro sul tuo broker e se hai ragionato solo in % questo potrebbe destabilizzarti.
2. NON LAVORARE TROPPO!
Nel Trading come in nessun altro lavoro vale la frase LESS IS BETTER. (meno è meglio)
Non sto parlando di studio e backtesting, in queste azioni puoi spingere alla grande soprattutto se sei agli inizi, sto parlando dell' operatività, non hai bisogno di stare 8 ore davanti ai grafici, una volta che entri in posizione non hai bisogno di guardare ogni singolo movimento perchè ricorda che più tempo passi a grafico più aumenta la probabilità di commettere errori!
Insomma è semplice: Prepara i grafici ed ottimizza le tempistiche con gli allerts, torna a controllare le close h1 o h4, utilizza orari operativi specifici... Tutto dipende dalla tua metodologia, ma la logica è che devi cercare di ottimizzare il tempo che passi davanti ai grafici durante la tua operatività.
3. NON TRADARE QUANDO HAI BISOGNO DI SOLDI
Può sembrare banale, ma nel momento in cui fai trading ed hai bisogno di soldi per pagare l' affitto, le bollette, vari servizi... stai sicuro che quei soldi li perderai nel lungo periodo. Quindi quello che ti consiglio è di Tradare SOLO con soldi che sei disposto a perdere e che non sono essenziali per le tue spese fisse.
4. STACCA LA SPINA
Questo è stato uno dei miei punti deboli primari, personalmente non riuscivo a staccare e se lo facevo mi sentivo in colpa non riuscendo a godermi il relax, ma questo comportamento di stare sempre sul pezzo mi faceva sempre finire in TILT (guarda articolo passato) così ero costretto a staccare per rimettermi in sesto.
Quello che ti consiglio è di imparare a staccare dal Trading, magari dopo una giornata o una settimana in loss, nel week-end, dopo un intenso periodo di studio o pieno focus.. Trova la tua formula e cerca sempre di mantenere un equilibrio tra business e vita personale.
5. GUARDA LE PERDITE COME INSEGNAMENTO
Non continuare ad associare alla perdita un qualcosa di negativo, cerca invece di guardare ad esse come un insegnamento e parte integrante del tuo processo.
Ricorda che a volte farai soldi, altre volte li perderai.
6. SII UN IPOCRITA
Ovviamente non sto parlando nella vita, ma nel Trading.
Non rimanere troppo attaccato alle tue analisi, devi cambiarle in continuazione in base a quello che il mercato ti sta dicendo.
Se al mattino analizzi un grafico e la conclusione è cercare opportunità short, va bene fallo, ma se nel pomeriggio il mercato cambia ed invalida la tua analisi, allora dovrai cambiare anche ciò che ricerchi. Devi adattarti ed essere totalmente flessibile.
7. PIANIFICA TUTTO
Qualsiasi tua azione o mossa relativa ai tuoi obbiettivi deve essere pianificata, devi avere le idee chiare su cosa fare, come farlo e perchè farlo.
Prima di operare nei mercati devi avere un piano preciso.
Prima di entrare a mercato devi aver pianificato l' intera gestione della posizione.
Prima di fare soldi devi pianificare come li gestirai.
Insomma non lasciare nulla al caso.
7. PRENDITI LA PIENA RESPONSABILITÀ DI TUTTO
Nel Trading sei solo, sei tu che decidi qualsiasi minima cosa e si, questo è fantastico, ma devi capire che dietro tutto questo c'è un' enorme responsabilità che devi accettare.
L' equity del tuo conto dipende solo da te! A volte puoi incolpare la strategia perchè non performa o peggio, ma scusa, chi ha scelto di utilizzarla? Chi ha scelto magari di andare a mercato senza un effettivo Trading plan testato? Chi ha scelto di utilizzare un determinato money menagement? Chi ha scelto di Tradare fuori dagli orari prestabiliti? Chi ha scelto tutto?
ESATTO TU, quindi prenditi la piena responsabilità di tutto. Se sei profittevole è merito tuo, se non lo sei è colpa tua, punto.
8. DATTI DA FARE
Vuoi diventare un Trader? Vuoi migliorare i tuoi risultati?
Bene, puoi farlo, ma cosa stai facendo per arrivare al tuo obbiettivo?
Sei sicuro che stai davvero dando il massimo?
Sei sicuro di non poter fare di meglio?
Sei sicuro di non aver preso questo lavoro in maniera superficiale?
Insomma rimboccati le maniche e dedicati totalmente alle azioni che ti faranno raggiungere i tuoi obbiettivi.
Buon Trading!
È arrivato il momento di una pausaCome potete vedere dallo schema, dopo una serie negativa di trade, ogni trader ha bisogno di una pausa sia per non andare in over-trading e sia per andare a rivedere i punti, della propria strategia, che in questo momento non stanno funzionando, andandoli a migliorare e raffinare sempre di più.
Prenderò questo tempo per me, non postando più (per il momento) operazioni in live su TradingView, e mi concentrerò prima di tutto sulla strategia e poi sulla challenge Bootcamp di The5ers, dove ora il conto segna un -1,3%.
Vi aggiornerò sull'andamento.
La mancanza di focusCiao Trader, oggi voglio parlarti di uno degli aspetti fondamentali per raggiungere il successo, ovvero la capacità di focalizzarsi sulle azioni che si stanno compiendo.
Penso sia inutile dire che ormai viviamo in una società dove il Deficit dell' attenzione è quasi una "skill" della maggioranza e non perchè le nuove generazioni ci nascono, ma semplicemente perchè l' infrastruttura sociale di oggi ci porta ad incrementare questo comportamento.
Prima di proseguire con l' articolo voglio darti un esercizio:
Per 24h monitora la tua capacità di concentrazione e segna tutto su un foglio di carta, si di carta, perchè fidati che se segni il tutto sul cellulare la probabilità di venir distratto da messaggi, notifiche... aumenta drasticamente.
Ti faccio un esempio:
Mettiamo caso che stai leggendo questo articolo e ad un certo punto ti dici: no aspetta ma cos' ho letto nell' ultima frase?
Sono sicuro che ti sia capitato almeno una volta.
Ecco che hai identificato la tua mancanza di concentrazione, non sotto un punto di vista di notifiche, chiamate, messaggi, rumori... Ma sotto un punto di vista di pensieri.
Quindi ora scriverai l' azione che stavi compiendo e la modalità di distrazione che hai avuto.
Fai questo per 24h ed avrai dei dati su cui poter lavorare.
Andiamo avanti.
Se sei una persona che vuole raggiungere il successo, imparare qualcosa di nuovo, operare nei mercati... NON PUOI PERMETTERTI di avere un alto deficit dell' attenzione!
Non esiste che mentre operi sei continuamente distratto, non esiste che mentre stai studiando non riesci a mantenere il focus, non esiste che mentre fai back-testing perdi il focus, non esiste che quando parli con qualcuno non riesci ad ascoltare quello di cui sta parlando.. Insomma ci siamo capiti.
Molte persone non ci fanno nemmeno caso e soprattutto sottovalutano questo problema, ma a causa di questo comportamento (deficit dell' attenzione) impiegano giornate intere per fare determinate azioni che con solo un focus migliore verrebbero portate a termine in una sola giornata o addirittura in qualche ora!
Nell' operatività la mancanza di concentrazione può portavi a prendere perdite stupide ed evitabili, nella vita di tutti i giorni la mancanza di concentrazione può impedirvi di fare passi in avanti verso i vostri obbiettivi e a volte può far avere difficoltà nel ricordare cosa si ha fatto nella giornata di ieri.
Penso che sia chiara l' importanza della capacità di focalizzarsi a pieno sull' azione che si sta compiendo.
La prima cosa che devi fare è prendere consapevolezza di questo tuo problema e di quali sono le tue principali fonti di distrazione, attraverso l' esercizio di cui ti ho parlato prima, una volta che hai identificato le principali cause di distrazione non ti resta che lavorarci sopra.
Se le tue distrazioni sono esterne la soluzione è davvero semplice, ovvero elimina quei fattori esterni.
Ad esempio:
Se sei distratto dalle notifiche, semplicemente disattivale.
Se sei distratto dai social, eliminali o limitali a determinati orari.
Se sei distratto da rumori esterni, metti delle cuffie.
Se invece le tue distrazioni sono mentali (pensieri) puoi allenarti facendo meditazione ed esercizi di consapevolezza in generale.
Vedrai che già solo dopo una settimana inizierai a vedere i primi risultati.
Ti assicuro che quando riuscirai ad aumentare la tua capacità di concentrazione rimarrai stupefatto di quante cose riuscirai a portare a termine in una singola giornata e di quanto la tua crescita lavorativa e personale diventerà "rapida".
Ricorda che un' ora di lavoro con totale focus vale più di 8 ore fatte con continue distrazioni.
Buon Trading!
INDICATORI? SI. NO, GRAZIE. DIPENDE. - PT.2THE MAN WHO CHANGED THE RULES
La figura di riferimento è quella di John Welles Wilder Jr. , che a metà degli anni Settanta ha rivoluzionato l'ambiente dell'analisi tecnica elaborando un set di indicatori innovativi orientati ad analizzare in profondità l'attività del mercato , quando l'approccio prevalente si fondava principalmente sull'uso di trendlines, medie mobili e - molto spesso – su pure supposizioni.
Sono certo che pochi non conoscano tools quali ATR (Average True Range), PSAR (Parabolic Stop And Reverse), RSI (Relative Strenght Index), DMI (Directional Movement Index) e ADX (Average Directional Index).
I concetti che introdusse erano del tutto originali e, seppur inizialmente sviluppati per adattarsi alle prolungate fasi di lateralità che caratterizzavano i mercati di quegli anni, hanno ampiamente superato la prova del tempo riuscendo a riscuotere un enorme successo fino ai giorni nostri.
Il concetto più innovativo fu senz'altro il True Range (e il suo derivato ATR) che è presto diventato una componente fondamentale nel calcolo di diversi altri indicatori universalmente apprezzati (Keltner Channel, SuperTrend, Volatility Stop, ecc.).
Welles Wilder (che non faceva certo parte dell'èlite finanziaria del tempo) nacque in piccolo villaggio del Tennessee, nel lontano 1935. Dopo aver combattuto una guerra (come del resto gran parte degli americani), ha conseguito una laurea in Ingegneria Meccanica, ma finì per operare nel settore immobiliare. Al contempo si appassionò ai mercati e creò il suo piccolo gruppo di lavoro, che più tardi diventerà la Trend Research LTD, con la sua sussidiaria The Delta Society.
Il suo background di ingegnere e la padronanza della matematica gli fornirono un certo vantaggio competitivo. Era convinto che molte delle teorie derivanti dagli studi in Ingegneria si potessero applicare anche ai modelli di mercato e alle serie di prezzo.
Non aveva tutti i torti ed è infatti riuscito a sviscerare la meccanica dei movimenti di mercato attraverso le sue semplici definizioni di movimenti al rialzo e al ribasso e di forza relativa tra acquirenti e venditori .
Fu Larry Williams a introdurlo nel settore, rendendo possibile la pubblicazione del best-seller “New Concepts in Technical Trading Systems” (Windsor Book, 1978). Molte delle successive ricerche che lo stesso Williams portò a sublimazione si ispirarono proprio ai concetti elaborati e poi condivisi da e con Welles Wilder.
Citando lo stesso Williams “Most anyone can come forward with one new market indicator or approach, but few have ever been as productive as Welles”. E ancora “His indicators shattered the traditions of how people look to trade.”
Welles Wilder portò avanti il suo lavoro di ricerca fino al 2008.
Ha lasciato questo mondo nel 2021 ed entrerà a pieno titolo nell'Olimpo degli Analisti Tecnici.
Il DIRECTIONAL MOVEMENT INDEX (DMI)
I sistemi di tipo trend-following , basati ad esempio su tecniche di break-out o sull'utilizzo di medie mobili, producono i migliori profitti in presenza di un forte trend di fondo. Al contrario nelle fasi laterali gli stessi sistemi entrano in sofferenza (e il trader in agonia! xD) accumulando perdite su perdite a causa dei frequenti falsi segnali. Durante i c.d. sideway markets, é infatti preferibile affidarsi a tecniche di tipo c.d 'mean-reversion' (contro-trend o anti-trend), basate principalmente sull'utilizzo di oscillatori di ipercomprato/ipervenduto (Stocastico, RSI, ecc.).
Le domande da porsi sono quindi le seguenti: come si può capire se un trend si è delineato o se è maturo? O se stiamo per entrare (o ci troviamo nel bel mezzo di) una fase laterale? Analizzando lo storico dei prezzi l'esercizio può risultare semplice e banale, spesso futile. Perché è alla destra del grafico che si ci spalanca inevitabilmente il vuoto.
Esiste un indicatore che ci aiuta a capire se il mercato è in un trend-mode o un in side-mode? In verità ne esistono diverse tipologie, ma per fortuna esiste anche l' ADX , che andremo ad approfondire singolarmente nel prossimo articolo, ma che deriva e costituisce solo una delle tre componenti del Directional Movement Index (DMI) , oggetto specifico del presente approfondimento.
Questo insieme di indicatori rimane, nella sua non banale semplicità, uno dei migliori e più completi strumenti di analisi mai realizzati . Può certamente essere migliorato/attualizzato e sarà questa la strada che andremo ad esplorare, evitando di andarne a snaturare il concept originale. Tuttavia, anche nella sua 'configurazione base' può continuare a cavarsela egregiamente.
Ma prima di procedere è fondamentale approfondire quelli che sono i meccanismi e le idee posti alla base del progetto di questo indicatore , che sarebbe forse più appropriato a questo punto definire come 'sistema' o 'insieme di indicatori' .
Il calcolo del ADX deriva infatti da altre due componenti, +DI e –DI, che ci forniscono indicazioni circa la direzione del mercato, mentre all'ADX spetta il compito di rappresentare la forza del trend, quando presente.
Il metodo di calcolo del DMI si articola in quattro step .
Il primo step consiste nel calcolare il Directional Movement che possiamo definire come “la parte del range odierno che eccede il range di ieri” . Un'estensione al rialzo sarà classificata come +DM, mentre un'estensione al ribasso come -DM.
Figura 1
Nella pratica si procede come schematizzato in Figura 1.
Se il range odierno si è esteso oltre il range di ieri, sottrarremo il massimo di ieri dal massimo di oggi (massimo di oggi – massimo di ieri), ottenendo quindi un +DM (movimento direzionale verso l'alto).
Se il range di oggi si è esteso al di sotto del range di ieri, sottrarremo il minimo di ieri dal minimo di oggi (minimo di oggi – minimo ieri), ottenendo quindi un -DM (movimento direzionale verso il basso).
Nei due casi particolari rappresentati dai c.d. inside-days e outside-days si procede come segue:
Se il range odierno è compreso nel range di ieri (inside) avremo un DM=0, in quanto non si è concretizzata un'estensione direzionale del range.
Se il range odierno estende il range di ieri in entrambe le direzioni (outside/engulfing) ci ritroveremo con un +DM e un -DM. In questo caso il valore di riferimento sarà quello maggiore. Nella rara evenienza che +DM = -DM, otterremo un DM=0 (come nel caso dell'inside day).
N.B.: Le differenze sono calcolate in valore assoluto , quindi i -DM e +DM avranno un valore positivo .
Il secondo step prevede la definizione del True Range (TR) , che è definito come il valore maggiore , sempre in termini assoluti, fra:
il range odierno (max oggi – min oggi);
la differenza fra il massimo odierno e la chiusura di ieri (max oggi – close ieri);
la differenza fra il minimo odierno e la chiusura di ieri (min oggi – close ieri).
Il terzo step consiste nel calcolo del Directional Index (DI) che restituisce finalmente due delle tre componenti del Directional Movement Index.
Il calcolo è estremamente semplice e si concretizza, per ciascuna componente (positiva e negativa), nel rapporto fra i +DM e -DM e il corrispondente TR.
Avremo quindi:
+DI = +DM / TR
-DI = -DM / TR
Per usare le parole dello stesso Welles Wilder “+DI is an expression of the percent of the true range that is UP for the day. -DI is an expression of the percent of the True Range that is DOWN for the day” .
+DI e -DI avranno valore nullo nei giorni in cui non verrà attribuito un movimento direzionale (+DM=0, -DM=0).
Il Directional Movement assumerà sempre un valore compreso fra 0 e 1, anche se nel calcolo effettivo del DMI i valori saranno moltiplicati per 100, al fine di esprimerli in termini di percentuali.
Per fare maggiore chiarezza analizziamo qualche esempio.
ESEMPIO 1
Il range di ieri è stato 20-22 con la chiusura a 22.
Il range odierno è stato 21,50-24.
Ci troviamo in presenza di un'espansione del range al rialzo, quindi:
+DM = 2 ovvero max oggi (24) – max ieri (22)
-DM = 0
TR = 2,50 ovvero il massimo fra 2,50 (range odierno), 2,50 (max oggi – close ieri) e 0,50 (min oggi – close ieri)
+DI = +DM/TR = 2/2,50 = 0,8 con -DI = 0
In altri termini: l'80% del True Range oggi è stato positivo.
ESEMPIO 2
Il range di ieri è stato 18-19,50 con la chiusura a 18.
Il range odierno è stato 16-18.
Ci troviamo in presenza di un'espansione del range al ribasso, quindi:
-DM = 2 ovvero min oggi (16) – min ieri (18) (n.b. valore assoluto)
+DM = 0
TR = 2 ovvero il massimo fra 2 (range odierno), 0 (max oggi – close ieri) e 2 (min oggi – close ieri)
-DI = -DM/TR = 2/2 = 1 con +DI = 0
In altri termini: il 100% del True Range oggi è stato negativo. -DI raggiunge il suo massimo (1) in quanto il range odierno si trova al di fuori del range di ieri.
ESEMPIO 3
Il range di ieri è stato 23-24,75 con la chiusura a 24,50.
Il range odierno è stato 23,75-25.
Ci troviamo in presenza di un'estensione del range al rialzo, quindi:
+DM = 0,25 ovvero max oggi (25) – max ieri (24,75)
-DM = 0
TR = 1,25 ovvero il massimo fra 1,25 (range odierno), 0,50 (max oggi – close ieri) e 0,75 (min oggi – close ieri)
+DI = +DM/TR = 0,25/1,25 = 0,2 con -DI = 0
In altri termini il 20% del True Range oggi è stato positivo.
Rapportando il Directional Movement (DM) al True Range (TR) per ricavare +DI o -DI andiamo a definire quanto il mercato si è mosso in una certa direzione rispetto al suo range . Questo significa che quando c'è direzionalità DI assume valori elevati (fino a 1 quando DM=TR) e il mercato è in trend. Se invece, come nell'ultimo esempio, ci ritroviamo con un DM basso rispetto al True Range il mercato non esprime molta direzionalità e significa che ci troviamo in una fase laterale.
L' ultimo step prevede di calcolare una media di riferimento , per +DM, -DM e TR, su una serie di osservazioni , al fine di ricavare le risultanti di periodo +DI(X) e -DI(X), dove X indica il numero delle osservazioni. Wilder scelse una finestra temporale di 14 giorni e impiegò una particolare funzione additiva per ricavare la sua media (ricordo che negli anni Settanta non esistevano i moderni calcolatori).
La Rolling Moving Average (RMA) , detta anche 'Smoothed Moving Average', è la stessa impiegata nel calcolo del RSI e assegna un peso maggiore al valore più recente e via via decrescente verso l'ultimo valore. Alla prima derivazione l'RMA coincide sempre con una media aritmetica semplice. Entrando più nel dettaglio, si tratta di una media mobile esponenziale con alpha=1/lunghezza(periodi) . Appartiene quindi alla classe dei filtri di tipo c.d. additivo e ricorrente, che ad ogni nuovo input aggiunge un frazionale del computo precedente.
Nota: ogni MA può essere definita come 'filtro' in quanto la funzione primaria che è tenuta ad assolvere è appunto quella di filtrare il rumore di mercato (noise) e fornire una rappresentazione più smussata dei movimenti di prezzo e del trend.
Saranno oggetto di un approfondimento specifico e dettagliato. Spero sufficientemente esaustivo.
Dopo quest'ultimo passaggio +DI(14) rappresenta la percentuale del True Range complessivo delle ultime 14 osservazioni che si è concretizzato in un movimento positivo e -DI(14) rappresenta la percentuale del True Range complessivo delle ultime 14 osservazioni che si è concretizzato in un movimento negativo. Per entrambi i valori sono sempre positivi.
Assumiamo come esempio dei valori di +DI(14)=25 e -DI(14)=40. In questo caso possiamo affermare che, nella finestra di riferimento di 14 periodi, il 25% del true range è consistito in un movimento positivo, mentre il 40% in un movimento negativo.
Sommando le componenti otteniamo che il 65% del True Range è stato un movimento direzionale (positivo e negativo), mentre il 35% è stato non-direzionale.
Maggiore sarà lo spread fra i valori di +DI e -DI, maggiore sarà la direzionalità del mercato. Al contrario, più i valori di +DI e -DI tenderanno a convergere, più il mercato tenderà ad esprimere una scarsa direzionalità e a lateralizzare.
Abbiamo quindi cercato di fare un po' di chiarezza sulle modalità di derivazione del Directional Movement Index e passeremo presto ad approfondire il calcolo e l'utilizzo dell'ADX sia in modalità stand-alone, sia all'interno della cornice del DMI nel suo insieme, andando ad analizzare qualche esempio applicativo reale.
Concluderemo cercando di fare un recap dei concetti fondamentali prima di definire gli step necessari per procedere con la "fase sperimentale di ottimizzazione” .
Se avete compreso pienamente i meccanismi di calcolo e il concept del progetto, potreste esservi già fatti qualche idea su come poter intervenire per cercare di migliorare/ottimizzare l'indicatore. Il 90% delle informazioni necessarie si trovano in questo articolo, in quanto il calcolo di ADX è piuttosto semplice e deriva in toto dal DMI.
In questo caso, sentitivi liberi di avanzare le vostre proposte, intuizioni, osservazioni.
Se invece c'è qualche passaggio che è risultato poco chiaro o se aveste riscontrato qualche imprecisione che può essermi sfuggita, non esitate a farmelo sapere.
Psicologica ed emotiva del trading. Conclusioni.Eccoci finalmente all’articolo che chiude questa lunga maratona, tutto quel che precede questo articolo, per chi mi ha letto sino ad ora, è il coronamento a quanto ho condiviso sino ad ora con voi.
Non è tutta la mia vita svolta con il trading, sicuramente sono tutti i passaggi salienti del mio percorso, quelli, che, volta per volta, hanno permesso la mia crescita personale. Vi ho descritto alcune tecniche, quelle per me più importanti e profittevoli, ho continuato con il Trading Plan, ribadendo che è stato lo strumento indispensabile al salto di qualità nella profittabilità, proprio come ve lo ho descritto.
Certo, come non sono un trader professionista, non sono tanto meno uno scrittore, quindi spero abbiate colto il senso dello strumento, anche perché, come detto è personalizzabile, soprattutto, molti punti, vanno elaborati in base alla propria emotività, (ne parleremo proprio in quest’ultimo passo didattico), ed alle proprie decisioni di trading, elaborate sulla base di test ripetuti ogni weekend sullo storico dei mercati per i quali operiamo, e magari, proprio con i test settimanali, potremmo eliminarne alcuni mercati che cambiano le loro caratteristiche ed aggiungerne degli altri che nel tempo si adattano al nostro stile e sistema di trading.
Quanto descritto, in precedenza, avrete notato, è molto improntato sulla PA, pian piano mi son sempre più convinto che non esisteva nel mio essere, ed a mio modo di vedere, sul grafico, nessun motivo per tradare l’analisi fondamentale, quella è per banche, fondi, istituzioni… Al limite per chi trada sul mensile, (ancora non ne ho trovati fra noi), semplicemente e solo l’azione del prezzo.
Infine, proprio ora vi svelo la mia evoluzione finale, il mio sistema si basa esclusivamente su un grafico pulitissimo, neanche un indicatore, solamente pattern grafici, col tempo li troverete con relativa facilità. Il problema è sempre il medesimo, non con quale tecnica entrare, ma anche la più profittevole, se non si ha un Trading Plan elaborato nel tempo, visto e rivisto e corretto, imparato come parte propria della nostra operatività, non servirà.
Non vi servirà neanche una buona tecnica se non saprete gestire il vostro denaro, (anche quella parte integrante del Trading Plan), decidendo con quale percentuale di capitale entrare, con quale rapporto rischio/rendimento gestire il trade, controllo del fattore emotivo nella vera e propria gestione del trade.
Ecco, e siccome leggendomi saprete che sono anche un fantasioso fantasticatore, avrete immaginato che ho dato anche un nome al sistema da me partorito e modellato nel tempo, (TRBB22).
Certo, ho detto che uso solo pattern grafici, ma poi vanno saputi tradare e per farlo si applica il sistema che ognuno di voi dovrebbe creare, modellare, testare ed infine applicare. Il sistema, se sicuro, verificata la profittabilità, vi dona sicurezza, la sicurezza elimina l’emotività, elimina la paura di perdere soldi e sbagliare un operazione studiata bene, applicata secondo il vostro Trading Plan, che, se rispettato, elimina anche l’ingordigia di spingersi oltre il giusto gain, sbagliando l’operazione per il motivo opposto.
Chiudo la premessa citando un caro collega che, in settimana, mi ha invitato in chat a cambiare lavoro, (ovviamente non ho neanche risposto), io un lavoro lo ho, lo ho sempre avuto e sempre lo avrò. Io non sono un professionista, trado , seguo la finanza e sono qui su Tradingview, per passione, semplice e pura passione, sono una persona che mediamente realizza quei 5000 pips/anno e sono contento così. Quest’anno, in proiezione, avrei potuto realizzarne fino a circa 10000, ma il mio Trading Plan, sulla base degli errori passati, sulla base dei test effettuati nei weekend, vieta di entrare sopra i 600 pips di realizzo, quest’anno comunque, alcune operazioni, anzi, la maggior parte, un buon 80%, avrebbe anche chiuso in gain i trade sopra i 1000/1600 pips, magari chissà, in un prossimo futuro, se riterrò valido farlo, potrei alzare la soglia, per adesso va bene così per una serie di ragioni operative. Partiamo dal fatto che se voglio realizzare 1200 pips, devo essere disposto a perderne 600, usando il mio rapporto 1 a 2. Ed io per adesso non lo sono, anche in base al size con il quale entro in posizione. Inoltre, un profitto di 1600 pips, anche meno, comporta mesi a mercato senza uscire dall’operazione. Questo per far comprendere che la gestione è più importante del sapere quando entrare in un trade. Se pure la vostra tecnica chiuderà solo il 50% delle operazioni in profit, applicando il giusto MM voi avrete chiuso il vostro anno in profitto, preservando il vostro capitale, ricordo che il capitale è quello che vi permette di rimanere a mercato e svolgere la vostra attività di trading.
Chiuso il riassunto delle puntate precedenti, chiuso con me, oramai mi avrete conosciuto a sufficienza direi, avendo condiviso il mio sapere con voi, (aggiungo con immenso piacere), passiamo all’ultimo articolo didattico, dopo quest’ultimo, mi diletterò a pubblicare idee di trading da condividere per poter discutere assieme potendo beneficiare di una crescita reciproca.
Partirei premettendo che, quando parliamo di psicologia, parliamo principalmente di due aspetti fondamentali, fra i tanti che racchiudono il termine. Il primo la disciplina, come detto sopra elemento inscindibile dal trading, io ritengo lo stesso trading una disciplina. Secondo, (non per importanza), l’attitudine. A me spiace scoraggiare alcuni di voi, ma come disse a me una cara persona: “vediamo cosa tiri fuori, se hai attitudine al trading continuiamo l'insegnamento, se no meglio chiuderla e lasciar perdere…”
Ecco, questo riassume la parola attitudine, se facendo un sincero esame, capite che non siete portati per una serie di ragioni, smettete di buttare soldi ed impegnate gli stessi e le vostre energie per altro.
Questo è un prezioso consiglio che voglio donarvi in chiusura.
Quando apriamo con un broker un conto di trading, (intanto già superficialmente scegliamo il broker, senza chiederci o sapere cosa andremo a tradare, scalping?, intraday?, lungo?, di conseguenza i costi, gli spread, rollover), noi focalizziamo tutto sul tradare, tralasciando quello che più conta in questa disciplina, ripeto Trading Plan e psicologia, correlati strettamente.
Dovremmo invece concentrare le nostre esperienze future su questi ultimi. Ovvio che parlo per esperienza, io per primo ho commesso questi errori, fortunatamente capendo che erano il principio ineludibile se si vuole lavorare e vivere di trading.
Molti consigliano letture e corsi, io, personalmente, consiglio tanto allenamento sul campo. La lettura o il corso, gasano, esaltano, ti fanno credere pronto ad affrontare i mercati, non è così.
A questo punto in molti si stanno domandando, soprattutto dopo le mie recenti affermazioni riguardanti l’attitudine, se io non stia raccontando frottole, si potrebbe aggirare il problema con trading automatizzato, un Expert Advisor.
Vi chiedo, credete che gestire un EA non richieda capacità tecniche? Va sempre e comunque rivisitato, i mercati corrono alla velocità della luce e si modificano ancor più rapidamente dei nostri smartphone o PC, quindi dopo poco o tariamo il sistema, oppure ci troveremo con uno strumento obsoleto che ci farà perdere più di quanto possiamo guadagnare. Inoltre, (domanda personale secondo le mie concezioni di trading), quanta soddisfazione potrete trovare nell’aprire il PC o stare davanti al monitor, osservando un EA? Sinceramente la mia aspirazione massima, la mia soddisfazione assoluta è aprire, gestire e chiudere un trade in profitto non per soldi… Per la riuscita dell’operazione.
Ci sono alcune variabili che nemmeno l’EA può gestire, molte volte la discrezionalità è tutto all’interno di alcune operazioni, l’EA lavora per istruzioni inserite. Tre emozionalità le identifico come pericolosissime e come punti su cui lavorare ossessivamente, queste neanche l’EA può gestirle in caso diventano padrone di voi. Ma se imparate a gestire aprono la strada alla tranquillità, non ostentata, ma spontanea, per tradare. Paura, avidità e voglia di rivincita. Quest’ultimo prima non la ho descritta. Ho conosciuto, agli albori, tantissime persone nei forum, ora scomparse, che ad ogni insuccesso cercavano immediata rivincita sui mercati, vedendoli come l’avversario da sconfiggere. Intanto i mercati sono da leggere e non da combattere, poi bisogna anche saper attendere l’occasione giusta determinata dalla propria operatività e tecnica. Il mercato offre sempre possibilità. All’epoca si usava moltissimo applicare sistemi di martingala per rifarsi, bruciando conti a velocità supersoniche.
La verità è che bisognerebbe fermarsi, analizzare gli errori, sia tecnici che psicologici e lavorare su quelli. Vedete torniamo sempre la, perché se capiamo pochi concetti, sia tecnici, che di Trading Plan che psicologici, credetemi, ve lo dico come meglio non posso, il trading è molto semplice, non cerchiamo noi di farlo diventare difficile, non rispettando le regole o ancora peggio, cercando proprio noi le difficoltà.
Se e quando riusciamo a trovare equilibrio, razionalità, disciplina non avremo bisogno di molto altro, se non duro lavoro, non crediate che il trading sia due clic di mouse e passare ore folli a spendere i milioni di euro guadagnati…
Qualche giorno addietro, seguivo proprio su Tradingview un live di un nostro collega, anzi due , dicevano cose mai più vere viste più e più volte. Persone che conoscono alla perfezione, molto più di me e tanti altri nostri colleghi la tecnica, la gestione e la psicologia del trading, quando viene, però, l’ora di sedere davanti al monitor non riescono ad essere profittevoli. Questo dovrebbe spiegare, da solo, l’importanza di quanto scritto sul Trading Plan e quanto oggi scrivo. Il trading è lo studio dei movimenti del mercato passati da applicare alla nostra operatività. Quindi, osservare allo sfinimento il passato ed applicarlo al presente, senza se e senza ma. Chiudiamo il 50% delle operazioni in profit? Bene, ripeto, anche solo con un rapporto R/R 1 a 2 siamo in profitto, giusto?
Guardate che quanto scrivo non è il percorso di una settimana, un mese, un anno. Per tutta la vostra vita da traders, dovrete saper riconoscere la vostra emotività, gestirla, dominarla. Certo, ogni giorno sarà migliore del precedente, ma non sarà sicuramente l’ultimo. Faccio un excursus per darvi due consigli pratici, a me hanno dato un grande aiuto. Il primo è lavoro su daily con operazioni che vanno da qualche giorno a qualche settimana, questo mi permette di ragionare con calma e lucidità l’ingresso, il mio Stop o TS ed il mio Take Profit. Ma mi restituisce anche il tempo di ragionare il piano B in caso il mio studio su quel trade non prenda il giusto verso. Se poi, acquisirete col tempo le caratteristiche che il trader deve possedere, potrete ragionare di scegliere Time Frame minori se proprio volete tradare intraday o, estremizzando, scalping. Il secondo è dimenticare le notizie, vi distolgono dagli obbiettivi, adesso è tutta una catastrofe, esempio. A noi, che vogliamo solo speculare, poco interessa se l’euro crollerà, se il gas quoterà tot, etc. A noi interessa capire dove andrà il prezzo. Gli analisti oggi sono divisi, chi dice che i mercati hanno scontato già le notizie di recessione, d’inflazione, altri dicono che ancora debbono scontarle, io, osservo cosa fanno i prezzi dei miei mercati sui quali opero, se oggi la mia operatività mi dirà che l’euro si apprezza, per me l’euro si apprezza.
Se voi seguite le notizie, sicuramente, vi farete condizionare dalle voci tambureggianti di un euro fino a 0.90 ed anche sotto. Capite cosa voglio dire? Se avrete, secondo la vostra tecnica un segnale long, non lo prenderete in considerazione perché sono tutti concordi a dire che l’euro si deprezzerà ancora parecchio.
Parte integrante della psicologia che ci permette di trovarci integri, rilassati, sereni e concentrati davanti al monitor è lo stress, sia esterno che dovuto al trading stesso. Lo ho trattato in lungo e in largo nelle parti didattiche sul Trading Plan. Ricordate? Se il corpo è sano la mente è sana. Se la mente è sana potremo dominare la nostra psicologia positivamente. Dormire le giuste ore, un’adeguata alimentazione, permettono la giusta concentrazione, quando si devono prendere decisioni bisogna essere super concentrati, convenite?
Ricapitolando e chiudendo anche quest’articolo, non possiamo assolutamente prescindere dal controllo delle nostre emozioni, ricordo allenarsi alla razionalità e all’equilibrio. L’aiuto più grande può fornircelo il nostro trading plan.
Io ho iniziato nel Novembre del 2009, oggi, a distanza di anni, prima ancora di aprire , quella che io chiamo la “piatta”, apro il mio trading plan e leggo punto per punto:
1. Motivazione: Io trado perché voglio raggiungere questi risultati…
2. Obbiettivo di Trading: Trado per comprarmi e poi smetto? Trado per 5 anni per e poi smetto? Trado per tutta la vita per garantirmi un futuro più agiato o per…?
3. Tipologia di Trading: Approccio al trade, entro se si verificano queste condizioni, a prezzo tot, lo SL lo metto ed il TP lo metto, piano B se il prezzo fa cosi o se il prezzo fa cola… etc.
4. Mercati e tempi operativi: Tendenzialmente opero su con questi orari perché ho notato più proficui su quei mercati
5. Sistema di trading: Applico un sistema manuale e discrezionale ma sempre nel rispetto del punto 3 del trading plan etc. etc.
6. Rischio: Entro con tot size, gestisco 1, 2, 3 operazioni per volta, espongo il mio conto ad ingressi dell’1%, il mio R/R non dovrà mai scendere sotto 1:2 etc. etc.
7. Gestione delle posizioni aperte: Non differisco mai dalla gestione del punto 3, questo mi permette una gestione tranquilla, dissociata dall’emozionalità, pragmatica e razionale etc. etc.
8. Test Trading System: Ogni settimana annoto i test, la bontà o meno del sistema ed annoto quanto determinato dalla simulazione. Altresì se non viene meno la profittabilità del sistema appongo le piccole e giuste modifiche a mantenerlo stabilmente proficuo, se proprio decade lavoro alla ricerca di un nuovo sistema, ma mai per sfizio o per aver letto o sentito il sistema di altri.
9. Annotazioni di qualsiasi cambiamento il qualsiasi punto del Trading Plan, cosa mi ha portato alla decisione, le modifiche apportate etc. etc.
Tutto quanto sopra lo rileggo prima ancora di iniziare ad operare ogni singola volta. Può sembrare stupido, ma ricordate questo strumento non discerne dall’altro e viceversa, tutto è strettamente connesso, apprendimento continuo di tecnica, lavoro su Trading Plan e sulla propria psicologia.
Rileggerlo, magari anche prima di una qualsiasi decisione che debba entrare in posizione, che lo sia e soprattutto che l’emozionalità mi detti di chiuderla, io rileggo il Trading Plan e come imposto oramai da anni lo seguo. Ricordo che non sono regole a caso, scritte per il gusto di farlo, sono il frutto dello studio e degli errori commessi in 13 anni e oltre. Errori anche e soprattutto psicologici.
Non ho messo slide in questo post didattico, in modo tale che ho potuto descrivere tutto senza suddividere in parti il documento, ma anche perché la giusta importanza va data alle parole, leggere una slide non può essere esplicativo di quanto ho scritto.
Buon lavoro.
Desidero ringraziare l'intera Tradingview, per questo importante strumento globale creato, ottimo per tutti noi che quotidianamente dobbiamo studiare, analizzare approcciare i trade, nonché confrontarci con altri colleghi che, (a differenza di tanti forum e altro), sono per lo più seri e competenti. Inoltre fantastico strumento di apprendimento per chi approccia questo mondo, magari fosse esistito quando iniziai io... Grazie davvero, una grandissima intuizione.
Indicatori? Si. No, grazie. Dipende. - PT. 1INTRODUZIONE
L'idea per questa pubblicazione deriva da una disquisizione che ho avuto con un utente circa la presunta utilità degli indicatori tecnici (e non) all'interno della nostra routine di trading.
"Annosa e noiosa diatriba". "Inutile dissertazione"
Se questi due sono fra i primi pensieri che vi sono saltati alla mente, vi esorto a passare oltre serenamente.
Per quel che può valere, voglio provare a condividere la mia visione, riuscendo magari ad approfondire qualche concetto e a fornire forse qualche utile spunto .
E andiamo immediatamente al punto, riassumendo la visione dell'utente X in tre punti:
Gli indicatori (tutti) che vengono utilizzati nelle analisi sono del tutto inutili, in quanto il 'grafico nudo' contiene ogni informazione essenziale alla nostra operatività.
La capacità di lettura (del 'grafico nudo') da parte del trader determina se si fa parte del 95% dei perdenti o dei pochi che sopravvivono al mercato.
Gli indicatori sono creati dall'”industria del trading” con l'unico scopo di fare soldi e fregare i pesci piccoli.
Personalmente, per quanto aperto e rispettoso del pensiero altrui, non posso che trovarmi in profondo e sostanziale disaccordo.
E come sopra cercherò di sintetizzare le mie ragioni:
Regolarmente vengono pubblicati degli studi che evidenziano come un buon 80% (o giù di li) degli scambi di mercato venga gestito da macchine. Non ci si riferisce al concetto di 'scambio elettronico', ma a computer che elaborano sofisticati algoritmi e che si basano in varia misura su indicatori di diversa natura. Vengono programmati da essere viventi, ma abbracciano Machine Learning e AI.
L'industria del trading di oggi non è dunque ben rappresentata da quell'immagine (che deriva forse dai film anni '90) che rappresenta un èlite di valenti analisti/operatori intenti ad osservare schiere di monitor pieni di grafici (nudi?) alla stregua di tante sfere di cristallo e che alla fine premono un pulsante, verde o rosso (e naturalmente poi esultano e festeggiano! xD);
E' verissimo che gli indicatori non possono prevedere i movimenti del prezzo. Sono per definizione dei derivati del prezzo stesso e di conseguenza soffrono di un ineludibile ritardo. Per quanto ottimizzati, mancano di quella reattività indispensabile a farci cogliere un movimento di prezzo sul nascere.
Possono essere di immenso aiuto nella comprensione delle dinamiche più profonde dei movimenti di prezzo, rendendo le nostre analisi enormemente più accurate. Sono insostituibili quando l'output richiede la risoluzione di una funzione complessa in pochi millisecondi. Sfido chiunque a calcolare a mente anche solo una semplice media mobile a 5 periodi...
Troppi indicatori forniscono troppe indicazioni. Spesso alcune sono decontestualizzate (penso per esempio a uno stocastico all'interno di un trend impulsivo). Altrettanto spesso sono ridondanti (per esempio due o più oscillatori iper-comprato/venduto in un side market). In questi casi finiscono inevitabilmente per aumentare il senso di incertezza, indurre confusione, rallentare l'operatività e nella peggiore delle ipotesi arrivano ad inficiarla del tutto.
Prevedere esattamente gli swing del mercato, ovvero comprare ai minimi e vendere ai massimi, guardando semplicemente una serie storica di prezzi (e volumi, se vogliamo proprio sporcare il grafico) è qualcosa di impossibile . O si dispone di un rarissimo e innato talento (che si spinge al limite della chiaroveggenza ) o si tratta del proverbiale 'colpo di...'
E la fortuna si sa è un fenomeno effimero. Si sa pure che può diventare una lama a doppio taglio.
Esistono diversi studi, resi possibili grazie alla potenza computazionale delle moderne piattaforme e alla sterminata disponibilità di serie storiche, che hanno dimostrato la fallacità della metodologia di analisi basata esclusivamente sulla price-action. Ma su questo punto è forse meglio sorvolare, per non rischiare di far inca77are più di qualcuno..
Gli indicatori non sono stati inventati dall'industria del trading allo scopo di disorientare/confondere/fregare il piccolo trader (per centrare l'obiettivo è sufficiente intervenire sulla volatilità...), ma sono stati e vengono tuttora sviluppati da analisti di calibro, da traders professionisti e da appassionati ricercatori/sviluppatori.
In questa stessa community di TV (che suppongo abbia poco da spartire con l'industria del trading) è attivo un gruppo di validissimi sviluppatori che condivide gratuitamente il frutto del loro lavoro.
Vero anche che alcuni cercano di trarne un profitto, ma non è che ci veda quest'alone di raggiro o fregatura.
Davvero a tutti piace lavorare duramente e GRATIS?
Non è per niente cosa banale sviluppare un nuovo concetto e tradurlo in uno strumento di analisi o in un trading-system robusto e profittevole. Respect.
(poi come sempre esistono i ciarlatani, ma sono una minoranza che riesce a distinguersi e a essere distinta...)
I tool tecnici vanno studiati e capiti. Difficilmente si otterranno risultati consistenti applicando degli strumenti senza averne compreso appieno la logica di funzionamento o non sapendo quando e come utilizzare le informazioni che ci vengono fornite.
Ho deciso di suddividere in parti questo - come lo chiamiamo - approfondimento al fine di renderne più leggera la lettura e agevole la comprensione.
Chiusa questa necessaria introduzione, passerò in una seconda parte ad espandere i concetti di cui all'ultimo - importantissimo - punto. Cercherò di riuscirci andando a vivisezionare un indicatore ideato ormai molti anni fa da un grande innovatore.
Rivoluzionario per i concetti che ha introdotto e tutt'oggi universalmente diffuso e apprezzato.
Perché, riuscire a superare la prova più dura, quella del tempo, non è cosa semplice.
Se ci sarà la possibilità proverò anche ad alzare l'asticella per capire se esistono dei margini di miglioramento per un indicatore così ben progettato e magari a testarne delle varianti .
Questo processo, per quanto possa apparire irriverente, è animato dalla volontà di contribuire a trasmettere un messaggio vitale, quella curiosità che ti spinge a non fermarsi alla superficie delle cose , ad avere il coraggio di esplorare sentieri nuovi, a non arrendersi al cospetto di difficoltà o errori e a non rinunciare mai a sbagliare e imparare. Per crescere.
(sembra la pubblicità di un nuovo crossover xD)
Concetto espresso decisamente meglio da qualcun altro e pure con molte meno parole. "Be hungry, be foolish!”.
Valido nella vita di ogni giorno e pure nella frenetica attività del trading.
Trading Plan (2 Parte)Cosa è questo poco usato strumento dai neofiti? Coloro che più di ogni altro dovrebbero applicarlo in tutte le sue linee guida, anche quelle solo consigliate, per poter progredire nell'apprensione, capacità e profittabilità di questa disciplina.
Approfitto per ricordare che il trading on line non è un gioco, mille volte e mille ancora ho letto nei vari forum che praticavo agli albori, ho giocato su EURUSD... Ho vinto 30 euro... Secondo me adesso sale... (senza una base di studio per affermare la propria scelta). Io la ritengo una disciplina a tutto tondo, i più la definiscono, giustamente, un attività, ma, avrete compreso, che personalizzo tutto, non solo il mio Trading System, non solo il Trading Plan... Quando leggevo quegli abomini, mi si accapponava la pelle e gli intestini si aggrovigliavano.
Il Trading Plan è un insieme di linee guida da voi stessi identificate che annoterete e saranno il vostro faro in qualsiasi mare, che sia calmo, agitato o in tempesta, (ricordate il pilota? Anche col peggiore dei problemi in volo, prende il manuale per identificare e risolvere il problema mantenendo la calma). Quindi, oltre a darvi un metodo e pianificare i vostri trade, saranno il manuale operativo in caso di difficoltà di gestione del trade perché non tutto è andato secondo i piani, magari... Aiuta, altresì, a mantenere lucidità e calma, a controllare l'emotività. Soprattutto se abbinato al vostro sistema di trading collaudato per il quale ogni giorno acquisirete maggiore fiducia, anche se perderete qualche profitto. Ricordate il MM, se corretto, anche con il solo 50% di operazioni chiuse in profit, vi donerà sicuramente un ritorno. Come dicevo anche ieri, non vi è un TP standard, potrete personalizzarlo, io vi esporrò il mio, vi sono però alcune regole assolute da rispettare. Questo è il Trading Plan, scendiamo ora nel dettaglio.
Ineludibile annotare il perché fate trading, consoliderà la vostra consapevolezza e, molto probabilmente vi permetterà il raggiungimento dei vostri obbiettivi. Per favore, se state pensando alla super vettura, due donne sul lato sinistro e due sul destro, vita sfrenata e altro, abbandonate subito l'idea. Il trading è applicazione, disciplina, vita sana in corpo sano per prendere sempre le decisioni migliori. Tuttavia, potrete sempre barattare i vostri guadagni, (se diventerete mai altamente profittevoli), per placare le ire della vostra compagna di vita, state pur certi che sarà lei a poter fruire di centri bellezza, shopping compulsivo e sfrenato, palestra ed altro per sopperire alla vostra presenza/assenza dovuta all'attività di trading.
Annotare i progressi e gli errori commessi in passato, aiuta sicuramente a correggerli e migliorare il proprio sistema di trading, avrete una vettura con cui gareggiare, una rettifica li, un aggiustatina la, una messa a punto ogni qualvolta qualche strumento va fuori taratura ed avrete una vettura che può ambire ad un piazzamento onorevole. Ricordo che gli strumenti che userete non sono eterni. Il trading si evolve molto più velocemente di quanto possiate pensare, un anno addietro può equivalere al paleolitico per gli anni che ha il nostro pianeta. Fino a "ieri" si applicava l'uncino di Ross, oggi io, quando entro con quella tecnica, attendo sempre il re test del punto 2, non entro alla rottura. Questo perché nel tempo, "le mani forti", hanno studiato nuovi movimenti facendo divenire obsoleti quelli applicati in precedenza. Prendono i nostri stop e poi ripartono. Potrete, sì facendo, comprendere i mercati a voi più congeniali in base al vostro sistema. Più lento, più veloce, più volatile etc. Morale, annotare sempre tutto, potrete migliorare i vostri trade.
Una pianificazione del vostro Money Management e della percentuale di rischio che vorrete assumere, nonché del rapporto rischio/rendimento, la leva che applicherete, saranno vitali per il proseguire la vostra attività.
COME POTETE REDIGERE IL VOSTRO PIANO?
Quanto conosco la materia? Potrete studiare, raccogliere informazioni, oramai il web se non addirittura Tradingview è pieno di materiale atto al caso, potrete seguire webinar affiancando una piattaforma demo per testare il vostro grado di apprendimento in real time. Ma anche e soprattutto effettuando test sulla base passata per, appunto, testare la vostra tecnica elaborata.
Quanto tempo ho a disposizione? Importante! Per me lo è, io non ho le classiche ore di trading a disposizione, se non la sera, la primissima mattina ed i weekend, quindi ho sviluppato negli anni una tecnica basata su ordini pendenti e su TF molto alti, mensile e settimanale per fare la foto dell'andamento, avere una visione d'insieme, il Daily ove trovo i miei punti d'ingresso ed uscita dalla posizione. Quindi utile soprattutto a capire ed elaborare il proprio sistema di trading.
Perché no? Chiedersi quanto si è motivati e se non troppo, cercare le motivazioni è anche importante, oggi in qualsiasi campo, per raggiungere risultati importanti, ci sono addirittura trainer motivazionali, ricordate quando affermo che il trading è una disciplina, non vale solo per un fisico sano, una mente lucida e sgombra, vale anche per le motivazioni che noi avremo.
Ma soprattutto, per impostare il nostro money management, in tutta onestà dovremo chiederci, se già non ne siamo a conoscenza, la propria propensione al rischio. Esempio, entrerò con l'1% del mio capitale in posizione? Con il 10%? Con il 30%... Oppure, Avrò un R/R di 1:1? 1:2? 1:3?... Ecco, rispondendo a voi stessi su questo punto, potrete conseguentemente impostare anche questa parte PRIMARIA del vostro piano di trading. Notare!!! I concetti espressi spero non verranno usati come punti di riferimento per dare vita al vostro TP, pianificandolo, ma non rendendolo esecutivo ed applicato , perché in quel caso avrete sprecato solo tempo ed energie.
E' inutile imporsi un R/R di 1:3, un ingresso con l'1% del capitale, a seguire studio un ingresso, mi convince e sono sicurissimo che si comporterà come da me pianificato, quindi entro con un R/R 0.5:3 ed il 35% del mio capitale, potrebbe essere il viale del tramonto della vostra attività di trading
Impostare in anticipo le mie strategie di trading, mi aiuta a gestire il lato emotivo, inutile dire in questo periodo quanto sia importante. Piazzo il mio ordine pendente, dopo averlo studiato e pianificato, ho, inoltre l'abitudine di incassare la metà sul primo target individuato, spostare a Break Even lo Stop che fra l'altro è Trailing, e far correre il profitto per la metà restante, comunque andrà il mio trade avrò generato profitto. Regoletta per me assoluta è tagliare le perdite, far correre il profitto, assieme a quella che recita che il trend è nostro amico. Queste sono divenute parte integrante del mio essere, grazie applicazione del TP. Provate un esercizio: prendere gli oggetti con la mano non usuale, intendo se siete mancini con al destra o viceversa, vedrete che dopo molto esercizio, senza accorgervi, prenderete gli oggetti con la mano opposta a quella sempre usata. Questo per parafrasare cosa è in grado di permettere l'applicazione.
Batto sempre sul medesimo tasto, perché in anni e anni di esperienza, nel mio rapporto con aspiranti traders, ho sempre notato il medesimo errore, trascurare il riposo fisico e l'alimentazione. Potrete anche ridere, non tanto per il riposo, quanto per l'alimentazione, o peggio, l'assunzione di alcolici, stupefacenti o simili. Provate a mettervi davanti ad un grafico dopo un lauto pranzo, magari qualche bicchieri di vino, ed un amaro. Avrete la medesima lucidità, concentrazione e se sarete in grado di sviluppare un corretto processo decisionale?
Quindi riassumendo ricordo di annotare su un registro i vostri trade, la consultazione vi aiuterà molto a riconoscere gli errori potendoli correggere, sempre che, in onesta, abbiate registrato correttamente le operazioni in profitto con gli eventuali progressi, quelle in perdita con gli eventuali errori. Mai dimenticare i vostri obbiettivi, vi motiverà. La motivazione è importante. Non fatevi mai abbindolare dal sistema ad effetto, stile albero di natale, l'indicatore o il TS risolutore di tutti i problemi. Non abbandonate mai disciplina, piano e TS che avete elaborato. Il trading è veramente semplice, quindi non cercate di complicarvi la vita da soli. Semplicemente basta comprendere perché vedete l'interfaccia fra voi ed il mercato, cioè la piattaforma, che fa oscillare un prezzo su è giu. In un precedente mio articolo ho spiegato cosa accade, è semplicemente domanda ed offerta, chi compra e chi vende, né più né meno. Quando capirete questo, vi renderete conto che fare trading è molto semplice e non bisogna andare a cercare il Santo Graal. Mai sprecare tempo ed energia, i traders profittevoli hanno fatto loro questo principio.
A rafforzare la tesi che il TP è strettamente necessario è proprio l'ultima frase: "Mai sprecare tempo ed energia", quindi se i migliori trader hanno acquisito questo principio, perché dovrebbero integrarlo come parte essenziale della loro attività? Fatevi la domanda e datevi la risposta.
Prima di smettere di bruciare conti, non ricordo bene quanti, ne bruciai 2 o 3.
Sempre quando iniziai, circa 14 anni fa, lessi, su un forum, una specie di vademecum che riassumeva le 10 regole del trading plan, lo stampai e lo appesi al muro di fronte a me, dietro il monitor del PC, per avere sempre a mente le linee guida. Questo non vi esime dal compilarlo e registrare con regolarità quanto sopra detto.
Io sarò un trader per arrotondare il mio stipendio, permettendomi una vita dignitosa. (Personale, spero voi abbiate compreso il senso...)
Obbiettivi: Pianifico ed eseguo trade per Mesi? Settimane? Giorni? Ore? Minuti?
Quanto voglio realizzare dal trade?
Ho deciso di adottare sistemi automatici/manuale discrezionale solo così diverrà automatico il mio operare.
Ho il mio Trading System, lo perfeziono, non lo cambio, medesima ragione di cui sopra, oltre che mi permette una corretta gestione del MM nelle probabilità di profitto.
Opero su questi mercati perché conosco orari, velocità, ampiezza, etc. sono specializzato su questi.
Rispetto le mie regole di MM, size di ingresso, R/R, percentuale in ingresso rispetto al capitale, posizioni da gestire, leva.
Non mi farò influenzare dai movimenti del mercato, sia per chiusure anticipate, sia per rimanere dentro più a lungo del previsto. (Spiegato sopra come opero io).
Registrerò sempre tutto, lato gestione trade, lato emotivo in quel trade. (Aggiungo, vi accorgete quanto sarà sempre più semplice replicare in profit, effettuando le giuste rettifiche per far divenire quei trade negativi positivi, come gli altri.
Nei weekend, userò SEMPRE parte del mio tempo per testare le rettifiche fatte al mio sistema, sui grafici, per individuare nuove opportunità per la settimana entrante.
Buon lavoro.
Trading Plan (1 Parte)Sino ad ora ho condiviso con voi tutti/e alcune delle mie tecniche, vedi applicazione dell'Ichimoku, vedi Onde di Elliott e vedi ancora la TAV, La tecnica delle aree di valore, (per i puristi della PA). Forse, avrei dovuto posticipare le dette pubblicazioni, per dare precedenza al Trading Plan, spesso e molto sottovalutato, ma di primaria importanza. E si... Viene prima di qualsiasi altro studio nel trading on line, alcuni a tutt'oggi lo sottovalutano, altri hanno capito l'importanza solo dopo aver battuto la testa, o meglio, aver bruciato diversi conti, altri ancora credono nella malasorte, nella malafede dei broker e/o dei mercati che non si sono comportati come dovevano all'uscita di quel fondamentale, di quella notizia macroeconomica, oppure, ancora, perché il Fibo non ha rispettato un ritracciamento. Così potrei andare avanti per giorni, ma credo che anche chi mi legge sa bene questi concetti.
Dicevo, viene prima, perché chi è arrivato sino a questo punto del suo percorso, è conscio che individuare un ingresso non è il più grande dei problemi nel trading, applicare una tecnica? Ancor meno. Si possono applicare innumerevoli tecniche, aggiungo che con qualsiasi strumento, io compreso, le tecniche le modelliamo e le applichiamo come meglio riusciamo a gestirle, gli ingressi si possono trovare all'inizio del movimento del prezzo, a metà. Tutto questo a seconda del target che ci diamo, della tecnica applicata etc. Il problema sorge, (e alzi la mano chi non se ne è reso conto ad inizio carriera), quando il trade bisogna gestirlo. Con quanto entro? come gestisco il trade, appunto? Quando esco? E se il prezzo si gira contro, come gestisco? A che distanza piazzo lo SL? Emotivamente sono preparato? Sono lucido e freddo durante l'operazione?
Ecco, io ho scritto una serie di domande che oggi conosco, conosco anche le risposte, ma che, quando ho iniziato, nemmeno me le ponevo, pur davanti all'evidenza dei fatti. Questa la breve introduzione all'argomento che andremo a trattare per cercare di catturare l'attenzione di chi, ancora leggendo il titolo, o le prime righe di questo post, ancora snobba lo strumento. Adesso, passo dopo passo ci addentriamo sempre più nello specifico e nelle specifiche, scusate il gioco di parole, dello strumento.
Come tutte le mie pubblicazioni, anche questa sarà suddivisa in diverse parti, ripeto ancora, per l'esigenza di mostrarvi delle slide facilmente intuibili a colpo d'occhio, non sovrappopolate di scritte e segni confusi che poco servono alla comprensione di quanto scrivo.
Intanto diciamo subito questo: "Anche il trading Plan, è uno strumento discrezionale, come tutto quello che applico nel trading, compreso le tecniche e gli strumenti". Almeno, io lo intendo in questo modo e così lo racconto a voi che leggete. Non voglio essere frainteso, quindi dico subito che ci sono punti ineludibili, cioè sacri e che devono essere validi per tutti, dai traders professionisti ai neofiti, partendo proprio dallo stesso Trading Plan che, chiunque vuole essere profittevole E' COSTRETTO AD APPLICARE . Cosa ben diversa è il paragone, l'accostamento che io applico per permettere ai lettori di capire la validità e la necessità di avere il proprio.
Mentre i più usano il paragone con il Business Plan, che ben conosco, essendo stato socio di una società, a me piace pensare, ogni volta che apro la piattaforma di trading, di trovarmi fronte console di un aereo e di essere il comandante del volo, si, avete letto bene, il mio trade sarà un volo, quindi dovrò avere le giuste conoscenze per affrontare il viaggio e gli imprevisti che si potranno incontrare durante il percorso.
Aiutandovi con la slide e leggendo quanto ho da raccontarvi in merito, smetterete di ridere e forse, alla fine, vi sentirete anche voi, un po' più piloti.
Come ogni pilota, che sia il secondo o il comandante, avrete bisogno , prima di affrontare il volo di una mente lucida ed un fisico riposato, una buona colazione per darvi la carica e, chi più ne ha più ne metta. Fatevi un esame di coscienza, non è forse vero che avete sbagliato più volte le decisioni da prendere per stanchezza, poca lucidità o ancora la testa al bisticcio con la moglie/ragazza/compagna, la preoccupazione per il figlio che ha fatto una cosa che non doveva, il bisticcio con il subalterno sul posto di lavoro... Questo è il primo punto che accomuna le due categorie, il pilota ed il trader.
L'approccio al trade è il portare l'areo ad allinearsi con la pista di decollo, ma questo è corollario, giusto per continuare nel tenervi di buon umore, mentre scrivo quanto leggete.
Cosa fanno il capitano ed il secondo pilota prima di decollare? La check list delle operazioni per il decollo, certo che la sanno a memoria, ma saranno mica degli imbecilli se ogni volta uno legge e l'altro risponde che ha eseguito... Ecco, io faccio la medesima cosa, leggo punto per punto e spunto. Esempio classico, sapete che a inizio ero su, (per fare un esempio), USDJPY come chart, e aprivo la posizione su EURUSD coi parametri che avevo preparato per USDJPY?
Poi guardavo la chart e non vi era nessuna posizione aperta, al contrario era aperta, come detto su, EURUSD. Questo è un classico esempio dell'importanza di una check list di decollo e atterraggio, quindi anche di apertura e chiusura del trade.
Poi abbiamo il piano di volo, al comandante o al secondo, vengono fornite una serie di indicazioni, atte alla comprensione di come dovranno affrontare quel volo, tipo condizioni climatiche, eventuali forti venti, noi come traders, per affrontare il nostro volo, (trade), dovremo conoscere il comportamento dello strumento che andremo a tradare, non sono tutti uguali, EURUSD è molto lento, USDJPY è molto veloce, altri hanno grande volatilità, alcuni paghi meno di un pip, altri paghi centinaia di pips. Ma piano di volo è anche strategia operativa, quindi tecnica, piano B, in caso non funziona quanto avevamo previsto. Nel piano di volo c'è anche il diario di bordo, perché noi non dovremmo averlo?
I più grandi traders lo hanno posseduto, poi dai loro appunti sono stati redatti libri che oggi sono dei nostri must, sbaglio?
Infine, qui smetto, prometto, come l'areo ha la scatola nera in caso di guasto e di conseguenze pessime, così noi dovremmo avere un registro con tutte le nostre operazioni di trading, per poter fare le valutazioni del caso.
E' un dato di fatto, che se oggi abbiamo voli sempre più sicuri è grazie alle scatole nere, alle indagini degli ispettori che per ogni guasto che causa una sciagura, hanno adottato una misura ulteriore di sicurezza, inserendola nel "Trading Plan" del pilota e, lo stesso sbaglio del pilota, viene fatto rimediare allo sfinimento, in esercitazione di volo, nonché fatto ripetere in check list pre decollo o atterraggio. Ecco, se anche noi abbiamo una scatola nera per annotare le operazioni andate in perdita con motivazione dell'errore, ed un diario per annotare sbagli e migliorie, vi assicuro che seguiremo la stessa strada delle varie compagnie aeree. Potremo solo divenire più profittevoli.
Dimenticavo solo, nella parte del piano di volo, strategia operativa nel nostro trade, il Money Management, che nel Trading Plan, è una parte dominante. Io vi assicuro che con la più sciagurata delle tecniche, adottando un buon MM, vi sarà difficile andare in perdita. Esempio: Seppure adottate un semplice rapporto rischio/rendimento 1 a 2, con anche solo il 50% delle operazioni chiuse in profitto avrete avuto per l'appunto la vostra profittabilità in questa meravigliosa disciplina. Ma questo non è il MM, era una parte ed un esempio, vi rimando alla seconda parte di questo nostro cammino per la continuazione. Approfondiremo punto per punto, questa volta seriamente.
P.S. vi chiedo solo la cortesia di attendere il tempo che serve alle pubblicazioni, purtroppo il tempo è tiranno ed io, ho sempre moltissime attività da svolgere. Appena raccolgo il giusto tempo continuo questo importante tutorial, ci addentreremo nei concetti, questa è voluta essere come una grande premessa che spero vi abbia fornito qualche spunto di riflessione.
Tecnica di PA (Parte 4) Siamo infine arrivati alla parte che , credo, chi mi ha letto fin qui attendeva, fatte ancora alcune precisazioni, passeremo alla spiegazione della parte operativa della tecnica, anche se facilmente intuibile.
L'Analisi Tecnica è più facile di quanto possiate pensare, ho dimostrato l'inutilità di indicatori grafici esteticamente accattivanti, lenti, che vi fanno cogliere molto meno profitto di quanto possiate averne comprendendo qual è la ragione che muove il prezzo sul grafico. Unica condizione l'AT e meglio la PA funziona quando il mercato ha un comportamento logico, quindi prevedibile, seppure prenderete comunque qualche Stop, sicuro il profitto, come dimostrato sarà superiore, l'importante è sempre rischiare meno di quanto si imposta come target, questa è la linea che delimita il trader profittevole da quello che brucia i propri conti. State lontani da mercati con fasi confusionali.
Seguiamo il trend sempre, ma, come nel caso della slide, per quanto ho spiegato precedentemente, questo non vuole dire che il trend è eterno, stiamo sempre attenti alla possibile inversione, ricordo anche qui la regoletta, perché scatti il campanello d'allarme dobbiamo registrare tre minimi e tre massimi consecutivi ascendenti, possibilmente molto ravvicinati fra loro, nel caso di un trend discendente come questo.
Il Set Up di ingresso dovrebbe sempre essere il più vantaggioso possibile, quindi all'apice della salita, come nella slide illustrato, è in quei punti che la casistica riduce al minimo i nostri rischi, saranno poche le volte che verremo buttati fuori dal mercato, proprio perchè quelli sono gli apici di prezzo.
Come consiglia l'autore di quella che chiamerò la tecnica dell'area del valore o TAV, come preferite, Io traccio sempre la grande area del valore e il prezzo di controllo sempre sul TF settimanale per poi tradare il Daily. Non intendo che questi sono i due TF, ma che se intendete tradare il 4H dovrete farvi l'idea sul Daily, se invece traderete 1H salirete al 4H per analizzare il quadro generale, ma non dovrei neanche scriverlo, anche questa dovrebbe essere una regola del trading generale.
Ricordate quando vi ho citato l'importanza degli eccessi di prezzo? Ecco che nella slide, come dicevo, hanno un importantissima funzione, sono proprio loro che ci donano i set up d'ingresso. Come vi ho scritto, sono i più importanti punti di resistenza nel caso di un trend discendente, supporto se ascendente e sfruttabili entrambi, in un laterale. Osservate la linea azzurra che ho tracciato, vi basterà individuare il primo per sapere ove saranno i setup successivi d'ingresso al trade.
La tecnica che io uso è un ingresso alla violazione del lato superiore della grande area del valore, qualche tick sotto. La coda di prezzo ci offre ancora il suo contributo, è lì che piazzo lo Stop, qualche tick sopra, ricordando che quella è un area di fortissima resistenza, il TP sarà sempre qualche tick prima del prezzo di controllo. Chi gradisce può impostare il Trailing Stop facendo correre il profitto, ma, questa tecnica offre tanti set up ed io mi accontento di operare come sopra. Volendo, anche nella slide non lo ho evidenziato si può tradare la violazione del prezzo di controllo con ingresso qualche tick sotto, fino a qualche tick prima della base dell'area di grande valore, come vedete i set up sono veramente tanti offerti dalla TAV. L'importante per me è tradare sempre nella direzione del trend, l'autore, esempio, descrive anche i trade contrari al trend, tradando gli eccessi di prezzo della base inferiore dell'area di grande valore. Tradi con gli stessi principi ascendete, discendente e laterale.
Quando nella prima parte della spiegazione vi ho detto che le ore gradite a questa tecnica solo le classiche ore di trading che vanno dalle 09.00 alle 17.00, intendevo per un operatività intraday, su TF medio/bassi, io esempio tradavo
il 4H ed essendo lontano dal PC mi rendevo conto che se fossi stato davanti avrei tratto un grande profitto, purtroppo da H4 in giù con gli ordini pendenti non è profittevole. In Daily invece rende anche con gli ordini, ma è un altro tradare.
Comunque vi sollecito nuovamente nel considerare la TAV altamente discrezionale, esempio, se vedete una spike importante nel lato inferiore della slide e successivamente il movimento dell'indice sopra il prezzo di controllo costantemente è sintomo di una possibile inversione, siate sempre vigili. Anche l'attività sempre e solo sopra il prezzo di controllo in caso di short, sotto in caso long è sintomo di possibile inversione.
Buon lavoro.
Tecnica di PA (Parte 3) Come dice il titolo della slide, adesso è l'ora di dar vita alla nostra struttura creando la grande area del valore, (vi prego di non interpretarla come un semplice canale), e del prezzo di controllo principale.
Siamo arrivati ad unire tutte le aree del valore, che non devono forzatamente creare un area del valore discendente, potrà essere orizzontale o ascendente, se vi capita di tradare uno strumento al quale non vi è la possibilità di creare la grande area del valore, potrete sempre spostarvi di TF, alcune volte, però, vi sono grafici che non lo permettono, a quel punto potrete sempre cercare un altro strumento, perché questa tecnica vi offre la possibilità di trovare sempre un ingresso, soprattutto capendo il comportamento degli attori del mercato, ricordate che il comportamento è sempre ripetuto.
Quindi abbiamo il quadro generale nel quale interpretare i nostri trade.
Intanto, ricapitolando, abbiamo visto che le aree di valore forniscono importanti resistenze e supporti, ma poi permettono, all'interno della grande area di valore di avere tanti setup utili per poter effettuare le proprie operazioni di trading. Vi basti guardare il grafico.
Dobbiamo comportarci come fanno i trader di lungo periodo. Acquistiamo e vendiamo sempre dove le opportunità sono a noi favorevoli. Dobbiamo vendere dove l'offerta è maggiore e comprare dove maggiore è la domanda. Fate attenzione a non confondere l'eccesso di prezzo con un'iniziativa, l'eccesso è una piccola coda di prezzo, l'iniziativa è una forte barra che indica forti volumi dove compratori o venditori hanno preso il sopravvento. Ricordiamo l'altro principio che il prezzo di controllo principale calamita sempre a se l'indice.
Questo sistema aiuta molto a capire dove viene svolta l'attività di compratori e venditori, nel caso della nostra slide, dovremo sempre avere un occhio d'attenzione, in quanto in questa fase l'attività è prevalentemente sopra il prezzo di controllo principale, questo vuole dire che stanno comandando i compratori sui venditori. Osservate come l'indice non riesce quasi mai a superare il prezzo di controllo principale, come questo avviene, trova gli ordini di chi è pronto ad acquistare per farlo immediatamente risalire. Noi sapremo leggere la Price Action, l'azione del prezzo. Perdiamo anche le abitudini convenzionali sui pattern, (questa convinzione la ho acquisita dall'autore della tecnica), vi ho evidenziato con un numero 1 l'ultima area di valore in fondo alla grande area del valore, quello vi sembra un testa spalle? Sicuro che no, però il prezzo effettua più o meno il medesimo movimento ed il medesimo risultato di un testa spalle, la freccia mostra il risultato, per noi quel che conta è l'azione, quello è un eccesso di prezzo. Bisogna allenarsi a comprendere i movimenti ed il perché avvengono.
Il fatto che adesso gestiamo la grande area del valore non deve far dimenticare che viene costruita, non perché tracciamo un canale, ma perché creiamo una struttura, dobbiamo lavorare su entrambi i fronti ed ovviamente sarà più profittevole anche la nostra attività. Se voi analizzate la slide, noterete che quando l'indice rientra da un eccesso nell'area del valore, per il 70/80% delle volte copre totalmente l'area del valore, se ricordate ad inizio ho scritto che l'area del valore è anche un ottimo supporto e resistenza per l'indice. Quindi quando l'eccesso rientra, viene o supportato o resistito dai limiti dell'area, proseguendo sino a riempirla.
Nella prossima ed ultima parte andremo nel dettaglio dell'operatività, la parte 4.
Tecnica di PA (Parte 2) Alcune parti, come questa, del tutorial, le creo brevi appositamente, per focalizzare al meglio alcuni IMPORTANTI CONCETTI senza appesantirvi troppo con tante spiegazioni e tutte assieme, non credo vi sarà complicato, alla fine, leggere una parte dopo l'altra.
Nella slide potete osservare il primo movimento d'iniziativa, una volta che, in questo caso i venditori, decidono che il prezzo non è più quello corretto, quindi tentano di rompere l'equilibrio. A volte il movimento è brusco e repentino, soprattutto in fase di vendita, sappiamo che il mercato "sale per le scale e scende con l'ascensore", altre vi è un movimento di reazione, in questo caso dei compratori, che tentano di riportare il prezzo nell'area di valore. Adesso io sono su Daily, in TF minori si vede meglio. Poi, chiamatela reazione, retest o come meglio credete, l'importante è sempre il concetto.
Una volta che il prezzo rientra nell'area di valore c'è nuovamente offerta, (rimango sul caso evidenziato nel grafico), quindi chi vende riprende l'iniziativa, rompendo con decisione il supporto fornito dall'area del valore, adesso il controllo è nelle mani di chi vende.
Quello che l'autore tiene a rimarcare tantissime volte, sino alla noia, ma che in generale, chi mi ha insegnato questa disciplina ha sempre voluto che imparassi come ABC prima di passare agli step successivi, è che noi siamo abituati a parlare di short, long, etc. Bisogna comprendere sempre cosa avviene dietro quello che noi vediamo al PC la domanda e l'offerta, chi compra e chi vende ed il perché. La piattaforma non è altro che il mezzo per operare, il grafico l'interfaccia fra noi operatori ed il mercato finanziario, chiaro il concetto? Se facciamo nostro questo concetto, potranno variare i mercati negli anni, cambiare l'approccio per essere profittevoli, ma chi ha chiare le dinamiche che muovono il mercato saprà sempre leggere e operare profittevolmente. Secondo, ma non per importanza, voglio ricordare fino alla noia, LA STRUTTURA DEL GRAFICO, quella spiegata sino a qui non è altro che questo, spiegata su questa tecnica, poi la si può impostare con gli uncini di Ross, il famoso 123, con le onde di Elliott, 12345abc, con la teoria di Dow sui ritracciamenti fra il 30 ed il 50%, ma la struttura è la base. MINIMI e MASSIMI e come individuarli.
Detto questo passiamo alla parte 3 che a breve posterò.
Tecnica di PA (Parte 1) Un altro studio che ho fatto, alcuni mesi fa, è su una tecnica di Price Action, con grafico pulito, non si applica nulla al grafico, noi valutiamo solamente l'azione del prezzo presumendo che abbiamo le conoscenze base di cosa muove una valuta, (nel mio caso),ma in generale un indice, una commodity, insomma un qualsiasi strumento finanziario. Per essere ancor più chiaro, domanda ed offerta, di chi li muove e le motivazioni per cui spostano un prezzo.
Ho studiato questa tecnica, ma non reciterò a memoria o fedelmente il testo, in quanto, come tutto quel che si applica allo studio dei grafici, ti offre delle linee base, poi il soggetto modella la tecnica creando il giusto abito da indossare per sentirsi a proprio agio, quindi la condivido con la comunità secondo la mia applicazione ed in base a quanto ho assimilato. E' una comunissima tecnica di Market profile, modificata ad una personale operatività, quindi volendo, non è la scoperta dell''acqua calda, dopo questa premessa veniamo al dunque.
Come mio classico, applico tutte tecniche di trading, che hanno a che fare esclusivamente con l'analisi tecnica, ripeto allo sfinimento la mia convinzione: "il prezzo sconta tutta l'analisi fondamentale". L'analisi fondamentale non serve a chi specula, ma come dimostrerò in questa tecnica, viene usata dai compratori e venditori per muovere il prezzo sul mercato a seconda delle situazioni che si evolvono, NOI NON MUOVIAMO IL PREZZO. I compratori ovviamente sono le banche, i fondi d'investimento, le grandi istituzioni. Quando loro entrano a mercato e decidono di muovere il prezzo, vediamo l'azione del prezzo e noi dobbiamo diventare bravi il più possibile nel seguirlo correttamente. Inoltre sia compratori che venditori, quando avviene un cambiamento di area di valore del prezzo, sono d'accordo su una quotazione che verrà raggiunta, questo è la ragione per la quale nello spostamento non vi è forte resistenza.
Era doveroso dare anche questa lettura del movimento da me inteso, per spiegare perché valuto solo la parte tecnica.
Per non farvi perdere ulteriore tempo, appurato che applicando la fondamentale, parte di questi lettori ha già abbandonato la lettura, aggiungo che per applicare questa tecnica serve una forte natura analitica e discrezionale per nulla superficiale. Detto questo io l'ho testata sul grafico in real, non in backtest, assicurandovi che nelle ore classiche di trading, dalle 09.00 alle 17.00 ha le sue ragioni, molto valide. Per chi, come me, lavora molto con ordini pendenti, perde quasi totalmente, la sua validità.
Come vedete sul grafico, ho tracciato con dei rettangoli, le aree del valore. Non vi è una regola precisa se non quella di trovare le aree ove il prezzo ha una grossa concentrazione, bisogna concentrare l'area ove c'è la maggior parte del movimento del prezzo, escludendo gli eccessi, andremo a vedere l'utilità di lettura degli eccessi a breve. Vi basti sapere che sono aree ove i compratori o i venditori vedono opportunità d'ingresso, non valutandole come giusto prezzo quindi riportandolo nell'area del valore che al momento ritengono giusto. Mentre, come ho scritto, l'area del valore è ove sia venditori che compratori ritengono in quel momento che il prezzo sia giusto. Inutile dire che è la parte ove il prezzo soggiorna più tempo nei mercati, cioè la fase laterale.
All'interno dell'area di valore, avviene il processo che tutti conosciamo, una sorta di equilibrio fra chi compra e chi vende, quando l'offerta supera la domanda il prezzo scende e viceversa, il processo si ripete fino a quando il compratore o il venditore diventa dominante. L'area del valore più è grande e più importante, come andremo a vedere, essa ci fornisce varie letture durante la nostra attività quotidiana di trading, ci indica supporti e resistenze, ma anche i volumi. Questo excursus è, per chi come me, trada il Forex, il Forex non ha uno scambio centralizzato, quindi i volumi forniti dalla nostra piattaforma sono quelli inerenti al Broker, l'area di valore ci fornisce un importante indicazione dei volumi e, come dicevo, più è grande, più importanti sono i volumi, che, come saprete, hanno una grandissima valenza PER TUTTI in tutti i tipi di trading, per valutare gli ingressi. Ho messo a lato del grafico l'istogramma che rende, per quanto possibile, l'idea.
Adesso riprendiamo il discorso sugli eccessi di prezzo. Sintetizzando ma rendendo bene l'idea dell'interpretazione che dobbiamo dare a questi movimenti fuori dall'area del valore, l'eccesso ci dona la lettura di dove compratori e venditori hanno piazzato i loro ordini di vendita o di compera. Se ci sono più barre sarà un eccesso meno forte, ma se c'è una spike importante, unica, sicuramente vorrà dire che il prezzo è stato fortemente respinto all'interno dell'area di valore, quindi una compera o vendita importante per respingere il prezzo, tradotto forte resistenza e/o supporto indicata dall'eccesso di prezzo. Li ho evidenziati con dei cerchi nel grafico. Essi ci saranno di grande aiuto nelle decisioni future andando a riprendere quei livelli.
All'interno dell'area del valore sono andato a individuare, con delle trendline bianche il prezzo di controllo, se volete un focus del giusto valore del prezzo, esso, sempre discrezionalmente, lo individuerete nel punto ove il prezzo passa il maggior tempo, se avrete difficoltà ad individuarlo sul vostro time frame, basterà scendere di TF e se ancora avrete bisogno scenderete ancora di TF per trovarlo. Immaginatelo come una calamità, il punto ove il prezzo viene sempre attratto, come dicevo il punto dove esso passa il maggior tempo all'interno dell'area di valore. Vedetelo come un supporto e resistenza del prezzo all'interno dell'area di valore, semmai ne individuate più d'uno, orientatevi sempre sul più centrale dell'area. Per i più scafati il tutto sta iniziando a prendere forma ed avranno già capito livelli i trade, livelli d'ingressi, Stop Loss, etc. Per i meno, non disperate, continuo e concludo anche il Tutorial, l'unico problema è che per ogni spiegazione è consentita una sola slide, quindi la spiegazione verrà suddivisa in 3 o 4 parti, in modo tale che ogni slide non divenga un accozzaglia di scritte, disegni grafici, trendline e altro di difficile lettura. Le slide, infatti, hanno il compito principale, di rendere l'idea a colpo d'occhio. Spero questa prima parte sia stata di vostro interesse e soprattutto comprensibile.
Quanto sai performare sotto pressione?Ciao Trader, oggi voglio parlarti di quanto sia importante imparare a reggere la pressione.
Come sai il Trading è uno dei lavori più stressanti al mondo e questo è uno dei motivi per il quale molte persone continuano a fallire, infatti nonostante molti Trader abbiano le conoscenze tecniche (vantaggio statistico comprovato) quando si trovano in live market a causa della pressione a cui sono sottoposti ed alla loro "incapacità" di gestirla continuano a commettere errori che nel 90% dei casi sono sempre gli stessi.
Facciamo un esempio in un altro settore per farti capire meglio il concetto.
Prendiamo per esempio il calcio, mettiamo che abbiamo un giocatore X che è il rigorista della squadra ed ogni tot si allena solo in questa specialità per migliorarsi, di conseguenza grazie agli allenamenti specifici ha davvero molta abilità nel tirare i rigori, però nel momento in cui si trova in una partita a dover calciare un rigore decisivo ecco che prima del fischio dell' arbitro inizia a sentire la pressione, il battito cardiaco aumenta, entra in gioco la paura, le preoccupazioni... Così facendo la sua abilità si riduce e la probabilità che sbagli quel rigore aumenta drasticamente.
Ecco che in questi rigori decisivi per la partita l' allenatore andrà a favorire un calciatore con meno abilità nel calciare i rigori, ma che sa reggere molto meglio la pressione.
Quindi ora capisci quanto sia importante allenare questa skill?
Essa può annullare o comunque ridurre drasticamente il tuo vantaggio statistico e qualsiasi tua abilità.
Ci sono persone che per via di esperienze ed altri condizionamenti passati riescono a sopportare la pressione e far si che essa non influisca nelle loro azioni senza dover allenare questa capacità più di tanto, ma come hai letto ESPERIENZE PASSATE, questo significa che già si sono allenati, magari involontariamente a causa del loro vissuto, ma se impari il processo che gli ha portati a quel risultato allora anche te riuscirai a performare molto bene sotto pressione.
Quindi esistono degli esercizi per migliorare il nostro atteggiamento mentale nei confronti di questa condizione emotiva?
Ovviamente sì, ti elencherò i principali che hanno funzionato per me.
* Per migliori risultati bisogna allenarsi con frequenza sia sull' esercizio 2, che sul 3. Ma prima capire il numero 1.
1. PRENDI CONSAPEVOLEZZA DI QUESTO DISCORSO
Tutto parte da qua, come fai a migliorare qualcosa che non conosci?
Finito di leggere l' articolo ti consiglio di riflettere sul tuo atteggiamento mentale nei confronti della pressione/stress e non solo durante l' operatività in Real, ma nella vita in generale.
Qual è il tuo atteggiamento mentale quando esci dalla tua zona di comfort? Qual è quando ti ritrovi in situazioni di difficoltà?
Insomma capisci quanto sia la tua soglia di sopportazione dello stress/pressione per poi andarci a lavorare con intensità differente in base a quanto ne hai bisogno.
2. ALLENATI IN UN AMBIENTE PRIVO DI PRESSIONE
Su questo punto potrei parlare per giorni, ma in sintesi devi fare la stessa azione X in un ambiente privo di pressioni.
Nel caso del Trading parliamo di back-testing, quello che farai sarà semplicemente applicare il tuo metodo in un mercato non LIVE e questo significherà eliminare il 90% della pressione che un mercato può metterti.
E tu ora dirai, si ok, ma poi quanto vado nei mercati live tutto sarà come prima, avrò ancora la pressione addosso.. In parte hai ragione, ma attraverso questo metodo quello che andrai a fare sarà installare determinati comportamenti tecnici e determinati pattern visivi nel tuo inconscio, di conseguenza acquisirai fiducia in quello che fai e quando in un mercato reale si presenterà un tuo pattern di ingresso l' azione che dovrai compiere sarà diventata automatico a livello inconscio e la pressione condizionerà molto meno le tue azioni.
*Per riprogrammarsi servono davvero molte ore di ripetizione, non una decina e basta!
Lo stesso procedimento può essere applicato in qualsiasi altra abilità (parlare in pubblico, affrontare esami, nuotare nell' oceano..), semplicemente mettiti in un ambiente privo di pressioni e ripeti l' azione finchè non sarà scritta nel tuo inconscio.
3. METTITI IN CONDIZIONI DI FORTE PRESSIONE CON FREQUENZA
L' esercizio che preferisco e che mi ha fatto vivere alcune delle più belle esperienze della mia vita.
In sintesi esci dalla tua comfort zone, infatti in essa sarai tranquillo e non subirai pressioni. E come puoi pensare di imparare a gestire lo stress in una situazione del genere?
Esatto non puoi.
Ti posso dire che di tutte le condizioni in cui mi sono messo affrontando svariate mie paure che mi mettevano addosso una pressione incredibile, ho riscontrato maggior crescita in quelle in cui non c' era via d' uscita e l' unica cosa che potevo fare era gestire l' ansia, lo stress (pressione in generale) ed andare avanti.
Personalmente quello che ho fatto, siccome sono un amante della montagna, è stato mettermi in condizioni difficili in mezzo alla natura e tutto in solitaria, altrimenti quando si va in montagna o si vive un esperienza in più persone, tutte le emozioni ed energie positive/negative vengono condivise il che è stupendo, ma non nel momento in cui bisogna imparare a gestire la pressione.
Due delle esperienze che più mi hanno insegnato a gestire la pressione:
- Ho preso una tenda, uno zaino e del cibo per poi partire e rimanere nei boschi per 5 giorni, il tutto senza telefono e lontano da casa. Mentre la seconda volta che ho vissuto questa esperienza l' ho fatta vicino casa e dopo che ha iniziato a piovere cosa pensi che io abbia fatto? Esatto, sono tornato a casa, ecco perchè non devi avere vie d' uscita.
- Esploro tutt' ora con frequenza posti nuovi, sempre nei boschi fuori dai sentieri e molte volte mi perdo al loro interno, ti assicuro che le prime volte non è simpatico.
Insomma penso che tu abbia capito il discorso, questo è quello che ha funzionato e funziona per me.
Quello che devi fare è uscire dalla tua zona di comfort e fare qualcosa che al solo pensiero ti mette ansia/paura/stress.. E questo ti aiuterà ad imparare a gestire la pressione non solo in quella condizione, ma anche nei mercati siccome aumenterai il tuo livello di sopportazione.
Infine non dimenticarti che anche fare pratica in un live market con costanza è un esercizio.
Come vedi questo è un chiaro esempio di come migliorando la tua persona e certi tuoi aspetti migliori automaticamente anche il tuo Trading.
Ora come sempre cerca di capire cosa potrebbe funzionare per te e semplicemente agisci per migliorare la tua tolleranza agli ambienti che ti mettono sotto pressione.
Ricordati che l'obbiettivo finale è quello di imparare a performare bene anche quando sei sotto pressione e ti assicuro che se ora odi queste situazioni o cerchi semplicemente di evitarle, poi finirai per amarle e desiderarle perchè i migliori risultati derivano da queste condizioni.
Buon Trading!
Cosa osservare sul Dollar Index, per anticipare i mercati USDAttualmente stiamo osservando il Dollar Index (DXY) per anticipare la ripresa del dollaro , per operare su UsdJpy, UsdCad e AudUsd.
Come spiega la Teoria di Dow, un mercato in trend configura sempre prese di profitto ridotte, entro il 33%, entro massimo il 50% , partendo dal segmento di trend di origine. Attualmente le prese di profitto sul Dollar Index, come si può vedere nel grafico mensile, sono pari al 33%. Pertanto il contesto strategico suggerisce una continuazione, della tendenza primaria rialzista.
Valuteremo a fine settimana la chiusura, per anticipare la potenziale ripresa per la prossima settimana.
Come confermare la presenza di liquidità su UsdJpy, per...Riporto in questo articolo un infografica che di solito uso per spiegare il comportamento ripetitivo delle barre di trend, e la conferma o la mancanza di liquidità a supporto . Tutto con l'obbiettivo di portare gli utenti a capire, come individuare la radice per lo sviluppo della prossima tendenza . In serata faremo anche una live quì su TradingView per approfondire questo tema .
Attualmente su UsdJpy abbiamo una congestione settimanale con 5 barre laterali . Il livello tondo, che determina il confine della congestione è pari a 144.50 . Oltre tale area i large trader, nei prossimi giorni, tenteranno nuovamente la ricerca della liquidità a supporto , per attirare altri large trader. In pratica oltre tale area sposteranno il prezzo, immettendo liquidità, con l'intenzione di attirare la liquidità di altri large trader.
Quando questa ricerca va a buon fine, rileviamo una barra di trend con prese di profitto ridotte, come vediamo nell'esempio 1 (freccia in verde), altrimenti una barra di collasso/pivot, esempio 2 (freccie in rosso). Durante la formazione di una congestione, come possiamo vedere nel grafico (freccie rosse), si ripetono diversi tentativi infruttuosi, prima di una conferma della liquidità. E' normale.
Quando la direzione della liquidità viene conferma (esempio 1 in verde), i large trader restano in posizione per immettere nuova liquidità, nel corso dei giorni seguenti, con l'obbiettivo di supportare lo sviluppo di un nuovo trend. Pertanto, una volta formata una congestione, è necessario attendere giorni o settimane, fino alla conferma della liquidità, per agganciare e seguire il nuovo trend.
In questi giorni stiamo monitorando UsdJpy, proprio per confermare la presenza di liquidità e sfruttare il prossimo trend.
Può un indicatore anticipare i punti svolta del ciclo economico?A voi la facoltà e il diritto di giungere a opportune conclusioni, ma per quanto mi riguarda la risposta è un SI.
Seppur con qualche condizione...
Ma prima che a qualcuno venga la tentazione di immergersi nella ricerca compulsiva dell' indicatore 'miracoloso' (pratica oggi tristemente diffusa) ritengo fondamentale chiarire alcuni concetti, certamente noti ai più navigati, ma che meritano un approfondimento. Anche sed stufant, repetita iuvant .
Gli indicatori vengono normalmente classificati in leading, coincident, lagging . Tradotto, usando la flessibilità del trader, anticipatori, contestuali, confermatori (ritardati).
Ma prima ancora gli indicatori sono suddivisi in due macro-classi: economici e tecnici .
Mi auguro che a qualcuno non suoni da 'doccia fredda', però è un dato di fatto che gli indicatori tecnici non potranno MAI possedere un carattere predittivo . Essendo per concezione dei derivati di osservazioni passate sono inevitabilmente caratterizzati dal lag, bestia nera che gli sviluppatori cercano ad ogni costo di ridurre ai minimi, ma che non può essere del tutto eliminata .
Esistono anche indicatori tecnici di tipo coincident (contestuali) e anch'essi difficilmente possono tradursi in un'operatività immediata, in assenza di conferme derivanti da indicatori lagging oppure dalla presenza di più indicazioni istantanee (coincident).
Provo a far chiarezza con un semplice esempio. Nel contesto di un Trading System un'indicatore di tipo coincident può essere costituito da un aumento della volatilità istantanea o dal breakout di un livello di prezzo oppure da un'anomalo aumento degli scambi. Nessuno di essi singolarmente può portarci a un'applicazione chiara e univoca, però letti contemporaneamente qualche indicazione operativa puntuale (coincident) potrebbero fornirla. Nella pratica diffusa sono validati da segnali operativi (lagging) e assumono quindi la valenza di filtri operativi .
Non sono però gli indicatori tecnici il vero oggetto di questo approfondimento. L'attenzione si sposta quindi sugli indicatori economici, perché se di ciclo economico si vuole parlare lo strumento di elezione é quello.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione eccessiva di dati che affollano il nostro Calendario Economico e che se da un lato ci agevolano la comprensione dello 'stato dell'arte' hanno portato in dote come side effect dei picchi di volatilità molto più frequenti. E la volatilità - come sappiamo - può essere di tipo buono o cattivo , proprio come il colesterolo...
Ciascuno di noi si concentra sul set di dati che ritiene più idoneo sulla base del tipo di operatività.
Tutti seguiamo le pubblicazioni principali (CPI, NFP, ISM, ecc.), ma sicuramente molti di noi commettono un errore . Che poi non é altro quello di NON attribuire a ciascuno il giusto peso e di NON andare a considerarli nel loro insieme .
In questo contesto 'the big picture' rimane un quadro sfocato.
Non vi sto rimproverando – sia chiaro – anzi sono certo che la maggior parte non 'insegue' il singolo dato e tende invece ad aggregarli in un quadro di sintesi . Il tema centrale è il 'come ' questa operazione viene svolta, ovvero se dietro c'è una metodologia scientifica/testata o emotiva/discrezionale .
Ed ecco che ci viene in aiuto The Conference Board .
Per saperne di più sull'organizzazione (com'è nata, perché, cosa fanno, bla) c'è Google e il loro sito web ufficiale.
Ma ciò che ci interessa maggiormente sono gli indicatori macro che studiano e mettono a punto, con le loro metodologia di calcolo.
The Conference Board pubblica delle release con cadenza mensile di indicatori/indici (leading, coincident e lagging) per gli US, ma anche per molte altre economie e aree geografiche. Abbiamo indicatori Global, Cina, Eurozona, Germania, UK, Francia, Spagna, ecc.
L'Italia non é presa in considerazione e questo mi fornisce – in un impeto di orgoglio xD - lo spunto per provare a cimentarmi nell'impresa di realizzarne uno ad hoc (tempo e dati di TV permettendo).
Si, perché la disponibilità dei dati in real-time costituisce il vero problema, altrimenti non sarebbe difficile ricavare il grosso del dato prima della data ufficiali di pubblicazione (e magari provare ad anticipare il mercato...)
L'indicatore più rilevante per gli US è certamente il LEI (Leading Economic Index) , che è il vero protagonista di questo articolo.
Di seguito trovate l'elenco delle dieci componenti , accompagnate dal relativo fattore di peso (non sono in ordine di rilevanza).
N.B. La somma dei fattori è ovviamente l'unità, mentre l'indicizzazione base 100 è al 2016.
1. Average weekly hours, manufacturing (0.2373)
2. Average weekly initial claims for unemployment insurance (0.0140)
3. Manufacturers' new orders, consumer goods and materials (0.0779)
4. ISM® new orders index (0.1702)
5. Manufacturers' new orders, non-defense capital goods excl. aircraft (0.0459)
6. Building permits, new private housing units (0.0307)
7. S&P 500® Index of Stock Prices (0.0419)
8. Leading Credit Index™ (0,0991)
9. Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds (0,1247)
10. Avg. consumer expectations for business conditions (0,1583)
Per non rendere ulteriormente pesante la lettura mi limiterò a poche considerazioni personali , mentre lascio a voi l'onere di portare avanti eventuali ulteriori approfondimenti.
Figura 1- Leading Economic Index (LEI) vs. Coincident Economic Index (CEI)
Analizzando il grafico di Figura 1 si evidenzia la marcata differenza fra il LEI e il CEI , ovvero la differenza sostanziale fra un indicatore leading e uno coincident. Sorprenderà sicuramente la puntualità del LEI nell'anticipare l'inizio di una fase di contrazione dell'economia. Ma anche della sua fine.
Se osserviamo i diversi fattori di peso dell'indice non dovrebbe stupirci il divario fra i pesi attribuiti alla media settimanale di nuovi sussidi di disoccupazione (Componente 2) e alla media ore lavorative settimanali del settore manifatturiero (Componente 1). Si tratta rispettivamente della quella meno e della maggiormente impattante nel computo dell'Index. Questo perché si assume che, in sentore di fase recessiva, le aziende prima arrivare al licenziamento dei propri dipendenti, tentino di 'tenere la barra dritta' andando a diminuire l'orario medio di lavoro. Assunzioni di questo genere segnano la sostanziale differenza fra il concetto di coincident e quello di leading.
Fra le componenti del LEI troviamo l'indice SP:SPX stesso. Questo ci porta a confermare il noto assunto che vede il mercato azionario, che é il più esposto, “nutrirsi di aspettative” . In altre parole si attribuisce ai grandi player finanziari una certa capacità di 'vedere un po' più in la' . Va anche segnalato che il peso relativo è modesto ...
Le seconde e le terze componenti per peso sono rispettivamente l'ISM (Componente 4) e l'Avg. consumer expectations for business conditions (Componente 10). Si ribadisce fondamentalmente quanta importanza venga attribuita al concetto di aspettativa : imprese da un lato, consumatori dall'altro.
Il Leading Credit Index™ è un marchio registrato e mi è risultato finora difficile entrare nel dettaglio di come venga calcolato.
Si tratta comunque di un indice leading della sostenibilità del credito .
Su spread e tassi il dibattito è già abbastanza infuocato, quindi non mi dilungherò.
Figura 2 - Il Leading Economic Index per gli Stati Uniti è diminuito ad Agosto (release 22/09) per il sesto mese consecutivo. La contrazione su base semestrale è del 2,7% (tasso annuo circa del -5,3%) con un'inversione dalla crescita dell'1,7% (tasso annuo circa del 3,4%).
Sono inoltre diventate molto diffuse le debolezze tra gli indicatori anticipatori , con solo due componenti su dieci che avanzano negli ultimi sei mesi. L'indice si porta quindi al di sotto del livello “di allerta” che introduce un'inevitabile frenata dell'economia Usa con annesso riverbero sui mercati globali.
Figura 3 - Variazione percentuale su base annua (YoY) de LEI in relazione a quella del PIL (GDP) reale.
Abbiamo quindi conosciuto un po' più da vicino questo 'Super' indicatore made in Usa, le cui letture, relazionate con quelle dei 'fratelli minori' CEI e LAG , sono in grado sia di fornire una nitida fotografia dello stato di salute dell' economia a stelle e strisce sia di anticipare i turning points del ciclo economic o.
E' piuttosto curioso rilevare quanta poca rilevanza venga loro dedicata all'interno dei Calendari Economici dei principali broker e siti di informazione finanziaria (in alcuni casi non vengono nemmeno menzionati).
Ottobre è il mese dell'Educazione Finanziaria.
I prossimi aggiornamenti per il 2022 saranno pubblicati alle ore 10:00 (locali) del:
- 20 Ottobre
- 18 Novembre
- 22 Dicembre
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