[La Potenza del Rapporto Rischio e Rendimento 1:2] - Con tabellaQuesto schema mostra l'importanza di un rapporto rischio/rendimento di 1:2, evidenziando come la gestione del rischio influenzi i risultati complessivi.
In particolare, per ogni operazione con un rischio dell'1% (stop loss di 20 pips), il guadagno atteso è del 2% (take profit 40 pips).
📌 Esempi con diversi tassi di vincita :
40% di tasso di vincita :
• 6 stop loss: -120 pips, -6%
• 4 take profit: +60 pips, +8%
• Totale : +40 pips, +2%
50% di tasso di vincita :
• 5 stop loss: -100 pips, -5%
• 5 take profit: +200 pips, +10%
• Totale : +100 pips, +5%
60% di tasso di vincita :
• 4 stop loss: -80 pips, -4%
• 6 take profit: +240 pips, +12%
• Totale : +160 pips, +8%
Questo schema dimostra che anche con un tasso di vincita inferiore al 50%, il mantenimento di un buon rapporto rischio/rendimento (1:2 appunto in questo caso) può portare a guadagni complessivi positivi nel lungo periodo.
Lasciami un bel boost per farmi capire che apprezzi i miei lavori. Ti ringrazio e buon trading! 💯🚀📈
Idee della comunità
Esploriamo TradingView parte 2Buongiorno a tutti trader in questo video continuiamo ad esplorare la nostra piattaforma di TradingView.
Questa è una piattaforma di analisi e social networking per i trader, molto popolare e ricca di funzionalità. Ecco un riassunto delle sue caratteristiche principali:
1. Grafici e Strumenti di Analisi Tecnica
Grafici personalizzabili: Offre grafici avanzati e altamente personalizzabili (a candele, barre, linee, Heikin-Ashi, ecc.) per l'analisi di una vasta gamma di asset, inclusi azioni, forex, criptovalute, indici e materie prime.
Indicatori: Mette a disposizione oltre 100 indicatori tecnici predefiniti (come Bande di Bollinger, MACD, RSI, ecc.) e la possibilità di creare e utilizzare indicatori personalizzati tramite il linguaggio di programmazione Pine Script.
Strumenti di disegno: Fornisce una suite completa di strumenti di disegno intelligenti per tracciare linee di tendenza, livelli di supporto e resistenza, figure geometriche, strumenti di misurazione e altro ancora.
2. Dati e Informazioni di Mercato
Dati in tempo reale: Accede a dati di mercato in tempo reale da numerosi exchange e broker a livello globale.
Screener: Offre potenti screener per azioni, forex e criptovalute che permettono di filtrare gli asset in base a criteri tecnici e fondamentali.
Mappe di calore (Heatmap): Visualizza le performance dei mercati in modo intuitivo tramite mappe di calore interattive.
Dati fondamentali: Integra dati fondamentali sulle aziende, come ricavi, utili per azione (EPS), capitalizzazione di mercato e altro ancora.
Calendari: Include calendari economici e dei guadagni per tenere traccia degli eventi che possono influenzare i mercati.
3. Funzionalità Social e Community
Social network per trader: Funziona come un social network dove gli utenti possono pubblicare e condividere idee di trading, analisi e strategie.
Streaming e chat: Permette di seguire lo streaming di altri trader e di partecipare a chat e discussioni per scambiare opinioni e imparare dalla community.
Apprendimento: La piattaforma è una risorsa preziosa per i neofiti, che possono imparare leggendo le analisi di trader più esperti.
4. Alert e Trading
Alert basati su cloud: Consente di impostare avvisi di trading personalizzati (basati su prezzo, indicatori o disegni) che vengono inviati in tempo reale su tutti i dispositivi.
Trading diretto: È possibile connettere il proprio account di TradingView a diversi broker per fare trading direttamente dalla piattaforma, utilizzando i suoi grafici e strumenti di analisi.
Leva e CFD: Molti broker che si integrano con TradingView offrono la possibilità di fare trading tramite Contratti per Differenza (CFD), che permettono di operare sia al rialzo che al ribasso e di utilizzare la leva finanziaria.
In sintesi, TradingView è una piattaforma completa che unisce strumenti di analisi tecnica avanzata, dati di mercato in tempo reale e una vivace community di trader, rendendola uno strumento indispensabile sia per i principianti che per gli esperti.
Spero il video sia gradito anche se un pò lungo.
Come sempre un grande abbraccio
Ciao e grazie da Mauro
Vi lascio con le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina e avere sempre un piano.
Come chiudere un'operazione in perdita?Chiudere una posizione in perdita è un'abilità fondamentale nella gestione del rischio. Quando sei in un trade in perdita, devi sapere quando uscirne e accettare la perdita. In teoria, ridurre le perdite e mantenerle basse è un concetto semplice, ma in pratica è un'arte. Ecco dieci cose da considerare quando chiudi una posizione in perdita:
Non fare trading senza una strategia di stop-loss. Devi sapere dove uscirai prima di inserire un ordine.
Gli stop-loss dovrebbero essere posizionati al di fuori del normale range di oscillazione del prezzo, a un livello che potrebbe indicare che la tua visione del mercato è sbagliata.
Alcuni trader impostano gli stop-loss come percentuale. Ad esempio, se stanno cercando un profitto del + 12% sulle azioni, impostano uno stop-loss quando il titolo scende del -4% per creare un rapporto TP / SL di 3: 1.
Altri trader utilizzano stop-loss basati sul tempo. Se l'operazione scende ma non raggiunge mai il livello di stop-loss o l'obiettivo di profitto in un lasso di tempo stabilito, usciranno dall'operazione solo a causa della mancanza di tendenza e cercheranno migliori opportunità.
Molti trader chiudono un'operazione quando vedono un picco del mercato, anche se il prezzo non ha raggiunto il livello di stop-loss.
Nel trading di tendenza a lungo termine, gli stop-loss devono essere sufficientemente ampi per catturare una vera tendenza a lungo termine senza essere fermati prematuramente da segnali di rumore. È qui che entrano in gioco le medie mobili a lungo termine, come la media mobile a 200 giorni e i segnali di incrocio delle medie mobili, per avere uno stop-loss più ampio. È importante avere dimensioni di posizione più piccole su operazioni potenzialmente più volatili e con movimenti di prezzo ad alto rischio.
Stai facendo trading per guadagnare denaro, non per perderlo. Mantenere semplicemente aperte le posizioni in perdita con la speranza che si riprendano per poter uscire in pareggio è uno dei peggiori piani.
La peggiore ragione per vendere una posizione in perdita è a causa di emozioni o stress. Un trader dovrebbe sempre avere una ragione razionale e quantitativa per uscire da un'operazione in perdita. Se lo stop-loss è troppo stretto, potresti essere scosso ed ogni operazione diventerà facilmente una piccola perdita. Devi dare alle operazioni abbastanza spazio per svilupparsi.
Esci sempre dalla posizione quando hai perso la percentuale massima consentita del tuo capitale di trading. Impostare la percentuale massima di perdita consentita tra l'1% e il 2% del tuo capitale totale di trading in base al tuo stop-loss e alle dimensioni della posizione ridurrà il rischio di esplosioni del conto e manterrà i tuoi drawdown bassi.
L'arte fondamentale di vendere un'operazione in perdita è saper distinguere tra la normale volatilità e un cambiamento di prezzo che modifica la tendenza.
[Analisi Fondamentale vs Analisi Tecnica nel Forex]Analisi Fondamentale vs Analisi Tecnica nel Forex
Nel Forex trading, la scelta tra analisi fondamentale e analisi tecnica è una delle prime decisioni che ogni trader deve affrontare. Ma la verità è che non sono in conflitto: si completano a vicenda.
Analisi Fondamentale 🔍
L'analisi fondamentale nel mercato valutario
si basa sullo studio di:
• Dati macroeconomici (PIL, inflazione, tassi
d'interesse).
• Politiche monetarie delle banche centrali
(FED, BCE, BOE, ecc.).
• Eventi geopolitici e notizie economiche.
Vantaggi ✅
• Aiuta a comprendere la direzione di
lungo periodo di una coppia valutaria.
• Fondamentale per capire il contesto
macro dietro movimenti importanti.
• Utile per posizionarsi prima di decisioni
chiave (come i Non-Farm Payrolls o le
decisioni sui tassi).
Limiti ⚠️
• Meno efficace per il timing preciso.
• Richiede conoscenze economiche e
aggiornamenti costanti.
Analisi Tecnica 📈
L'analisi tecnica è lo strumento principale per la maggior parte dei trader
retail. Si basa su grafici, price action, pattern e indicatori tecnici come RSI,
MACD, medie mobili, ecc.
Vantaggi ✅
• Perfetta per trading intraday e swing.
• Offre segnali chiari di entrata e uscita.
• Si adatta a qualsiasi coppia valutaria
e timeframe.
Limiti ⚠️
• Non considera eventi economici
improvvisi (es. comunicati stampa).
• Rischio di falsi segnali in mercati
laterali o poco liquidi.
La chiave? L'equilibrio ⚖️
Nel Forex, l'approccio ibrido è spesso il più efficacie:
• Usa la fondamentale per capire dove si muove il mercato.
• Usa la tecnica per sapere quando entrare e uscire.
📌 Esempio :
Se la Fed annuncia un rialzo dei tassi, potresti aspettarti un USD più forte. Ma per entrare long su USD/JPY, aspetti un segnale tecnico chiaro (breakout, pullback, ecc.).
Trading C&FInput LONG anticipato nel pre market Usa su Bitcoin m15 dal C&F PRO
1) calcolato in anticipo swing short in tarda ASIA con sell stop delle 5.45.18 andato a TP
2) Catturata oscillazione Long in pre AMERICA con buy stop delle 13.45.02 anch'esso andato a target di profitto TP
C&F, trading PRO🔥🏇🏻
[Come fare trading senza indicatori, durante la volatilità]🔍 Hai mai guardato un grafico del Forex e
pensato: "Troppi indicatori, troppa confusione"?
Durante le fasi di alta volatilità, molti strumenti
tecnici iniziano a dare segnali contrastanti o in ritardo.
👉🏻 E' qui che entra in gioco la Prica Action - l'analisi "pulita", basata
solo sul prezzo nudo e crudo, senza indicatori.
✅ Cos'è la Price Action?
La Price Action è l'osservazione del comportamento
del prezzo nel tempo, attraverso:
• Le candele (patter).
• I livelli chiave (supporti e resistenze).
• La struttura del mercato (massimi/minimi, break e retest).
Nessun oscillatore, nessuna media mobile, solo il linguaggio
puro del mercato.
⚡Perché è efficace durante la volatilità (es. NFP, tassi d'interesse)?
Durante eventi ad alto impatto, il prezzo può muoversi violentemente.
• Gli indicatori laggano.
• Il volume non è affidabile nel Forex.
• Il prezzo è l'unico strumento che reagisce in tempo reale.
🧠 3 Concetti fondamentali della price action (con esempi pratici)
1. Supporti e resistenze (Zone, non linee)
Il prezzo tende a reagire su aree chiave già testate in passato.
✔️Es: Euro/Dollaro reagisce 3 volte su un'area tra 1.0850 - 1.0870 = zona chiave!
2. Pattern di candela (Pin Bar, Engulfing)
Le Pin Bar mostrano il rifiuto del prezzo.
✔️Es: Sterlina/Dollaro forma una Pin Bar ribassista su resistenza → possibile short.
3. Breakout e Fakeout
Non tutti i breakout sono reali.
✔️Es: Dollaro/Yen Giapponese rome una resistenza, ma poi chiude sotto → fakeout = setup short.
Mini Strategia di Price Action (Semplice e Replicabile)
1. Individua una zona chiave (supporto o resistenza)
2. Aspetta una candela di conferma (Pin Bar, Engulfing)
3. Entra al retest della zona, con stop loss SOTTO la candela di setup (in caso di Buy).
Entra al retest della zona, con stop loss SOPRA la candela di setup (in caso di Sell).
4. Rapporto Rischio/Rendimento minimo: 1:2.
✔️ Funziona bene su H1 o H4, soprattutto su coppie volatili come:
Sterlina/Yen Giapponese (GBP/JPY), o Euro/Dollaro (EUR/USD).
Trading Algo C&F PROE dopo il BUY Bitcoin H1 andato a Tp , Il C&F PRO individua uno scarico m15 su cross ciclico anticipato prima della chiusura candela come da metodo C&F PRO . Anch'esso a target di Profitto TP. Questo vuol dire uno strumento sensibile al tick che lavora su fld semplificate e pivot line adattive!
Cosa aspettarsi dal jobs report di settembre 2025Le attese degli analisti indicano che le nuove occupazioni (Non-Farm Payrolls, NFP) cresceranno di circa 75.000 unità, un dato simile ai 73.000 posti aggiunti di luglio, ma ben al di sotto delle cifre più robuste viste nei mesi precedenti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare leggermente al 4,3%, il livello più alto dagli ultimi anni, mentre per il dato della crescita salariale media è previsto un rallentamento a circa il 3,7% su base annua. Questi numeri indicano un mercato del lavoro che sta progressivamente rallentando, in linea con i segnali di una crescita economica più contenuta e una lieve riduzione della pressione inflazionistica sui salari.
Tre scenari possibili per i mercati
La reazione dei mercati dipenderà fortemente dall’esito del report, che può dare luogo a uno di tre scenari distinti, con implicazioni diverse:
1. Scenario con dati superiori alle aspettative:
Se le nuove occupazioni supereranno le 250.000, il tasso di disoccupazione rimarrà sotto il 4% e la crescita salariale oltre il 4,2%, i mercati interpreteranno questo come un segnale di surriscaldamento dell’economia. Ciò potrebbe far sfumare le aspettative di un taglio dei tassi Fed a settembre e frenare i rialzi futuri. Conseguenze tipiche sono il ribasso, short term, degli indici azionari principali (S&P 500 sotto pressione), il rialzo dei rendimenti a 10 anni, il rafforzamento del dollaro e un tono di risk-off sui mercati.
2. Scenario con dati in linea con le aspettative:
Con un aumento dei posti di lavoro tra 25.000 e 250.000, disoccupazione tra 4.0%–4.3% e crescita salariale stabile sotto il 4,1%, si avrà una conferma di una crescita stabile ma non eccessiva. Questo scenario crea condizioni favorevoli per un taglio dei tassi a settembre, sostenendo una ripresa degli indici azionari, soprattutto quelli ciclici e tecnologici, mentre i rendimenti e il dollaro restano stabili o moderatamente in rialzo. È lo scenario migliore per chi fa trading ed investe nel medio termine in quanto i mercati si orientano alla crescita, sopratutto i settori sensibili ai tassi.
3. Scenario con dati inferiori alle aspettative:
Se l’occupazione crescerà di meno di 25.000 posizioni e la disoccupazione supererà il 4.4%, la preoccupazione principale sarà una possibile recessione non ancora scontata dai mercati. Nel breve termine si potrebbe assistere a un “rimbalzo” degli asset risk-on sulla speranza di tagli aggressivi dei tassi, ma nel medio termine l’incertezza e la paura di rallentamento peseranno su azioni e rendimenti a lungo. Dollaro debole e rally dell’oro sono tipici.
Cosa significa per chi fa trading
Il jobs report di oggi sarà lo snodo fondamentale per definire le aspettative sulla politica monetaria della Fed. Una lettura nel range delle aspettative rafforzerà il trend rialzista degli indici, favorirà settori ciclici e tecnologici e stabilizzerà i tassi di interesse. Uno scenario con dati superiori alle aspettative aumenterà la volatilità e spingerà i mercati verso un atteggiamento difensivo, mentre dati inferiori alle aspettative potrebbe generare un rally speculativo nel breve ma aumentare il rischio di correzioni.
Conclusione
Il jobs report USA di settembre 2025 non è solo un dato statistico, ma una bussola cruciale per capire verso quale direzione si muoverà l’economia americana e i mercati globali. Per i trader, la capacità di interpretarne correttamente le sfumature e di reagire rapidamente sarà decisiva per cogliere opportunità e limitare rischi in un contesto di crescente complessità economica.
I fondamentali più importanti del mercato forex Nel mondo del forex, anche chi si affida principalmente all’analisi tecnica non può ignorare l’impatto dei fondamentali economici. I dati di natura fondamentale sono i veri motori dei movimenti valutari e, se ben compresi, possono aiutarti a evitare errori costosi e a cogliere opportunità di trading più solide. Ecco i principali indicatori da monitorare e come usarli concretamente nel tuo trading.
1. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione misura la percentuale di persone senza lavoro in un paese. Un aumento della disoccupazione segnala una situazione economica debole e tende a indebolire la valuta nazionale. Al contrario, un calo della disoccupazione rafforza la valuta, perché indica crescita e fiducia nel futuro. Seguire i dati mensili sul lavoro (come il Non-Farm Payroll negli USA) e confrontarli con le attese degli analisti. Un dato migliore del previsto può offrire spunti per posizionamenti long sulla valuta interessata.
2. Prezzi delle case
L’andamento dei prezzi immobiliari riflette la domanda e la fiducia dei consumatori. Prezzi in crescita segnalano un’economia in salute e rafforzano la valuta, mentre un mercato immobiliare in crisi è spesso un campanello d’allarme. Monitorare i report mensili o trimestrali sui prezzi delle case, soprattutto nei paesi sviluppati. Un’accelerazione dei prezzi può anticipare rialzi dei tassi da parte della banca centrale.
3. Inflazione
L’inflazione misura la variazione dei prezzi di beni e servizi. Un’inflazione alta erode il potere d’acquisto e, se fuori controllo, indebolisce la valuta. Tuttavia, un’inflazione moderata è spesso segno di crescita. Seguire i dati CPI (Consumer Price Index) e PPI (Producer Price Index). Se l’inflazione supera le attese, la banca centrale potrebbe alzare i tassi, rafforzando la valuta.
4. Politica monetaria
Le decisioni delle banche centrali su tassi d’interesse e quantità di moneta in circolazione sono il driver principale dei cambi valutari. Tassi più alti attirano capitali esteri, rafforzando la valuta. Tassi bassi la indeboliscono. Seguire le riunioni delle banche centrali (come la Fed, la BCE o la BoE) e le dichiarazioni dei governatori. Le aspettative sui tassi spesso muovono il mercato più dei dati effettivi.
5. Stabilità politica
Le decisioni politiche, le elezioni e le crisi geopolitiche possono creare forte volatilità. Instabilità politica o incertezza sulle politiche economiche tendono a indebolire la valuta.
Monitorare le notizie politiche e i principali eventi globali. In caso di instabilità, valuta strategie difensive o riduci l’esposizione su valute a rischio.
Conclusione
I fondamentali sono la bussola del forex. Imparare a leggerli e interpretarli permette di anticipare i movimenti più importanti e di operare con maggiore sicurezza. Anche se si predilige l’analisi tecnica, integrare i fondamentali nella strategia farà la differenza tra un trading casuale e un trading professionale.
TradingView: Scopri le funzioni che non usi ancoraUn saluto a tutti itrader, in questo video andiamo ad analizzare TradingView, perchè è estremamente versatile e si adatta a diversi profili di utenti:
Principianti: la sua interfaccia intuitiva e il conto "paper trading" la rendono la piattaforma ideale per imparare l'analisi tecnica e fare pratica.
Trader e Investitori Avanzati: gli strumenti di analisi avanzati, il supporto per il backtesting e Pine Script la rendono una scelta eccellente per chi opera a livello professionale.
Chiunque voglia tenersi aggiornato: anche se non fai trading attivamente, puoi utilizzare TradingView per seguire i mercati, consultare le notizie e osservare le analisi degli altri investitori.
TradingView offre una versione gratuita con funzionalità limitate e diversi piani a pagamento (Pro, Pro+, Premium, ecc.) che sbloccano strumenti più avanzati e l'accesso a più dati in tempo reale. Molti broker permettono anche di collegare il proprio conto a TradingView per operare direttamente dalla piattaforma.
Spero il video sia gradito anche se un pò lungo.
Come sempre un grande abbraccio
Ciao e grazie da Mauro
Vi lascio con le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina e avere sempre un piano.
Trading. La cruda realtà del 99% dei trader che perdeIl trading è spesso dipinto come un rapido percorso verso ricchezze straordinarie e soprattutto facili. Molti aspiranti trader si avvicinano a questo mondo con grandi speranze di raddoppiare rapidamente piccoli capitali iniziali. Tuttavia, la realtà del trading è ben diversa e spesso ben più dura di quanto gli annunci pubblicitari lascino intendere. La stragrande maggioranza dei trader, infatti, sperimenta perdite consistenti sin dai primi tentativi. Statistiche recenti indicano che tra il 70% e il 90% dei trader retail perde soldi. La tendenza è netta: pochi riescono realmente a costruire una carriera di successo nel trading.
Nel primo mese di attività, circa il 40% dei nuovi trader si scoraggia e abbandona definitivamente. Tra coloro che rimangono, la maggior parte scopre presto che il trading non è affatto semplice come sembrava e inizia un percorso di apprendimento. Tuttavia, questo percorso è ostacolato da un eccesso di informazioni. Strategie contraddittorie, tecniche variegate e una mole enorme di dati possono facilmente disorientare il neofita. Si finisce per giocare una sorta di roulette alla ricerca di un metodo efficace, ma la maggior parte non riesce a trovarlo. Entro due anni, l’80% degli aspiranti trader avrà abbandonato, spesso convinto che il sistema stesso sia una truffa.
Dopo cinque anni, restano solo i trader più motivati e disciplinati, quelli capaci di affrontare ripetuti insuccessi senza mollare. Essi generalmente raggiungono un punto di equilibrio, dove i guadagni coprono le perdite, ma spesso manca ancora quel piccolo elemento chiave per diventare profittevoli in modo consistente.
Il numero di trader che arrivano a sviluppare un sistema solido e affidabile è estremamente ridotto. Solo l’1% riesce a scoprire un approccio che permetta guadagni costanti, diventando così indipendenti finanziariamente attraverso il trading. Questo gruppo elitario deve essere dotato di disciplina ferrea, pazienza titanica e nervi d’acciaio per resistere alle difficoltà di un mercato altamente competitivo e spietato.
Le cause principali del fallimento sono note. Mancanza di una pianificazione adeguata, gestione del rischio inadeguata e decisioni prese sotto l’effetto di emozioni come paura e avidità. Molti trader sopravvalutano le proprie capacità e sottovalutano l'importanza di posizionare stop loss efficaci o di mantenere la dimensione delle posizioni entro limiti di rischio ragionevoli. L’assenza di un piano chiaro porta spesso a decisioni impulsive e a perdite finanziarie significative. Ulteriori difficoltà derivano dal carattere del trading come gioco a somma zero, o addirittura negativa, dove i trader competono tra loro e devono anche affrontare le commissioni dei broker. In generale, i trader più esperti e abili riescono a guadagnare dalla perdita degli altri meno preparati.
Il trading è un ambito estremamente sfidante e solo pochi riescono a emergere come vincenti. Per chi vuole provarci, è fondamentale sviluppare una solida strategia, applicare una rigorosa gestione del rischio e investire continuamente nell’apprendimento e nel miglioramento personale. Solo così si può sperare di entrare nell’élite ristretta dell’1% che realizza davvero profitti sostenibili e duraturi.
[COME E QUANDO DICHIARARE I REDDITI DA FOREX TRADING]In Italia i profitti da forex trading vanno dichiarati come redditi diversi di natura finanziaria (art. 67 TUIR). Ecco un riassunto su come funziona:
1. Quando dichiarare
• Devi dichiarare i profitti nell’anno fiscale
successivo a quello in cui li hai realizzati.
• Esesmpio: se hai guadagnato nel 2024, dichiari nel 2025.
• Anche le perdite vanno indicate, perché possono essere portate
in compensazione con futuri guadagni (entro 4 anni).
2. Come dichiarare
Dipende dal tipo di broker che usi:
Caso A: Broker italiano con regime amministrato
• È il broker a fare da sostituto d’imposta.
• Ti trattiene direttamente il 26% di imposta sostitutiva sui guadagni.
• Tu non devi fare nulla in dichiarazione.
Caso B: Broker estero o broker italiano con regime dichiarativo
• Devi dichiarare tu i profitti nel Quadro RT del Modello Redditi PF (ex Unico).
• Le imposte sono: 26% sul capital gain netto (differenza tra guadagni e perdite).
• Eventuali imposte su interessi/dividendi, sempre al 26%.
3. Quadro RW – Monitoraggio fiscale
• Se hai un conto trading presso un broker estero, devi anche compilare
il Quadro RW per dichiarare le attività finanziarie all’estero.
• Su questi importi si paga anche l’IVAFE (imposta sul valore delle attività
finanziarie detenute all’estero), che è lo 0,2% annuo.
4. Documenti utili
• Estratti conto e rendicontazioni annuali del broker.
• Report delle operazioni chiuse (profit/loss realizzati).
In poche parole :
• Se usi un broker italiano con regime amministrato → zero pensieri.
• Se usi un broker estero (tipo eToro, IC Markets, ecc.) → devi compilare
RT + RW, pagare 26% sui profitti netti + IVAFE 0,2%.
Cos’è il Drawdown nel tradingIl drawdown in un conto di trading è una misura fondamentale che indica la massima perdita osservata dal valore più alto raggiunto dal saldo fino al suo minimo successivo in un dato periodo di tempo. Questa metrica esprime in modo chiaro quanta parte del capitale di un trader è stata temporaneamente persa, mostrando quindi il livello di rischio a cui si è esposti durante l’attività di trading.
Tipi di Drawdown più comuni
Current drawdown (drawdown attuale).
Questo drawdown rappresenta la perdita temporanea in un momento specifico, calcolata sulle posizioni aperte che non sono ancora state chiuse. Ad esempio, se il trader ha 3 posizioni aperte sul mercato con valori attuali di guadagno o perdita, come ad esempio EURUSD (-500€), GBPUSD (+200€) e GOLD (-100€), il drawdown attuale sarà di -400€.
Fixed Drawdown (drawdown fisso).
È dato dalla somma dei risultati negativi delle posizioni ormai chiuse in un periodo, escludendo quelle ancora aperte. Per esempio, se in una giornata il trader ha chiuso 4 posizioni con una perdita totale di 500 su un capitale di 10.000€, il drawdown fisso per quel giorno sarà del 5%.
Maximum Drawdown (drawdown massimo).
Rappresenta la più grande differenza negativa tra il picco massimo di capitale e il punto più basso toccato prima che il conto riesca a raggiungere un nuovo massimo. Se un conto parte da 10.000$ e nel tempo arriva fino a 25.000$, ma poi subisce una perdita fino a 12.500$, il drawdown massimo è del 50%. Questo dato è spesso il più utilizzato come parametro di rischio massimo.
Perché è importante monitorare il drawdown
Il drawdown offre un indicatore chiave del livello di rischio che una strategia di trading comporta. Un drawdown elevato, ad esempio superiori al 50%, segnala un rischio considerevole che può mettere a repentaglio la sopravvivenza del conto di trading. Comprendere il drawdown aiuta a stabilire limiti di rischio, dimensionare correttamente le posizioni e verificare se una strategia è adatta al proprio profilo di rischio. Inoltre, la conoscenza del drawdown aiuta a mantenere una disciplina mentale. Le perdite temporanee fanno parte del percorso e un drawdown contenuto non significa necessariamente che la strategia sia inefficace se, nel lungo termine, si riesce a recuperare e generare profitti consistenti.
Considerazioni pratiche
Trader con strategie ad alta frequenza o con esposizioni elevate devono essere particolarmente attenti al drawdown attuale e massimo per evitare perdite catastrofiche.
Un basso drawdown è sinonimo di un controllo del rischio rigoroso e di una strategia conservativa.
Monitorare il drawdown in modo costante consente di agire in anticipo, ad esempio fermando il trading o rivedendo la strategia in caso di perdite eccessive.
Si dovrebbe definire prima di iniziare a operare qual è il drawdown massimo accettabile in relazione alla propria tolleranza al rischio.
Sei errori comuni di chi inizia a fare tradingIl trading rappresenta per molti un’opportunità di guadagno, ma è anche un’attività che richiede disciplina, conoscenza e strategia. I principianti spesso commettono errori frequenti che possono compromettere rapidamente il loro capitale e la loro motivazione.
Il primo, e più grave errore, è non avere un piano di trading.
La maggior parte dei trader alle prime armi pensa che bastino qualche video, libri o segnali per entrare nel mercato e vincere. Questa mentalità porta all’improvvisazione, che porta inevitabilmente a perdere il capitale in pochi mesi. Un piano di trading definito, con regole chiare per ingresso, uscita e gestione del rischio, è invece l’elemento essenziale per costruire una carriera duratura nel trading.
Un altro errore comune è l’overtrading.
Molti credono che più si eseguono operazioni, più si guadagna. Al contrario, nel trading la qualità conta molto più della quantità. Le opportunità valide sono poche e bisogna imparare a selezionarle con cura, evitando di inseguire ogni segnale o movimento di mercato. L’overtrading può portare a commissioni elevate, stress emotivo e perdite rapide.
L’emotività è il terzo grande ostacolo.
Paura, avidità, impazienza e desiderio di recuperare perdite spingono molti trader a prendere decisioni irrazionali. Invece, le scelte di trading devono essere basate esclusivamente sull’analisi e sulle regole del piano. La gestione emotiva è spesso la chiave che separa i trader profittevoli da quelli che falliscono.
La mancanza di pazienza rappresenta un’altra trappola.
Molte volte i trader chiudono troppo presto le posizioni sperando di evitare perdite o per ottenere guadagni rapidi. Questa fretta fa perdere occasioni di profitto e disturba il normale andamento del trading. L’attesa e la disciplina sono invece due caratteristiche indispensabili.
L’avidità è un nemico insidioso che affligge trader di ogni livello.
Cercare di massimizzare ogni singola operazione può indurre a non rispettare le regole di uscita e a rischiare più del previsto. La capacità di accettare profitti e limitare le perdite è fondamentale per conservare e far crescere il capitale nel tempo.
Infine, uno degli errori più letali è assumere rischi eccessivi senza considerare la dimensione della posizione rispetto al capitale. Molti principianti sottovalutano o ignorano la gestione del rischio e finiscono per perdere depositi interi in pochi trade sbagliati. Il rischio per operazione deve essere sempre calcolato in modo prudente, spesso non più dell’1-2% del capitale, per garantire la sopravvivenza ed evitare stress psicologico.
Altri errori includono la mancanza di conoscenza sulla leva finanziaria e la scarsa preparazione teorica. Il trading richiede uno studio costante e un aggiornamento continuo sulle dinamiche dei mercati e sugli strumenti a disposizione. Senza queste basi la probabilità di fallimento aumenta drasticamente.
Guida al Volume Profile su TradingView: I Miei Settaggi Buona Domenica a tutti i trader, in questo video andremo a vedere come installare e settare il mio personale Volume Profile che utilizzo per le mie analisi.
Componenti Chiave del Volume Profile
Qualunque sia il tipo di Volume Profile che utilizzi, sono sempre presenti tre componenti fondamentali:
Punto di Controllo (POC): È il livello di prezzo con il volume scambiato più elevato durante il periodo analizzato. Viene rappresentato da una linea orizzontale di colore diverso (spesso rosso). Il POC è considerato un livello di prezzo di equilibrio, che spesso agisce come forte supporto o resistenza.
Area di Valore (Value Area - VA): È l'intervallo di prezzo in cui è stato scambiato una percentuale significativa (generalmente il 70%) del volume totale. Quest'area indica il consenso del mercato sul valore di un asset. Le due linee che la delimitano sono:
Value Area High (VAH): Il livello di prezzo più alto all'interno dell'Area di Valore.
Value Area Low (VAL): Il livello di prezzo più basso all'interno dell'Area di Valore.
Nodi di Volume (Volume Nodes): L'istogramma del Volume Profile è composto da nodi che mostrano il volume scambiato a ogni livello di prezzo.
High Volume Nodes (HVN): Picchi nell'istogramma che indicano un'elevata attività di trading.
Low Volume Nodes (LVN): Avvallamenti nell'istogramma che mostrano una bassa attività di trading e che spesso agiscono come aree di rapido movimento del prezzo.
3. Utilizzo per l'Analisi e il Trading
Il Volume Profile è uno strumento potente per la tua analisi tecnica:
Identificazione di Supporto e Resistenza: I livelli di alto volume (POC e HVN) indicano aree in cui il mercato ha trovato un accordo e dove è probabile che il prezzo si stabilizzi o inverta la direzione.
Individuazione di Livelli di Reversione: I livelli di basso volume (LVN) possono suggerire aree in cui il prezzo potrebbe muoversi rapidamente senza incontrare molta resistenza.
Conferma di Tendenze: Se il prezzo si muove al di sopra del POC, può indicare un sentiment rialzista. Se si muove al di sotto, un sentiment ribassista.
4. Impostazioni e Personalizzazione
TradingView ti permette di personalizzare il Volume Profile per adattarlo alle tue preferenze:
Numero di Righe: Puoi aumentare o diminuire il numero di barre orizzontali per avere un'istogramma più dettagliato o più liscio.
Percentuale dell'Area di Valore: Puoi regolare la percentuale di volume che definisce l'Area di Valore, se preferisci un intervallo più stretto o più ampio.
Colori e Stile: Puoi cambiare i colori del POC, dell'Area di Valore e dell'istogramma stesso per adattarli al tuo tema grafico.
Vi saluto come al solito con un abbraccio e buon trading.
Grazie Ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Capitolo 1 - Il mondo del trading e le candele GiapponesiUn approccio professionale al trading: la mia guida completa.
Ciao a tutti i trader,
Ho deciso di avviare una serie di video dedicati al trading, con l'obiettivo di accompagnarvi passo dopo passo, partendo dalle basi fino alla gestione consapevole di ogni operazione. L'intero percorso, completamente gratuito, è pensato per chi desidera intraprendere questa attività in modo serio e professionale.
Nel trading, come scoprirete, la chiave del successo risiede nella disciplina e nel rispetto delle regole. Non si tratta di improvvisare, ma di agire sempre con un setup ben definito per ogni operazione. Le decisioni di investimento non devono essere basate su intuizioni o consigli altrui, ma su motivi validi e ragionati. È fondamentale sapere esattamente perché si entra in un trade, quali sono i rischi e quale potenziale profitto si può ottenere.
Iniziamo questo viaggio nel mondo del trading. Affronteremo insieme ogni aspetto, con l'impegno e la dedizione necessari per raggiungere i vostri obiettivi.
Vi saluto come al solito con un abbraccio e buon trading.
Grazie Ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Il Kelly Criterion nel tradingIl Kelly Criterion è una formula matematica sviluppata da John L. Kelly Jr. nel 1956, originariamente concepita per ottimizzare le puntate nelle scommesse e successivamente adattata al mondo degli investimenti e del trading. La sua principale funzione è determinare la porzione ideale del capitale da rischiare in una singola operazione per massimizzare la crescita del capitale nel lungo termine, bilanciando opportunità di guadagno e rischio di perdita.
Nel trading, il Kelly Criterion si basa su due elementi fondamentali: la probabilità di vincita (W) di una singola operazione e il rapporto tra guadagni medie perdite medie (R). La formula originale del capitale da investire o rischiare è K=W − .
L’obiettivo è massimizzare il logaritmo del profitto atteso, evitando di rischiare troppo in una singola operazione e mantenendo un equilibrio che promuova una crescita esponenziale e sostenibile del capitale.
Per applicare il Kelly Criterion nel trading reale, un trader dovrebbe analizzare la propria performance storica, calcolando la percentuale di operazioni vincenti e perdenti e la media dei risultati positivi e negativi. Ad esempio, se un trader vanta un 60% di operazioni vincenti e un rapporto tra guadagni e perdite di 1.5, applicando la formula otterrà una quota di capitale da rischiare intorno al 20% per trade. Tuttavia, tale valore rappresenta un limite teorico. Molti esperti consigliano di “frazionare” tale valore (ad esempio rischiando un quarto o metà del Kelly suggerito) per minimizzare la volatilità e le perdite potenziali nei periodi di drawdown.
Il Kelly Criterion aiuta a evitare errori comuni come il sovra-investimento o l'assunzione di rischi eccessivi sulla base di percezioni emozionali, fornendo una strategia scientifica di money management. Inoltre, consente di adattare dinamicamente la dimensione della posizione alle condizioni di mercato e al proprio sistema, a differenza di metodi statici (ad esempio rischio fisso in percentuale senza considerare la probabilità e il rapporto di vincita).
Tuttavia, ci sono alcune limitazioni pratiche nell’uso del Kelly Criterion nel trading. Prima di tutto, la stima accurata di probabilità e rapporto guadagno/perdita è complessa, perché il mercato è influenzato da fattori variabili e molteplici. Inoltre, il Kelly pieno può portare a oscillazioni di capitale troppo marcate, soprattutto in mercati volatili o in strategie a breve termine. Per questo motivo, la maggior parte dei trader applica una versione “half-Kelly” o “quarter-Kelly”, riducendo la frazione calcolata per ridurre i rischi psicologici e finanziari.
Un uso appropriato del Kelly consente di gestire meglio le sequenze di perdite, preservando il capitale durante periodi difficili e sfruttando le serie vincenti per far crescere esponenzialmente il capitale. In questo senso, il Kelly Criterion diventa uno strumento potente per coniugare matematica e disciplina emotiva, due elementi indispensabili per la riuscita nel trading.
Rischio di credito FRANCIA: 2 barometri decisiviDall’annuncio del voto di fiducia dell’8 settembre 2025, la situazione politica francese è precipitata in una forte incertezza. Il primo ministro François Bayrou, alla guida di un governo di minoranza, si trova di fronte a un’opposizione determinata che ha già annunciato che voterà contro, rendendo la sua permanenza a Matignon molto improbabile. Questa fragilità politica ha immediatamente pesato sulla fiducia dei mercati: il premio di rischio e i costi di finanziamento aumentano per il governo e per le imprese francesi.
In caso di caduta del governo, l’ipotesi di elezioni anticipate e la prospettiva di nuove tensioni sociali, con mobilitazioni previste già dal 10 settembre, accentuano le preoccupazioni. In questo contesto, le autorità cercano di rassicurare affermando che la Francia rimane economicamente solida e che un bilancio per il 2026 sarà adottato nei tempi previsti, forse con l’istituzione di un cosiddetto governo “tecnico” anziché una nuova dissoluzione dell’Assemblea nazionale.
Questa incertezza può esercitare pressione sui tassi di interesse sovrani francesi e destabilizzare così banche e imprese francesi, con un effetto di contagio a livello dell’Eurozona.
La situazione peggiorerà o, al contrario, migliorerà in questo mese di settembre per la Francia e l’Eurozona?
Ecco due barometri di mercato da tenere sotto stretta osservazione e che saranno molto rilevanti per misurare l’evoluzione positiva o negativa di questo rischio “Francia”.
1. Primo barometro del rischio “Francia”: lo spread sui tassi a 10 anni tra Francia e Germania
Lo spread dei rendimenti obbligazionari a lungo termine tra Francia e Germania rappresenta il barometro di rischio definitivo per il debito pubblico francese. Più si amplia questo spread, più il mercato anticipa difficoltà per le finanze pubbliche francesi.
Attualmente tengo questo indicatore sotto stretta sorveglianza, poiché la sua traiettoria rialzista potrebbe diventare preoccupante oltre una certa soglia. Al contrario, se l’incertezza politica in Francia diminuisse, questo spread si ridurrebbe, rappresentando un segnale positivo per gli attivi finanziari europei.
Il grafico seguente mostra, in chiusura giornaliera, lo spread a 10 anni tra Francia e Germania:
2. Barometro secondario da seguire: il valore del rendimento francese a 10 anni rispetto al rendimento italiano a 10 anni
Un secondo barometro interessante è la differenza assoluta tra il rendimento sovrano francese a 10 anni e quello italiano. Mai il rendimento francese è stato superiore a quello italiano, e se ciò dovesse accadere, sarebbe un segnale di mercato molto negativo per la Francia, le sue banche e le sue imprese. Attualmente il rendimento francese rimane inferiore a quello italiano.
Il grafico seguente mostra i rendimenti francesi e italiani a 10 anni in forma di candele giapponesi quotidiane:
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
I principali attori che muovono il mercato ForexIl mercato Forex rappresenta il più grande mercato finanziario al mondo, con milioni di partecipanti di varia natura. Per comprendere davvero come funziona questo mercato, è fondamentale conoscere chi sono i principali attori che lo influenzano e ne determinano i movimenti più rilevanti.
Governi
I governi sono i principali attori macroeconomici che influenzano il Forex attraverso le loro politiche economiche e politiche. Definiscono gli obiettivi economici nazionali e, tramite regolamentazioni e interventi, cercano di stabilizzare o indirizzare il valore delle valute per sostenere le esportazioni, controllare l’inflazione o favorire la competitività internazionale. Le azioni governative possono avere un impatto significativo sui mercati valutari soprattutto in termini di feedback politico o interventi diretti.
Banche centrali
Le banche centrali sono gli esecutori delle strategie governative e hanno un ruolo cruciale nel mercato Forex. Utilizzano strumenti come il controllo dell’offerta di moneta, la definizione dei tassi di interesse e le politiche creditizie per influenzare la domanda e l’offerta di valute. Intervengono attivamente nei mercati per stabilizzare o modificare il valore della propria valuta, utilizzando riserve in valuta estera e oro come leve di controllo. La Banca dei regolamenti internazionali e le maggiori banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve americana, la BCE, la Banca del Giappone e la People's Bank of China, detengono enormi asset che condizionano fortemente il mercato Forex.
Banche commerciali
Le banche commerciali sono responsabili della maggior parte delle transazioni Forex quotidiane, soprattutto grazie alla gestione dei pagamenti internazionali per aziende e clienti privati. Secondo dati recenti, oltre il 70% del volume totale del Forex riguarda operazioni tramite banche commerciali. Oltre alla gestione del flusso di valuta, molte banche sono attive sul fronte speculativo, utilizzando sofisticate strategie di trading per trarre profitto dalle fluttuazioni valutarie.
Imprese multinazionali
Le grandi imprese operanti a livello globale sono costantemente impegnate in operazioni di cambio valuta per gestire flussi di capitale tra le filiali, pagamenti a fornitori o ricavi da mercati esteri. Le multinazionali svolgono anche attività di copertura ("hedging") per proteggersi dal rischio di oscillazioni valutarie che potrebbero influire negativamente sui loro bilanci. La loro partecipazione costante contribuisce a mantenere un flusso costante di scambi, conferendo liquidità ai mercati.
Fondi di investimento e hedge funds
I fondi di investimento professionali, incluse le grandi società di gestione patrimoniale e gli hedge funds, rappresentano gli investitori istituzionali più sofisticati attivi nel Forex. Questi operatori maneggiano capitali spesso enormi e impiegano tecniche avanzate di analisi quantitativa, trading algoritmico e gestione del rischio. La loro attività speculativa può influenzare significativamente i movimenti di prezzo, creando spinte nei mercati sia a breve che a medio termine.
Conclusioni
Il mercato Forex è un ecosistema complesso, governato dall’interazione dinamica di diversi tipi di partecipanti, ciascuno con obiettivi e funzioni differenti. I governi e le banche centrali detengono il potere strategico e normativo, mentre le banche commerciali e le multinazionali gestiscono il flusso fondamentale delle valute. I fondi di investimento e gli hedge funds aggiungono volatilità e movimenti speculativi. Conoscere questi attori permette ai trader di comprendere meglio le dinamiche di mercato e di affinare la propria strategia tenendo conto delle diverse influenze presenti sui mercati valutari.
L’impatto del dato Unemployment Claims sui mercati finanziariIl dato Unemployment Claims rappresenta uno degli indicatori più monitorati per comprendere lo stato di salute dell’economia statunitense. Misura il numero di persone che richiedono per la prima volta il sussidio di disoccupazione settimanale, offrendo così un aggiornamento rapido sul mercato del lavoro. Un dato più alto del previsto segnala un peggioramento del mercato del lavoro, mentre un dato più basso suggerisce un’economia in miglioramento. Questo risultato influenza profondamente i mercati valutari (forex) e delle materie prime, poiché riflette le aspettative sulla crescita economica, sulla politica monetaria e sui rischi di recessione.
Possibili scenari per l’oro (GOLD)
L’oro ha una relazione inversa con la forza dell’economia e dei tassi d’interesse reali. Quando le Unemployment Claims aumentano, suggerendo un peggioramento dell’occupazione e dunque un possibile rallentamento economico, le banche centrali possono stimolare l’economia con politiche monetarie più accomodanti (taglio dei tassi, espansione della massa monetaria). Questo favorisce l’oro, considerato un bene rifugio e una protezione dall’inflazione e dall’incertezza. Al contrario, un miglioramento del mercato del lavoro e delle Unemployment Claims porta spesso a rialzi dei tassi, riducendo l’appeal dell’oro e spingendo i prezzi verso il basso.
Un dato Unemployment Claims più alto del previsto potrebbe far salire il prezzo dell’oro in zona 3416. Un dato più basso, invece, potrebbe portare ad un calo fino alla zona 3310 - 3325.
Possibili scenari su EUR/USD
Per la coppia EUR/USD, il dato Unemployment Claims riflette la forza relativa dell’economia americana. Un dato peggiore del previsto è generalmente ribassista sul dollaro USA, causando un deprezzamento del dollaro rispetto all’euro e quindi una possibile salita della coppia EUR/USD. Un dato migliore rafforza il dollaro, favorendo ribassi della coppia EUR/USD. Al contempo, la situazione economica europea e le politiche della BCE influenzano il cambio, ma i dati statunitensi restano il driver principale. Un dato Unemployment Claims peggiore può portare a un rialzo di EUR/USD fino alla zona 1,1760. Al contrario, un dato migliore potrebbe spingere il cross al ribasso fino alla zona 1,1450.
Possibili scenari per le coppie con dollaro australiano (AUD/CHF, AUD/NZD, AUD/CAD)
Il dollaro australiano è sensibile ai dati del mercato del lavoro statunitense, oltre che all’andamento globale e al contesto di rischio. Un peggioramento delle Unemployment Claims USA, accompagnato da attese di rallentamento globale, spesso pesa sul dollaro australiano, considerato una valuta correlata al movimento delle materie prime.
Un aumento dei sussidi di disoccupazione USA potrebbe accentuare le pressioni ribassiste su queste coppie. Un dato invece sotto le attese potrebbe supportare un rimbalzo del dollaro australiano.
Possibili scenari su GBP/USD
Sulla coppia GBP/USD, un aumento delle Unemployment Claims USA (indicazione di rallentamento negli USA) può deprimere il dollaro e sostenere il prezzo della sterlina. Al contrario, dati in discesa sulle Unemployment Claims rafforzano il dollaro e possono far scendere GBP/USD. Le zone di attenzione sono 1,36 in caso di dati peggiori delle aspettative e 1,33 in caso di dati migliori delle attese.
Stop loss nel tradingLo stop loss rappresenta uno degli strumenti più importanti e indispensabili nella gestione del rischio di qualsiasi operazione di trading. Nonostante ciò, molti trader, in particolare quelli alle prime armi, preferiscono chiudere manualmente le posizioni in perdita, ritenendo di poter così controllare meglio il momento esatto per limitare un danno o evitare la perdita, una convinzione che si dimostra spesso errata e pericolosa.
Che cos’è lo stop loss
Lo stop loss è un ordine automatico che viene piazzato a un livello di prezzo predeterminato. Quando il prezzo di un asset raggiunge questo livello, la posizione viene chiusa automaticamente, limitando così la perdita del trader. Questo meccanismo elimina la necessità di intervenire manualmente con tempismo perfetto, consentendo di proteggere il capitale anche quando non si può essere davanti al terminale.
Perché è essenziale impostare lo stop loss
Limitare le perdite e gestire il rischio.
Il vantaggio principale dello stop loss è il controllo rigoroso del rischio. Limitare la perdita massima per ogni trade consente di conservare il capitale e di affrontare il trading con una prospettiva a lungo termine. Senza uno stop loss, si rischia di mantenere una posizione negativa più a lungo, aspettando un’inversione che potrebbe non arrivare mai, aumentando così i danni.
Evitare l’interferenza emotiva
Il trading è spesso soggetto a emozioni intense come paura e avidità. Quando si gestisce manualmente una posizione in perdita, è facile cadere nella trappola di conservare troppo a lungo la posizione sperando in un recupero, oppure di chiuderla troppo presto senza una ragione strategica. Lo stop loss aiuta a mantenere la disciplina, tagliando le perdite al momento giusto senza che l’emotività interferisca.
Automazione e comodità operativa
Con lo stop loss, non è necessario monitorare costantemente il mercato per chiudere la posizione al momento opportuno. Questo è particolarmente utile in mercati volatili o quando non si può essere sempre presenti, migliorando la gestione del tempo e riducendo lo stress.
Nonostante i vantaggi, è importante ricordare che lo stop loss non elimina tutte le perdite, indica semplicemente il punto in cui ammettere un errore e uscire dalla posizione. Talvolta, in mercati molto volatili, uno stop loss può essere attivato da oscillazioni temporanee (rumore di mercato), facendo uscire prematuramente il trader da una posizione potenzialmente redditizia. Per questo, scegliere con cura il livello dello stop è fondamentale Deve proteggere dal rischio e al contempo consentire una sufficiente libertà di oscillazione del prezzo.
Conclusione
Impostare uno stop loss non è solo una buona pratica, ma una vera e propria necessità per chiunque operi nei mercati finanziari. Esso rappresenta la linea di demarcazione tra un trader disciplinato, che riconosce tempestivamente i propri errori e gestisce il rischio, e un operatore emotivo che rischia di compromettere il proprio capitale. Mai aprire una posizione senza uno stop loss ben definito: una regola fondamentale per preservare la continuità operativa e migliorare la performance complessiva nel trading.
La psicologia del rischio nel tradingLa gestione del rischio nelle posizioni di trading è uno dei pilastri fondamentali per chi vuole operare con successo nei mercati finanziari. Una delle domande più importanti per ogni trader è: quale porzione del proprio capitale rischiare in ogni singola operazione? La risposta a questa domanda non è solo teorica, ma ha un impatto diretto sulla performance e sulla sopravvivenza nel lungo termine. Il rischio per operazione si determina calcolando la distanza tra il punto di entrata e lo stop loss, misurata in pips o in unità di prezzo, moltiplicata per la dimensione della posizione. Questo calcolo serve a definire quanti soldi sono esposti in caso di perdita.
Un approccio prudente è quello di rischiare tra l’1% e il 2% del capitale totale per ogni trade. Questa strategia è consigliata soprattutto ai trader alle prime armi o a chi vuole mantenere una sicurezza elevata contro i ribassi. Rischiare poco per operazione significa aspettarsi guadagni più contenuti, ma anche avere un controllo migliore sul capitale, limitando i drawdown e mantenendo stabilità psicologica nei periodi negativi.
Si passa poi a un rischio medio, che varia dal 2% al 5% del capitale per trade. Qui i rendimenti attesi sono più elevati, ma la sicurezza del capitale diminuisce. Questo livello è ideale per trader più esperti, psicologicamente preparati a gestire drawdown più profondi e sequenze di perdite. È fondamentale in questo caso essere disciplinati e non farsi sopraffare dall’emotività, perché colpi di testa specie dopo perdite possono compromettere i risultati complessivi.
Rischiare oltre il 5% per ogni singola operazione è da considerarsi un rischio altissimo. Si parla spesso di trade "5 stelle", ovvero pochi setup di altissima convinzione dove il trader è quasi certo di un esito positivo. I potenziali profitti sono grandi, ma con due sole perdite consecutive si può perdere circa il 10% del capitale, una soglia che può dare un colpo duro alla psicologia e al conto stesso.
Infine, esiste il rischio definito "stupido" quando si supera il 10% per singolo trade. Qui la probabilità di "bruciare" l’intero conto in pochi trade è altissima. Poiché non esistono setup infallibili, questa strategia è estremamente pericolosa e da evitare categoricamente.
Uno dei problemi più comuni tra i trader inesperti è non calcolare la percentuale di rischio realmente presa in ogni operazione, affidandosi a una dimensione fissa delle posizioni indipendentemente dalla salute del conto o dalla volatilità del mercato. Questo errore può portare a esposizioni eccessive e a perdite rapide e difficili da recuperare.
Metodi efficaci per calcolare la dimensione ottimale della posizione includono il modello percentuale che normalizza il rischio per ogni trade in una frazione dell’intero capitale, e formule matematiche come il Kelly Criterion, che tiene conto della probabilità di successo e del rapporto rischio/ricompensa per suggerire la quota ideale da investire. Tuttavia, anche in questi casi, molti trader preferiscono adottare una versione più conservativa per limitare potenziali danni finanziari.
L’importanza della gestione del rischio attraverso un position sizing corretto è confermata da studi che attribuiscono a questa componente oltre il 90% del risultato di lungo termine di un sistema di trading. Il controllo rigoroso del rischio aiuta non solo a preservare il capitale, ma anche a mantenere uno stato mentale equilibrato, elemento chiave per decisioni razionali e costanti nel tempo.