ETF obbligazionari: impatti sui portafogli di investimentoBuongiorno a tutti. L'obiettivo di questa analisi è esaminare le recenti performance di alcuni ETF obbligazionari statunitensi, avvalendosi di una combinazione di indicatori proprietari e dell'analisi del ciclo economico, per valutare il loro impatto all'interno di un portafoglio di investimento specifico: il Permanent Portfolio.
ANALISI TLT
Che dire? Il 2023 era stato annunciato come l’anno dei bond, e a dirla tutta lo stesso valeva anche per il 2024. La verità, però, è che resta ancora da capire quando arriverà davvero il momento in cui questa previsione potrà concretizzarsi. Tra gli ETF obbligazionari governativi più noti e frequentemente inseriti nei portafogli d’investimento statunitensi, spicca TLT, l’iShares Treasury Bond ETF 20+ Year. Come suggerisce il nome, questo strumento si propone di replicare passivamente l’andamento di un paniere di titoli di Stato statunitensi con scadenze superiori ai 20 anni.
Sappiamo tutti quanto il mercato obbligazionario governativo statunitense sia stato messo a dura prova dall’aumento dell’inflazione e dall’inasprimento della politica monetaria durante il biennio 2022-2023. Dopo una forte caduta, l’asset class aveva toccato un minimo il 23 ottobre 2023, da cui era iniziata una ripresa decisamente incoraggiante, culminata in una brillante performance del +23,6% in poco più di due mesi. Tuttavia, dal 28 dicembre 2023, si è verificata una nuova discesa, che ha portato l’ETF a toccare nuovi minimi di periodo a maggio 2024. Successivamente, è ripartito al rialzo, sostenuto da un supporto dinamico. Il 17 settembre 2024 l’ETF ha segnato nuovi massimi di periodo, ma da quel momento la situazione è precipitata: forte discesa, rottura del supporto dinamico il 24 ottobre 2024 e ulteriore ribasso, con il precedente supporto che si è trasformato in una resistenza.
Analisi TLT. Grafico giornaliero
Perché tanto pessimismo? La risposta, almeno in parte, è semplice: I-N-F-L-A-Z-I-O-N-E. Esatto, proprio quel dato macroeconomico che si pensava ormai stabilizzato intorno al 2% (con alcuni che addirittura ipotizzavano scenari di deflazione). Ma andiamo con ordine.
La figura seguente mostra il grafico del TLT, sul quale è stato applicato il mio algoritmo proprietario di analisi e trading, il Sistema Attivo. Questo strumento ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni utili sia per l’analisi che per le decisioni d’investimento.
Partiamo dalla prima informazione, probabilmente la più significativa: l’ETF risulta completamente inefficiente, con un punteggio di -13,71. Per chi non fosse familiare con il concetto di “efficienza”, si tratta di uno degli aspetti fondamentali nel campo degli investimenti. Senza addentrarci troppo nei dettagli, l’efficienza misura il rendimento di un asset rispetto al rischio assunto, espresso in termini di deviazione standard.
Metaforicamente, l’efficienza risponde a una domanda cruciale: “rispetto al rischio che sto assumendo, quanto rendimento sto ottenendo”? Poiché l’efficienza è definita dal rapporto tra il rendimento prodotto e la deviazione standard espressa, ne consegue che maggiore è il rendimento rispetto al rischio, maggiore sarà l’efficienza di un asset.
Osservando la figura, emerge chiaramente come TLT, in particolare negli ultimi 60 periodi (ossia negli ultimi 3 mesi su base giornaliera), risulti completamente inefficiente.
TLT: efficienza sottoterra
Poco fa ho accennato all’inflazione, ed è proprio questa variabile a spiegare le performance di questo ETF. Tuttavia, non si tratta tanto del dato macroeconomico in sé, quanto piuttosto delle aspettative del mercato riguardo alla sua evoluzione.
Nella figura precedente, la seconda riga della tabella riporta lo “stato dell’inflazione,” che in questo contesto specifico rappresenta il sentiment sul breve termine. Il Sistema Attivo può restituire diversi stati come output: Massima inflazione, Forte inflazione, Inflazione, Moderata inflazione, Disinflazione, e Deflazione. Attualmente, ci troviamo in una situazione di Forte inflazione, uno scenario che, insieme agli altri stati esclusa la Disinflazione e la Deflazione, tende a penalizzare le performance del mercato obbligazionario governativo.
Per tradurre questi concetti in pratica, osservate le figure successive. Simulando un approccio in cui si acquistasse TLT solo nei contesti di Disinflazione e Deflazione e lo si vendesse in tutti gli altri, è evidente come, nell’ultimo anno (prima figura), si sarebbero evitati diversi drawdown significativi. Estendendo l’analisi al periodo dal 2020, si sarebbero evitati cali importanti come quello del -16,6%, del -26,4% e del -21,5%.
Trading System
Trading System
Estendendo l’applicazione del trading system dal 2011 a oggi, i risultati ottenuti sarebbero quelli mostrati nella figura successiva: un massimo drawdown del -12,55%, decisamente più contenuto rispetto all’oltre -50% registrato con la strategia buy and hold.
Backtest Trading System su TLT
Detto questo, per chi si chiedesse perché l’aumento delle aspettative di inflazione penalizzi un ETF come TLT, la spiegazione è piuttosto semplice. Essendo un fondo che replica un paniere di obbligazioni, il suo valore è strettamente legato alla performance di queste ultime. Le obbligazioni, infatti, vengono solitamente acquistate per ottenere un ritorno tramite gli interessi delle cedole. Tuttavia, è noto come l’inflazione eroda il potere d’acquisto del denaro, impattando negativamente anche sul valore reale degli interessi percepiti dalle cedole.
In altre parole, se l’inflazione aumenta, il valore reale del denaro generato dalle cedole si riduce. Ora, vi chiedo: se gli investitori si aspettassero un aumento dell’inflazione, sarebbero incentivati a comprare obbligazioni? Probabilmente no. È più plausibile che decidano di venderle per spostarsi su investimenti più remunerativi. Maggiore è la pressione di vendita, maggiore sarà il deprezzamento delle obbligazioni, e con esse anche il valore di TLT.
ANALISI SHY E HYG
Tuttavia, non tutte le obbligazioni sono uguali. Pur condividendo gli stessi rischi principali, come nel caso dei titoli di Stato statunitensi (rischio inflazione, rischio dei tassi di interesse e, in misura minore, rischio di default), non tutte le obbligazioni subiscono tali rischi nello stesso modo. In particolare, al crescere della scadenza (o, se preferite, della duration), l’impatto di questi rischi tende a essere più significativo e negativo.
Un esempio utile per comprendere questa differenza è SHY, uno degli ETF a più basse scadenze emesso da iShares, che include titoli con maturity compresa tra 1 e 3 anni. Questo ETF è molto meno influenzato dalle dinamiche sopra descritte rispetto a TLT. Come evidenziato nella figura successiva, SHY risulta essere efficiente, con un punteggio di 4,69. Sebbene questo punteggio sia relativamente basso, resta comunque positivo, a differenza di quello negativo associato a TLT.
L’efficienza di SHY, calcolata a 60 periodi, è pari a 4.69
Un altro ETF sta dominando la scena dall’inizio del 2024. Non si tratta di un ETF sulle obbligazioni governative, ma di uno focalizzato su obbligazioni corporate (emesse da società): HYG, che replica un paniere di bond High Yield (in italiano, “ad alto rendimento”). L’efficienza mostrata da questo ETF è notevole, con un punteggio di 13,7 negli ultimi 60 periodi.
L’efficienza di HYG, calcolata a 60 periodi, è pari a 13.7 punti
I meno esperti potrebbero chiedersi cosa stia guidando questa performance. Come mai, in questo caso, l’inflazione non ostacola la crescita? La risposta è semplice e risiede nella qualità creditizia di queste obbligazioni: High Yield in questo contesto significa “obbligazioni speculative.” Questi strumenti sono tipicamente acquistati quando la propensione al rischio del mercato è elevata. È proprio in queste situazioni che gli investitori si orientano verso strumenti speculativi, capaci di offrire rendimenti elevati sia nel presente sia in prospettiva. Non a caso, oltre alle azioni, anche queste obbligazioni diventano attrattive. È quindi naturale che la correlazione tra questo ETF obbligazionario e il mercato azionario risulti fortemente positiva.
La correlazione positiva tra HYG e SPY. Grafico settimanale
L’ottima efficienza di HYG è spiegata dal fatto che, come evidenziato nella prima riga della tabella, il mio Sistema indica che, nel breve termine, il mercato si trova in una fase di Forte risk on. Analogamente al caso dell’inflazione, gli stati che il Sistema può restituire includono: Massimo risk on, Forte risk on, Risk on, Moderato risk on, Neutro, Debole risk off, Risk off, Forte risk off, e Massimo risk off. Simulando un approccio di Trading System che prevede acquisti in tutte le fasi di risk on e vendite in quelle di risk off, si ottiene la prestazione mostrata nella figura successiva.
Backtest Trading System su HYG
Molti di voi, a questo punto, potrebbero sentirsi un po’ confusi e chiedersi: dovrei vendere un ETF obbligazionario? Dovrei acquistare un ETF High Yield? La risposta è no. Il mio obiettivo è semplicemente quello di fare una chiacchierata con voi, niente di più, e magari approfondire il tema dei portafogli d’investimento, un argomento che adoro e che studio costantemente.
Oggi ho introdotto il concetto di efficienza su base intraday, un tema che, riflettendoci bene, non si sposa perfettamente con le analisi di breve termine. L’efficienza, infatti, è principalmente utilizzata per valutare quanto un portafoglio sia ben strutturato. Tuttavia, credo che questo concetto possa essere applicato in modo inverso rispetto all’approccio tradizionale.
Mi spiego meglio: solitamente si crea un portafoglio e poi si analizza la sua efficienza. Nulla, però, vieta di partire misurando l’efficienza di un singolo asset e successivamente inserirlo in un portafoglio, sia esso di trading o d’investimento attivo. Per chiarire ulteriormente: sono molto diffusi i portafogli rotazionali basati sul momentum, nei quali si crea una watchlist (di azioni o ETF) e ogni mese si acquistano quelli con il miglior momentum, effettuando ribilanciamenti mensili. Secondo me, un approccio simile potrebbe essere adottato utilizzando il fattore “efficienza”: acquistare gli asset che, in un determinato intervallo temporale, hanno mostrato la migliore efficienza.
Detto questo, basandomi su questi principi, mi sono posto una domanda: avrebbe senso oggi includere TLT in portafoglio (senza sottovalutare i lazy portfolios)? In una gestione di investimento attiva, per me la risposta è no. Generalmente, TLT è l’ETF per eccellenza utilizzato per proteggere un portafoglio durante fasi di forti drawdown del mercato azionario, ad esempio in contesti recessivi. Ma oggi queste condizioni non ci sono. Potrebbero presentarsi in futuro, ma al momento non è questa la prospettiva.
Adesso vi mostrerò perché.
ANALISI DEL CICLO ECONOMICO E DEL CICLO DELL’INFLAZIONE
Nella figura successiva sono mostrati due grafici: il primo, in nero, rappresenta il mio Ciclo Economico proprietario, progettato per misurare l’intensità del ciclo economico statunitense, integrando variabili sia macroeconomiche sia finanziarie. Il secondo, in blu, è il Composite Leading Indicator, un indicatore comunemente utilizzato per anticipare le fasi del ciclo economico. È evidente la funzione anticipatrice del mio Ciclo rispetto al Composite Leading: anche se non si verifica sempre, tale capacità di previsione emerge frequentemente.
Ciclo economico e Composite Leading Indicator
Il messaggio principale da cogliere dalla figura è chiaro: osservando attentamente, il ciclo economico si trova in una fase di espansione (fase 4, per gli appassionati del tema) e non mostra segnali di rallentamento. Considerando quanto discusso in precedenza (TLT tende a performare bene in fasi recessive), sembra difficile che ci sia spazio per una grande performance di TLT in questo contesto. Al contrario, potrebbe essere più vantaggioso esporsi al mercato obbligazionario High Yield.
La figura successiva conferma questa idea: durante le fasi di espansione economica, HYG tende a sovraperformare TLT. Questo fenomeno, dal 2008 a oggi, si è verificato con costanza.
La correlazione positiva tra Ciclo economico e HYG/TLT.
Va però sottolineato che TLT non sale esclusivamente nelle fasi recessive, ma anche in quelle caratterizzate da bassa inflazione. A tal proposito, è utile introdurre un altro ciclo economico: il ciclo leading sull’inflazione, rappresentato in nero nella figura successiva. Questo ciclo, come suggerisce il nome, è progettato per anticipare l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, qui mostrato in blu.
Il ciclo dell’inflazione, in nero, tende ad anticipare le fasi di alta e bassa inflazione, in blu.
Un aspetto interessante emerge dall’analisi: il ciclo dell’inflazione si trova attualmente in territorio di espansione. Questo significa che l’indice dei prezzi al consumo potrebbe nuovamente invertire la traiettoria al rialzo? È difficile dirlo con certezza, poiché nessuno può prevedere il futuro, ma è un dato che invita sicuramente alla riflessione.
Proseguendo con il ragionamento, risulta utile calcolare la correlazione tra l’indice di forza HYG/TLT e il ciclo dell’inflazione. La figura successiva evidenzia che, durante le fasi di rialzo del ciclo dell’inflazione, HYG tende a crescere più di TLT. È innegabile che, se il contesto attuale dovesse persistere, ci sarebbe poco spazio per una significativa ripresa di TLT, considerando l’intensità sia del ciclo economico che di quello relativo all’inflazione.
La correlazione positiva tra ciclo dell’inflazione e HYG/TLT
I DUE PERMANENT PORTFOLIO
In ogni caso, i due cicli economici, insieme al Sistema Attivo che si concentra sul breve termine, spiegano l’inefficienza di TLT e l’alta efficienza di HYG. E questo, ovviamente, si riflette anche sui portafogli d’investimento. Per esempio, prendiamo in considerazione il Permanent Portfolio, noto per il suo basso rischio e alta efficienza, composto per il 25% ciascuno da SPY, TLT, SHY e GLD (ETC sull’oro). Ipotizzando di aver investito 50.000 dollari nel portafoglio all'inizio dell’anno, chiediamoci come sarebbe andata, ma soprattutto, se sarebbe andata meglio investendo il 25% non su TLT, ma su HYG.
La figura successiva evidenzia come entrambi i portafogli siano in profitto: il Permanent Portfolio con HYG ha registrato un +15,7%, mentre quello con TLT si ferma al +12,3%.
Le prestazioni dei due Permanent da inizio anno
Le due figure successive riportano invece le metriche dettagliate. Analizzando gli ultimi 222 periodi giornalieri, ovvero dal 2 gennaio 2024 a oggi, emerge chiaramente come il Permanent Portfolio con HYG sia stato più performante rispetto a quello con TLT, non solo in termini di rendimento ma anche di efficienza (15,35 punti contro 10,71 punti). Tuttavia, il Permanent Portfolio con l’ETF High Yield risulta leggermente più rischioso, come dimostrano una deviazione standard leggermente superiore (4,91% contro 4,72%) e un beta marginalmente più alto (0,39 contro 0,35, dove il beta misura la volatilità di un portafoglio rispetto all’S&P500).
Metriche del Permanent con TLT
Metriche del Permanent con HYG
Questa maggiore esposizione al rischio del Permanent Portfolio con HYG è ulteriormente confermata dall’analisi dei drawdown intra-annuali. Sebbene il portafoglio con TLT abbia registrato la peggior perdita assoluta (-3,15%), comunque piuttosto modesta), in media è quello con HYG a segnare drawdown leggermente più profondi.
Analisi dei drawdown intra annuali
L'analisi è stata condotta su ETF non UCITS, ma ciò non preclude la possibilità di replicarla utilizzando ETF armonizzati. Fatemi sapere se desiderate un'analisi basata su questi ultimi.
Buona giornata!
Idee della comunità
Gold Trend Analysis!!Gold Trend Analysis!!
Analisi dell’oro a breve e medio termine la formazione del modello di correzione ABC e il principale intervallo di resistenza dell’oro è 2625, e il prossimo numero importante è 2595, che è importante per questa settimana, e quando il prezzo sarà inferiore a questo numero, l’oro entrerà in un’onda discendente e completerà l’ultima ondata discendente verso la gamma 2515 e 2488, che è la fine della caduta e potrà entrare di nuovo nella successiva ondata ascendente per molto tempo.
XAUUSD price Action ORO punti chiave Dopo un periodo di ribasso marcato, il prezzo sembra aver trovato un supporto importante intorno al livello di 2.546,644, evidenziato dalla linea verde. È qui che il mercato ha mostrato un rimbalzo significativo, e adesso il prezzo sta risalendo lungo una trend line ascendente, segno di un possibile recupero o di una nuova fase rialzista.
In alto, vedo diversi livelli di resistenza, che rappresentano i prossimi ostacoli che il prezzo potrebbe incontrare. La prima resistenza importante si trova a 2.627,611, molto vicina al prezzo attuale. Se questa venisse superata, il prezzo potrebbe puntare a livelli più alti, come 2.676,475 o persino 2.732,578.
Osservando l’andamento generale, noto che la fase di recupero sembra solida, ma resta da vedere se avrà abbastanza forza per rompere queste resistenze. La SMA 200 e i parametri Ichimoku suggeriscono comunque che il mercato sta cercando di stabilizzarsi dopo la discesa. Per ora, continuo a monitorare i livelli chiave, specialmente per capire se ci sarà un breakout oltre le resistenze o un eventuale ritorno verso il supporto.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.11.2024Le Borse chiudono una settimana volatile e incerta.
L’inflazione Usa non scende abbastanza, anche nei prezzi alla produzione.
Le Borse asiatiche calano, temendo i dazi Usa chiesti da Trump.
Petrolio: l’offerta è in surplus, la Cina ne consuma meno del previsto.
Ieri, 14 novembre, spinte anche dalle trimestrali positive di alcune società, ad esempio l’olandese ASML e la tedesca Siemens, le Borse europee hanno chiuso in rialzo, noncuranti del dato americano sui prezzi alla produzione, saliti +2,4% annuo, sopra le attese.
Milano è stata la migliore, +1,93%, tirata dalle azioni bancarie: bene anche Parigi, +1,32%, Francoforte +1,37%, e Londra, +0,51%. Il movimento recente dei listini europei resta comunque di consolidamento, ed il sentiment verso la prossima Amministrazione Trum negli Usa è “misto”.
Di positivo, senza dubbio, c’è l’attitudine pro-business del Presidente eletto, di negativo ci sono le sue politiche commerciali potenzialmente punitive verso il commercio con Cina ed Europa, e quelle di spesa pubblica che potrebbero peggiorare il trend dell’inflazione e dei conti pubblici americani.
A ottobre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati +0,2% mese su mese (fonte dipartimento del Lavoro), e +2,4% annuale, contro il +2,3% atteso, in trend peggiorativo rispetto al +1,9% di settembre.
Ieri sera nell'intervento alla Dallas Regional Chamber il Chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha fornito qualche indicazione sulle future mosse della Banca centrale, dichiarando che non c’è fretta di tagliare i tassi, visto il robusto andamento dell’economia.
Forse anche a causa dei toni “hawkish” di Powell, Wall Street ha chiuso in calo: Dow Jones -0,47%, Nasdaq -0,64% e S&P500 -0,60%.
Jerome Powell ha anche sottolineato che le decisioni sui tassi della Federal Reserve possono essere contestate solo dal Congresso, rispondendo implicitamente a chi teme che Trump possa mettere a rischio l’indipendenza della FED.
Sempre sul versante “macro” americano, le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono calate di 4 mila unità a 217.000, contro previsioni per 220 mila, sintetizzando come il mercato del lavoro sia ancora assai florido.
Sul fronte macro europeo, il dato aggiornato sul GDP (Pil) del 3’ trimestre indica una crescita di +0,4% su quello precedente e +di 0,9% sul 3’ trimestre 2023.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase di leggera flessione dei rendimenti dei Govies europei, in parallelo alla “chiusura” dello spread tra Btp e Bund decennali, sceso a 121 punti base dai 124 della chiusura di mercoledì 13. Il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, dal 3,63% della vigilia.
Poche novità sul mercato valutario: cross Euro/Dollaro piatto attorno 1,057, mentre prosegue la fragilità dello Yen giapponese: cross Eur/Yen a 164,8 da 164, e Dollar/Yen a 156,0 da 155,2.
Fa una pausa dalla lunga corsa rialzista anche bitcoin, ritornato sotto la soglia dei 90 mila Dollari, attorno a 88 mila. Mercoledì registravamo un prepotente strappo in area 94 mila favorito dall’aspettativa di una regolamentazione Usa più amichevole dopo ri-elezione di Trump.
Oggi, 15 novembre, le Borse asiatiche archiviano una settimana debole con chiusure contrastate: Tokyo +0,74%, nonostante l'economia giapponese confermi un 3’ trimestre in rallentamento: solo +0,2% trimestrale, combinato alla revisione da +0,8% a +0,5% per il 2’ trimestre. L'economia cresce solo +0,9% annuale.
Le stime di consenso erano già calibrate su questo rallentamento, e i deboli dati potrebbero suggerire al Primo Ministro Ishiba un pacchetto di stimoli già nella prossima settimana.
Borse cinesi incerte: Shanghai -0,7% ( -2,0% nella settimana) e CSI300 -0,8%. Hong Kong in lieve rialzo, +0,1% (ma -5,9% nella settimana).
Dal fronte macro cinese giungono segnali contrastati: a ottobre la produzione industriale è aumentata meno delle stime: deludono anche gli investimenti in beni fissi e la discesa dei prezzi medi delle case. Tuttavia le vendite al dettaglio sono cresciute oltre le attese: +4,8% annuale, favorite dallo shopping nella Golden Week.
In generale manca un vero “trigger” per ridare slancio ai mercati asiatici, mente sono aumentati, in numero ed in “peso”, i fattori di preoccupazione, a cominciare dalle dichiarazioni “da falco” di Powell sui tassi e all’incertezza delle future decisioni sui dazi attese nei primi “100 giorni” dell’Amministrazione Trump.
Il prezzo del petrolio (WTI attorno 68 Dollari/barile), costantemente sotto pressione nelle ultime 3 settimane, sintetizza efficacemente la paura di un eccesso di offerta, specie alla luce della confermata debolezza della domanda cinese e delle stime dell'IEA che indicano la possibilità di un surplus di produzione.
Le Borse europee chiudono la mattinata in frazionale calo, in media -0,4% (ore 13.30 CET), nel giorno in cui avremo le stime aggiornate della Commissione Europea sulla crescita ed i dati ufficiali sull’inflazione ad ottobre in diversi Paesi europei.
Le materie prime si apprestano a chiudere una settimana decisamente negativa, a largo spettro: oltre alla debolezza di oro e petrolio, soffrono anche i metalli industriali, senza apparenti ragioni fondamentali.
Gli investimenti globali in impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili e quelli per la rapida diffusione di veicoli elettrici stanno alimentando una forte domanda di metalli industriali come rame, zinco, alluminio ed argento, difficile da fronteggiare con l’attuale capacità estrattiva e da riciclo del rottame. Watch-out!
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DISNEY- PRENDE FORZA POSSIBILE SETUP LONGBuongiorno a tutti i traders, questa mattina volevo condividere con voi una analisi sul titolo DISNEY (DIS), dopo una vs. gentile segnalazione, dopo aver preso il bottom in area 83,91$ è ripartita facendo minimi e massimi crescenti, rompendo piano piano tutte le resistenze che sono diventate supporti rispettati, come vedete dal grafico. Ha dato più possibilità di ingresso anche prima degli earnings, ma la vedo solo ora, e dopo gli earnings positivi ha fatto un bel gap up del 5% per poi ripartire di nuovo long con aumento di volumi notevole, e si e portata sopra a tutte le medie mobili, anche la MA200 periodi del giornaliero. Ora deve affrontare diverse resistenze, e si trova in IPER-COMPRATO (RSI), quindi è molto probabile un suo ritracciamento in area 110$, se dovesse farlo attiverebbe il mio setup. Quindi la inserisco nella watchlist e vediamo la prossima settimana cosa ci mostrerà. Sono andato a vedere anche le informazioni future del titolo, e ci sono probabilità di crescita in base alle nuove strategie marketing, quindi anche per un investimento medio-lungo termine potrebbe essere interessante. Queste sono delle mie considerazioni personali che volevo solo condividere con voi dopo la segnalazione e la richiesta di analisi. Dai con questo vi saluto e vediamo se il mercato (S&P500 e Nasdaq) vuole continuare a scendere o no. Sicuramente se dovesse scendere ci da più opportunità di ingresso nei punti segnalati. Ciao e buona Domenica e grazie ancora.
Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Petrolio: Possibile continuazione del ribassoBuongiorno a tutti,
oggi parliamo del petrolio.
Questo mercato infatti ha un'impostazione interessante per una continuazione del ribasso avviato già nelle scorse settimane.
Sicuramente si deve fare profonda attenzione ad area 65,00 dove passano le basi del trading range di medio periodo ma l'impostazione del breve termine sembra dirci proprio una sola cosa: debolezza, forte debolezza.
Da un punto di vista operativo sono per una entry short nei prossimi giorni: il 4H già sembra aver mostrato che si è smollato il momento di accumulo in area 68/69 quindi può essere buona una entry sotto questa zona.
Solo ritorni sopra 69,00 cambierebbero la view di fondo almeno nel breve.
Gli obiettivi potrebbero essere ambiziosi: 63,00 prima e 59,00 poi.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!
Le azioni calano a causa di Powell troppo pro investitori.Le azioni calano nuovamente perché Powell è troppo accomodante con gli investitori.
A Wall Street si dice:
"Il segreto dell'investimento è comprare quando tutti sono venditori e vendere quando tutti sono compratori." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il rally post-elettorale si è ormai affievolito al punto da mettere i principali indici a rischio di perdite settimanali, in vista di oggi, ultimo giorno di contrattazioni della settimana. Ieri, i mercati azionari sono scesi dopo che i commenti del presidente della Fed, Jerome Powell, hanno sollevato dubbi sull'entità dei futuri tagli dei tassi di interesse.
Il NASDAQ ha perso lo 0,64% (circa 123 punti) chiudendo a 19.107,65, mentre l'S&P 500 è sceso dello 0,60%, chiudendo a 5.949,17. Anche il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,47% (circa 207 punti), terminando a 43.750,86. Lunedì, gli ultimi due indici avevano chiuso sopra i traguardi storici di 6.000 e 44.000 punti rispettivamente, ma da allora hanno registrato prevalentemente ribassi.
Ieri, il signor Powell ha preoccupato gli investitori dichiarando che il Comitato non aveva fretta di continuare a ridurre i tassi, vista la buona performance dell’economia e del mercato in questo momento. Di conseguenza, le probabilità di un taglio di 25 punti base il mese prossimo sono scese al 60%, rispetto all'80% del giorno precedente, secondo lo strumento CME FedWatch. Nonostante Powell abbia elogiato lo stato attuale dell’economia, questo non era ciò che gli investitori speravano di sentire.
Considerando il forte rally successivo ai risultati delle elezioni presidenziali, non sorprende che Powell abbia deciso di frenare l’approccio accomodante. Dopo un incremento del 5% la scorsa settimana e con le opzioni in scadenza oggi, una fase di consolidamento e prese di profitto è perfettamente normale.
Un'altra preoccupazione che pesa sul mercato (e che influisce anche sulle future decisioni sui tassi) è il timore di un ritorno dell'inflazione. Il rapporto PPI pubblicato questa mattina ha soddisfatto le aspettative (così come aveva fatto ieri l'IPC), ma l'incremento mensile dello 0,2% e l'aumento annuale del 2,4% sono stati più elevati rispetto al mese precedente. Inoltre, il PPI di base è risultato leggermente superiore alle previsioni per entrambi i periodi.
Le azioni stanno tornando da una delle loro migliori settimane dell'anno, seguita da un'elezione presidenziale indetta in modo rapido e da una seconda riunione consecutiva della Fed con un taglio dei tassi. Tuttavia, i principali indici sembrano avviarsi verso l'ultimo giorno della settimana con perdite settimanali, sebbene inferiori all'1%.
Le vendite di questa settimana sembrano rappresentare una fase di consolidamento sano, che potrebbe spianare la strada a un nuovo rialzo delle azioni. Dobbiamo considerare i giorni di ribasso, nel contesto di trend rialzisti, come parte naturale del processo di crescita.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Tactile Systems Technology (TCMD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
NEWSLETTER#94: USD e AUDUSD, VENTO A FAVORE CON L’INFLAZIONE
Dopo la vittoria di Trump della scorsa settimana il dollaro ha continuato a salire, raggiungendo i massimi di ottobre 2023.
Ieri pomeriggio sono stati rilasciati i dati inflazionistici americani e come previsto dagli economisti l’inflazione rimbalza per entrambe le componenti.
Dall’immagine sottostante possiamo notare come post news l’indice del dollaro ha mantenuto la propria forza rispetto le altre valute.
Anche i prezzi alla produzione pubblicati oggi pomeriggio sono saliti a rialzo, ma in questo caso sopra le aspettative degli economisti.
DISOCCUPAZIONE AUD
L'Australia ha pubblicato i dati sull'occupazione per ottobre durante la notte.
L'occupazione è aumentata di 16 mila, meno del previsto e segnando un rallentamento rispetto al forte dato di 61 mila di settembre.
Allo stesso tempo però la disoccupazione è rimasta invariata al 4,1%, con un tasso di attività in calo dello 0,1%.
Notizie macroeconomiche della giornata di domani
- PIL, produzione industriale e manif. UK (08:00) (GBP)
- Vendite al dettaglio (14:30) (US)
- Indice manifatturiero del NY Empire State (14:30) (USD)
- Produzione industriale (15:15) (USD)
Buon trading a tutti
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.11.2024Al “Trump trade” si aggiunge il rischio d’inflazione, alias Trumpflation.
Boom delle cryptos: i mercati sperano in regolamentazione Usa più friendly.
La tecnologia teme ricadute dai dazi Usa promessi da Trump.
La transizione energetica corre veloce in Cina, soffre la domanda di petrolio.
Le Borse europee hanno chiuso praticamente invariate la seduta di ieri, 13 novembre, dopo il dato sull'inflazione Usa di ottobre che, in linea con le attese, è salita a +2,6% per la 1’ volta da marzo. L'indice “core”, nettato di energia e alimentari, ha segnato, come previsto, +3,3% annuale e +0,3% mensile.
Il rialzo sembra insufficiente ad incidere sull’attitudine cautamente espansiva della Federal Reserve che, a dicembre, dovrebbe varare il 3’ taglio dei tassi ed anche Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones +0,1%, S&P500 “flat”, e Nasdaq -0,3%.
Il rischio di Trumpflation incombe sui mercati: dopo aver metabolizzato positivamente i possibili benefici sull’economia derivanti dalle promesse elettorali del Presidente eletto, ora si soppesano le possibili ricadute sull'inflazione.
In tale ottica va guardato con attenzione il dato PCE (Personal consumer expenditure) in uscita il 27 novembre, una misura che da anni la FED (Banca centrale Usa) ritiene la più attendibile per l’inflazione per le famiglie, oltre a quello sui nuovi posti di lavoro nel settore “non agricolo”, in uscita il 2 dicembre.
Bitcoin continua a correre, superando la soglia dei 90 mila Dollari: all’impetuoso movimento (dalle elezioni del 5 novembre ha guadagnato oltre +30%) contribuisce anche l’incremento dei flussi di denaro sugli Etf specializzati.
La capitalizzazione di mercato delle criptovalute ha superato 3 triliardi di Dollari: la ri-elezione di Trump alimenta la speranza di una regolamentazione più “friendly” verso gli asset digitali.
Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla è stato scelto dal Presidente eletto Donald Trump, insieme a Vivek Ramaswamy, per dirigere il nuovo dipartimento per l'Efficienza governativa (Doge): queste nomine si aggiungono a quelle dei giorni scorsi, caratterizzate dalla “line dura” sul commercio con la Cina.
Certamente il nuovo mandato Trump si colloca in uno scenario di conti pubblici Usa assai peggiore di quello del 2016, specie guardando ai rapporto debito/Pil e deficit/Pil e all’esplosione della spesa per interessi.
I rendimenti dei Treasury americani testimoniano tensione: la scadenza a 2 anni rende circa 4,3%, rispetto al 3,6% di inizio ottobre, mentre sul 10 anni sfiora 4,5%, scontando anche la risalita dei prezzi al consumo a ottobre dopo 6 mesi di calo.
Sul fronte delle materie prime energetiche, il prezzo del petrolio resta debole, sul timore che la domanda cinese resti debole, anche per la rapidità con cui la Cina sta “ecologizzando” il proprio apparato di generazione elettrica.
La U.S. Energy Information Administration (EIA) ha lievemente aumentato le previsioni di produzione globale di petrolio per il 2024, a 102,6 milioni barili/giorno, da 102,5 milioni, mentre sul 2025 prevede 104,7 milioni, dai 104,5 precedenti, rimamendo comunque sotto quelle del cartello Opec+.
EIA stima la produzione di petrolio USA a 13,2 milioni di barili/giorno nel 2024, ovvero 300 mila barili sopra al record 2023 di 12,9 milioni: l’offerta globale di greggio è abbondante ed il prezzo è debole: ieri quello del WTI (West Texas Intermediate) ha confermato i livelli recenti di 68 Dollari/barile.
Sul mercato valutario, il Dollaro è ancora forte e schiaccia il cross con l'Euro sino 1,054, ai minimi dell’anno, mentre contro Yen giapponese è ai minimi da 3 mesi: cross US$/Yen 156!
Macro europea: il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca) Joachim Nagel è convinto che se i dazi minacciati da Trump si materializzassero, "potrebbero costare il -1,0% del GDP (Pil) tedesco, già previsto debole nel 2025, dopo un 2023 e 2024 in “semi-recessione”.
Torna a correre l'inflazione in Spagna: a ottobre, secondo l’INE (Istituto nazionale di Statistica), i prezzi al consumo sono cresciuti +0,6% mensile da -0,6% di settembre, e +1,8% annuale, dal +1,5% di settembre, in linea con le attese,
Politica Europea: peggiora la crisi di Governo tedesca, con la conferma delle elezioni anticipate il 23 febbraio. Alta tensione anche in seno all’Unione Europea: si fatica a trovare un accordo tra la Presidente Von der Leyen e i leader della maggioranza su alcune nomine, tra cui quella di Raffaele Fitto a vice Presidente della Commissione.
Materie prime: il prezzo dell’oro è sceso al minimo da 2 mesi, 2.560 Dollari/oncia (ore 13.30 CET), un calo in parte attribuibile al rafforzamento del Dollaro e alla risalita dei rendimenti obbligazionari. Giù anche il rame, -1,1% a 9.045 Dollari/Tonnellata, minimo da metà settembre.
Oggi, 14 novembre, le Borse europee hanno mostrato una buona intonazione nella mattinata, +0,5% medio alle 13.30 CET, in attesa del discorso del Chairman della FED Powell in serata. Il FedWatch Tool del Cme Group assegna ora 79% di possibilità ad un nuovo taglio di -25 bps il 18 dicembre.
Seduta negativa per le Borse asiatiche con l’indice MSCI Asia-Pacific a -0,4%: Tokio -0,48%, Hong Kong -1,5%, alla 5’ seduta consecutiva di ribasso, Hang Seng Tech -2,2%, per i timori sulla prospettiva dei chip-makers. CSI300 di Shanghai&Shenzhen -0,8%, in attesa, domani, dei dati su vendite al dettaglio e produzione industriale in Cina.
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Rally del Secolo o Rischio per gli Investitori Cripto?non destinato ai clienti del Regno Unito
Il rally di Bitcoin iniziato post elezione di Trump al momento sembra non fermarsi.
L’asset di riferimento delle Criptovalute ha segnato un rialzo del 37% dal 5 Novembre, portandosi dai 67,000$ ad un valore attuale di 92,000$.
Gli investitori quindi hanno accolto in maniera positiva la vittoria di Donald Trump e la criptovaluta per eccellenza ha risposto con un esplosione di prezzo, che la sta portando vicino ai 100,000$. Teniamo a mente sempre il rischio e la forte direzionalitá sia al rialzo che al ribasso di questa criptovaluta.
Abbiamo visto come sia cresciuta l'adozione istituzionale negli ultimi tempi che ha sicuramente aiutato Bitcoin nel guadagnarsi un maggiore livello di ¨legittimità¨.
Non dimentichiamo tuttavia che il prezzo resta sempre e comunque influenzato dalle notizie economiche globali, il Re delle Criptovalute viene percepito come un bene rifugio in momenti di incertezza ma allo stesso tempo anche come un asset molto speculativo.
Il mercato delle criptovalute negli ultimi 2 anni ha attraversato una fase bearish e al momento sembra essere tornata una certa euforia tra gli investitori sul il mercato criptovalutario.
Ogni investitore, senza alcun dubbio, deve considerare la pericolositá di investire in questo determinato settore, in quanto, come ben sappiamo, la volatilitá la fa da padrona. Ë bene fare ricerche e valutazioni e capire che ogni ciclo di mercato potrebbe non rispecchiare eventi che sono accaduti in passato.
ANALISI TECNICA
Time Frame: Weekly (W)
Dal punto di vista tecnico, sul grafico Weekly possiamo osservare come il canale discendente sia stato ampiamente violato al rialzo, continuando quelle che sono le intenzioni degli investitori.
Notiamo come sul grafico Weekly la EMA a 50 periodi (media mobile di breve periodo) abbia incrociato la EMA a 200 periodi (media mobile a lungo periodo) a Febbraio 2023, dandoci quello che in gergo tecnico viene chiamato “ Golden Cross ”, indicando una possibile inversione del trend, come di fatto è avvenuto.
Il prezzo ha accelerato drasticamente portandosi dal livello di 25.000$ fino agli attuali 92.000$ nell'ultimo anno.
Questa strategia, diventata popolare tra gli investitori per la sua efficacia e semplicitá.
Senza dubbio, ogni trader deve considerare il fatto che, analisi effettuate in passato, non hanno alcuna certezza che si possano ripetere anche in futuro.
Time Frame: Daily (D)
Osservando il grafico Daily, notiamo come il prezzo abbia lateralizzato creando un canale di prezzo compreso tra i 58.000$ e i 67.000$ da Marzo a Ottobre. Il canale è stato rotto a fine ottobre facendo schizzare il prezzo oltre i 70.000$.
Sia i Volumi che l’RSI ci indicano una forza dei volumi in acquisto e la forza al rialzo dell´RSI con massimi e minimi crescenti.
Come potremmo comportarci in casi come questi in cui non abbiamo alcun punto di riferimento?
Guardando gli indicatori e il loro comportamento, l’indicazione sarebbe quella di un rally continuo, ma questi non ci danno alcuna certezza sul fatto che il prezzo possa continuare a salire e non abbiamo alcuna conferma di una pronta discesa, nonostante siamo vicini ad il prezzo psicologico dei 100,000$.
L’investitore deve tenere presente che ci troviamo in una cosiddetta zona che in gergo tecnico si chiama “price discovery”, ovvero il prezzo si trova in una zona in cui non vi è alcuno storico e solamente un’attenta ed accurata analisi tecnica e macro puó dare modo di valutare un eventuale investimento.
Conclusioni:
In questo momento, un investitore dovrebbe decisamente valutare al meglio non solo il lato tecnico e macro, ma anche la cosiddetta “euforia” nel voler comprare.
Bitcoin é un asset che deve essere considerato al meglio per la sua volatilitá ed ogni trader deve sempre considerare di poter rischiare quello che può permettersi.
Ogni analisi effettuata è a puro scopo informativo e non rappresenta alcun tipo di segnale finanziario per un investitore/trader.
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Grafico Bitcoin dall'origine Analisi tendenza media del prezzo di Bitcoin dall'inizio dei tempi(2010).
La linea tratteggiata indica la media del prezzo
La linea Verde le zone dove tende a essere iper-venduti, buone per incrementare,
La linea Rossa la zona dove potrebbe essere una buona idea non incrementare la posizione.
Un eventuale piano di accumulo realizzerebbe una performance attuale del 30 35% medio annuale.
Nel grafico si nota che la curva di crescita del prezzo sta rallentando.
All'inizio Bitcoin cresceva di circa il 200% annuo, ma la volatilità era molto maggiore e il rischio della rete Bitcoin era molto elevato,
attualmente Bitcoin sta crescendo del 35% annu (nel anno 2024) ed è meno volatile e la rete molto piu sicura.
Si noti che tendenzialmente la massima perdita calcolata dal massimo al minimo di ogni ciclo di 4 anni, tende a diminuire di circa il 5% a ciclo.
Questo dovrebbe portare Bitcoin a divenire sempre piu stabile.
Un buon livello di stabilizzazione dovremmo averlo gia nel 2035 circa.
Usd/Cad: Possibile continuazione dell'up trendBuongiorno a tutti,
eccomi qui con il classico appuntamento di fine settimana.
Quest'oggi vado sul loonie come viene chiamato in gergo da trader il cambio Usd/Cad.
Il cambio infatti è in un range di medio lungo termine e negli ultimi mesi ha creato una gamba rialzista arrivata nella parte alta del range.
Nei giorni scorsi la price action chiama continuazione di rialzo visto la rottura di area 1,3850 e il re-test di quest'ultima con una dinamica "buy".
Ora, in ottica operativa sono ad attendere qualche interessante dinamica di conferma sui time frame operativi come il 4/6H.
Un rientro chiaro in volatilità ribassista sotto zona 1,3700 farebbe cambiare la mia visione.
Da un punto di vista di target invece sopra c'è uno spazio davvero enorme con i primi punti di vendita a 1,4200 e successivamente a 1,4500.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
TSLA - TRUMP VINCE TSLA DECOLLA MA NON SOLO LEINASDAQ:TSLA Buongiorno a tutti i traders e buona domenica, abbiamo vissuto una settimana pazzesca, con movimenti veramente importanti in pochi giorni, la vittoria di Trump ha portato voglia di comprare e i titoli sono schizzati, ma fino a quando continuerà? Come ho spiegato nel video per il mio personale setup, creo le aree di interesse su ritracciamenti dopo delle rotture, o sui bottom, sono i setup che a me piacciono di più, perchè nelle mie analisi statistiche ho un vantaggio maggiore. Sicuramente quando il mercato è anormale come questa settiamana è molto difficile per il mio setup trovare un ingresso, visto che non ci sono ritracciamenti, quindi aspetto con pazienza il momento giusto per entrare nei livelli identificati, nel frattempo posso solo ammirare questi movimenti incredibili, almeno che ero già in posizione e sono andato a giovare del movimento rialzista. Comunque torniamo a noi e alla mia watch list, in settimana preso primo target su CSCO, TSM sta proseguendo bene come INTC molto vicina al primo target, ma la aspetto alla fine del gap. Sicuramente la prossima settimana sarà interessante per i nostri setup, vediamo se riesco ad entrare in qualche movimento interessante, vi terrò aggiornati.
Buona domenica a tutti e grazie.
Ciao da Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
XAUUSD/TEST TO SUPPLY ZONE BEFORE DECLINE / 4HXAUUSD/TEST TO SUPPLY ZONE BEFORE DECLINE / 4H
L’attività mira a raggiungere una zona di fornitura compresa tra i 2.747 e i 2.732 dollari. Questa zona rappresenta un’area dove ci si aspetta una pressione di vendita, con un potenziale movimento verso l’alto.
I prezzi sono sotto pressione al ribasso, soprattutto dopo le notizie sulle elezioni di Trump, che hanno influenzato il sentimento del mercato.
Fintanto che il prezzo rimane al di sotto o all’interno di questa zona di offerta, ci si aspetta un ulteriore calo, se i prezzi si stabilizzeranno al di sotto della zona di offerta corrente, si prevede che scenderanno verso una zona di domanda compresa tra 2,657 e 2,638 dollari.
Per una confermata tendenza al ribasso, l’attività dovrebbe rimanere al di sotto di questa zona di domanda, spingendo potenzialmente i prezzi più bassi verso la zona successiva tra 2,618 e 2,605 dollari, se i prezzi si rompono attraverso il limite superiore della zona di offerta (2,747 dollari), potrebbe esserci un movimento verso l’alto verso una zona di offerta più alta tra 2,773 e 2,790 dollari, suggerendo una possibile inversione di tendenza o correzione verso l’alto.
Aave ( AAVE ), Strategia rialzistaAave ( AAVE ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE CRYPTO:
Aave è un sistema di prestito decentralizzato implementato inizialmente sulla rete blockchain Ethereum dopo essere stato fondato nel 2017. La piattaforma, con sede in Svizzera, facilita il prestito di asset digitali nella finanza decentralizzata (DeFi) sulle blockchain Ethereum, Polygon e Avalanche.
La liquidità viene fornita sulla piattaforma Aave in un formato peer-to-peer (P2P) completamente decentralizzato. Dopo il Merge di Ethereum, la criptovaluta nativa di Aave, AAVE, utilizza ora il consenso Proof-of-Stake (PoS) per la convalida delle transazioni.
Oltre al trading e allo staking, AAVE funziona principalmente come token di governance per il processo decisionale, che include anche determinare gli asset da aggiungere alle pool di liquidità Aave e ad altre alternative DeFi.
DATI: 21 / 07 /2024
Prezzo = 97.56 Dollari
Capitalizzazione = $1,450,279,496
Circulating supply = 14,875,731 AAVE
Total Supply = 16,000,000 AAVE
Link Sito Web = aave.com
Target Price Aave (AAVE):
1° Target Price: 667.50 Dollari
2° Target Price: 1079.82 Dollari
3° Target Price: 1747.01 Dollari
4° Target Price: 2414.19 Dollari
5° Target Price: 2826.51 Dollari
Fed e BoE al taglio dei tassiLa Fed ha abbassato i Fed Funds di 25 punti base, come da consensus, portandoli nell’intervallo 4,5%-4,75%, in seguito al taglio di 50 punti base effettuato nel mese di settembre. I rappresentanti del FOMC hanno ribadito il loro messaggio precedente: valuteranno attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l’equilibrio dei rischi quando prenderanno in considerazione ulteriori aggiustamenti del costo del denaro.
Sul fronte economico, la Fed ha osservato che gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Dall’inizio dell’anno, le condizioni del mercato del lavoro si sono generalmente allentate e il tasso di disoccupazione è aumentato pur rimanendo contenuto. L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma rimane comunque elevata.
Nella stessa giornata di ieri, la Bank of England ha abbassato il tasso di interesse di 25 punti base al 4,75%, come previsto. Si è trattato del secondo taglio dei tassi in quattro anni. Otto dei nove membri del MPC hanno votato a favore di una riduzione, mentre una rappresentante del board ha votato per un nulla di fatto. La decisione evidenzia un rallentamento della crescita dei prezzi nell’economia del Regno Unito, con l’inflazione in calo al minimo degli ultimi tre anni, all’1,7%. Il mercato è rimasto stabile con GBP/USD oscillante intorno a 1.3000.
JEROME POWELL VS DONALD TRUMP
Mancano alcuni mesi prima che Donald Trump si insedi alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, ma già si intravedono scintille relativamente a quel che sarà il rapporto tra il tycoon Presidente e il Governatore della Fed Jerome Powell. Ieri sera, durante la conferenza stampa che ha fatto seguito alla decisione sui tassi, Powell non ha perso occasione per lanciare qualche “frecciatina” a Trump. Infatti, ha dichiarato che la legge non consente di declassare un presidente della Fed e non si dimetterà anche se il neo Presidente glielo chiederà. Sulla questione economica e finanziaria, il Governatore ha ribadito che il percorso fiscale degli Stati Uniti non è sostenibile.
BORSE USA SENZA LIMITI
Wall Street ha esteso il rally a due giorni dalle elezioni USA, con l’S&P 500 in aumento dello 0,78%, il Nasdaq in crescita dell’1,54% e il Dow Jones in rialzo dello 0,10%. Il settore tecnologico ha sovraperformato mentre quello energetico e finanziario sono apparsi in calo. Sul fronte degli utili, le azioni di Qualcomm sono salite di quasi il 4% dopo aver battuto sia gli utili che i ricavi. Anche Gilead Sciences è salita del 5,9% dopo aver aumentato la sua guidance per il 2024.
VALUTE
Dollaro altalenante nella seduta di ieri con oscillazioni bilaterali dei principali rapporti di cambio, con alta volatilità e price action interessanti. La valuta USA ha inizialmente perso terreno, in correzione rispetto ai guadagni del giorno prima, per poi in serata recuperare qualcosa. EUR/USD ha ripreso in giornata quota 1.0825, dopo aver aperto in area 1.0700, mentre in serata, dopo la Fed, il dollaro ha ripreso parte delle perdite della seduta europea. Stessa price action per GBP, JPY e valute oceaniche con movimenti bilaterali volatili, la tipica fase di consolidamento dopo una notizia importante. Prevediamo altre sedute caratterizzate da incertezza, con opportunità interessanti in ragione di una dinamicità che avevamo perso da qualche tempo.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 3.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 221.000, in linea con le aspettative del mercato. Nonostante il leggero aumento, il conteggio è rimasto ben al di sotto delle medie di inizio mese, continuando a indicare un certo grado di resilienza nel mercato del lavoro statunitense. Inoltre, il totale delle richieste continuative è aumentato più del previsto, raggiungendo quota 1.892.000 nella settimana conclusasi il 26 ottobre, il numero più alto in quasi tre anni.
MESSICO, SALE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale messicano è salito al 4,76% nell’ottobre 2024, in aumento rispetto al 4,58% del mese precedente e superiore al consensus di mercato del 4,72%. Il tasso di inflazione core è sceso al 3,80% in ottobre, il più basso da gennaio 2021, in calo rispetto al 3,91% di settembre e in stretto accordo con le stime. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,55% in ottobre, rispetto alle stime di un aumento dello 0,51%.
CINA, SALE L’EXPORT
Le esportazioni dalla Cina sono aumentate del 12,7% anno su anno ad ottobre, raggiungendo il massimo degli ultimi due anni a 309,06 miliardi di USD, un numero più alto del 5% previsto. Ciò ha segnato il settimo mese consecutivo di crescita e il ritmo più rapido da luglio 2022, poiché i produttori stanno anticipando gli ordini in previsione dei possibili dazi da parte di Stati Uniti e UE. Le esportazioni sono cresciute verso Stati Uniti, Giappone, Russia, UE e ASEAN.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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Ethereum deve rompere la resistenza 3.100$Ethereum finalmente sta dando segnali di ripresa del trend rialzista. Sul grafico weekly sta registrando un rialzo del 18,24%. Per trovare un rialzo maggiore, bisogna risalire a maggio di quest'anno, in occasione dell'annuncio dell'approvazione degli ETF Spot ETH. Un precedente rialzo settimanale superiore al 18% risale solo a gennaio 2023.
Ieri, il prezzo ha superato la prima resistenza a 2.820 $, che bloccava il movimento del prezzo da agosto. Tuttavia, la resistenza fondamentale da rompere è quella in area 3.100$. Solo con il breakout di questo livello, ETH potrà avviare una fase di rialzo più duratura e puntare all'area di 3.650$.
GOLD | TRUMP vince le elezioni.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
TRUMP vince le elezioni americane e si aggiudica un altro mandato.
Sarà difficilissimo tradare in questi giorni, considerando anche che domani usciranno i tassi d'interesse.
Vi lascio le mie zone di valutazione ma considerate che (specialmente su GOLD) bisognerà impostare degli stop piuttosto larghi, considerata l'estrema volatilità e guardate che crollo che ha fatto.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Aggiornamento Palantir: i miei 4 target post-elezioniCon Donald Trump alla Casa BIanca è verosimile pensare a un imminente ulteriore ciclo rialzista per i titoli US, e Palantir non farebbe eccezione, a mio modesto parere.
Ciò detto, condivido un aggiornamento tecnico sul titolo, dopo l'exploit degli utili di lunedi e alla luce di quanto si sta prospettando in ambito geopolitico ed economico.
In bocca al lupo a tutti
Francesco
House of Trading: tutti guardano a WashingtonSettimana campale per gli Stati Uniti: oggi si elegge il nuovo presidente. In un contesto caratterizzato da sorpassi e controsorpassi, è umanamente impossibile - anche a causa di un sistema elettorale particolarmente anacronistico - provare a stimare chi sarà il prossimo presidente statunitense. La sfida sarà decisa da una manciata di contestatissimi voti e, si spera, lo strascico di queste elezioni presidenziali sarà il più breve possibile.
L’importanza della sfida Harris-Trump sta facendo passare in secondo piano nientepopodimeno che sua maestà la Federal Reserve che, giovedì sera, dovrebbe annunciare una nuova riduzione dei tassi a stelle e strisce.
Dopo che dal mercato del lavoro sono arrivate indicazioni decisamente inferiori alle stime, ma si sapeva che il dato di ottobre sarebbe stato pesantemente influenzato da scioperi e da altri fattori straordinari, l’ipotesi di una riduzione da 25 punti base raccoglie oltre il 97% di probabilità.
Giovedì sarà la volta anche della Bank of England che, in linea con Washington, dovrebbe ridurre il benchmark dal 5 al 4,75%.
In Europa l’inflazione ha messo a segno un rialzo che non dovrebbe intralciare il processo di riduzione dei tassi della BCE: ad ottobre il dato “headline” è salito dall’1,7 al 2% mentre il “core” si è confermato al 2,7%. A spingere per nuovi allentamenti dei tassi dovrebbero essere, ironia della sorte, proprio quei “falchi” in genere più inclini al rigore mentre i Paesi meridionali, Spagna e Italia in primis, guarderanno alle prossime decisioni di Francoforte con relativa tranquillità.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Duranti e da Massimo Rea, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sui T-Bond, sulle azioni Microsoft ed Alphabet: il primo trade non è entrato, il secondo ha toccato lo stop loss ed il terzo ha raggiunto il target. Lo “short” su Tesla è a mercato (+14%).
Le quattro operazioni inserite dagli analisti - Andrea Cartisano e Riccardo Designori - non hanno raggiunto il livello di ingresso (PayPal, Apple, Terna, A2A).
La classifica generale segna il vantaggio dei Trader con 52 carte a target, 9 in più degli analisti (3 carte a mercato per Trader, 4 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 5 novembre 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Giancarlo Prisco mentre i due analisti saranno Jacopo Marini e Riccardo Designori.
I trader metteranno in campo operazioni sul WTI, sull’oro, sull’Euro/Dollaro e sullo S/P 500 mentre gli analisti punteranno sulle azioni Campari, Walt Disney, sul Dax e sul WTI.
Il sondaggio di questa settimana guarda a Washington: “Elezioni USA: tra Trump e Harris, quale settore farà meglio?”. L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30.
Elezioni USA, crescono attesa e incertezzaCresce l’attesa per le elezioni americane e al contempo monta l’incertezza, perché i sondaggi evidenziano un testa a testa assai serrato tra i due candidati, Harris e Trump. Potrebbero risultare decisivi, ai fini delle elezioni dei grandi elettori almeno sette stati tra cui Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Winsconsin. In questo momento i sondaggi, gli ultimi, darebbero in vantaggio Trump con 219 grandi elettori contro i 211.
Va ricordato che negli Usa il presidente non viene eletto direttamente dal popolo, ma da un totale di 538 Grandi elettori espressi da ogni Stato in numero variabile. Il minimo per essere dichiarato Presidente è 270. A ciascuno Stato viene assegnato un numero di delegati: chi, tra i due candidati, ottiene più voti alle urne conquista il numero totale dei Grandi elettori previsti per quello Stato secondo il principio di “chi vince prende tutto”. Fanno eccezione il Maine e il Nebraska, dove i voti vengono conteggiati in maniera proporzionale per distretto congressuale.
I grandi elettori, il cui numero dipende proporzionalmente dal numero degli abitanti residenti in ciascuno Stato (La California ne ha 55, la Florida 29, i più importanti, mentre il Maine per esempio ne ha 3), vanno a comporre il Collegio elettorale del proprio Stato, che rappresenta il vero organo deputato all'elezione del presidente. Sarà infatti il Collegio a eleggere il Presidente e il Vicepresidente degli Stati Uniti.
Dopo le elezioni, i grandi elettori scelti a livello statale si riuniranno a metà dicembre per eleggerli. I voti espressi dal Collegio elettorale vengono successivamente ratificati dal Congresso, l'organo deputato al conteggio. Il Congresso di riunisce in una seduta congiunta presieduta dal vicepresidente in carica. Al termine di questi passaggi formali, il candidato alla Casa Bianca vincente viene ufficialmente eletto con un mandato di quattro anni.
RIBASSO PER WALL STREET
Wall Street ha aperto la settimana in calo, probabilmente per qualche presa di beneficio in concomitanza dell’evento politico dell’anno, con gli operatori che hanno preferito astenersi dall’assunzione di nuovi rischi. La mancanza di un chiaro favorito ha spinto i titoli del Tesoro a lunga scadenza a salire mentre il dollaro si è deprezzato, in ragione del recupero, nei sondaggi di Kamala Harris.
Trump è chiaramente pro-inflazione sostenendo l'imposizione di tariffe doganali, isolazionismo economico, e una politica fiscale espansiva, con un occhio di riguardo verso un minor impegno geopolitico a livello internazionale. Harris invece sostiene il rialzo delle imposte e una politica, almeno a parole, meno espansiva. Ma questa settimana, è importante anche perché Giovedì sarà la volta della Fed, che taglierà i Fed Funds di 25 punti base.
VALUTE
Giornata interlocutoria nel mercato dei cambi, con i principali rapporti valutari chiusi in oscillazioni che non hanno superato i 20 pips giornalieri. Le price action sono poco significative perché c’è logicamente attesa verso le elezioni e la Fed, e si aspetta prima di assumere posizioni long o short dollari, perché questo è il tema. Se Trump vince il dollaro dovrebbe inizialmente apprezzarsi, se vince invece Harris, il contrario.
La nostra impressione è che il biglietto verde rimanga tendenzialmente forte e sarà difficile vedere partire un trend di ribasso della divisa Usa, anche se dovesse vincere il candidato democratico. L’economia Usa ancora tiene e il delta tasso con le altre valute peserà. Segnaliamo però anche la RBA che ha lasciato stanotte, i tassi invariati al 4.35% durante la riunione di novembre, mantenendo i costi di prestito per l'ottava riunione consecutiva e adeguandosi alle stime di mercato.
La banca centrale ha osservato che, mentre l'inflazione generale è diminuita in modo significativo e si prevede che rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione di fondo rimane troppo elevata. Ciò sottolinea la necessità di rimanere vigili sui rischi al rialzo per l'inflazione. Il consiglio ha aggiunto che la politica monetaria dovrà rimanere sufficientemente restrittiva finché non sarà certa che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'intervallo target. AudUsd che ha recuperato quota 0.6600. Ma questa settimana è anche la volta della Boe, attesa al taglio di 25 punti base anche se qualcuno, spinge per 50. Vedremo, intanto la sterlina è stabile a 1.2950.
FACTORY ORDERS IN CALO
I nuovi ordini di beni manifatturieri negli Stati Uniti sono scesi dello 0,5% rispetto al mese precedente, a 584,2 miliardi di dollari a settembre 2024, estendendo il calo rivisto dello 0,8% di agosto e in linea con le aspettative di mercato di un calo dello 0,4%. Il risultato è in linea con altri dati chiave che hanno sottolineato l'indebolimento dello slancio del settore manifatturiero statunitense. Sono stati osservati cali sia per le industrie produttrici di beni durevoli (-0,7%) che per i produttori di beni non durevoli (-0,2%).
PETROLIO IN RIALZO
I future sul greggio WTI sono saliti del 3% a 71,50 dollari al barile, in seguito alla decisione dell'OPEC+ di posticipare di un mese gli aumenti di produzione pianificati. Il gruppo ha annunciato che avrebbe esteso l'attuale taglio della produzione di 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) fino a dicembre, ritardando un precedente aumento pianificato di 180.000 bpd a causa del calo dei prezzi e della debole domanda. Inoltre, ci sono preoccupazioni per una potenziale ritorsione da parte dell'Iran verso Israele nei prossimi giorni.
L'attenzione del mercato è anche focalizzata sulle elezioni statunitensi previste per martedì, perché le reazione sul mercato potrebbero essere significative. Inoltre, gli economisti prevedono un taglio del tasso di interesse di 25 bps da parte della Federal Reserve statunitense giovedì.
In Cina, il Congresso nazionale del popolo si riunirà questa settimana per discutere ulteriori misure di stimolo volte a sostenere l'economia in rallentamento. Stanotte, nel frattempo, il Caixin China General Services PMI è salito a 52,0 a ottobre 2024, in rialzo rispetto al minimo di un anno di settembre di 50,3 e superando le previsioni di mercato di 50,5. Ciò ha segnato la lettura più alta da luglio, forse un primo segnale di vero recupero della congiuntura.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WBA: Analisi Finanziaria di Walgreens Boots AllianceNegli ultimi 12 mesi, Walgreens Boots Alliance (WBA) ha registrato una performance del capitale di mercato negativa pari a -60%, un dato drammaticamente inferiore rispetto alle medie di settore e del mercato generale. Questa performance riflette le sfide significative che l'azienda sta affrontando.
Punti Chiave:
Rendimento Dividendi: Nonostante le difficoltà, WBA offre un rendimento dividendi del 13,67%, ben al di sopra della media di settore (circa 4,38%). Tuttavia, questo elevato rendimento potrebbe indicare un rischio di sostenibilità a lungo termine.
Margine Operativo: Il margine operativo è negativo (-9,34%), segnalando difficoltà nella gestione dei costi e redditività operativa ridotta.
Rapporto P/B: Un leggero miglioramento da 0,57 a 0,66 suggerisce un modesto rialzo nella valutazione rispetto al patrimonio netto.
Debito/Patrimonio Netto: WBA ha un rapporto di 2,47, superiore alla mediana delle società, indicando un uso significativo della leva finanziaria.
Le frecce rosse e blu, indicano i plausibili target price, rispettivamente alla pubblicazione degli utili di 2° e 3° trimestre.
📊 Conclusione: I dati mostrano un'azienda sotto pressione, con performance in calo ma un rendimento dividendi interessante per gli investitori orientati al reddito. Tuttavia, l'elevata leva finanziaria e i margini operativi negativi sollevano preoccupazioni sulla sostenibilità futura. Sarà cruciale monitorare come WBA intenderà affrontare queste sfide nei prossimi trimestri.
💡 Domanda per la community: Cosa pensate della strategia di WBA per mantenere elevati i dividendi in un contesto di difficoltà operative? Può questo essere un segnale positivo o una bandiera rossa per gli investitori?
Condividete i vostri pensieri nei commenti! 👇
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Eur/Usd: Falsa rottura chiama rafforzamento di dollaroBuongiorno a tutti!
Eccomi come sempre per una view sulla price action di mercato.
Questa volta vado diretto sul cambio euro/dollaro.
In questi giorni di pre elezioni USA, il dollaro americano pare voglia continuare a rafforzarsi sulle principali controparti valutarie.
Eur/Usd venerdì ha lasciato una dinamica di prezzo tipica del mio metodo di trading:
Falso breakout di zona di vendita 1,0870 con test di area tonda 1,0900 per poi concludere la sessione e la settimana a 1,0830.
La debolezza di euro quindi potrebbe tranquillamente continuare almeno fino a zona 1,0800/1,0790 in prima battuta anche se, guardando tutto il panorama forex, direi che potrebbe essere possibile la rottura di questi supporti.
Il livello principale lo troviamo infatti successivamente a 1,0700/1,0680.
Personalmente cercherò una entry confermativa short già da lunedì.
Qualora il cambio dovesse invece tornare al di sopra di zona 1,0900 andrebbe a fallire la mia view di breve termine e rivedrei il mio piano d'azione.
Attenzione massima alle ore pre e post elezioni visto che la volatilità potrebbe aumentare in maniera esagerata quindi "stay safe"!
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!