Rottura al rialzo per JNJChiude la giornata odierna con un +1.04% il titolo Johnson & Johnson andando a confermare il movimento avvenuto nella giornata di ieri.
Come notiamo dal grafico giornaliero, nella sessione di lunedì', il titolo ha chiuso leggermente sopra la parte alta dell'attuale trading range formato da inizio febbraio. La rottura è avvenuta con una candela da un lungo corpo verde e con volumi crescenti anche se non così tanto forti da evidenziare grande partecipazione. Inoltre, l'attuale movimento, sembrerebbe un primo ribalzo dopo la forte corsa al ribasso partita ad inizio anno che ha portato il prezzo, da circa 180$ fino ad arrivare al minimo di qualche settimana fa, intorno ai 150$.
Sul grafico settimanale, l'area dei 150$ oltre ad essere numero tondo di rilievo, è stata una zona molto sentita dai prezzi nel passato soprattutto nell'anno 2020. L'indicatore di forza relativa che confronta il titolo rispetto al mercato, inizia a girarsi verso l'alto così come anche rispetto al settore di riferimento evidenziando un titolo attualmente più forte del mercato. Sarà comunque importante attendere la chiusura settimanale per avere maggiori conferme.
Che tipo di scenario possiamo ipotizzare sul titolo ?
A mio parere, il movimento avvenuto sia ieri che oggi è stato interessante. Quello che non mi piace molto, sono i volumi che evidenziano non così tanta partecipazione. Se i prezzi dovessero continuare a salire, ecco che nel breve periodo il prossimo obiettivo potrebbe essere l'area dei 162$ circa. Utilizzando il voume profile ed analizzando gli scambi avvenuti sull'attuale gamba ribassista, possiamo notare le zone di prezzo più scambiate e quindi quelle dove è più probabile che il prezzo venga attratto. Come ci fa notare l'indicatore, il prezzo attualmente si è arrestato nei pressi di area 158$. Se venisse rotto il massimo dell’attuale candela, si potrebbero puntare alla prossima area dove sono avvenuti maggiori scambi, quindi, area 162$ circa. Cosa invaliderebbe l'attuale scenario nel breve periodo ? A mio parere il ritorno in area 155$.
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Idee della comunità
Banche oro e argento segnalano nuovo stress 04.04.2023Dati macro USA inferiori alle attese, unitamente a nuovi ribassi nel settore bancario innescano nuovamente la catena del panic buying di bond oro e argento. Russell e S&P 500 equipesato marcano un importante figura candlestick di reversal, confermando i segnali di allerta che ci stavano dando i volumi già dalla scorsa settimana (video in riferimento).
Il crollo epocale dei mercati è solo rimandatoClicca su “SEGUI” in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo
I principali indici Ue e Usa, Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35 sono stabili dopo i rialzi record delle ultime due settimane.
A sorpresa c’è stato un taglia della produzione di Petrolio netto da parte dell'OPEC.
I Paesi produttori di petrolio, tra cui Arabia Saudita e Russia, hanno concordato domenica di ridurre la produzione di altri 1,16 milioni di barili al giorno.
Proprio nel momento in cui l'inflazione iniziava a raffreddarsi è arrivato il netto rialzo del petrolio dovuto al taglio della produzione che sicuramente peserà nelle prossime rilevazioni dell'inflazione, che mi aspetto più alta del previsto.
Questo condizionerà sicuramente le politiche monetarie delle banche centrali, con la FED che potrebbe tornare a essere più aggressiva
Nel precedente articoli parlavo di un crollo epocale in arrivo, la mia visione non è cambiata.
Il crollo è stato solo rimandato, grazie all'intervento delle banche centrali, con Svizzera Usa protagoniste di immissioni di liquidità a pioggia e con la FED che è stata molto più dolce del previsto alzando i tassi di interesse dello 0.25% spaventata dalle crisi delle banche regionali.
Chi legge i miei articoli sa che ho reputato sempre dannose queste immissioni di liquidità che alla lunga possono solo peggiorare le cose aumentando il debito privato e pubblico.
Anche se i governi e le autorità insistono sul fatto che il sistema bancario sia sano, lo fanno solo per guadagnare un po’ di tempo e non scatenare una fase di panico, e la storia insegna che anche nel 2006 2007 ci furono i primi segnali di allarme con la crisi immobiliare che generò crolli di borsa molto simili a quelle attuali prima del grande crollo del 2008.
I settori più sensibili ai tassi di interesse in questa fase stanno già mostrando forti rallentamenti: la domanda di mutui negli Stati Uniti sta subendo la più'' forte contrazione in almeno 30 anni (-57% a/a a febbraio), con i tassi attuali che suggeriscono un ulteriore deterioramento.
La curva dei tassi Usa 10Y-2Y rimane fortemente invertita (-87 pb da -72 pb all''inizio del mese), continuando a segnalare un alta probabilità di recessione.
Quello che sta accadendo in USA, accadrà in Europa con qualche mese di ritardo ma in modo più soft, in quanto a differenza degli USA abbiamo un Banca centrale più accodante e un inflazione esogena e non endogena che sta per stabilizzarsi grazie al crollo del prezzo del gas.
I mercati nel breve termine stanno quindi salendo per l'intervento delle banche centrali che hanno evitato solo momentaneamente il crollo dei mercati, e perché sperano in un ritorno della domanda Cinese che è tutta da verificare.
Gli ultimi dati Cinesi non sono per nulla positivi, Il Caixin China General Manufacturing PMI è sceso inaspettatamente a 50,0 nel marzo 2022 dal picco di 8 mesi di febbraio di 51,6, mancando le previsioni di mercato di 51,7.
Ogni giorno aumentano i miei dubbi sulla solidità dello slancio della ripresa cinese, tra la continua recessione immobiliare e l'incertezza finanziaria globale.
Abbiamo sfruttato bene il mini crollo di inizio marzo del mercato con una operazione sul VIX chiusa in profitto.
Dato che a crollare per primi saranno gli Stati Uniti, lo strumento ideale in questi casi è il VIX, noto anche come l’indice della paura, che utilizza come sottostante le opzioni sull’indice S&P 500, con il quale presenta una correlazione negativa: se lo S&P 500 sale il VIX scende e viceversa.
A fine mese potrei rientrare con lo stesso target della prima operazione di 40.
Nota dell’autore:
Le informazioni e i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione a operare nei mercati finanziari ma sono semplicemente pareri e operazioni personali.
Primo trimestre 2023 - Cosa ci dicono i grafici?Analizzando i dati dell'azionario statunitense relativi a questo primo trimestre, notiamo una performance sicuramente interessante dell'S&P500 con un rally superiore al 6%.
Focalizzandosi solo su questi primi tre mesi dell'anno, possiamo notare quasi una rotazione settoriale delle industrie che hanno trainato gli indici.
In particolare i locomotori degli ultimi 18 mesi (finanziari, beni di consumo stabili, energetici, materie prime) lasciano strada libera a quelli che erano i settori in maggior difficoltà ed in particolare:
- Industria Tecnologica - XLK - con una performance del 21%;
- Industria delle Telecomunicazioni - XLC - con una performance del 19.5%;
- Industria dei beni discrezionali - XLY - con una performance del 15.5%.
Questi settori, in genere, tendono a sprintare in un contesto nel quale si prevede un allentamento della restrittività della politica monetaria.
Al contrario industrie legate a materie prime, energetici e beni di consumo stabili, sono quelle che in un contesto inflazionistico/recessivo possono essere "favorite" o comunque perdere meno del mercato di riferimento.
Chissà se questi posizionamenti sono espressione di una previsione di minor autorità da parte del banchiere centrale o se ci troviamo dinanzi ad una clamorosa bull trap.
Le opinioni in merito sono contrastanti, la nostra unica arma è l'equilibrio.
Se vogliamo operare di "swing" è necessario rispettare maniacalmente la propria pianificazione.
Se invece ragioniamo di lungo periodo, il consiglio è sempre lo stesso: prendere posizione su strumenti diversificati ripartendo nel tempo gli ingressi per ridurre il rischio di "market timing" ma soprattutto per facilitare la parte emotiva dell'investimento.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.04.2023Si chiude un trimestre positive per le azioni: Nasdaq il migliore, +15%.
Opec+ taglia inaspettatamente produzione di 1,1 milioni/giorno.
L’inflazione “core” resta ancora alta: Banche centrali verso nuovi rialzi.
Manifattura europea debole, dicono gli indici Pmi di marzo.
Marzo, come sperato, si sta rivelando un mese di rallentamento dell’inflazione. Dopo il sorprendente calo mensile in Spagna, che ha portato la variazione annua a +3,3% da +6,0% di febbraio, al minimo da oltre 2 anni, e’ stata la volta della Francia, dove la variazione annuale dei prezzi al consumo e’ scesa a +5,6% dal 6,3% di febbraio, pur con un’allarmante ascesa dei prezzi degli alimentari.
Anche in Italia e in altri Paesi dell'Eurozona si registrano cali significativi, indotti dalla frenata dei prezzi energetici, ma anche una sgradita e persistente dinamica elevata delle componenti “servizi”, spese per la casa, e per il cibo, che essendo le componenti piu’ “stabili”, sono anche le piu’ osservate dalle banche Centrali.
Su questo tema si e’ chiaramente pronunciata la Presidente della Banca centrale europea (ECB) Christine Lagarde, quando la scorsa settimana ha ribadito che l'inflazione di fondo nella zona Euro è ancora significativamente troppo alta, che l'obiettivo ambizioso ma molto chiaro è quello di riportare l'inflazione al 2%, e che solo recentemente hanno iniziato a vedersi i primi effetti benefici dei rialzi del tassi.
Supportati anche dai segnali di rafforzamento dell’economia cinese emersi dai dati PMI (Purchasing managers index) di marzo, che hanno superato le stime soprattutto nei “servizi”, le Borse europee, venerdi’ 31, hanno chiuso con significativi progressi,: Dax tedesco +0.7%, Cac francese +0,8%, FTSE-MIB italiano +0,34% (-1,0% il bilancio mensile, ma +14,4% da inizio anno).
Wall Street ha fatto anche meglio: Dow Jones +1,3%, Nasdaq +1,7% e S&P500 +1,4%, dopo i dati sull'inflazione PCE (Personal consumption expenditures) che a febbraio scorso ha rallentato piu’ delle aspettative. Il bilancio trimestrale di Wall Street fotografa bene il rimbalzo dei titoli tech: Nasdaq 100 +14,8%, S&P500 +5,5%, Dow Jones -1,0%.
L'inflazione misurata dall'indice PCE, la piu’ monitorata dalla Banca centrale, a febbraio ha fatto segnare +5,0% su base annua (+0,3% su base mensile), leggermente meglio del +5,1% previsto dal consenso.
I prezzi al consumo nell'Eurozona a marzo sono cresciuti del +6,9% annuo, ben al di sotto del +8,5% di febbraio, ma il dato “core” in lieve aumento, da +7,8% a +7,9%, non depone ancora in favore di svolte “morbide” da parte della Banca centrale europea, che probabilmente decidera’ almeno un nuovo rialzo da +0,25% nella prossima riunione del 4 maggio.
A marzo i consumatori Usa sono stati meno ottimisti: l’indice di fiducia calcolato dall'Università del Michigan scende a 62 punti dai 67 di febbraio, sotto l’attesa di 63.
La componente “aspettative” passa da 64,7 a 59,2, quella sulla “situazione attuale” da 70,7 a 66,3.
Migliora l'inflazione attesa a 1 anno, da 4,1% a 3,6%, mentre e’ invariata a +2,9% quella a 5 anni. Infine a febbraio la spesa per consumi in Usa è cresciuta del +0,2% mensile, sotto il +0,3% atteso.
Stamane, 3 aprile, vediamo prezzi del greggio in forte ascesa dopo che, a sorpresa, il cartello Opec+ dei maggiori produttori/esportatori mondiali ha deciso un taglio alla produzione per sostenere i prezzi, reduci da un 1’ trimestre di continui cali.
Il prezzo di un barile di WTI, greggio di riferimento americano, e’ arrivato a segnare +8%, superando 80 Dollari/barile. L'indice Stoxx “energy” si impenna oltre +4,0%, le azioni Total e BP guadagnano oltre +5,0%.
La manufattura europea perde slancio: l'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona a marzo e’ calato a 47,3, da 48,5 di febbraio, al minimo da 4 mesi: peggiora bruscamente l'indice dei tempi di consegna dei fornitori, salito al nuovo record nella serie storica del dato. Altri sub-indici, come quello delle condizioni del settore, della produzione, dei nuovi ordini e dell’occupazione, sono mediamente stabili.
Il Pmi manifatturiero italiano fa meglio della media, calando a marzo a 51,1 dal livello massimo dal 52 di febbraio.
Sul mercato valutario osserviamo che l'Euro e’ tornato sotto 1,09 Dollari a 1,0845, mentre scambia attorno 144,35 verso Yen giapponese, da 144,75 di venerdi’ 31: il Dollaro Usa e’ risalito a 133,5 verso Yen giapponese.
La paura che l’aumento del prezzo del petrolio possa alimentare una nuova fiammata inflattiva sta forse contribuendo al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato europei, con quello del Btp a 4,13%, +5 bps: lo spread BTP/Bund decennali si allarga di 3 bps a 183. Quello dei Treasury decennali americani sale di 5 punti base a 3,53%.
Indici misti stamane per le chiusure azionarie asiatiche: Nikkei giapponese +0,52%, Shanghai +0,95%, Hong Kong -0,38%, Kospi coreano -0,17%. Di scarso impatto l'indicatore PMI manifatturiero Caixin cinese di marzo, sceso inaspettatamente a 50,0 da 51,6 di febbraio, e sotto le attese di 51,4.
Nel calendario dei dati macroeconomici della settimana spicca l'indice Ism manifatturiero Usa che sarà pubblicato oggi pomeriggio e conterra’ importanti indicazioni alla voce “prezzi pagati alla produzione”. Venerdi’, sempre negli Usa, avremo il cruciale rapporto sull'occupazione di marzo.
A fine mattinata si registrano moderati rialzi per i listini azionari europei, e futures su Wall Street privi di una reale direzione. (ore 13.30 CET)
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Autodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodoAutodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Autodesk, Inc. è stata costituita nel 1982 e ha sede a San Francisco, California. Autodesk, Inc. fornisce soluzioni tecnologiche per la progettazione, l'ingegneria e l'intrattenimento in 3D in tutto il mondo. L'azienda offre AutoCAD Civil 3D, una soluzione per il rilievo, la progettazione, l'analisi e la documentazione per l'ingegneria civile, compresi i progetti di sviluppo del territorio, di trasporto e ambientali; BuildingConnected, una soluzione SaaS per la pre-costruzione; AutoCAD, un software per la progettazione, la stesura, il dettaglio e la visualizzazione professionale; AutoCAD LT, un software per la stesura e il dettaglio; Fusion 360, uno strumento CAD 3D, CAM e di progettazione assistita dal computer; e gli strumenti Industry Collections per i professionisti dell'architettura, dell'ingegneria e delle costruzioni, della progettazione e della produzione di prodotti e delle collezioni di media e intrattenimento. Fornisce inoltre strumenti Inventor per la progettazione meccanica 3D, la simulazione, l'analisi, l'attrezzaggio, la visualizzazione e la documentazione; Vault, un software di gestione dei dati per gestire i dati in un'unica posizione centrale, accelerare i processi di progettazione e semplificare la collaborazione interna/esterna; prodotti software Maya e 3ds Max che offrono soluzioni di modellazione 3D, animazione, effetti, rendering e compositing; e ShotGrid, un software basato su cloud per la revisione e il monitoraggio della produzione nel settore dei media e dell'intrattenimento. Autodesk vende i suoi prodotti e servizi ai clienti direttamente, oltre che attraverso una rete di rivenditori e distributori.
DATI: 02 / 04 /2023
Prezzo = 208.16 Dollari
Capitalizzazione = 44,709B
Beta (5 anni mensile) = 1,51
Rapporto PE ( ttm ) = 53,51
EPS ( ttm ) = 3,89
Target Price Autodesk Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 270,82 Dollari
2° Target Price: 344,41 Dollari
3° Target Price: 556,97 Dollari
4° Target Price: 900,93 Dollari
5° Target Price: 1246,87 Dollari
6° Target Price: 1457,43 Dollari
Unicredit: Tenuta di area 15 euro.Buongiorno a tutti,
come ogni week end oggi osserveremo un mercato ben impostato e in questo caso ho scelto un titolo bancario quotato alla borsa di Milano che tutti conoscete ovvero Unicredit, UCG.
La price action mostra un forte trend rialzista partito principalmente dopo la tenuta dei 9 euro a fine Agosto '23.
Da qui si è venuta a creare una F.T.W. Combo (uno dei miei trigger preferiti) nelle scorse settimane con una Inside Bar per concludere questa settimana appena passata.
Da un punto di vista operativo, nei prossimi giorni seguirò il titolo su grafico giornaliero osservando le dinamiche di prezzo di possibile conferma della P.A. weekly.
Nel caso di conferma operativa potrei decidere di andare lungo di UCG.
Primissimi target sono le zone che passano per i 20 euro per poi passare a 23,50 e infine 27 euro.
La mia view bullish verrebbe a fallire solo se, dopo un'entry long, i prezzi dovessero virare verso il basso e andare oltre l'area dei 12 euro per azione.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una felice domenica e un buon TRADING SIMPLE!
Vita da traders 1.23SCARICO DI RESPONSABILITÀ.
Le informazioni fornite e le opinioni espresse nel corso del presente argomento sono finalizzate esclusivamente a fornire informazioni di carattere generale sulla mia metodologia di trading, sul mio andamento basato sul mio trading plan e non hanno lo scopo di consiglio operativo, acquisto o vendita riguardo le operazioni che espongo, oppure, riguardo alla mia personale gestione del Money Management. Pertanto, nulla di quanto viene esposto è da considerarsi appropriato alle caratteristiche individuali di chi legge riguardo la sua conoscenza/esperienza del trading, alla situazione finanziaria individuale ed ai personali obbiettivi che ogni singolo individuo si pone.
Riassumendo quanto sopra, non posso essere considerato responsabile di alcuna perdita futura, ne direttamente e tanto meno indirettamente da operazioni effettuate sulle basi di quanto espresso in questo studio o esposizione.
Esordisco così: “Q1 pessimo”…
Poi devo anche discernere dall’affermazione di cui sopra ed iniziare un analisi, certo, non a caso, ogni trader dovrebbe possedere un trading plan, che non vuole essere solo un dettaglio di come individuo un trade, il timing di ingresso e quello di uscita.
O meglio, quello descritto è il primo foglio di un trading plan, poi, (almeno per quel che mi riguarda), ne ho altri 12. ma dicevo… Procedo con l’analisi.
Ho scritto settimane fa che il mio trading system aveva perso stabilità rispetto agli anni precedenti, facendo registrare perdite superiori ai guadagni. Ho aggiunto che avrei cercato un nuovo sistema stabile. Generalmente provo alcuni sistemi suggeriti nei vari webinar che seguo fra autorevoli traders che esplicano i loro, ma sistematicamente alla fine ne trovo uno mio applicando lo studio ai grafici dell’anno passato ed ai primi mesi di quello corrente. Anche questa volta è stato così.
Questa premessa per far comprendere quello che snocciolo nei prossimi paragrafi. Si, Q1 che non solo non genera guadagno ma che, addirittura, registra un leggero loss. Questo risultato è anche figlio di quel che ho scritto prima. Nasce dal mio sistema classico e precedente, l’ITP, (non più stabile), passa per l’S 1.1 e S 1.2, quindi un trimestre all’insegna delle prove per ricercare e trovare quella che adesso è la terza evoluzione dei precedenti S 1.3. Dall’ 1.1 in poi è sempre con stessi principi e strumenti applicati, ma, evolve nell’applicazione e qualche altro dettaglio, spero solamente che il Q2 performi meglio per poter lavorare su questo sistema alcuni mesi/anni in serenità.
Il sistema sui backtest effettuati non performa con tutto il Forex, lo ho trovato valido con i seguenti strumenti:
AUD Cad/Chf/Nzd/Usd
CAD Chf/Jpy
CHF Jpy
EUR Aud/Cad/Chf/Gbp/Nzd/Usd
GBP Nzd/Usd
NZD Cad/Usd
USD Jpy
Premetto che non una sola operazione del Q1 è stata chiusa con questo trading system ed, anzi, nel Q2 verranno ancora chiuse alcune operazioni dei precedessori di questo punto 3 per cui ancora leggermente falsato il risultato.
Q1 registra un risultato di -108,04 €. L’America incamera un -20,10 €, l’Europa -14,86 €, Il Pacifico si prende la corona con -73,08 €. di loss.
Se l’analisi viene fatta per valute il Dollaro Australiano incamera una perdita di -34,79 €, la Sterlina -22,90 €, il Dollaro Neozelandese -38,29 €, il Dollaro Americano -20,10 €. L’unico in Gain, seppur di poco è L’Euro che registra un gain di 8,04 €.
Va da se che se il Q1 è in loss di 108,04 lo stesso 2023 per adesso registra la medesima perdita.
Spero il prossimo trimestre di poter raccontare di altri numeri, se così non sarà, essendo che in backtest l’S 1.3 ha ben performato, avrò il dubbio se testarlo in real sino a fine anno oppure continuarne l’evoluzione per stabilizzarlo.
Buon tutto traders.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.03.2023L’allarme crisi bancarie si ridimensione e le Borse “respirano”.
Alibaba si accorda col Governo ed il comparto “tech” recupera.
Il mercato dei Bond crede nella fine della fase piu’ acuta di rialzo tassi.
Molta attesa per i dati d’inflazione in Europa di marzo: si spera in forte calo
I mercati azionari accantonano per il momento la paura di nuove crisi bancarie, rassicurati dalle parole di Banchieri centrali, Ministri delle finanze, Regolatori e Organi di vigilanza. Gli indici europei ed americani ieri, 29 marzo, sono saliti con rara convinzione e continuita’ e gli acquisti hanno riguardato anche le azioni “tech” a lungo trascurate: Alibaba si e’ accordato col Governo, ed il settore respira...
Milano ha segnato +0,74%, Parigi +0,71%, Francoforte +0,92%, Londra +1,07%, Zurigo +1,12%, grazie ai recuperi del sopra il 4% di Credit Suisse ed Ubs. Chiusure in rialzo anche a Wall Street: Dow Jones +1,0%, S&P500 +1,4%, Nasdaq +1,8%, che ribaltano i cali di martedi’ 28.
Le banche restano comunque sotto stretta “sorveglianza”: il vice-presidente della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), Michael Barr, ha ammesso dinanzi alla Commissione Servizi finanziari della Camera che «il sistema di regolamentazione ha fallito», mancando di prevenire ed impedire il collasso di Silicon Valley Bank e Signature Bank.
Diversi rappresentanti di rilevo della FED, della FDIC (Agenzia Finanziaria Federale) e del Dipartimento del Tesoro Usa, in momenti diversi, hanno invocato requisiti più stringenti per le banche con “attivi” sopra i 100 miliardi di Dollari, in questo “allineati” alla posizione dell’Amministrazione Biden, spiegata chiaramente dalla Segretaria al Tesoro Janet Yellen alla Commissione Bilancio della Camera Usa.
Sul fronte politico internazionale non aiuta a rasserenare gli animi la decisione della Presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, di aggiungere una tappa negli Usa al suo viaggio originario in America centrale: ignorate dunque le minacce di reazione di Pechino qualora la Presidente incontrasse rappresentanti di alto livello del Governo Usa.
Il comparto immobiliare americano mostra un’inattesa vivacita’: le vendite di case esistenti sono aumentate +0,8% a febbraio e le richieste di nuovi mutui sono cresciute per la 4’ settimana consecutiva di +2,0%, dopo essere state depresse per 3 mesi, e toccato -35% dal picco del 2021: forse giova il leggero calo dei tassi d'interesse, da 6,48% a 6,45%, nell’ultima settimana.
Commodities energetiche: il prezzo del gas naturale europeo resta depresso, attorno a 43 Euro/Mwh, mentre quello del petrolio ha reagito con un vistoso rialzo al dato sulle scorte petrolifere settimanali negli Stati Uniti, diminuite di 7,49 milioni di barili contro attese di rialzo di -0,30: a calare ssono oprattutto gli stock di benzina, -2,90 mln di barili: il WTI (greggio benchmark Usa) ha segnato +1,5% a 74,3 US$/brl.
Oggi il calendario macro e’ ricco: in Europa spicca l'inflazione al consumo (CPI) in Germania, l’indice di fiducia economica nell’Unione Europea, e la pubblicazione del bollettino dell’ECB (Banca centrale europea) con le nuove previsioni economiche: negli Stati Uniti e’ attesa la 3’ stima del GDP (prodotto interno lordo) del 4’ trimestre 2022 e i dati sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
In Europa, i titoli Governativi godono di un rinnovato interesse, complici i rendimenti tornati sostanziosi anche sulle scadenze brevi: ieri, 29 marzo, il Tesoro italiano ha collocato 5 mld di Euro di BoT a 6 mesi, ad un rendimento, record da dicembre 2011, del 3,076%, a fronte di richieste per 6,94 miliardi.
Fortunatamente il fenomeno e’ diffuso tra tutti gli emittenti dell’Eurozona, e pertanto non ci sono pressioni degenerative sugli spread tra Bund benchmerk tedesco e omologhi “Govies” della periferia: quello col BTP decennale italiano e’ stabile in area 183-185 bps, col rendimento del BTP sceso stamane, 30 marzo, sotto 4,10%.
Le chiusure positive delle Borse asiatiche di stamattina, 30 marzo, sono state propiziate dall’annuncio del maxi-piano di ristrutturazione e scorporo in 6 Societa’ “specializzate” del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba, la cui azione ha fatto segnare +14% a Hong Kong, su ipotesi di quotazione delle varie sub-holding operative.
Piu’ di qualche analista ha letto nella notizia il segnale di un allentamento della smania regolamentare di Pechino sul settore tecnologico, proprio mentre l’economia cinese sta mostrando «un forte slancio» nonostante l’ambiente globale complicato: lo ha affermato il Premier cinese Li Qiang, all’apertura del Boao Forum 2023, una specie di “Davos asiatica”, promettendo anche nuovi aiuti alle imprese.
L’Indice Composite di Shanghai ha guadagnato +0,65%, e quello di Shenzhen +0,62%. Hong Kong +0,58%, e calo isolato per il Nikkei giapponese, -0,36%, penalizzato dalla debolezza del comparto bancario: Japan Post Bank -3,6%, SoftBank Group -3,5% e Nomura Holdings -1,7%, su voci di possibili richieste di accantonamenti supplementari da parte del “Regolatore”
La mattinata europea e’ stata positiva, in media +0,9% (ore 13.00 CET), ancora favorita da un “sentiment” costruttivo circa il possibile rallentamento della stretta monetaria delle maggiori Banche centrali suggerito dalle recenti crisi bancaria.
Cio’ risulta piuttosto dissonante rispetto alle dichiarazioni di alcuni membri dell’ECB che invocano nuovi, ma forse piu’ misurati, aumenti dei tassi. Non resta che attendere i prossimi dati “macro”, inflazione di marzo “in primis”.
I future su Wall Street anticipano riaperture in moderato rialzo, in media +0,5%.
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Dax, il mercato sta tornando in auge?Il principale derivato europeo tedesco mette a segno un altro importante rialzo, portando il saldo di questa ottava ad oltre il +3%.
Il contratto future sul Dax con scadenza giugno 2023 ha terminato la seduta di ieri a ridosso dei 15.500 punti, facendo registrare una variazione positiva dell’1.3%.
Grazie all’intervento delle banche centrali e dei governi la crisi finanziaria si è velocemente ricomposta e i mercati sembrano ora scommettere sul fatto che per il comparto bancario il peggio sia alle spalle.
Questo pomeriggio c’è attesa per il dato sull’inflazione in Germania, importante in chiave Bce, mentre in America è prevista la terza stima sul Pil Usa del quarto trimestre 2022 e le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.
La situazione tecnica sui mercati azionari sta quindi migliorando e ieri il Dax ha fornito un segnale direzionale importante al rialzo.
Analizzando il grafico con time frame giornaliero sul Dax Future possiamo infatti osservare come con la mossa di ieri il mercato abbia completato un modello di accumulazione a doppio minimo decrescente, sancito dal breakout di quota 15.465 punti; ora quindi sussistono i presupporti per il raggiungimento del primo target posizionato a quota 15.700 punti, il cui recupero, confermato in chiusura di sessione, produrrebbe un ulteriore allungo in prima battuta fino a 15.900 punti.
Tuttavia ritengo che almeno in prima battuta assisteremo a delle prese di beneficio al test dei 15.700 punti, dove troviamo due precedenti massimi di swing relativi agli scorsi mesi di febbraio e marzo.
In caso di rifiuto dei 15.700 punti si creerebbero delle opportunità short di brevissimo periodo con target a 15.500 punti, dove di contro un eventuale pullback creerebbe le condizioni per rientrare a mercato lato long.
Il target del segnale rialzista attuale è da ricercare a quota 16.000 punti, poiché il mercato andrebbe a testare la resistenza offerta dal prolungamento della trendline che aveva contenuto i precedenti minimi da settembre 2022 fino al mese corrente.
Solo in caso di ritorno al di sotto dei 15.250 punti, confermato in chiusura di sessione, potremmo assistere ad un movimento correttivo più ampio con test atteso dei 15.000 punti
Pericolosissima invece sarebbe una discesa sotto i 14.900 punti, che aprirebbe le porte al test dei 14.400 punti.
Bitcoin: ritracciamento alle porte?Bitcoin sta attraversando un momento di grande incertezza. Dopo aver toccato il suo massimo storico di circa 64k dollari a metà aprile 2021, il prezzo è rapidamente diminuito e ora si trova tra i 26.8k e i 28.9k dollari. Tuttavia, nonostante la volatilità del mercato, ci sono alcuni segnali che potrebbero suggerire come si muoverà il prezzo in futuro.
Secondo i nostri analisti, se Bitcoin dovesse continuare la sua salita, potrebbe arrivare a toccare i 32k dollari, ma si troverebbe in una situazione di iperestensione. Questo movimento, infatti, sarebbe del 65% (dal prezzo di 19k dollari a quello di 32k dollari) e senza ritracciamenti evidenti, potrebbe portare a un nuovo tracollo del prezzo.
D'altra parte, se il prezzo di Bitcoin non dovesse trovare un supporto sufficiente, il primo livello importante rimarrebbe quello intorno ai 25.4k dollari, seguito da quello a 21.5k dollari. In ogni caso, gli ultimi volumi di scambio confermano queste zone di supporto e sembrano suggerire che un breve ritracciamento e una lateralizzazione potrebbero aiutare a rendere i volumi più omogenei.
Tuttavia, l'analisi tecnica dei volumi di scambio può aiutare a prevedere i futuri movimenti di prezzo e a individuare i livelli di supporto e resistenza. Ad ogni modo, gli investitori sono sempre invitati ad agire con cautela e a fare le proprie valutazioni del rischio in base alle proprie conoscenze e competenze, soprattutto in questi periodi di incertezza.
BTP Trading - Attenzione al doppio massimo sul future Il BTP future su grafico a 30 minuti ha disegnato una figura particolarmente rilevante, quella del doppio massimo (che potrebbe anche essere individuata come un triplo massimo).
Il mercato ha fallito la ricerca di nuovi massimi, innescando un movimento in senso opposto da monitorare con attenzione.
Questo significa che sui BTP si aprono nuovi spazi in particolare su quelli con una cedola nel range tra il 4% ed il 4,5% con scadenze di lungo periodo.
Al momento le quotazioni sono come seguono:
BTP 4% Febbraio 2035 - Quotazione 97,58 (acquisto sotto la pari);
BTP 4,5% Ottobre 2053 - Quotazione 99,90 (Acquisto vicino alla pari);
BTP 4,45% Settembre 2043 - Quotazione 99,96 (Acquisto vicino alla pari).
Personalmente ho cominciato ad acquistare con 1/3 della somma disponibile per quest'operazione il titolo al 4,5%.
Il programma di acquisto prevede ingressi nel caso di una potenziale discesa fino al prezzo 95 (sempre che non cambi il comportamento della banca centrale sui tassi).
L'intento dell'operazione è cercare di costruire un prezzo medio di carico inferiore ai 98 e riuscire a vendere a valori superiori al 102.
Tuttavia non potendo sapere quale sarà il "bottom" di quotazione, tendo a dividere gli ingressi.
Gli scenari possibili sono i seguenti:
- Vendita della posizione a valori favorevoli sopra la pari (come già successo lo scorso novembre, febbraio e marzo);
- Nel caso del perdurare di una situazione di prezzi sotto la pari, tenuta della posizione a tasso considerato al momento "mediamente alto" (4,5%) in attesa di oscillazione favorevole del mercato.
FED proiezioni inalterate; Un messaggio di fiducia?La scorsa settimana è stato rilasciato il nuovo statement con le proiezioni aggiornate per l'economia americana per il 2023.
E' doveroso ricordare che mercoledì 22 marzo la FED ha alzato il tasso d'interesse di 25 punti base, raggiungendo il 5%.
Di seguito condivido alcune frasi rilasciate da Jeremy Powell:
"Gli indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione.
I guadagni di posti di lavoro sono aumentati negli ultimi mesi e stanno procedendo a un ritmo sostenuto; Il tasso di disoccupazione è rimasto basso.
L'inflazione rimane elevata.
Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente.
È probabile che i recenti sviluppi si traducano in condizioni di credito più restrittive per le famiglie e le imprese e pesino sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione.
La portata di questi effetti è incerta.
Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione."
Come possiamo evidenziare da queste parole, il presidente della FED ha voluto sottolineare la solidità del sistema bancario americano dopo i recenti crack di SVB e Credite Suisse.
Tornando alle proiezioni dello statement, il Dot Plot Chart è rimasto invariato dallo scorso dicembre 2022.
Cosa è il Dot Plot Chart?
Il dot plot della Fed è un grafico che registra la proiezione di ciascun funzionario della Fed per il tasso di interesse a breve termine di riferimento della banca centrale.
I punti riflettono ciò che ogni banchiere centrale degli Stati Uniti pensa sarà il punto medio appropriato del Tasso sui fondi federali alla fine di ogni anno.
I funzionari forniscono anche un punto per il lungo periodo, che rappresenta il cosiddetto "tasso di interesse neutrale", o il punto in cui i tassi non stimolano né limitano la crescita economica.
Il grafico in questo caso ci mostra una situazione chiara, il consenso per il 2023 si trova nel range 5,00%-5,25%, ovvero dove ci troviamo ora.
Il consenso per il 2024 si è leggermente abbassato dopo i recenti sviluppi macroeconomici.
Le proiezioni del GDP, prodotto interno lordo, sono state leggermente aggiustate a rialzo.
Questa correzione rialzista riflette la resilienza del mercato del lavoro nel reggere le pressioni derivanti dai tassi d'interesse.
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, entro la fine del 2023, è visto al 4,5%.
Il tasso attuale è del 3,6%.
In un'analisi passata ho analizzato la tempistica media di crescita della disoccupazione di un punto percentuale, il risultato è stato di 9 mesi.
I mesi cruciali sono alle porte.
Anche l'inflazione PCE è rimasta invariata, con un range di target entro la fine del 2023 del 3%.
La situazione, secondo la Fed, da dicembre 2022 non è peggiorata ma leggermente migliorata.
Sano ottimismo o come siamo sempre stati abituati si sta cercando di nascondere scenari peggiori?
Con le attuali escalation la banca centrale ha ricominciato a ri-iniettare liquidità nel sistema per sostenere le banche regionali.
Questa dinamica potrebbe incidere su un possibile rimbalzo dell'inflazione?
Lo andremo a commentare nel prossimo articolo.
Buon trading a tutti.
M&A_Forex
Più INCERTEZZE , Più LIQUIDITà!ANALISI COT REPORT del 26.03.2023
-CONTESTO
Se pensavamo che il 2022 fosse stato un anno difficile sui mercati finanziari, beh il 2023 sembra anche più complesso. Avere la certezza di una fase recessiva, di un mercato orso, di banche centrali aggressive intente alla lotta all’inflazione, sembra ora uno scenario quasi idilliaco nel quale andare ad operare, se lo paragoniamo al clima di prfonda incertezza che sta dominando il 2023.
I mercati non amano le incertezze, questo è noto a tutti noi, ed in queste fasi di timore ed imprevedibilità, prendere posizioni sui mercati finanziari, può costare molto caro se non si hanno idee chiare e strategie consolidate.
Le ultime riunioni delle banche centrali hanno lasciato forti dubbi sul futuro economco mondiale ed hanno messo in evidenza solamente le profonde diversità che ci sono tra i vari blocchi geografici ed economici che sono l’America , l’Europa e L’Asia.
Da un lato l’America che dopo il terremoto della SVB vede gli operatori scommettere ancora una volta contro la FED, che per quanto voglia tentare di raffreddare gli animi, ripetendo a gran voce che non ci saranno tagli tassi per questo 2023, sembra non trovare orecchie pronte ad accogliere le sue urla!
Il terremoto che sta scuotendo il settore bancario nelle sue fondamenta da gran fiducia agli operatori che vedono come unico rimedio un dietrofront da parte della FED ed un ritorno alla liquidità.
Questo scenario in parte trova conferma nel balance sheet della FED che ancora una volta torna a crescere , bruciando nel giro di poche settimane il lavoro fatto negli ultimi mesi, di riduzione del bilancio federale.
La necessità di sostenere il comparto bancario è evidente a tutti, e garantire liquidià per tutelare i correntusti, oltre alle personali valutazioni di correttezza ed etica morale che ne possiamo dare, rimane un dato di fatto, che pone gli investitori ad uno starter per gli acquisti in massa di asset di rischio.
Tuttavia dobbiamo considerare l’assetto globale del comparto finanaziario e non limitarci ai soli States, e guardando al nostro vecchi continente gli operatori sentivano di aver trovato un porto più sicuro, con la BCE che non ha di fatto mai davvero chiuso il sostegno al debito, sebbene rimodulandolo in questi mesi, ma la fiducia nelle banche e nella capacità creditizia europea sembrava offrire porto sicuro.
Ma come sempre ricordiamo che l’economia è un sistema, e come tale ad ogni azione corrisponde spesso una reazione, e la spinta data al comparto bancario che ha visto la SVB a cadere per prima, si sta ora propagando anche in Europa con il fallimento di Credit Suisse prima e ora Deutsche Bank sotto attacco.
In questo sistema cosi fragile , in molti credono che la liquidità sia ancora una volta l’unica medicina possibile e auspicano dunque un intervento delle abnche centrali a sostegno del sistema finanziario tramite liquidità a basso costo. I tassi devono rientrare, e devono farlo rapidamente per molti operatori.
Per il momento le banche centrali smentiscono, e mantengono la linea principale di lota all’inflazione, che ricordiamo essere ancora sui massimi in molti paesi, come l?Europa ed il Regno Unito.
Le banche centrali sono messe alle strette, aspettano risposte dall’economia reale ponendo ancora ulteriore spezio tra loro e la curva del ciclo economico , preferendo una fase di attesa ad un vero e prorpio interventismo.
Attendere per capire, decidere la strada da intraprendere per combattere l’infalzione e al contempo non distruggere il sistema bancario mondiale…. Lo scenario di soft landing si allontana!
La possibilità che la FED , cosi come la BCE e le altre banche occidentali impegnate nella lotta all’inflazione, potessero giungere ad un rientro dell’inflazione nei range del 2% senza distruggere il tessuto economico sembra ora più remota che mai.
La domanda dunque ora da porsi è: se le banche centrali sono ferme, e attendono risposte dall’economia reale, dalla lettura dei dati che compongono la congiuntura macroeconomica del paese… è corretto da aprte nostra anticiparle e prendere posizioni strutturali?
Beh come sempre i mercati non regalano nulla e attendere che il quadro sia più chiaro potrebbe essere un’attesa che rende inutile poi la presa di posizione sui mercati, che potrebbero anticipare la corretta direzionalità , ma resta vero anche il contrario … come sempre il problema resta il timing.
-FOREX:
il quadro del mondo valutario , visto attraverso il posizionamento della mani forti, ci fornisce come sempre indicazioni preziose, che ci permettono di capire su quali asset i non commercial ripongono la loro fiducia.
Interessanti le dinamiche sull’euro, come per il dollaro canadese e lo yen, mentre svanisce l’interesse per il biglietto verde che rimane ancora in balia delle incertezze.
Ma procediamo con ordine:
EURUSD
Ancora alto l’interesse per i non commercials per la moneta unica, che vede 144842 contratti netti corti, dando seguito all’incremento strutturale di posizioni long partito oramai mesi fa e che guida i prezzi di eurusd verso nuovi massimi. Per ora l’area di 1.10 sembra essere baluardo oltre il quale non riusciamo ad approdare, lasciando ancora i prezzi in una fase di lateralità con i supporti a 1.0575-1.06. la tendenza rialzista di lungo perido per ora rimane confermata nella struttura delle medie mobili , ma ricordiamo che il clima di incertezza attuale potrebbe generare rapidi capovolgimenti del quadro analizzato.
GBPUSD
Più netto il range dei prezzi di gbpusd che vede i non commercials, fermo sui -20498 contratti, incrementando ancora le posizioni nette corte, ma che non portano ancora ad dinamiche interessanti sui prezzi di gbpusd, che resta relegato al range compreso tra 1.1840 e 1.25 figura.
YEN
La rinnovata necessity di asset rifugio, sembra fare da sponda allo yen giapponese, che pur non essendo un asset particolarmente brillante, vede i non commerical ridurre le loro posizioni nette corte di 8500 contratti, portandosi a -66345 contratti short. I prezzi di usdjpy mettono dunque in luce la debolezza del dollaro americano, con le quotazioni che approdano ai minimi di 129.85 , e si proiettano verso 128.figura 127.25
AUDUSD
Sebbene le posizioni nette corte dei non commericals stiano diminuendo sul dollaro australiano, le dinamiche dei prezzi ancora non confermano la nascita di una vera tendenza. L’open interest passa a -38459 contratti, ma i prezzi rimangono per ora sotto le resitenze di breva a 0.6780 e si proiettano al test dei supporti a 0.65645
USDCAD
La prima banca a rimanere ferma sulle decisioni di politica monetaria è la BOC, che preferisce attendere un quadro piu chiaro dell’economia rispetto alle decisioni prese fino ad oggi e questo non piace agli investitori che scaricano posizioni cad portadosi a -56821 contratti , dai precedenti -31715 contratti. non tarda la risposta sui mercati, che si evidenziano nelle dinamcihe di usdcad, che pur avendo un dolalro americano strutturalmente debole, ne vedono la salita delle quotazioni contro il dollaro candese. Usdcad si proietta ora al test dei massimi di 1.3860 con 1.3660 come supporto chiave di breve periodo.
USDCHF
Il franco svizzero ha invece subito da un lato le dinamcihe legate a credit suisse, ma dall’altro l’intervento della SNB ha permesso di mantenere per ora salda la fiducia, e l’aumento dei tassi di nteresse ha dato maggior vigore al franco svizzero nelle ultime setitmane.
Le mani forti riducono le posizioni corte con -7297 contratti attualmente in portafoglio, permettendo ora a usdchf di andare al test dei minimi di 0.9080, ultimo baluardo prima di assistere ad importanti affondi ribassiti che potrebbero portare al test di 0.90 e 0.8925. la tenita dei minimi resta pertanto fondamentale.
USDINDEX
Profonda indecisione per le sorti del biglietto verde, che trova le mani forti long con 14144 contratti, ma con uno scarsissimo interesse dati i 387 contratti netti che restano open interest per la settimana in analisi. I prezzi restano al momento sopra i supporti di 102.50, incapaci di allontanarsi dai prezzi di apertura di questo 2023.
-EQUITY:
NASDAQ
La Speranza di banche centrali accomodanti , che possano andare anche ad un taglio tassi in questo 2023 porta l’indice tecnologico a riprendere forza nelle quotazioni, ma ancora l’open interest delle mani forti sembra ridurre lentamente le scommesse short, che restano per ora a 5120 contratti, con una riduzione di 1352 contratti nella settimana in esame.
La forte indecisione sembra per ora propendere verso il break out dei massimi a 12801 pnt, verso i 12955
S&p
Scenario piu pessimista per l’SP500 dove le mani forti restano a 202480 contratti corti, con i prezzi che faticano a testare le aree di massimo precedente dei 4000 pnt, e dei 4082, rimanendo aconrati sotto i 4000 pnt in un gran laterale poco chiaro.
I restanti indici americani, vedono le mani forti in posizioni nette corte, con iul daq a -22148 contratti , e il russell a -44988. Non possiamo che raccomandare cautela in uno scenari cosi dinamico e fragile.
COMMODITIES
Ngas
Interessanti le dinamiche del gas, che ora vede i non commericals short di 144681 contratti, in calo di ben 3152 dalla scorsa settimana, con i prezzi che sono tronati a testare i 2.216$ area di minimo per questo marzo 2023.
Wti
Ancora in calo le posizioni sul crude oil, che passa ora a 154341 contratti long dai precedenti 176219, spinta ribbassista che porta le quotazioni a 69.20$ dopo un’afondo verso i 65.$
Palladio
Per il comparo dei metalli oggi prendiamo in esame il palladio, che vede le mani forti con -7018 contratti e quotazioni sui minimi di 1417$ non lontano dai minimi di marzo di 1351$, il che va in netto contrasto con il gold ed il silver che godono ora di una fase di fiducia per il loro aspetto di asset rifugio molto piu spinto, rispetto agli altri metalli ,come appunto il palladio.
buon trading
Salvatore Bilotta
I mercati puntano ancora a nord ma la strategia dell'aumento deiI mercati puntano ancora a nord ma la strategia dell'aumento dei tassi no.
Come da titolo i mercati azionari americani, ma anche quelli europei sembrano proprio non avere in-tenzione di retrocedere con le loro quotazioni, vedi $SPX500 $NSDQ100 e $GER40 .
In modo particolare gli indici americani, da punto di vista tecnico hanno formato un Hammer rialzista mentre i prezzi battano brutalmente sulle medie mobili esponenziali EMA 5 ed EMA 10.
Se dovessi leggere il mercato da un punto di vista puramente indirizzato all'analisi tecnica, dovrei pensare solo ad una parola chiave che batte in maniera ripetuta nella mia mente: Long, Long, Long...
Ma sono consapevole che le cose non stanno affatto così, in modo particolare nel medio e breve termine. E dico questo per una questione puramente macroeconomica.
Infatti mentre i mercati puntano brutalmente al Nord, le strategie delle banche centrali forse cercano il contrario. In questo momento storico dell'economia mondiale, i banchieri centrali si trovano ad af-frontare un duplice "mostro":
• Tenere sotto controllo l'inflazione
• Senza creare troppi danni per l'economia finanziaria e reale
Ma fare entrambe le cose è possibile?
Credo che sia veramente difficile. I tassi alzati fino a questo livello per domare l'inflazione servono per rallentare l'accesso al credito, in modo tale che masse ed aziende abbiamo maggiori difficoltà per l'accesso al credito.
Avendo meno accesso al credito, la domanda di mercato non può fare altro che scendere e di con-seguenza l'inflazione può essere mantenuta sotto controllo.
Ma questo implica grandi probabilità di entrare in recessione, e sappiamo benissimo o comunque in molti lo sanno, che entrare in una recessione proclamate e conclamata non è di certo una buona co-sa per i prezzi degli indici azionari.
I miei sistemi ed algoritmi mi suggeriscono ancora un'esposizione long dovuta all'andamento dei prezzi che di fatto sono saliti da inizio anno, ma allo stesso tempo la componente macro mi dà degli allert significativi in quanto le cose potrebbero cambiare in modo veloce e significativo.
Nell'ultimo periodo la FED ha fatto una buona iniezione di liquidità sui mercati, che anche se non può essere considerata un Qe rimane pur sempre un'iniezione di liquidità veloce ed abbondante.
Credo che sia stata fatta per "mettere una pezza" alle problematiche delle banche Silicon Valley Banck, $FRC (First Republic Bank/CA), $CS.US (Credit Suisse Group AG-ADR) appena acquisita da Ubs.
E non bisogna dimenticare che le regolamentazioni per quanto riguarda le banche Americane ed Europee, non sono proprio uguali. Infatti, la regolamentazione europea risulta essere molto più rigida mentre negli USA una banca con una capitalizzazione di 250 miliardi di dollari viene presa in considerazione con una piccola banca.
Se guardiamo il panorama italiano, una banca da 250 miliardi sarebbe una grossa banca.
Ed ancora, non bisogna perdere di vista le quotazioni del $GOLD $SILVER $BTC ed $ETH Evitando di portare avanti la disquisizione che ritengo essere filosofica, sul fatto che le principali criptovalute per capitalizzazione siano o meno degli asset rifugio, rimane il fatto che il mercato sta comprando asset rifugio.
E quando succede questo? Ovviamente quando cercano rifugio.
Quindi è concludendo è sicuramente utile individuare e sfruttare i trend in atto del mercato azionario, senza però dimenticare che le cose potrebbero cambiare ed anche velocemente per motivi macro evidenti e sotto gli occhi di tutti. Nella costruzione del mio portafoglio di Investing, dovrò tenere conto di queste circostante che purtroppo rendono la gestione molto più attiva.
Bene al rialzo, i mercati azionari sono fatti per salire. Ma attenzione a inflazione ed aumento dei tassi che possono provocare una recessione.
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No consigli finanziari ma solo le idee personali dell’autore.
MICROSOFT: Price Action con struttura rialzistaBuongiorno a tutti.
Eccoci come di consueto per l'appuntamento con le analisi operative attraverso il mio metodo di trading basato sulla nuda price action.
Questa settimana prendo il titolo azionario MSFT ovvero Microsoft quotato al Nasdaq.
Il titolo ha, per la prima volta dopo oltre un anno, offerto delle informazioni di prezzo chiare per un'operatività di tipo LONG.
Confermo che personalmente ho già acquistato nei giorni MSFT per i seguenti motivi:
- si è creata una FTW + DMHC in area chiave 250 $;
- si sono costruiti dei minimi importanti tra 220 $ e 230 $ che hanno creato un chiaro pavimento di prezzo;
- l'azienda ha dei dati di bilancio buoni e una salute finanziaria ottima;
- l'indice Nasdaq, come già visto qui nelle precedenti recenti analisi, ha un'impostazione long.
Tutte queste informazioni chiamano un movimento rialzista che ha come primi livelli di vendita 290 $ e successivamente 310 $.
Il mio trade e la mia view sul titolo falliscono solo su ritorni sotto 240 $.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un sereno week end e un buon TRADING SIMPLE!
Inflazione resistente, crescita resilienteL’avvio del 2023 è stato molto positivo per i mercati finanziari. Le proiezioni nel mese di febbraio indicano una maggiore debolezza, a causa principalmente di un nuovo riprezzamento delle aspettative riguardo le future mosse delle Banche Centrali. In altri termini viviamo una fase di rivalutazione: ci si interroga sulla durata o i termini effettivi del restringimento monetario da parte di Federal Reserve e BCE, alla luce dei segnali di resilienza dell’economia nonché di maggior persistenza dell’inflazione rispetto a quanto atteso fino a qualche settimana fa.
A tal proposito si confermano le tendenze in discesa della pressione inflazionistica e l’ormai superamento del picco, ma i valori restano comunque elevati. In USA l’indice dei prezzi al consumo a gennaio è calato di poco su base annua (dal 6,5% al 6,4% – sotto le previsioni al 6,2%). Su base mensile lo stesso dato vede un incremento dello 0,5%, condizionato dai costi di energetici e alimentari.
L’economia statunitense ribadisce la solida partenza dell’anno. Bene i consumi; riscontri ottimi per le vendite al dettaglio (a +3,0% in un mese, miglior progresso da marzo 2021), risultati discreti per la spesa personale a +1,8%. Il mercato del lavoro rappresenta un fattore trainante, con la creazione di 517mila nuovi posti (invece degli ipotizzati 189mila) e un tasso di disoccupazione ai minimi dal 1969 (3,4%).
In Europa l’inflazione, secondo la stima flash di febbraio, segna un rialzo dello 0,8% su base mensile ovvero una discesa trascurabile del dato tendenziale (8,5% dall’8,6% di gennaio). Le pressioni di fondo sono ancora consistenti, in particolare nel comparto dei servizi.
Il quadro macroeconomico del Vecchio Continente migliora oltre le prospettive degli analisti. La domanda viene sostenuta dai robusti flussi di consumi e una tenacia della forza lavoro. Colpisce il trend positivo dell’economia italiana, comprovato dal proseguimento del rimbalzo degli indici di fiducia di consumatori e imprese, anche in ambito industriale.
Segnali importanti di recupero a seguito delle riaperture post-Covid provengono dagli indici di sentiment delle imprese cinesi, che registrano a febbraio un netto incremento nel settore manifatturiero e dei servizi. I livelli raggiunti oltrepassano addirittura quelli ottenuti nel 2020.
Materie prime, il prezzo del petrolio Brent veleggia intorno agli 85 dollari al barile; il gas naturale europeo continua al ribasso, passando dai 59 euro/MWh di fine gennaio ai 47 di fine febbraio.
Occhi puntati sulle Banche Centrali e il terminal rate (il punto di arrivo dei tassi). Con tutta probabilità nell’immediato ci aspettano ulteriori 3 rialzi da 25 punti base dalla Fed e intorno ai 150 pb complessivi dalla Banca Centrale Europea. Tra il secondo e il terzo trimestre dovrebbe esserci una pausa, mantenendo per un po’ i livelli raggiunti. Quando un “cambio di rotta”? Ci vorrà del tempo…
Btc USD 24.03.23 ore 19.45 AttenzioneNon sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario,
non è sollecitazione all'investimento o disinvestimento.
Grafico a candele 1D.
Btc oggi 24.03.23 sembrerebbe a 29.380,00$ aver toccato il top del movimento iniziato il 22 novembre 2022.
Sembrerebbe infatti aver compiuto i 5 movimenti che generalmente chiudono una sequenza, inoltre si trova su RSI in ipercomprato, e si trova anche in divergenza ribassista sia rispetto a gennaio 23 sia rispetto al 17 marzo 2023.
I 30K peraltro sono anche un importante livello psicologico, in questo momento resistenza, a cui btc sta arrivando esprimendo forza, ma anche in ipercomprato.
Sembrerebbe poi anche poter star formando, guardando con visione rialzista, certamente il pattern tazza, che potrebbe andare a fare il manico, scaricando l'ipercomprato, per andare a rompere il livello importante dei 30k. Se così fosse non sarebbe da escludere una discesa secondo i livelli di fibonacci. A 22.4k, 50% di ritraccio, ci sarebbe anche il supporto dell'ema 200. (Sia il patter tazza o piattino, che il pattern tazza col manico sono entrambi rialzisti).
Sul fronte politica monetaria dal marzo 2022 al marzo 2023 in 12 mesi sono stati alzati i tassi da zero a 5% che, per adesso, pare sia anche il picco dei tassi.
La Fed insiste che non taglierà i tassi per tutto il 2023, mentre il mercato invece starebbe attualmente scontando un taglio dei tassi di oltre 100 punti base già nel 2023.
Dal giugno 2023 la Fed ha iniziato un inasprimento quantitativo del suo bilancio portandolo da 8.939 trilioni di dollari a 8.34 trilioni di dollari togliendo liquidità dalla circolazione per 599 miliardi di dollari. Tuttavia dal 27 febbraio 2023 ha ripreso ad espandere il bilancio e nel solo periodo dal 27.02.23 al 13.03.23 (2 settimane) è passata da un bilancio di 8.34 trilioni di dollari ad un bilancio di 8.639 trilioni di dollari, immettendo liquidità in circolazione per 299 miliardi di dollari. Praticamente in 2 settimane ha immesso in circolazione il 50% della liquidità ritirata dalla circolazione in 12 mesi!. E non è da escludere che questa immissione di liquidità stia anche continuando. Vedremo con l'aggiornamento dei dati.
Siamo di fronte al paradosso di assistere da parte della fed (della banca centrale elvetica, eventualmente anche: 1. della Bce, 2. della banca centrale del Canada, 3. della banca centrale inglese) ad un allentamento quantitativo all'interno di un programma di inasprimento quantitativo per abbassare la domanda e portare inflazione al 2%, tutto al fine di curare la finanza malata delle banche che fanno pessimi affari ed anche ad alto rischio con la leva e poi le banche centrali corrono in soccorso per via delle loro perdite.
Questo naturalmente porterà a delle conseguenze negative relative all'obbiettivo di portare l'inflazione al 2% con conseguenti probabili ripercussioni negative almeno per i mercati azionari.
Con questo non voglio dire che btc dovrà correggere per forza, essendo il tutto circoscritto solo all'ambito delle probabilità, ma che una correzione è molto probabile per i motivi sopra detti nonostante la forza fin qui dimostrata da Btc.
Il btc cycle repeat, consultabile su google, e che altro non è che un grafico dove viene ipotizzato un andamento ciclico di btc proiettando per il futuro il movimento del passato, invece ha un andamento opposto a quanto descritto e vede sostanzialmente un btc non sotto 27.780,00$ al 25 marzo 2023 e poi una salita fino a 68.566,07$ fino al 24 maggio 2023 e poi l'inizio di una discesa fino al 13 feb 2024 a 28.341,61$, inframezzata da un rimbalzo dal 13 nov 2023 a 36.6K circa fino al 10 gen 24 a 54.9K circa.
E questo ultimo scenario potrebbe essere coerente con la liquidità che è stata messa nel sistema dal 27 febbraio 2023 e che probabilmente continuerà ad essere immessa nel sistema, con l'attuale crisi di fiducia nel sistema bancario (dopo SVB, Signature, Credit Suisse, First Repubblic Bank, vediamo oggi Deutsche Bank e Commerzbank), e con l'halving che arriverà nella primavera del 2024.
In tutto questo il btc cycle repeat chart vede btc ad un massimo di 358K il 07 ottobre 2025, arrivando però a 337k già l'11 marzo 2025.
Sempre secondo il btc cycle repeat chart dal 01 aprile 2023 circa il btc supererebbe i 30k con uno sprint fino al 17 aprile 2023 fino a 42,4k.
Ecco quindi le due ipotesi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.11.2022Wall Street e’ risalito, ma senza convinzione: recupera il tech...
L’onda lunga dei crack bancari non si e’ esaurita: Borse europee depresse oggi.
Tutte le Banche centrali alzano ancora i tassi contro l’inflazione troppo alta
La rivincita dell’oro, premiato dal “flight to safety”, sopra 2 mila $.
I mercati azionari europei hanno metabolizzato solo nella seduta di ieri, 23 marzo, la decisione della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) di alzare i tassi 25 punti base, in linea con le attese, ma anche le parole del Presidente Jerome Powell che ha escluso tagli dei tassi nel 2023: il mercato, oltre che deluso, sembra non volerci credere molto...
I listini azionari europei hanno chiuso vicino alla parita’, grazie ad un sorprendente recupero nel finale, forse ispirato dal rimbalzo di Wall Street. Milano -0,15%, Francoforte -0,04%, Parigi +0,11%. Negativa Londra, -0,89%.
Wall Street, dopo le vendite di venerdi’ scatenate dalle decisioni della FED, ha tentato il recupero: Dow Jones +0,23%, S&P500 +0,29%, Nasdaq +1,01%.
La pubblicazione di dati macroeconomici “misti” non ha inciso sulle sorti delle Borse Usa: quelli sulle richieste settimanali di sussidi, -1.000 unità a 191 mila, contro attese per 198 mila, descrivono un mercato del lavoro ancora forte, mentre il “tono” dell’industria manufattoriera nell’area di Chicago e le vendite di case sono stati sotto le attese.
Bance centrali sempre nel “mirino” degli operatori: la Bank of England (BoE), ha deciso un rialzo di +0,25%, a 4,25% (Repo rate), mossa scontata dopo i pessimi dati sull'inflazione (CPI) di febbraio nel Regno Unito. Si tratta dell’undicesimo aumento consecutivo ed il comunicato di BoE avverte che "se le pressioni "inflazionistiche persisteranno..ci sara’ un ulteriore inasprimento della politica monetaria".
Aumento del costo del denaro anche in Svizzera, dove la Banca centrale ha aumentato il tasso “base” di 50 bps all'1,5%, smentendo le aspettative di una “stance” (attitudine) più morbida, suggerita dal crack di Credit Suisse.
L’ECB (Banca centrale europea) dovrà continuare coi rialzi dei tassi anche nella riunione di maggio. A sostenerlo e’ il Governatore della Banca centrale olandese Klaas Knot, membro del board dell’ECB, che evita di precisare l’entita’ dell’aumento. Insomma, la lotta all’inflazione prosegue a suon di rialzi e le ricadute sull’economia reale, cioe’ spinte recessionistiche, non mancheranno...
Sul tema del possibile rischio sistemico nell’industria bancaria Usa e’ tornata ad esprimersi la segretaria al Tesoro Janet Yellen, che dinanzi ad una Commissione del Senato ha smentito l'ipotesi di estendere senza limiti la garanzia federale a tutti i depositi bancari, similmente a quanto previsto per Silicon Valley e Signature Bank: «Non è qualcosa che abbiamo preso in considerazione».
Certamente negli Usa il fenomeno del deflusso dai depositi bancari prosegue tumultuoso, alimentando quello del boom dei fondi “money market”, investiti sul mercato monetano. Ogni giorno, dopo lo scoppio del caso SVB si registrano nuovi record: ieri gli asset gestiti dai fondi “money market” hanno superato 5.100 miliardi US$, crescendo quotidianamente di 200-300 miliardi.
Ieri, 23 marzo, sul mercato valutario, si e’ assistito ad un vero scivolone del Dollaro, che verso Euro ha superato 1,09, come non accadeva da aprile 2022. L’indebolmento sarebbe stato innescati dal cosiddetto “dovish hike” della FED, cioe’ l’aumento dei tassi poco aggressivo. Di converso, certi commenti “da falco” di membri dell’ECB spiegano il rafforzamento dell’Euro.
Tra le materie prime spicca la forza dell’oro, che ieri ha guadagnato +2,4%, sfiorando 2.000 Dollari/oncia, record da oltre un anno: oggi prosegue attorno a 2.005 Dollari. (ore 13.30 CET)
Quadro generalmente tranquillo nel comparto obbligazionario, con tendenza al ribasso dei rendimenti dei Governativi euro, su ogni scadenza. Lo spread piu’ osservato, il differenziale di rendimento tra BTp decennale italiano e omologo Bund tedesco, è stabile attorno 186bps, col rendimento del BTP benchmark sceso a 4,05%, - 13bps dal closing precedente.
Stamattina, 24 marzo, occhi puntati sui dati Pmi (Purchasing managers index) dell'Eurozona: quello composito destagionalizzato è aumentato a marzo per il 5’ mese consecutivo a 54,1, da 52 di febbraio, toccando il valore più alto da 10 mesi: a trainarlo e’ stato il settore dei servizi, cresciuto 3 mesi consecutivi a 55,6, da 52,7 di febbraio.
L’attivita’ manifatturiera ha una dinamica meno brillante: il buon tono sembra garantito dai “vecchi ordini” ancora da evadere, piuttosto che da nuove commesse. L’inflazione dei prezzi alla produzione (PPI) e’ calante, mentre i prezzi di vendita finale continuano a crescere, creando il pericolo di un’“inchiodata” della domanda finale, stanca di subire aumenti poco giustificati.
Stamane sono prevalsi i segni negativi sulle princiapali borse asiatiche che temono un rallentamento dell'economia globale e nuovi schock bancari in Usa.
Tokyo ha chiuso in lieve calo, -0,13%, noncurante della frenata dell'inflazione 'core' in Giappone a febbraio: 3,1%, rispetto al +4,2% di gennaio, che era il massimo da 41 anni. Hong Kong -0,67%, Shanghai -0,60%, Seul -0,39%, Mumbai -0,77%, Sidney -0,19%.
I mercati azionari europei, a fine mattinata, sono negativi, trascinati al ribasso dalla nuova ondata di sfiducia verso i bond AT1 e le banche che li hanno emessi. I future su Wall Street fluttuano poco sopra i livelli di chiusura di ieri. Sul mercato valutario il Dollaro recupera terreno sull'Euro, 1,078, da 1,089 della chiusura di ieri.
Petrolio e gas restano depressi: il barile di WTI (greggio di riferimento Usa) perde -1,8% a 68,7 Dollari/barile: il metano europeo cede -3,5% a 41,7 Euro/mgwh.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
I mercati stanno digerendo i fallimenti bancari?📌Analizziamo lo S&P500
Mercati che stanno cercando di digerire il problema bancario, e sembra che stiano reagendo.
Non soffermiamoci sulle notizie, perché molte volte sono la causa principale delle nostre scelte sbagliate sui mercati finanziari.
Non a caso il detto "Sell the news"
oggi vedo che lo S&p500 oggi con molta volatilità ha chiuso precisamente un efficienza sui 3947.25, coincidente anche con una zona di demand secondaria, ben visibile sul timeframe H1.
Predetta reazione coincide anche (come visibile da foto) con il 71% di Fibonacci.
Nell'ultimo grafico H4 possiamo vedere come il 21 marzo è stato rotta la trendline ribassista, ottenuta da massimi decrescenti, con una nuova sequenza di massimi e minimi crescenti.
Contestualizziamo anche con un analisi del VIX.
VIX che sempre sull'H4 ha eseguito una rottura ribassista generando un cambio di carattere.
Inoltre con le zone bianche ho evidenziato le due zone di SUPPLY, la prima dal basso verso l'alto secondaria, e la seconda premium.
Le probabilità ci insegnano che quando c'è un cambio di carattere della struttura, i prezzi ritornano a fare il pullback sul 50% di Fibonacci e/o sulla prima zona di demand o supply come in questo caso.
Come vediamo dal grafico del VIX adesso ci sono molte probabilità che l'indice della volatilità continui a scendere.
Quindi se 1+1 fa 2, sia l'analisi dello S&p500 che del VIX ci indicano che probabilmente per i prossimi giorni assisteremo ad un rialzo dell'indice americano.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.03.2023FED alza di +0,25%, come previsto. Reazione negative di Wall Street.
Lagarde (ECB) ribadisce: le prossime decisioni saranno “data driven”.
Il Dollaro si indebolisce notevolmente. Stamattina e’ sotto 1,09 vs Euro
Rendimenti obbligazionari in lieve recupero, senza strappi.
La Banca Centrale Usa (FED-Federal Reserve), in linea con le attese, alle 19.00 CET di ieri sera, 22 marzo, ha innalzato il costo del denaro di +0,25%, al 4,75%-5,00%, livello record dal 2007. Anche all’inizio di febbraio la FED aveva deliberato all'unanimità un aumento di 25 bps, mentre a dicembre erano stati 50 e nelle 4 precedenti occasioni, tra giugno e novembre, ben 75 bps.
Il suo Chairman Powell ha ribadito che il sistema bancario americano e’ solido e resiliente, riconoscendo tuttavia che i recenti sviluppi, probabilmente, porteranno a condizioni creditizie più difficili per famiglie, pesando sulle attività economiche, sull’occupazione e, sperabilmente “al ribasso”, sull'inflazione.
L’Inflazione, secondo Jerome Powell, è ancora troppo alta e “lontana dal nostro obiettivo di +2,0%: il processo per far scendere l'inflazione sarà lungo e probabilmente difficoltoso», poiche’ i dati su inflazione e mercato del lavoro continuano ad essere piu’ forti del previsto. La FED continuerà a maturare le sue decisioni «di riunione in riunione, in base ai dati macro».
Cosicche’ Wall Street, che prima dell'annuncio era priva di direzione, ha dapprima accelerato al rialzo per poi girarsi velocemente in negativo: Dow Jones -1,63%, S&P 500 -1,65% e Nasdaq -1,60%.
Le Borse europee ieri hanno vissuto nell’attesa di novita’ dalla FED e, complice la debolezzza dei bancari, hanno chiuso con variazioni minime: Milano -0,1%, Madrid -0,4%, Parigi +0,3%, Francoforte +0,1% e Amsterdam la migliore con +0,8%.
Tornando alla FED, o meglio agli esiti del comitato di politica monetaria (FOMC), segnaliamo l’aggiornamento della previsioni economiche: la stima sui tassi d’interesse prevede il picco (valore mediano delle stime interne) del 2023 a +5,1%, come a dicembre: per gli anni 2024 e 2025 vengono indicati valori mediani di +4,3% e +3,1%, rispettivamente, da +4,1% (2024) e +3,1% (2025) precedenti.
Per il GDP (Prodotto interno lordo) è prevista una crescita 2023 di +0,4%, dal +0,5% della precedente previsione, mentre la disoccupazione è vista al 4,5% nel 2023, in lieve calo dal 4,6% delle vecchie stime.
Sul versante europeo, Christine Lagarde, Presidente dell’ECB (Banca centrale europea), nel corso della conferenza "The Ecb and Its Watchers XXIII", ha affermato ieri che "in presenza di un'elevata incertezza, è ancora più importante che il percorso dei tassi dipenda dai dati: ciò significa che, ex ante, non siamo impegnati ad aumentare ulteriormente i tassi, nè abbiamo finito di farlo".
Lagarde ha ribadito l’impegno di abbassare l’inflazione: «non derogheremo dall’impegno di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine, e a tal fine seguiremo una strategia solida, fondata sui dati, che ci vede pronti ad agire senza compromessi verso il nostro obiettivo primario (alias la stabilita’ dei prezzi)».
Le ha dato man forte Fabio Panetta, membro dell'executive board dell’ECB, aggiungendo che la politica monetaria deve rimanere «adattabile ai mutevoli sviluppi» e che nuovi aumenti dei tassi «vanno calibrati con prudenza perché stanno già avendo un impatto (negativo) sulle condizioni di finanziamento...».
Un po’ di ottimismo e’ venuto, dal capo economista dell’ECB Philip Lane, che ha affernato che l’Inflazione di fondo scenderà con i prezzi dell'energia, ma l’atteso rallentamento dell'inflazione è basato sul raffreddamento della dinamica salariale, dopo il picco prevsto nel 2023.
Ieri, nel giorno dell’annuncio della FED sul rialzo dei tassi, il mercato obbligazionario ha fatto segnare un nuovo aumento dei rendimenti ed una sostanziale stabilita’ del differenziale di rendimento tra il BTP decennale italiano ed il Bund pari scadenza tedesco, attorno a 184 bps, col rendimento del BTP risalito a 4,18%, da 4,10% precedente.
Sul mercato valutario l'Euro ha nuovamente guadagnato terreno sul Dollaro Usa, accelerando dopo l’annuncio dell FED sino ad massimo a 1,086, ma apprezzandosi anche sullo yen giapponese a 143,2, ai massimi da inizio 2023. Stamane, 23 marzo, vediamo il cross Eur/US$ sopra 1,09%. (ore 12.00 CET)
Dopo la pubblicazione dei dati sulle riserve di greggio e raffinati in Usa, risultati sopra le attese, il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa) e’ risalito a 70,5 Dollari/barile, +1,4%: depressione senza fine, complici le temperature sopra la media in Europa, per il prezzo del metano europeo, attorno 40 Eur/mwh.
Stamattina, 23 marzo, le Borse europee sono ripartite deboli, all'indomani della decisione della FED sui tassi: in media scendono di -0,6%, soffrendo anche delle chiusure negative di ieri sera a Wall Street. Future Usa in rimbalzo medio di +1,0%.
Le mosse delle Banche centrali restano al centro dell’interesse degli investitori: la Banca centrale svizzera ha alzato il “repo” rate +50 bps a +1,5%, mentre la Bank of England dovrebbe alzare i tassi di +0,25% al 4,25%, dopo i terribili dati sull'inflazione al consumo (CPI), tornati ad accelerare a febbraio nel Regno Unito. Anche la Banca centrale norvegese dovrebbe alzare di 25 bps al 3,0%.
Borse asiatiche: Nikkei giapponese in calo frazionale, -0,2%. ASX australiano -0,7%, Nifty indiano -0,4%, Shanghai +0,7%, Shenzhen +0,9%, Kospi coreano +0,3%, Taiwan +0,7%, Honk Kong +2,2%, sul risveglio dei tecnologici.
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Powell schiaccia sull'alzata. La sfida alla FED vacilla 22.03.23Powell spegne le speranze di un taglio dei tassi nel 2023, e mette il carico da 11 sulle crisi bancarie, che secondo lui provocheranno un credit crunch (anche se tutto da valutare). Risultato: condizioni finanziarie in fase restrittiva come voleva lui, e sfida alla FED da parte di alcuni mercati, in primis l'azionario, probabilmente alle fasi conclusive. La Yellen rettifica la boutade sulle garanzie ai depositi bancari e manda a picco KBE e KRE.
Analizziamo RTI
Reazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e aReazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e al rialzo dei tassi USA
Nelle ultime 12 ore si sono verificati due eventi significativi che hanno provocato un'impennata dei prezzi di GBPUSD e oro.
Il primo evento è stato l'inaspettato aumento dell'inflazione nel Regno Unito, che è passata dal 10,1% di gennaio al 10,4% di febbraio 2023, segnando il primo aumento in quattro mesi. Il fattore principale di questo aumento è stata l'impennata dei prezzi di cibo e bevande, che hanno registrato il ritmo più veloce degli ultimi 45 anni. Questa lettura dell'inflazione potrebbe alimentare le argomentazioni secondo cui la Banca d'Inghilterra deve aumentare nuovamente i tassi di interesse. Tuttavia, i dati potrebbero essere arrivati troppo tardi per influenzare la decisione sui tassi di interesse della Banca, prevista per domani. Ciononostante, la sterlina ha registrato un'impennata rispetto al dollaro USA, prima di calare e poi risalire alla notizia del secondo evento.
Il secondo evento si è verificato un'ora fa, con l'annuncio da parte della Federal Reserve statunitense dell'ultima decisione sui tassi d'interesse, che prevedeva un rialzo di 25 punti base. Mentre la maggior parte del mercato aveva previsto questa mossa, alcuni partecipanti ritenevano che la Fed avrebbe potuto mettere in pausa i rialzi dei tassi. Nel discorso successivo alla decisione, il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto che i recenti indicatori economici, in particolare i dati sull'occupazione, sono risultati più forti del previsto. Tuttavia, Powell ha osservato che le recenti turbolenze nel settore bancario dovrebbero portare a un inasprimento delle condizioni di prestito, che contribuirà a contrastare i solidi dati economici. Tuttavia, Powell ha aggiunto che è troppo presto per stabilire come la politica monetaria debba rispondere alla recente crisi bancaria, ma che questa avrà un ruolo nelle future decisioni di rialzo dei tassi.
L'oro sta seguendo un percorso simile a quello della coppia GBP/USD e sembra incontrare una certa resistenza a 1.970 dollari.