Azionario stabile vicino ai massimiVenerdì i listini Usa hanno chiuso contrastati, segno forse che i compratori appaiono stanchi di questo rally infinito e senza correzioni. Il rally, provocato dall’ottimismo secondo cui la Fed taglierà i tassi tre volte quest'anno, sembra aver perso momentum, almeno nel breve termine. Il Dow Jones è sceso di 300 punti dopo essersi avvicinato al livello di 40.000, mentre l'S&P 500 è sceso dello 0,1%. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2%, sostenuto da un aumento del 3,1% di Nvidia, che ha aiutato i titoli dei semiconduttori a segnare il loro miglior trimestre dal 2001.
Le azioni Nike sono scese del 6,8% dopo che la società ha avvertito di un previsto calo delle vendite nella prima metà dell'anno fiscale. Tesla ha perso l'1,1% a causa delle notizie sulla riduzione della produzione di veicoli elettrici nel suo stabilimento cinese. Le azioni di Lululemon sono scese del 15,7% a seguito di prospettive deludenti e di un rallentamento della crescita in Nord America, segnando il giorno peggiore da marzo 2020. Al contrario, le azioni FedEx sono aumentate del 7,3% poiché i suoi utili hanno ricevuto una spinta dagli sforzi di riduzione dei costi.
Se consideriamo il movimento percentuale settimanale, il Dow Jones ha guadagnato quasi il 2%, segnando la settimana migliore da dicembre, mentre S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso la scorsa ottava rispettivamente in rialzo del 2,3% e del 2,9%.
VALUTE, DOLLARO IN TENDENZA RIALZISTA
Sul mercato dei cambi, grazie ai dati positivi pubblicati negli Usa, la settimana ha visto il dollaro ritornare prepotentemente al rialzo, ma non con la caratteristica di valuta rifugio in una fase di risk off, quanto invece come asset da investimento da acquistare perché offre rendimenti migliori in un contesto di appetito al rischio.
L’EurUsd ha perso 140 pip nell’intera settimana, un movimento poco significativo da un punto di vista percentuale, questo è chiaro, ma sufficiente a generare il timore che la moneta unica possa avere spazio di discesa nei giorni e settimane a venire, se la congiuntura e il sentiment dei mercati dovessero rimanere positivi e in risk on. Supporti chiave a 1.0680 e 1.0450, livelli di medio termine.
Ma rimane il fatto che per ora, la bassa volatilità sembra lasciar intendere che ci vuole qualcosa di più per far crollare la moneta unica. Molto dipenderà da cosa accadrà al UsdJpy, che ha guadagnato quasi 200 pip la settimana scorsa, arrivando a ridotto di 151.90, livello chiave che se violato potrebbe aprire uno spazio di salite molto interessante, addirittura 1000 pip tornando ai livelli dell’aprile del 1990 a 160.35. Tutto dipenderà dalla BoJ, preoccupata per l’inflazione, in seguito all’accordo per gli aumenti salariali ma non altrettanto per l’inflazione importata da debolezza dello Jpy.
Cable che invece ha perso 225 punti, alimentato da voci che vorrebbero la BoE tagliare i tassi a giugno, prima della BCE, in ragione di dati macro in peggioramento. EurGbp salito a 0.8600. I target di GbpUsd sembrano essere posti a 1.2490 seguiti da 1.2300, obiettivi ambiziosi vista la volatilità delle ultime sedute, che seppur in rialzo, non pare sufficiente a portare i prezzi sugli obiettivi rapidamente. Per questo occorre più pazienza in questa fase. Tra le oceaniche segnali al rottura di 0.6000 da parte di NzdUsd che ha mollato e sembra scendere verso i target posti a 0.5870 nel medio termine, mentre nel breve 0.5975 è giù un punto interessante.
AudUsd che per ora ha tenuto meglio con possibili obiettivi a 0.6480 e 0.6440. UsdCad arrivato su un interessante doppio massimo di medio termine a 1.3610, che se violato spingerebbe i target al rialzo a 1.3670 e 1.3720. Tra i cross attenzione a EurJpy che si è fermato per ora a 165.30 correggendo. Per poter correggere ancora deve violare l’area di 163.40, mentre per cambiare il trend rialzista, deve violare 160.20, ancora assai lontano.
RUSSIA, TASSI FERMI AL 16%
Nella riunione di marzo 2024, come previsto, la Banca centrale russa ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al 16%, ma ha segnalato che manterrà i costi di finanziamento a un livello restrittivo per un lungo periodo per raggiungere il suo obiettivo di disinflazione. Il board ha osservato che i rischi di inflazione al rialzo, sono inferiori a quelli osservati nel quarto trimestre del 2023, confermando che i tassi hanno raggiunto il loro picco. Tuttavia, i policy maker hanno avvertito che la domanda interna continua a superare la capacità del Paese di produrre beni e servizi, limitando le speranze di coloro che vorrebbero condizioni monetarie più accomodanti.
Gli indicatori macro suggeriscono che l'economia ha continuato a crescere a un ritmo sostenuto nel primo trimestre, dopo che il PIL del paese nel quarto trimestre aveva comunque sorpreso al rialzo. Ciò coincide con un rublo debole, strozzature dell’offerta dovute alle sanzioni e una grave crisi del lavoro derivante dalla mobilitazione militare della Russia per limitare la capacità e sostenere i rischi di inflazione. Tuttavia, le autorità monetarie prevedono che quest’anno l’inflazione scenderà verso il 4%.
DATI UK
Le vendite al dettaglio inglesi sono rimaste pressoché invariate nel febbraio 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo del 3,6% a gennaio e contro le previsioni di mercato, che erano per un calo dello 0,3%. Grandi magazzini e abbigliamento hanno visto un incremento mentre il settore alimentare ha mostrato un calo. Le vendite online, per contro, sono aumentate del 2,1%, segnando l’aumento più elevato da luglio 2023, in particolare per i rivenditori di abbigliamento.
Su base annua, il commercio al dettaglio è diminuito dello 0,4% a febbraio, invertendo parzialmente l'aumento dello 0,5% di gennaio. Più in generale, nei tre mesi terminanti a febbraio 2024 i volumi di vendita sono diminuiti dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti e dell'1,0% rispetto ai tre mesi terminanti a febbraio 2023.
IFO TEDESCO
L'indice Ifo Business Climate è salito a 87,8 a marzo, sopra al dato di 85,7 rivisto per febbraio e superando le aspettative del mercato fissate a 86,0. Il sentiment per la più grande economia europea ha raggiunto il suo punto più alto da giugno 2023, alimentato dalle speranze di possibili tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea e da un graduale allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Le aziende hanno mostrato una visione meno pessimistica per quanto riguarda i prossimi mesi (87,5 contro 84,1 di febbraio), così come anche la loro valutazione della situazione attuale degli affari ha mostrato un atteggiamento meno cupo (88,1 contro 86,9). Il sentiment è quindi migliorato tra i diversi settori quali, la produzione, la fornitura di servizi (+0,3 vs -4,0), il commercio e le costruzioni.
DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, attenzione massima per i dati in uscita del PCE, la vera misura dell’inflazione Usa, unitamente a spese personali e redditi. Non possiamo però dimenticare gli interventi di alcuni funzionari della Fed, tra cui il presidente Powell, e l’interressa sarà ovviamente massimo. Altri dati chiave includono gli ordini di beni durevoli, il dato finale sulla crescita del PIL del quarto trimestre, la fiducia dei consumatori della Banca Centrale, i profitti aziendali e gli indicatori del mercato immobiliare.
Per quel che riguarda gli altri paesi e aree segnaliamo i dati preliminari sull’inflazione di marzo per Spagna, Francia, Italia e Polonia, nonché sulle decisioni sui tassi di interesse di Svezia e Sud Africa. In Germania, verrà pubblicata la fiducia dei consumatori GFK, le vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione. Dal Giappone, massima attenzione alle dichiarazioni della Boj, al tasso di disoccupazione, produzione industriale e le vendite al dettaglio. Infine, il Canada pubblicherà le sue stime di crescita del PIL di febbraio.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Idee della comunità
🤔 TROPPO PRESTO PER BITCOINPrima Impressione : LONG
Trend Lungo : LONG
Trend Breve : SHORT
La rottura della trend line non fornisce ancora un segnale di acquisto LONG. La possibilità di una trappola è ancora dietro l'angolo.
Attendere le prossime candele ed eventuale raggiungimento di valori chiave come 66000. . Livello a ridosso del lato superiore della formazione a triangolo.
Non sembrano al momento esserci forti reazioni del mercato crypto nonostante i buoni trend positivi di alcune valute come DOGE e XEC .
Troppo presto per essere sicuri di che direzione prenda il prezzo.
📈 INDICATORI
VOLUME : Notiamo un discesa dei volumi dal 19 marzo. Segnale di inversione del trend a breve ??
📣 RIEPILOGO
Attesa conferma di prezzo.
>66000 possibile studire una strategia LONG.
<64000 e quindi rientro all'interno del canale ribassista. Attendiamo riposizionamento prezzo per acquisto
🧐 CHE NE PENSATE ? LASCIA UN COMMENTO SOTTO
USD vs SPXCom'è facilmente osservabile, il dollaro e il principale indice azionario americano sono inversamente correlati. Un dollaro forte rallenta (almeno in teoria) le esportazioni, componente fondamentale del PIL, il quale deve essere sempre robusto per sostenere il debito pubblico stellare USA. Un rallentamento delle esportazioni ha poi (ancora in via teorica) un effetto negativo sui ricavi di molte aziende che quindi (sempre in teoria) vedono scendere l'interesse degli investitori che si spostano su altri asset. La correlazione ovviamente non fornisce un risultato immediato, come qualunque altra in verità.
Da Dicembre però, il grafico ci mostra un prolungato parallelismo tra dollaro e azionario, mancherebbe quindi quella divergenza grafica a conferma della correlazione inversa.
A mio avviso, questa divergenza è comunque nell'aria poiché il grafico D del dollaro suggerisce una continuazione del rialzo per il completamento del ciclo semestrale inverso in corso e con la quale potrebbe arrivare la correzione dell'indice attesa da tempo.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire su qualsiasi asset finanziario.
WisdomTree _ Tactical Daily Update - 22.03.2024Le maggiori Borse mondiali prolungano la fase “risk–on”.
Nuovi massimi storici per Wall Street e per Tokio, borse cinesi in stabilizzazione.
Indici PMI europei depressi anche a marzo: manufattura in difficolta’.
Intelligenza artificiale: un mega-trend di cui sentiremo parlare a lungo.
Mercoledi la Federal Reserve ha confermato che entro il 2024 taglierà i tassi 3 volte, la 1’ delle quali a giugno, per un totale di 75 bps. Cio’ ha favorito chiusure positive ieri per le Borse europee, supportate non solo dall’atteso ammorbidimento nella politica monetaria Usa ed Europea, ma anche dalla discesa dell'inflazione nel Regno Unito e dal taglio dei tassi deciso dalla Banca centrale Svizzera, da 1,75% all'1,50%.
Londra e’ stata la migliore, +1,9%, bene anche Francoforte +0,9%, senza strappi Milano, +0,1% e Parigi, +0,2%: sul listino francese ha brillato Esso France (divisione Europea di Exxonmobil attiva nella raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi), +24%, grazie al maxi-dividendo straordinario di 12 euro, da aggiungere ai 3 Euro “ordinari”.
Wall Street, ormai inarrestabile, anche ieri si e’ mossa al rialzo: Dow Jones +0,7%, S&P500 +0,3%, al 20’ record storico di quest’anno, Nasdaq +0,2%.
Giornata movimentata per alcune azioni della tecnologia: Apple ha perso oltre -4% perche’ colpita da un’indagine Antitrust del Dipartimento di Giustizia americano.
Debutto col botto a Wall Street per Reddit, prima Ipo di social network dopo Pinterest nel 2019: l’azione della piattaforma piu’ diffusa di forum online, collocata a 34 Dollari/azione e’ schizzata anche sopra 56.
Micron Technology ha sorpreso il mercato con l’utile netto del 4’ trimestre di 42 US$ cents, e alzato la guidance 2024. Broadcom e’ balzata di +5.6% nel giorno del suo "Al Day" nel quale il suo management si e’ detto ottimista sulla prospettiva di acquisire crescenti quote dell’esplosivo mercato delle reti Al e degli “acceleratori personalizzati”.
Ieri protagoniste, a vario titolo, numerose Banche centrali: quella Svizzera (BNS), come detto, ha abbassato i tassi, mentre il consenso se li aspettava stabili, innescando l’indebolimento del Franco svizzero, -0,7% verso Euro, a 1,024.
La Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi invariati a 5,25% per la 5’ riunione consecutiva, pur rimarcando che il dato di marzo sull'inflazione al consumo in UK sia calatao a 3,4%, minimi dal 2021. Il Governatore Andrew Bailey conferma l’approccio prudente, e “data dependant”, attendo il consolidamento del trend positivo.
La Banca centrale di Turchia ha invece aumentato di 5 punti, da 45 a 50% il tasso di interesse di riferimento, quale ennesimo tentativo di raffreddare l’inflazione.
Il Presidente della Bundesbank e membro del board dell’ECB (Banca centrale Europea), Joachim Nagel, ha ammesso la “probabilità aumentata di taglio tassi prima della pausa estiva...ovviamente dipendera’ dai dati, questa non vuol essere una scusa ma il miglior approccio in un contesto dove l'incertezza resta alta anche a causa della guerra in Ucraina”.
Sempre la Bundesbank nel consueto rapporto periodico ritiene che l’economia tedesca restera’ probabilmente in recessione nel 1’ trimestre e, vista la debolezza dei consumi e degli ordini all’industria, l’intera 2024 si prospetta stagnante. Come nota incoraggiante, l’indice Ifo sul business climate in Germania a marzo è salito a marzo a 87,8, oltre le stime.
Sul fronte macro Usa emergono segnali contrastanti, che in media confermano la resilienza dell’economia: l’indice Pmi manifatturiero di marzo, smentendo le attese, e’ salito a 52,5 punti, dai 52,2 di febbraio: il Pmi servizi invece scende a 51,7, sotto alle stime.
Le vendite di case esistenti negli Usa a febbraio sono salite oltre le attese: +9,5% a 4,38 milioni, mentre il superindice economico (LEI-leading indicator Index), curato dal Conference Board, è aumentato a febbraio di +0,1% a 102,8 punti, facendo meglio del previsto e “cambiando segno” dopo 22 cali consecutivi.
I dati macro europei confermano invece la debole corrente dell’industria: l’indice Pmi manifatturiero dell’Euro-zona a marzo è sceso a 45,7, da 46,5 di febbraio: quello composito, invece, è salito a 49,9 da 49,2 di febbraio, ai massimi da 9 mesi, grazie al contributo dei servizi, il cui indice PMI e’ salito a 51,1 da 50,2.
Dopo l’inatteso calo delle scorte petrolifere Usa ieri il prezzo del greggio e’ sceso di circa -1%, col WTI a 81,1 Dollari/barile: sempre depresso il metano europeo, attorno a 27 Euro/MWh sulla trading venue TTF Amsterdam.
Ieri 21 marzo, giornata memorabile per l’oro, arrivato a superare per la 1’ volta i 2.200 US$/oncia, prolungando il movimento rialzista osservato da metà febbraio e favorito dalle crescenti tensioni politiche, commerciali e militari globali.
Stamane, Borse asiatiche in calo: quelle Cinesi soffrono probabilmente la debolezza del Yuan onshore, salito oltre 7,2 per USDollar, record da novembre e sintomo che le autorita’ monetarie di Pechino avallano una parziale svalutazione della valuta.
La Borsa di Tokyo ha segnato un nuovo massimo storico, grazie al +0,2% del Nikkei, a 40.883, ad una settimana dalla decisione della Banca del Giappone (BoJ) di avviare, con cautela, la normalizzazione della sua politica monetaria. Intanto accelera l'inflazione nipponica: quella al consumo (CPI “core”, al netto dei cibi freschi) +2,8%, quella “generele” +3,2%, in linea col consenso.
Borse europee “flat” a fine mattinata, leggermente positivi i future sugli indici Usa. Sulle cryptovalute prevalgono di nuovo le vendite, cali medi di -3%. (ore 13.30 CET)
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Fed, tassi ancora invariatiAZIONARIO
Mercoledì i listini americani hanno guadagnato terreno dopo che la Federal Reserve ha mantenuto invariati i Fed Funds, avendo però confermato almeno 3 tagli dei tassi nel 2024 e nel 2025. L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,7% e il Dow Jones è avanzato di oltre 300 punti, entrambi in rialzo a massimi storici, mentre il Nasdaq 100 è aumentato dell'1%. Le aspettative dei membri del FOMC mostrano un taglio totale dei tassi di 75 punti base quest'anno. Il grafico indicava anche tre tagli nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, nonostante una leggera revisione al rialzo dell’inflazione PCE.
Tuttavia, le forti revisioni al rialzo delle proiezioni del PIL statunitense hanno continuato a sostenere le azioni statunitensi, in linea con il rally di quest'anno e nonostante la politica restrittiva della Fed. L’attrazione verso il comparto tecnologico a grande capitalizzazione ha guidato i principali indici, con Meta, Alphabet e Apple in rialzo vicino all'1%. Inoltre, le azioni JPMorgan sono salite di quasi l'1% dopo che la più grande banca del paese ha inaspettatamente aumentato il suo dividendo del 9,5% sulla scia di profitti record.
FED
La Federal Reserve ha lasciato invariati i Fed Funds al massimo degli ultimi 23 anni tra il 5,25% e il 5,5% per la quinta riunione consecutiva, in linea con le aspettative del mercato. I politici prevedono ancora di tagliare i tassi di interesse tre volte nell’anno in corso, come era stato previsto nella riunione di dicembre scorso. Il dot plot indica anche tre riduzioni nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, e altre tre riduzioni nel 2026. Nel frattempo, la crescita del PIL statunitense è prevista più elevata nel 2024 (2,1% contro 1,4% nella proiezione di dicembre), nel 2025 (2% contro 1,8 %) e 2026 (2% contro 1,9%).
Le previsioni di inflazione PCE sono state mantenute invariate per il 2024 (2,4% contro 2,4%) ma sono state aumentate per il 2025 (2,2% contro 2,1%) mentre il tasso core è più alto quest'anno (2,6% contro 2,4%) mentre le previsioni sono rimaste invariate per il 2025 al 2,2%. Il tasso di disoccupazione è previsto inferiore al 4% nel 2024 (rispetto al 4,1%), ma le proiezioni sono state mantenute al 4,1% per il prossimo anno. Jerome Powell si è mostrato realista sottolineando i progressi dell’economia che tuttavia non possono essere garantiti per il 2024.
Ora i rischi sono controbilanciati e quando anche il mercato del lavoro comincerà a dare segnali di raffreddamento, sarà il momento di ridurre i tassi. La crescita dei salari si è attenuata e la Fed ha bisogno di certezze riguardo al ribasso dell’inflazione. Insomma, Powell alla fine ha ammesso che quest’anno i tassi verranno ridotti anche se gli ultimi dati su CPI e PPI potevano far cambiare idea alla Fed che invece sostiene che sono stati dati congiunturali e stagionali.
VALUTE
Crollo del dollaro dopo la Fed, in seguito alla conferma che i tagli dei tassi saranno tre nell’anno in corso. EurUsd sopra 1.0900, Cable a 1.2780 e UsdJpy che dai massimi di 151.80 ha perso 100 pips per poi stabilizzarsi in area 150.80. Mercato però che per ora non ha violato i livelli chiave posti a 1.0975 per l’euro, 1.2880 per il Cable, e con possibili correzioni per il UsdJpy con obiettivi a 149.20 area. Oceaniche in ripresa con AudUsd non lontano dai livelli cruciali di 0.6600 mentre NzdUsd deve rompere 0.6120.
Finalmente però la volatilità è aumentata con la correlazione intermarket che ritorna a fare capolino, ovvero azionario salgono con dollaro che scende. Interessanti movimenti dei cross dello Jpy che rimangono vicino a nuovi massimi per via della salita della moneta unica e delle altre (Gbp, Aud, Nzd e Cad), che più che compensano la discesa del UsdJpy. CadJpy ancora su nuovi massimi degli ultimi 16 anni a 112.25.
UK, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione del Regno Unito è sceso al 3,4% su base annua nel febbraio 2024, in calo rispetto al 4% registrato sia a gennaio che a dicembre e al di sotto delle aspettative del mercato del 3,5%. Si tratta del tasso più basso da settembre 2021, trainato dal rallentamento dell'aumento dei prezzi di alimentari e bevande analcoliche (5,0% contro 6,9% a gennaio), ristoranti e alberghi (6,0% contro 7,0%), attività ricreative e cultura (5,4% vs 5,7%) e beni e servizi vari (3,6% vs 4,5%).
D'altro canto, i costi sono scesi a un ritmo più lento sia per l'edilizia abitativa che per i servizi pubblici (-1,7% contro -2,1%) e per i trasporti (-0,1% contro -0,3%). Il tasso annuo di inflazione core, che esclude voci volatili come energia e cibo, è sceso al 4,5%, il tasso più basso da gennaio 2022 e leggermente al di sotto del consenso del mercato del 4,6%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
QUESTA SERA TOCCA ALLA FED!Dopo l'intervento di ieri della Banca Centrale Giapponese e di quella Australiana oggi è il turno della FED.
A proposito della banca centrale giapponese....
La Banca del Giappone, a seguito della riunione di marzo, ha deciso di fare il primo passo verso la normalizzazione della sua politica monetaria.
Per la prima volta dal 2007, l'autorità di regolamentazione ha alzato il tasso di interesse, ponendo fine all'era dei tassi negativi (0,0%-0,1%).
Oltre al rialzo dei tassi, l'autorità di regolamentazione giapponese ha deciso di abbandonare l'acquisto di fondi indicizzati azionari e di fondi immobiliari giapponesi e di eliminare gradualmente, nel corso dell'anno, gli acquisti di obbligazioni societarie.
Nel frattempo, gli acquisti di titoli di Stato continueranno.
Concentrandoci sull'America, oggi è il giorno del FOMC e stasera l'attenzione sarà rivolta alla dichiarazione della Federal Reserve, alle proiezioni economiche e alla conferenza stampa del presidente della Fed Jay Powell.
I mercati attualmente scontano solo 70 punti base di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e quindi un passaggio a soli due tagli attesi aprirebbe la strada a tassi statunitensi a breve termine più elevati e a un dollaro leggermente più forte.
Il dollaro il 10 marzo ha iniziato un altro impulso rialzista, aiutato dai dati inflazionistici e dei prezzi alla produzione più alti delle aspettative.
I rendimenti americani hanno continuato a salire.
L'EUR/USD ha chiuso in ribasso ieri, nonostante il rimbalzo del sondaggio tra gli investitori tedeschi ZEW sia tornato ai livelli visti l'ultima volta all'inizio del 2022.
Oggi pomeriggio verranno pubblicati i dati riguardanti la fiducia dei consumatori di marzo e terranno degli speech cinque relatori della Banca centrale europea.
Tra questi cinque ci sono i grandi battitori Christine Lagarde, Isabel Schnabel e Philip Lane. Aspettatevi una ripetizione del messaggio centrale secondo cui sono necessari più dati prima che la BCE possa prendere seriamente in considerazione un taglio dei tassi alla riunione di giugno.
L'EUR/USD probabilmente rimarrà sotto pressioni ribassiste fino alla riunione di questa sera.
Occhi puntati sul Dot Plot Chart che ci indicherà la prossima direzione da cavalcare.
DAILY OUTLOOK del 19.03.2024 – 🔴 LA BOJ NON SALVA LO YENMARKET BACKGROUND
La BOJ lascia alle spalle i tassi negativi, si conclude cosi un’era che difficilmente sarà rivista. La BoJ decide per un rialzo del costo del denaro di 10Bp, portando cosi ora la forbice dei tassi di interesse a 0.00-0.10 e dichiarando concluso entro l’anno il controllo completo della curva dei rendimenti.
Sebbene il cambio di rotta sia epocale, il mercato non ha premiato lo Yen, leggendo nelle dichiarazioni della BOJ ancora la volontà di non aggredire l’economia, ma di mantenere comunque toni accomodanti e che la decisione presa oggi è di solo aggiustamento delle politiche monetarie.
Nulla da fare dunque per chi sperava in una sorte diversa per lo yen giapponese, il cambio principe usdjpy torna a volare e attacca nuovamente le aree di resistenza a 150.50-75 , livelli oltre i quali si potrebbe spingere ai massimi di 152.00 e sfidare cosi la BOJ ad un intervento diretto di sostegno allo yen.
Cade di nuovo lo yen dunque e perde oggi il -0.49% medio contro le altre majors, mentre si da nuovo slancio al dollaro Usa in attesa dell’appuntamento con la FED di domani sera.
La giornata non è ancora terminata per il calendario economico , e ricordiamo oggi ancora i dati ZEW e l’inflazione canadese alle 13.30 , dati che completeranno il quadro dell’economica globale per dare maggiore chiarezza alla strada da intraprendere nei prossimi trimestri.
- FX
Il mercato valutario si concentra dunque sulla debolezza dello yen giapponese, e sulla rinnovata forza del dollaro Usa , mettendo ora sotto pressione non solo uedjpy al test delle resistenze, ama anche le altre majors, come nzdusd che si porta ai minimi di febbraio 2024 a 0.6040, o ancora audusd al test delle trend line supportive di medio periodo che ora passano per 0.6510, sebbene i livelli statici siano piu bassi a 0.6480-75.
Non da meno la sterlina, che perde quota e si porta ora a 1.2690-75, area che potrebbe essere preludio a nuovi allunghi ribassisti verso 1.260figura.
Non da meno Eurusd che abbandona la struttura rialzista in atto dopo i test di 1.0960, per rompere la trend line supportiva che guidava i prezzi e passava per 1.0875, e allungare ora al ribasso a 1.0850 con potenziali estensioni fino 1.08 figura prima e 1.0750 poi.
- EQUITY
Ancora robusto l’azionario europeo, con il dax che trova supporti a 17900 pnt, ma non ha forza sufficiente per superare 18050 pnt e genenrare nuovi massimi.
Tonici anche i listini asiatici, con china 50 che resta sopra i supporti di 12100 pnt ed il nikkey che aggredisce le resistenze di 39790-39800 pnt.
Maggiore incertezza per gli Usa che trovano il nasdaql alle prese con i supporti di 18100-18000 pnt, e l’SP500 nel messo di un trading range con resistenze a 5257 pnt e supporti a 5160
- COMMODITIES
Per le commodities il gold ancora alle prese con i supporti di 2150 pnt, e le resistenze di 2180 pnt, in uno schema tecnico che prende i connotati di una flag laterla ribassita, la sola violazione delle resistenze potrebbe dare il via a nuovi allunghi rialzisti.
Ancora il WTI in piena forza rialzista, si porta a 82$ e sembra non trovare spazio per degli storni tecnici sui supporti di breve a 81$
- CRYPTO
Infine pesante storno del mondo crypto con il bitcoin che perde oggi il 6.25% e si riporta a 63440$ puntando ora ai supporti chiave dei 60900$, non da meno eth che perde il 7.71% e si riporta a 3250$ ultimo baluardo supportivo, oltre il quale potremmo assistere ad affondi ribassisti fino 3100-2900$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
La BoJ delude le atteseLa Banca del Giappone (BoJ) ha alzato il tasso di interesse chiave a breve termine tra lo 0% e -0.1%, dal -0,1% precedente, come da consensus, interrompendo il Qqe che andava avanti da 8 anni. La decisione di oggi ha segnato anche il primo aumento dei tassi di interesse dal 2007, poiché l'inflazione ha superato l'obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale.
Nel frattempo, il Governo ha concordato con le principali e più grandi aziende del paese un aumento salariale del 5,28%, il più significativo in oltre 3 decenni. Due dei nove membri del consiglio della BoJ, Toyoaki Nakamura e Asahi Noguchi, hanno votato contro. La banca centrale ha inoltre posto fine al controllo della curva dei rendimenti per i titoli di Stato a dieci anni. Inoltre, ridurrà lentamente il ritmo degli acquisti di obbligazioni societarie prima di interromperli completamente tra circa un anno.
Tuttavia, la banca ha aggiunto in un comunicato che, in caso di un rapido aumento dei tassi a lungo termine, avrebbe dato risposte rapide, come ad esempio aumentando la quantità di acquisti di JGB. Il UsdJpy è sceso ancora contro dollaro arrivando fino a 150.28, segnale che il mercato non apprezza la decisione della BoJ che sembra essere un compromesso poco significativo e ha deluso le aspettative di coloro i quali pensavano ad un vero cambiamento di politica monetaria.
Così non è stato e lo Jpy scende ancora. Molto probabilmente i timori della BoJ sono verso una recrudescenza dell’inflazione causata dall’accordo sugli aumenti salariali, ma è un fatto che per il mercato sembra una decisione al ribasso, rispetto alle aspettative. Ora si tratta di vedere se la BoJ interverrà a sostegno della valuta.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi di interesse al 4,35% durante la riunione di marzo, come ampiamente previsto. Il tasso di interesse in Australia è stato in media del 3,85% dal 1990 al 2024, raggiungendo il massimo storico del 17,50% nel gennaio 1990 e il minimo record dello 0,10% nel novembre 2020.
Nello statement, rispetto al precedente, è stato ritirato l’avvertimento secondo cui non si poteva escludere un ulteriore aumento dei tassi, il che presumibilmente significa che i tassi hanno raggiunto il loro picco. Dollaro australiano in ripiegamento a 0.6515, non lontano dal supporto chiave di 0.6480, che potrebbe anche essere raggiunto in giornata, a giudicare dalla price action del dollaro che sta spingendo contro tutte le valute indistintamente.
Il Dollar Index, infatti, si è mantenuto sopra 103,5, attestandosi ai livelli più alti delle ultime due settimane, mentre gli investitori pensano che la Fed non taglierà il costo del denaro così presto come avevano ipotizzato precedentemente. La ragione sono i dati su CPI e PPI che hanno mostrato una inflazione ancora sostenuta. Si prevede che la banca centrale americana manterrà i tassi stabili questa settimana.
AZIONARIO
I futures sulle azioni statunitensi appaiono stabili questa mattina, anche dopo che Nvidia ha presentato una nuova generazione di chip e software di intelligenza artificiale. Nelle contrattazioni regolari di lunedì, il Dow è salito dello 0,2%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,63% e il Nasdaq Composite è balzato dello 0,82%.
Nove degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in rialzo, guidati dai servizi di comunicazione, dai beni di consumo di prima necessità e dai beni voluttuari. Apple e Alphabet hanno guadagnato rispettivamente lo 0,6% e il 4,6%, sulla notizia che Apple avrebbe integrato il motore AI Gemini di Google nell'iPhone.
Anche Tesla ha registrato un rialzo del 6,3% in seguito all'annuncio da parte della società di aumenti di prezzo per i suoi veicoli elettrici Model Y in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti. Al contrario, Boeing ha perso l’1,5% a causa delle persistenti preoccupazioni sulla sicurezza.
BILANCIA COMMERCIALE EUROZONA
Nel gennaio 2024 l’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 11,4 miliardi di euro, rispetto a un deficit di 32,6 miliardi di euro nello stesso periodo dell’anno scorso. Le esportazioni sono aumentate dell'1,3% su base annua a 225,9 miliardi di euro, trainate dalle spedizioni di manufatti (+3,3%); prodotti chimici (+3%) e macchinari e mezzi di trasporto (+1,5%). Tra i principali partner commerciali, le esportazioni sono aumentate principalmente verso Stati Uniti, Giappone e Svizzera, ma sono diminuite verso Russia, Cina e Norvegia.
Contestualmente, le importazioni sono diminuite del 16,1% a 214,5 miliardi di euro, a causa del calo di combustibili minerali, lubrificanti (-36,4%); manufatti (-12,6%) e prodotti chimici (-10,4%). Le importazioni sono diminuite principalmente da Cina, Stati Uniti, Svizzera, Norvegia, Russia, Giappone e India.
VALUTE
Movimenti contenuti, ancora una volta, nella giornata di ieri, con oscillazioni all’interno dei trading range soliti per le principali coppie valutarie, in assenza di notizie capaci di spostare l’equilibrio attuale. Va detto però che nelle ultime ore, in seguito alle decisioni di BoJ e RBA, il mercato si è orientato nell’acquisto di dollari e il trading range delle ultime ore, che pareva assai solido, sembra modificarsi, generando maggiore volatilità.
EurUsd che in serata ieri era sceso sotto quota 1.0870, alla ricerca dei target compresi tra 1.0830 e 1.0810, è sceso altri 10 pips e sembra pronto ad un nuovo calo. Anche il Cable ha mollato tornato a ridosso di 1.2700, con target a 1.2680 e 1.2650, meno dell’euro in ragione del sell off di EurGbp sceso a 0.8540. Del UsdJpy abbiamo detto nel paragrafo relativo alla BoJ così come per le oceaniche, e in particolar modo AudUsd, mentre NzdUsd si trova sul supporto a 0.6040.
Dollaro superstar quindi, in correlazione diretta con le borse, ovvero un legame anomalo che non abbiamo visto troppo spesso. Ma non c’è comunque avversione al rischio, con l’indice Vix a 14.30 e i rendimenti dell’obbligazionario e titoli di stato in leggera ripresa, ma non tali da giustificare il ritorno del risk off. Oggi, tra i dati più rilevanti, segnaliamo la bilancia commerciale svizzera, lo Zew tedesco, il CPI canadese, e i nuovi cantieri negli Stati Uniti.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Periodo particolarmente delicato per Apple!Apple alla Prova: Tra Intelligenza Artificiale e Sfide di Mercato, il Futuro dell'Icona di Cupertino
Negli ultimi tre mesi, il gigante tecnologico Apple ha registrato una perdita del 12%, sottoperformando l'indice Nasdaq di oltre il 26%. Questo declino ha posto diverse domande riguardo alle cause dietro questa tendenza e sulle future prospettive dell'azienda di Cupertino.
Le Sfide di Apple: Cina, Intelligenza Artificiale, e Regolamentazione
Il calo delle vendite in Cina, i ritardi nella tecnologia dell'intelligenza artificiale, e l'inasprimento della regolamentazione sono tra le principali sfide che Apple sta affrontando. La competizione in Cina si è intensificata, specialmente con Huawei che ha guadagnato terreno con il suo modello Mate 60, mettendo pressione sulle quote di mercato dell'iPhone. Nonostante ciò, gli analisti rimangono fiduciosi che la Cina continuerà ad essere un motore di crescita a lungo termine per Apple.
In Europa, l'entrata in vigore del Digital Markets Act potrebbe limitare la crescita dei ricavi, ma non si prevede che intaccherà la posizione dominante di Apple. L'azienda, infatti, è ritenuta capace di mantenere il suo vantaggio competitivo, grazie al valore dell'ecosistema iOS che offre ai suoi clienti.
La diversificazione del portafoglio prodotti di Apple, con dispositivi come l'Apple Watch e il Vision Pro, contribuisce a rafforzare l'ecosistema dell'azienda, aumentando la fidelizzazione dei clienti senza dipendere eccessivamente da un singolo prodotto.
L'imminente regolamentazione in Europa e le multe per abuso di posizione dominante non sembrano destinate a erodere significativamente il vantaggio competitivo di Apple. Gli analisti sottolineano l'importanza dell'ecosistema iOS e la lealtà dei clienti Apple come fattori chiave per il mantenimento della posizione di mercato dell'azienda.
Superare la Concorrenza nell'Intelligenza Artificiale
Riguardo all'intelligenza artificiale, Apple sembra essere in ritardo rispetto a concorrenti come Samsung e Google. Tuttavia, si prevede che Apple colmerà questa lacuna, sfruttando le sue capacità di progettazione dei chip per integrare tecnologie di IA avanzate nei suoi dispositivi.
Nonostante il periodo difficile, le previsioni per Apple rimangono positive, con una crescita media dei ricavi attesa attorno al 5% nei prossimi cinque anni. Questo dimostra una leggera decelerazione rispetto alla crescita storica dell'azienda, attribuibile al rallentamento dei cicli di sostituzione degli iPhone e alla concorrenza in Cina. Tuttavia, si prevede un miglioramento della profittabilità e un allargamento del margine operativo. La resilienza e l'adattabilità di Apple di fronte alle sfide attuali lasciano intravedere una strada ancora promettente per il futuro.
Natural Gas su un supporto importante
Il gas naturale sui mercati finanziari è trattato come una commodity, ovvero come una materia prima scambiata su piattaforme di mercato specifiche, come il New York Mercantile Exchange (NYMEX) negli Stati Uniti o il National Balancing Point (NBP) nel Regno Unito. Il prezzo del gas naturale fluttua in base a vari fattori, tra cui:
Offerta e Domanda: L'offerta di gas naturale può variare a seconda della produzione delle fonti naturali e della capacità di estrazione, mentre la domanda è influenzata da fattori come le condizioni meteorologiche (per esempio, un inverno freddo può aumentare la domanda di gas per riscaldamento) e la crescita economica.
Stagionalità: La domanda di gas naturale tende ad aumentare nei mesi invernali a causa del suo uso per il riscaldamento, portando spesso a un aumento dei prezzi in questo periodo.
Inventario: I livelli di stoccaggio del gas naturale possono influenzare i prezzi. Se gli inventari sono bassi, i prezzi possono aumentare a causa di preoccupazioni sulla capacità di soddisfare la domanda futura.
Geopolitica e Fattori Economici: Eventi geopolitici, come conflitti in aree ricche di risorse naturali o sanzioni contro paesi produttori di gas, possono influenzare i prezzi. Anche i cambiamenti nelle politiche energetiche e ambientali dei paesi consumatori possono avere un impatto.
Il gas naturale è scambiato sotto forma di contratti futures, che sono accordi per comprare o vendere il gas a un prezzo fissato in una data futura. Questo permette agli investitori di speculare sui movimenti futuri dei prezzi o di coprirsi da essi. Il mercato del gas naturale è quindi influenzato non solo dalle dinamiche fisiche di produzione e consumo ma anche dalle aspettative degli investitori e dai movimenti speculativi.
Attualmente su un supporto molto importante a quota 1.531 potrebbe presentare un ottima opportunità di ingresso in acquisto al superamento della resistenza a quota 1.937
Gbp/Usd: In attesa di un triggerBuongiorno a tutti,
eccomi con il classico appuntamento del fine settimana.
Quest'oggi ritorno su Gbp/Usd su cui 10 giorni fa ho fatto un super trade long che avevo "chiamato" in queste mie analisi settimanali.
Il cable ora è in fase di ritracciamento verso il basso dove potrebbero ritornare i compratori visto l'area chiave tra 1,2700 e 1,2800.
Da un punto di vista operativo quindi durante i prossimi giorni rimarrò in attesa di qualcuno dei trigger del mio metodo di trading su questa zona esclusivamente su time frame daily o 6 ore.
Ritorni in vola alta al di sotto di 1,2700 mi farebbe rivedere il mio piano long attendendo la chiusura della settimana prossima.
Se si dovessero creare i presupposti per un nuovo long invece il target naturale passa tra 1,3030 e 1,3100.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
FINECO BANK, un long in pigiamaBuongiorno,
tra i bancari è il titolo che mostra più debolezza ed è in una fase laterale ormai da un anno.
L'idea è quella di prenderne atto e cercare di sfruttare questo stato catatonico, assecondarlo e fare affidamento sul fatto che continuerà a sonnecchiare.
Come mostrato nel grafico, nel suo rigirarsi nel letto ha disegnato un movimento di testa e spalle.
Nel contesto descritto, il pattern ha poca significatività visto che esprime il massimo del suo potenziale se compare all'interno di mercati in trend.
Precisamente si prende in considerazione o come pattern di inversione o di continuazione.
Nel primo caso quindi posto a quello che poi risulterà essere un top o un bottom dopo che avrà fatto il suo lavoro.
Nel secondo caso rappresenterà una pausa del trend in atto, utile magari a scaricare gli eccessi tecnici, con successiva ripresa della direzionalità.
Si capisce quindi perché quello qui proposto ha poca rilevanza tecnica.
Se anche in questo caso dovesse avere gli effetti tipici del pattern canonico, andrebbe comunque classificato come eccezione e quindi, visto che nel trading ci nutriamo di probabilità, ne prenderemmo atto.
Nel caso proposto, considerato che non faccio affidamento sulla sua affidabilità, mi propongo di intercettare quello che sembra essere un movimento di completamento della spalla destra.
L'idea è quella di non fare affidamento su alcun tipo di segnale o di indicazione tecnica in genere ma semplicemente sperare che i prezzi, nel caso violassero i precendenti massimi relativi a 13,475, per inerzia di spingano a testare l'area psicologica dei 14.
I livelli operativi proposti sono evidenziati nel grafico.
Lo stop dovrebbe trovare una certa difesa dal fatto che sul time frame daily i prezzi si trovano al di sopra di tutte le medie più usate dai traders.
Il target è volutamente posso leggermente sotto i 14 per i seguenti motivi:
# livello di prezzo tondo con le sue implicazioni psicologiche
# rappresenta il livello di ritracciamento del 50% di Fibonacci del movimento correttivo in corso
# rappresenta resistenza statica come massimo precedente
# rappresenta resistenza statica come neck line del proposto pattern di TeS
In ultimo, nel caso il titolo volesse continuare a starsene rannicchiato sotto le coperte, potrebbe benissimo riscendere giù a segnare nuovi minimi relativi sotto i 13,530 in modo da continuare a tessere una spalla destra che ad oggi risulta meno complessa rispetto a quella sinistra.
Solo successivamente, se il titolo si ripresentasse nei pressi di area 14, il pattern in questione per me avrebbe più consistenza e meriterebbe una considerazione diversa che oggi non può avere.
Nel caso il pattern funzionasse pienamente anche ora, i prezzi potrebbero spingersi verso i massimi in area 17 con possibili target intermedi a 14,2 e 14,9.
Un segnale preoccupante per i mercatiBuongiorno a tutti. L’analisi di oggi ha l’obiettivo di presentare una divergenza in corso da alcune settimane tra un importante indice di forza obbligazionario e l’S&P500, un segnale che potrebbe suscitare preoccupazioni. Successivamente, farò uso di un mio progetto personale per determinare se ci sono motivi di preoccupazione al momento. Vi auguro una piacevole lettura.
L’INDICE DI FORZA LQD/IEF
L’indice di forza obbligazionario che ora andremo ad analizzare è mostrato nella figura successiva: LQD/IEF.
L’indice di forza LQD/IEF, dal 2003 ad oggi. Grafico settimanale
• LQD è il simbolo dell’iShares iBoxx $ Investment Grade Corporate Bond ETF, che mira a replicare le performance di un insieme di obbligazioni societarie statunitensi di grado IG. Queste sono obbligazioni a basso rischio emesse da società come JP Morgan, Bank of America, Microsoft e Apple. Il paniere specifico comprende obbligazioni con rating BBB (circa il 45% del totale), A (circa il 46% del totale) e AA (circa il 6.5%). La scadenza ponderata delle obbligazioni è di 13 anni, con una duration di 8.35 anni.
• IEF è il simbolo dell’iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF, che mira a replicare le performance di un insieme di obbligazioni governative statunitensi con rating AA. In questo caso, la scadenza media ponderata è di 8.46 anni e la duration è di 7.32 anni.
La cosa fondamentale da comprendere è che entrambi, LQD e IEF, sono ETF obbligazionari a basso rischio. Tuttavia, è importante notare che LQD presenta un livello di rischio leggermente superiore rispetto a IEF.
Questo indice di forza è stato incluso nel mio libro perché lo considero estremamente utile per vari motivi che stiamo per analizzare. Iniziamo correlandolo su base mensile con alcuni indicatori fondamentali dell’economia statunitense: il PMI manifatturiero, il PMI dei servizi e l’indice di fiducia dei consumatori.
La correlazione positiva tra LQD/IEF e PMI manifatturiero (rilasciato dall’ISM). Grafico mensile
La correlazione positiva tra LQD/IEF e PMI sui servizi (rilasciato dall’ISM). Grafico mensile
La correlazione positiva tra LQD/IEF e fiducia dei consumatori. Grafico mensile
L’indice è positivamente correlato con tutti e tre gli indicatori. Considerando l’importanza della fiducia dei consumatori in un’economia fortemente orientata al consumo come quella statunitense, e il ruolo fondamentale dei settori manifatturiero e dei servizi (in particolare quest’ultimo), possiamo concludere che LQD/IEF è un eccellente indice del sentiment sul ciclo economico statunitense. Esprime, in particolare, le aspettative degli investitori sulla futura intensità economica.
• Se gli investitori prevedono un’espansione economica nel prossimo semestre (con i PMI e la fiducia dei consumatori in aumento), tenderanno ad acquistare asset a rischio più elevato, come LQD
• Al contrario, se prevedono un rallentamento dell’economia, si concentreranno sugli asset più sicuri, come IEF.
Tutto questo significa che l’indice di forza è influenzato dalla propensione al rischio o dall’avversione al rischio degli investitori, catalizzata dalle aspettative economiche? La risposta è sì, poiché l’indice è anche inversamente correlato al VIX.
La correlazione negativa tra LQD/IEF e VIX. Quando l’avversione al rischio degli investitori aumenta, il VIX sale e IEF, essendo meno rischioso, supera LQD. Al contrario, quando la propensione al rischio aumenta, il VIX scende e LQD, essendo più rischioso, supera IEF.
In generale, possiamo affermare che un indice obbligazionario di questo tipo tende a prevedere l’andamento futuro dell’economia. Non a caso, la correlazione tra esso e il PIL americano è positiva!
La correlazione positiva tra LQD/IEF e PIL statunitense su base annua. Grafico a tre mesi
LQD/IEF ED S&P500: UNA DIVERGENZA DA OSSERVARE
Dopo aver adeguatamente introdotto l’indice di forza e compreso il suo potenziale, quale correlazione potrebbe avere con l’S&P500? Come illustrato nella figura successiva, la correlazione è positiva.
La correlazione positiva tra LQD/IEF e SPY (ETF dell’S&P500). Grafico settimanale
La spiegazione della correlazione osservata dovrebbe essere intuitiva:
• Se gli investitori sono propensi al rischio, opteranno per asset ad alto rischio, come lo SPY, e le obbligazioni più rischiose come LQD sovraperformeranno quelle meno rischiose come IEF.
• Al contrario, in caso di avversione al rischio, gli investitori si sbarazzeranno delle azioni e si orienteranno verso asset “sicuri”, facendo sì che IEF sovraperformi LQD.
Tuttavia, c’è un aspetto importante da notare, in particolare nelle prossime tre figure.
Il ribasso di LQD/IEF ha anticipato il crollo dell’S&P500 nella bolla immobiliare del 2008. Grafico settimanale
Il ribasso di LQD/IEF ha anticipato la correzione dell’S&P500 (-15%) tra il 2015 e il 2016. Grafico settimanale
Il ribasso di LQD/IEF ha anticipato l’ultimo mercato ribassista del 2022. Grafico settimanale
Le grafiche precedenti sono chiare: è fondamentale monitorare la tendenza dell’indice di sentiment, dato che in passato ha anticipato situazioni sgradite per gli investitori. Personalmente, ritengo che sia un indice da osservare attentamente, poiché non è soggetto a speculazioni come il mercato azionario o l’obbligazionario high yield. Infatti, i rischi associati a queste obbligazioni, come i tassi di interesse e l’inflazione, non le rendono altrettanto speculative quanto il mercato equity.
Questo indice è uno strumento che utilizzo per monitorare la salute dell’indice azionario. Spesso, osservo l’S&P500 e cerco una conferma o convergenza sull’indicatore. Più precisamente, se l’S&P500 e LQD/IEF salgono, ritengo che il trend al rialzo dell’indice azionario sia solido (dato che anche LQD/IEF, che, come ho detto, non è soggetto a speculazione, sta salendo). Tuttavia, oggi, non sta succedendo questo; osservate la figura successiva.
La divergenza tra LQD/IEF e SPY. Grafico giornaliero
L’ultimo rialzo dell’S&P500 ha avuto inizio, per essere precisi, il 30 ottobre dell’anno scorso. Per circa la prima metà di questo rialzo, è stato accompagnato anche da LQD/IEF. Tuttavia, nella seconda metà, la situazione è cambiata: mentre SPY ha continuato il suo forte trend rialzista, LQD/IEF ha iniziato una fase di lateralizzazione, quasi a indicare che “al momento non ci sono le condizioni per continuare a registrare nuovi massimi di periodo”. È interessante notare anche il coefficiente di correlazione: nei mesi precedenti era positivo, ma dall’inizio del 2024 non mostra più una correlazione tra i due indici.
Questo non implica che i mercati stiano per subire un crollo, né che sia necessario riempire immediatamente i propri portafogli con azioni di società difensive, value, o che offrono alti dividendi, scaricando tutte le società ad alta volatilità. È semplicemente un monito alla prudenza.
A tal proposito, ho elaborato il mio primo progetto, che ora vi mostrerò, dal nome "Progetto Gestione Attiva ©", che ha l'obiettivo quotidiano di indicarmi qual'è lo stato dell’economia, dei tassi e dell’inflazione nel breve e nel medio termine. Nel corso degli ultimi anni ho dedicato molto tempo all’analisi intermarket e macroeconomica e ho capito che, sebbene i cicli economici possano durare anni, i mercati sono composti da microcicli di breve e medio termine che si sovrappongono.
Comprendere questi microcicli è fondamentale per adattare le mie strategie alle mutevoli condizioni di mercato. Per questo motivo, ho deciso di utilizzare le mie conoscenze per creare il progetto che, tendendo conto della macroeconomia, analizza il sentiment economico del mercato. Quest’ultimo ha l’obiettivo di fornire in output, sul grafico, queste possibili condizioni:
• Massima espansione economica (massimo risk on)
• Espansione economica (risk on)
• Moderata espansione economica (moderato risk on)
• Neutro
• Rallentamento (risk off)
• Forte rallentamento (forte risk off)
Allo stato attuale, le due figure seguenti illustrano che nel breve termine ci troviamo in una condizione “Neutra”, mentre nel medio termine si evidenzia una “Moderata espansione economica”.
Il progetto gestione attiva a breve termine indica uno stato neutro.
Il progetto gestione attiva a medio termine indica uno stato di moderata espansione.
Entrambi i progetti hanno dimostrato (nel passato) una buona capacità di identificare potenziali condizioni di forte avversione al rischio, che mi avrebbero permesso di ritirarmi dal mercato con un tempismo appropriato. Un esempio di ciò è rappresentato dalla gestione attiva a breve termine, come illustrato nelle figure seguenti.
Il crollo dell’S&P500 nel 2020. Grafico giornaliero
La correzione dell’S&P500 a fine 2018. Grafico giornaliero
Le correzioni dell’S&P500 negli anni 2015 e 2016. Grafico giornaliero
I segnali di acquisto e vendita che potete notare sono configurati in modo tale che il sistema acquisti e mantenga la posizione in condizioni economiche favorevoli (massima espansione, espansione, moderata espansione o stato neutro), e venda in condizioni economiche sfavorevoli. Questa è chiaramente una tecnica multiday di trend following, con l’obiettivo di massimizzare il rendimento quando si formano tendenze rialziste, cercando al contempo di minimizzare il rischio. La strategia, implementata dal 2011 ad oggi, è illustrata nel grafico successivo relativo a CSSPX (l’ETF sull’S&P500 UCITS), tenendo in considerazione un conto di 20mila euro, commissioni di 5€ e un volume d’ordine pari al 30% del capitale totale.
Backtest strategia trend following
In conclusione, considerando il breve e il medio termine, sembra che il sentiment sia orientato verso un moderato risk on. Tuttavia, vi invito a prestare attenzione a LQD/IEF. Se dovesse infrangere al ribasso il supporto della lateralizzazione, ci sarebbero un paio di questioni da porsi. A presto!
Inflazione e Mercato: L'Equilibrio Oscilla tra I Due Reports.A Wall Street si dice:
"Non investire mai in un'azienda che non riesci a capire."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha accolto a malincuore il rapporto sull'IPC di martedì, che è risultato leggermente più caldo del previsto. Tuttavia, questa notizia non è stata sufficiente per sostenere la sessione di ieri, con due dei principali indici che hanno registrato la loro terza perdita in quattro giorni.
Il NASDAQ è sceso dello 0,54% (circa 87 punti) a 16.177,77, mentre l'S&P è sceso dello 0,19% a 5.165,31, dopo aver toccato un altro massimo storico. La superstar del mercato e leader dell'intelligenza artificiale NVIDIA (NVDA) è scesa dell'1,1%, segnando anche lei il terzo giorno di calo in quattro. Tuttavia, il Dow, meno influenzato dalla tecnologia, ha registrato la sua terza giornata consecutiva di guadagni, salendo dello 0,10% (circa 37 punti) a 39.043,32.
Nonostante il rapporto sull'IPC, la sessione è stata sorprendentemente tranquilla, evidenziando una reazione piuttosto tiepida del mercato.
Sebbene ciò dimostri che la Fed è giustificata ad essere paziente, mostra anche che l'inflazione è diminuita in modo significativo dal picco estivo del 2022, e il taglio dei tassi è giustificato quest'anno.
Questo più o meno conferma le aspettative generali.
Nel frattempo, la sessione di ieri è stata bloccata tra due importanti rapporti sull'inflazione. Appena superato l’IPC e oggi ci aspetta il PPI, insieme alle vendite al dettaglio e alle richieste di disoccupazione. Il rapporto così così sui consumatori di martedì ha aumentato l'interrogativo degli investitori sul numero del dato all'ingrosso di oggi.
Si prevede che il numero principale aumenti dello 0,3% m/m, in linea con il ritmo del mese scorso, mentre il tasso a/a dovrebbe attestarsi all'1,2%, in aumento rispetto allo 0,9% del mese scorso. Il tasso core (esclusi alimentari ed energia) dovrebbe aumentare dello 0,2% m/m, meno del ritmo dello 0,5% del mese scorso. Il tasso a/a il mese scorso è stato pari al 2,0%, in aumento rispetto all'1,8% del mese precedente. Il rapporto esce alle 13:30 ora europea.
Ancora una volta, i rialzisti sarebbero probabilmente soddisfatti se le impronte si attestassero in quella zona, il che aiuterebbe notevolmente a mantenere gli indici positivi per la settimana fino a venerdì. Tuttavia, una vera sorpresa in entrambe le direzioni potrebbe influenzare il mercato. Restiamo vigili e vediamo cosa accade...
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Immersion (IMMR)
Watts Water Technologies (WTS)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Il mercato sembra stanco
Nei mesi precedenti, il giorno successivo all'IPC c'era molta azione. Tuttavia, ieri abbiamo assistito a un mercato molto pigro, con pochissima partecipazione. Le azioni hanno oscillato per l'intera giornata, facendo addormentare i trader fino all'ultima ora.
Il volume del fondo negoziato in borsa SPY, un'ora prima della chiusura, era di 30 milioni, molto basso e paragonabile al trading festivo. Quando nell'ultima ora è aumentato il volume, l'S&P ha perso circa 20 punti in cinque minuti. Le azioni hanno subito un rimbalzo, ma questa mossa mi ha mostrato quanto il mercato possa essere sensibile all'aumento del volume effettivo.
Al di fuori dell'ultima ora, abbiamo osservato una leggera pressione al ribasso, con l'S&P in calo dello 0,19% e il Nasdaq in ribasso dello 0,83%.
Dati economici in arrivo oggi
Il mercato è in fermento in attesa dei dati prima dell'apertura dei mercati. Domani vedremo l'annuncio del PPI, delle vendite al dettaglio e delle richieste di sussidio di disoccupazione, tutti contemporaneamente.
L'indice PPI è il dato più significativo da tenere d'occhio, con previsioni di un aumento dello 0,3%. Questo è in linea con il dato del mese precedente e finché non vedremo un aumento dello 0,6% o più, gli investitori resteranno fiduciosi. Il core è previsto allo 0,2%, in calo rispetto allo 0,5% dell'ultima rilevazione.
Restate sintonizzati per gli aggiornamenti e l'analisi dettagliata dei dati.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Si prevede un ribasso dei prezzi dell'oro?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Contrariamente a quanto si pensa, in periodi di bassi tassi d'interesse e politiche monetarie accomodanti, l'oro non è il miglior investimento.
Uno dei motivi principali per cui l'oro è visto come un'investimento favorevole è perché la ripresa del Quantitative Easing (QE) e della politica dei tassi zero (ZIRP) ha un impatto positivo sul suo valore. Di solito, quando la valuta fiat viene svalutata, i beni durevoli come l'oro diventano più preziosi.
Durante i periodi di bassi tassi d'interesse, è importante trovare asset a rendimento zero come l'oro che possono comunque essere attraenti per gli investitori. In questo scenario, la perdita di rendimento è meno significativa rispetto a situazioni in cui i tassi d'interesse sono più alti. Ad esempio, se i tassi fossero al 10%, il costo di opportunità dell'oro sarebbe maggiore rispetto ad un interesse del 2%. Ciò significa che durante questi periodi, l'oro potrebbe diventare più interessante come forma d'investimento.
Tuttavia, se guardiamo ai dati del passato, vediamo che questo non è mai accaduto.
Secondo i dati, l'oro tende a svalutarsi rispetto alle azioni quando la politica monetaria è più accomodante (anche se il suo valore nominale in valuta aumenta). Ma perché succede questo? La ragione è ancora incerta e può essere attribuita al comportamento umano dei trader. Tuttavia, ci sono alcune dinamiche che potrebbero aiutare a spiegare questo fenomeno: in un contesto di bassi tassi di interesse e timori di inflazione, gli investitori potrebbero preferire perseguire rendimenti più elevati assumendo maggiori rischi.
Nonostante il limitato costo opportunità, l'oro rimane un investimento attraente per gli investitori razionali. Tuttavia, non tutti gli investitori agiscono in modo razionale e negli ultimi dieci anni abbiamo visto molte persone preferire le startup senza profitto all'oro o agli investimenti con dividendi. Durante fasi di politica monetaria espansiva, il valore nominale dell'oro aumenta rispetto alla valuta fiat. Ciò spinge i minatori a estrarre più oro, aumentando ulteriormente il valore nominale dell'oro.
La domanda di oro è costante ed è spesso guidata dalla paura e incertezza dei mercati. Tuttavia, l'oro ha una limitata utilità pratica e può essere estratto a volontà, il che mantiene i suoi prezzi artificialmente bassi. Inoltre, essendo un bene che non genera flusso di cassa, gli investitori potrebbero preferire asset più redditizi in un contesto economico affamato di rendimenti e influenzato dall'inflazione. A differenza delle aziende o degli immobili, l'oro non è in grado di aumentare i prezzi per adeguarsi all'aumento dell'inflazione, lasciandolo dipendente dalla sua percezione di scarsità per prosperare come investimento.
Uno dei vantaggi più interessanti di Trading View è la possibilità di osservare le curve dei futures.
Come si può notare, la curva è inclinata verso l'alto e mostra una tendenza al Contango. Questo significa che i prezzi futuri sono maggiori del prezzo spot attuale, causando una curva forward inclinata verso l'alto. A misura che ci avviciniamo alla scadenza del contratto, il divario tra il prezzo spot e il prezzo futuro diminuisce, portando alla convergenza della curva verso il prezzo spot.
In condizioni di contango, ci sono elevate probabilità che gli investimenti generino rendimenti negativi a medio termine.
Questo mi rende un po' scettico riguardo alle quotazioni future dell'oro.
Le previsioni del mio modello per il prossimo trimestre indicano un prezzo dell'oro in area 2000, con l'inizio di una fase laterale di mercato. Ciò significa che potrebbe esserci un periodo di stabilità nei prezzi dopo aver raggiunto questo livello.
Non vediamo l'ora di vederti al prossimo articolo! E ricorda, per un trading di successo affidati sempre a Tradingview: uno strumento indispensabile che può aiutarti a evitare errori gravi durante le tue operazioni di trading.
L'ultimo pezzo del puzzle dei dati pre-FOMCDopo un deludente rapporto sul mercato del lavoro della scorsa settimana, dove una stampa sui salari non agricoli è stata oscurata da dettagli piuttosto tristi nel sondaggio sulle famiglie, ora l'attenzione si sposta sul rapporto CPI degli Stati Uniti di febbraio, essendo l'ultimo pezzo significativo del puzzle dei dati prima della riunione della FOMC di marzo.
Dopo le cifre sull'inflazione più calde del previsto a gennaio, con le pressioni sui prezzi nel settore dei servizi che rimangono particolarmente ostinate, il consenso vede il CPI principale rimanere invariato al 3,1% anno su anno a febbraio, anche se la misura core dovrebbe raffreddarsi dello 0,2%, al 3,7% anno su anno. Su base mensile, il CPI principale dovrebbe accelerare al 0,4%, dallo 0,3%, mentre il contrario è vero per la cifra core, destinata a raffreddarsi al 0,3% mensile rispetto al ritmo del 0,4% registrato a gennaio.
Chiaramente, mentre i dati in linea con il consenso indicherebbero nuovamente un'inflazione più elevata rispetto a quanto desiderato dalla maggior parte, in particolare dai membri della FOMC, un tale rapporto almeno farebbe notare il fatto che le tendenze inflazionistiche sottostanti non sembrano rafforzarsi. Anche se questo potrebbe sembrare come "aggrapparsi sugli specchi", è importante riconoscere che i responsabili politici non sono troppo concentrati su un singolo mese di dati, ma prestano molta più attenzione alla tendenza che l'inflazione sta seguendo nel tempo.
Su questo punto, sono i tassi annualizzati a 3 e 6 mesi del CPI core che probabilmente saranno le aree del rapporto più attentamente monitorate. Questo è particolarmente vero data l'accelerazione del primo indicatore al 4% il mese scorso, il suo livello più alto da giugno scorso, suggerendo che potrebbe ancora passare del tempo prima che la FOMC abbia la "fiducia" in un ritorno all'obiettivo di inflazione del 2% che sta cercando prima di effettuare il primo taglio dei tassi.
Dal punto di vista dei dettagli del rapporto sull'inflazione, i dati probabilmente segnaleranno nuovamente una deflazione nei beni, con la categoria dei servizi di base che continua a fornire l'impulso inflazionistico più significativo, e che rappresenta il principale ostacolo per raggiungere un ulteriore attenuazione delle pressioni sui prezzi.
Tuttavia, ci sono alcune particolarità riguardo ai dati, in particolare per quanto riguarda gli affitti, con la misura del "Noleggio Equivalente degli Proprietari" (OER) che rappresenta circa un terzo della cifra del CPI di base. Senza approfondire troppo, l'impennata dell'OER nel rapporto di gennaio, principalmente dovuta alla ricalibrazione del campione da parte del BLS per il calcolo della misura, ha giocato un ruolo significativo nella notevole sorpresa al rialzo nella metrica del CPI di base. Con le case unifamiliari ora che hanno un peso maggiore nell'indice dell'OER, e l'inflazione degli affitti qui superando quella di altre categorie abitative, è probabile che l'OER rimanga elevato per un po' di tempo, sostenendo in parte la metrica del core CPI.
Inoltre, ciò probabilmente porterà a una continua divergenza tra le figure del CPI più ampiamente osservate e il preferito indicatore di inflazione PCE della Fed. L'OER rappresenta solo circa il 15% della cifra del PCE di base, meno della metà del suo peso nella metrica del CPI di base, aumentando così il rischio di trarre conclusioni sbagliate sul panorama politico guardando solo l'indice dei prezzi al consumo.
In ogni caso, stranezze nei dati o meno, è probabile che il rapporto sui prezzi al consumo di febbraio rappresenti un evento significativo per i mercati finanziari, in particolare visto che rappresenta l'ultimo punto dati di alto livello prima della decisione della FOMC di marzo. Per inciso, essendo ormai a poco più di una settimana da tale incontro, la Fed si trova attualmente nel periodo di 'blackout' pre-incontro, il che significa che non ci saranno commenti da parte dei decisori politici a seguito dei dati sull'inflazione, lasciando in qualche modo gli investitori 'al buio' su come il Comitato potrebbe interpretare i dati quando si riuniranno per il loro prossimo incontro.
Come guida approssimativa, possiamo esaminare come i mercati hanno reagito alle stampe dell'IPC nei mesi recenti, ricordando naturalmente la precauzione chiave che le performance passate non sono garanzia di risultati futuri.
Nell'ultimo anno, l'S&P 500 è terminato in territorio negativo solo in quattro occasioni nel 'Giorno dell'IPC', con la variazione media nell'indice di riferimento che si attesta a +/-0,8% negli ultimi sei mesi nel giorno della pubblicazione dell'inflazione, il valore più alto dall'aprile.
Riducendo ulteriormente la finestra temporale, il future S&P 500 di fronte è sceso nei 30 minuti e nell'ora successivi alla pubblicazione dell'IPC nelle ultime 3 occasioni, con una diminuzione media del 0,6% e 0,5% rispettivamente. Tuttavia, va detto che gli ultimi 2 dati sull'IPC headline YoY hanno sorpreso di 0,2 punti percentuali al di sopra delle aspettative del consenso, forse influenzando leggermente questo studio.
Non sorprendentemente, l'opposto di ciò che stato detto sopra è vero se si guarda alle performance del dollaro, utilizzando il DXY come un proxy relativamente rudimentale. Il biglietto verde ha guadagnato terreno nell'ora successiva alla pubblicazione del CPI in 4 delle ultime 5 occasioni, con ciascuno di questi 4 rialzi a seguito di una cifra sull'inflazione più alta del previsto.
Sembra logico aspettarsi che questo scenario si verifichi anche questa volta, con dati più freddi del previsto che probabilmente scateneranno una reazione accomodante (offerta di rischio, rialzo dei titoli del Tesoro, dollaro venduto), e cifre più calde del previsto che probabilmente accenderanno una reazione falconiana (dollaro offerto, rischio venduto, offerta di titoli del Tesoro). Come accennato, la pubblicazione mensile core è probabilmente la più significativa in termini di scatenare una reazione di mercato a breve termine.
Tuttavia, è improbabile che qualsiasi reazione accomodante porti i mercati ad anticipare il primo taglio dei tassi della Fed di 25 punti base a maggio, da giugno, con una sorpresa positiva sull'inflazione probabile che sia ben lungi dall'essere sufficiente per fornire alla FOMC la "fiducia" necessaria che l'inflazione stia tornando al target del 2%.
In effetti, dal punto di vista della politica, un report sull'inflazione - che sia caldo o freddo - è improbabile che alteri drasticamente il pensiero della maggior parte dei decisori politici della FOMC, con tagli ai tassi quest'anno ancora estremamente probabili. Ciò che una tendenza di dati più caldi del previsto potrebbe innescare, tuttavia, è una rivalutazione di quanti tagli verranno effettuati quest'anno e quando potrebbero iniziare.
Su questo punto, un report caldo aumenterà notevolmente la probabilità del punto mediano 2024, nel SEP di marzo della FOMC, che punta a 50 punti base di allentamento quest'anno, rispetto al mediano attuale di 75 punti base; saranno sufficienti solo due decisionatori politici che spostano il loro 'punto' verso l'alto per spostare il mediano in quella misura, con ciò che potrebbe essere il rischio più grande per gli asset azionari in questo momento.
Bitcoin (BTC): analisi tecnica e fondamentale📈 Analisi tecnica della coppia BTC/USDT
Il prezzo del Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico tra le aspettative di dimezzamento e un afflusso di capitale negli ETF spot su Bitcoin. Ora si sta avvicinando un test della linea di tendenza di resistenza locale, da cui dipenderà la direzione dell'ulteriore movimento dei prezzi. Se il prezzo di BTC non riesce a superarlo immediatamente, ci aspetteremo una correzione dell'ultimo impulso di crescita sulla linea di supporto dinamico EMA 50 4H. C'è anche un importante livello psicologico di 70.000 al di sopra del quale è importante che il prezzo rimanga. Ma, se non riescono a resistere all'assalto dei venditori, ci sono tutte le possibilità di vedere una correzione nella zona di squilibrio 4H di 55.000 - 60.000, dove è necessario colmare i divari a livelli orizzontali dei volumi di scambio con le operazioni. La necessità di correzione è indicata anche dall'emergente divergenza ribassista sull'indicatore RSI.
Nella prossima sezione esamineremo gli obiettivi per Bitcoin se, a causa di fattori fondamentali, il suo prezzo continua a salire senza rimbalzo.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Dopo essersi consolidato al di sopra di 0,78 Fibonacci e aver aggiornato il massimo storico, il prezzo di BTC è entrato in un vero e proprio trend di crescita. Al di sopra dell'ATH non abbiamo più livelli di resistenza basati su dati storici. Pertanto, per determinare gli obiettivi di crescita, utilizzeremo le linee di tendenza, i livelli di estensione di Fibonacci e l'analisi dell'accumulo di grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini.
Per continuare a crescere, il prezzo del Bitcoin deve prima consolidarsi al di sopra del livello di 70.000 con una candela settimanale, ora si avvicina al test della linea di tendenza ascendente locale, rilevante da novembre 2023. Il suo test potrebbe avvenire al livello di 75.000, il che è confermato da un ampio blocco di ordini pendenti. In alto, in area 90.000, è presente una linea di tendenza globale costruita sulla base dei massimi dei due precedenti cicli Bitcoin. C'è anche il livello di estensione di Fibonacci 1.38. E la linea di tendenza più alta è compresa tra 1,61 e 1,78 livelli di Fibonacci e il suo test può iniziare dal livello di 100.000.
Il prezzo di Bitcoin sta entrando in un rally rialzista pre-halving. Tuttavia, storicamente l’halving di Bitcoin è stato preceduto da una correzione. Gli indicatori RSI si trovano di nuovo in una zona fortemente ipercomprata e si sta formando una divergenza ribassista. E l’indicatore della paura e dell’avidità si trova da tempo nella zona dell’avidità estrema. Questo di solito precede un'inversione di tendenza. Considerando che non abbiamo avuto alcuna correzione seria dall’ottobre 2023, si stanno ora formando tutte le condizioni per il suo avvio. Se Bitcoin riuscirà a mantenere il suo slancio di crescita fino al dimezzamento, successivamente potremo aspettarci una correzione globale di tutta la crescita a partire dal 2023. È un dimezzamento che può diventare un segnale di vendita, basato sul fatto che la criptovaluta ha raggiunto un massimo locale. Proprio come accaduto con l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti nel gennaio 2024. In questo caso, ci aspetteremo una correzione compresa tra 0,5 e 0,68 livelli di Fibonacci e un nuovo test della media mobile a 200 settimane. Esiste anche la zona di squilibrio 1W 54000-60000, dove è necessario colmare i divari a livelli orizzontali dei volumi di scambio.
💠 Analisi dei livelli e delle zone di liquidità
L'indice di paura e avidità continua a collocarsi nella zona di avidità estrema - 82.
La capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 2.638 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è salito a 53,92.
Secondo l'analisi dell'accumulo di grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 55000 - 62000
🔴 Zona di offerta: 75000 - 100000
Livelli per posizioni lunghe:
60.000 - nuovo test della linea di tendenza del supporto locale
50.000 - livello del punto di controllo della zona di costo (POC)
46.000-48.000 – nuovo test della linea di supporto del trend globale
Livelli per le posizioni corte:
75.000 - test della linea di tendenza locale
85.000 - 90.000 - test della linea di tendenza globale
100.000 - livello di resistenza psicologica
📊 Analisi fondamentale
La crescita senza rimbalzo di Bitcoin avviene con l'avvicinarsi del dimezzamento. Questo evento avrà luogo nell’aprile 2024 e dimezzerà il tasso di afflusso di nuovi BTC nel mercato. I tre halving precedenti, avvenuti nel 2012, 2016 e 2020, hanno innescato cicli di crescita della criptovaluta a causa della sua scarsità. E nel 2024, la carenza di Bitcoin potrebbe diventare più acuta a causa dell’adozione di ETF spot su Bitcoin e dell’ingresso di grandi capitali nel mercato. Il crescente interesse degli investitori per gli ETF spot su Bitcoin sta costringendo gli emittenti ad acquistare criptovaluta dal mercato. Le partecipazioni in BTC di BlackRock sono salite a 196.065 bitcoin, superando MicroStrategy di 3.065 monete.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Ci aspettiamo una maggiore volatilità nei mercati azionari e delle criptovalute entro le seguenti date:
➤ 12.03, 16:30 - Indice dell'inflazione al consumo negli USA.
➤ 20.03, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ Aprile - Halving del Bitcoin.
➤ 01.05, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
🚀 Statistiche di trading con il nostro indicatore:
📈 Nel febbraio 2024, il prezzo di BTC ha continuato a salire tra le aspettative di dimezzamento e un afflusso di capitale negli ETF spot su Bitcoin. Il nostro indicatore di trading, come sempre, lo ha avvertito in anticipo! E anche durante il periodo piatto ha fornito punti di ingresso redditizi. Grazie agli ultimi aggiornamenti, tutti i segnali sono diventati redditizi e la protezione piatta integrata ha impedito perdite derivanti da movimenti manipolativi del mercato.
- Movimento totale dei prezzi per tutti i segnali del mese: + 47,28%
- Movimento massimo del prezzo in base a un segnale: + 23,96%
- Movimento medio dei prezzi in base ai segnali: 15,76%
Inoltre, vorrei condividere il risultato della previsione dell'ultimo movimento dei prezzi Bitcoin da parte della nostra intelligenza artificiale, che non solo indica la direzione, ma costruisce anche una traiettoria per ulteriori movimenti dei prezzi:
Telecom Italia: Una Svolta con l'Investimento di CPP?Telecom Italia ha vissuto giorni di contrasti intensi: un drastico crollo delle azioni, seguito da un rinnovato interesse degli investitori. Il crollo, avvenuto giovedì, ha visto il titolo perdere il 24%, azzerando circa 1,4 miliardi di euro di valore di mercato, su sfondo di scetticismo per le ambizioni dell'azienda di ridurre il debito.
Tuttavia, un'iniezione di fiducia è arrivata con l'annuncio che il Canada Pension Plan Investment Board (CPP) investirà fino a 2 miliardi di euro per acquisire una quota del 17,5% nella rete fissa di Telecom Italia, parte di un gruppo di investitori che comprende anche KKR & Co., l'Abu Dhabi Investment Authority, F2i SGR SpA e il Ministero delle Finanze italiano. Questo investimento segna un capitolo significativo per l'ex monopolista, valorizzando l'asset denominato NetCo a circa 18,8 miliardi di euro, con l'obiettivo di modernizzare la rete in rame esistente attraverso servizi basati su fibra.
Il giorno seguente l'annuncio, le azioni di Telecom Italia hanno registrato un rialzo del 7,7%, segnale di un certo ottimismo sul futuro dell'azienda nonostante le sfide persistenti, tra cui una concorrenza accesa nel mercato delle telecomunicazioni italiano, ulteriormente intensificata dall'entrata di Iliad SA nel 2018.
Questi eventi sottolineano la complessa traiettoria di Telecom Italia, impegnata in una corsa contro il tempo per ristrutturare il debito e rinnovare la propria strategia in un mercato sempre più competitivo. Con il sostegno di CPP e altri investitori strategici, l'azienda mira a superare le incertezze attuali e a posizionarsi come leader nella nuova era delle telecomunicazioni in Italia.
In questo momento di incertezza e volatilità del mercato, dovuto agli ultimi sviluppi con Telecom Italia, è fondamentale procedere con cautela. Di fronte a una situazione così fluida, una strategia saggia potrebbe essere quella di attendere nuovi sviluppi prima di prendere qualsiasi decisione sull'ingresso nel mercato. La pazienza in questo contesto può rivelarsi una virtù, permettendo agli investitori di acquisire una visione più chiara e completa degli eventi futuri e delle loro potenziali implicazioni.
Per coloro che sono già investiti e stanno subendo perdite significative, potrebbe essere prudente considerare una strategia mista: liquidare parzialmente l'investimento per mitigare ulteriori scossoni al ribasso, pur mantenendo una posizione nell'asset per beneficiare di potenziali recuperi futuri. È altresì consigliabile implementare strumenti di protezione delle perdite, come stop loss o opzioni di copertura, per salvaguardare il capitale rimanente da ulteriori avversità.
Ricordiamoci che in tempi di turbolenza, l'equilibrio e la strategia oculata sono le chiavi per navigare con successo. La capacità di adattarsi e rispondere con prudenza alle dinamiche di mercato può fare la differenza tra preservare il capitale e cogliere opportunità nel mezzo dell'incertezza.
🇨🇭 BNS & BoJ 🇯🇵 Prossima VolatilitàLa Banca Centrale Svizzera (BNS) e la Banca del Giappone (BoJ) sono due banche centrali che probabilmente si muoveranno in direzioni opposte nel prossimo futuro.
Perché la BNS potrebbe tagliare per prima i tassi d'interesse:
- L’inflazione core in Svizzera è bassa: L'inflazione core, che esclude i prezzi volatili dell'energia e degli alimentari, è salita solo all'1,1% a febbraio 2024, ben al di sotto dell'obiettivo della BNS del 2%.
- Il franco svizzero è sopravvalutato: La BNS ritiene che il franco svizzero sia ancora sopravvalutato, il che rende le esportazioni svizzere più costose e frena l'economia.
- La BNS è una banca centrale ortodossa: La BNS ha una storia di decisioni indipendenti e non è necessariamente legata alle azioni di altre banche centrali, come la Fed.
Perché la BoJ potrebbe aumentare per prima i tassi d'interesse:
- L’inflazione in Giappone è in aumento: L'inflazione in Giappone è salita a gennaio 2024, il livello più alto in 41 anni.
- La BoJ è indietro rispetto ad altre banche centrali: La BoJ è stata una delle ultime banche centrali ad aumentare i tassi d'interesse, e ora potrebbe essere costretta a recuperare il terreno perso.
- La BoJ è sotto pressione per normalizzare la politica monetaria: Il governo giapponese e alcuni investitori stanno pressando la BoJ affinché normalizzi la sua politica monetaria, che è stata molto accomodante negli ultimi anni.
In base a queste considerazioni, è possibile che la BNS sia la prima banca centrale tra i mercati sviluppati a tagliare i tassi d'interesse, mentre la BoJ potrebbe essere la prima ad aumentare i tassi.
Altri fattori da tenere a mente:
Le decisioni della Fed potrebbero influenzare le decisioni di altre banche centrali, inclusa la BNS.
La guerra in Ucraina, la Situazione in Medio Oriente con la delicata situazione di Gaza e non solo, sta creando incertezza sui mercati finanziari e potrebbe influenzare le prospettive economiche globali. Questo potrebbe anche influenzare le decisioni delle banche centrali.
Sul grafico dei futures e sul cross CHF/JPY si potrebbero cogliere delle ottime opportunità
X_Seem
Recessione USA #1Ormai siamo abituati alle parole rassicurative dei politici americani a riguardo delle misure messe in campo per combattere l'inflazione.
Powell ha piú volte, nell'ultimo periodo, parlato di ''atterraggio morbido'' senza necessariamente spingere la nazione verso una ''Recessione'' ma purtroppo le parole, come sempre accade, si perdono al vento e i nostri antenati romani lo sapevano bene, tanto che é ancora in uso il detto ''Verba volant, scripta manent''!
Noi analisti quantitativi siamo sempre scettici a riguardo delle parole spese (soprattutto delle parole di un politico) e ricerchiamo conferme nei dati, pertanto in questi articoli voglio effettuare una sinossi sui segnali di possibile Recessione.
Gli economisti e i responsabili politici esaminano diversi indicatori anticipatori quando tentano di prevedere un rallentamento o una contrazione definitiva dell'attività economica.
Da narrativa economica, spiccano due indicatori chiave:
1 L'inclinazione della curva dei rendimenti
2 La direzione del tasso di disoccupazione
A questi due indicatori mi sento di dover inserire anche l'andamento del rame poiché considerato un ''leading indicator'' nell'analisi economica per via del suo ampio utilizzo e da cui possiamo ottenere indicazioni chiare sullo sviluppo industriale.
In questo articolo approfondiremo l'indicatore che rappresenta la curva dei rendimenti.
Questo tool mostra la differenza tra il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni e il rendimento dei titoli del Tesoro a 3 mesi. Questo spread di rendimento è una misura comunemente usata dagli addetti del settore per valutare la pendenza della curva dei rendimenti nel tempo (nota anche come struttura a termine).
Le inversioni della curva dei rendimenti tendono ad essere predittori affidabili delle contrazioni delle imprese (recessioni) e si verificano quando il rendimento dei titoli del Tesoro a breve termine supera il rendimento dei titoli del Tesoro a lungo termine.
Dal grafico si evince come le inversioni si siano verificate costantemente prima di periodi recessivi, a partire dal 1960.
Ho evidenziato lo 0% proprio per spiegarvi, a grandi linee, la logica che c'é dietro nel modo piú semplice possibile!
Se il rendimento é positivo (>0) si prevede un'accelerazione della crescita. Se la differenza è negativa, allora la crescita dovrebbe rallentare o addirittura ci si aspetta una ''Recessione''.
Il campanello d'allarme, per gli economisti, é scattato a Maggio 2022...
É ovvio che questo indicatore da solo non basta a prevedere un possibile scenario recessivo, motivo per cui vi rimando ai prossimi articoli dove cercheró di esporvi in modo sintetico e chiaro, la teoria sottostante...
Qualcuno penserá a questo punto:
''Ma se i dati ci suggeriscono una Recessione, perché i Mercati aggiornano gli ATH?''
Semplice!
I Mercati sono miopi e lasciano correre la barca finché va....
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BANCA MEDIOLANUM, short con la price actionBuongiorno,
propongo un'idea basata sulla price action con cui ipotizzare uno short.
Sul grafico settimanale, negli ultimi 28 anni, quando i prezzi si sono trovati di fronte al tentativo di violazione di un recente minimo/massimo ed hanno disegnato un pattern di inversione semplice (formato da massimo due candele) confermato, nel 86% dei casi si è prodotto un movimento"significativo".
Movimento significativo significa che si è manifestato con una profondità che si è rivelata sufficiente da rendere un trade per me profittabile.
La statistica riportata è stata ricavata applicando dei criteri miei personali ma univocamente individuabili al fine di rendere misurabili i dati e quindi elaborarli.
Nella parte di grafico visibile ne sono indicati gli ultimi 6 di cui, tranne uno evidenziato in rosso che non ha generato un pattern di inversione e quindi alcun segnale, i 5 validi hanno reso possibili altrettante operazioni positive.
Cioè si è prodotto un movimento profondo abbastanza da costruirci un trade con le caratteristiche che ognuno potrebbe implementare nel rispetto della propria tecnica e risk management.
Qui propongo di attenzionare la possibile falsa rottura dei massimi dell'ottobre del 2021.
I livelli operativi miei personali sono evidenziati e prospettano la possibilità di un utile lordo di circa 4%.
Ovviamente è possibile immaginare diverse idee di trading che abbiamo in comune quello di augurarsi di trovarsi nella parte buona della statistica ricordata cioè in quel 86 possibilità di 100 di portare a casa un risultato positivo.
Aud/Usd: D.M.H.C sul pavimento a 0,6500Buongiorno a tutti,
eccomi con il solito appuntamento del fine settimana.
Quest'oggi andiamo ad analizzare un cambio che nelle ultime settimana ha mostrato una price action davvero interessante ovvero Aud/Usd.
Tra fine gennaio e i giorni scorsi si era creato un chiaro pavimento in area chiave 0,6500 che ha portato a crearsi una Pin Bar la settimana del 12 febbraio convalidata la settimana successiva, creando un ritracciamento perfetto che lo scorso 5 marzo ha "baciato" il 61,8% del range della stessa Pin Bar.
Da quei prezzi il mercato si è mosso in rally rialzista e costruendo nel fine settimana un D.M.H.C. ovvero uno dei miei trigger informativi/operativi.
Essendo su grafico weekly e avendo un daily non pronto, in questo momento il mio piano è quello di attendere dei ritracciamenti nelle prossime giornate che poi creino uno dei miei trigger di conferma.
La zona 0,6570 potrebbe diventare il migliore livello da monitorare per trigger di acquisto.
Ritorni sotto 0,6500 in chiusura weekly farebbero invece cambiare il mio piano operativo.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Record per l'S&P: in vista del report sull'occupazione.A Wall Street si dice:
"Sii sempre aperto all'apprendimento e all'adattamento. L'investimento è un processo continuo di miglioramento e aggiornamento."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Dopo una breve pausa all'inizio della settimana, le azioni hanno mostrato segni di ripresa giovedì, e ieri hanno recuperato gran parte delle perdite, proprio alla vigilia del tanto atteso rapporto sui libri paga non agricoli. È con grande piacere che vi annunciamo che l'indice S&P ha raggiunto nuovi massimi, segnando un momento storico!
Ieri giovedì, l'S&P è aumentato dell'1,03% a 5157,36, registrando il suo primo nuovo massimo dalla scorsa settimana e portandoci in territorio positivo anche per questa settimana. Anche se il rimbalzo del Dow è stato meno evidente, con l'indice ancora in calo per circa 300 punti durante questa ottava, ieri ha registrato un aumento dello 0,34% (circa 130 punti) a 38.791,35.
Il NASDAQ, ancora una volta, si è distinto come leader, trainato dalla ripresa del settore tecnologico dopo alcuni giorni di flessione. Ieri, l'indice è avanzato dell'1,51% (circa 240 punti) a 16.273,38, avvicinandosi al suo record e alla chiusura in territorio positivo per la settimana.
Il titano NVIDIA (NVDA) dell'intelligenza artificiale ha continuato la sua corsa, registrando un altro aumento del 4,5% e superando i 900 dollari. Il titolo ha guadagnato oltre il 12% solo questa settimana. Anche la maggior parte degli altri grandi nomi, inclusa Tesla (TSLA), ha registrato performance positive. Tuttavia, Apple (AAPL) ha continuato a sperimentare una serie di perdite, chiudendo in ribasso dello 0,07% per il settimo giorno consecutivo.
Durante il secondo giorno di testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, la vera sorpresa è stata l'atteggiamento dei politici. Per quanto riguarda Powell, ha confermato che i tagli dei tassi arriveranno quest'anno, ma solo quando il Comitato sarà più fiducioso sull'inflazione. Gli investitori sembrano apprezzare questa posizione, considerando positivo il fatto che Powell abbia affermato che i tagli "non sono lontani".
Ora ci prepariamo per l'evento principale della settimana: la pubblicazione del rapporto sui libri paga non agricoli previsto per oggi. Le aspettative indicano circa 190.000 nuovi posti di lavoro per febbraio, un notevole calo rispetto ai 353.000 posti di lavoro aggiunti a gennaio. Siamo pronti a vedere cosa ci riserva questo importante evento.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Docebo (DCBO)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri, lo slancio delle azioni ha continuato a crescere, con Nvidia e altri leader del settore che hanno stabilito nuovi massimi. Anche settori come quello minerario, solare e dei costruttori di case hanno mostrato una notevole forza.
Questo rally sembra davvero inarrestabile, mettendo sotto pressione le posizioni short.
Gli indici sono stati in rialzo per l'intera giornata, registrando chiusure decise. Lo S&P ha guadagnato l'1,03%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,56%.
BCE
Ieri, la BCE ha confermato la decisione di mantenere i tassi di interesse invariati, come previsto. È stata la quarta pausa consecutiva per la BCE.
Le previsioni sull'inflazione sono state riviste al ribasso, con aspettative ridotte al 2,3% per il 2024 dal precedente 2,7%. Per il 2026, la BCE prevede un tasso del 1,9%, in linea con gli obiettivi.
Le prospettive di crescita economica per il 2024 sono state anch'esse ridotte, passando dall'0,8% allo 0,6%, aprendo la strada a potenziali tagli dei tassi da parte della BCE.
Durante il secondo giorno di testimonianza al Congresso, Powell ha affrontato alcune domande particolari. Tuttavia, alcuni punti chiave riguardanti i mercati sono emersi:
- L'economia statunitense continua a crescere in modo sano e sostenibile. La Fed si impegna a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per mantenere una forte economia e un mercato del lavoro, e per progredire nel controllo dell'inflazione.
- La scarsità di case disponibili sul mercato rimane critica. Anche se ci si aspetta un miglioramento con la discesa dei tassi e dell'inflazione, la situazione nel settore immobiliare rimane difficile.
- Si prevede che i fallimenti bancari legati all'immobiliare commerciale (CRE) si verificheranno principalmente nelle banche di medie e piccole dimensioni, anziché nelle grandi istituzioni.
Gli obiettivi a breve termine indicano che lo SPX potrebbe raggiungere quota 5210 e il NQ 18720. Questi livelli potrebbero essere raggiunti rapidamente, soprattutto se i dati NFP (Non-Farm Payrolls) risulteranno positivi.
Rimane importante notare che i minimi del NQ dal periodo COVID fino ai massimi del 2021 sono stati registrati a 19.100. A quel livello, raggiunto rapidamente, diventerei molto ribassista. È sorprendente vedere come questo obiettivo si sia realizzato così velocemente.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.