Gbp/Usd: La price action indica forza di cableBuongiorno a tutti,
come sempre ecco qui una mia idea operativa per i prossimi giorni naturalmente sul mio mercato preferito ovvero il mercato valutario (Forex).
Oggi andiamo direttamente sul cambio Gbp/Usd che ha confermato la struttura rialzista e la tenuta sopra il livello 1,2630 proprio con la conclusione di questa ultima settimana.
Su questa zona si è venuta a formare una Ftw Power Long ovvero una delle mie strategie preferite in linea con il più classico swing trading multiday.
Nei prossimi giorni la mia operatività su questa cambio sarà long su conferme date da trigger di price action bullish su time frame daily.
Il fallimento della mia view long si avrebbe solo con il ritorno al di sotto di 1,2300 mentre il primo target di profitto lo potremmo trovare in zona 1,3180.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!
Idee della comunità
Importanza del settore immobiliare per l'economia e per l'S&P500L’immobiliare è uno dei settori che più impatta sull’economia di un paese. L’obiettivo di questa analisi è proprio quello di capirne i motivi, grazie all’utilizzo della macroeconomia e dei relativi grafici correlati.
I protagonisti dell’analisi:
• Settore immobiliare
• Prodotto interno lordo
• Politica monetaria
• Mutui dei consumatori
• Reddito dei lavoratori
• Vendite di nuove abitazioni
• Prezzo delle abitazioni
• Vendite al dettaglio
• Produzione industriale
• Tasso di disoccupazione
• Utili delle società dell’S&P500
• S&P500
Buona lettura!
1. L’IMPORTANZA DEL SETTORE IMMOBILIARE NELL’ECONOMIA DI UN PAESE
Definirei il mercato immobiliare come un “meccanismo”. La stessa definizione potrebbe risultarvi piuttosto contorta, eppure è così!
Il titolo del paragrafo menziona la parola “economia”; ebbene, in diverse delle ultime analisi ho rimarcato che il dato macroeconomico capace di misurare la sua intensità è il prodotto interno lordo. Ricordiamo la sua formula, utilizzando il metodo della spesa:
PIL = C (consumi) + I (investimenti) + G (spesa pubblica) + (EXPORT-IMPORT)
Se è vero che il mercato immobiliare ricopre una grande importanza, sicuramente impatterà su alcune delle variabili del PIL stesso. In particolare:
• Sui consumi
• Sugli investimenti
Immaginiamo ora di vivere in un contesto economico in cui un gran numero di consumatori inizi ad acquistare immobili; ad esempio:
• Immobili residenziali (quelli destinati ad utilizo abitativo come appartamenti, condomini e ville)
• Immobili commerciali (quelli destinati per scopi appunto commerciali come supermercati, negozi di abbigliamento, uffici, ristoranti)
Acquistare un immobile equivale ad un consumo (C) o ad un investimento (I)? Direi…ad un investimento, infatti:
• Un immobile può avere la capacità di aumentare il suo valore nel corso di tempo (ed essere successivamente rivenduto)
• Può essere utilizzato come fonte di reddito (attraverso gli affitti)
• Può essere utilizzato per scopi produttivi (parleremmo in questo caso di “immobili industriali”)
Quanti più consumatori acquisteranno immobili, tanto più andrà ad incrementare la variabile “investimenti” della formula di calcolo del PIL.
Il tipo di “meccanismo” al quale mi riferivo precedentemente appare piuttosto complesso. Il motivo risiede nella fitta interconnessione tra settore immobiliare stesso e settori “affiliati”.
Quali sono i materiali che occorrono per la realizzazione di un immobile? Ecco alcuni di essi:
• Cemento (probabilmente uno tra i materiali più utilizzati)
• Mattoni (utilizzati principalmente per le pareti)
• Acciaio (capace di garantire resistenza e stabilità)
• Legno (travi e solai)
I vari partecipanti alla costruzione saranno dunque rappresentati dalle imprese laterizie, cementifere, siderurgiche e del legno; da non dimenticare le società edili che hanno la funzione di realizzare la struttura.
Successivamente, prenderanno parte al progetto le imprese di pavimentazione (installazioni di piastrelle) e quelle di montaggio di infissi. Non dimentichiamo gli elettricisti, gli idraulici e gli imbianchini.
Ricordiamo altre figure professionali come ingegneri edili e architetti e le società di traslochi che si occuperanno di trasportare mobili e oggetti personali.
Insomma… un immobile ha la capacità di coinvolgere diversi attori (ne ho menzionato solo alcuni, giusto per rendere l’idea).
Passiamo ora alla variabile consumi, con particolare riferimento ai residenziali:
• I consumatori inizieranno ad acquistare beni durevoli e non durevoli come elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi), apparecchiature elettroniche (televisori, computer, impianti stereo), utensili domestici (padelle, posate e pentole), decorazioni (come quadri e lampade) e prodotti per la pulizia (detergenti)
Anche nel caso della variabile C le imprese coinvolte nelle vendite saranno tra le più svariate.
Un modo alternativo per scoprire i diversi settori coinvolti è quello di prendere in considerazione un ETF che replichi il movimento di società attive nella costruzione di abitazioni e controllare l’allocazione settoriale dello stesso. Un esempio è rappresentato dall’esposizione dell’iShares US Home Construction ETF, come mostra la grafica successiva:
Concludiamo affermando che il debito contratto da uno o più individui per l’acquisto di un immobile è reddito per le imprese (e i lavoratori) convolte.
2. MACROECONOMIA: POLITICA MONETARIA, MUTUI, VENDITE E PREZZI DELLE CASE
Da adesso in poi focalizzeremo l’attenzione sul residenziale, sui grafici e…sul catalizzatore dell’intensità economica. Esso è rappresentato dalla banca centrale e dai suoi tassi di interesse.
Lo scopo della politica monetaria è quello di mantenere stabile un sistema economico, evitando dei crolli o degli eccessivi surriscaldamenti. Volendo essere ancora più precisi, l’obiettivo è la stabilità dei prezzi intorno al 2%.
Vi chiederete il senso di menzionare la politica monetaria: ebbene, essa è probabilmente il principale catalizzatore del mercato immobiliare. Perché?
• Gli individui acquistano degli immobili attraverso un debito o, se preferite, accedendo ad un mutuo
La figura successiva mostra una media degli interessi a tasso fisso sui mutui a scadenza 30 anni:
Gli interessi da pagare sui mutui sono influenzati proprio da una banca centrale. Questo è dimostrato dalla correlazione esistente tra mutui e tassi di interesse di riferimento:
Una delle frasi più comuni dell’ultimo anno è stata la seguente:
“La banca centrale aumenterà i tassi di interesse; questa azione renderà più costoso il denaro”
Qual è il significato di questa frase?
• Il costo del denaro altro non è che l’interesse da pagare per prendere in prestito una determinata somma di denaro stesso
Dunque, perché la politica monetaria è il principale catalizzatore del settore immobiliare?
• La logica vuole che i consumatori saranno più incentivati ad acquistare un immobile a bassi tassi di interesse e, dunque, a mutui poco onerosi. Ad un inasprimento della politica monetaria accadrà il contrario: mutui molto onerosi disincentiveranno gli acquisti.
Esisterà dunque una correlazione inversa tra il prezzo (o l’interesse) dei mutui e il dato macroeconomico sulla vendita di nuove case? Osserviamolo nella figura successiva:
Ipotesi confermata!
• Allo scendere del prezzo dei mutui, saliranno le vendite di nuove abitazioni
È stato dunque chiarito l’aspetto per il quale la politica monetaria impatta fortemente sul mercato immobiliare e…sul prezzo delle abitazioni! Osserviamo la figura successiva:
La correlazione tra le vendite di nuove abitazioni e l’indice dei prezzi delle case misurato anno/anno è positiva. Questo accade per la legge della domanda e dell’offerta:
• Il prezzo degli edifici residenziali aumenterà al crescere della domanda dei consumatori
3. LA DINAMICA CHE LEGA TASSI DI INTERESSE, DEBITO, REDDITO, ESPANSIONE E CONTRAZIONE ECONOMICA CON IL SETTORE IMMOBILIARE COME PROTAGONISTA
Arriviamo ora al punto probabilmente più importante, quello che lega in maniera forte i tassi di interesse, il debito dei consumatori e il reddito dei lavoratori. Queste tre forze, a loro volta, catalizzeranno l’intensità economica.
3.1 CONTESTO A BASSI TASSI DI INTERESSE
Perché bassi tassi di interesse stimolano l’economia?
• Più essi saranno bassi e più gli individui accederanno a dei mutui. Maggiore sarà la domanda di nuovi edifici e tante più imprese troveranno un impiego
Le imprese, per quanto vi possa sembrare scontato, saranno formate da lavoratori che saranno…consumatori. Essi, grazie ad un mutuo, avranno a disposizione un’occupazione che genererà una paga: quest’ultima rappresenterà un reddito, che sarà a sua volta speso dal consumatore in beni, servizi e investimenti. A questo punto, la spesa del “muratore” o “carpentiere” rappresenterà un reddito per un’altra attività generica.
Possiamo quindi affermare che:
• Un mercato immobiliare, per le sue interconnessioni, è capace di stimolare l’occupazione e la spesa dei consumatori in beni, servizi e investimenti
Questo andrà ulteriormente a rafforzare le variabili C e I del prodotto interno lordo!
E basandoci sui consumi, non è un caso che la vendita di nuove abitazioni e le vendite al dettaglio mostrino una correlazione positiva!
All’aumentare delle vendite al dettaglio corrisponderà un aumento della produzione industriale . Da qui la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici, osservabile nella grafica successiva:
Ricordate:
• Un incremento o decremento delle vendite al dettaglio è da legare alla domanda dei consumatori; maggiori saranno le retail sales e maggiore sarà la propensione delle imprese ad incrementare la produzione per soddisfare la domanda stessa!
Maggiore sarà la produzione industriale e più forte sarà la forza dell’economia!
La produzione industriale stimola il mercato del lavoro:
• Maggiore sarà la produzione e maggiori saranno i posti di lavoro creati
A una maggior occupazione corrisponderà maggior reddito per i consumatori e, per questo motivo…maggiori consumi e investimenti! Avete visto che incredibile ciclo?
3.2 CONTESTO AD ALTI TASSI DI INTERESSE
Ad una politica monetaria restrittiva accadrà l’esatto contrario.
• Minori accessi ai mutui e dunque meno vendite di edifici e meno imprese con un impiego
Ciò si materializzerà in minor reddito (e quindi in minori consumi e investimenti) per i lavoratori a causa di aumento del tasso di disoccupazione.
Per questo motivo:
• Vendite al dettaglio, produzione industriale e PIL in calo
4. DAL MERCATO IMMOBILIARE ALL’S&P500
È stato chiarito come la forza o la debolezza del settore immobiliare è capace di creare ricchezza o povertà.
Basandoci su questo concetto, quale altro dato macroeconomico sarà impattato? La fiducia dei consumatori!
Osserviamo l’immagine successiva:
Preso in considerazione un arco di tempo piuttosto ampio, la correlazione tra vendite di nuove abitazioni e fiducia dei consumatori è positiva:
• L’aumentare della ricchezza prodotta dal settore immobiliare catalizzerà il sentiment dei consumatori
Più essi saranno fiduciosi e più impatteranno in positivo il prodotto interno lordo:
Al crescere del PIL e dei consumi cos’altro aumenterà?
Osserviamo la grafica successiva:
Aumenteranno gli utili delle società dell’S&P500, fortemente legati al ciclo economico! Questo è mostrato nella grafica successiva, dove i rettangoli di color verde rappresentano periodi di slancio economico, mentre quelli di color rosso periodi di rallentamento.
Per concludere l’analisi ecco l’ultima grafica:
Al crescere degli utili dell’S&P500, aumenterà il prezzo delle azioni!
È stato dimostrato come il mercato immobiliare rappresenti uno dei pilastri di un’economia.
Per qualsiasi domanda commentate pure. Buon weekend!
4 $ per il gas durante l'estate?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
4 $ per il gas durante l'estate?
I prezzi del gas naturale si comportano in modo estremamente stagionale.
In passato, a causa della crescente domanda di gas naturale per alimentare i condizionatori d'aria durante la stagione estiva, abbiamo notato che il prezzo del gas tendeva ad aumentare in maniera significativa all'avvicinarsi della stagione
L'estate di quest'anno potrebbe essere diversa dal solito, con le previsioni che mostrano che saremmo destinati a vivere un periodo estivo più caldo del previsto in gran parte del continente.
La NOAA (Agenzia Oceanica e Atmosferica Nazionale) ha annunciato l'arrivo di El Niño per l'8 giugno, che significa temperature più alte del solito sia in estate che in inverno.
Un altro vantaggio per gas naturale viene dall'Europa.
A causa della preoccupazione per il suo impatto ambientale, il governo olandese prevede di chiudere definitivamente il giacimento di gas di Groningen, il più grande d'Europa. Ciò avrà un impatto significativo sull'offerta di gas in Europa.
La decisione inaspettata del governo olandese ha provocato un'ondata di rialzi dei prezzi del gas europei, con i futures sull'energia TTF che sono aumentati di oltre il 50%.
Nel breve periodo, i prezzi possono continuare a diminuire.
Se avete seguito i miei post, saprete che il 26 Giugno ho effettuato un'operazione di vendita allo scoperto con gas naturale.
Dopo aver terminato i loro interventi di manutenzione, diversi produttori sono tornati in attività e c'è lo svantaggio di non dover affrontare più un caldo soffocante come nell'ultimo periodo negli USA.
Dall'altra parte del mondo, dalla Cina arrivano notizie incoraggianti con la domanda che rimane vigorosa.
La sovrapproduzione di gas naturale non mi induce al momento a prendere in considerazione un acquisto. Ci vorranno più di tre mesi con condizioni climatiche estreme per normalizzare i livelli di stoccaggio. Anche se la domanda estiva sarà sicuramente elevata, l'inverno è ancora il periodo dell'anno in cui la domanda statunitense di gas raggiunge il picco.
Sto seguendo con attenzione le previsioni sul meteo, in modo da chiudere la posizione short in guadagno. Se i prezzi del gas naturale dovessero scendere vicino ai minimi annuali, prenderò in considerazione un eventuale acquisto se vedrò delle previsioni con temperature estreme per sfruttare un rally dei prezzi nel breve termine.
Date le condizioni della curva dei futures, non è possibile intraprendere un'azione d'acquisto a lungo termine, poiché la curva è in contango. Questa situazione si produce quando la curva si inclina verso l'alto e i prezzi del gas per consegne future sono superiori al prezzo attuale. Tale fenomeno riflette il costo necessario per lo stoccaggio del gas. Quindi, se vuoi immagazzinare gas da consegnare ad agosto, il costo dei futures deve essere più alto del prezzo spot per riflettere tale spesa.
Nota dell'autore:
Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito.
Triangolo Diagonale sul Germany40 DailyAnalizzando il grafico del Germany40 (indice Dax40) a livello daily, notiamo che a partire da dicembre 2022 le quotazioni hanno costruito una serie di movimenti abbastanza sovrapposti, con una tendenza a diminuire l’entità del movimento man mano che i prezzi toccano livelli sempre più elevati.
Chi conosce la Teoria delle Onde di Elliott è in grado di riconoscere questa figura e classificarla come triangolo diagonale.
I triangoli diagonali sono quelli che in analisi tecnica classica vengono definiti "cunei" e a seconda dell’inclinazione che hanno determinano una potenziale inversione: se la punta del cuneo è rivolta verso l’alto potremmo assistere ad una inversione ribassista, in caso contrario, cioè con una punta rivolta verso il basso, l’inversione potrà essere rialzista.
Nella Teoria delle Onde di Elliott queste figure si generano su onde finali, di conseguenza su onda 5 o onda C e possono originare una inversione del trend.
Rispetto all’analisi tecnica classica, la teoria delle Onde di Elliott ci fornisce un quadro più dettagliato della figura con una serie di informazioni aggiuntive sull’eventuale completamento del triangolo diagonale.
Nel caso specifico possiamo notare come all’interno della figura si siano completate le 5 onde tipiche dell’impulso elliottiano, che solo in caso di triangolo diagonale assumono una particolare struttura: onde sovrapposte formate da 3 sottonde e non 5 come la classica struttura impulsiva.
Nell’immagine possiamo vedere la classificazione appena esposta.
Un ulteriore elemento che avvalora la nostra ipotesi è l'indicatore di momentum che evidenzia come i massimi ascendenti che si sono generati sui prezzi hanno prodotto una serie di massimi discendenti sull’indicatore, dando luogo ad una divergenza ribassista.
In questo momento la struttura appare completata e da qui a poco potremmo assistere alla violazione del lato inferiore del triangolo cui potrebbe seguire una accelerazione ribassista delle quotazioni.
Oro, il Re è pronto ad abdicare e diventare Duca ( XAU/USD ) Possibile inizio di un massiccio sell-off per quanto riguarda il re dei metalli.
L'oro ha raggiunto per la terza volta il livello del massimo assoluto, visto precedentemente anche nell'Agosto 2020 e nel Marzo 2022.
Una volta arrivato in prossimità di questo massimo, durante l'Aprile di quest'anno la candela ad 1 mese ha chiuso come una candela Doji (definibile come una fase d'indecisione), la successiva non è ancora chiusa in maniera definitiva, anche se mancano ormai solamente 3 giorni dopo la riapertura dei mercati.
Quest'ultima candela è una candela definitivamente ribassista, creando un pattern notoriamente ribassita noto come "Evening star formation".
Con la chiusura di questo pattern ci si potrebbe preparare a tirare il grilletto per uno short che potrebbe coprire il 35/40% di ribasso, potando il prezzo fino alla zona tra i 1150 e i 1300, quasi dimezzando il valore dal massimo raggiunto.
Questo livello è ipotizzato dalla struttura del trend rialzista su time-frames maggiori, il trend maggiore infatti ne risulterebbe inviolato, considerabile ancora in una fase rialzista sul lungo termine.
Allo stesso tempo creerebbe una correzione che al momento attuale risulta mancante dal periodo che va dal Settembre 2018, considerando poi che da quel momento si è visto un rally che ha segnato un aumento del 70% della valutazione sarebbe una cosa plausibile.
Una seconda confluenza per il target indicato è l'inserimento di un Ritracciamento di Fibonacci, con valori chiave che corrispondono alla zona già menzionata.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.07.2023Inflazione in discesa in Europa, fa eccezione la Germania.
Si accenta la crisi della manufattura europea, tengono i servizi.
Le Borse hanno chiuso in rialzo il 1’ semestre. Ottimismo da confermare.
Segnali di risveglio economia cinese. Banca centrale e Governo aiutano.
Venerdi’ 30 giugno, le Borse europee hanno chiuso settimana, mese e semestre con brillanti progressi: a cio’ ha contribuito la revisione al rialzo della crescita del GDP (prodotto interno lordo) USA del 1’ trimestre, che scongiura la prospettiva di recessione ma avvalora quella di nuovi aumenti dei tassi della Federal Reserve (FED-Banca Centrale americana).
In sintesi, un glorioso venerdi’: Francoforte e Londra +1,2%, Milano +1,1%, Parigi +0,8%. Milano +1,1%, e’ protagonista della settimana col rialzo del +3,7% con cui tocca i massimi da settembre 2008. Tra i settori spiccano quello energetico, ma hanno brillato anche quelli bancario, delle costruzioni e farmaceutico.
Hanno giocato un ruolo positivo anche i dati dell'inflazione calante nell'Euro-zona e negli Usa, dove si registra un calo maggiore delle attese dell'indice Pce (Personal consumer expenditures).
L’indice PCE, notoriamente il preferito dalla FED nel monitoraggio dei prezzi al consumo, e’ sceso al minimi da aprile 2021: col +0,1% mensile di giugno, è cresciuto “solo” +3,8% annuale. Il dato “core PCE” migliora da +4,8% di maggio a +4,6% di giugno. Bene!
Restando negli Usa, a maggio i redditi personali hanno registrano +0,4% mensile, verso +0,3% atteso, mentre la spesa per consumi registra +0,1% mensile, contro attese di +0,2%. L'indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan sale a giugno a 64,4 punti dai 63,9 di maggio.
Venerdi’ 30, seduta di fine semestre brillante anche negli States, dove l’indice S&P500 e’ balzato +2,2% ed il Nasdaq100 +1,9%. Apple e’ “volata” sopra 3.000 miliardi di Dollari di capitalizzazione, replicando il record “intraday” del gennaio 2022.
Euro-zona: l'inflazione (CPI) dovrebbe essere scesa a 5,5% annuale a giugno dal 6,1% di maggio (stima flash Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione Europea). Cibo, alcol e tabacco restano ancora “caldi” a giugno, +11,7% annuale dal 12,5% di maggio, ma rallentano i servizi, 5,4% dal 5,0% di maggio, e calano i prodotti energetici, -5,6% dal -1,8% a maggio.
In Francia, a giugno, i prezzi al consumo sono aumentati +4,5% su base annua, migliorando il +5,1% di maggio (stima Insee, Istituto nazionale statistica), e del +0,2% mensile, dopo il -0,1% di maggio.
La manufattura europea soffre: l'indice Pmi (Purchasing managers index) manifatturiero di giugno, (fonte S&P Global), a giugno e’ calato a 43,4 da 44,8 di maggio, segnando il 12’ mese consecutivo sotto 50 e il minimo da maggio 2020.
Anche in Italia la salute del comparto manifatturiero sta peggiorando: nel 2’ trimestre si e’ registrato il peggiore calo della produzione da aprile 2020. I nuovi ordini sono scarsi e inducono le aziende a ridurre i propri acquisti. In compenso, la debolezza della domanda ed la ritrovata efficienza distributiva hanno determinato un forte calo annuale dei prezzi alla produzione.
Novita’ incoraggianti sul fronte cinese: la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, visitera’ la Cina tentando di ricucire i rapporti tra i 2 Paesi. La Banca centrale cinese (PboC) ha dichiarato di voler attuare una politica monetaria prudente, ma "preciso e vigoroso", rilanciando crescita economica ed occupazione.
Intanto l’indice Caixin-Pmi manifatturiero segna 50,5 punti a giugno, poco sotto i 50,9 di maggio, ma comunque sopra 50, indicando espansione economica e battendo le attese di consenso di 50,2.
Sul fronte macro Usa attenzione alla diffusione, mercoledi’ 5, delle minute dell’ultimo meeting della Fed, che aveva lasciato i tassi invariati. Venerdì 7 il focus sara’ sul dato dei nuovi posti di lavoro creati a giugno.
Sul fronte obbligazionario prevale la calma con lieve calo dei rendimenti dei Governativi europei: lo spread (differenziale di rendimento) tra il BTp decennale italiano e l’omologo Bund tedesco e’ fermo da giorni attorno a 167 bps, col rendimento del decennale italiano a 4,03%. Negli Usa il Treasury-10 anni rende 3,83% e “la curva” resta invertita: il differenziale 2-10 anni e’ in area 106 bps.
Unione europea: la proposta di regolamento UE sull'intelligenza artificiale (AI) potrebbe compromettere la competitività e la sovranità tecnologica dell'Europa: cosi’ si legge in una “lettera aperta” firmata da 160 manager di aziende del comparto.
Se le tecnologie riguardanti l'Al generativa venissero eccessivamente regolamentate, le aziende finirebbero per sostenere elevati costi di compliance elevati e fronteggiare rischi di responsabilità civile eccessivi, tali da indurle a rinunciarvi.
Materie prime energetiche: leggero calo il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa): -0,4% a 70,4 Dollari/barile, erratico quello del gas naturale europeo, attorno 37 Euro/megawattora.
Sul mercato valutario prosegue il deprezzamento dello Yen giapponese verso Dollaro, a 144,70 (minimo in 15 anni) e verso Euro, a 157,6. Debole anche il Yuan cinese che verso Dollaro segna 7,24, -0,2%, prima che la Banca centrale cinese fissasse stamani la parità col Dollaro a 7,216.
Archiviato un semestre brillante, le Borse europee iniziano frizzzanti il mese di luglio, con progressi medi di +0.9% (ore 13.30 CET). Bene anche le borse asiatiche: Tokyo +1,7%, Hang Seng Hong Kong +2,30%, Shanghai Composite +1,31%, Shenzhen Composite +0,6%, Kospi coreano +1,5%.
Guardando ai futures, Wall Street riaprira’ positiva una giornata “semi-festiva”, con chiusura alle 19.00 CET, in vista dell’Independence Day di domani, 4 luglio.
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Analisi dei Mercati, Forex, Petrolio e Oro
Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.68
Sabato 30 Giugno 2023
(COT DEL 27 GIUGNO 2023)
ANALISI DEI MERCATI , FOREX, PETROLIO E ORO
Ciao,
siamo arrivati alla fine di un mese scoppiettante.
Rimane ancora indiscutibilmente una forza relativa di Euro superiore a quella del Dollaro ma la cosa che si nota di più questa settimana è un recupero di tutte le altre monete che tengo a freno il Dollaro Americano permettendo ad Euro di riposare dopo la grande lotta che ha portato avanti da solo sin ora contro l’ Usd. In altre parole Euro sembra momentaneamente aver finito il suo sprint e voler rimanere in attesa delle prossime mosse della Fed ma viene questa volta sostenuto dal resto del mercato dalla Sterlina al Dollaro Australiano che prova l’ allungo dall’ ultima posizione, con esclusione del Jpy che continua ad essere venduto. Ovviamente mi sto riferendo agli incrementi di valore e non hai valori assoluti che per quanto riguardano tutti gli strumenti, dollaro compreso, continuano a restare sotto la linea dello zero ad eccezione di Euro e Sterlina. Generalmente nel passato quando il trend è diventato stabilmente long per Euro, si è sempre verificato che tutti gli strumenti piano piano passassero sopra la linea dello zero ed il Dollaro sotto. Questa volta si fa molto fatica a raggiungere questa condizione quindi possibili lotte e cambi di direzione di breve/medio periodo sono ancora altamente probabili.
Nel Weekly Euro rimane indiscutibilmente Long ma compresso sotto la ribassista del 31 Maggio 2021 che lo ha trattenuto già due volte, ma anche stabilmente sopra al supporto in area 1.0830 che ormai tante e tante volte abbiamo visto anche durante la settimana e che rappresenta il vero punto di rottura del candelone long settimanale del 12 giugno scorso. Con riferimento a quest’ ultima candela, che chiamerò CS (candela segnale), possiamo dire che le ultime due candele settimanali non sono altro che due candele di riposo e compressione inside del 50% superiore della candela segnale del 12 giugno.
Sempre nel settimanale sembrerebbe anche che Euro stia preparando un terzo attacco (che sappiamo essere spesso quello definitivo) alla media a 200 che se venisse rotta equivarrebbe anche a rompere al rialzo la ribassista del 2021 con equivocabile ripresa long del trend a lungo periodo per la coppia Euro/Usd.
Ricapitolando al momento, pur propendendo per una impostazione Long si rimane, come abbiamo visto con il Cot, in una fase di riposo e di allerta che nel daily si evidenzia ancor di più in una fascia di compressione tra gli 1.0830 e 1.0937 circa, 100 pips di compressione molto importanti che daranno una prima indicazione di tendenza alla rottura superiore o inferiore di questa fascia di confronto tra domanda ed offerta.
Di seguito trovate il grafico Weekly con indicazione di tutto quello che ho detto sopra ed il grafico Daily con ancora più indicazioni, livelli ed aree da monitorare per la prossima settimana.
Euro Weekly :
Euro Daily :
Che dire degli indici se non che come abbiamo detto più e più volte sono tutti long e la cosa è ancora di più confermata dalle chiusure mensili di giugno eccezione fatta per il Dax che rimane Long Lateral. Come sempre se riuscirò (perché sono ancora in modalità “viaggiatore” cercheremo di seguirli meglio durante la settimana.
Con riferimento al petrolio che avevamo visto settimana scorsa ha confermato la tenuta del supporto dei 67 dollari al barile (che avrebbe innescato uno scivolone del petrolio ancora più in basso) facendo diventare questa area di Demand molto importante, ma in tutti i casi rimane ancora molto incerta la situazione schiacciato tra i 73 ed i 67 dollari al barile con un mensile che chiude questa settimana ancora con impostazione short di lungo periodo. Uu ampio trading range la cui rottura con chiusura daily sopra o sotto darebbe una primo segnale direzionale che poi andrà confermato da una chiusura settimanale che ne sigilli la bonta.
Di seguito il grafico Weekly
Ora velocemente vorrei dare uno sguardo all’ oro perché questa settimana è stato molto interessante con la tenuta del supporto Daily e Wekly a 1.900 circa che lo ha trattenuto sopra la regressione lineare settimanale.
Nel Daily però, e nell’ analisi volumetrica della candela di ieri qualcosa non mi convince e questo rimbalzo non mi da molta fiducia.
Rimangono infatti ben visibile le due grosse strutture distributive, la prima sopra i 1990 e la seconda sopra i 1950 circa.
Quello che servirebbe ora per un suo ritorno long è una fase di accumulazione nella zona attuale che gli dia la forza di rimettersi sopra i 1950. Fintanto che non ritrova la forza di rimettersi sopra questa area rimane impostato short anche se ritengo altamente possibile che torni almeno a testare dal basso proprio GLI 1950 per verificare la volontà e la determinazione dei venditori che si sono posizionati poco più sopra che saranno richiamati a difendere le loro posizioni short.
Di seguito il grafico Daily dell’ oro
N.B. Vi ricordo infine che il prossimo martedì 4 Luglio le borse americane rimarranno chiuse per il giorno dell’ indipendenza
Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Fare trading sui mercati estiviL'estate è ormai arrivata, il che significa che i mercati estivi probabilmente arriveranno presto. Caratterizzati da bassa volatilità, volumi di trading ridotti e liquidità più sottile del solito poiché i trader si prendono del tempo lontano dalle loro scrivanie, i mercati possono comunque offrire opportunità in questa stagione, anche se bisogna fare attenzione poiché l'andamento dei prezzi può essere estremamente turbolento, soprattutto in caso di notizie impreviste.
Tuttavia, stiamo già osservando segnali che i temi dei mercati estivi stanno cominciando a svilupparsi. La volatilità implicita è continuata a diminuire di recente, con il VIX che ha brevemente sceso al di sotto del valore di 13 per la prima volta dall'inizio della pandemia, mentre le implicite sono anche diminuite significativamente in una serie di altre classi di asset.
Non solo la volatilità implicita, ma anche la volatilità effettiva è diminuita. Questo è vero non solo nel settore azionario, dove l'indice di volatilità effettiva del CBOE è vicino al suo livello più basso da dicembre 2021, ma anche nel mercato delle valute.
Ad esempio, l'EUR/USD ha oscillato in un intervallo di circa 600 pips tra massimi e minimi quest'anno, il terzo intervallo semestrale più stretto in cui la coppia si è mantenuta dall'introduzione della moneta unica.
Tuttavia, è un po' insolito vedere queste condizioni tranquille imporsi così presto sui mercati. Di solito, associamo le condizioni estive di mercato al periodo compreso tra il Giorno dell'Indipendenza e il Giorno del Lavoro, anche se sembra che i partecipanti al mercato stiano cercando di iniziare le loro pause estive un po' prima quest'anno.
Come già menzionato, in questo periodo dell'anno di solito si registrano volumi in calo, liquidità ridotta e volatilità relativamente bassa. È anche un momento in cui i desk istituzionali tendono ad avere un personale ridotto rispetto al solito, potenzialmente con dipendenti più giovani. Ciò significa che potrebbe essere necessaria una maggiore prudenza, specialmente nel caso in cui si verifichino notizie impreviste o un altro evento imprevisto.
A meno di una sorpresa del genere, tuttavia, in questo periodo dell'anno i mercati tendono a seguire il "percorso di minor resistenza", a meno che non emerga un catalizzatore in grado di interrompere tale tendenza.
Al momento, per quanto riguarda gli asset azionari, questo percorso di minor resistenza continua a portarci verso l'alto, con il settore tecnologico in prima linea come è stato per gran parte dell'anno finora. Anche se l'S&P 500 ha subito un lieve calo di recente, l'impulso nel medio periodo rimane chiaramente al rialzo, con l'indice che si trova considerevolmente al di sopra di tutte le medie mobili in tendenza al rialzo. Il livello di 4.500 rappresenta un obiettivo tecnico successivo se i guadagni dovessero continuare.
Altrove, i mercati stanno lottando un po' di più per trovare una direzione. Ad esempio, i titoli di Stato hanno oscillato in un intervallo incredibilmente stretto negli ultimi due mesi, con il rendimento del Treasury decennale che è rimasto bloccato in un intervallo di 20 punti base (dal 3,6% al 3,8%) in questo periodo.
Fino ad ora, i trader di strumenti a reddito fisso hanno in larga parte ignorato le dichiarazioni continuamente restrittive della Federal Open Market Committee (FOMC), poiché i dati economici in arrivo, che si stanno attenuando, continuano a mettere in dubbio la capacità della Fed di aumentare i tassi di interesse ancora due volte quest'anno, in linea con le ultime proiezioni del dot plot.
Di recente, anche nello spazio delle valute G10, il range trading è stato in gran parte l'ordine del giorno. Tuttavia, forse l'eccezione più evidente a questa tendenza è stata lo yen giapponese (JPY), che si è indebolito significativamente in tutti i mercati.
La causa principale della debolezza dello JPY è stata una maggiore preferenza per le operazioni di carry trade, derivante a sua volta dall'attuale ambiente di bassa volatilità che stiamo vivendo. Sebbene il calo dello JPY sia giustificato dai fondamentali economici, data la riluttanza persistente della Bank of Japan (BoJ) ad adottare una politica meno accomodante, con la maggior parte dei trader che non prevede cambiamenti fino all'inizio dell'anno prossimo, è importante essere consapevoli della possibilità di interventi per sostenere lo JPY. Tali interventi potrebbero interrompere e ribaltare completamente l'attuale tendenza, come è stato visto durante il precedente periodo di acquisto di JPY nel quarto trimestre del 2022.
Wisdomtree - Tactical Daily Update - 29.06.2023Inflazione in discesa in Italia e Spagna: ancora “sticky” in Germania.
Powell e Lagarde confermano nuovi aumenti dai tassi a luglio: e dopo?
Germania in recessione: calano ancora fiducia e consumi: Europa segue?
Apple e Microsoft pesano il 14.4% dell’Indice S&P500, nuovo record.
I maggiori banchieri centrali, riuniti per 2 giorni a Sintra, Portogallo, ribadiscono la linea del rigore e della politica monetaria restrittiva come strumento di contrasto all’inflazione. Il Presidente della Banca centrale Europea (ECB), Christine Lagarde, ed il Chairman di quella Usa, (Federal Reserve-FED), Jerome Powell, hanno ribadito che riportare l’inflazione all’obbiettivo del 2,0% richiedera’ nuovi rialzi dei tassi.
Ieri, 28 giugno, le Borse, in particolare quelle europee, sono sembrate insensibili alle parole “da falco” dei banchieri centrali, forse perche’ gia’ metabolizzate in precedenza, chiudendo positive: Milano +0,86%, Parigi +0,98%, Amsterdam +0,95%, Madrid +0,94%, Francoforte +0,64%, Londra +0,52%.
Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones -0,21%, S&P500 -0,03%, Nasdaq +0,27%. La seduta Usa di ieri e’ stata impattata dalle notizie di nuovi possibili divieti alle esportazioni verso la Cina di chip da utilizzare per l’intelligenza artificiale. Cio’ aggraverebbe le relazioni Usa-Cina, gia’ tese.
Apple ha peraltro aggiornato nuovi massimi, avvicinandosi ai 3 mila miliardi di Dollari di capitalizzazione di Borsa.
Tornando sul tema “caldissimo” delle banche centrali e dei tassi, ieri la Signora Lagarde, pur confermando che nel prossimo direttivo di fine luglio ci sara’ un nuovo “modesto” rialzo dei tassi, non si e’ invece voluta sbilanciare su possibili ulteriori inasprimenti nel meetig di settembre, le cui decisioni dipenderanno dai prossimi dati macro.
Jerome Powell ha invece rivelato che il Fomc (Comitato di Politica Monetaria della FED) prevede 2 rialzi dei tassi USA entro fine 2023, e non esclude una recessione, pur non considerandola come lo scenario più probabile.
Scarse anche le reazioni sul mercato valutario, dove l'Euro ieri si e’ leggermente indebilito a 1,092 Dollari e a 157,4 Yen.
La debolezza dello Yen, mentre e’ un fattore di competitivita’ nelle esportazioni nipponiche, tende ad “importare inflazione” da materie prime, di cui il Giappone e’ per lo piu’ non-autosufficiente. La Banca centrale del Giappone (BoJ) ha recentemente affermato di essere pronta ad intervenire per evitare ulteriori svalutazioni della moneta.
Ieri, 28 giugno, Istat (Ufficio nazionale italiano di statistica) ha comunicato che a maggio i prezzi alla produzione (PPI) sono scesi -2,3% su base mensile e -4,3% su base annua, portando il calo nel trimestre marzo-maggio 2023 a -8,5% sul quello precedente.
Ancora piu’ importante e’ che a giugno, in Italia, l’indice dei prezzi al consumo (CPI), abbia registrato una variazione nulla su base mensile e un calo a +6,4% su base annua, dal +7,6% di maggio. Anche il dato “core”, cioe’ al netto di energia e cibo, e’ sceso di nuovo, da +6,0% a +5,6%. Morale: l’inflazione in Italia sembra finalmente rallentare.
In Germania, l'indicatore GfK, che stima l'andamento dei futuri consumi privati è sceso a -25,4 a luglio, rispetto a -24,4 del mese precedente e al di sotto delle aspettative di -23: e’ il primo peggioramento del morale dei consumatori in 9 mesi, ed e’ dovuto al calo delle aspettative economiche e dei guadagni personali in specifico. L’inflazione, ancora troppo alta, deprime la propensione ai consumi privati.
I dati anticipatori sull’andamento dei prezzi al consumo di giugno in Germania e Spagna, pubblicati stamane, 29 giugno, si sono rivelati parzialmente divergenti: migliori (cioe’ piu’ bassi) delle attese in Spagna, con la variazione annuale scesa sotto il 2,0% a +1,9%, mentre hanno deluso quelli riguardanti una regione tedesca molto significativa, il Nord Reno Westfalia: +0,3% nella variazione mensile, e +6,2% in quella annuale, contro +5,7% previsto.
Sul fronte macro Usa, oggi saranno pubblicati la 3’ lettura del GDP del 1’ trimestre 2023 e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (Jobless claims).
La Banca centrale di Svezia ha alzato i tassi di 0,25%, come atteso, portandoli a +3,75%, con l'obiettivo di contrastare l’inflazione: la valuta locale (Swedish Krona) e’ scivolata al minimi dal 2009: 11,5 verso Euro.
Il gas naturale (TTF Amsterdam) vale 35,4 Euro/MWh, -1,3%, mentre quello del petrolio Wti (Greggio di riferimento Usa) oscilla attorno a 69,6 Dollari/barile, poco mosso (ore 13.00 CET).
Comparto obbligazionario senza sorprese: spread BTP/Bund a 166 punti base, e rendimento dei Btp italiano benchmark a 3,97%, stabile.
Borse asiatiche per lo piu’ in calo, stamane, 29 giugno, poco contagiate dal recupero diffuso delle borse Usa ed Europee nella prima parte della settimana: Nikkei giapponese +0,12%, supportato da titoli automobilistici e dell'elettronica, ma Kospi coreano -0,55%, Hang Seng di Hong Kong -1,24%, China A50 di Shanghai -0,94%. Piu’ stabile l’AX australiano, -0,02%, mentre primeggia il Nifty indiano, +0,82%.
A fine mattinata le Borse europee tentano un frazionale recupero, in media +0,4%, mentre i future su Wall Street faticano a staccarsi dalla parita’.
Segnali di risveglio per alcune materie prime agricole, tra le quali il frumento, +1,0%, la soia, +0,5%, il mais +0,4%, sintomo che il rinnovo dell’accordo per l’export di cereali ucraini attraverso il Mar Nero, in scadenza a meta’ luglio, viene considerato a rischio.
Prosegue invece, sebbene priva di ragioni fondamentali, la debolezza delle materie prime minerarie, che “aspettano” evidenze concrete dell’effetto sulla domanda della ripresa cinese. (ore 13.30 CET)
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L'IMPORTANZA DELL'IFO NEGLI INVESTIMENTI E NEL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è presentare il dato macroeconomico sulla fiducia delle imprese tedesche, trattando i motivi per i quali esso può essere utilizzato per inquadrare la fase del ciclo economico e in ottica di investimento in azioni e obbligazioni.
I protagonisti dell’analisi:
• Indice IFO sulle aspettative future
• Produzione industriale tedesca
• PIL tedesco
• Indice di forza DAX / titoli di stato tedeschi
• Fiducia dei consumatori
• Tasso di inflazione
• Tassi di interesse
Buona lettura!
1. INDICI IFO SULLA FIDUCIA DELLE IMPRESE
Gli indici IFO sulla fiducia delle imprese, elaborati dall’IFO Institute e comunicati a livello mensile, sono delle indagini condotte su circa 7000 imprese tedesche appartenenti ai settori manifatturiero, delle costruzioni, della vendita all’ingrosso e della vendita al dettaglio.
Gli stessi sono costruiti attraverso dei sondaggi posti ad ogni impresa riguardanti le condizioni commerciali attuali e sulle aspettative future (con un arco temporale di sei mesi).
Il dato macroeconomico è stato finora trattato in forma “plurale”; ebbene, esistono tre indici di fiducia:
• L’IFO sulle condizioni attuali
• L’IFO sulle aspettative future
• L’IFO Business Climate Index (che è la risultante della media tra i due indici di fiducia precedenti)
Le risposte possibili per i quesiti riguardanti le condizioni attuali sono:
• Buone
• Soddisfacenti
• Deboli
Quelle per le aspettative future:
• Più favorevoli
• Invariate
• Meno favorevoli
Osserviamo il valore dei tre dati macroeconomici comunicati lunedì 26 giugno:
I tre indici hanno mostrato un rallentamento. In particolare, l’indice sulle aspettative ha registrato un valore di 83.6 punti dal precedente 88.3 e sotto le aspettative di 88. Quest’ultimo, dei tre, è probabilmente il più importante; tra poco scopriremo i motivi.
2. L’IFO SULLE ASPETTATIVE FUTURE: UN OTTIMO LEADING INDICATOR
Il dato macroeconomico calcolato sulle aspettative future è probabilmente il più importante da osservare in quanto le decisioni aziendali sono basate sulle aspettative stesse. Quali decisioni?
• Ad aspettative future più favorevoli le aziende, probabilmente, aumenteranno i volumi di produzione e investiranno più capitali in nuovi macchinari
• Ad aspettative future meno favorevoli, accadrà il contrario
Tutto si basa su un importante fattore: la domanda dei consumatori. Infatti:
• Ad un aumento di essa le imprese saranno più incentivate ad aumentare la produzione e investire nuovi capitali per espandere la capacità produttiva stessa
Da quest’ultimo concetto deriva una correlazione fondamentale da osservare: quella tra il dato leading e la produzione industriale a/a:
Utilizzando una piccola lente di ingrandimento, è possibile scoprire delle cose interessanti:
L’IFO, molto spesso, palesa la sua funzione di “leading indicator” anticipando la produzione industriale stessa.
Dunque:
• L’IFO sulle aspettative future tende ad anticipare i futuri corsi economici
Quest’ultimo punto è confermato dalla sua funzione anticipatrice sul PIL tedesco, misurato anno/anno:
3. L’IFO IN OTTICA INVESTIMENTO
Il dato macroeconomico “leading” è utile ai fini dell’investimento in azioni e obbligazioni.
Quando la scelta dovrebbe ricadere sulle azioni e quando sulle obbligazioni?
Per provare a capirlo è utile costruire un indice di forza tra il DAX e un ETF obbligazionario “tedesco” a scadenze miste, con ticker “IS0L”, e successivamente correlarlo al dato macroeconomico stesso. Osserviamo la figura seguente:
La correlazione tra l’indice di forza e l’IFO sulle aspettative future è positiva. Questo significa che:
• Ad aspettative future più favorevoli gli investitori preferiranno le società del DAX
• Ad aspettative meno favorevoli i titoli di stato tedeschi
Perché il mercato azionario, come mostra la grafica successiva, tende a registrare ottime performance ad un miglioramento delle aspettative economiche?
Ciò accade perché al crescere delle stesse aspettative migliora il sentiment dei consumatori. Questo è ben mostrato nella grafica successiva (correlazione positiva IFO-Fiducia dei consumatori).
Più i consumatori sono fiduciosi e più tenderanno ad acquistare articoli e prodotti, facendo di fatto aumentare i volumi di vendita delle società e dunque…gli utili! Non è un caso che il prezzo del DAX sia fortemente correlato positivamente al dato macroeconomico!
Le obbligazioni, al contrario, rappresentano un asset class diversa, con rischi diversi.
Partiamo dal concetto secondo il quale una crescita economica trascina un aumento del tasso di inflazione al consumo:
Perché la correlazione tra i due dati macroeconomici non si presenta positiva, bensì mista?
L’inflazione è lagging nel contesto del ciclo economico! Essa palesa dei rialzi in un’espansione (la famosa “FASE 4”) e dei ribassi a rallentamento economico inoltrato.
Poniamoci una domanda:
“L’IFO tende ad anticipare il tasso di inflazione tedesco?”
La figura successiva è chiara!
Torniamo ora alle obbligazioni. Perché è stato citato il tasso di inflazione?
• Il tasso di inflazione rappresenta un rischio per le obbligazioni: esso, infatti, erode il valore cedolare reale dei bond stessi
Per questo motivo, come mostra la figura successiva, la correlazione tra ETF obbligazionario tedesco e tasso di inflazione è negativo!
Per concludere, osserviamo nuovamente la grafica precedente:
• Ad un miglioramento delle aspettative economiche future, gli investitori acquisteranno azioni della società, capaci di generare utili maggiori; le obbligazioni registreranno performance negative, colpite nello stesso contesto da un aumento del tasso di inflazione
• Ad un peggioramento delle stesse aspettative gli utili societari tenderanno a contrarsi a causa del calo della fiducia dei consumatori: per questo motivo le società registreranno dei ribassi. Al diminuire della domanda, tuttavia, corrisponderà un tasso di inflazione al ribasso e, per i motivi citati precedentemente, un interesse maggiore verso i bond
C’è da considerare un ulteriore aspetto. Un altro rischio presentato dalle obbligazioni è quello “tassi di interesse”:
All’aumentare dei tassi di interesse di una banca centrale aumenteranno i rendimenti offerti dalle obbligazioni:
Più il rendimento di un’obbligazione sarà alto, tanto più il bond stesso sarà competitivo. Questo significa che:
• In un processo di rialzo dei tassi di interesse, gli investitori tenderanno a vendere le obbligazioni di vecchia emissione per acquistare quelle più competitive: per questo motivo, la correlazione inversa tra ETF obbligazionario e tassi della BCE osservata precedentemente
Quindi:
• Detenere un bond in portafoglio durante un processo di rialzo dei tassi di interesse potrebbe risultare poco saggio
Per la scelta di azioni o obbligazioni attenzione all’andamento del ciclo economico, al tasso di inflazione e..ai tassi di interesse.
A presto!
Enel gap rialzista M30 target 6.2 27.06.23I dati macro USA particolarmente positivi hanno riacceso gli entusiasmi. Gli operatori si aspettano economia forte a prescindere dalle strette monetarie, utili in crescita e inflazione in calo. Inoltre il mese di luglio è dal punto di vista stagionale statisticamente positivo quindi il Fear and Greed Index ritorna in fase di eccesso e segnala entusiasmo alle stelle.
Analizziamo Oro Enel Porsche Google
Azimut, Banca Generali, Mediolanum, versus FTSEMIBIl nostro FTSEMIB sta viaggiando vicino ai massimi fatti a Marzo a 28109, un'area di prezzo che non vedeva più da Gennaio'22.
In questo scenario c'è una dato statistico che stona. Dobbiamo prendere i 3 titoli azionari legati maggiormente al risparmio gestito in Italia e cioè: Azimut, Banca Mediolanum , Banca Genarali. Storicamente ai loro massimi di periodo, corrisponde un massimo del nostro FTSEMIB.
Nel grafico allegato, con le trend verticali arancioni sono indicati i massimi dei titoli azionari, mentre con la trend verticale tratteggiata in azzurro invece indichiamo i massimi del FTSEMIB.
Se ci focalizziamo sugli ultimi mesi dell'andamento di Azimut, Mediolanum e Banca Generali, vediamo che sono abbastanza distanti dai loro massimi di periodo.
Ciò può dare a due ordini di lettura od il Fib mente ed è pronto a ritracciare, od ha ancora benzina in attesa di una leg up di rialzo di questi 3 titoli del risparmio gestito.
Il primo studio su questo pattern risale al 2018
Aud/Usd: Trap Bar in area 0,6800Buongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita idea della settimana.
Oggi vado dritto su Aud/Usd.
Il cambio ha mostrato un ottimo trigger di price action: Trap Bar in area 0,6800.
Se analizziamo la "big picture" notiamo che nell'ultimo anno era già successo qualcosa di simile: agosto '22 e gennaio '23 su livello 0,7120.
In questo caso abbiamo avuto chiaro falso massimo in area 0,6750/0,6800 dove si era anche creato un mini box di compressione.
Per quanto riguarda la mia operatività direi che questo mercato sarà uno dei focus della settimana e quindi cercherò delle conferme di price action su grafico daily/H4.
Solo un ritorno al di sopra di 0,6900 andrebbe a fallire la mia view mentre i primi target di profitto si pongono a 0,6500 prima e 0,6300 poi.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
📉 S&P, UN SEGNALE LONG SULLA EMA21!Dopo la fase di lateralità che ha contraddistinto la S&P tra aprile e maggio, il prezzo ha intrapreso un netto movimento rialzista che ha violato dapprima il livello di resistenza 4.300 fino ad arrivare a 4.450 pochi giorni fa. La settimana scorsa abbiamo assistito ad una correzione tecnica che sarebbe auspicabile procedesse ulteriormente fino a livello 4.300 dove la quotazione incontrerebbe sia la media mobile che la parte inferiore del canale rialzista. Tale area statica e dinamica costituisce al momento la zona migliore, da un punto di vista "daily", per cercare segnali di acquisto, con target sul livello dei massimi di circa un anno e mezzo 4.600 . Ovviamente in caso di breakout ribassista del canale e della media mobile la strategia cambierebbe, lasciando il posto alla ricerca di segnali di vendita.
Buona settimana di trading.
Maurizio
FTSE MIB - Target 24000 entro prima settimana di AgostoRiprendiamo il solito aggiornamento.
Siamo in prossimità di un importante setup geometrico, che si sta configurando di Max. Idealmente il giorno ideale sarebbe tra Martedi e Mercoledì della settimana prox, ma sappiamo anche che esiste una certa tolleranza sulle giornate, derivando il setup geometrico da un modello pluriennale.
Sapevamo che il 17 / 19 Aprile sarebbe stato un Max, idealmente il Max dell'anno (come chiarito nell'analisi che vi allego:
Ad inizio Giugno speravo in ulteriore affondo, è stato un disastro per me, avendo significativamente impattato i profitti dei mesi precedenti. Avevo provato a cambiare metodo per incrementare il rendimento degli investimenti (troppo bassi, per quanto molto costanti e ripetuti nel tempo), ho deciso di ritornare al vecchio setup del sistema (TS) con probabilità > 80% di successo, questo, sarà molto difficile recuperare a Giugno e riportare il mese in positivo, ma ci proverò.
Nel seguito il punto di partenza ad oggi:
- Marzo: 25 Operazioni, 80% profittevoli, rendimento 7.9 % (target 10% - Capitale Investito 117% del Capitale target)
- Aprile: 18 Operazioni, 78% profittevoli, rendimento 2.7 %(target 10% - Capitale Investito 82% del Capitale target)
- Maggio: 28 Operazioni, 89% profittevoli, rendimento 2.7 % (target 10% - Capitale Investito 136% del Capitale target)
- Giugno: 10 Operazione, 60% profittevoli, rendimento (20) % (target 10% - Capitale Investito 100% del Capitale target)
I miei principali Errori:
1. Ho cambiato strategia a Giugno senza adeguato back-testing
2. Dopo il primo errore ho incrementato il size delle operazioni
3. Avendo un size eccessivo ho perso la tranquillità essenziale per gestire al meglio il trade, per esempio sull'ultimo TYL chiuso ieri, non ho avuto la freddezza di chiuderlo al tempo esatto (che avevo identificato 2 giorni prima), non ho seguito quindi le indicazioni del TS, che in effetti ha continuato a fornire indicazioni, statisticamente, allineate a quanto mi aspettassi
"Lesson Learned" (come dicono gli Americani)
1. Non importa se si fa un errore o meno, devo concentrarmi sul medoto che uso
2. Se gli errori superano la percentuale attesa devo rimettere in discussione il TS, e comprendere dove ho sbagliato e se il caso adottare le giuste contromisure
3. Il size delle operazioni devono sempre essere tali da consentire una gestione ottimale. Sovraesporsi, anche negli scenari in cui il mercato si comporta come da attese, porta ad una pessima gestione del trade.
4. La gestione del Trade, al di là del metodo usato, fa sempre la differenza.
So di avere scritto delle banalità ed ovvietà, le scrivo qui per ricordarle sempre, anzi probabilmente le riprenderò più spesso-
Ci riprovo, avevo realizzato un ottimo profitto in 3 mesi, pazienza.
DISNEY - debolezza relativa. Piano Settimana 25DISNEY non è stata in grado di recuperare nonostante il recente rally degli indici azionari mostrando estrema debolezza e un down trend senza difese sul weekly. Al primo accenno di ritraccio dei mercati, la società di entertainment potrebbe accelerare al ribasso. La candela weekly, seppur in bassa volatilità, rappresenta un set up di vendita.
USD (Dollar Index) sul weekly avvia un deciso swing low. Operatività preferibilmente short settimana prossima sulla valuta americana.
Piano trading settimana prossima.
EURUSD : LONG - avvia swing high con convinzione in linea con la mia view long di medio periodo. Settimana prossima osserverò il daily per ricercare dei posizionamenti in acquisto.
GBPUSD : LONG - prosegue il movimento di forza. Ho appena chiuso un trade in gain su questo mercato, attendo ritracciamento e nuovi set up sul daily.
USDJPY : LONG - Estrema debolezza per la valuta giapponese. Operatività solo long. Tuttavia difficilmente opererò a favore del dollaro. Comunque lo tengo in watchlist in caso di cambio di scenario.
AUDUSD: FLAT - struttura di prezzo abbastanza confusa in questo momento, resto in attesa di un chiarimento.
NZDUSD: FLAT - prosegue lo swing high sul weekly. La mia view su questo mercato è diventata recentemente ribassista. Resto in attesa di conferme weekly per posizionamenti short.
USDCAD : SHORT - break down dell'ampio canale laterale. La mia view diventa ribassista e attendo ritracciamento sul daily per posizionamenti short.
OIL: FLAT - Nessuna novità. Mercato indecifrabile e non tradabile attualmente.
GOLD : LONG - candela settimanale di preparazione dell'atteso swing high. Da tempo aspetto di entrare in acquisto sul gold. La mia view è long e siamo in una zona di acquisto molto interessante. E' necessaria la convalida con la rottura dei massimi della candela weekly per cercare posizionamenti. Comunque settimana scorsa sono già entrato LONG su silver XAGUSD, mercato correlato.
S&P500: FLAT. Movimento troppo esteso, siamo lontani da ema20 weekly. Attendo ampio ritraccio.
NASDAQ: FLAT - Resto ancora fermo. Movimento rialzista molto esteso e lontano dalla ema20, attendo ampio ritraccio.
DAX40: FLAT - Siamo in una zona di vendita e non mi piace entrare a questi livelli. Resto in attesa di un ritracciamento.
BTCUSD: FLAT. Candela settimanale che sembra chiamare un avvio di swing high. Vengo da un pesante Stop Loss su questo mercato. Preferisco adottare un approccio cauto e aspettare maggiori conferme per rivalutare posizioni in acquisto.
US Stocks: watchlist della settimana - LONG Pepsi (PEP), Visa (V). SHORT: Disney (DIS - vedi analisi), BAC (Bank of America), CVX (Chevron).
****segui questo post se ti interessa la mia operatività real time
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
IWC/SPY: L'INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è quello di creare un indice capace di esplicitare le aspettative del mercato sul tema “ciclo economico” utilizzando due particolari ETF sul mercato azionario.
1. MICRO CAP E LARGE CAP
Iniziamo l’analisi andando a ricordare la differenza tra le società a micro e larga capitalizzazione.
• Le società a micro-capitalizzazione sono considerate le più “piccole” della classe, presentando dimensioni ridotte. La loro attività commerciale è tipicamente concentrata a livello regionale: per questo motivo esse sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori e, dunque, fortemente sensibili alle condizioni economiche. Un ETF che replica il movimento delle stesse è l’iShares Micro-Cap, con ticker “IWC”
• Le società a larga-capitalizzazione sono, al contrario, “le prime della classe”: essendo multinazionali, godono di un commercio globale e, per lo stesso motivo, non sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori statunitensi quanto le precedenti, riuscendo ad esportare i loro prodotti al di fuori dei confini nazionali. Gran parte delle società dello SPY, l’ETF dell’S&P500, presentano queste caratteristiche
La trattazione dei due punti precedenti è stata importante per un motivo semplice:
• L’ETF delle micro-cap, “IWC”, è molto più ciclico se rapportato a quello sulle large-cap, “SPY”
È importante ricordare il concetto secondo il quale:
• Una società (o paniere di azioni) è definita “ciclica” quando la sua capacità di generare utili è fortemente dipendente dalle condizioni economiche, catalizzate, tra le altre cose, dai consumi
Se è vero che IWC presenta una ciclicità superiore a SPY, dovrebbe essere altrettanto vero che il primo (IWC) mostrerà una correlazione maggiormente positiva rispetto al secondo (SPY) se correlato ad alcuni dati macroeconomici chiave a livello statunitense.
Per questo motivo sarà ora calcolata la correlazione dei due ETF con il PMI manifatturiero e con la sezione “business activity” dell’ISM sui servizi:
• Per SPY:
• PER IWC:
Come da ipotesi, è possibile osservare come le micro-cap siano più legate all’intensità economica rispetto alle large-cap.
La superiorità ciclica è ancora più apprezzabile osservando la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici sopra raffigurati con il prodotto interno lordo statunitense misurato anno/anno:
2. I DIVERSI RISCHI CHE PRESENTANO LE DUE CLASSI
Le due classi di società presentano dei rischi diversi.
Partiamo dal presupposto che un indice azionario, nel medio-lungo periodo, tende a crescere o decrescere all’aumentare o al contrarsi degli utili societari delle aziende all’interno del paniere. Questo è mostrato nella grafica successiva, che correla l’andamento di prezzo dell’S&P500 con i relativi EPS (earning per share, utili per azione):
È proprio da quest’ultimo concetto che deriva una grande differenza tra le due classi:
• Gli utili societari delle micro-cap tendono ad essere più vulnerabili rispetto a quelli delle large
Avendo le più piccole “un capitale limitato”, saranno quelle che più beneficeranno di un contesto economico favorevole (fasi del ciclo economico di ripresa ed espansione) ma che più performeranno in negativo in condizioni sfavorevoli (fase del ciclo economico di rallentamento e recessione). Perché?
• Le micro tenderanno più a beneficiare di fasi economiche favorevoli rispetto alle large poiché avranno uno spazio di crescita maggiore rispetto alle altre, con bilanci già consolidati. Si può dunque affermare come il rendimento offerto dagli utili delle micro, nelle stesse fasi, sarà più alto
• In fasi economiche sfavorevoli accadrà il contrario: saranno gli utili delle micro a soffrire maggiormente, mentre quelli delle large si manterranno più resilienti
Il maggior potenziale di crescita o, nel caso contrario, di decrescita delle micro-cap conferisce loro maggior volatilità e, per lo stesso motivo, maggiori potenziali di guadagno o perdita.
Da qui deriva il diverso rischio associato a “IWC” e “SPY”.
Prendiamo ora in considerazione i due ETF in due momenti storici (2008-2011 e 2020-2022) in maniera tale da osservare le loro diverse prestazioni in fasi economiche diverse.
Prestazioni dei due ETF nella recessione immobiliare (luglio 2007-marzo 2009):
• -64.9% per le micro
• -56.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa (marzo 2009-maggio 2011):
• +150.75% per le micro
• +103.5% per le large
Consideriamo ora l’ultimo triennio:
Prestazioni dei due ETF nel crollo covid (febbraio 2020-marzo 2020):
• -45.5% per le micro
• -35.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa-espansione (marzo 2020-marzo 2021/dicembre 2021):
• +193% per le micro
• +120% per le large
Prestazioni nel bear market del 2022:
• -36% per le micro
• -27.7% per le large
Ipotesi confermate:
• Le micro tendono a sovraperformare in condizioni economiche favorevoli, mentre le large in quelle sfavorevoli
Ricordate: la volatilità è considerata sinonimo di rischio!
3. IWC/SPY: L’INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICO
Costruiamo l’indice di forza tra IWC e SPY:
Cosa potrà mai esprimere questo indice di forza viste e considerate le migliori performance di IWC nelle fasi di ripresa/espansione economica e quelle migliori di SPY in rallentamento/recessione?
• Rappresenterà il sentiment (o le aspettative) degli investitori sulla particolare fase del ciclo economico!
È ormai noto che le loro mosse siano sempre catalizzate dalle loro aspettative. In base al movimento dell’indice di forza, sarà possibile capire il loro sentiment.
La conferma della funzione di questo indice di sentiment arriva dalla correlazione positiva che esso stesso mostra con il prodotto interno lordo, misurato a/a:
O, ad esempio, con il PMI manifatturiero e con il sentiment dei consumatori:
La differenza (e la potenzialità) di questo indice di sentiment rispetto ai dati macroeconomici è il seguente:
• Esso è il risultato delle aspettative degli investitori, mentre i dati macroeconomici derivano da formule matematiche
Inoltre:
• I dati macroeconomici sono comunicati a livello mensile, a differenza dell’indice di forza il cui suo sviluppo avviene a cadenza giornaliera
Così possiamo schematizzare:
Concludiamo l’analisi affermando che ad un rialzo dell’indice corrisponderà generalmente risk on, al contrario risk-off: questo è certificato dalla correlazione nagativa dello stesso con il VIX:
L’analisi termina qui ma…la serie di analisi incentrata sullo stesso indice, iniziata lunedì 19, no!
La prossima avrà come obiettivo quello di utilizzare lo stesso in ottica investimento, principalmente per il settore azionario e obbligazionario.
Alla prossima!
YEN PRONTO AL RESPIRO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 20.06.2023
YEN PRONTO AL RESPIRO?
-CONTESTO
Settimana che si focalizzerà sulla Bank of England e sulla relativa decisione sui tassi di interesse, con le attese di un rialzo del costo del denaro di 25Bp, rialzo pressocch+ obbligato visto il livello ancora altissimo di inflazione, che si attesta nell’ultima rilevazione all’8.7% che sebbene lontano dai picchi del 11.1% rimane ancora particolarmente lontana dai target del 2% e la forza espressa dall’economia del Regno Unito preoccupa la BOE sulla possibile spirale salari -Inflazione.
In attesa di questo appuntamento, stanotte abbiamo letto le minute della RBA, che dopo un rialzo tassi a sorpresa nell’ultima riunione continua a tenere toni aggressivi, la lotta all’inflazione non è terminata e il lavoro da fare è ancora tanto, tuttavia il dollaro australiano, dopo un lungo rally rialzista oggi sembra aver incassato male il colpo della PBOC.
La banca centrale cinese stanotte ha effettuato taglio del costo del denaro, per tentare un rilancio dell’economia che ancora non sembra aver ripreso il suo consueto ritmo espansivo sebbene i lockdown siano terminati da tempo. La paura di una fase lunga di rallentamento economico da parte della Cina sembra aver colpito anche i partner commerciali quali Australia e Nuova Zelanda.
Da non sottovalutare oggi i diversi speech dei componenti board della FED e anche della BCE che potrebbero dare conferme o smentite di quella che sembra una chiara linea di aggressività da aprte delle banche occidentali.
-FOREX
Il menrcato valutario è alle prese con un dollaro USA debole che sconta pesantemente il nulla di fatto da parte della FED nell’ultima riunione, portando le quotazioni del dollar index a 102.30 con primi suporti plausibili a 102.25 per poi mirare ai minimi di 102.00.
La debolezza del dollaro usa porta a spinte rialziste delle majors concorrenti, con eurusd che completa una buona flag lateral ribassista, preludio a nuovi allunghi che trova supporti a 1.0910 e potenziali allunghi a 1.0975. Simile il quadro tecnico per la sterlina che trova i supporti a 1.2780 per potenziali allunghi rialzisti a 1.2850, ma prima della BOE tutto potrebbe essere valido pertanto massima cautela sugli asset gbp.
Attenzione sul dollaro australiano sul quale pesa ora una necessità tecnica di storno ribassita, sostenuta da un quadro non brillante per il rallentamento economico cinese che penalizza il partner commerciale australiano. Pertanto, i supporti di 0.6775 potrebbe essere violato con approdi a 1.6760
-EQUITY
Giornata di ribassi per il comparto equity, con il dax che rompe i minimi di 16109 e sembra puntare dritto ai supporti di 16040 con potenziali allunghi verso 16000 pnt.
Toni ribassisti anche per il resto d’Europa con l’Italia in territorio negativo a -0.40% con il test dei supporti a 27630 pnt rotti i quali potremmo andare a testare 27140pnt.
Anche l’asia non fa bene con i tagli tassi della PBOC, i listini sono pesanti, con il nikkeri che segna un -0.70% ma fa peggio Hong Kong con un -1.70% che si apre ore a dei break out ribassisti sotto 19500 pnt
Per l’indice tecnologico americano si configurano i primi potenziali break out dei minimi di breve a 15050 pnt per aprirsi a 14800 pnt, ma ricordiamo che ieri gli americnai sono rimasti in festa, e solo oggi ripartiranno i desk d’oltre oceano.
-COMMODITIES
Gold ancora fermo sotto i 1960 $ ma senza tuttavia attaccare i supporti a 1936$ il che lascia le quotazioni in una netta area di compressione che non porta a nessuna chiara direzionalità.
Piu tonico il settore energy, con il wti che riattacca i massimi a 72$ con i primi supporti a 70.90 per poter attaccare poi 73.80$
Anche il Ngas inizia a valutare le prospettive per il prossimo inverno,che resta come sempre un’incognita sulle temperature che ci aspettano e pertanto la possibilità di dover far fronte ad una forte domanda porta le quotazioni al test dei massimi di periodo a 2.70$ con possibili allunghi verso i 3$
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LARGE, MID E MICROCAP: ANALISI DEI TREND E CORRELAZIONI MACROL’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare i trend delle società a grande (S&P500), media (Russel 2000) e micro-capitalizzazione (ETF di iShares “IWC”), con focus su alcuni indici di forza e correlazioni macroeconomiche.
1. LE “LARGE-CAP”
Come si è conclusa la settimana “dell’inflazione al 5.3% e dei tassi di interesse rimasti invariati”? Osserviamolo nella grafica successiva reperita da Finviz.com:
Tutti i settori in positivo. Il podio è riservato al settore tecnologico (+4.11%), al settore ciclico (+3.66%) e al settore dei materiali di base (+2.9%). Essendo i primi due settori quelli maggiormente acquistati in una condizione di propensione al rischio, è possibile affermare come la settimana passata sia stata di “risk-on”.
Volendo essere ancora più precisi, di seguito i migliori cinque sottosettori:
La grande propensione al rischio è ben testimoniata dai livelli del VIX che hanno raggiunto valori di 13 punti e mezzo circa (valori che non si osservavano dal febbraio del 2020):
Ricordate:
• Il VIX è definito come l’indice di paura dell’S&P500 dal momento in cui esso tende a registrare degli incrementi al manifestarsi di ribassi (più o meno violenti) del benchmark. Importante la soglia dei 20 punti, considerata lo spartiacque tra la “tranquillità” (risk on, < 20) e “l’incertezza” (risk off, > 20)
Analizziamo l’S&P500 dal punto di vista tecnico:
Il benchmark ha definitivamente superato la resistenza dei 4300$ (superando, di fatto, il massimo del “mini bull market” di agosto 2022 e confermando la rottura al rialzo del triangolo ascendente) e ora si dirige verso la successiva struttura dei 4600$; da non escludere un ritracciamento del prezzo a causa di potenziali prese di profitto e di territorio di ipercomprato (RSI a valori di 73 punti).
La distanza dai massimi storici si attesta a poco più di 9 punti percentuali.
E il Russel 2000?
2. LE MID-CAP: IL RUSSEL 2000
La forza espressa dal Russel 2000 (ticker “RUT”) è notevolmente inferiore rispetto a quella dell’S&P500:
• Il suo prezzo si ritrova all’interno di un canale di lateralizzazione da più di un anno, tra la struttura a 1690$ e quella a 1900$; è possibile affermare come esso sia ancora testimone di un mercato ribassista
Nell’immagine successiva è possibile osservare le più importanti strutture di prezzo:
La maggior forza del benchmark principale rispetto a quest’ultimo è esplicitato dall’indice di forza SPX/RUT:
Perché questa maggior forza?
Il Russel 2000 è più sensibile all’intensità economica di quanto lo sia l’S&P500.
• Il Russel 2000 è l’indice azionario rappresentativo delle società a media capitalizzazione di mercato. Le loro attività sono principalmente concentrate all’interno dell’area degli Stati Uniti, a differenza delle società dell’S&P500, formato da tante società multinazionali che, come dice il nome stesso, godono di commerci più “geograficamente” diversificati.
Il Russel 2000 è quindi dipendente dalla domanda interna dei consumatori statunitensi: se quest’ultima aumenta, le società all’interno dell’indice registreranno maggiori vendite, maggiori utili e quindi dei rialzi in borsa. Dal momento che i consumi sono il principale catalizzatore dell’economia americana, ne conviene la correlazione Russel-PIL.
Dimostriamo tutto ciò, osservando le correlazioni positive esistenti tra l’indice azionario stesso, il PMI manifatturiero e l’indice dell’attività economica sui servizi:
Esse sono positive! Correlando i due dati macroeconomici al prodotto interno lordo statunitense anno/anno, abbiamo la conferma di ciò che è stato espresso precedentemente.
Per chi non sapesse a cosa si riferiscono i due dati macroeconomici:
• PMI MANIFATTURIERO: Il PMI manifatturiero è un indicatore capace di esplicitare la forza o la debolezza dell’omonimo settore attraverso il sentiment dei direttori agli acquisti del settore stesso.
Quando il dato si trova al di sopra dei 50 punti, il settore è da considerarsi “in espansione”; in caso contrario, in “contrazione”
Ho parlato in maniera specifica del dato nell’analisi al link:
• INDICE BUSINESS ACTIVITY DELL’ISM SUI SERVIZI: è un rapporto che fornisce una panoramica sull’attività commerciale nel settore dei servizi; come per il PMI manifatturiero, esso oscilla tra valori superiori o inferiori a 50 punti, dove questi ultimi rappresentano lo spartiacque tra l’espansione ( >50) e contrazione (<50) del settore stesso
I settori manifatturiero e dei servizi sono fondamentali per l’economia statunitense (non per altro sono state osservate le correlazioni positive nella figura precedente).
3. LE MICROCAP
Osserviamo l’andamento di prezzo dell’ETF di iShares “IWC”, che replica un indice composto da società statunitensi a micro-capitalizzazione:
Grafico molto simile al Russel 2000:
• Dopo l’enorme rialzo dal minimo del marzo 2020 ai massimi dell’anno dopo, il prezzo ha visto una lateralizzazione terminata con un breakout ribassista a gennaio 2022. Il prezzo, negli ultimi mesi, si ritrova ad oscillare tra la resistenza dei 130$ - 137$ e l’importante supporto (più volte testato) dei 100$. Interessante la formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista
Calcoliamo ora l’indice di forza relativa tra Russel 2000 e IWC (RUT/IWC):
Lampante la forza maggiore espressa dal Russel 2000 rispetto alle micro-cap. Perché?
• Se è vero che le large-cap operano su scala globale e le mid-cap su scala nazionale, è altrettanto vero che le micro-cap presentano “un raggio di azione” ancora più ristretto, talvolta regionale.
Questo significa che esse saranno ancora più impattate dalla ciclicità dell’economia rispetto alle due precedenti
Quest’ultimo punto è ben osservabile se si osservano le correlazioni tra i due dati macroeconomici citati nel paragrafo precedente e “IWC”:
Paragonando le correlazioni dei dati macroeconomici con “RUT” (RUSSEL) e con “IWC” vi renderete conto di come quelle osservabili per quest’ultimo siano più intense nel tempo, proprio a denotare una ciclicità superiore.
In un processo di rallentamento economico (quello attuale, nella fattispecie) saranno gli utili delle micro-cap ad essere impattati più negativamente rispetto alle mid-cap: da questo ne deriva un indice di forza “RUT/IWC” rialzista.
Abbiamo dunque le società a larga capitalizzazione che sovraperformano quelle a media; queste ultime, a loro volta, sono più forti delle micro.
Cosa vorrà mai dire questo?
Ciò sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andremo ad analizzare variabili correlate e un potenziale scenario di investimento.
Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro, commentate pure. Buona settimana!
Eur/Usd: Ritorna il trend rialzistaBuongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita view settimanale di un mercato che ritengo interessante in ottica di trading per i prossimi giorni.
Il mercato in questione è Eur/Usd.
Il cambio infatti ha creato una price action che conferma il trend rialzista partito con il minimo di fine settembre.
Ritorno dei compratori nelle ultime due settimane con aumento di volatilità proprio dopo il pullback dei prezzi da 1,1050 fino in area 1,0700.
In ottica operativa quindi il mio piano sarà esclusivamente long ovvero seguirò in "End Of Day" l'evoluzione dei prezzi di euro cercando di trovare qualche spunto di conferma rialzista.
Tutti i trigger che si possono formare al di sopra di 1,0750 verranno analizzati per un trade long e solo un ritorno al di sotto di questo livello fallirebbe la mia view bullish.
Al momento quindi non ci sono entry trigger ma una struttura interessante da osservare per cercare conferme di acquisto.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
VIX e SP500: chi dei due mente?Il VIX è tornato a livelli di Febbraio'20 quando l'indice SP500 segnava 3388,50 punti. Il VIX oggi segna 14,29 con l'indice americano che oggi segna 4482 ed è sui massimi relativi del 2023. Ad oggi dista 7,2% dai massimi assoluti toccati a Gennaio'22 a 4808 punti.
Il fatto su cui portare attenzione è che il VIX ha fatto i minimi l'8 Giugno a 13,50 e poi ha ripreso a salire, anche se SP500 sta continuando a salire.
Il VIX è detto anche " indice della paura " misura il livello di volatilità attesa dell'indice S&P500 nei prossimi 30 giorni che e' implicito nelle quotazioni delle opzioni su SP500. Pertanto una sua risalita indica un probabile incremento di volatilità sul mercato.
Incrementi di volatilità corrispondono a fasi di correzione degli indici principali in particolare SP500, per cui l'attuale comportamento del VIX deve suonare come campanello di allarme.
Una guida per i trader alla settimana a venire: la BoE e Powell Il Regno Unito riceve particolare attenzione questa settimana, in cui otteniamo l'IPC (21/6 alle 16:00 AEST) e la riunione della BoE (22/6 alle 21:00 AEST). La BoE quasi certamente aumenterà di 25bp, ma il movimento della GBP dipenderà dal tono della dichiarazione rispetto ai 34bp di aumento previsti per la riunione di agosto. GBPUSD sta testando 1,2800 e i clienti sono orientati verso una posizione corta.
In Europa, i dati sono scarsi, ma avremo 9 relatori della BCE e il mercato ritiene fermamente che aumenteranno il tasso di interesse il 27 luglio (la prossima riunione). EURUSD punta a raggiungere quota 1,1000.
Negli Stati Uniti, lunedì abbiamo la festa del Juneteenth e durante la settimana otterremo dati di secondo livello: permessi di costruzione, avvi di nuove costruzioni, vendite di case esistenti, indicatori principali, richieste di sussidio di disoccupazione, PMI globali S&P. Il momento clou saranno gli 11 relatori della Fed e soprattutto il Presidente Powell, che testimonia alla Camera e al Senato (rispettivamente il 22/6 e il 23/6). Il mercato prevede un ulteriore aumento dei tassi da parte della Fed e poi hanno finito, contrariamente alla previsione centrale della Fed per altri 50bp quest'anno - qualunque cosa la Fed stia vendendo, il mercato non sta comprando.
Nel mercato azionario, il NAS100 ha superato i massimi del ciclo precedente, recuperando la sua buona forma, avendo ora registrato un rialzo del 4,1% negli ultimi 5 giorni - la tendenza del dolore rimane al rialzo. Il movimento del NAS100 è superato solo dalla bestia che è il JPN225, anche se se si calcola il NAS100 vediamo che l'indice è salito del 5,4% negli ultimi cinque giorni (come anche il GER40).
La Cina avrà un ruolo nel guidare l'AUD con ulteriori misure di allentamento attese, dove il mercato si aspetta che la PBoC riduca il tasso primario (previsto per il 20/6 alle 11:15 AEST) - USDCNH ha trovato recentemente migliori acquirenti, il che si riflette in un dollaro statunitense più debole su tutte le principali valute del G10, mentre l'indice HK50 sta andando bene e ha superato il livello chiave di 20.000 - c'è stata un'attenuazione a livello di politica interna in Cina nelle ultime due settimane e sembra che abbiamo raggiunto il picco della paura per la Cina.
In Giappone, un altro orientamento accomodante da parte della BoJ per riaffermare la sua posizione ultra-dovish e JPY rimane la valuta di finanziamento numero uno e il giocatore più debole nell'universo delle valute - tutti sono ora in posizione corta fino al midollo. Guardate un grafico giornaliero di ZARJPY, è aumentato per 12 giorni consecutivi ed è in pieno vigore.
Una considerazione da fare mentre guardiamo l'IPC del Giappone nella prossima settimana è che il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che non ci sarà alcuna elezione anticipata - in teoria, questo offre un'opportunità alla BoJ di Ueda per tentare un aggiustamento del YCC alla riunione di luglio - sarebbe una grande cosa per i mercati valutari se si muovessero, ma è discutibile.
In America Latina, la banca centrale del Messico entra in azione (23/6) e vedremo se agiranno ulteriormente sulla politica monetaria... prima di ciò, otteniamo l'IPC che potrebbe influenzare la decisione.