ADOBE Inc. ( ADBE ), Strategia rialzista di lungo periodoADOBE Inc. ( ADBE ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Adobe Inc. è stata fondata nel 1982 e ha sede a San Jose, in California. L'azienda era precedentemente nota come Adobe Systems Incorporated e ha cambiato nome in Adobe Inc. nell'ottobre 2018. Adobe Inc. opera, insieme alle sue consociate, come società di software diversificata a livello mondiale. Opera attraverso tre segmenti: Digital Media, Digital Experience e Publishing and Advertising. Il segmento Digital Media offre prodotti, servizi e soluzioni che consentono a singoli, team e aziende di creare, pubblicare e promuovere contenuti; e Document Cloud, una piattaforma unificata di servizi documentali basata sul cloud. Il suo prodotto di punta è Creative Cloud, un servizio in abbonamento che consente ai membri di accedere ai suoi prodotti creativi. Questo segmento si rivolge a creatori di contenuti, studenti, lavoratori, marketer, educatori, appassionati, comunicatori e consumatori. Il segmento Digital Experience fornisce una piattaforma integrata e una serie di applicazioni e servizi che consentono ai marchi e alle aziende di creare, gestire, eseguire, misurare, monetizzare e ottimizzare le esperienze dei clienti, dall'analisi al commercio. Questo segmento si rivolge a marketer, pubblicitari, agenzie, editori, merchandiser, commercianti, analisti web, data scientist, sviluppatori e dirigenti della C-suite. Il segmento Editoria e pubblicità offre prodotti e servizi quali soluzioni di e-learning, pubblicazione di documenti tecnici, conferenze web, piattaforma di documenti e moduli, sviluppo di applicazioni web e stampa di fascia alta, oltre a offerte di Advertising Cloud. L'azienda offre i propri prodotti e servizi direttamente ai clienti aziendali attraverso la propria forza vendita e gli uffici locali, nonché agli utenti finali attraverso gli app store e il sito web adobe.com. Distribuisce inoltre prodotti e servizi attraverso una rete di distributori, rivenditori a valore aggiunto, integratori di sistemi, fornitori e sviluppatori di software, rivenditori e produttori di apparecchiature originali.
DATI: 23/ 01 /2023
Prezzo = 356.38 Dollari
Capitalizzazione = 163,151B
Beta (5 anni mensile) = 1,22
Rapporto PE ( ttm ) = 33,91
EPS ( ttm ) = 10,51
Target Price ADOBE Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 430.86 Dollari
2° Target Price: 548.86 Dollari
3° Target Price: 699.59 Dollari
4° Target Price: 1132.65 Dollari
5° Target Price: 1832.58 Dollari
6° Target Price: 2532.51 Dollari
Idee della comunità
DOLLARO USA VERSO IL TRAMONTOANALISI COT REPORT del 22.01.2023
-CONTESTO
Torniamo alla consueta rubrica settimanale di analisi dei dati forniti dal cot report sul posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago, approcciandoci questa settimana con uno sguardo nuovo, con l’idea che il 2023 sembra avere tutte le carte in regola per essere l’anno dell’inversione.
Abbiamo vissuto il 2022 all’insegna dell’iper inflazione, con una crescita dei prezzi rapida e decisamente sottovalutata dai capi delle banche centrali occidentali, che sono corsi ai ripari con una sequenza di rialzi tassi come pochissime volte abbiamo visto nella storia.
I rialzi tassi jumbo da 75 Bp , sembravano oramai all’ordine del giorno e la lotta alla corsa dei prezzi, ha gettato panico e paura sui listini azionari mondiali, ponendo basi di incertezza sulle future condizioni delle aziende mondiali guardando come inevitabili i allentamenti della domanda globale.
Lo scenario di recessione globale è stato dato per scontato dalle banche centrali come dal FMI, e tutti aspettavano il crollo dei listini azionari, che a guardare le performance di fine anno, non possiamo certo dire che non si sia presentata.
Come sempre il mercato si adegua rapidamente e guarda subito al futuro, metabolizzando l’idea di recessione che dava gran valore al dollaro Usa come asset rifugio , siamo passati ora ad uno scenario di transizione, dove la speranza da forti segnali di ripresa ed i timori di una super recessione sembrano abbandonare i mercati che rigettano anche il dollaro Usa non più unico asset rifugio di questo nuovo anno.
Se da un lato il mondo equity , manifesta sprazzi di speranze rialziste, sulla scia dei rallentaamenti dei prezzi in America e sulla possibilità che la FED sia prossima ad un rallentamento nelle politiche monetarie dettate dai rialzi tassi fino a questo momento, dall’altro a non trovar più sostegno è il dollaro americano, che perde il suo fascino di bene rifugio, quel fascino che ha portato molti paesi esteri a far gran scorte di dollari Usa per compensare la corsa dei prezzi di materie prime e alimentari.
Ora che i prezzi dell’energia stanno rientrando, molti paesi ritengono inutile mantenere scorte alte di dollari, liberando cosi una buona quantità di dollari, per dirigersi verso altri asset , come ad esempio il gold.
-FOREX:
il mondo valutario vede oramai l’inversione netta della tendenza pro dollaro , che ha dominato tutto il 2022, per far spazio a nuovi asset nei portafogli degli investitori, come ad esempio l’Euro, o anche le valute oceaniche, che godono di prospettive sui tassi di interesse ancora molto elevati, dati gli alti livelli di inflazione presenti sia in Australia che in Nuova zelanda. Non da meno la moneta unica, dove gli operatori riservano buone speranze di vedere in azione una BCE rimasta molto indietro rispetto alla FED nella corsa ai rilazi tassi.
Insomma questo 2023 si apre sotto il segno delle inversioni delle tendenze viste nel 2022, con forti cambi di rotta e inversioni repentine, che non devono trovarci impreparati
Ma procediamo con il consueto ordine:
EURUSD
Leggero respiro nelle posizioni nete lunghe dei big players per l’euro, che vede le mani forti arrestarsi a 126 984 contratti netti lunghi, rispetto ai 134982 della precedente settimana.
Non possiamo tuttavia non notare come la corsa a rialzo delle posizioni nette long rispetto al loro valore medio sia ancora poderosa e parlare di possibili inversioni nel sentiment sembra del tutto fuori portata.
Il quadro tecnico, che premia l’assetto rialzista di eurusd, gode da un lato della spinta pro euro e dall’altro della debolezza del dollaro americano, portando eurusd ad un trend rialzista molto tecnico, che trova ora supporto a 1.0725-1.08 figura, sopra la mm21 daily con proiezioni long fino a 1.0930-50 prima e 1.1150 poi.
GBPUSD
Non brilla la condizione macroeconomica del regno Unito, che vive forse la recessione peggiore del blocco occidentale al momento, ma la sterlina, che pur vivendo ancora forti posizioni nette corte da parte dei big players, trova una modesta tendenza rialzista.
Le mani forti si portano a -24697 contratti netti corti, in linea con le ultime 3 rilevazioni, senza dunque esprimere nessuna netta tendenza, ma manifestando la voglie di ridurre lentamente la loro esposizione netta short.
Il rapporto con i valori medi delle posizioni big players, evidenzia la tendenza in atto, che ha abbandonato oramai le vendite aggressive viste con il Governo Truss, ma che ancora non gode del favore delle mani forti.
Il quadro tecnico al momento premia tutti gli asset contro dollaro, pertanto gbpusd continua la sua corsa rialzista portandosi sopra 1.23 e andando al test delle resistenze di 1.2450 prima , lanciandosi a possibili allunghi rialzisti fino 1.26-1.27 figura.
YEN
Anche per lo yen è anno di cambiamenti, sebbene gli operatori stiano ancora scommettendo su un futuro cambio di rotta della BOJ, che riamane per ora ferma nelle sue dichiarazioni di politica economica accomodante, sembra essere un lontano ricordo il posizionamento netto corto dei big players a oltre 100 000 contratti, se paragonati agli attuali 22961.
La tendenza a ricoprire le posizioni corte sullo yen sembra abbastanza evidente, e la riduzione di 12416 contratti di questa settimana, lascia pochi spazi a dubbi.
Il quadro tecnico di usdjpy, manifesta in pieno il cambio di rotta che oggi vogliamo mettere sotto la lenta, con un dollaro usa oramai alla deriva, e uno yen giapponese che trova le scommesse rialziste degli investitori.
La grande corse long di usdjpy è terminata, per lasciare spazio al trend ribassista chiaramente visibile sul daily, e che ora mantiene i prezzi sotto pressione a 129.50, con la prima area di approdo a 125.75, per poi guardare a potenziali allunghi ribassisti oltre i supporti, che confermerebbero il cambio di paradigma.
AUDUSD
Anche per le oceaniche inizia a palesarsi un cambio di rotta, con la tendenza del sentiment delle mani forti in netto recupero , sopra la media a 21 periodi, con 33620 contratti corti, stabili su un breve orizzonte temporale, ma in netto recupero sui periodi piu lunghi.
Il quadro tecnico in linea con la tendenza di recupero, al momento trova i prezzi sopra 0.6880 primo supporto tecnico , proiettandosi verso i break out rialzisti oltre le resistenze di 0.7050 a 0.7250
USACAD
Ancora pesante il dollaro canadese, che segue le orme del dollaro Americano, appesantito anche da una correlazione diretta con il WTI; in fase di storno dai massimi che non aiuta la ripartenza del dollaro canadese. Al momento le mani forti si trovano con -27259 contratti netti short, in linea con le ultime rilevazioni, e ancora sotto i valori medi delle ultime 21 rilevazioni.
Il quadro tecnico al momento ben evidenzia la fase di incertezza dei prezzi, che si bilanciano nella debolezza delle due valute, con i prezzi a 1.3375 in netta compressione di volatilità già da settembre 2022
NZDUSD
Anche il dollaro neo zelandese segue la scia del dollaro australiano con posizionamenti netti lunghi da aprte dei big players che si portano a 6058 contratti, mantenendo saldo il sentiment rialzista sopra la mm21 periodi.
Anche il quadro tecnico al momento conferma la tendenza rialzista, che vede i prezzi al test delle resistenze poste a 0.65-0.6575 livelli oltre i quali non si escludono approdi a 0.67 figura.
USDINDEX
Netta inversione per il dollaro americano, che vede con simpatia ora anche potenziali posizionamenti netti corti da parte dei big players, che ora si portano a soli 13358 contratti netti long, abbandonando i picchi massimi visti nel 2022 e portando ancora in scia negativa la tendenza del sentiment oramai stabilmente sotto la mm 21 periodi.
La rapidità con la quale le mani forti stanno liquidando le posizioni dollari ci fanno credere in possibili posizionamenti netti corti nel prossimo futuro.
Anche il quadro tecnico conferma questa tendenza, con le quotazioni che si portano al test di 101.25 livelli oltre i quali troviamo 99.50 come primo supporto.
L’inversione nella curva economica americana porta ad un chiaro ribilanciamento del dollaro rispetto alle altre majors concorrenti, che ora potrebbero addirittura essere viste come favorite.
-EQUITY:
il comparto azionario vive ancora fasi alternate di speranza e para, da un lato la speranza di vivere il pivot point delle politiche economiche mondiali, e dall’altro le dichiarazioni aggressive dei banchieri centrali e dai vari membri del consiglio che raffreddano rapidamente gli animi.
S&p
Il posizionamento delle mani forti rimane tuttavia ancora profondamente ribassista sull’sp500 con -226818 contratti, cosi come sul NASDAQ con -20633 contratti, senza per ora dare troppo spazio alla speranza.
La divergenza tra prezzi e sentiment è palese nelle ultime settimane, e la necessità di scoprire chi sta mentendo si fa pressante. A fare luce su questo dubbio sarà la FED che il giorno 1° febbraio ci farà capire chi prenderà il sopravvento sul mercato se la speranza o la paura.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities ancora a doppia velocità, da un lato i metalli che trovano rinforzi nelle posizioni nette long, e dall’altro gli energy, che continuano la loro corsa ribassista.
gold
le posizioni dei big players sul gol passano a 153240 contratti long, mantenendo ora il nuovo mood rialzista, cosi come per il silver, dove troviamo 29599 contratti netti lunghi.
Entrambi gli asset sono meritevoli di storni tecnici, che tuttavia rimangono a nostro parere solo occasioni per rientrare in un buon trend rialzista in atto.
Ngas
Diverso il cammino degli energy, che vedono la caduta libera del NGAS con le mani forti nette corte di ben 177219 contratti, mantenendo la tendenza ribassista e sebbene tecnicamente sembri necessario uno storno, la pressione a ribasso rimane davvero importante.
Rimaniamo dunque in guardia in questo 2023 ricco di cambiamenti e pronti a tutte le novità che possono subentrare in un anno decisamente non privo di novità
buon trading
Salvatore Bilotta
Eur/Usd cosa dicono i Volumi del Cot? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
La settimana scorsa, mi avete chiesto:
- di spiegare cosa indichino i valori del Cot che riporto settimanalmente nelle tabelle e che rilevo direttamente dal Chicago Mercantil Exchange.
- di aggiungere in questo report, alla consueta analisi Euro/Usd, l’ analisi del Dax.
Necessariamente per completezza e chiarezza, per rispondere alla prima domanda, devo anche spiegare cosa siano i “Volumi Assoluti” del Cot che ho individuato io e che sono frutto esclusivo del mio studio e della mia personale lettura dei dati del Cot. Opere di ingegno, insomma, ahahhahahah scherzo ma in fondo è proprio così.
Se avete domande proverò per quanto mi sia possibile a rispondere settimana per settimana uno alla volta ad ognuno di voi. Basterà che inviate un messaggio 😊
Cercherò di fare tutto nel modo più semplice possibile.
Cosa indicano i valori del Cot che leggiamo abitualmente nelle tabelle?
Quando iniziai a studiare il Cot, come avete letto nel file Power Point di presentazione della mia ricerca, facevo riferimento esclusivamente al saldo netto Open Interest dei contratti riferito a ciascun strumento.
Mi spiego meglio.
A tutti noi ogni tanto è venuto in mente: ma gli Istituzionali questa settimana, ad esempio su Euro, sono Long o sono Short?
Poi ci viene detto o leggiamo che sono long piuttosto che short o che sono ancora long ma hanno, sempre ad esempio, diminuito le posizioni rispetto alla settimana precedente.
Ovviamente non è esattamente così.
Il valore del Cot è il risultato netto della somma di tutti i contratti futures (c’ è anche un Cot aggregato riferito alla somma dei futures e delle opzioni ma nella generalità dei casi ci si riferisce sempre e solo ai futures) long ancora aperti a mercato – meno - tutti i contratti short ancora aperti a mercato su quel particolare tipo di strumento.
Si parla di Open Interest perché sono i contratti ancora aperti a mercato mentre si parla di somma perché gli Istituzionali non sono una sola persona o una sola azienda ma sono tanti e numerosi soggetti economico/giuridici diversi e di grandissimi dimensioni. Essi, non sono solo indipendenti l’ uno dall’ altro ma hanno anche una propria particolare visione sull’ andamento futuro del mercato.
Questo comporta necessariamente, dipendendo dalla propria visione, che alcuni apriranno contratti short ed altri contratti long.
A questo si aggiunge, come abbiamo visto la settimana scorsa, che ciascuno di loro a differenza di noi piccoli retail, apre contemporaneamente sia posizioni short che posizioni long come risultato operativo della enorme quantità di contratti e soldi che spostano e che devono trovare contropartita nel mercato.
Praticamente è come se ciascuno di essi fosse un enorme peschereccio transoceanico che oltre a fare rotte diverse liberano anche ami lungo il tragitto in direzione opposta (mentre vanno a ritirare le reti precedentemente gettate – target-) che recupereranno in un secondo momento quando torneranno indietro.
Ho chiamato quindi “Volumi Assoluti” la somma in valore assoluto delle posizioni short e long, ancora aperte a mercato, di tutti gli istituzionali per ciascun strumento considerato.
Ho aggiunto l’aggettivo Assoluti per distinguere questi particolari volumi dai volumi classici di scambio che siamo abituati a vedere sul mercato. Questi ultimi infatti non si riferiscono agli Open Interest (ossia alle posizioni aperte a mercato) ma al totale del numero di transazioni avvenuto, in un particolare periodo di tempo preso a riferimento, non distinguendo tra chiusure di posizioni o apertura di nuovi contratti. Ogni transazione è indifferentemente considerata una unità di volume.
Detto questo, da un paio di settimane mi sto concentrando, come avete visto, su questi “Volumi Assoluti” soffermandomi sulla composizione interna tra long e short, su euro e su dollaro, che ha dato origine a quel saldo di Open Interest.
Per questo nella tabella n.1 riportato nel grafico Eur/Usd sono riportati i saldi netti dei Cot del Forex di questa settimana più la composizione aperta dei “Volumi Assoluti” di Euro e Dollaro che hanno dato vita ai rispettivi saldi😉.
tabella n. 1
Riassumendo la tabella n.1, se ci soffermassimo solo alla prima parte, dove sono espressi i saldi netti del Cot sembrerebbero semplicemente diminuite sia le posizioni su Euro che quelle sul Dollaro che sono passate rispettivamente da
134.982 a 126.984 e da 16.540 a 13.358 e che quindi la situazione rimane apparentemente invariata, ma se analizziamo i “Volumi Assoluti” Splittati tra Short e Long riportati nella seconda parte della tabella n. 1 ci accorgiamo che:
- posizioni Long Euro diminuite del 82% sul totale dei “Volumi Assoluti” (10.344 / (10344+2346))
- posizioni Short Euro diminuite del 18% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.346 / (10344+2346))
Ossia su euro sono state chiuse nella quasi totalità posizioni long senza alcun incremento di posizioni short, quindi tradotto ci sono state prese di profitto (diminuzione dei long del 82%) e ripensamenti e o dubbi (diminuzione degli short del 18%) sulla propria visione di alcuni istituzionali che hanno cominciato ad incassare perdite (questa è un'altra cosa di cui nel tempo parleremo per sfatare un luogo comune ossia che gli Istituzionali non perdono mai). Costoro, in altre parole non hanno fatto un Stop & Reverse ma solo uno Stop. Probabilmente questa piccola % di Istituzionali short temono una rottura in breakout degli 1,08 mentre al contrario la maggior parte degli Istituzionali shortisti potrebbe continuare a rimanere ancora a mercato con i loro contratti in perdita in attesa di un ritracciamento che minimizzi le perdite e dia anche la possibilità di nuove entrate a prezzi migliori (e qui ci riallacciamo alla mia idea di un probabile pull back che ho esposto settimana scorsa).
Fondamentalmente la stessa idea di essere arrivati su una forte area di resistenza è stata condivisa anche gli istituzionali che hanno chiuso le loro posizioni long su euro e che hanno preferito incassare profitti per aspettare magari un livello migliore di rientrata a mercato.
Se facciamo lo stesso calcolo sul Dollaro otteniamo:
$ posizioni long del Dollaro diminuite del 70% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.234 / (2234+948))
$ posizioni short del Dollaro diminuite del 18% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.234 / (2234+948))
Per analogia al ragionamento fatto su Euro possiamo dire che :
la maggioranza degli Istituzionali che era long sul Dollar Index ha ritenuto opportuno chiudere in perdita le proprie posizione ed a questo si somma un altro 18% di Istituzionali che invece hanno preso profitto sulle loro posizioni short.
Ora visto che mi sono dilungato molto nella spiegazione dei dati delle tabelle e dei “Volumi Assoluti” commenterò velocemente i grafici dei miei indicatori del Cot che anche questa settimana confermano ed aggiungo informazioni importanti ai dati esposti sopra.
Questa settimana ho scelto il grafico del Canale Valutario o Forze Relative e l’ Indicatore del Cot normalizzato pesato su tutte le valute da noi prese in considerazione ossia Euro, Sterlina, Aud, Nzd,Cad, Chf, Jpy.
Dal grafico delle Forze Relative, nonostante la diminuzione del saldo netto del Cot di Euro, l’ Indicatore della Forza di Euro non schioda di una punto mentre quello del dollaro perde forza pressato anche dal recupero di forza di tutte le altre valute che vediamo sotto al dollaro che si accorpano e che accorciano la distanza sul dollaro.
Sul grafico dettagliato dell’ Indicatore del Cot del Dollaro invece, questa settimana, mi è venuta l’idea di tirarci sopra, alla buona, una regressione lineare che evidenzia senza tanti indugi quale sia la direzione (SHORT!) intrapresa dal dollaro a partire dalla settimana del 26 settembre. Proprio in questa data, infatti, nei report 30 e 31 di fine settembre ed inizio ottobre, iniziai a scrivere per le prime volte circa la concretezza della possibilità che fossimo al principio di una inversione di forze relative tra Euro e Dollaro.
Concludendo l’ analisi sul Cot di questa settimana ne deduco che potremmo trovarci nel breve termine all’inizio di una fase distributiva del prezzo, non aggressiva, con parziali prese di profitto e chiusure di posizioni in perdita.
Contemporaneamente a medio lungo termine rimane del tutto inalterata la forza di Euro su un dollaro sempre più debole.
Parlo ovviamente di periodi di tempo brevi e a medio lungo termine riferiti a time frame Weekly.
2^ FASE – ANALISI GRAFICA DO EUR/USD DI QUANTO DETTO SOPRA
Per semplicità ho cercato di inserire tutto nel grafico.
Ho evidenziato le aree di scontro tra le forze long e short degli istituzionali. Queste aree di solito sono caratterizzati da break decisi che si consolidano successivamente con rimbalzi e ritest. Le aree che gli Istituzionali tendono a difendere sono quelle dietro alle quali hanno piazzato i loro contratti che oggi abbiamo ampiamente analizzato. Coincidono generalmente con i minimi ed i massimi delle candele che hanno operato il break o che sono state respinte.
Sempre nel grafico vi ho indicato il livello a 1,07737. Quella è stata la prima area dove ragionando in daily mercoledì scorso ho chiuso il 50 % delle mie posizioni short e mi sono protetto con stop a zero sulle restanti.
Si sarebbe anche potuto provare ad entrare Long, sempre su t.f. daily, con rischio ridotto proprio li sotto ma non l’ ho fatto anche se poi ho usufruito della scoppio di volatilità long con qualche operazione in scalping.
Per la prossima settimana l’ esercizio potrebbe essere quello di individuare altre aree simili a queste dove pianificare la nostra operatività. Si perché l’ operatività va pianificata in anticipo seguendo un piano operativo.
Altrimenti si rischia di viaggiare alla ceca inseguendo gli impulsi del mercato che ci porteranno regolarmente ad operare in ritardo 😊.
ANALISI DEL DAX
Come per Euro/Usd, dallo studio grafico del Dax c’ è puzza, a mio avviso, di ritracciamento.
Graficamente il Dax ha invertito con la rottura dell’area a 14.682 avvenuta settimana scorsa. Ora prima di sconfiggere gli Istituzionali che indossano la maschera da Orsetto, ancora presenti nell’ area dei 15 mila, il Dax dovrà cercare di verificare se le posizioni dei torrelli in area 14.680 siano davvero così forti e resistenti. Solo dopo questo consolidamento delle nuove fondamenta si potrà pensare ad un recupero definitivo dei massimi di gennaio 2022.
Così come quando si costruiscono nuovi edifici e si gettano prima i plinti, poi gli ingegneri comprovano con studi e prove di staticità che le basi siano solide e che si può procedere.
Bhe nel trading funziona praticamente uguale. Abbiamo gettato le basi a 14680 circa ma non le abbiamo ancora compravate per cui credo che attualmente ci troviamo su una buona area dove eventualmente considerare di prendere profitto nel caso in cui fossimo stati long da sotto e cercare nuova operatività di breve termine.
Ho cercato di indicare nel grafico le aree sensibili in modo che ognuno di noi possa sviluppare i suoi piani operativi 😉.
Da un punto di vista macro invece sinceramente non capisco cosa abbia da festeggiare l’ Europa che sin ora ha espresso una forza relativa esagerata (soprattutto il Dax) rispetto alle condizioni macro in cui tutti noi vertiamo. È vero che i mercati scontano in anticipo futuri miglioramenti ma io nel futuro a medio e medio/lungo termine per quanto riguarda l’ Europa non ne vedo a all’orizzonte.
Come ormai ripeto da un po’ di tempo l’inflazione Usa è del tutto diversa da quella Europea e quindi anche la cura dei Tassi di Interesse sarà a mio avviso più inefficace in Europa e necessiterà più tempo rispetto a quella Americana.
La stretta monetaria in Europa porterà, sempre a mio avviso, a peggiorare l’ economia reale e la depressione, al contrario degli Stati Uniti dove i dati che continuano ad arrivare rispecchiano una economia forte che regge botta congiuntamente ad un mercato del lavoro strutturato sopra ogni aspettativa.
Infine ma non per ultimo i dati che arrivano dall’Eia confermano la possibilità reale per gli Usa di abbassare nel 2023 i costi energetici grazie a nuovi fonti di approvvigionamento. Condizione questa diametralmente opposta per l’ Europa dove ad aggravare le nostre già precarie condizioni dal 5 febbraio prossimo ci si mettono anche nuovi embarghi alla Russia sui prodotti raffinati come il gasolio e si presume che la situazione europea potrebbe ulteriormente peggiorare con riflessi anche e soprattutto in Italia.
Ci si dovrebbe chiedere ma perché l’ Europa continua a fare harakiri da sola?
Non sarà mica che sotto sotto è spinta dall’ America che così rimane senza concorrenti ed ha strada libera per rivolgersi ai nuovi mercati emergenti come l’ India?
Ma questo qui lo dico e qui lo nego perché sono solo idee personali senza fondamento 😊 (almeno spero) ahahhahahah.
Se avete idee domande dubbi o chiarimenti basta che mandiate un messaggio.
Come sempre vi saluto e vi aspetto alla prossima settimana.
Ciao Emi
Disclaimer:
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
ASTRA SPACE, Meccanici spazialiMi trovo a dare un rapido sguardo ad un titolo molto interessante citato da @scoiattolinobianco durante un piacevole scambio di info nei commenti di una analisi su Paypal di @DomenicoIvanPontillo .
L'azienda menzionata è ASTRA SPACE, un produttore statunitense di piccoli razzi spaziali, il suo business è interessante quanto avvenieristico, merita quindi una breve descrizione.
NASDAQ:ASTR progetta e realizza nel suo stabilimento di Alameda in California dei piccoli razzi, queste attrezzature vengono utilizzate da aziende terze per mandare in orbita satelliti di piccole dimensioni, inizialmente sviluppò un modello di nome ROCKET 3, un razzo molto piccolo con una portata di carico molto limitata, successivamente evoluto nel modello ROCKET 3.3, il quale comunque aveva dei comprovati limiti di portata.
A seguito dell'evoluzione del settore spaziale, l'azienda ha sviluppato un nuovo modello di razzo, il ROCKET 4, il quale ha una capacità di carico superiore rispetto ai modelli precedenti, da quanto dichiarato dall'azienda, il nuovo razzo ha una capacità di carico di circa 600 Kg, questa aumentata capacità le consentirebbe di rispondere meglio alle esigenze del mercato.
Il 2023 sarà un anno pieno di test per il ROCKET 4, attualmente si prevede che sarà operativo non prima della seconda metà del 2024.
L'azienda nelle sua fasi inziali ha riscosso un buon successo grazie ad i prezzi contenuti dei suoi razzi rispetto alla concorrenza, successo avvalorato dalla produzione interna, la quale prevede la customizzazione del razzo alle esigenze specifiche dei clienti.
Astra Space offre anche degli innovativi sistemi di propulsione ad alimentazione elettrica per satelliti, attualmente ne produce 2 tipi, ASE ed ASE MAX, rispettivamente da 400 e 1450 W.
Il CEO ha anche annunciato che in futuro NASDAQ:ASTR si cimenterà direttamente nella produzione di satelliti a scopi commerciali, aprendo di fatto un business nel business, ma non è questa l'unica innovazione anticipata dai suoi manager, in quanto l'azienda californiana si propone di effettuare servizi di manutenzione orbitale, questo aspetto a mio avviso è estremamente interessante ed andrebbe a creare un business manutentivo che per sua natura sarebbe programmabile, prevedibile e replicabile.
Allo stato attuale l'azienda non è profittevole, ed i costi dei test del ROCKET 4 graveranno ulteriormente sui suoi flussi di cassa per i prossimi 18 mesi almeno....insomma, i presupposti per far bene ci sono tutti, l'azienda ha dimostrato di essere molto reattiva, dalla sua fondazione nel 2016 ha rapidamente raggiunto i suoi obiettivi tecnici.
Lascio l'onere e l'onore a @scoiattolinobianco di proporre un'eventuale punto di ingresso sul titolo a seguito della recente impennata dei prezzi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.01.2023Wall Street scende, teme la recessione indotta dai tassi di interesse elevati.
Dal WEF di Davos inviti alla prudenza e toni ancora "hawkish" dell’ECB.
Kristalina Georgieva (FMI): economia globale riparte se cresce la Cina.
Borse cinesi alla 4’ settimana di rialzi, alla vigilia del Capodanno lunare.
Finalmente, verrebbe da dire, una seduta di cali tra -1 e -2% per le Borse europee, che interrompono 6 giorni consecutivi di recuperi, condizionate dalle dichiarazioni caute di Christine Lagarde (Presidente della Banca centrale europea, ECB) a Davos, dalle pesanti chiusure di Wall Street della sera prima e dai toni severi emersi dai verbali dell’ultima riunione dell’ECB di dicembre.
Milano ha perso -1,75%, Parigi -1,86%, Francoforte -1,72%, Londra -1,07%. Anche Wall Street e’ scesa, scontando uno scenario di rallentamento per il 2023: Dow Jones ed S&P500 -0,76%, Nasdaq -0,96%, con l’indice di volatilita’ Vix tornato sopra 20.
Secondo Lagarde l'inflazione europea è ancora troppo elevata e richiede nuove “strette”, cioe’ rialzi dei tassi: un simile intendimento emerge anche dalle minute dell’ultimo meeting, durante il quale diversi membri (Governatori delle banche centrali nazionali) erano favorevoli ad un rialzo di 75 bps, contro 50 deliberati.
Swiss National Bank, per voce del suo Presidente Jordan, ribadisce la necessita’ di nuovi rialzi, mentre l’istituto centrale norvegese Norges Bank, che ha deciso di lasciare i tassi invariati, non esclude un nuovo rialzo a marzo, pur riconosendo che sono già stati aumentati significativamente ed in breve tempo, frenando l’economia.
Il Presidente della Banca centrale Olandese e membro del board dell’ECB Klaas Knot ha l’impressione che i mercati stiano sottovalutando i probabili nuovi aumenti dei tassi da parte della Banca centrale, che potrebbero essere da almeno 50 punti base ciascuno.
Il quadro prospettico dell'economia europea appare oggi meno negativo/recessivo di quanto si temesse un paio di mesi fa: Christine Lagarde ha dipinto uno scenario poco brillante per il 2023, ma ha precisato che l'inflazione, pur restando attentamente monitorata, sembra aver superato il picco ed e’ ora in discesa.
Dal World Economic Forum di Davos (Svizzera) giungono anche le parole di Kristalina Georgieva, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, che invita a rimanere vigili e “realistici” sull’evoluzione macroeconomica in atto, evitando di passare da un eccesso di pessimismo ad uno di ottimismo.
Sul tema delle proiezioni economiche del FMI, riviste 3 volte al ribasso negli ultimi 9 mesi, la Georgieva ha affermato che gia’ la mancanza di un nuovo “downgrade” dovrebbe essere letto positivamente. Il ritorno della Cina ad una crescita superiore a quella globale, potrebbe migliorare la prospettiva planetaria.
La cautela che ha fatto arretrare i mercati azionari ha parzialmente interessato anche quelli obbligazionari, reduci da 2 mesi di forti recuperi dei prezzi e di cali dei rendimenti. Lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi e’ risalito a 177 bps sulle parole della Lagarde e le minute dell’ECB, dopo un breve “passaggio” a 170.
Dagli Stati Uniti ieri, 19 gennaio, qualche dato depone a favore di un rallentamento economico gia’ in atto: il settore delle costruzioni sta soffrendo del calo della domanda dovuto alla crescente onerosita’ dei mutui, proprio mentre il Tesoro Usa ha raggiunto il limite del debito ed il Segretario di Stato Yellen annuncia misure correttive che il Congresso dovra’ deliberare in fretta e furia.
Secondo l’agenzia di rating Moody's il comparto “real estate” soffre molto dell’aumento del costo del denaro: le famiglie americane spendono circa il 30% del proprio reddito per affitti ed il rialzo del tassi ha tagliato fuori dall’acquisto di case una fetta crescente della popolazione, costretta a rivolgersi al mercato dei fitti, divenuti anch’essi piu’ cari.
Guardando alle materie prime energetiche notiamo il prezzo del petrolio stabile, col WTI (greggio di riferimento Usa) attorno 80 Dollari/barile (+0,2%) e quello del gas europeo (Ttf di Amasterdam), salire del +5,1% a 64,3 Euro/megawattora, sostenuto dall’aumento della domanda dovuto all'ondata di freddo dell’ultima settimana.
Continua la risalita dei rendimenti dei Titoli di Stato europei: quello del BTP decennale italiano torna a 3,89% (+11 bps) e lo spread tra Btp e Bund a 176 punti. Salgono anche i rendimenti del 10 anni tedesco (+4 punti) e francese (quasi +5 punti).
Piuttosto tranquillo il mercato valutario: l'Euro che resta sopra 1,08 verso US$, (1,084alle 10.00 CET) e sopra 139 contro Yen giapponese.
Le Borse asiatiche chiudono la settimana con un’intonazione positiva: quelle cinesi, alla 4’ settimana consecutiva di guadagni, testimoniano ottimismo sulla ripresa economica del Paese, che il Governo cercera’ di favorire con incentivi fiscali, garanzie e sussidi diretti, ma soprattutto con l’allentamento delle misure anti-Covid. Rialzi molto simili stamane, 20 gennaio, per Shanghai, +0,76%, e Shenzhen +0,65%.
A Tokio il Nikkei e’ salito +0,56%, per nulla disturbato dal dato sull'inflazione al consumo (CPI) giapponese, salita a dicembre +4%, livello massimi da 40 anni. Ad Hong Kong l’indice Hang Seng ha segnato un brillante +1,8%, alla vigilia della settimana di festeggiamenti e vacanze per il Capodanno lunare.
Borse europee in rialzo medio del +0,6% a fine mattinata. Futures u Wall Street poco mossi (13.30 CET).
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
DEUTSCHE BANK ( DBK ), Strategia rialzista di lungo periodoDEUTSCHE BANK ( DBK ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
La società è stata fondata nel 1870 e ha sede a Francoforte sul Meno, in Germania. Deutsche Bank Aktiengesellschaft fornisce prodotti e servizi di investimento, finanziari e correlati a privati, aziende e clienti istituzionali in tutto il mondo. Il segmento Corporate Bank fornisce servizi di gestione della liquidità, finanziamenti e prestiti commerciali, servizi fiduciari e di agenzia, cambi e titoli, nonché soluzioni di gestione del rischio. Il segmento Investment Bank offre servizi di fusione e acquisizione e di consulenza azionaria. Questo segmento si concentra anche su attività di finanziamento, consulenza, reddito fisso, gestione del rischio, vendita e trading e attività valutarie. Il segmento Private Bank fornisce servizi di pagamento e di conto corrente, prodotti di credito e di deposito, nonché prodotti di consulenza sugli investimenti, come prodotti ambientali, sociali e di governance. Questo segmento fornisce anche servizi di gestione patrimoniale, servizi postali e pacchi e offerte digitali. Il segmento Asset Management della società fornisce soluzioni di investimento, come investimenti alternativi, che includono immobili, infrastrutture, private equity, attività liquide reali e investimenti sostenibili; investimenti passivi; e vari altri servizi, tra cui soluzioni assicurative e pensionistiche, gestione delle passività patrimoniali, soluzioni di gestione del portafoglio, consulenza sull'asset allocation, strutturazione e overlay a istituzioni, governi, società e fondazioni e investitori individuali. Al 31 dicembre 2021 operava attraverso 1.709 filiali in 58 Paesi.
DATI: 20/ 01 /2023
Prezzo = 11.926 Euro
Capitalizzazione = 24,292B
Beta (5 anni mensile) = 1,41
Rapporto PE ( ttm ) = 7,55
EPS ( ttm ) = 1,58
Target Price DEUTSCHE BANK di lungo periodo:
1° Target Price: 23.99 Euro
2° Target Price: 35.852 Euro
3° Target Price: 45.50 Euro
4° Target Price: 55.148 Euro
5° Target Price: 69.908 Euro
6° Target Price: 86.436 Euro
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.01.2023Consumi privati Usa in calo per il 2’ mese: Wall Street l’ha presa male.
Economia europea “soft landing”: pare scongiurata recessione pesante.
Lagarde invoca nuove strette monetarie per frenare l’inflazione.
Mercato obbligazionario di nuovo in auge: boom di offerte in Usa ed Europa.
Ieri mattina, 18 gennaio, la Banca centrale del Giappone (BoJ) ha deciso di non variare la propria politica monetaria e di controllo della curva dei rendimenti, lasciando immutata la banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di stato (JGB) decennali tra -0,50% e +0,50%, favorendo implicitamente la svalutazione dello Yen.
Le Borse europee hanno aperto incerte dopo la conferma la politica monetaria ultra-accomodante di BoJ, di fatto anomala rispetto alla “stance” (attitudine) delle banche centrali di altri Paesi sviluppati. Le chiusure azionarie europee sono state attorno alla parita’: Milano +0,27%, Parigi +0,09%, Francoforte -0,03%, Londra -0,28%.
Un’altalena impressionante, alla quale non eravamo piu’ abituati, per Wall Street, dove aveva inizialmente prevalso l’ottimismo per la pubblicazione di prezzi alla produzione (PPI) scesi a dicembre oltre le attese, che rafforzavano le speranze di un ammorbidimento della politica “hawkish” (falco) della Banca centrale Usa (FED-Federal Reserve).
I prezzi alla produzione (media dei prezzi di vendita dei fornitori di beni e servizi), a dicembre sono diminuiti -0,5% mese su mese (contro attese di -0,1%), scendendo a +6,1% in variazione annuale, al livello piu’ basso da marzo 2021. Al contrario, i mercati non hanno preso bene il dato sulle vendite al dettaglio che a dicembre sono scese -1,1% mensile, dopo il calo di -1,0%, rivisto al rialzo, di novembre.
Alla fine Wall Street ha chiuso negativa: Dow Jones -1,81%, Nasdaq -1,24%, S&P 500 -1,56%, metabolizzando come “recessionista e negativo” il dato peggiore delle attese di -0,8% delle “retail sales”. Evidentemente il paradigma “dato congiunturale brutto fa bene alle borse perche’ aiuta l’inflazione a scendere” questa volta non ha funzionato.
Venedo all’attualita’ odierna, da Davos (Svizzera) giungono le dichiarazioni del Presidente della Banca centrale Europea Christine Lagarde: "l'inflazione nella zona Euro è ancora troppo alta e occorre andare avanti col rialzo dei tassi”, pronunciate nell’imminenza della pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione del direttivo dell’ECB, da cui si trarranno indicazione sulle scelte della riunione del 2 febbraio.
Restando in tema “tassi e banche centrali” ieri, 18 gennaio, il Presidente della Fed regionale di St. Louis, James Bullard, ha confermato la convinzione che i tassi d'interesse debbano salire «al più presto» al 5%, per poi adeguarsi all'andamento dei dati macroeconomici, pur ammettendo che l'economia globale sta migliorando, assieme alla diminuzione del “rischio recessione” in Europa.
Il mercato obbligazionario sta vivendo una fase molto virtuosa nelle prime settimane del 2023, col rendimento dei governativi europei e dei Treasury americani ai minimi da ottobre ed il moltiplicarsi di nuove emissioni che, solo negli Usa, e’ vicino a 600 miliardi di Dollari di controvalore.
In Italia ha suscitato grande interesse l’offerta “retail” di obbligazioni ENI, che ha raccolto richieste per oltre 5 miliardi, e l'ammontare offerto alzato a 2 miliardi: cio’ implichera’ un’assegnazione parziale, attraverso riparto.
Certo che a guardare le “curve dei rendimenti per scadenza” si nota come quelle dei titoli Governativi Europei continuino ad essere ben diverse da quelle Usa: in Europa prevale la tendenza al “flattening” (ad esempio, il differenziale tra il 2 ed il 10 anni tedesco e’ sotto i 50 bps), ma comunque le scadenze “lunghe” pagano piu’ di quelle brevi: negli Usa la curva resta pesantemente invertita.
Lo spread di rendimento tra BTP italiano e Bund tedeschi decennali prosegue la sua discesa e tocca il minimo attorno 170 bps, in parte per l’attesa di un rallentamento del ritmo del rialzo dei tassi da parte dell’ECB. In ulteriore calo il rendimento BTP 10 anni benchmark, oggi a 3,7% oltre 30 bps meno in sole 3 sedute.
Sul fronte degli obbiettivi comuni di finanza pubblica europea ed in particolare sul ripristino del “fiscal compact” (insieme di regole sui livelli omogenei di deficit e debito pubblico, sospeso dal 2020!), il commissario europeo Paolo Gentiloni ha dichiarato che le posizioni degli Stati membri sono ancora troppo divergenti per formulare proposte concrete.
Sta ridimensionandosi “l’allarme prezzi” delle materie prime energetiche: alla vigilia della pubblicazione dei dati sulle scorte Usa il prezzo del barile di WTI (West texas Intermediate) cala stamane -0,7% a 79,2 Dollari. Quello del gas naturale europeo (TTF di Amsterdam) oscilla attorno 60 Euro/gwh, ai minimi da fine 2021.
Le Borse asiatiche stamani, 19 gennaio, hanno chiuso miste, ma per lo piu’ deboli: Tokyo -1,44%, dimezza il rialzo di ieri frutto della scelta della BoJ di confermare la politica monetaria ultra-accomodante: tra le altre borse asiatiche, il Shanghai Composite +0,20%, Shenzhen Composite +0,54%, Hong Kong -0,12%, Mumbai -0,32% e Seoul +0,51%.
Borse europee in progressivo peggioramento nel corso della mattinata di oggi, 19 gennaio: il calo medio supera -1,1% alle 13.30. Anche i futures su Wall Street anticipano riaperture negative nell’intorno di -0,8%, in attesa dei dati sensibili sul settore immobiliare e sui sussidi di disoccupazione.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
$SPX - Correlazioni in attoIn un mercato Bearish conclamato come stiamo vivendo, è sempre importante andare alla ricerca di elementi favorevoli per effettuare le proprie operazioni.
Analizzando lo S&P500 in time frame Weekly, è semplice vedere come al momento il trend risulta ancora discendente e non ci siano movimenti particolari che facciano pensare ad un'inversione.
E' anche vero che a fronte di un mercato generalmente in discesa, ci sono sempre presenti dei settori che agiscono in maniera "contrarian" al mercato; per valutare questo aspetto ci possiamo aiutare con una tabella di correlazione tra indici settoriali.
Nello S&P500 ci sono 11 settori principali, e tutti questi si muovono ciclicamente in maniera diversamente tra loro. Confrontandoli con l'indice principale, in questo caso S&P500 (ma potremmo farlo con qualsiasi altro indice o titolo) vediamo che grado di correlazione c'è tra quest'ultimo e ogni singolo settore.
Nella tabella indicata nel grafico notiamo subito come il settore Tecnologico $XLK abbia una correlazione diretta con lo S&P500 ($SPX) quasi perfetta (0,945 su 1) ed infatti possiamo vedere come l'andamento risulta pressoché simile nei movimenti.
Il settore Energia invece ($XLE) ha seguito l'indice pedissequamente fino al suo bottom (quindi una correlazione diretta tendente a 1) per poi discostarsi in maniera aggressiva creando una correlazione inversa (attualmente siamo a 0,109 su 1). Dal grafico si vede perfettamente come il settore Energia sia in controtendenza con la maggior parte degli altri settori, chi più chi meno.
In ogni mercato Orso dunque, grazie a strumenti come questo, possiamo individuare settori performanti in ogni fase ciclica / temporale che desideriamo, posizionandoci al meglio e senza subire passivamente il mercato.
WaveUP©
$NATGAS, pattern di inversione confermatoSi conferma il pattern d'inversione evidenziato con le BB, su time frame W.
Una volta fatto il doppio massimo, con successivo rimbalzo sulla mediana delle BB, il prezzo ha rotto il supporto, iniziando una decisa discesa verso il basso.
Questo pattern lo avevo evidenziato nell'analisi pubblicata il 12 dicembre, che allego a questa.
Con le semirette verdi tratteggiate ho evidenziato dei possibili livelli di prezzo che potrebbero fare da supporto, ma ovviamente, il trend innescato, va prima rallentato.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
Wall Street in calo, la stagione dei bilanci? è da paura!Wall Street in calo sulla scia dei dati negativi che avariano dalle trimestrali.
Le azioni statunitensi sono scesa su tutta Wall Street.
Gli aggiornamenti delle trimestrali offrono solo segnali di "recessione" e lo si percepisce dagli utili aziendali che intimoriscono gli investitori.
Così gli indici a Wall Street, S&P 500 chiude in ribasso a -1.06%, il Dow Jones ha perso 400 punti e chiude in negativo a -1,25% mentre stranamente il Nasdaq è sceso solo dello 0,8%.
L' S&P 500 è sceso per via della trend rlineaesistenziale che passa dal livello di prezzo di 4000 punti indice.
Per S&P 500 i 4000 punti rappresentano un livello di resistenza triplo e perché:
Resistenza di prezzo a numero tondo pertanto psicologicamente forte e utile per gli arbitraggi.
Trend Line discendente dai massimi del 2021
Resistenza storica che ha aiutato l'S&P 500 a raggiungere i massimi di 4800 punti indice nel 2021
A spingere al ribasso il mercato e a far uscire gli investitori dal mercato ci ha pensato anche il rapporto mensile sulle vendite al dettaglio in USA, che conferma un rallentamento dell'attività di spesa dei consumatori, dato che potrebbe raffreddare ul'teriormente l'inflazione.
Trimestrali in calo, spesa e consumi che rallentano, aziende che licenziano . . . che dire la FED non solo ha centrato l'obiettivo di rallentare ed portare al ribasso l'inflazione ma ha innescato un reale avvitamento dell'economia che terminerà in una pessima recessione!
Arrivano infatti pessime notizie dal colosso Microsoft che sta licenziando 10.000 lavoratori sforzo reso necessario per tagliare i costi aziendali al momento poco sostenibili.
Eppure in Italia si respira un'altra aria.
Secondo Mediobanca alcuni titoli tra le mid e small cap italiane possono offrire un ottimo rendimento e battere gli indici di riferimentotra cui Ariston, BFF Banking Group, Danieli, Rai Way.
GBPUSD ingresso long per trade di breveBuongiorno a tutti, in questi giorni sono stata ferma perchè la prima regola (sempre per me) è che se non ci sono configurazioni, e/o pattern che confermano e mi danno un opportunità o un segnale si attende e si osserva.
Detto questo facendo una breve carrellata dei mercati che seguo ho deciso di aprire un ordine long su questo cambio.
Chi mi segue sa che ero già long su questa valuta ma ho incassato anticipatamente con un piccolo guadagno la mia posizione, decisione puramente amministrativa e dettata anche da giorni di ritracciamento e bassa vola, complice anche la festività americana.
Ho deciso di fare ingresso migliorativo a 1.2289 praticamente sulla inside, si potrebbe pensare anche di fare un altro tipo di ingresso e cioè a rottura del mio pattern di riferimento a 1.2300. Cioè a rottura della candela verde del 17.01.2023.
La mia idea è un trade di breve perchè a mio avviso al momento non c'è tantissimo spazio.
Quindi voglio vedere un movimento abbastanza deciso che porti il prezzo al mio primo target anche resistenza e livello chiave 1.2430 dove ho posizionato un alert , se ci arriva deciderò e gestirò la posizione. Il secondo target lo trovo a 1.2630. Stop 1.2023
Entry: 1.2289
Sl:1.2023
Tp1:1.2430
Tp2:1.2630
Mi piace molto anche EURUSD per il ritracciamento che ha fatto e dove potrei pensare se ci saranno le condizioni di aprire un trade long, ma non adesso.
Nio al 17.01.23 ore 19.43Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario, non è sollecitazione all'investimento o disinvestimento.
Grafico a candele 1D.
Continua la mia ipotesi di testa spalle pubblicata per la prima volta il 22.12.22 (ecco il link: ) quando ancora non era completata nemmeno la testa.
Sembra proprio che la testa si sia completata il 03 gen 23 a 9,50$. Per il top della testa faccio riferimento al prezzo di 14,03$ del 05.12.22 guardando in grafico a candele 1D, in grafico lineare sarebbe un prezzo diverso ed inferiore peraltro conseguito anche in data diversa (ovvero l'08.12.22).
Nio potrebbe (non sono sicuro al 100%) aver toccato il top spalla destra il 12 gennaio 2023. Attualmente la quotazione sta scendendo ed è sul supporto dinamico dato dalla media mobile a 20 periodi (la linea ondulata in rosso) e subisce la resistenza data dalla media mobile a 50 periodi (la linea ondulata in arancione). E' da lungo tempo che Nio subisce la resistenza della mm50 che respinge il prezzo che poi torna a scendere.
Dal 21 set21 la mm20 (la mm veloce) ha incrociato al ribasso la mm50, segnale ribassista, e continua a mantenersi sotto la mm50, se pur in questo momento sono vicine. Finchè la mm20 sarà sotto la mm50 il trend, al netto dei rimbalzi, si manterrà ribassista.
Ebbene avendo scelto (scelte di natura soggettiva, ad esempio per una comparazione e per creare una forbice di arrivo si potrebbe ripetere l'analisi in grafico lineare con dati diversi) di analizzare il testa spalle in grafico a candele 1D, ed avendo scelto di considerare il top della testa a 14.03$ la cui parte più bassa della stessa è a 9,50$, ne consegue che l'altezza della testa misura 4,53$ di estensione.
Questi 4,53$ andranno sottratti dal punto effettivo di eventuale rottura della neckline (al netto delle false rotture verso il basso e verso l'alto che di solito il prezzo compie, ingannando i trader) al fine di trovare il target effettivo del testa spalle. Ad esempio se il punto effettivo di rottura della neckline fosse a 9,37$ si avrebbe una target della figura testa spalle a 4,84$ (9,37$-4,53$= 4,84$ target).Compreso il principio si potrà quindi effettuare il calcolo effettivo del target in base al prezzo di effettiva eventuale rottura della neckline.
Fra L'altro vediamo sul grafico che proprio a 4,73$ c'è un gap, gap che di solito vengono chiusi.
Andando a vedere il grafico con la teoria delle onde di Elliott vediamo che il 01.07.21 è iniziato il movimento C (il terzo e finale movimento della correzione ABC, in questo caso un vero e proprio reset di tutto il primo macro ciclo di salita iniziato il 01.10.2019 e terminato il 11.01.2021) ed il 24.06.22 (in grafico lineare) è iniziato il movimento cinque di C. Questo movimento 5 di C, ha a sua volta compiuto 4 movimenti su 5 e dal 05/08 dicembre 2022 sta compiendo questo ultimo movimento 5 a sua volta composto da altri 5 movimenti, sul grafico sono contati i primi due movimenti (di 5) dal 05/08 dicembre 2022 di questo ultimo movimento 5. Questi primi due movimenti contati sul grafico corrispondono alla seconda parte della testa ed alla spalla dx.
Con Elliott bisognerebbe usare il grafico lineare ed in 1D, ed usando con i dati in grafico lineare 1D ho una forbice di arrivo (a seconda se il calcolo lo effettuo dai macro movimenti dal 01.07.21 al 06.10.21 - movimento 1 di C - ed ipotizzando che 5C sia esteso come 1C ed il risultato sottratto dal top 4C) da 4,28$ a 6,44$ (se il calcolo lo effettuo dai movimenti del solo 5C dal 24.06.22 al 07.09.22 - movimento 1 di 5C - ed ipotizzando che il movimento 5 di 5C sia esteso come il movimento 1 di 5C ed il risultato sottratto dal top del movimento 4 di 5C), rifacendo il calcolo con le stesse procedure, ma in grafico a candele 1D la forbice sarebbe fra 2,47$ (gap a 2,55$) e 6,14$.
Diciamo, tirando le somme, che una forbice di arrivo fine correzione potrebbe essere fra i 4$ e i 6$, nonostante l'estremo assoluto a 2,47$.
Per centrare il bersaglio quindi, necessita calcolare il testa spalle secondo le spiegazioni sopra date che già comunque da un target di suo abbastanza attendibile, e contare i movimenti delle sequenze come sopra ho spiegato, sostanzialmente mancherebbero 3 sequenze per completare il movimento 5 di 5C. Infine ci si può aiutare con L'RSI, evidenziato sotto al grafico, monitorando già dal prossimo ipervenduto.
Se il prezzo salisse con volumi sopra la mm50 mostrerebbe forza e si potrebbe assistere ad uno spunto rialzista che avrebbe però necessità di essere confermato dall'incrocio al rialzo dell mm20 sulla mm50, ma lo scrivente al netto di eventuali spunti rialzisti, propende nettamente per le altre ipotesi sopra formulate e per il mantenimento del trend ribassista come trend principale, peraltro non solo per Nio, ma per il mercato Usa in generale ed anche quello Europeo arrivato, anche quello italiano, a dei rialzi ed a delle quotazioni non sostenibili e non compatibili con il periodo macro economico e di stretta monetaria.
Salto volutamente tutta la parte relativa alla analisi della politica monetaria, all'analisi dei dati macro, che comunque in questo momento sono negativi, all'inflazione, ed all'azienda.
Sono le 19.43 è Nio quota 11.45$.
Indici azionari, ci siamo?Prendo a campione l'indice DJI che sebbene sia un indice un poco a se, certo non va dalla parte opposta degli altri indici ed è stato finora il più regolare di tutti .
Il trimestrale inverso è chiuso il 13 Dicembre, nella seduta precedente sembra proprio che abbia chiuso anche il primo mensile inverso del nuovo trimestrale ed ora deve dirigersi a chiudere il trimestrale indice che suppongo troverà la sua conclusione intorno a fine Febbraio.
Un ulteriore rinnovo del l'ultimo massimo annulla temporaneamente l'analisi.
Nel grafico seguente ho segnalato le resistenze che dovrebbero respingere la salita e i target della probabile discesa per il mercato europeo.
La presente è la mia visione e non rappresenta un sollecito ad operare sui mercati.
Eurostoxx, valido per tutti gli indici europei
s3.tradingview.com
VIX: terminato il ciclo blu sembra pronto anche lui a ripartire
s3.tradingview.com
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.01.2023Banche Usa non deludono sui conti 2022, ma sono prudenti sul 2023.
Tutti (col pensiero) a davos, per il Forum di capi di Stato e Banchieri.
Si consolida la speranza per calo inflazione e tassi. Vedremo..
Prezzo del gas naturale ai minimi da 15 mesi: aiutera’ inflazione e famiglie.
L’umore e’ buono e le Borse salgono per la 2’ settimana del nuovo anno. Il calo dell’inflazione Usa a dicembre aiuta Wall-Street, alimentando tra gli investitori la speranza che rafforzato la convinzione che le Banche centrali, a cominciare da quella americana (FED-Federal Reserve), si predispongano ad allentare la politica monetaria.
Venerdi’ 13 chiusure tutte in rialzo: svetta Milano, che col +2,4% della scorsa settimana mgliora il saldo da inizio anno a +8,8%, bene anche Francoforte, +3,3% e +8,4% da inizio anno, Parigi, +2,4% e +8,5%, Madrid +2,1% e +7,9%, Londra +1,9% e +4,1%. So far, so good!
Settimana positiva anche per Wall-Street: venerdi’ Dow Jones in rialzo +0,33%, Nasdaq +0,71% e S&P500 +0,40%, nel giorno della pubblicazione dei primi “conti” finali 2022 delle grandi banche, positivi a consuntivo, ma accompagnati da visione prudente sul 2023, visto in recessione “leggera” e meritevole di extra-accantonamenti prudenziali.
Risultati 2022 ottimi per Bank of America, con registrato ricavi e utili in rialzo e sopra le stime, similmente a Jp-Morgan. Citigroup e’ cresciuta nei ricavi ma ha effettuato accantonamenti sopra la media, penalizzando il risultato netto. Domani, 17 gennaio, pubblicheranno Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Sul 2023, nelle dichiarazioni del top management delle grandi banche Usa abbonda la “prudenza”. Il CEO di Bank of America Brian Moynihan ha dichiarato che «lo scenario base contempla una recessione moderata», mentre quello di Jp-Morgan, Jamie Dimon, sostiene che l'economia americana rimarra’ forte, con le famiglie e le imprese che continuano a spendere e ad investire.
Tuttavia entrambi mettono in conto i possibili effetti negativi delle tensioni geopolitiche, guerra in Ucraina in primis, dell’inflazione ancora alta e resistente, dei rischi di approvvionamento di energia e materie prime agricole, dei tassi di interesse elevati.
Intanto, sul fornte macro, registriamo una produzione industriale della “zona-Euro” cresciuta a novembre più delle previsioni, testimone di una buona resistenza dell'economia manufatturiera: +1,0% su ottobre, contro stime di +0,50%. In Italia, l'indice destagionalizzato segna -0,3% mensile e -3,7% annuale.
In Germania, fonti governative stimano la crescita del PIL 2022 al +1,9%, il che significa che l'economia tedesca, nel 4’ trimestre, potrebbe aver evitato di contrarsi, cosa che invece si temeva.
A Davos (Svizzera) si apre oggi l’attesissimo World Economic Forum, che vede la partecipazione di 52 Capi di Stato e di Governo e 19 banchieri centrali: molte discussioni verteranno sulle prospettive di crescita, sull’inflazione e sui tassi di interesse ufficiali, nella speranza di cogliere qualche segnale di futuro allentamento della politica monetaria.
Il prezzo del gas naturale europeo precipita ai livelli dell’autunno 2021, disinnescando la paura circa la disponibilita’ ed il pesante impatto sui prezzi dell’eletricita’ e sull’inflazione: gli stoccaggi di gas in Europa sono oltre l'82%, ben sopra le medie storiche (circa 70%), del periodo. L'Europa è il maggior importatore di gas naturale liquefatto, col 24% del volume planetario.
Il prezzo del metano stamane, sulla piattaforma TTF di Amsterdam, e’ arrivato a perdere anche oltre -7% sino a 60 Euro/megawattora, grazie anche un aumento dei flussi verso l'Europa, favorito dagli stoccaggi pieni in Cina e da temperature medie europee sopra la media stagionale, con conseguenti minori consumi.
Piu’ stabile il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate) scende oggi -0,7% a 79,6 Dollari/barile e consolida il progresso a doppia cifra della scorsa settimana, quando era stato spinto al rialzo dalla prospettiva di “re-opening” cinese.
Mercato obbligazionario: torna l’interesse per il “reddito fisso”, nella speranza di “easing” della politica monetaria (alias tassi di interesse che si stabilizzano per poi tornare a scendere): risultato, scendono i rendimenti dei “govies” e lo spread tra BTP decennale italiano e omologo bund tedesco scivola a 180 bps, col rendimento del BTP attorno 4,0%.
Sul fronte valutario prosegue il recupero dell’Euro sul Dollaro, ora a quota 1,08, lontanissino dal minimo di 0,96 toccato lo scorso ottobre. All’indebolimento del Dollaro contribuisce la convinzione che la FED potrebbe alzare i tassi di soli +0,25% nelle prossime riunioni di inizio febbraio e metà marzo.
Altro movimento notevole e’ il rialzo dello Yen giapponese, sia verso Euro che US$. La Banca del Giappone mercoledì 18 potrebbe annunciare la “conclusione” dell'attuale, e a ben vedere unica, strategia super-accomodante.
Risk-on!! Degno di nota il ritorno del “danaro” sulle cryptovalute, col Bitcoin che nel weekend è tornato sopra 21 mila Dollari, +28% da inizio anno.
Le Borse asiatiche stamani hanno registrato chiusure differenziate: Tokyo, -1,1%, soffre probabilmente del recente apprezzamento dello Yen, tornato verso Dollaro Usa ai livelli di maggio 2022. Hong-Kong -0,14%, Seoul +0.58% e CSI300 cinese +1,56%, noncurante del calo del -9,9% delle esportazioni cinesi a dicembre.
Borse europee leggermente positive, in media +0,2%, ma poco attive, complice la chiusra di Wall Street per il Martin Luther King day. (ore 13.30 CET)
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SPX - Divergenze e EMA Analizzando gli ultimi due importanti Bear Market, possiamo vedere come su grafico Mensile, la discesa era stata caratterizzata da un TOP di livello, seguito da un incrocio dall'alto verso il basso della EMA9 periodi con la EMA21 periodi.
Dal TOP all'incrocio sono passate dalle 5 alle 8 barre; chiaramente le tolleranze sono d'obbligo parlando di candele mensili, ma è interessante vedere che dal 6° mese inizia a cedere la struttura generalemnte.
Ad ogni incrocio, è seguito un veloce retest, per poi scendere definitivamente.
Dall'incrocio delle 2 EMA al bottom possiamo vedere che sono passati rispettivamente 17 sedute mensili nel Bear market della DOT.COM e 10 sedute mensili da quello dei MUTUI SUBPRIME cedendo dall'incrocio delle EMA rispettivamente il 42% ed il 52% circa del prezzo. Solo in una fase di Selling Climax importante ed una volta raggiunti livelli di ipervenduto con RSI inferiore a 30, abbiamo iniziato a vedere la risalita.
Nella situazione attuale, osserviamo l'incrocio delle EMA9 con la EMA21 (da confermare nelle prossime sedute) e un breve retest già effettuato. Tutti i presupposti per rivivere le stesse situazioni dei bear market precedenti.
Qualora questa ipotesi venisse confermata, possiamo ipotizzare una discesa pari a quelle avvenute in passato e il tutto nell'arco temporale che va da 10 a 15 mesi circa .... il 2023 non sarà il rilancio del mercato a quanto pare.
Considerando che normalmente il lead time necessario a ripristinare il mercato dal momento di un Pivot della FED è mediamente di 10-18 mesi e che questo ancora non è avvenuto, ecco che possiamo rafforzare la nostra ipotesi aggiungendo anche queste informazioni.
Salvo atterraggi morbidi da parte della FED con allentamento della politica monetaria che può quindi dare respiro al mercato, rimaniamo in un Bear Market che dal grafico sembra addirittura appena iniziato.
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