FTSE MIB - Target 24000 entro prima settimana di AgostoRiprendiamo il solito aggiornamento.
Siamo in prossimità di un importante setup geometrico, che si sta configurando di Max. Idealmente il giorno ideale sarebbe tra Martedi e Mercoledì della settimana prox, ma sappiamo anche che esiste una certa tolleranza sulle giornate, derivando il setup geometrico da un modello pluriennale.
Sapevamo che il 17 / 19 Aprile sarebbe stato un Max, idealmente il Max dell'anno (come chiarito nell'analisi che vi allego:
Ad inizio Giugno speravo in ulteriore affondo, è stato un disastro per me, avendo significativamente impattato i profitti dei mesi precedenti. Avevo provato a cambiare metodo per incrementare il rendimento degli investimenti (troppo bassi, per quanto molto costanti e ripetuti nel tempo), ho deciso di ritornare al vecchio setup del sistema (TS) con probabilità > 80% di successo, questo, sarà molto difficile recuperare a Giugno e riportare il mese in positivo, ma ci proverò.
Nel seguito il punto di partenza ad oggi:
- Marzo: 25 Operazioni, 80% profittevoli, rendimento 7.9 % (target 10% - Capitale Investito 117% del Capitale target)
- Aprile: 18 Operazioni, 78% profittevoli, rendimento 2.7 %(target 10% - Capitale Investito 82% del Capitale target)
- Maggio: 28 Operazioni, 89% profittevoli, rendimento 2.7 % (target 10% - Capitale Investito 136% del Capitale target)
- Giugno: 10 Operazione, 60% profittevoli, rendimento (20) % (target 10% - Capitale Investito 100% del Capitale target)
I miei principali Errori:
1. Ho cambiato strategia a Giugno senza adeguato back-testing
2. Dopo il primo errore ho incrementato il size delle operazioni
3. Avendo un size eccessivo ho perso la tranquillità essenziale per gestire al meglio il trade, per esempio sull'ultimo TYL chiuso ieri, non ho avuto la freddezza di chiuderlo al tempo esatto (che avevo identificato 2 giorni prima), non ho seguito quindi le indicazioni del TS, che in effetti ha continuato a fornire indicazioni, statisticamente, allineate a quanto mi aspettassi
"Lesson Learned" (come dicono gli Americani)
1. Non importa se si fa un errore o meno, devo concentrarmi sul medoto che uso
2. Se gli errori superano la percentuale attesa devo rimettere in discussione il TS, e comprendere dove ho sbagliato e se il caso adottare le giuste contromisure
3. Il size delle operazioni devono sempre essere tali da consentire una gestione ottimale. Sovraesporsi, anche negli scenari in cui il mercato si comporta come da attese, porta ad una pessima gestione del trade.
4. La gestione del Trade, al di là del metodo usato, fa sempre la differenza.
So di avere scritto delle banalità ed ovvietà, le scrivo qui per ricordarle sempre, anzi probabilmente le riprenderò più spesso-
Ci riprovo, avevo realizzato un ottimo profitto in 3 mesi, pazienza.
Idee della comunità
DISNEY - debolezza relativa. Piano Settimana 25DISNEY non è stata in grado di recuperare nonostante il recente rally degli indici azionari mostrando estrema debolezza e un down trend senza difese sul weekly. Al primo accenno di ritraccio dei mercati, la società di entertainment potrebbe accelerare al ribasso. La candela weekly, seppur in bassa volatilità, rappresenta un set up di vendita.
USD (Dollar Index) sul weekly avvia un deciso swing low. Operatività preferibilmente short settimana prossima sulla valuta americana.
Piano trading settimana prossima.
EURUSD : LONG - avvia swing high con convinzione in linea con la mia view long di medio periodo. Settimana prossima osserverò il daily per ricercare dei posizionamenti in acquisto.
GBPUSD : LONG - prosegue il movimento di forza. Ho appena chiuso un trade in gain su questo mercato, attendo ritracciamento e nuovi set up sul daily.
USDJPY : LONG - Estrema debolezza per la valuta giapponese. Operatività solo long. Tuttavia difficilmente opererò a favore del dollaro. Comunque lo tengo in watchlist in caso di cambio di scenario.
AUDUSD: FLAT - struttura di prezzo abbastanza confusa in questo momento, resto in attesa di un chiarimento.
NZDUSD: FLAT - prosegue lo swing high sul weekly. La mia view su questo mercato è diventata recentemente ribassista. Resto in attesa di conferme weekly per posizionamenti short.
USDCAD : SHORT - break down dell'ampio canale laterale. La mia view diventa ribassista e attendo ritracciamento sul daily per posizionamenti short.
OIL: FLAT - Nessuna novità. Mercato indecifrabile e non tradabile attualmente.
GOLD : LONG - candela settimanale di preparazione dell'atteso swing high. Da tempo aspetto di entrare in acquisto sul gold. La mia view è long e siamo in una zona di acquisto molto interessante. E' necessaria la convalida con la rottura dei massimi della candela weekly per cercare posizionamenti. Comunque settimana scorsa sono già entrato LONG su silver XAGUSD, mercato correlato.
S&P500: FLAT. Movimento troppo esteso, siamo lontani da ema20 weekly. Attendo ampio ritraccio.
NASDAQ: FLAT - Resto ancora fermo. Movimento rialzista molto esteso e lontano dalla ema20, attendo ampio ritraccio.
DAX40: FLAT - Siamo in una zona di vendita e non mi piace entrare a questi livelli. Resto in attesa di un ritracciamento.
BTCUSD: FLAT. Candela settimanale che sembra chiamare un avvio di swing high. Vengo da un pesante Stop Loss su questo mercato. Preferisco adottare un approccio cauto e aspettare maggiori conferme per rivalutare posizioni in acquisto.
US Stocks: watchlist della settimana - LONG Pepsi (PEP), Visa (V). SHORT: Disney (DIS - vedi analisi), BAC (Bank of America), CVX (Chevron).
****segui questo post se ti interessa la mia operatività real time
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
IWC/SPY: L'INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è quello di creare un indice capace di esplicitare le aspettative del mercato sul tema “ciclo economico” utilizzando due particolari ETF sul mercato azionario.
1. MICRO CAP E LARGE CAP
Iniziamo l’analisi andando a ricordare la differenza tra le società a micro e larga capitalizzazione.
• Le società a micro-capitalizzazione sono considerate le più “piccole” della classe, presentando dimensioni ridotte. La loro attività commerciale è tipicamente concentrata a livello regionale: per questo motivo esse sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori e, dunque, fortemente sensibili alle condizioni economiche. Un ETF che replica il movimento delle stesse è l’iShares Micro-Cap, con ticker “IWC”
• Le società a larga-capitalizzazione sono, al contrario, “le prime della classe”: essendo multinazionali, godono di un commercio globale e, per lo stesso motivo, non sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori statunitensi quanto le precedenti, riuscendo ad esportare i loro prodotti al di fuori dei confini nazionali. Gran parte delle società dello SPY, l’ETF dell’S&P500, presentano queste caratteristiche
La trattazione dei due punti precedenti è stata importante per un motivo semplice:
• L’ETF delle micro-cap, “IWC”, è molto più ciclico se rapportato a quello sulle large-cap, “SPY”
È importante ricordare il concetto secondo il quale:
• Una società (o paniere di azioni) è definita “ciclica” quando la sua capacità di generare utili è fortemente dipendente dalle condizioni economiche, catalizzate, tra le altre cose, dai consumi
Se è vero che IWC presenta una ciclicità superiore a SPY, dovrebbe essere altrettanto vero che il primo (IWC) mostrerà una correlazione maggiormente positiva rispetto al secondo (SPY) se correlato ad alcuni dati macroeconomici chiave a livello statunitense.
Per questo motivo sarà ora calcolata la correlazione dei due ETF con il PMI manifatturiero e con la sezione “business activity” dell’ISM sui servizi:
• Per SPY:
• PER IWC:
Come da ipotesi, è possibile osservare come le micro-cap siano più legate all’intensità economica rispetto alle large-cap.
La superiorità ciclica è ancora più apprezzabile osservando la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici sopra raffigurati con il prodotto interno lordo statunitense misurato anno/anno:
2. I DIVERSI RISCHI CHE PRESENTANO LE DUE CLASSI
Le due classi di società presentano dei rischi diversi.
Partiamo dal presupposto che un indice azionario, nel medio-lungo periodo, tende a crescere o decrescere all’aumentare o al contrarsi degli utili societari delle aziende all’interno del paniere. Questo è mostrato nella grafica successiva, che correla l’andamento di prezzo dell’S&P500 con i relativi EPS (earning per share, utili per azione):
È proprio da quest’ultimo concetto che deriva una grande differenza tra le due classi:
• Gli utili societari delle micro-cap tendono ad essere più vulnerabili rispetto a quelli delle large
Avendo le più piccole “un capitale limitato”, saranno quelle che più beneficeranno di un contesto economico favorevole (fasi del ciclo economico di ripresa ed espansione) ma che più performeranno in negativo in condizioni sfavorevoli (fase del ciclo economico di rallentamento e recessione). Perché?
• Le micro tenderanno più a beneficiare di fasi economiche favorevoli rispetto alle large poiché avranno uno spazio di crescita maggiore rispetto alle altre, con bilanci già consolidati. Si può dunque affermare come il rendimento offerto dagli utili delle micro, nelle stesse fasi, sarà più alto
• In fasi economiche sfavorevoli accadrà il contrario: saranno gli utili delle micro a soffrire maggiormente, mentre quelli delle large si manterranno più resilienti
Il maggior potenziale di crescita o, nel caso contrario, di decrescita delle micro-cap conferisce loro maggior volatilità e, per lo stesso motivo, maggiori potenziali di guadagno o perdita.
Da qui deriva il diverso rischio associato a “IWC” e “SPY”.
Prendiamo ora in considerazione i due ETF in due momenti storici (2008-2011 e 2020-2022) in maniera tale da osservare le loro diverse prestazioni in fasi economiche diverse.
Prestazioni dei due ETF nella recessione immobiliare (luglio 2007-marzo 2009):
• -64.9% per le micro
• -56.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa (marzo 2009-maggio 2011):
• +150.75% per le micro
• +103.5% per le large
Consideriamo ora l’ultimo triennio:
Prestazioni dei due ETF nel crollo covid (febbraio 2020-marzo 2020):
• -45.5% per le micro
• -35.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa-espansione (marzo 2020-marzo 2021/dicembre 2021):
• +193% per le micro
• +120% per le large
Prestazioni nel bear market del 2022:
• -36% per le micro
• -27.7% per le large
Ipotesi confermate:
• Le micro tendono a sovraperformare in condizioni economiche favorevoli, mentre le large in quelle sfavorevoli
Ricordate: la volatilità è considerata sinonimo di rischio!
3. IWC/SPY: L’INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICO
Costruiamo l’indice di forza tra IWC e SPY:
Cosa potrà mai esprimere questo indice di forza viste e considerate le migliori performance di IWC nelle fasi di ripresa/espansione economica e quelle migliori di SPY in rallentamento/recessione?
• Rappresenterà il sentiment (o le aspettative) degli investitori sulla particolare fase del ciclo economico!
È ormai noto che le loro mosse siano sempre catalizzate dalle loro aspettative. In base al movimento dell’indice di forza, sarà possibile capire il loro sentiment.
La conferma della funzione di questo indice di sentiment arriva dalla correlazione positiva che esso stesso mostra con il prodotto interno lordo, misurato a/a:
O, ad esempio, con il PMI manifatturiero e con il sentiment dei consumatori:
La differenza (e la potenzialità) di questo indice di sentiment rispetto ai dati macroeconomici è il seguente:
• Esso è il risultato delle aspettative degli investitori, mentre i dati macroeconomici derivano da formule matematiche
Inoltre:
• I dati macroeconomici sono comunicati a livello mensile, a differenza dell’indice di forza il cui suo sviluppo avviene a cadenza giornaliera
Così possiamo schematizzare:
Concludiamo l’analisi affermando che ad un rialzo dell’indice corrisponderà generalmente risk on, al contrario risk-off: questo è certificato dalla correlazione nagativa dello stesso con il VIX:
L’analisi termina qui ma…la serie di analisi incentrata sullo stesso indice, iniziata lunedì 19, no!
La prossima avrà come obiettivo quello di utilizzare lo stesso in ottica investimento, principalmente per il settore azionario e obbligazionario.
Alla prossima!
YEN PRONTO AL RESPIRO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 20.06.2023
YEN PRONTO AL RESPIRO?
-CONTESTO
Settimana che si focalizzerà sulla Bank of England e sulla relativa decisione sui tassi di interesse, con le attese di un rialzo del costo del denaro di 25Bp, rialzo pressocch+ obbligato visto il livello ancora altissimo di inflazione, che si attesta nell’ultima rilevazione all’8.7% che sebbene lontano dai picchi del 11.1% rimane ancora particolarmente lontana dai target del 2% e la forza espressa dall’economia del Regno Unito preoccupa la BOE sulla possibile spirale salari -Inflazione.
In attesa di questo appuntamento, stanotte abbiamo letto le minute della RBA, che dopo un rialzo tassi a sorpresa nell’ultima riunione continua a tenere toni aggressivi, la lotta all’inflazione non è terminata e il lavoro da fare è ancora tanto, tuttavia il dollaro australiano, dopo un lungo rally rialzista oggi sembra aver incassato male il colpo della PBOC.
La banca centrale cinese stanotte ha effettuato taglio del costo del denaro, per tentare un rilancio dell’economia che ancora non sembra aver ripreso il suo consueto ritmo espansivo sebbene i lockdown siano terminati da tempo. La paura di una fase lunga di rallentamento economico da parte della Cina sembra aver colpito anche i partner commerciali quali Australia e Nuova Zelanda.
Da non sottovalutare oggi i diversi speech dei componenti board della FED e anche della BCE che potrebbero dare conferme o smentite di quella che sembra una chiara linea di aggressività da aprte delle banche occidentali.
-FOREX
Il menrcato valutario è alle prese con un dollaro USA debole che sconta pesantemente il nulla di fatto da parte della FED nell’ultima riunione, portando le quotazioni del dollar index a 102.30 con primi suporti plausibili a 102.25 per poi mirare ai minimi di 102.00.
La debolezza del dollaro usa porta a spinte rialziste delle majors concorrenti, con eurusd che completa una buona flag lateral ribassista, preludio a nuovi allunghi che trova supporti a 1.0910 e potenziali allunghi a 1.0975. Simile il quadro tecnico per la sterlina che trova i supporti a 1.2780 per potenziali allunghi rialzisti a 1.2850, ma prima della BOE tutto potrebbe essere valido pertanto massima cautela sugli asset gbp.
Attenzione sul dollaro australiano sul quale pesa ora una necessità tecnica di storno ribassita, sostenuta da un quadro non brillante per il rallentamento economico cinese che penalizza il partner commerciale australiano. Pertanto, i supporti di 0.6775 potrebbe essere violato con approdi a 1.6760
-EQUITY
Giornata di ribassi per il comparto equity, con il dax che rompe i minimi di 16109 e sembra puntare dritto ai supporti di 16040 con potenziali allunghi verso 16000 pnt.
Toni ribassisti anche per il resto d’Europa con l’Italia in territorio negativo a -0.40% con il test dei supporti a 27630 pnt rotti i quali potremmo andare a testare 27140pnt.
Anche l’asia non fa bene con i tagli tassi della PBOC, i listini sono pesanti, con il nikkeri che segna un -0.70% ma fa peggio Hong Kong con un -1.70% che si apre ore a dei break out ribassisti sotto 19500 pnt
Per l’indice tecnologico americano si configurano i primi potenziali break out dei minimi di breve a 15050 pnt per aprirsi a 14800 pnt, ma ricordiamo che ieri gli americnai sono rimasti in festa, e solo oggi ripartiranno i desk d’oltre oceano.
-COMMODITIES
Gold ancora fermo sotto i 1960 $ ma senza tuttavia attaccare i supporti a 1936$ il che lascia le quotazioni in una netta area di compressione che non porta a nessuna chiara direzionalità.
Piu tonico il settore energy, con il wti che riattacca i massimi a 72$ con i primi supporti a 70.90 per poter attaccare poi 73.80$
Anche il Ngas inizia a valutare le prospettive per il prossimo inverno,che resta come sempre un’incognita sulle temperature che ci aspettano e pertanto la possibilità di dover far fronte ad una forte domanda porta le quotazioni al test dei massimi di periodo a 2.70$ con possibili allunghi verso i 3$
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LARGE, MID E MICROCAP: ANALISI DEI TREND E CORRELAZIONI MACROL’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare i trend delle società a grande (S&P500), media (Russel 2000) e micro-capitalizzazione (ETF di iShares “IWC”), con focus su alcuni indici di forza e correlazioni macroeconomiche.
1. LE “LARGE-CAP”
Come si è conclusa la settimana “dell’inflazione al 5.3% e dei tassi di interesse rimasti invariati”? Osserviamolo nella grafica successiva reperita da Finviz.com:
Tutti i settori in positivo. Il podio è riservato al settore tecnologico (+4.11%), al settore ciclico (+3.66%) e al settore dei materiali di base (+2.9%). Essendo i primi due settori quelli maggiormente acquistati in una condizione di propensione al rischio, è possibile affermare come la settimana passata sia stata di “risk-on”.
Volendo essere ancora più precisi, di seguito i migliori cinque sottosettori:
La grande propensione al rischio è ben testimoniata dai livelli del VIX che hanno raggiunto valori di 13 punti e mezzo circa (valori che non si osservavano dal febbraio del 2020):
Ricordate:
• Il VIX è definito come l’indice di paura dell’S&P500 dal momento in cui esso tende a registrare degli incrementi al manifestarsi di ribassi (più o meno violenti) del benchmark. Importante la soglia dei 20 punti, considerata lo spartiacque tra la “tranquillità” (risk on, < 20) e “l’incertezza” (risk off, > 20)
Analizziamo l’S&P500 dal punto di vista tecnico:
Il benchmark ha definitivamente superato la resistenza dei 4300$ (superando, di fatto, il massimo del “mini bull market” di agosto 2022 e confermando la rottura al rialzo del triangolo ascendente) e ora si dirige verso la successiva struttura dei 4600$; da non escludere un ritracciamento del prezzo a causa di potenziali prese di profitto e di territorio di ipercomprato (RSI a valori di 73 punti).
La distanza dai massimi storici si attesta a poco più di 9 punti percentuali.
E il Russel 2000?
2. LE MID-CAP: IL RUSSEL 2000
La forza espressa dal Russel 2000 (ticker “RUT”) è notevolmente inferiore rispetto a quella dell’S&P500:
• Il suo prezzo si ritrova all’interno di un canale di lateralizzazione da più di un anno, tra la struttura a 1690$ e quella a 1900$; è possibile affermare come esso sia ancora testimone di un mercato ribassista
Nell’immagine successiva è possibile osservare le più importanti strutture di prezzo:
La maggior forza del benchmark principale rispetto a quest’ultimo è esplicitato dall’indice di forza SPX/RUT:
Perché questa maggior forza?
Il Russel 2000 è più sensibile all’intensità economica di quanto lo sia l’S&P500.
• Il Russel 2000 è l’indice azionario rappresentativo delle società a media capitalizzazione di mercato. Le loro attività sono principalmente concentrate all’interno dell’area degli Stati Uniti, a differenza delle società dell’S&P500, formato da tante società multinazionali che, come dice il nome stesso, godono di commerci più “geograficamente” diversificati.
Il Russel 2000 è quindi dipendente dalla domanda interna dei consumatori statunitensi: se quest’ultima aumenta, le società all’interno dell’indice registreranno maggiori vendite, maggiori utili e quindi dei rialzi in borsa. Dal momento che i consumi sono il principale catalizzatore dell’economia americana, ne conviene la correlazione Russel-PIL.
Dimostriamo tutto ciò, osservando le correlazioni positive esistenti tra l’indice azionario stesso, il PMI manifatturiero e l’indice dell’attività economica sui servizi:
Esse sono positive! Correlando i due dati macroeconomici al prodotto interno lordo statunitense anno/anno, abbiamo la conferma di ciò che è stato espresso precedentemente.
Per chi non sapesse a cosa si riferiscono i due dati macroeconomici:
• PMI MANIFATTURIERO: Il PMI manifatturiero è un indicatore capace di esplicitare la forza o la debolezza dell’omonimo settore attraverso il sentiment dei direttori agli acquisti del settore stesso.
Quando il dato si trova al di sopra dei 50 punti, il settore è da considerarsi “in espansione”; in caso contrario, in “contrazione”
Ho parlato in maniera specifica del dato nell’analisi al link:
• INDICE BUSINESS ACTIVITY DELL’ISM SUI SERVIZI: è un rapporto che fornisce una panoramica sull’attività commerciale nel settore dei servizi; come per il PMI manifatturiero, esso oscilla tra valori superiori o inferiori a 50 punti, dove questi ultimi rappresentano lo spartiacque tra l’espansione ( >50) e contrazione (<50) del settore stesso
I settori manifatturiero e dei servizi sono fondamentali per l’economia statunitense (non per altro sono state osservate le correlazioni positive nella figura precedente).
3. LE MICROCAP
Osserviamo l’andamento di prezzo dell’ETF di iShares “IWC”, che replica un indice composto da società statunitensi a micro-capitalizzazione:
Grafico molto simile al Russel 2000:
• Dopo l’enorme rialzo dal minimo del marzo 2020 ai massimi dell’anno dopo, il prezzo ha visto una lateralizzazione terminata con un breakout ribassista a gennaio 2022. Il prezzo, negli ultimi mesi, si ritrova ad oscillare tra la resistenza dei 130$ - 137$ e l’importante supporto (più volte testato) dei 100$. Interessante la formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista
Calcoliamo ora l’indice di forza relativa tra Russel 2000 e IWC (RUT/IWC):
Lampante la forza maggiore espressa dal Russel 2000 rispetto alle micro-cap. Perché?
• Se è vero che le large-cap operano su scala globale e le mid-cap su scala nazionale, è altrettanto vero che le micro-cap presentano “un raggio di azione” ancora più ristretto, talvolta regionale.
Questo significa che esse saranno ancora più impattate dalla ciclicità dell’economia rispetto alle due precedenti
Quest’ultimo punto è ben osservabile se si osservano le correlazioni tra i due dati macroeconomici citati nel paragrafo precedente e “IWC”:
Paragonando le correlazioni dei dati macroeconomici con “RUT” (RUSSEL) e con “IWC” vi renderete conto di come quelle osservabili per quest’ultimo siano più intense nel tempo, proprio a denotare una ciclicità superiore.
In un processo di rallentamento economico (quello attuale, nella fattispecie) saranno gli utili delle micro-cap ad essere impattati più negativamente rispetto alle mid-cap: da questo ne deriva un indice di forza “RUT/IWC” rialzista.
Abbiamo dunque le società a larga capitalizzazione che sovraperformano quelle a media; queste ultime, a loro volta, sono più forti delle micro.
Cosa vorrà mai dire questo?
Ciò sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andremo ad analizzare variabili correlate e un potenziale scenario di investimento.
Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro, commentate pure. Buona settimana!
Eur/Usd: Ritorna il trend rialzistaBuongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita view settimanale di un mercato che ritengo interessante in ottica di trading per i prossimi giorni.
Il mercato in questione è Eur/Usd.
Il cambio infatti ha creato una price action che conferma il trend rialzista partito con il minimo di fine settembre.
Ritorno dei compratori nelle ultime due settimane con aumento di volatilità proprio dopo il pullback dei prezzi da 1,1050 fino in area 1,0700.
In ottica operativa quindi il mio piano sarà esclusivamente long ovvero seguirò in "End Of Day" l'evoluzione dei prezzi di euro cercando di trovare qualche spunto di conferma rialzista.
Tutti i trigger che si possono formare al di sopra di 1,0750 verranno analizzati per un trade long e solo un ritorno al di sotto di questo livello fallirebbe la mia view bullish.
Al momento quindi non ci sono entry trigger ma una struttura interessante da osservare per cercare conferme di acquisto.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
VIX e SP500: chi dei due mente?Il VIX è tornato a livelli di Febbraio'20 quando l'indice SP500 segnava 3388,50 punti. Il VIX oggi segna 14,29 con l'indice americano che oggi segna 4482 ed è sui massimi relativi del 2023. Ad oggi dista 7,2% dai massimi assoluti toccati a Gennaio'22 a 4808 punti.
Il fatto su cui portare attenzione è che il VIX ha fatto i minimi l'8 Giugno a 13,50 e poi ha ripreso a salire, anche se SP500 sta continuando a salire.
Il VIX è detto anche " indice della paura " misura il livello di volatilità attesa dell'indice S&P500 nei prossimi 30 giorni che e' implicito nelle quotazioni delle opzioni su SP500. Pertanto una sua risalita indica un probabile incremento di volatilità sul mercato.
Incrementi di volatilità corrispondono a fasi di correzione degli indici principali in particolare SP500, per cui l'attuale comportamento del VIX deve suonare come campanello di allarme.
Una guida per i trader alla settimana a venire: la BoE e Powell Il Regno Unito riceve particolare attenzione questa settimana, in cui otteniamo l'IPC (21/6 alle 16:00 AEST) e la riunione della BoE (22/6 alle 21:00 AEST). La BoE quasi certamente aumenterà di 25bp, ma il movimento della GBP dipenderà dal tono della dichiarazione rispetto ai 34bp di aumento previsti per la riunione di agosto. GBPUSD sta testando 1,2800 e i clienti sono orientati verso una posizione corta.
In Europa, i dati sono scarsi, ma avremo 9 relatori della BCE e il mercato ritiene fermamente che aumenteranno il tasso di interesse il 27 luglio (la prossima riunione). EURUSD punta a raggiungere quota 1,1000.
Negli Stati Uniti, lunedì abbiamo la festa del Juneteenth e durante la settimana otterremo dati di secondo livello: permessi di costruzione, avvi di nuove costruzioni, vendite di case esistenti, indicatori principali, richieste di sussidio di disoccupazione, PMI globali S&P. Il momento clou saranno gli 11 relatori della Fed e soprattutto il Presidente Powell, che testimonia alla Camera e al Senato (rispettivamente il 22/6 e il 23/6). Il mercato prevede un ulteriore aumento dei tassi da parte della Fed e poi hanno finito, contrariamente alla previsione centrale della Fed per altri 50bp quest'anno - qualunque cosa la Fed stia vendendo, il mercato non sta comprando.
Nel mercato azionario, il NAS100 ha superato i massimi del ciclo precedente, recuperando la sua buona forma, avendo ora registrato un rialzo del 4,1% negli ultimi 5 giorni - la tendenza del dolore rimane al rialzo. Il movimento del NAS100 è superato solo dalla bestia che è il JPN225, anche se se si calcola il NAS100 vediamo che l'indice è salito del 5,4% negli ultimi cinque giorni (come anche il GER40).
La Cina avrà un ruolo nel guidare l'AUD con ulteriori misure di allentamento attese, dove il mercato si aspetta che la PBoC riduca il tasso primario (previsto per il 20/6 alle 11:15 AEST) - USDCNH ha trovato recentemente migliori acquirenti, il che si riflette in un dollaro statunitense più debole su tutte le principali valute del G10, mentre l'indice HK50 sta andando bene e ha superato il livello chiave di 20.000 - c'è stata un'attenuazione a livello di politica interna in Cina nelle ultime due settimane e sembra che abbiamo raggiunto il picco della paura per la Cina.
In Giappone, un altro orientamento accomodante da parte della BoJ per riaffermare la sua posizione ultra-dovish e JPY rimane la valuta di finanziamento numero uno e il giocatore più debole nell'universo delle valute - tutti sono ora in posizione corta fino al midollo. Guardate un grafico giornaliero di ZARJPY, è aumentato per 12 giorni consecutivi ed è in pieno vigore.
Una considerazione da fare mentre guardiamo l'IPC del Giappone nella prossima settimana è che il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che non ci sarà alcuna elezione anticipata - in teoria, questo offre un'opportunità alla BoJ di Ueda per tentare un aggiustamento del YCC alla riunione di luglio - sarebbe una grande cosa per i mercati valutari se si muovessero, ma è discutibile.
In America Latina, la banca centrale del Messico entra in azione (23/6) e vedremo se agiranno ulteriormente sulla politica monetaria... prima di ciò, otteniamo l'IPC che potrebbe influenzare la decisione.
POWELL RALLENTA MA LE PROIEZIONI DICONO ALTRO!Condivido questo piccolo articolo dopo la riunione di ieri sera di Jeremy Powell.
"Quasi tutti i responsabili politici ritengono che ulteriori rialzi dei tassi saranno appropriati quest'anno", ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Nonostante questa dichiarazione, la banca centrale ha mantenuto invariato il suo tasso di riferimento, interrompendo la sua striscia di 10 rialzi consecutivi in 14 mesi.
Dopo 1 anno di continui rialzi dei tassi d'interesse, i rappresentanti del FOMC hanno scelto di non aumentare di ulteriori 25 punti base, l'attuale tasso al 5,25%.
Normalmente una mossa di questo tipo è vista come possibile punto di pivot (inversione), ma qui lo scenario sembra diverso.
Analizzando le proiezioni aggiornate, si possono evidenziare cambiamenti peggiorativi rispetto le proiezioni di marzo.
Il tasso di disoccupazione è stato rivisto al ribasso, dal 4,5% al 4,1%.
Questo è il riflesso di un mercato del lavoro, che nonostante i tassi d'interesse alzati a livello record, rimane resiliente (vedi ultimi dati NFP).
Il PIL è stato rivisto a rialzo dallo 0,4% all'1%, con un occhio ottimista sulla crescita del paese.
Nonostante l'inflazione Headline continua a scendere, l'inflazione core pce è stata rivista a rialzo, dal 3,6% precedente al 3,9% attuale.
Nelle proiezioni economiche del Federal Open Market Committee, l'aspettativa mediana per il tasso dei fondi federali di fine 2023 è aumentata al 5,6%, dal 5,1% della riunione di marzo.
Questo ci mostra che ulteriori 25-50 punti base potrebbero essere presi in considerazione dai membri FOMC.
Punti salienti della riunione:
-Powell ha sottolineato che nessuno dei membri del FOMC ha previsto un taglio dei tassi per il 2023.
-Guardando all'inflazione PCE core negli ultimi sei mesi, non ci sono stati molti progressi.
-La Fed sta osservando gli immobili commerciali con molta attenzione, ha detto.
Gran parte di questo è nelle banche più piccole, ma è ben distribuito. Quelle banche che hanno un'alta concentrazione di prestiti CRE saranno le più colpite.
Come stanno reagendo i principali asset?
- Il dollaro ha registrato un apprezzamento dello 0,5% subito dopo la notizia.
- I rendimenti americani hanno ripreso a salire, portando a ribasso la curva 10-2 anni
- Gli indici azionari hanno aperto le prime contrattazioni in territorio negativo.
Conclusione?
Lo scenario che potremo vedere nelle prossime settimane rimane lo stesso di questo mese, un dollaro che rimane in territorio di apprezzamento con i principali asset forex in sofferenza (EUR/USD e GBP/USD).
Vi ricordo che oggi pomeriggio sarà il turno della BCE.
Per quanto riguarda l'oro, dopo questi dati, lo vedo leggermente in sofferenza, con i rendimenti e i tassi reali che salgono.
Buon Trading a tutti
Bitcoin: 25.000$ può essere un buon punto di ingresso?Bitcoin, la criptovaluta più popolare e riconosciuta al mondo, ha avuto un percorso tumultuoso sin dalla sua creazione nel 2009. Nel corso degli anni, ha subito una volatilità estrema, grandi oscillazioni di prezzo e cicli di mercato frequenti. Mentre la criptovaluta continua a evolversi, investitori ed appassionati si chiedono spesso qual è il momento giusto per entrare nel mercato. Con Bitcoin attualmente quotato intorno ai 25.000$, molti si domandano se questo possa rappresentare un punto di ingresso favorevole.
Prima di analizzare la situazione attuale, è importante notare che il mercato delle criptovalute è estremamente speculativo e soggetto a rischi considerevoli. Il valore di Bitcoin, come altre criptovalute, può essere influenzato da una molteplicità di fattori, tra cui il sentiment di mercato, gli sviluppi regolatori, i progressi tecnologici e gli eventi macroeconomici.
Considerando la domanda in oggetto, se 25.000$ rappresenti un buon punto di ingresso per Bitcoin, è importante valutare il contesto più ampio. Il prezzo di Bitcoin ha subito significative fluttuazioni nel corso della sua esistenza, raggiungendo un massimo storico di quasi 65.000$ nell'aprile 2021 prima di subire una brusca correzione. Questa volatilità rende difficile prevedere con certezza quale sarà il futuro andamento dei prezzi.
Tuttavia, ci sono alcuni elementi da considerare quando si valuta l'opportunità di entrare nel mercato di Bitcoin. Inanzitutto la questione relativa al ciclo dell'halving, casualmente corrisposto in passato ai cicli di liquidità delle banche centrali. Poi alla questione legata alla macroeconomia, la quale sembra iniziare a volgere a favore di una nuova espansione, la quale potrebbe impattare in maniera positiva sul prezzo di Bitcoin. La demonizzazione statunitense, altresì, gioca un ruolo negativo nel processo di crescita della capitalizzazione del padre delle crypto.
Se guardiamo all'analisi tecnica, il prezzo di BTC mostra un pattern fin troppo chiaro: un pull-back in zona FWB:25K accompagnato da un RSI (finalmente) scaricato. Potrebbe quindi graficamente crearsi un contesto interessante.
LA POSSIBILE SPIEGAZIONE DEI TREND RIALZISTI DEI LISTINI EUROPEIL’obiettivo dell’analisi è quello di cercare di spiegare il trend rialzista dei principali listini europei attraverso un’analisi macroeconomica. Come scoprirete, alcuni dati macroeconomici hanno la capacità di influenzare l’andamento dei listini europei.
Con la BCE alle porte, si potrà presto assistere ad un nuovo impulso ribassista del DAX, FTSEMIB, CAC40 e IBEX35?
Argomenti dell’analisi:
• L’importanza del dato sulla fiducia dei consumatori
• Il suo impatto sul PIL e su altri dati macroeconomici
• La sua correlazione con i listini europei
• Il catalizzatore “tasso di inflazione”
• Lo ZEW: un importante leading indicator per il futuro degli indici azionari
Buona lettura.
1. L’IMPORTANZA DEL DATO SULLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI E IL SUO IMPATTO SULL’INTENSITA’ ECONOMICA E SUI QUATTRO INDICI AZIONARI EUROPEI
Il dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, misurato dall’European Commission, è tra i più importanti.
Esso fornisce una misura della fiducia dei consumatori dell’Area Euro nell’attività economica e viene elaborato grazie ad un’indagine effettuata su circa 2300 consumatori dell’omonima area, dove gli intervistati rispondono a quesiti riguardanti le prospettive economiche correnti e future. Esso è mostrato nella grafica seguente:
Perché il dato è così importante da osservare? È probabile che la figura successiva chiarisca il motivo:
Esso è fortemente correlato (positivamente) al prodotto interno lordo dell’omonima area misurato anno/anno; quest’ultimo è il dato principale per stabilire il livello di intensità economica (in base alla ricchezza prodotta).
Il legame tra i due dati macroeconomici è presto spiegabile:
• Se i consumatori sono fiduciosi, è altamente probabile che spenderanno denaro in beni durevoli, non durevoli, servizi e investimenti
Non è un caso che la correlazione tra l’indice di sentiment e le vendite al dettaglio, come mostra la grafica successiva, sia positivo:
Un aumento del dato sulle vendite al dettaglio è da legare ad un aumento della domanda dei consumatori: all’aumentare di quest’ultima, aumenterà sicuramente la produzione delle industrie. Questo è mostrato dalla correlazione positiva nella grafica successiva:
I dati rappresentati nella grafica contribuiscono poi, in positivo o in negativo, all’intensità economica, e questo è dimostrato dalle correlazioni positive osservabili nella grafica successiva:
Chi andrebbe a beneficiarne di un sentiment positivo dei consumatori e del loro relativo aumento di domanda e di spesa? Sicuramente le società che, all’aumentare dei volumi di vendita, aumenteranno gli utili realizzati. Il fatto andrebbe a catalizzare il sentiment degli investitori che, con prospettive di utili futuri in crescita, andranno ad acquistare azioni di società quotate in borsa.
Questo è vero?
Andiamo a scoprirlo osservando le quattro grafiche successive, nelle quali al dato sulla fiducia dei consumatori sono correlati i quattro indici europei principali:
• DAX tedesco
• FTSEMIB italiano
• CAC40 francese
• IBEX35 spagnolo
Ogni indice azionario è correlato in maniera fortemente positiva al dato macroeconomico.
L’impatto dell’indice di sentiment sul mercato azionario è dunque da considerarsi forte. Interessante l’ultima grafica di questo paragrafo:
I principali quattro indici azionari hanno realizzato il tanto discusso ultimo rialzo (con DAX e CAC40 ai massimi storici) proprio in concomitanza del rialzo del dato macroeconomico.
2. DATI MACROECONOMICI IN RALLENTAMENTO MA INDICE DI SENTIMENT DEI CONSUMATORI RIALZISTA. PERCHE’?
Osservando le grafiche precedenti è facile osservare delle importanti divergenze: i dati macroeconomici denotano debolezza al contrario della fiducia dei consumatori, rialzista.
La domanda sorge spontanea:
“Come è possibile che, nonostante i dati macroeconomici siano in rallentamento e nonostante la Germania e, più in generale l’Area Euro, siano entrati in recessione tecnica, l’indice di fiducia si mantiene in territorio rialzista?”
Questo potrebbe suggerirlo la grafica successiva, con un importante correlazione negativa: quella tra indice di fiducia e tasso di inflazione dell’euro area:
Un mese prima del processo di disinflazione, discusso a gran voce dai media, il sentiment dei consumatori trovava il suo minimo (a settembre 2022); un mese dopo il tasso di inflazione misurato a/a vedeva il suo massimo.
Uno dei principali catalizzatori dell’aumento dei prezzi a livello europeo era stato l’enorme aumento dei prezzi del natural gas europeo, “gonfiato” dalla crisi energetica come conseguenza del conflitto in territorio ucraino:
Ciò che potrebbe aver catalizzato in positivo il sentiment dei consumatori è la grave recessione che si pensava potesse investire l’omonima area. Al calmierarsi di questa potenziale possibilità che, come ben ricorderete, era stata data quasi per certa, sembra che i consumatori abbiano tirato un sospiro di sollievo. Un potenziale recessione, particolarmente intensa e duratura, avrebbe sicuramente impattato in maniera fortemente negativa sugli utili delle società europee.
Quindi, se la fiducia dei consumatori dovesse mantenere il suo trend, sarebbe possibile osservare un continuo rialzo degli indici? A tal proposito, si osservi la figura successiva:
Essa mostra la correlazione positiva tra l’indice di fiducia dei consumatori e l’euro area ZEW economic sentiment index.
• L’euro area ZEW economic sentiment index è un indicatore costruito attraverso dei sondaggi posti a circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi sulle prospettive economiche a sei mesi per l’omonima area
Esso ricopre una grande importanza dal momento in cui, negli ultimi 23 anni, è stato spesso un leading indicator del dato sul sentiment dei consumatori:
Osserviamo ora l’ultima grafica:
Il “leading indicator” ha creato una nuova gamba ribassista; vista la sua funzione anticipatrice, anche l’indice della fiducia dei consumatori invertirà nuovamente la sua tendenza al ribasso? Se ciò accadrà, anche gli indici percorreranno la stessa traiettoria viste e considerate le correlazioni osservate precedentemente?
3. LO SPETTRO DELLA BCE
Domani, alle ore 14:15, sarà comunicata la decisione sul tesso di interesse della BCE. Nella grafica successiva è possibile osservare come le aspettative siano di un aumento di 25 punti base (dal 3.75% al 4%):
Più la politica monetaria sarà restrittiva, altrettanto più alta sarà la possibilità di osservare una contrazione dei dati macroeconomici. Infatti, ricordate bene:
• I tassi di interesse sono innalzati in modo tale da “combattere” l’inflazione. In questo modo, l’accesso al credito diviene più oneroso (in gergo, aumenta il costo del denaro): a questo punto, consumatori e aziende tenderanno a non creare debito per spese e investimenti; a spese e investimenti in calo corrisponderà una decrescita economica e una…diminuzione dei prezzi.
Se ciò dovesse sfociare in una recessione, che sarà discussa e ridiscussa da tutti i mass media, i consumatori dell’euro area saranno altrettanto “positivi”? E se così non fosse, che destino per i listini europei?
Commenteremo assieme lo svilupparsi della situazione. Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro o per un’opinione personale commentate pure.
Buona giornata!
Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed
Oggi la Federal Reserve ha scelto di non procedere all'11° rialzo consecutivo dei tassi d'interesse, optando invece per una valutazione degli effetti dei 10 rialzi precedenti. Tuttavia, la Fed ha annunciato che prevede di attuare altri due aumenti di un quarto di punto percentuale prima della fine dell'anno. Sebbene la pausa fosse ampiamente prevista, il fatto che i policy maker vedano i tassi al 5,6% a fine anno ha colto il mercato di sorpresa.
La combinazione della pausa con il suggerimento di altri due rialzi di 25 punti base è stata definita la "pausa dei falchi".
In seguito alla decisione, i risultati di chiusura dei mercati azionari sono stati contrastanti. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso di oltre 230 punti, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato guadagni rispettivamente dello 0,1% e dello 0,4%. Il Nasdaq Composite è stato sostenuto principalmente dai guadagni ottenuti dai titoli Nvidia e AMD, che si occupano di AI.
La giornata è iniziata con il Bitcoin che ha superato i 26.000 dollari. Tuttavia, ha poi ritracciato fino al minimo delle 24 ore di 25.791 dollari. Alcuni analisti prevedono un inevitabile calo a 25.000 dollari sulla base delle recenti notizie sulle criptovalute, dominate dalle discussioni sulla regolamentazione.
Nel frattempo, i prezzi dell'oro sono inizialmente saliti fino a toccare i 1959 dollari per oncia, ma in seguito hanno ridotto i guadagni, scambiando intorno ai 1945 dollari.
Il dollaro si è indebolito su tutta la linea, con il DXY in calo dello 0,32%. Il dollaro neozelandese è quello che si è mosso di più, salendo di oltre un punto percentuale fino a raggiungere un massimo di tre settimane a 0,6211 dollari. I guadagni di EUR e GBP sono stati più modesti, con un +0,39% ciascuno.
LA FED E IL SOFT LANDINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 14.06.2023
LA FED E IL SOFT LANDING
-CONTESTO
Notizie posizitive dal fronte inflazione per gli Stati Unitici, ieri il quadro inflattivo riportato dal U.S. BUREAU OF LABOR STATISTICS ha mostrato un CPI in netto calo dal 4.9% al 4% , grazie special modo al comparto energy che si registra in rapida frenata in tutti i suoi componenti, dal -11.7% totale della componente energy, al dettagliato -20.4% della benzina e il -37% degli oli combustibili.
Sebbene dunque il dato Core , ovvero epurato de queste componenti, non abbia dato la medesima fiducia attestandosi ad un più modesto 5.3% dal precedente 5.5%, possiamo dire che le possibilità di giungere ad un soft landing non sono poi cosi remote.
Gli ultimi dati sulla disoccupazione mostrano un mercato del lavoro ancora tonico , con un modesto 3.7% per la disoccupazione, rispetto al precedente 3.5% , ben lontano dai livelli del 4.5% che potrebbero impensierire la FED e costringerla a rivedere le sue politiche, cosi anche il PiL che sembra aver mantenuto una buona tonicità evitando per ora quella che doveva essere una recessione conclamata.
Siamo cosi giunti all’appuntamento di giungo con la FED, riunione nella quale i Futures sui FED fUNDS danno per un certo un nulla di fatto, attestando le probabilità ad un 90.7% per questo evento , mentre rimane un misero 9.3% di possibilità di sorprese , con rialzi tassi che sembrano oramai rimandati alla prossima riunione di luglio. Si perché lo spauracchio dei rialzi tassi non è svanito, e sebbene i dai macroeconomici siano incoraggianti, le possibilità che la Fed vada ancora all’assalto nella riunione di luglio si attestano da un buon 61.8%.
-FOREX
Risposta immediata dei mercati valutari con un dollaro USA in caduta dai supporti di 103.25 a 103.075 per poi consolidare a 103.35. la debolezza del dollaro Usa potrebbe vedere la sua conclusione stasera con la conferma di un nulla di fatto da aperte della FED, ma attenzione, perché la vera notizia è nelle aspettative di luglio, sulle quali se dovessero aprirsi scenari ancora di aggressività potrebbe allora riaccendersi la fiamma della speranza per il biglietto verde e ripartire nuovamente a rialzo verso 104.40, rimaniamo pertanto vigili su un appuntamento che può generare ancora tante aspettative.
Risposta unisona per le majors, con eurusd che approda prima alle resistenze di 1.0725 per poi storanere verso i supporti a 1.0775 lasciando tutto nelle mani della FED e della BCE, mentre resta piu tonica la sterlina, con un allunghi verso 1.26figura prima resistenza ora diventato supporto che potrebbe dare sprint rialzista ancora oggi fino ai livelli target di 1.2675
Piu incerte le oceaniche, con il dollaro neozelandese che non va oltre 0.6175 ripiegando poi sulla mm21 oraria a 0.6150 chiudendosi in un nulla di fatto , mentre Australia giunge ai massimi di 0.68 figura per poi consolidare e trovare supporti di breve a 0.6760
-EQUITY
Le uone notizie che vengono dall’infalzione Usa portano ad un ottimo mood di risk on, che viene amplificato dal mondo tech che esplode a rialzo. Il Nasdaq vola verso 15000 pnt, senza di fatto mai ritracciare sui supporti di 14724 pnt, ora la palla passa alla FED e per quanto sia gradevole iltrend rialzista del modno tech non possiamo non notare le 8 settimane di rialzo consecutivo su questo asset, che a questo punto diventa meritevole di storni, per dare vita ad una dinamica di buy on rumors and sell on news.
Spinta rialzosta anche per l’SP500 che tiene i livelli supportivi di 4300 pnt e con un break out di 4326 pnt si porta a 4380 pnt, anche in questo caso la tendenza rialzista ha la meglio, ma prese di profitto al termine della riunione della FED potrebbero essere la normalità dopo giorni e giorni di rialzi.
Per l’europa ancora il Dax ha reagito ai supporti di 16123 pnt per riportarsi verso i massimi di periodo, a 16240 pnt, anche in questo caso la parola passa alla BC di giovedi, e prese di profitto potrebbero essere un movimento tecnico più che naturale per questo asset. Tuttavia impossibile parlare di inversioni di tendenza prima dei 16040-16000 pnt.
-COMMODITIES
Per i metalli il gold resta fermo nel range con supporti chiari a 1940 e resistenze a 1984 pnt , meglio il rame che rompe timidamente i 3.825$ e sembra voler puntare ai massimi di 3.950$. Per la componente enrgy, segnaliamo il wti che si riport a quota 69.90$ livelli primo di resistenza che se violato potrebbe dare vita ad allunghi rialzisti interessanti fino ai 73$, ma l’eventuale pressione del dollaro Usa potrebbe giocare un ruolo fondamentale e riportare i prezzi verso le aree di minimo a 67.50$, si rimane tuttavia in un ampio range compreso tra 66.70$ e 72.00$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
La giornata odierna si focalizzerà ovviamente tutta sulla riunione FED delle 20.30 , per poi proiettarci alla BCE di giovedi e alla BOJ di venerdì… le banche centrali ora dominano la scena.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Tassi in rialzo SPY festeggia (cosa?) 13.06.2023Non è chiaro cosa stia prolungando la fase di avidità degli operatori azionari, soprattutto alla luce dello spike dei rendimenti. I tassi non solo non scenderanno ma secondo le stime saliranno a luglio. Cosa c'è da festeggiare?
Analizziamo CCL RCL NZDUSD
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.06.2023Europa in recessione tecnica dopo il calo del 4’trim. ‘22 e 1’ trim. ‘23.
Richieste oltre 18 miliardi Euro per il BTP “valore”: il debito Italiano piace.
Settimana ricca di riunioni sui tassi: attesi +0,25% per ECB e FED in pausa.
Banca Centrale Cinese vede crescita robusta e “zero” inflazione nel 2’ trim.
Andamento incerto quello delle Borse europee nella seduta di venerdi’ 9, ma cresce la speranza degli operatori in un ammorbidimento della politica monetaria delle Banche centrali dopo i dati in frenata sull'economia americana, dove le richieste di sussidi di disoccupazione ai massimi da quasi 2 anni. L’Europa e’ entrata ufficialmente in recessione tecnica dopo 2 trimestri consecutivi di contrazione.
A fine seduta la peggiore performance e’ quella di Londra, -0,50%, seguita da Francoforte, -0,25%, e Parigi -0,12%: Milano è salita +0,3%. Curioso che da inizio anno Milano e Francoforte siano appaiate a +14,6%, seguite dal +13,1% di Madrid e dal +11,4% di Parigi: Londra e’ molto indietro, solo +1,5% da inizio anno.
Wall Steet venerdi’ 9 ha chuso in leggero rialzo, Dow Jones +0,13%, S&P500 +0,11% e Nasdaq +0,16% nell’attesa che questa settimana le riunioni della Federal Reserve (Banca centrale Usa) e dell’ECB (Banca centrale Europea) portino qualche buona novella sui tassi di interesse.
Italia: secondo diversi istituti di ricerca, l’economia crescera’ relativamente meglio di quella di altre grandi Paesi europei, ma intanto notiamo il dato negativo della produzione industriale di aprile, scesa -7,2% annuo, col calo mensile piu’ pesante dal 2020.
Sul fronte del “jumbo” debito pubblico italiano registriamo che la domanda per il nuovo Btp Valore (scadenza 4 anni, cedola minima 3,0% e premio fedelta’ al “retail”), al termine dei 5 giorni di offerta ha superato 18 miliardi di Euro.
Se dall’Italia arriva qualche buona notizia, non altrettanto dal resto d’Europa: Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione Europea) conferma che la Zona-Euro è entrata in recessione tecnica, col GDP (Prodotto interno lordo) in calo congiunturale di -0,1% sia nel trimestre ottobre-dicembre 2022 che in quello gennaio-marzo 2023.
Anche gli indici Pmi (Purchasing managers Index) manifatturieri di maggio della Zona-Euro, tutti in calo mese su mese, segnalano un’attivita’ industriale in contrazione.
Notizie positive provengono invece dai dati sull’economia cinese, in particolare sull’inflazione al consumo (CPI) che ha maggio e’ scesa -0,2% su base mensile (-0,1% ad aprile) e salita solo +0,2% su base annuale.
Commenti positivi sulla salute dell’economia sono giunti dal Governatore della Banca Popolare cinese (PBOC) Yi Gang che ha parlato di crescita economica «relativamente alta» nel 2’ trimestre. "Siamo fiduciosi, capaci e nelle condizioni per raggiungere la crescita prevista e gli altri obiettivi fissati dal Governo a marzo”.
Come gia’ sottolineato, gli investitori attendono le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve mercoledì 14 e della Banca centrale Europea giovedì 15. I recenti deboli dati macro fanno sperare che entrambe le banche centrali adottino un atteggiamento meno restrittivo sui tassi, pur ribadendo il loro impegno nella lotta all’inflazione.
Il consenso degli economisti ritiene molto probabile (80% circa), che la FED decida, dopo 10 rialzi consecutivi, per una pausa, cioe’ lasci i tassi invariati, al 5,00-5,25%, mentre l’ECB rialzi di +0,25% a 3,50%.
Per luglio, invece, viene data una probabilità sopra 50% di un aumento di +0,25% negli Usa e di una “no action” da parte dell’ECB. La speranza e’ che questi aumenti siano gli ultimi di questa aspra fase di “tightening” monetario.
Occhi aperti, negli Usa, sul dato dei prezzi al consumo (CPI) di maggio, pubblocato il 13 giugno (1’ giorno della riunione FED), che dovrebbe rivelare un leggero raffreddamento del dato generale, ma anche una certa “appiccicosita” delle componenti “core” del paniere.
A dare una mano alla discesa dei prezzi a giugno, sia in Usa che in Europa, dovrebbe contribuire il calo del prezzo del gas, in Europa e’ sceso sotto 30 Euro/mgwh contro i 300 di un anno fa, e quello del petrolio: oggi, 12 giugno, il WTI (greggio “parametro” Usa) segna un minimo a 68,4 Dollari/barile, -2,3%.
In calo, stamane, i rendimenti dei titoli governativi europei e lo spread tra BTP e Bund decennali, sceso ai minimi da aprile 2022 a 169 punti, col rendimento del BTP benchmark a 4,05%, -4 bps rispetto venerdi’. Negli Usa, il Treasury 10 anni “paga” 3,75%, la curva resta invertita ed il differenziale 2-10 anni conferma l’area 88 bps.
Seduta apatica oggi per le maggiori Borse asiatiche: Shanghai -0,08%, piu’ tonico Shenzhen +0,73%. Tokyo ha chiuso in rialzo, Nikkei +0,52%, in attesa delle novita’ sui tassi tassi da parte di FED, ECB e della “locale” Bank of Japan. A Hong Kong l’Hang Seng ha perso -0,18%, il Kospi coreano -0,30%.
Criptovalute: la piattaforma Binance-US resterà attiva solo per lo scambio di criptovalute, per effetto della denuncia inoltrata della SEC (Autorita’ Usa dei mercati finanziari): Binance-US ha annunciato lo stop ai depositi in Dollari, avvisando i clienti che forse gia' dal 13/06 le banche partner sospenderanno i prelievi in USD.
Le Borse europee chiudono la mattinata con discreti progressi, in media +0,6% (ore 13.00 CET) mentre i future sui principali indici Usa anticipano riaperture in rialzo, +0,5% medio.
Il “quadro azionario Usa” resta incerto e gli analisti di Morgan Stanley invitano alla prudenza per il rischio di forte correzione qualora il contesto macroeconomico si aggravesse. Il sentiment di mercato sembra invece sposare la prospettiva di un addolcimento della politica monetaria della FED: non resta che attendere mercoledi’.
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ANALISI S&P500: UN INDICATORE PER VALUTARE LA REALE TENDENZAQual è la reale forza del mercato azionario americano?
Buongiorno a tutti, in questa analisi andrò a condividere un interessante indicatore capace di esplicitare la reale forza del mercato azionario americano o, se preferite, dell’S&P500.
Molti di voi si chiederanno:
“Scusa, non basterebbe osservare l’andamento dell’S&P500, il benchmark di riferimento”?
Ebbene…buona lettura.
1. I SEGNALI DISCORDANTI DELLO SPY
Nella seduta di venerdì 9 giugno l’S&P500 riesce a raggiungere i massimi del 16 agosto 2022, entrando ufficialmente in “bull market”; dal 13 ottobre del 2022, infatti, il benchmark azionario riesce a realizzare una performance positiva di oltre 20 punti percentuali.
Questo è ben rappresentato nella figura seguente, dove viene condiviso il famoso ETF “SPY” che, come tanti di voi sapranno, mira a replicare le prestazioni dello Standard and Poor.
Nella parte destra della grafica viene riportata una scheda sui principali componenti dell’ETF che, in diversa ponderazione percentuale, sono:
• Apple: 7.39%
• Microsoft: 6.72%
• Amazon: 3.02%
• Nvidia: 2.58%
• Alphabet: 3.82%
• Berkshire Hathaway: 1.69%
• Tesla: 1.69%
• Meta: 1.64%
• UnitedHealth: 1.26%
Il peso totale di queste società all’interno del benchmark è pari al 29,81%. Fa riflettere il fatto che Apple e Microsoft rappresentano il 14.11% del totale. È importante questa informazione?
• La percentuale in peso di un componente all’interno di un ETF rappresenta l’influenza che lo stesso esercita sull’andamento generale di un indice; quanto più alto sarà il peso di una società in un paniere di azioni, tanto più la stessa sarà capace di catalizzare, più di altre, il movimento di un ETF
Possiamo quindi affermare come le prestazioni di Apple e Microsoft siano più responsabili del movimento di SPY di quanto lo siano Tesla e Meta.
Il fatto che un ETF sia “sbilanciato” rappresenta un problema. Quale? Lo stesso potrebbe lanciare dei segnali “discordanti”.
Poniamo il caso in maniera estremamente semplice:
• Se le prime 9 società del paniere sono fortemente rialziste mentre le restanti sono neutrali, l’S&P500 mostrerà una tendenza rialzista
Avremmo dunque un falso segnale! Nonostante lo SPY si mantenga in “forte salute”, non tutti i suoi componenti saranno altrettanto “sani”.
Un ulteriore “problema” deriva dalla ponderazione percentuale degli 11 diversi settori all’interno dell’ETF stesso; infatti, osservando la grafica successiva, è possibile osservare come il benchmark sia composto principalmente da società del settore tech (il 27.5%) e pochissimo dai settori immobiliare e dei materiali (4.92%) che, come molti di voi sapranno, sono fortemente ciclici.
Sarebbe dunque di fondamentale importanza avere un indicatore capace di esplicitare l’effettiva forza di tutte le società dell’S&P500. Esiste un indicatore di questo tipo?
2. S&P 500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE
Ecco l’indicatore con quel tipo di funzionalità, rappresentato nella figura seguente: l’S&P500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE.
L’indicatore riporta la percentuale di società all’interno del benchmark che si trovano al di sopra della loro media mobile a 50 periodi. Per questo motivo, lo stesso varia all’interno di un range compreso tra 100 e 0.
Esso ricopre una grande importanza per un semplice motivo:
• Uno dei diversi modi per valutare la forza del trend di una particolare società X è l’applicazione di una media mobile a 50 periodi al suo prezzo; quando quest’ultimo si ritrova al di sopra di essa fornisce un segnale di forza del trend; viceversa, di debolezza
Possiamo considerare l’indicatore come un indice di sentiment poiché lo stesso mostra una correlazione inversa con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500:
• Al salire delle paure e delle incertezze degli investitori salirà il VIX e, vista la correlazione inversa, un numero X di società dell’S&P500 scenderà al di sotto della media mobile a 50 periodi
• Al salire del sentiment del risk on, scenderà il VIX e, al contrario, saliranno una quantità di società X al di sopra della stessa “moving average”
Diamo uno sguardo ad oggi:
Solo il 54.98% delle 500 società dell’S&P si ritrovano sopra la 50-day moving average. È possibile addentrarci ancora più nello specifico:
Dal 30 novembre 2022 una quantità sempre maggiore di società registra “debolezza”; in quella data, 462 delle 500 totali mostravano un’impostazione rialzista, mentre oggi una quantità di 275.
La prima figura dell’analisi ha mostrato come lo SPY sia nuovamente giunto ai massimi registrati nel precedente 16 agosto 2022; questo, però, non è avvenuto per l’indicatore:
Questo è da interpretare come un segnale di divergenza:
• Le società “con forza” il 16 agosto erano molto più numerose di quelle di oggi (91.84% contro il 54.98%)
Ed ecco il segnale di divergenza: indicatore ribassista ed S&P500 rialzista. Questo è il segnale di “discordanza” citato qualche riga fa:
Possiamo dunque concludere affermando che il risk-on che ha accompagnato lo SPY ai massimi relativi di venerdì 9 non è stato tanto “forte” quanto lo era stato quello del 16 agosto 2022; la mancanza di forza è rappresentata da tutte quelle società che, stavolta, non hanno spinto al rialzo.
È un segnale di un possibile crollo dei mercati finanziari? No!
È semplicemente un indicatore utile a stabilire la salute di una tendenza, rialzista o ribassista che sia.
Ricordate:
• Quante più società spingeranno al rialzo un benchmark, tanto più la tendenza dello stesso potrà essere considerare “forte” e “affidabile”
Sarà interessante riesaminare l’indicatore dopo la comunicazione del dato sull’inflazione americana (di martedì 13) e sulla decisione riguardante i tassi di interesse (del giorno dopo).
Tutto ciò trattato nell’analisi ha riguardato l’S&P500. È possibile utilizzare lo stesso approccio per ognuno degli 11 settori che compongono lo stesso? Si!
Discuterò prossimamente l'argomento in forma video.
Per qualsiasi domanda commentate pure.
Buona giornata!