Eur/Gbp: Prezzo proiettato verso 0,8850Buongiorno a tutti,
eccoci arrivati con una nuova analisi operativa di fine settimana.
Quest'oggi il mercato che ho preso in considerazione è il cross euro-sterlina.
Il cambio ha mostrato nelle ultime settimane un certo interesse nell' essere comprato sui minimi ogni qualvolta veniva buttato giù dai venditori infatti la zona 0,8650 è stata l'area più calda.
La struttura di lungo termine è un trading range mentre nel medio-breve, dopo la fase di ribasso gennaio '23-giugno '23, si è creata una fase di accumulazione prima del breakout rialzista di metà settembre che conferma il cambio di rotta.
Abbiamo una F.T.W. su chart a time frame weekly che settimana scorsa è stata convalidata al rialzo ed è quindi interessante in ottica long.
Il fallimento della mia view bullish si avrebbe solo con close settimanali al di sotto di 0,8650.
Gli obiettivi di prezzo sono 0,8850 prima e 0,8950 successivamente.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Idee della comunità
OBBLIGAZIONI: GBP, AUD e JPY!AUD:
Dati gli ultimi movimenti ribassisti dei rendimenti americani, AUD/USD è riuscito a riportarsi sopra i livelli di 0.64500.
La fascia di resistenza 0,6520/40 è stata superata solo per un breve periodo e, nonostante un robusto rapporto sull’occupazione australiana, l’AUD mostra ancora una certa fragilità.
L'anno scorso AUD/USD aveva mostrato, sulla scia dei rapporti CPI statunitensi più deboli del previsto, un rally rialzista che è continuato con forza fino a gennaio 2023.
In quel periodo, il sentiment della Cina era migliorato nettamente con l'abolizione della politica "zero Covid", un forte vento favorevole per il dollaro australiano.
L'economia australiana è fortemente dipendente dalle esportazioni di materie prime, tra cui minerali, carbone e gas naturale.
La Cina è uno dei principali consumatori di queste materie prime.
Pertanto, le fluttuazioni nei prezzi delle commodities possono influenzare la domanda di dollari australiani.
È difficile vedere un rally simile nelle prossime settimane, data la scarsa risposta degli investitori alle misure di stimolo fiscale della Cina e la continua preoccupazione per lo stress del settore immobiliare.
Tuttavia, con i dati USA a breve termine messi in ombra dalla reazione dell'indice dei prezzi al consumo, il pullback del dollaro USA potrebbe proseguire ancora, portando l'AUD verso 0,6580/0,6600.
JPY
Non è un segreto che lo yen sia la valuta del G10 più debole finora nel 2023, -12% rispetto all’USD, poiché la BoJ ha apportato solo modifiche politiche limitate in contrasto con l’aggressivo inasprimento della Fed.
Lo yen è anche il più debole nel G10 dalla vigilia dell'attacco di Hamas a Israele (-1,3%), a differenza della tradizionale valuta rifugio.
Lo yen potrebbe riacquistare la sua sensibilità alla propensione al rischio globale, ma probabilmente non finché gli spread di rendimento tra il Giappone e il resto dei paesi del G10 non saranno meno estremi.
Alla riunione del 31 ottobre la BoJ ha avuto l'opportunità di apportare un cambiamento sostanziale alla politica rivedendo al rialzo le sue previsioni di inflazione.
Ha deciso di modificare il limite di rendimento a 10 anni causando il rimbalzo di JP10Y fino a 0,80%.
Sebbene permanga il rischio di intervento sull'USD/JPY, la debolezza dello yen sembra destinata a persistere nelle prossime settimane, in contrasto con la RBA che mantiene la porta aperta a un altro rialzo (prezzato al 50% per un tasso cash del 4,60% entro maggio 2024).
GBP
Il rally della sterlina dall’inizio di ottobre ha raggiunto questa settimana 1,2500, il massimo da metà settembre.
Il livello a 1.2600 nelle prossime settimane potrebbe essere un target interessante se la recente serie di dati deludenti dagli Stati Uniti continua.
I fattori trainanti statunitensi, come i dati più deboli sull'occupazione e sull'inflazione, sono stati i principali determinanti della direzione GBP/USD nell'ultimo mese.
A livello locale, se da un lato la posizione della BoE ha sottolineato la probabilità che il ciclo di inasprimento sia terminato, dall'altro ha anche espresso preoccupazione per il possibile persistere dell'inflazione e per la sua dipendenza dai dati.
Il capo economista Pill ha affermato questa settimana che la crescita salariale è “molto forte” e che l’inflazione dei servizi è stata “ostinatamente elevata”, senza che nessuna delle due misure sia coerente con il riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%, richiedendo quindi una “persistente restrizione” nella politica.
Buon trading a tutti
XAUUSD: Rottura dei 2000 in vista!L'oro, consolidandosi sopra i 1.980 dollari questo venerdì, punta a rompere una tendenza al ribasso di due settimane. Nonostante il potenziale recupero del dollaro statunitense, la diminuzione dei rendimenti dei titoli di Stato sostiene il movimento al rialzo dell'oro. Superando la media mobile semplice a 21 giorni a 1.974 dollari, la chiusura di giovedì ha motivato gli acquirenti. L'indice di forza relativa a 14 giorni rimane comodamente al di sopra della linea di mezzo, confermando la tendenza al rialzo. La prossima sfida è la resistenza della linea di tendenza discendente a 1.992 dollari, vicina all'alto del 6 novembre a 1.993 dollari. Una rottura potrebbe spingere gli acquirenti a puntare al livello psicologico di 2.000 dollari. In caso di pressione delle vendite, il supporto iniziale si trova alla media mobile semplice a 21 giorni a 1.974 dollari, con il rischio di un rapido declino a 1.960 dollari. Un'estensione ulteriore verso il basso potrebbe testare il supporto psicologico a 1.950 dollari. L'oro rimane influenzato dalle tendenze del rischio e dalle dichiarazioni della Federal Reserve. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e l'incertezza sui tassi della Fed mantengono gli investitori cauti. In un mercato di incertezza, il dollaro statunitense rifugio sicuro limita i tentativi di rialzo dell'oro. Tuttavia, l'oro beneficia delle recenti diminuzioni dei rendimenti dei titoli di Stato, con la speranza che il ciclo di rialzi dei tassi della Fed sia concluso e siano previsti tagli dei tassi entro maggio dell'anno prossimo. I dati economici deboli degli Stati Uniti hanno rafforzato le aspettative di una pausa della Fed, giustificando l'impennata dell'oro. A ottobre, l'indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti ha registrato la sua più ripida diminuzione da tre anni e mezzo, e l'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo è scesa al 3,2% su base annua. Le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% a ottobre. Giovedì le richieste iniziali negli Stati Uniti sono aumentate di 13.000, raggiungendo 231.000 per la settimana conclusasi il 11 novembre. I prezzi dell'oro probabilmente manterranno una tendenza al rialzo, ma le prese di profitto alla fine della settimana e un potenziale recupero del dollaro statunitense potrebbero rappresentare delle sfide. I dati su inizi di costruzioni e permessi di costruzione negli Stati Uniti si prevede abbiano un impatto limitato sul trading del dollaro statunitense.
Analisi tecnica e fondamentale di Bitcoin (BTC).📈 Analisi tecnica BTC/USDT
Il prezzo del Bitcoin continua a muoversi all’interno del canale di prezzo parallelo ascendente. Dopo un nuovo test senza successo del livello 38000, il prezzo è tornato al limite inferiore, dove attualmente stiamo aspettando un nuovo test. Si è così formata una nuova fascia di prezzo compresa tra 35.000 e 38.000.
Affinché BTC possa continuare il suo movimento al rialzo, deve superare il livello di resistenza a 38000 e consolidarsi al di sopra del limite superiore del canale dei prezzi. Se ciò dovesse verificarsi, prevediamo un impulso di crescita verso la zona 40000-42000, dove si trova il prossimo blocco di resistenza significativo.
Tuttavia, l’indicatore RSI mostra una classica divergenza ribassista, aumentando la probabilità di una correzione prima di un’ulteriore crescita. Se, sotto pressione di vendita, il prezzo si consolida al di sotto del limite inferiore del canale di prezzo, prevediamo una correzione nell’intervallo dei livelli di Fibonacci 0,38-0,5. In questo intervallo potrebbe verificarsi un nuovo test della linea di tendenza ascendente globale. Lì si trova anche la zona di squilibrio 1W, dove è necessario colmare le lacune a livello orizzontale dei volumi di scambio.
Lo scenario di correzione può essere invalidato se il prezzo riesce a rompere il livello di resistenza 38000 con un movimento d'impulso e si consolida al di sopra di esso. A ciò potrebbero contribuire le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot Bitcoin per i fondi GrayScale o BlackRock.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Sul grafico logaritmico giornaliero, il prezzo di BTC ancora una volta non è riuscito a consolidarsi al di sopra della linea di tendenza ascendente globale. Anche gli indicatori RSI stanno formando una divergenza ribassista, indicando la necessità di un movimento correttivo locale. Se i venditori riescono a rompere il livello di supporto a 35.000, ci aspetteremo la formazione di un modello a cuneo ribassista e una correzione globale dell'intera crescita dall'inizio di quest'anno fino ai livelli di Fibonacci di 0,38, dove si trova il livello di supporto psicologico di 30.000. . Tuttavia, le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot su Bitcoin potrebbero fornire un altro potente impulso al rialzo. Se ciò dovesse accadere nel prossimo futuro, la correzione potrebbe essere nuovamente rinviata.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 70.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.371 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è sceso a 52,2.
Sulla base dell'analisi dei blocchi di ordini significativi nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 25.000 - 35.000
🔴 Zona di rifornimento: 38.000 - 48.000
Livelli per l'inserimento di posizioni lunghe:
34.000-35.000 - zona di potenziale ritest della linea di tendenza
30.000 - un livello di supporto psicologico
28.000 - un nuovo test della media mobile a 200 settimane e del livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,78
Livelli per l'inserimento di posizioni corte:
36.000-38.000 - un possibile nuovo test della linea di tendenza sul grafico logaritmico
40.000 - un livello di resistenza psicologica
42000: un grande blocco di resistenza
📊 Analisi fondamentale
La SEC rinvia la revisione delle richieste per un ETF spot su Bitcoin. Tuttavia, il mercato delle criptovalute lo percepisce ancora positivamente perché il ritardo non è un rifiuto. Gli analisti di Bloomberg si aspettano, con una probabilità del 90%, una decisione positiva da parte della SEC riguardo all’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin entro la fine di gennaio 2024.
Il 14 novembre, il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha pubblicato nuovi dati. Secondo l’agenzia, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti è rallentato al 3,2% in ottobre. A settembre l'indice era al 3,7%. Il risultato dell’indice dei prezzi al consumo ha superato le previsioni e il trend positivo lascia sperare agli analisti che la Federal Reserve americana non tornerà ad aumentare il tasso di interesse di riferimento.
Il mercato azionario ha risposto molto positivamente a questa notizia. L'indice S&P 500, che rappresenta le maggiori società statunitensi, si è mantenuto al di sopra della linea di resistenza dinamica EMA50 e ha continuato a salire. L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha rotto al ribasso rispetto al modello a cuneo in espansione.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
Prospettive di fine anno per i mercati finanziariBuongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi è quello di commentare il tasso di inflazione rilasciato il 14 novembre e, successivamente, di valutare lo scenario attuale per identificare gli asset che potrebbero avere le migliori performance alla fine del 2023.
Buona lettura.
1. COMUNICAZIONE DEL TASSO DI INFLAZIONE
Martedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati sull’inflazione:
• L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) mensile è stato dello 0%, inferiore sia alle previsioni (0.1%) che al dato precedente (0.4%)
• L’IPC annuale è risultato del 3.2%, anch’esso inferiore alle previsioni (3.3%) e al dato precedente (3.7%)
• Per quanto riguarda l’IPC core, l’indice mensile è stato dello 0.2%, inferiore alle previsioni (0.3%) e al dato precedente (0.3%), mentre l’indice annuale è stato del 4%, inferiore alle previsioni (4.1%) e al dato precedente (4.1%).
Le figure successive illustrano le tendenze dell’IPC e dell’IPC core su base annua, e il paniere del dato macroeconomico con le relative variazioni percentuali dei diversi componenti.
Le tendenze dell’indice dei prezzi al consumo e dell’indice dei prezzi al consumo core misurati anno/anno. Grafico mensile
I diversi componenti compresi all’interno del paniere del consumer price index statunitense. Fonte: US Bureau of Labor Statistics
Si nota un rallentamento del -0.8% (rispetto al mese precedente) nel settore dei veicoli usati, un incremento del +0.8% nei servizi di trasporto e una diminuzione del 5% nei prezzi della benzina.
2. LA REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI
Sebbene i dati rilasciati non abbiano mostrato un calo significativo, i mercati finanziari hanno reagito positivamente. In particolare, osservando le grafiche su timeframe a 30 minuti, si possono notare notevoli aumenti nei mercati azionari e nel prezzo dell’oro, così come significative diminuzioni del valore del dollaro e dei rendimenti obbligazionari a varie scadenze. Queste variazioni si sono verificate tra le 14:30 e le 15:00, coincidendo con la pubblicazione dei dati.
Prestazione intraday degli indici azionari Nasdaq, S&P500 e Russel 2000 alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday dei rendimenti obbligazionari a scadenza 2, 10 e 30 anni statunitensi alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday di oro e dollaro americano alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
I mercati finanziari hanno dunque reagito con un marcato atteggiamento di propensione al rischio, come evidenziato dal calo dell’indice di volatilità (o della paura) dell’S&P500, il VIX. Come illustrato nel grafico successivo, al momento della pubblicazione dei dati e per la mezz’ora successiva, l’indice ha registrato un calo del -5.6%.
Prestazione intraday del VIX alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Nell’analisi che avevo pubblicato il 14 settembre, avevo previsto che due specifici grafici avrebbero influenzato i mercati finanziari statunitensi per l’intero quarto trimestre del 2023. Questi sono:
• L’indice TIP/IEF, che riflette il sentiment sulle aspettative di inflazione
• L’indice LQDH/LQD, che riflette il sentiment sulle aspettative di politica monetaria
Potete rivedere l’analisi al link:
Per quanto riguarda i due indici di sentiment:
• Se il mercato prevede un aumento dei prezzi dei beni e servizi, l’ETF TIP (che traccia i titoli di stato USA indicizzati all’inflazione) sovraperforma l’ETF IEF (che traccia i titoli di stato USA non indicizzati). In questo scenario, l’indice TIP/IEF segue una traiettoria rialzista.
• Se il mercato prevede una politica monetaria più restrittiva, l’ETF LQDH (che traccia i bond corporate USA investment grade coperti dal rischio “tassi di interesse”) sovraperforma l’ETF LQD (che traccia gli stessi bond, ma non coperti dallo stesso rischio)
È importante capire che, come mostra la figura successiva, uno è leading indicator dell’altro.
Questi due indici di sentiment spiegano l’atteggiamento di propensione al rischio da parte degli investitori. Infatti, come evidenziato nel grafico successivo, entrambi hanno mostrato una performance negativa:
• Un calo del 0.67% per l’indice TIP/IEF, indicando una riduzione delle aspettative di inflazione
• Una diminuzione dell’1.22% per l’indice LQDH/LQD, suggerendo aspettative di una politica monetaria meno restrittiva
Le performance negative degli indici di sentiment TIP/IEF e LQDH/LQD. Grafico giornaliero
4. LE PROSPETTIVE PER LA FINE DELL’ANNO
Come ho sottolineato nell’analisi precedentemente citata, il sentiment degli investitori per l’intero anno sarà influenzato dalle aspettative di inflazione: più queste diminuiranno, più cresceranno le aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Al momento, come illustrato nel grafico successivo, il mercato sta prevedendo un primo taglio dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2024, con una probabilità attualmente stimata al 48.1%.
Il mercato sconta un primo taglio dei tassi a maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Per questa ragione, sia i mercati azionari che obbligazionari potrebbero continuare il trend rialzista iniziato nell’ultima settimana di ottobre. Ecco i motivi:
• Mercato Azionario: se si verificherà un effettivo taglio dei tassi, questo potrebbe rafforzare l’economia. In particolare, con la riduzione del costo del denaro, la domanda dei consumatori per prestiti e finanziamenti destinati all’acquisto di beni come automobili, elettrodomestici e altri beni discrezionali potrebbe aumentare. Questo aumento della domanda potrebbe portare a un incremento delle vendite delle aziende e, di conseguenza, dei loro profitti. Di conseguenza, queste aziende potrebbero diventare più attraenti per gli investitori, il che potrebbe far aumentare il prezzo delle loro azioni in borsa
• Mercato Obbligazionario: Le obbligazioni presentano due rischi principali: un aumento dei tassi di interesse e un aumento dell’inflazione. Tuttavia, con la diminuzione delle aspettative su entrambi questi rischi, il mercato obbligazionario dovrebbe beneficiarne
Le correlazioni visibili nei due grafici successivi aiutano a spiegare questa dinamica
L’S&P500 ha invertito la tendenza di breve periodo dopo l’inversione di tendenza delle aspettative di inflazione e di tassi di interesse. Grafico giornaliero
TLT è rialzista dal 19 ottobre, da quando le aspettative di inflazione e di tassi di interesse sono ribassiste. Grafico giornaliero
Se le stesse aspettative persistessero, quali potrebbero essere i migliori settori azionari e le migliori obbligazioni?
In un clima di risk on i settori ad alta volatilità (ETF SPHB), come quelli dei beni discrezionali e tecnologico, andrebbero a performare bene o, come mostra la figura successiva, a sovraperformare quelli a bassa volatilità (i settori difensivi, ETF SPLV).
Il trend rialzista dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Inoltre, in vista di possibili tagli dei tassi di interesse, anche il settore immobiliare, noto per la sua ciclicità, potrebbe trarne beneficio. Ho discusso in modo più approfondito del settore immobiliare e del suo rapporto con la politica monetaria in una precedente analisi, al link:
Infatti, non è una coincidenza che l’ETF sul settore immobiliare, XLRE, stia sovraperformando l’ETF sull’S&P500, SPY, dal 19 ottobre, e che sia stato il best performer del 14 novembre.
Il trend rialzista dell’indice XLRE/SPY. Grafico giornaliero
Il real estate è stato il miglior settore del 14 novembre. Fonte: Finviz
Riguardo alla scelta delle obbligazioni più vantaggiose, le obbligazioni high yield, rappresentate nell’ETF di iShares con il ticker “HYG”, potrebbero essere una buona opzione. Queste tendono infatti a sovraperformare i titoli di stato, come quelli inclusi nell’ETF di iShares con il ticker “IEI”, durante i periodi caratterizzati da una propensione al rischio, come illustrato nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra S&P500 e HYG/IEI. Grafico giornaliero
Più gli investitori sono disposti a rischiare e più saranno attratti da asset ad alto rendimento, come i settori azionari ad alta volatilità e le obbligazioni high yield. Il fattore scatenante della propensione al rischio che sta caratterizzando i mercati finanziari è senza dubbio il trend ribassista dell’indice LQDH/LQD, che indica aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Se questa tendenza dovesse persistere, i mercati continueranno probabilmente a seguire un trend rialzista. Tuttavia, se dovessero verificarsi cambiamenti, aggiornerò questa analisi e la renderò disponibile.
A presto!
NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario.
Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore.
Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica.
Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati.
Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio.
I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente.
Strategie di TREND FOLLOWING: come rendere "operativo" VWOB/IEFBuongiorno a tutti. L’analisi di oggi mira a dimostrare come un indice di sentiment possa essere applicato in un contesto operativo, in particolare come indicatore per le strategie di trend following. L’indicatore in questione è VWOB/IEF, di cui ho discusso nelle mie due ultime analisi, disponibili ai link seguenti.
Se avete domande o se qualche concetto non è chiaro, non esitate a lasciare un commento. Buona lettura!
1. VWOB/IEF È UN INDICE DI SENTIMENT SULL’ECONOMIA GLOBALE
Iniziamo il primo paragrafo con un breve riassunto sull’indice di sentiment VWOB/IEF: si tratta di un indice di forza che si ottiene dividendo il prezzo di un ETF, composto da obbligazioni governative emesse da vari Paesi emergenti (VWOB), per il prezzo di un ETF composto da obbligazioni governative emesse dagli Stati Uniti d’America (IEF). La differenza tra i due ETF risiede nel diverso grado di rischio: il VWOB presenta un rischio maggiore, mentre l’IEF un rischio minore, dato che circa il 45% dei bond nel VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla tripla B, mentre il 100% dei bond nell’IEF ha un rating investment grade, pari alla doppia A.
Come abbiamo spiegato nell’analisi precedente, l’indice è importante perché misura le aspettative degli investitori sull’economia globale, essendo fortemente correlato al PMI composito globale, come illustrato nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile
Dal grafico, si può notare che un indice VWOB/IEF in rialzo indica aspettative di crescita economica, mentre un indice in ribasso indica aspettative di decrescita economica. Di recente, l’indice si è mantenuto in territorio rialzista, segno di aspettative positive da parte degli investitori. In particolare, dal 9 ottobre 2023, l’indice ha mostrato un nuovo impulso rialzista, suggerendo che, al momento, gli operatori di mercato non prevedono una recessione imminente.
VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero
2. VWOB/IEF E MERCATO AZIONARIO GLOBALE
Nell’analisi precedente, abbiamo specificato che le fasi di crescita economica sono conosciute come fasi di “risk on”, in cui gli investitori sono più disposti a correre rischi. Al contrario, le fasi di decrescita economica sono chiamate fasi di “risk off”, in cui gli investitori, avendo un’avversione al rischio, tendono a investire in asset che possono proteggere il loro capitale. Di conseguenza, quando l’indice VWOB/IEF e la propensione al rischio aumentano, dovrebbe aumentare anche il mercato azionario, poiché è considerato l’asset class più rischiosa. Questo concetto è confermato dal grafico successivo, che mostra una correlazione positiva tra l’indice e l’iShares MSCI World Index Fund, dal ticker “URTH”.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e iShares MSCI World Index Fund (URTH). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra l’indice azionario e l’indice di sentiment può essere facilmente spiegata:
• Quando l’economia cresce, la domanda e i consumi dei consumatori tendono ad aumentare. Questo incremento della spesa porta le aziende a registrare un aumento dei volumi di vendita, che si traduce in un aumento degli utili societari. Man mano che gli utili delle aziende si rafforzano, queste diventano più attraenti per gli investitori. Di conseguenza, gli investitori tendono ad acquistare azioni di queste aziende, causando un aumento del prezzo delle loro azioni sul mercato borsistico
Per coloro che si domandano perché ho citato il noto MSCI World invece dell’S&P500 o dello STOXX 600, la ragione è che stiamo discutendo di “economia globale” e, per rimanere in tema, ho scelto un indice azionario globale. Tuttavia, è importante ricordare che investire nell’MSCI World significa investire in un indice che è composto per il 70% da società statunitensi, come confermato dal grafico successivo.
Ponderazione geografica dell’ETF iShares MSCI World. Fonte: iShares
3. VWOB/IEF E SETTORI AZIONARI GLOBALI
Quindi, abbiamo osservato che un aumento dell’indice VWOB/IEF corrisponde a un rafforzamento del mercato azionario globale. Tuttavia, è importante notare che questo mercato è tipicamente suddiviso in 11 settori, in particolare quelli ciclici, i cui utili sono strettamente legati alle condizioni economiche, e quelli non ciclici, i cui utili non dipendono dalla fase specifica del ciclo economico.
Ciò significa che, quando l’indice VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici (come i consumi discrezionali, la tecnologia e i materiali di base) tendono a essere più forti rispetto ai settori difensivi (come i beni di prima necessità). Questo concetto è illustrato nelle tre grafiche seguenti.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e RXI/KXI (MSCI World beni discrezionali/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e IXN/KXI (MSCI World Tech/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e MXI/KXI (MSCI World materiali di base/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
Le grafiche illustrate precedentemente evidenziano un aspetto fondamentale: quando gli investitori prevedono una crescita economica, tendono a concentrarsi sugli acquisti di asset class rischiose, come il mercato azionario. In particolare, si concentrano sui settori ciclici, che hanno la capacità di sovraperformare i settori difensivi in un contesto definito di “risk on”.
4. STRATEGIE DI TREND FOLLOWING: COME RENDERE OPERATIVO UN INDICE DI SENTIMENT
L’indice di sentiment VWOB/IEF può essere impiegato come indicatore operativo per le strategie di trend following, cioè come un indice che guida le nostre decisioni di trading o investimento.
Abbiamo precedentemente osservato che, quando VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici come RXI tendono a fornire buone performance. Tuttavia, il settore globale dei consumi discrezionali è in ribasso nell’ultimo periodo, in particolare dal 14 luglio. Potremmo quindi pensare di cercare operazioni short? La risposta è no, poiché l’indice di sentiment suggerisce aspettative di crescita economica (dato che è in rialzo). Potremmo quindi attendere un segnale tecnico di inversione di tendenza di breve termine su RXI, come un modello testa e spalle, e poi entrare ipoteticamente in acquisto al re-test della presunta neckline (a condizione che VWOB/IEF rimanga in tendenza rialzista); tutto questo è mostrato nell’ipotesi della figura successiva.
Ipotesi 1. Grafico giornaliero
Osserviamo ora la figura successiva:
Ipotesi 2. Grafico giornaliero
Supponiamo che l’indice VWOB/IEF, dopo aver mostrato un impulso rialzista, inizi una fase di lateralizzazione. In questo scenario, non fornirebbe segnali long su RXI. Il primo segnale di acquisto potrebbe presentarsi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento. Tuttavia, potremmo decidere di non aprire alcuna posizione long su RXI, ma di considerare il movimento come un avviso. Un’ipotetica prima entrata su RXI potrebbe avvenire al secondo segnale long ricevuto, a condizione che anche RXI fornisca un segnale di entrata! Un terzo segnale long rappresenterebbe un ulteriore avviso, mentre al quarto segnale potremmo decidere di aprire una nuova operazione long, e così via, seguendo una strategia di trend following.
Concludiamo dicendo che l’indice VWOB/IEF può essere utile non solo per studiare le aspettative degli investitori riguardo al ciclo economico, ma anche per identificare opportunità di acquisto o vendita su asset correlati, come RXI. Può essere utile anche per gestire le emozioni; immaginate che un’operazione inizi a non andare come previsto: in quel momento potreste essere assaliti dall’ansia di aver commesso un errore. Tuttavia, se l’indice di sentiment è a vostro “favore”, potreste ritenere di aver individuato il contesto giusto in cui l’asset scelto per la vostra operazione dovrebbe performare bene. In questo caso, avendo una certezza in più, avrete una preoccupazione in meno e potrete gestire le operazioni in modo più razionale.
A presto!
DAILY OUTLOOK del 14.11.2023 –il punto prima dell’inflazione USAMARKET BACKGROUND
A nessuno piace pensare agli scenari peggiori, in ogni valutazione che si fa, si cerca istintivamente di vedere il bicchiere mezzo pieno, e la possibilità che scenari recessivi si verifichino sono istintivamente lontani da noi, ma fino a quando restano possibili è nostro dovere prenderli in considerazione.
I mercati sembrano tuttavia non valutare l’ipotesi che i dati sull’inflazione di oggi possano in qualche modo uscire peggiori dei precedenti o quantomeno in linea, ma si sconta oramai un dato migliore con spinte rialziste del comparto equity degne di un taglio dei tassi di interesse.
La salita del comparto equity , sostenuto certo da una stagionalità favorevole per il mese di Novembre, sembra tuttavia incurante delle parole di Powell di voler continuare a mantenere alto il costo del denaro e di aver maggiori garanzie sull’impossibilità di ripartenza dell’inflazione, garanzie che solo un’economia in rallentamento può dare.
Salgono cosi le aspettative su questo dato che resta di fatto il vero market mover della giornata e della settimana, andiamo dunque a vedere come si stanno preparando i vari comparti finanziari
-FX
Il comparto valutario vede ancora una strutturale debolezza dello en giaponese che anche in questo novembre rimane l’asset peggiore tra le majors, con una performance media del -0.95% contro le altre valuta, ma ieri usdjpy al raggiungimento di 152.00 ha trovato ad attenderlo la BOJ che sebbene senza nessuna dichiarane ufficiale ha dato respiro per oltre una fiura di ribasso in pochi minuti, segnali questi che il trigger ora è posto sui livelli tondi di 152. Usdjpy.
Non vanno meglio i cross con eurjpy in piena ascesa che ha portato a sovra esposizioni il 90% dei traders al dettaglio con una caccia ai massimi decisamente pericolosa, ma riteniamo ora maturi i tempi per un’intervento della BOJ che potrebbe dare respiro a tutti gli asset contro yen, sebbene la struttura della politica monetaria non cambi.
Il dollaro che era partito male in questo mese di novembre recupera terreno special modo dopo le parole di Powell sui possibili ulteriori rialzi del costo del denaro, ma al momento i driver per il comparto valutario sembra essere EURO E STERLINA!
La moneta unica al momento la migliore del gruppo majors con un +1.41% medio si apre a potenziali allunghi rialzisti dopo aver trovato interessante il floor a 1.0675-1.0650 e punta cosi alle prime resistenze di 1.0740-50
Restano al momento pesanti le commodities currencie con il canadese che soffre una correlazione diretta con il WTI attualmente ancora sotto quota 80$.
Segue tuttavia il trend rialzista contro dollaro anche la sterlina che stamattina ha letto i dati sulla disoccupazione , con uno stabile 4.1% come possibile nuovo intervento della BOE ancora intenta alla lotta all’inflazione, ma il vero market movers sarà proprio i dati CPI in uscita domani.
EQUITY
L’azionario rimane tonico, special modo in america con un mese di novembre che brilla e sembra già scontare il famoso rally di natale, con un +7.70% di nasdaq e un +5.47% di sp500 da inizio mese di novembre.
Resta meno brillante l’Europa, conm un dax che si ferma al +3.57% da inizio mese di novembre d un eurostoxx a solo +2.73%
I dati di oggi pomeriggio possono generare importanti prese di beneficio se dovessero in qualche modo deludere le attese, con il mondo tech in pieno rally rialzista che trova ora le prime aree di resistenza a 15613 pnt e potrebbe stornare a 15467 prima e 15391 poi.
No da meno l’Sp550 con resistenze chiave a 4437 punti e supporti a 4400 pnt area chiave al disotto della quale potremmo avere importanti correzioni del mercato e dichiarare inversioni di tendenza.
- COMMODITIES
Per il comaprto commodities come non citare il WTI che risorge dalle sue ceneri e riapproda a 78$ uscendo di fatto dalla sua flag lateral rialzista e andando a testare le prime aree di resistenza. L’eventuale rottura di 78.75 potrebbe determinare approdi a 80$ primo vero baluardo resistivo, oltre il quale si tornerebbe nel range che ha dominato lo scorso trimestre , ma per ora la prospettiva di un calo della domanda, special modo per gli asset derivati come la benzina, sembra ancora dominare la scena e possiamo solo parlare di storni tecnici.
Non da meno il gold che dopo essere approdato a 1937$ sembra ora costruire buone strutture a massimi e minimi crescenti, puntando ora al break out delle prime resistenze a 1953$ livello oltre il quale si proietterebbe a 1964$ prima resistenza chiave, condizione sine qua non , tuttavia la tenuta dei supporti a 1946$.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
ANALISI GBP/USDEsaminando il grafico settimanale di GBP/USD, emerge uno scenario intrigante. Dopo un periodo di accumulo dal 2009 al 2015, il prezzo ha ceduto, toccando zona 1.19000. Tuttavia, l'impulso mancava della forza necessaria per generare nuovi minimi strutturali, dando vita a una fase di accumulo durata dal 2016 al 2021. Nel 2022, si è manifestata una spinta ribassista decisa, provocando la rottura del canale precedentemente menzionato. Nonostante ciò, il prezzo è stato respinto intorno a 1.05100, in prossimità di una resistenza chiave. Questo ha indotto il prezzo a cercare liquidità al rialzo, seguito da un rifiuto a 1.30800 e una possibile continuazione ribassista.
Allontanandoci dai timeframe settimanali e virando verso quelli giornalieri, approfondiamo l'analisi del movimento rialzista iniziato il 26 Set '22. In questa prospettiva, diventa evidente che, nel tentativo di cercare liquidità al rialzo, il prezzo ha lasciato dietro di sé numerosi ordini non eseguiti e diverse zone di liquidità, che presumibilmente saranno toccate nel medio-lungo periodo.
Infine spostandoci sul timeframe H4 e analizzando il movimento ribassista iniziato l'6 Nov '23. Attraverso un'analisi volumetrica, noi di NFA abbiamo identificato due zone di vuoto volumetrico intriganti, dove il prezzo potrebbe cercare liquidità per poi continuare il ribasso (vedi grafico), in linea con la Bias principale.
Dopo aver completato l'analisi tecnica dell'asset, spostiamo l'attenzione sull'analisi macroeconomica. Il dollaro ha mostrato una tendenza al ribasso per oltre una settimana a seguito delle dichiarazioni molto accomodanti di Powell, un mercato del lavoro più debole rispetto ai mesi precedenti e un calo della fiducia dei consumatori. Nel Regno Unito, il PIL è risultato al di sotto delle aspettative, mentre l'inflazione continua a persistere.
La prossima settimana sarà decisiva in quanto verranno rilasciati i dati sull'inflazione di entrambi i paesi (CPI e PPI). Questi dati forniranno chiarezza sulle mosse delle rispettive banche centrali. Se l'inflazione negli Stati Uniti dovesse rimanere persistentemente alta (con l'inflazione core probabilmente ancorata al 4.1%), potremmo vedere un rialzo dei tassi nella riunione di gennaio (con il 26% di possibilità). Tuttavia, se l'inflazione iniziasse a calmarsi, seguendo la tendenza dell'eurozona, la Fed potrebbe adottare un approccio molto più accomodante.
Crediamo che la Fed non ripeterà gli errori degli anni '70, trascurando l'importante nemico dell'inflazione. Siamo certi che un taglio dei tassi non avverrà prima del terzo trimestre del prossimo anno. Inoltre, il sentimento di mercato evidenzia una forte fiducia nelle prospettive economiche future. I rendimenti obbligazionari di mercati più rischiosi, come quelli dei paesi emergenti, superano notevolmente quelli americani, indicando un'ottica 'risk on' e prospettive di non recessione futura.
In sintesi, attendiamo i dati sull'inflazione per aprire posizioni short verso zone di discount, in previsione di una prospettiva di lungo termine dettata da un probabile taglio dei tassi della Fed nel terzo trimestre e da un'aspettativa di un favorevole clima economico per gli indici azionari. Seguiremo attentamente l'ottica istituzionale 'risk on', mantenendo un'attenzione particolare sull'inflazione per ottimizzare le operazioni.
Acquista ciò che è forte, vendi ciò che è deboleDopo una settimana più contenuta sul fronte degli eventi di rischio, la settimana a venire focalizza nuovamente l'attenzione dei trader sulle dinamiche di crescita globale, con Cina, Europa e Stati Uniti sotto i riflettori. La stampa dell'IPC statunitense è il punto dati principale, ma ci vorrà una grande sorpresa al rialzo (rispetto alle aspettative di consenso) per portare la riunione del FOMC di dicembre o gennaio allo stato "live", e i trader di tassi di interesse probabilmente scambieranno aspettative per tagli nel breve termine.
L'USD ha trovato un'offerta modesta negli ultimi tempi e testa il livello 106, con l'EUR/USD che gravita verso 1,0600 e l'USD/JPY verso 151,50. Sebbene abbiamo osservato alcune sacche di movimento nel forex, la volatilità realizzata (a una settimana) è estremamente bassa e vediamo quasi tutte le coppie pari o inferiori al 10° percentile dell'intervallo di 12 mesi. Gli RSI sono tutti intorno al livello 50, il che indica una mancanza di condizioni di tendenza e delle condizioni di trading. Un intervento sfacciato del Ministero delle Finanze sullo JPY scuoterebbe le cose, ma acquistare JPY esclusivamente per questa idea è per i trader in situazioni speciali.
I tassi reali statunitensi stanno spingendo ancora una volta verso l’alto e vale la pena tenerli d’occhio e con il premio per il rischio geopolitico che viene scontato dall’oro, potremmo facilmente vedere l’oro ristabilire la sua correlazione tipicamente elevata con le dinamiche del mercato obbligazionario. Un semplice sguardo ai tempi più lunghi mostra che qui i venditori hanno saldamente il controllo, con i prezzi che testano il fibo 38,2 del rally di ottobre-novembre – una pausa del 1933 dovrebbe vedere entrare in gioco il 1910/00.
Anche il platino e il palladio possono essere messi sul radar, poiché nessuno dei due riesce a trovare un amico in questo mercato e, sebbene gravemente ipervenduti, dovrebbero trovare forza nei venditori.
Il flusso del nostro indice azionario è ancora piuttosto vivace e, chiaramente, il NAS100 è dove si trovano i soldi veloci in questo momento, e i trader stanno comprando ciò che funziona ed è caldo e vendendo ciò che non funziona: lo slancio è quindi la strategia del giorno. Questo vale anche per lo spazio crittografico. Long NAS100/short US2000 è un'altra espressione se si vuole adottare una strategia a beta inferiore o long NAS100/short Cina un'altra, ma con i dati sulla crescita e sul credito della Cina in gioco questa settimana, il commercio presenta dei rischi, poiché le autorità cinesi non vorranno che le borse azionarie rompere i minimi da inizio anno.
Questa settimana vediamo anche Alibaba e Tencent riportare i numeri trimestrali, quindi l'HK50 potrebbe diventare vivace questa settimana.
Il downgrade dell'outlook di venerdì da parte di Moody's ha sicuramente attirato un po' di attenzione. Nessuno nel mercato ne è troppo scioccato e la logica alla base del cambiamento dell’outlook in negativo è dovuta a ragioni che sono state ampiamente discusse. Tuttavia, questa è la quarta azione di rating quest'anno da parte di un'agenzia di rating e le probabilità sono che possiamo aspettarci che il rating venga tagliato ad un certo punto, segnando il punto in cui gli Stati Uniti avranno perso il loro status AAA da parte di tutte e tre le agenzie . Non è una storia che muove il mercato e la semantica è in gioco. Ci si può aspettare che i repubblicani facciano leva su questo aspetto nelle elezioni del prossimo anno e mentre l’immigrazione (sicurezza delle frontiere), l’aborto/diritti delle donne e l’economia sono fattori chiave determinanti per il voto, la posizione fiscale del governo è certamente un fattore che sta iniziando a diventare mainstream.
Eventi clou della settimana
Chiusura del governo statunitense: la scadenza entro cui il Congresso deve evitare una chiusura del governo è il 17 novembre. Probabilmente otterrà notizie in prima pagina poiché parla ulteriormente di un Congresso disfunzionale, ma non dovrebbe essere un importante catalizzatore per la volatilità tra mercati. Sembra che le ruote siano in movimento per una soluzione a breve termine, con il presidente Johnson che ha presentato un piano di finanziamento temporaneo e scaglionato che vedrebbe alcune agenzie governative finanziate fino a gennaio e altre fino a febbraio.
Dati sul credito cinese (nessuna data fissata questa settimana) – I nuovi prestiti in yuan e l'offerta di moneta M2 in Cina potrebbero influenzare il sentiment, con il consenso che prevede un notevole calo dei nuovi prestiti a ottobre a RMB655b (da RMB2310b a settembre). I dati sui prestiti sottostanti potrebbero vedere venditori nei mercati azionari cinesi/HK, con l’indice CHINAH che cerca di rivisitare i minimi di ottobre intorno a 5800.
Rapporto sulle richieste di disoccupazione e sui salari nel Regno Unito (14 novembre 08:00 AEDT) – Si prevede che i salari nel Regno Unito scenderanno leggermente al 7,7%. Qualsiasi cifra sui salari inferiore al 7,7% vedrebbe un picco della GBP al ribasso.
PIL del terzo trimestre dell'UE (14 novembre 21:00 AEDT) – dopo una serie di dati deboli provenienti dall'Eurozona negli ultimi tempi, otteniamo il PIL del terzo trimestre dell'UE che dovrebbe attestarsi a -0,1% su base trimestrale e +0,1% su base annua. Vale la pena mettere sul radar l'EURGBP, con il prezzo che minaccia di avviare un trend rialzista e un movimento oltre 0,8760 vedrebbe aumentare lo slancio e aumenterebbe la probabilità di un movimento più forte a 0,8900.
Indice dei prezzi salariali Aus Q3 (15 novembre 11:30 AEDT) – Il consenso degli economisti è che i salari aumenteranno dell'1,3% su base trimestrale / 3,9% su base annua (dal 3,6%). Con una probabilità del 6% di un rialzo nella riunione della RBA di dicembre e una probabilità del 32% prevista per la riunione della RBA di febbraio, un 4-handle sui salari vedrebbe aumentare ancora una volta le aspettative di aumento.
Rilascio dati mensili dalla Cina (15 novembre 13:00 AEDT) – La produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in immobilizzazioni in Cina sono attesi, con il mercato che si aspetta qualche miglioramento in tutta la gamma di dati di crescita, in particolare nelle vendite al dettaglio che sono previste a +7 % a/a (dal 5,5% di settembre)
IPC USA (15 novembre 00:30 AEDT) – l'evento di rischio chiave della settimana: il mercato prevede un'inflazione principale allo 0,1% m/m/3,3% a/a e un IPC core allo 0,3% m/m/4,1% a/a. Utilizzando come guida l’IPC core mese su mese, un valore inferiore allo 0,2% m/m vedrebbe probabilmente venditori di USD e alimenterebbe ulteriori guadagni nel NAS100. Un aumento superiore allo 0,35% m/m vedrebbe acquirenti di USD e potrebbe pesare su oro e azioni.
IPC del Regno Unito (15 novembre 18:00 AEDT) – secondo le previsioni, l'IPC principale dovrebbe attestarsi al 4,7% su base annua (dal 6,7%) / IPC core al 5,8% (dal 6,1%). A meno che non si veda una forte sorpresa al rialzo, l’ulteriore moderazione dell’inflazione giustifica la fissazione dei prezzi, senza aumenti previsti nel 2244, e la porta aperta a tagli a partire dal 24 giugno. I commenti del membro della BoE Haskel dopo la stampa dell’IPC del Regno Unito potrebbero essere interessante per i trader in GBP.
Vendite al dettaglio negli Stati Uniti (16 novembre 00:30 AEDT) – il consenso è per un calo dello 0,3% su base mensile, trainato dal calo delle vendite di veicoli nuovi e benzina. È importante sottolineare che l’elemento “gruppo di controllo” – il gruppo di beni che confluisce più direttamente nel calcolo del PIL – dovrebbe aumentare dello 0,2%. Il risultato di questi dati potrebbe comportare una revisione al rialzo o al ribasso dei modelli di crescita attuali, con le stime del PIL del quarto trimestre che attualmente si aggirano intorno al 2%.
Rapporto sull'occupazione australiana (16 novembre 11:30 AEDT) – Il consenso è per 25.000 posti di lavoro creati e il tasso U/E al 3,7% (invariato). Dopo il WPI del terzo trimestre, l'esito del rapporto sull'occupazione potrebbe avere un ulteriore impatto sulle aspettative di un aumento a febbraio o marzo e, per estensione, causare un movimento a breve termine dell'AUD.
Guadagni aziendali degni di nota
Utili delle aziende statunitensi – I rivenditori statunitensi riferiscono questa settimana e potrebbero offrire indicazioni e approfondimenti sui margini e sui consumatori statunitensi – Home Depot (14 novembre – after-market), Target (15 novembre – after-market) e Walmart (16 novembre - 23: 00 AEDT) ottieni il focus.
Utili di HK Corp – Tencent (15 novembre) e Alibaba (16 novembre) riportano gli utili trimestrali.
ASX200 – Utili ANZ FY23 (13 novembre)
Relatori delle banche centrali
RBA – Parla Kohler (13 novembre 10:30 AEDT)
Fed – Questa settimana sono previsti 22 relatori della Fed. Coloro che interverranno dopo la stampa dell’IPC statunitense sarebbero più perspicaci.
BCE - Questa settimana sono previsti 17 diversi relatori della BCE
BoE: sentiamo i membri della BoE Breeden, Mann, Dhingra, Huw Pill, Haskel, Ramsden e Greene.
Gli investitori NON prevedono una recessione globaleBuongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi è quello di presentare un grafico, specificamente un indice di forza, per dimostrare che, al momento, gli investitori non prevedono una recessione all’orizzonte. Questa analisi è un’estensione dell’ultima condivisa, che potete trovare al link:
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Buona lettura a tutti e, in caso di domande, non esitate a lasciare un commento.
1. LA DIFFERENZA TRA OBBLIGAZIONI STATUNITENSI E DEI MERCATI EMERGENTI
Nell’ultimo paragrafo dell’analisi precedente, abbiamo esaminato le differenze tra le obbligazioni governative statunitensi, rappresentate dall’ETF di iShares con ticker “IEF”, e quelle dei mercati emergenti, rappresentate dall’ETF di Vanguard con ticker “VWOB”. La principale differenza tra questi due ETF risiede nella qualità del credito: tutte le obbligazioni nell’ETF IEF hanno un rating AA (doppia A), mentre il 44,9% delle obbligazioni nell’ETF VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla BBB (tripla B).
I titoli a basso rischio vengono generalmente acquistati in periodi economici sfavorevoli (fasi di “risk off”), poiché offrono una protezione del capitale degli investitori. Non a caso, i titoli del tesoro americano sono considerati beni rifugio. Al contrario, i titoli ad alto rischio vengono acquistati in periodi economici favorevoli (fasi di “risk on”), poiché offrono rendimenti più elevati.
Questo concetto è illustrato nelle due grafiche seguenti, che mostrano la correlazione tra i due ETF e l’indice PMI composito globale (che include i settori manifatturiero e dei servizi). Questo dato macroeconomico è in grado di riflettere la forza dell’economia mondiale.
Le obbligazioni governative dei mercati emergenti tendono ad apprezzarsi in contesti economici favorevoli, di risk on. Grafico mensile
Le obbligazioni governative statunitensi tendono ad apprezzarsi in contesti economici non favorevoli, di risk off. Grafico mensile
2. I LIMITI DEL DATO MACROECOMICO E LA POTENZIALITA’ DELL’INDICE VWOB/IEF
Sebbene i dati macroeconomici siano affidabili, presentano un limite: vengono comunicati solo mensilmente. È noto che, nel breve termine, i mercati possono cambiare rapidamente le loro previsioni per i mesi successivi. Prendiamo ad esempio le numerose tematiche che si sono susseguite negli ultimi due anni negli Stati Uniti: un mese il mercato saliva prezzando una FED meno aggressiva, mentre il mese successivo prezzando un soft landing; il mese successivo scendeva scontando una recessione e la settimana successiva perché prevedeva che i tassi di interesse sarebbero rimasti alti per un periodo più lungo.
Il limite di un dato macroeconomico risiede proprio in questo: non è in grado di catturare tempestivamente il sentiment del mercato. Un altro aspetto da considerare è che l’indice PMI riflette il sentiment dei direttori degli acquisti.
Pertanto, c’è la necessità di costruire un indice di sentiment che possa catturare tempestivamente le emozioni degli investitori. Questo indice è rappresentato dal rapporto VWOB/IEF, che descriveremo ora.
Questo indice si basa sulle operazioni di acquisto e vendita delle obbligazioni dei due ETF, riflettendo così le aspettative del mercato. In particolare:
• Se VWOB sovraperforma IEF, l’indice di forza sale, indicando che il mercato prevede condizioni economiche positive
• Al contrario, se IEF sovraperforma VWOB, il mercato si rifugia in obbligazioni più sicure rispetto a quelle rischiose, poiché prevede condizioni economiche negative
La validità di questo indice di sentiment è confermata dalla correlazione positiva che si può osservare nel grafico seguente, che lo confronta con l’indice PMI composito globale.ù
La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile
Un’ulteriore validazione della sua efficacia è la correlazione positiva che mostra con un altro indice ampiamente utilizzato dagli operatori per valutare la salute dell’economia globale: il rapporto rame/oro.
La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e copper/gold ratio. Grafico settimanale
3. GLI INVESTITORI NON PREVEDONO UNA RECESSIONE GLOBALE
Osserviamo nella grafica successiva l’indice VWOB/IEF:
Analisi tecnica VWOB/IEF. Grafico giornaliero
Dopo il crollo dei mercati nel 2020, gli investitori hanno anticipato una ripresa economica seguita da un’espansione. Tuttavia, a partire dal picco del 25 giugno 2021, la situazione è cambiata: le obbligazioni più sicure hanno iniziato a superare quelle ad alto rischio, segnalando le aspettative del mercato di un rallentamento economico che, in effetti, si è verificato. Il 14 luglio 2022 c’è stato un nuovo cambio di scenario, con l’indice di sentiment che è diventato rialzista, indicando aspettative di crescita economica.
E cosa prevedono i mercati oggi? Lo scopriremo nella prossima grafica.
VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero
L’indice ha mostrato un trend rialzista dal 14 maggio 2023, nonostante abbia raggiunto un picco relativo il 31 luglio prima di ritracciare. Questo ritracciamento ha trovato un minimo tra i livelli di Fibonacci 0.38 e 0.618; da quel minimo, raggiunto il 9 ottobre 2023, l’indice è rimbalzato al rialzo.
Possiamo quindi affermare che, al momento, gli investitori non prevedono una recessione globale all’orizzonte. Questa aspettativa potrebbe cambiare se l’indice dovesse rompere al ribasso il minimo precedente e, successivamente, il livello 0.618; se invece dovesse tornare ai valori del 31 luglio e superarli al rialzo, avremmo una ulteriore conferma della propensione al rischio degli investitori.
E voi, cosa ne pensate? Avete un’opinione diversa? Fatemelo sapere nei commenti.
Se desiderate che implementi questo indice di sentiment in un’ottica di investimento, non esitate a contattarmi.
A presto!
Fondamentale BTC + swing Trande✨Fondamentale BTC
Come avevo scritto il vostro TP era il range 37k 38k con una reazione sell sul KL 38k e così è successo.
Il nostro obiettivo è stato raggiunto perfettamente.
Tutto ciò ha richiesto molto tempo da 34k abbiamo ottenuto buoni profitti.
Inoltre, come gli ultimi messaggi e analisi avevo detto di inserire vari ordini di da 38k , attivati perfettamente e lo short è attualmente in profitto con il primo obiettivo di $ 34k.
Personalmente penso che ci consolideremo per un po' nella regione tra 35,8 e 38 mila fino al crollo definitivo.
Per questo, sto aggiungendo ulteriori ordini brevi nella regione di 38k 37k come puoi vedere nel grafico.
L'obiettivo rimane la regione di 34k poiché possiamo individuare un pool di liquidità proprio lì, sarà la mia prima regione TP e aggiungerò anche un ordine lungo in quella regione, poiché mi aspetto un rimbalzo in un intervallo di tempo inferiore.
Dobbiamo anche considerare il basso volume che suggerisce un risultato ribassista.
Non trarrò profitto dalle mie partecipazioni spot e le manterrò aperte. Perché ?
Perché l'idea di 34k richiede diverse settimane per realizzarsi pienamente, e finché BTC si muove lateralmente per un po' è positivo per le altcoin.
Per quello le altcoin stavano performando altrimenti erano sempre nella direzione della ⚰️
Dirò il momento esatto in cui prenderò profitto dalle posizioni spot e long.
È inoltre necessario considerare che il mercato è completamente surriscaldato in questo momento e che una correzione è solo questione di tempo.
Avete troppa fretta di fare soldi del resto solo 1% di voi arriverà alla fine.
La fretta nel trading sapete dove vi porta?
Perdere tutto.
Sapete perché dovete ascoltarmi?
Perché sono 8 anni pieni che ci sbatto la testa e mi è successo di tutto.
Detto ciò, a 34k da qui, ma il mio prossimo obiettivo è 30k.
Il motivo dell'obiettivo di 30k è il nuovo test nella Ema200 che è pienamente necessario
In altre parole, andrò short a 38k - 38,5k poiché mi aspetto un risultato ribassista nelle prossime settimane. Ricorda che effettuare ordini non costa nulla e si attiverà anche quando dormi, ecco perché di solito preferisco effettuare ordini, come il precedente ordine breve da 38k che è stato perfettamente tagliato
Puoi aspettarti una certa volatilità questa settimana martedì a causa dell'IPC e mercoledì a causa dei dati sull'inflazione.
Aspettatevi qualche movimento laterale, fino al cedimento. 🩸
La prossima grande mossa è al ribasso, l'invalidazione del rapporto attuale è il breakout di BTC sopra 38,5k e la chiusura di almeno 4 ore.
In tal caso, chiudi i rubinetti 🚰e continua a muoverti in modo a lungo termine.
Fondamentale fatta con:
Analisi tecnica,
Fondamentale macroeconomica,
Notizie del web
E spunti da esperti del mercato
MARKET MOVERS - 46° SETTIMANA – L’INFLAZIONE USA DIRà CHI HA RAG
Financial Markets Backgroun d
I timori di una recessione non sembrano scalfire il comparto azionario americano, che continua il suo mood rialzista partito ad inizio novembre. Non pochi i segnali che dovrebbero porre ostacolo all’attuale price action, a partire da Powell che nelle sue dichiarazioni al FMI della scorsa settimana ha ribadito la necessità di mantenere politiche monetarie aggressive ancora per lungo tempo e che se si dovesse rendere necessario saranno pronti a nuovi rialzi del costo del denaro. Ancora un segnale negativo arriva dalle aste sui 30y USA che non trovano domanda, a fronte dei un’offerta che negli anni trascorsi poteva forse sembrare povera, lasciando trapelare i timori degli investitori sulla solidità del debito USA che fino ad oggi potremmo definire uno degli asset più solidi del panorama mondiale. Tuttavia resta il fatto che i grando compratori di debito USA sembrano scomparsi e l’asta si conclude con una ampia coda, costringendo di fatto ad un rialzo dei tassi di interesse proposti all’apertura d’asta per convincere gli investitori che ugualmente non hanno soddisfatto l’offerta , costringendo diverse banche ad un acquisto forzato.
A concludere il quadro ci pensano gli istituti di rating , ultimo a dare giudizio è stato Moody’S che ha declassato il debito USA , passandolo a negativo , proprio per l’elevato rapporto Pil/debito che in un’ambiente di alti tassi di interesse sembra pesare grandemente sulle sorti dell’economia USA.
Ma gli operatori sembrano fiduciosi, guardano con speranza ai prossimi dati sull’inflazione previsti per la prossima settimana e si confida in ulteriori rientri dei prezzi al consumo nelle sue varie declinazioni, ponendo basi per rapidi cambi di rotta nelle decisioni di politica monetaria della FED a smentire il pessimismo espresso da Powell. Due quindi gli scenari che possono presentarsi la prossima settimana sui mercati: il primo vede un’inflazione ancora alta e vischiosa nelle sue varie declinazioni , con attenzione particolare ai dati core, il che porterebbe con se un’ondata di pessimismo e a potenziali storni , tecnicamente dovuti, sui listini USA con un conseguente risk off diffuso; il secondo vede un’inflazione che conferma un importante rallentamento , in linea con le aspettative se non migliori, allora il risk on prenderà quota e tutte le tematiche atte ad essere propellente rialzista entrerebbero in campo come il “rally di Natale” che tutti aspettano e tutti sembrano impazienti di comprare.
Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:
Martedi 14 NOVEMBRE
- 14.30 INFLATION RATE YOY USA
Le aspettative sono per i dati Core, di un outlook stabile al +0.3% MoM e di un +4.1% YoY a dimostrazione che l’inflazione si dimostrerà più vischiosa del previsto dando cosi ragione alle prospettive di Powell e alla necessità di mantenere tassi alti più a lungo.
Per i dati che inglobano Food ed Energy si guarda ad un calo dal +0.4% MoM al +0.1% MoM , mentre Yoy si spera in un calo dal precedente 3.7% , ma resta alto il livello di incertezza su questo dato.
Mercoledì 15 NOVEMBRE
- 00:50 GDP GIAPPONE
Da non sottovalutare i dati sul PIL giapponese che a causa di un profondo rallentamento dell’economia asiatica si proietta a dati negativi, con un calo sul dato annuale dal +4.8% al -0.6%, anche il QoQ si proietta al -0.1% dal precedente 1.2%, dati che potrebbero innescare ancora un sentiment di risk off sugli asset asiatici
- 03:00 INDUSTRIAL PRODUCTION YoY CINA
Fermo il focus per i paesi asiatici e dopo i dati sul Giappone si passa alla produzione industriale cinese che ancora si prevede in leggero calo rispetto ai dati precedenti con un passaggio da +4.5% al +4.3% YoY , un dato che se confermato potrebbe dare ancora un segnale di profonda debolezza per l’economia cinese e Mondiale.
- 08.00 INFLATION RATE YoY UK
Sempre l’inflazione al centro delle aspettative degli investitori, che per il Regno Unito sperano in un forte rientro della corsa dei prezzi , che resta oggi in UK la pià altra del gruppo dei G10. Le aspettative sono per un +4.8% rispetto al precedente 6.7% il che potrebbe dare un respiro di sollievo alla BOE e sostenere la sua ultima decisione di non alzare ulteriormente il costo del denaro.
Venerdì 17 NOVEMBRE
- 08.00 RETAIL SALES UK MoM
Ancora il Regno Unito sotto la lente , questa volta pe rle vendite al dettaglio che potrebbero dare un quadro più completo dello stato di salute della domanda aggregata e delle possibilità di un rallentamento della domanda interna. Le aspettative sono per un +0.3% rispetto al precedente -0.9% .
Buon Trading
Salvatore Bilotta
Per quanto tempo Novo Nordisk puo' salire?Dalla scomposizione temporale sul titolo di NYSE:NVO si nota un T+5i vincolato a rialzo partito il 21.04.23.
Il vincolo permettera' alla struttura di continuare a salire (con intervalli di discesa) fino alla sua durata minima (192 giorni).
L'ipotesi secondaria, la meno probabile e' che il 13 ottobre si sia creato un massimo assoluto dal quale aspettarci discesa di medio termine (considerando i raccordi tra annuali).
Seguendo l'ipotesi piu' probabile, dato lo studi della struttura grafica (anche su timeframe intraday), ci aspettiamo salita per la prossima settimana.
Attenzione a partire da giovedi 16 novembre: da quel giorno in poi ci saranno le condizioni per un ritracciamento e conseguente chiusura sia di un mensile e trimestrale inverso, e contemporanea chiusura di un T+2 d'indice.
Aggiornamenti importanti nel mondo delle criptovalute
Bitcoin sta cedendo la sua posizione dominante in termini di quote di mercato. Infatti, negli ultimi 90 giorni, circa il 30% delle 50 principali altcoin ha superato le prestazioni di BTC.
Storicamente, quando il 75% delle prime 50 altcoin supera Bitcoin per 90 giorni, inizia una fase nota come "stagione delle altcoin". Anche se non siamo ancora in questa fase, ci stiamo avvicinando.
Per la prima volta negli ultimi due anni, le stablecoin stanno registrando nuovi afflussi di capitale. Questo potrebbe indicare che gli investitori si stanno preparando ad aumentare la loro attività nel mercato delle criptovalute.
La scorsa settimana, i prodotti di investimento in asset digitali hanno visto afflussi totali per 261 milioni di dollari, e nelle ultime 6 settimane, si sono registrati afflussi totali per 767 milioni di dollari, superando l'intero afflusso dell'anno precedente (736 milioni di dollari).
Bitcoin ha visto afflussi totali per 229 milioni di dollari, portando il totale da inizio anno a 842 milioni di dollari.
Ethereum ha registrato i maggiori afflussi dal agosto 2022, interrompendo finalmente la serie di deflussi.
Diverse altcoin, tra cui SOL, LINK, MATIC e ADA, hanno tutte registrato afflussi la scorsa settimana.
Nel settore degli NFT (Token Non Fungibili), si osserva un risveglio in termini di volumi di scambio, come evidenziato dall'incremento delle operazioni rispetto ai mesi di settembre e ottobre.
Gli NFT stanno diventando un settore indispensabile per l'adozione, la circolazione e l'aumento del valore delle criptovalute.
Eur/Usd: Consolidamento prima di un nuovo rialzo?Buongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita analisi settimanale.
Quest'oggi vado diretto su Eur/Usd che mostra negli ultimi tempi una buona struttura long successiva al retest dei minimi sotto area 1,0500.
Infatti, dopo la PinBar Reversal della settimana del 2 ottobre, c'è stato un consolidamento dei prezzi sopra 1,0550 per costruire un DMHC la settimana del 30 ottobre.
Ora ci troviamo con una fase di leggero pullback su daily time frame dove qualche giorno fa si è formata una FTW/Pin Bar che mantiene il cambio nei pressi dei massimi di periodo creando un mini pavimento in area 1,0660.
L'euro è quindi forte e diventa interessante cercare dei posizionamenti long nel breve termine.
Personalmente sono piazzato già con un trade in cui l'obiettivo principale diventa il ritorno in area 1,0850 dove passa sia un livello di prezzo sia l'estensione del 261,80% dello swing low creato con la volatilità dalla Pin Bar sui minimi.
Ritorni chiari sotto 1,0600 indebolirebbero la struttura di breve termine mentre ritorni sotto 1,0500 la cambierebbero completamente.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
FINECO Bank....... Go Up ???Cosa dire di questa titolo che è una Banca e che per tutte le Banche il 2023 è un anno da incorniciare come profitti !!!!!!. Nei primi 9 mesi ha chiuso con un utile netto di circa 454 milioni ossia in aumento del 50% rispetto al 2022 dove ci aveva deliziato con un 4% circa di dividendo . Andiamo quindi a Delfo e sentiamo cosa ci dice l'oracolo guardando il grafico. Abbiamo un doppio minimo il giorno 26 di Ottobre. Abbiamo un massimo che ha superato il precedente in data 03 Novembre . Abbiamo un rintracciamento in data 7 Novembre e sta andando a superare il vecchio massimo posto a 12.03 del 03 Novembre . Se andassi a scuola di trading si direbbe che si sta creando un perfetto 1+2+3 di Ross. E quindi ? Secondo l'oracolo bisogna entrare Long alla rottura del massimo del 03 di novembre con Stop loss -5 pips rispetto al minimo del 07 Novembre e target Price ???? Non lo metto perché sono convinto che siamo nella prima onda di Elliot ed Elliot dice che almeno tre onde si avranno. Però questo dice l'oracolo ma poi ognuno vada dove lo porta il cuore. L'oracolo dice di non avere eccessiva fretta di raggiungere l'obiettivo. Il like è doveroso eeee........ From Thailand with Love.
OBBLIGAZIONI EMERGENTI: una scelta di investimento vantaggiosa?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sulle obbligazioni dei paesi emergenti, con l’obiettivo di determinare se rappresentano una scelta di investimento vantaggiosa o meno. Esamineremo le variabili che caratterizzano queste obbligazioni per rispondere a questa domanda.
Buona lettura a tutti e, in caso di domande, non esitate a lasciare un commento.
1. VANGUARD EMERGING MARKETS GOVT BOND
L’ETF preso in studio è il Vanguard Emerging Markets Government Bond ETF, identificato dal ticker VWOB, con una duration di 6.9 anni, come mostrato nella figura sottostante.
Vanguard Emerging Markets Government Bond ETF. Grafico settimanale
Le grafiche successive illustrano la sua esposizione geografica, la qualità delle obbligazioni in esso contenute e la loro scadenza media.
Esposizione geografica dell’ETF. Fonte: Vanguard
Rating del credito dell’ETF. Fonte: Vanguard
Scadenza delle obbligazioni. Fonte: Vanguard
Un dato importante da tenere in considerazione per il proseguo dell’analisi è che il 44.9% del paniere totale dell’ETF è costituito da obbligazioni con un rating inferiore alla tripla B (BBB).
2. ANALISI TECNICA VWOB
Osserviamo la grafica successiva.
Analisi tecnica VWOB. Grafico giornaliero
A partire dal 2 febbraio 2023, il prezzo dell’ETF ha iniziato una tendenza ribassista, oscillando tra un supporto statico a 60.3$ e una resistenza dinamica. Questo movimento ha creato un modello di analisi tecnica ribassista, un triangolo discendente. Il 21 settembre, il prezzo ha rotto al ribasso questo modello, innescando un ulteriore calo. Da quel momento, si è formato un modello rialzista, un doppio minimo, con il prezzo che ha confermato quest’ultimo rompendo al rialzo la neckline. In sintesi, l’ETF ha mostrato una tendenza ribassista dall’inizio dell’anno, ma nel brevissimo termine ha fornito segnali rialzisti.
3. VWOB E DOLLARO AMERICANO: LA CORRELAZIONE DA CONOSCERE
Il motivo per cui l’ETF obbligazionario sui paesi emergenti ha mostrato un rialzo, dopo la formazione di un doppio minimo di inversione, è illustrato nel grafico seguente: la sua correlazione negativa con il dollaro americano. Infatti, quando il dollaro americano ha iniziato a seguire un trend ribassista all’inizio di ottobre, l’ETF ha guadagnato la spinta necessaria per invertire la tendenza al rialzo.
La correlazione fortemente negativa tra VWOB e dollaro americano. Grafico giornaliero
È fondamentale sottolineare che i Paesi emergenti sono fortemente influenzati dal dollaro americano. La correlazione negativa mostrata nel grafico precedente può essere estesa anche a un intervallo di tempo molto più ampio.
La correlazione negativa tra VWOB e dollaro americano su timeframe settimanale
La correlazione tra i paesi emergenti e il dollaro americano è facilmente spiegabile: come i paesi più sviluppati, anche i paesi emergenti emettono obbligazioni come fonte di finanziamento. Tuttavia, le valute in cui sono denominate le obbligazioni emergenti presentano un problema di forte volatilità, come illustrato nelle due grafiche successive.
La grande volatilità del tasso di cambio USD/BRL (dollaro americano/real brasiliano). Grafico giornaliero
La grande volatilità del tasso di cambio COP/EUR (peso colombiano/euro). Grafico giornaliero
Se i paesi emergenti emettono le loro obbligazioni in valuta locale, come in peso colombiani o in real brasiliani, devono offrire rendimenti molto alti a causa del “rischio di cambio”. Questo rischio indica che più la valuta in cui è denominato il bond si deprezza rispetto alla valuta detenuta dal creditore, più alto è il rischio di cambio per l’investitore.
A causa di questo rischio e della volatilità dei tassi di cambio, come mostrato nelle due grafiche precedenti, gli investitori potrebbero essere riluttanti ad acquistare bond in valuta emergente. Pertanto, i paesi emergenti emettono obbligazioni denominate in dollari americani, assumendosi il rischio di cambio, rendendo così le obbligazioni più attraenti per gli investitori.
Tuttavia, quando il dollaro si rafforza rispetto alle valute “deboli”, i paesi emergenti devono pagare interessi più elevati, poiché necessitano di più valuta emergente per coprire la svalutazione. Di conseguenza, il debito diventa più oneroso da rimborsare in termini di valuta locale e, da qui, deriva la correlazione inversa tra VWOB e il dollaro americano.
4. DOLLARO AMERICANO E POLITICA MONETARIA
Pare quindi che le performance delle obbligazioni dei paesi emergenti siano strettamente correlate alle performance del dollaro, sia attuali che future. Per valutare se questi bond possano rappresentare un’opportunità, è fondamentale comprendere la dinamica che attualmente e nelle prossime settimane influenzerà il dollaro americano: la Federal Reserve.
Come si può osservare nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra LQDH/LQD e il dollaro. Questo implica che, quando le aspettative di una politica monetaria più restrittiva si rafforzano, anche il dollaro si rafforza, mentre si indebolisce nel caso opposto.
La correlazione positiva tra aspettative di politica monetaria e dollaro americano. Grafico giornaliero
Ho trattato in maniera più approfondita l’indice LQDH/LQD nell’analisi precedente, reperibile al link:
È importante notare che l’indice tende a salire quando la politica monetaria si inasprisce, mentre tende a scendere quando i tassi di interesse vengono ridotti. Come si può vedere nell’immagine seguente, l’indice solitamente anticipa le mosse della Federal Reserve. Questo perché è basato sul sentiment degli investitori che, attraverso l’acquisto e la vendita di LQDH e LQD, esprimono le loro aspettative.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse. Grafico giornaliero
Ritornando al nostro argomento, come illustrato nel grafico successivo, la recente debolezza del dollaro è stata scatenata dalla convinzione degli investitori che la FED sarà meno “hawkish” nel prossimo periodo. La rottura al ribasso della trendline rialzista di LQDH/LQD è avvenuta in seguito alle dichiarazioni di J. Powell nel meeting del 1° novembre scorso.
Le recenti prestazioni negative di LQDH/LQD e del dollaro americano. Grafico giornaliero
Sarebbe quindi saggio tenere d’occhio LQDH/LQD: se continuerà la sua tendenza ribassista, è probabile che il dollaro seguirà la stessa tendenza, a patto che il coefficiente di correlazione si mantenga in territorio positivo. In tal caso, e in base ai concetti discussi, anche i bond governativi emergenti dovrebbero registrare buone performance. Pertanto, la prospettiva a breve termine è positiva, ulteriormente supportata dall’andamento rialzista dell’ETF. Ma a medio termine?
5. OBBLIGAZIONI EMERGENTI NEL MEDIO TERMINE: E SE FOSSE RECESSIONE?
Tra gli scenari possibili per il prossimo anno, c’è la possibilità di una recessione. Le obbligazioni occupano uno dei posti più bassi nella scala del rischio: sono infatti tra le classi di asset più sicure, ma meno redditizie. Quindi, in caso di recessione, gli investitori potrebbero cercare rifugio acquistandole. Ma vale lo stesso per le obbligazioni dei paesi emergenti, in particolare per i bond contenuti nell’ETF VWOB? Per rispondere a questa domanda, consideriamo il grafico seguente, che mostra la performance dell’ETF durante il crollo del mercato innescato dalla pandemia nel 2020:
Il crollo dell’ETF VWOB nel 2020. Grafico giornaliero
L’ETF ha subito un calo di quasi il 30%. Perché le obbligazioni non sono state acquistate, ma vendute in modo significativo? La risposta è semplice: non tutte le obbligazioni sono uguali o, almeno, sicure. Esistono obbligazioni più rischiose, meno rischiose, più redditizie e meno redditizie. Le obbligazioni contenute nell’ETF sono rischiose e redditizie: infatti, come abbiamo osservato in una delle figure del primo paragrafo, il 44.9% di esse ha un rating inferiore a BBB e, per lo stesso motivo, sono considerate speculative (high yield). Durante una recessione, gli investitori tendono ad acquistare asset a basso rischio, come l’oro e le obbligazioni sovrane “sicure” come il Bund tedesco o i Treasury americani! Un ulteriore aspetto da considerare è rappresentato nel grafico seguente.
Il dollaro tende ad apprezzarsi in contesti di avversione al rischio a causa dell’aumento della sua domanda, penalizzando in questo modo le performance delle obbligazioni dei Paesi emergenti. Grafico giornaliero
Durante periodi di instabilità economica e finanziaria, il dollaro tende ad apprezzarsi a causa dell’aumento della domanda da parte degli investitori. Questi ultimi, infatti, vendono la loro valuta per acquistare dollari americani, necessari per l’acquisto di asset rifugio come i Treasury americani. Più il dollaro si rafforza, più i mercati emergenti tendono a soffrire a causa dell’aumento del costo degli interessi sul debito.
L’ETF VWOB, data la sua natura rischiosa, tende a registrare buone performance durante periodi economici favorevoli, caratterizzati da una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori. Infatti, come illustrato nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra l’ETF e l’indice PMI composito misurato a livello globale.
Le obbligazioni governative dei mercati emergenti tendono ad apprezzarsi in contesti economici favorevoli. Grafico mensile
Al contrario, i Treasury americani, essendo a basso rischio, tendono ad apprezzarsi durante periodi economici sfavorevoli. Questo spiega la correlazione inversa mostrata nel grafico seguente tra l’ETF IEF, che replica il movimento dei titoli di stato americani con scadenza tra 7 e 10 anni, e l’indice PMI composito globale.
Le obbligazioni governative statunitensi tendono ad apprezzarsi in contesti economici non favorevoli. Grafico mensile
E, curiosamente, quando è che il dollaro tende a registrare le migliori performance? Proprio durante il rallentamento dell’economia globale:
Il dollaro e il PMI composito globale sono legati da una correlazione inversa. Grafico mensile
Concludiamo l’analisi affermando che, nel breve termine, VWOB potrebbe registrare buone performance grazie alle aspettative di una politica monetaria meno “hawkish”. Tuttavia, nel medio termine, le sue prestazioni saranno sicuramente influenzate dalle aspettative di recessione del mercato. Per monitorare queste aspettative a livello globale… beh, aspettate qualche giorno, perché sarà l’argomento della prossima analisi. A presto!
Analisi tecnica e fondamentale di Bitcoin (BTC).📈 Analisi tecnica BTC/USDT
Il prezzo del Bitcoin ha fatto un movimento impulsivo, raggiungendo un forte livello di resistenza a 38.000. Tuttavia, non è riuscita a superarlo ed è tornata nel canale dei prezzi. La forza trainante di questo aumento è stata la notizia dei progressi nel processo di approvazione di un ETF spot su Bitcoin per il principale fondo Grayscale. Nella recensione precedente, è stato menzionato che dopo l'uscita dal modello Pennant, il prezzo potrebbe salire fino all'altezza dell'asta della bandiera, cioè fino a 40.000-42.000. Per continuare lo slancio rialzista, il prezzo deve consolidarsi al di sopra del limite superiore del canale dei prezzi.
Tuttavia, stiamo attualmente assistendo ad un pullback del prezzo verso la linea di supporto dinamico EMA50. Se il prezzo scende al di sotto di esso e si stabilizza al di sotto del limite inferiore del canale di prezzo, ci aspetteremmo un nuovo test della linea di tendenza globale. Al di sotto di essa si trova la zona di squilibrio 1W, dove rimangono divari significativi nei livelli di volume orizzontali da colmare attraverso il trading.
Inoltre, vale la pena notare l'assenza di una correzione dopo il recente impulso al rialzo. Questi fattori aumentano la probabilità di un ritracciamento del prezzo del Bitcoin, almeno fino al livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,38, prima di riprendere il trend al rialzo.
Questo scenario potrebbe essere invalidato se il prezzo riuscisse a rompere il livello di resistenza a 38.000 e a consolidarsi al di sopra di esso. A ciò potrebbero contribuire le notizie sull’approvazione di un ETF spot su Bitcoin per fondi come Grayscale o BlackRock. In tal caso, anticiperemmo un completamento completo del breakout del modello Pennant, raggiungendo 40.000 - 42.000.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Sul grafico logaritmico giornaliero, il prezzo di BTC sta ancora una volta testando la linea di tendenza ascendente globale. L'indicatore RSI è attualmente in zona ipercomprato, indicando la necessità di un movimento correttivo locale. Se il prezzo non riesce a stabilirsi nuovamente al di sopra della linea di tendenza, possiamo anticipare il completamento di un modello a cuneo ribassista e una correzione globale dell'intera crescita dall'inizio di quest'anno, tornando potenzialmente ai livelli di 0,38 di Fibonacci. Il livello di supporto psicologico di 30.000 coincide con questo livello di Fibonacci.
Tuttavia, le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin potrebbero fornire un altro forte slancio al rialzo. Se ciò accadesse presto, la correzione potrebbe essere rinviata ancora una volta.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 69.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.346 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è sceso a 52,92.
Sulla base dell'analisi dei blocchi di ordini significativi nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 27.000 - 30.000
🔴 Zona di rifornimento: 38.000 - 40.000
Livelli per l'inserimento di posizioni lunghe:
34.000-35.000 - zona di potenziale ritest della linea di tendenza
30.000 - un livello di supporto psicologico
28.000 - un nuovo test della media mobile a 200 settimane e del livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,78
Livelli per l'inserimento di posizioni corte:
36.000-38.000 - un possibile nuovo test della linea di tendenza sul grafico logaritmico
40.000 - un livello di resistenza psicologica
42000: un grande blocco di resistenza
📊 Analisi fondamentale
Il mercato delle criptovalute sta registrando una crescita grazie alle notizie relative alle richieste per il lancio del primo ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti. Circolano informazioni sui negoziati di Grayscale con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti in merito alla trasformazione del fondo BTC della società in un ETF Bitcoin spot. Secondo Bloomberg nei prossimi giorni potrebbe essere imminente una decisione sull'ETF.
Nella comunità cripto, si ritiene che l’introduzione di un ETF sul mercato potrebbe attrarre trilioni di dollari in investimenti. Pertanto, importanti investitori stanno reagendo positivamente alla notizia, che potrebbe essere un precursore del lancio del primo ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti.
L'S&P 500, un indice delle più grandi società statunitensi, ha superato la linea di resistenza dinamica EMA50, ma si prevede un pullback per un nuovo test. Nel frattempo, l’indice del dollaro statunitense (DXY) sta formando un modello noto come cuneo in espansione.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 14 novembre, 15:30 - IPC core (Mensile) per ottobre.
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
📈 È possibile prevedere l'improvvisa azione del prezzo di Bitcoin (BTC)?
Quando il mercato è fortemente influenzato dalle notizie, preferiamo affidarci ai segnali del nostro indicatore di trading.
Il nostro indicatore di trading, come sempre tempestivo, ha segnalato l'attuale impulso al rialzo del mercato e ha fornito i punti di ingresso più vantaggiosi per posizioni lunghe con un rischio minimo. Grazie agli ultimi aggiornamenti, sono stati raggiunti i livelli massimi di take profit per tutti i segnali e il movimento dei prezzi è stato:
Bitcoin +7,61%
ETH +12,53%
SOL +20,42%
APPLE: Ingresso Long con target area 196Buongiorno trader, oggi condivido questa view su Apple che mi porta ad incrementare le mie posizioni di medio termine e ad aprire una posizione di breve termine.
In questa analisi prevedo che nei prossimi giorni il prezzo possa arrivare in area in 196 dove si trovano i massimi precedenti.
A favore di questo ingresso ci sono diverse ragioni date in parte da segnali ed indicazioni fornite dai miei personali indicatori, tra cui LuBot che mostra un segnale Long su una candela che esce al di sopra della TrendCloud positiva che supporta i prezzi nelle scorse settimane. La candela corrente è gialla quindi la struttura di breve è tornata positiva (segnale SBS) e questo accade anche nel TF daily come si vede qui sotto.
Abbiamo anche un area di supporto data da massimi precedenti che ha mantenuto i prezzi al di sopra dei 173 punti circa per la maggior parte del tempo e adesso vediamo una rottura positiva della trendline discendente che univa i massimi delle ultime settimane.
Ad integrare e supportare un ingresso Long entrano in gioco gli indicatori secondari tra cui il Predictum che mostra positività per il mese di novembre, LuTrender è positivo sia su Weekly che Daily ed infine l'EVE sembra essere pronto per un innalzamento di volatilità e quindi potrebbe vedere un veloce spunto del mercato nei prossimi giorni che potrebbe portare i prezzi nell'area target di 196. Potrei aspettarmi un ultimo ritracciamento sull'area di supporto prima dell'allungo.
Rally di fine anno: settore immobiliare una buona scelta?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sul settore azionario del Real Estate, che ha mostrato una tendenza ribassista per un periodo prolungato. Cercheremo di spiegare le cause delle performance negative e perché il settore potrebbe rappresentare una buona opportunità di investimento per la fine dell’anno.
Buona lettura a tutti!
1. ANALISI TECNICA ISHARES US REAL ESTATE ETF
Iniziamo l’articolo analizzando l’Ishares US Real Estate ETF, un ETF americano che replica un indice di azioni immobiliari statunitensi (dal ticker IYR). Come si può vedere nel grafico sottostante, l’ETF ha mostrato una tendenza al ribasso dal 2 febbraio 2023. In particolare, da quel picco, il prezzo ha formato una figura tecnica ribassista nota come “triangolo discendente”. Dal picco del 27 luglio 2023, il prezzo ha subito una forte caduta, culminata nel minimo raggiunto il 30 ottobre, dopo aver rotto il supporto del triangolo. Tra il 27 luglio e il 30 ottobre, l’ETF ha registrato una performance negativa del -18,90%. Tuttavia, il 30 ottobre, abbiamo osservato un breve rimbalzo, con un aumento del +8,49%.
Analisi tecnica IYR. Grafico giornaliero
Nella figura seguente, è illustrata la ripartizione dell’esposizione dell’ETF e le prime 10 partecipazioni.
Partecipazioni e ripartizioni dell’esposizione. Fonte: iShares
2. COSA SONO I REITS?
Le società che fanno parte dell’ETF sono note come “REITs”, acronimo di “Real Estate Investment Trust”. Esistono tre tipi di REITs:
• Equity REITs: Questi REITs acquistano e gestiscono proprietà immobiliari
• REITs ipotecari: Questi REITs investono in mutui e/o titoli garantiti da mutui
• REITs ibridi: Questi REITs investono sia in proprietà immobiliari che in mutui
Gli Equity REITs generano i loro guadagni principalmente attraverso i canoni di locazione, mentre i REITs ipotecari traggono profitto dagli interessi derivanti dai mutui che forniscono agli operatori del settore immobiliare.
Le società che fanno parte dell’ETF IYR appartengono alla categoria degli equity REITs. Questi possono investire e gestire diversi tipi di immobili:
• REITs di torri di telecomunicazioni: Gestiscono strutture che supportano le antenne per le telecomunicazioni. Un esempio è American Tower (AMT)
• REITs industriali: Gestiscono proprietà industriali come magazzini e centri logistici. Un esempio è Prologis (PLD)
• Retail REITs: Gestiscono immobili al dettaglio come centri commerciali e outlet. Un esempio è Realty Income Corporation (O)
• REITs di data center: Gestiscono centri dati che vengono generalmente affittati a società del settore tech. Un esempio è Equinix (EQIX)
• REITs di self storage: Gestiscono spazi di archiviazione. Un esempio è Public Storage (PSA)
• REITs residenziali: Gestiscono appartamenti e proprietà residenziali. Un esempio è Camden Property Trust (CPT)
• REITs sanitari: Gestiscono strutture sanitarie, tra cui ospedali. Un esempio è Omega Healthcare (OHI)
• Office REITs: Gestiscono spazi per uffici. Un esempio è Boston Properties (BXP)
• Real Estate Services: Questi REITs forniscono vari servizi, tra cui la consulenza immobiliare
3. L’IMPATTO DEI TASSI DI INTERESSE SUI REITs
La seguente grafica evidenzia un aspetto importante: il settore immobiliare si posiziona penultimo in termini di performance dall’inizio dell’anno. In particolare, ha registrato una performance negativa del -8.46%.
Le prestazioni degli 11 settori azionari dell’S&P500 da inizio anno. Fonte: Finviz
La grafica successiva rivela un dato significativo: dal gennaio 2022, il settore immobiliare ha continuamente registrato una performance inferiore rispetto al suo indice di riferimento, l’S&P500.
L’ETF IYR, dal gennaio del 2022, ha registrato una performance negativa del -29.13%; meglio l’S&P500, con un -6.6%. Grafico giornaliero
Il settore immobiliare ha registrato performance deludenti a causa dell’aumento dei tassi di interesse. In generale, l’ETF IYR tende a risentire di un aumento delle aspettative di inasprimento della politica monetaria, mentre ne beneficia nel caso opposto.
Per illustrare questo punto, è utile creare un indice di sentiment obbligazionario che rifletta le aspettative di politica monetaria: LDQH/LQD. LQDH è un ETF che replica il movimento di obbligazioni corporate investment grade statunitensi coperte dal rischio “tasso di interesse”, mentre LQD uno che rappresenta il movimento delle stesse obbligazioni, ma senza la copertura da quel rischio.
La logica suggerisce che:
• Se ci sono aspettative di una politica monetaria restrittiva, i bond coperti dal rischio “tassi” realizzeranno una performance migliore rispetto a quelli non coperti. Nel caso opposto, accadrà il contrario.
Questa logica è confermata dal grafico successivo, che mostra la correlazione tra LQDH/LQD e i tassi di interesse della Federal Reserve.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse. Grafico giornaliero
Il grafico seguente illustra chiaramente come l’ETF sui REITs, IYR, abbia realizzato una performance negativa a seguito dell’aumento delle aspettative di politica monetaria restrittiva. Infatti, ogni volta che LQDH/LQD ha registrato un aumento, l’ETF IYR ha mostrato un calo.
La correlazione negativa tra IYR e LQDH/LQD dal 2022. Grafico giornaliero
Inoltre, l’ETF IYR ha continuamente sottoperformato rispetto al suo benchmark di riferimento, l’S&P500, ogni volta che le aspettative di politica monetaria hanno mostrato una tendenza al rialzo.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e S&P500/IYR dal 2022. Grafico giornaliero
Ci sono vari fattori che spiegano perché i REITs tendono a soffrire quando i tassi di interesse aumentano. È risaputo che un innalzamento dei tassi di interesse tende a frenare gli investimenti e i consumi di famiglie e aziende. Questo fenomeno ha un impatto negativo sulla crescita economica, poiché provoca un rallentamento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, entrambi dati importanti che impattano sul PIL.
In un periodo di rallentamento economico, le aziende riducono la domanda di nuovi immobili per la produzione e di punti vendite al dettaglio a causa della contrazione della produzione dei consumi. Questo si traduce in minori profitti per i REITs industriali e retail, che sono tra i più sensibili alle variazioni del ciclo economico.
Anche i REITs di data center, che sono legati alle società tecnologiche, possono risentire dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, con tassi più alti, queste società potrebbero essere meno inclini a indebitarsi per espandersi, riducendo così la domanda di spazi per data center.
Gli office REITs potrebbero risentire di un aumento del tasso di disoccupazione correlato al rallentamento economico, e ciò potrebbe portare a una diminuzione della domanda di spazi per uffici.
Anche i REITs residenziali subiscono l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, in un contesto di tassi più alti, molti inquilini potrebbero trovarsi inadempienti, soprattutto a causa dell’aumento del tasso di disoccupazione, che porta a una riduzione del reddito delle famiglie.
Oltre agli aspetti già menzionati, c’è un altro elemento importante da considerare: il settore dei REITs offre alti dividendi agli azionisti, rendendo il settore particolarmente attraente. Tuttavia, un aumento dei tassi di interesse comporta anche un aumento dei rendimenti obbligazionari governativi. Di conseguenza, molti investitori potrebbero scegliere di investire i loro capitali in titoli di stato, che offrono cedole attraenti e sono allo stesso tempo più sicuri rispetto alle azioni.
Un ulteriore aspetto da considerare è che il dividendo è una parte dell’utile societario. Pertanto, se gli utili rallentano, ci si può aspettare che anche i dividendi diminuiscano; questo fornisce un ulteriore incentivo per gli investitori a orientare i loro investimenti verso i titoli di stato.
Un altro aspetto che può influenzare i REITs quando i tassi di interesse aumentano è legato al loro tipico ricorso al debito per l’acquisto di proprietà generatrici di reddito. Se i tassi di interesse salgono, il costo del debito (in particolare il debito variabile) diventa più gravoso, influenzando negativamente i bilanci delle società. Inoltre, con l’aumento degli interessi sul debito, i REITs potrebbero essere meno incentivati a espandersi, il che significa che un aumento dei tassi di interesse può avere un impatto negativo sulla crescita stessa delle società.
4. RALLY DI FINE ANNO: PERCHE’ IL SETTORE IMMOBILIARE POTREBBE RIVELARSI UNA BUONA SCELTA
Se dovesse verificarsi il tanto atteso rally di fine anno, il settore immobiliare potrebbe emergere come uno dei migliori performer. La ragione è semplice: se il rally dovesse avvenire, sarebbe probabilmente scatenato dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante l’ultimo incontro del 1° novembre, accolte positivamente dai mercati.
Come si può notare nel grafico seguente, l’indice di forza LQDH/LQD ha registrato una rottura ribassista della sua trendline rialzista dopo l’ultimo meeting. Nello stesso periodo, IYR ha registrato una performance vicina al +10%.
Il breakout ribassista della trendline dell’indice LQDH/LQD, accompagnato da un rialzo di IYR. Grafico giornaliero
Se, nelle prossime settimane, LQDH/LQD dovesse continuare a scendere, IYR dovrebbe trarne beneficio, grazie ad aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Una possibile strategia, come illustrato nel grafico seguente, potrebbe considerare LQDH/LQD come un indicatore di riferimento e IYR come un asset su cui applicare la strategia:
1. Attendere un ritracciamento di LQDH/LQD sulla trendline rialzista, che potrebbe diventare una resistenza dinamica, e successivamente attendere un nuovo movimento ribassista.
2. Entrare a mercato su IYR, aspettando un rimbalzo sulla trendline ribassista, che potrebbe diventare un supporto dinamico.
Tutto ciò, ovviamente, presuppone che il coefficiente di correlazione rimanga in territorio negativo.
Ipotesi operativa; questo non è da intendere come un consiglio finanziario. Grafico giornaliero
Concludiamo l’analisi sottolineando che il catalizzatore che ha spinto il settore immobiliare in territorio ribassista potrebbe ora diventare il motore di un possibile rialzo. Ma sarà davvero così?
È importante considerare un ulteriore elemento: la riunione del 1° novembre non è stata l’ultima della FED. L’ultimo incontro dell’anno si terrà il 13 dicembre e, come illustrato nel grafico seguente, le previsioni indicano un mantenimento dei tassi tra 525 e 550 punti base (con una probabilità del 90.2%).
Probabilità sui livelli dei tassi di interesse per il 13 dicembre 2023. Fonte: FedWatchTool
Quest’ultima riunione potrebbe determinare il destino del mercato azionario per la fine del 2023, influenzando il famoso rally di Natale.
Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
La corsa al rialzo dei prezzi dell'oro sta giungendo al termine?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
La corsa al rialzo dei prezzi dell'oro sta giungendo al termine?
Oggi i prezzi dell'oro sono leggermente più bassi, in risposta all'aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi.
Tuttavia, l'oro rimane uno strumento di investimento importante per molte persone che cercano stabilità e protezione nel mercato finanziario.
Un fattore cruciale che influenzerà il mercato dell'oro nel prossimo futuro sarà il rendimento dei titoli del Tesoro americano a 10 anni.
Se noteremo un aumento nei rendimenti, ciò potrebbe portare all'abbassamento del prezzo dell'oro al di sotto dei $1.974, livello di supporto chiave da tenere d'occhio.
C'è una chiara relazione inversa tra questo e il rendimento dei bond decennali americani.
I dati di venerdì scorso hanno rivelato che la crescita occupazionale negli Stati Uniti è diminuita durante il mese di ottobre e l'incremento annuale dei salari è stato il più basso degli ultimi due anni e mezzo, suggerendo un indebolimento della situazione del mercato del lavoro.
Dopo la pubblicazione del rapporto sull'occupazione, c'è l'aspettativa che la Fed possa aver concluso la sua politica di aumento dei tassi, il che ha portato a un calo del dollaro ai minimi di sei settimane.
Ci sono sempre più buone notizie per gli investitori di oro, visto che il fondo SPDR Gold Trust, il più grande fondo al mondo scambiato in oro, ha annunciato un aumento del 0.20% delle sue partecipazioni venerdì scorso, raggiungendo le 863.24 tonnellate.
Negli ultimi tempi, l'oro è stato sottoposto a pressioni a causa dell'aumento dei rendimenti reali dei Treasury USA.
Tuttavia, il 7 ottobre gli attacchi terroristici di Hamas hanno provocato una crescita eccessiva del metallo, invertendo questa tendenza.
La ragione per cui i prezzi dell'oro aumentano all'inizio di una guerra è perché c'è un impatto previsto sui rendimenti reali.
Anche se l'aumento dei prezzi del petrolio e le spese militari in aumento dovrebbero teoricamente far diminuire i rendimenti obbligazionari reali, in realtà si sono verificati rialzi a causa della preoccupazione per possibili aumenti da parte della Fed.
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Ci sono diverse possibilità per investire in oro.
La prima opzione è l'oro fisico, che include monete d'oro, lingotti e gioielli.
Un'altra strada è rappresentata dai futures sull'oro, che implicano un impegno ad acquistare oro in un momento successivo.
In alternativa, gli investitori e trader possono optare per azioni legate all'oro, come gli ETF incentrati sull'oro come il rinomato SPDR Gold Trust o le azioni di aziende minerarie dell'oro.
Dal punto di vista tecnico, la situazione sull'oro è neutrale con una fase incerta.
Il trend primario resta al rialzo e ciò è confermato anche dalla chiusura sopra la media mobile lenta.
Anche lo stocastico (42.3) si trova nella parte inferiore della sua fascia di oscillazione, senza fornire ancora alcuna indicazione se ci troviamo all'inizio di una fase rialzista o se continuerà la congestione a breve termine.
Come può attestare chi mi segue, non sono un grande fan dell'oro.
Non prevedo che i rendimenti dei bond decennali americani o il valore del dollaro diminuiranno significativamente nell'ultimo trimestre dell'anno.
Ciò significa che, a meno di un conflitto globale, la corsa dei prezzi dell'oro è giunta al termine poiché esiste una correlazione inversa tra l'oro e i bond e il dollaro.
Mi aspetto che i prezzi dell'oro restino stabili nei prossimi mesi, mantenendosi all'interno del range tra 1800 e 2000.
Obbligazioni statunitensi o europee? Analisi di scenario Buongiorno a tutti. Oggi, attraverso un’analisi di scenario e la creazione di un indice di sentiment obbligazionario, cercheremo di determinare quali tra le obbligazioni statunitensi o europee rappresentano la scelta migliore.
1. ANALISI TECNICA IBGM E IEF
Gli ETF al centro della nostra analisi sono l’iShares € Govt Bond 7-10 yr (IBGM) e l’iShares 7-10 Year Treasury Bond (IEF). L’IBGM, come illustrato nel grafico seguente, riflette il movimento di prezzo delle obbligazioni governative dei cinque principali Paesi europei per PIL (Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi) con scadenze tra i 7 e i 10 anni e una duration di 7.79 anni.
Ishares € Govt Bond 7-10yr. Grafico settimanale
Ponderazione percentuale dell’ETF. Fonte: iShares
L’IEF, presentato nella figura successiva, replica le variazioni di prezzo delle obbligazioni del tesoro statunitense con scadenze tra i 7 e i 10 anni e una duration di 7.32 anni.
Ishares 7-10 Year Treasury Bond. Grafico settimanale
Iniziamo l’analisi tecnica dei due ETF, partendo da IBGM.
Dal 11 maggio 2023, l’ETF non ha registrato variazioni di prezzo significative. Tuttavia, è interessante osservare la formazione di due figure tecniche contrastanti: un triangolo discendente seguito da un triangolo ascendente, entrambi con breakout. L’ETF ha mostrato un trend rialzista dall’inizio del quarto trimestre.
Analisi tecnica IBGM. Grafico giornaliero
Per quanto riguarda l’IEF, la situazione è diversa. Questo ETF ha mostrato una tendenza più ribassista rispetto all’IBGM: dal 4 maggio 2023 al minimo del 19 ottobre, a 88.86$, ha registrato una performance negativa del -11.77%. Nelle ultime sessioni, il prezzo ha realizzato un impulso rialzista, catalizzato dalle dichiarazioni di Powell (interpretate positivamente dal mercato) e da un indebolimento del mercato del lavoro statunitense (tasso di disoccupazione salito al 3.9% dal 3.8% precedente e buste paga del settore non agricolo a 150K rispetto ai 297K precedenti).
Analisi tecnica IEF. Grafico giornaliero
Per determinare quale dei due ETF è più forte è necessario creare un indice di forza tra i due e osservare la tendenza. Otteniamo l’indice dividendo il prezzo dell’IEF per quello dell’IBGM, come mostrato nel grafico successivo. La tendenza dell’indice IBGM/IEF è fortemente rialzista da fine aprile 2023, indicando una maggiore forza dell’IBGM (dividendo) rispetto all’IEF (divisore).
L’indice di forza IBGM/IEF. Grafico giornaliero
Questo significa che il mercato obbligazionario governativo europeo è, da aprile 2023, più forte rispetto a quello statunitense. Perché?
2. POLITICA MONETARIA E TASSI DI INTERESSE
La sovraperformance dei bond europei rispetto a quelli statunitensi è legata alle aspettative di politica monetaria della BCE e della FED. A partire da luglio, il mercato ha iniziato a prezzare una FED più restrittiva rispetto alla BCE, come dimostrano i due grafici successivi.
È noto che le scadenze a 2 anni della curva dei rendimenti sono quelle più influenzate dalle aspettative di politica monetaria. Come si può vedere nel grafico seguente, il rendimento a 2 anni del titolo di stato statunitense mostra un trend rialzista (nonostante il breakout ribassista della trendline dinamica dopo le dichiarazioni di Powell), mentre il rendimento a 2 anni del titolo tedesco è in ribasso.
Differenze tra aspettative di politica monetaria. Grafico giornaliero
Questo suggerisce che più il rendimento a 2 anni statunitense sovraperforma quello tedesco a pari scadenza, più il mercato prezza una politica monetaria più restrittiva negli USA (e viceversa nel caso opposto).
Nel grafico seguente, costruiamo uno spread tra i due rendimenti (con US02Y come minuendo e DE02Y come sottraendo) per evidenziare le differenze tra le aspettative di politica monetaria delle due banche centrali.
Correlando questo spread con l’indice IBGM/IEF precedentemente creato, possiamo confermare quanto detto: l’IBGM appare più forte dell’IEF perché si prevede che la politica monetaria europea sarà più espansiva rispetto a quella statunitense.
IBGM sovraperforma IEF perché il mercato prezza una BCE più espansiva rispetto alla FED. Grafico giornaliero
L’indice US02Y-DE02Y si rivela un eccellente indicatore del sentiment da monitorare nel prossimo futuro, data la sua funzione di “leading indicator” sulle aspettative di politica monetaria. Ma cosa ci riserva il futuro?
3. BOND STATUNITENSI ED EUROPEI NEL PROSSIMO FUTURO
Su quali obbligazioni puntare nel prossimo futuro? Sarebbe meglio concentrarsi sui bond governativi statunitensi o europei? Partiamo da un presupposto: il prezzo dei bond tende ad aumentare quando i tassi di interesse vengono tagliati. Quindi, le domande chiave da porsi sono:
“Quale delle due banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
La risposta è semplice: dipenderà dalle condizioni macroeconomiche attuali e future dei due paesi. Considerando i dati attuali, gli Stati Uniti hanno mostrato una crescita del PIL trimestrale superiore a quella europea per il primo, secondo e terzo trimestre dell’anno in corso, come illustrato nel grafico seguente:
Le due diverse crescite economiche. Grafico a tre mesi
L’economia americana sembra mostrare una maggiore resilienza. Questo è evidenziato anche nel grafico seguente, che calcola l’indice di forza tra i PMI manifatturieri e dei servizi dei due paesi. I due PMI statunitensi hanno sovraperformato quelli europei dall’inizio dell’anno, indicando una maggiore resilienza dei settori.
La forza dei settori manifatturiero e dei servizi statunitensi è superiore rispetto a quella degli stessi europei. Grafico mensile
Esaminando più da vicino e guardando le due grafiche successive si può notare che, secondo gli ultimi dati rilasciati da Markit, i due settori statunitensi si trovano in una fase di espansione (con valori pari o superiori a 50 punti), a differenza dei settori europei, che sono in contrazione (soprattutto se si considera il settore manifatturiero).
I due PMI manifatturieri delle omonime aree. Grafico mensile
I due PMI sui servizi delle omonime aree. Grafico mensile
Nella figura successiva, prendiamo in considerazione i dati sulle vendite al dettaglio, che sono un ottimo indicatore del livello di spesa dei consumatori sia negli Stati Uniti che in Europa (considerando oltretutto che i consumi rappresentano una parte significativa del prodotto interno lordo).
I dati sulle vendite al dettaglio misurati mese/mese delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
La situazione è positiva per gli Stati Uniti, ma molto meno promettente per l’Europa. In quest’ultimo caso, si potrebbe addirittura sostenere che i dati indicano una sorta di “recessione”, con due letture consecutive negative, e l’ultima, con un -1.2%, decisamente più negativa rispetto alla precedente.
Concludiamo con l’analisi dei dati sulla produzione industriale, come illustrato nel grafico sottostante. Negli Stati Uniti, abbiamo notato una tendenza di letture progressivamente inferiori rispetto all’anno precedente, con un’unica contrazione registrata a giugno. Invece, per quanto riguarda l’Europa, abbiamo assistito a un drastico calo, con letture in contrazione da marzo fino all’ultimo dato disponibile.
I dati sulle produzioni industriali misurati anno/anno delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
“Quale delle due banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
Dai grafici di questo paragrafo, risulta evidente che l’Europa sembra essere più vicina a una recessione rispetto agli Stati Uniti. Di conseguenza, al momento, la FED ha maggiori incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo, mentre la BCE potrebbe essere la prima a tagliare i tassi di interesse (infatti, non dobbiamo dimenticare che la fase 1 del ciclo economico è caratterizzata da politiche monetarie espansive). Se questo scenario dovesse verificarsi, potremmo assistere a un aumento degli acquisti di bond governativi europei (in particolare quelli tedeschi, considerati beni rifugio data l’elevata valutazione di rating della Germania, AAA), superiore rispetto a quelli statunitensi.
Ma sarà così nel prossimo anno? È difficile prevederlo. Il quadro macroeconomico è e sarà sempre influenzato dall’andamento dei dati macroeconomici. A tal proposito, consiglio di tenere d’occhio i dati leading, in grado di anticipare le future tendenze economiche, tra cui sicuramente i PMI, senza dimenticare US02Y-DE02Y. Ad oggi, tuttavia, sembra che i bond europei possano avere un vantaggio competitivo più alto.
A presto!